Per Echeverri è dura. Il Man.City vuole mandarlo al Girona
Dovbyk osservato speciale
250 tifosi per l'allenamento aperto: autografi e foto coi giocatori. Lo staff tecnico guida Dovbyk nei movimenti.
Sotto la pioggia inglese e a seduta finita l'ucraino studia come migliorare. Ancora individuale per Dybala, Ferguson e Ndicka. Per Evan presto il rientro.
Fonte - ilromanista
Forza e coraggio
Gasperini vuole una Roma ambiziosa, ma ha bisogno
di tempo e pezzi dal mercato. Intanto sprona i suoi a seguirlo, mentre rassicura dopo la sconfitta: «L’obiettivo è la credibilità, poi arriva anche la pazienza dei tifosi, ma noi vogliamo accelerare. La proprietà mi ha chiesto qualcosa di nuovo per Roma, è molto stimolante. Il mercato? Sta entrando nella fase cruciale per gli attaccanti».
Fonte - ilromanista
La Roma affronterà in amichevole il Neom S.C. a Frosinone il 16 agosto
Sabato 16 agosto alle ore 17:00, presso lo stadio Benito Stirpe di Frosinone, i giallorossi affronteranno in amichevole il Neom Sports Club.
Guidato oggi dall'allenatore francese Christophe Galtier, il Neom S.C. è una delle realtà emergenti del calcio saudita, protagonista negli ultimi anni di una crescita rapida e ambiziosa, che milita nella Saudi Pro League.
Per la Roma sarà l'ultimo test prima dell'esordio in campionato, in agenda sabato 23 agosto all'Olimpico con il Bologna.
L’organizzatore comunica che a partire dalle ore 19:30 del 7 Agosto 2025 sarà possibile acquistare i biglietti a questo link.
El Aynaoui: "Mi impegnerò per far cambiare opinione a chi mi criticava"
Nella brutta serata di ieri contro l'Aston Villa, una delle note più positive è stata la prestazione di Neil El Aynaoui, elogiato anche dallo stesso Gian Piero Gasperini nel post partita. Le sue parole a laroma24.it.
Nasci in Francia, muovi i primi passi in Spagna, tuo papà marocchino era un giocatore di tennis. Quanto pensi abbia influito nella tua crescita questo melting pot di culture e lingue? Ti senti cittadino del mondo o c'è un posto che per te è casa?
"La considero una ricchezza. Fin da piccolo sono cresciuto con più lingue, questo mi permette di comunicare con persone che vengono da altri paesi e nazioni. Ho anche la fortuna di essere nato in una famiglia di sportivi, e questo fin da piccolo mi ha dato la consapevolezza di quanto sono fortunato."
Da piccolo hai giocato a calcio, ma anche a tennis e basket. Hai mai pensato di giocare a tennis come tuo padre o hai scelto subito il calcio?
"A me è sempre piaciuto lo sport in generale, ma la passione viscerale è sempre stata per il calcio. E' stata una cosa spontanea, nella mia famiglia nessuno aveva giocato a calcio a livello professionistico. Sono stato il primo. Però anche tennis e basket mi piacciono molto. Mi piacciono anche gli sport individuali, sono un vero appassionato."
Nelle giovanili giocavi attaccante, quando è venuto l'arretramento a centrocampo? pensi che il trascorso in una posizione avanzata ti abbia agevolato sotto porta?
"Sì, da bambino ho giocato in una posizione più avanzata, e questo mi è tornato utile più avanti perché ho lavorato molto sulle mie capacità offensive. Il cambio ruolo è arrivato intorno ai 15 anni, ho avuto un allenatore che mi ha arretrato a centrocampo, mi sono subito sentito a mio agio. Ho capito che era quello il mio ruolo in campo perché avevo modo di toccare molto la palla. Ma è vero che i miei trascorsi da attaccante mi hanno aiutato ad essere efficace in tutte e due le aree di rigore."
L'inizio della trattativa per portarti alla Roma è avvenuto in contemporanea alla trattativa per Rios. Alcuni tifosi avevano scritto dei commenti poco simpatici sulla tua pagina. Come hai vissuto quel periodo? Hai mai pensato che Roma non fosse la scelta giusta?
"No, non ho mai pensato che Roma fosse la scelta sbagliata. Quando un grande club ti cerca non puoi non essere soddisfatto. Ho ricevuto anche tanti messaggi positivi. Avevo disattivato i commenti su consiglio di mio padre. Mi sento solo di impegnarmi e lavorare forte ogni giorno per far cambiare opinione a chi mi ha criticato prima che arrivassi."
Hai avuto al Lens anche il portiere Ryan. Ti ha detto qualcosa prima che arrivassi in giallorosso?
"Prima ancora di venire a conoscenza dell'interesse della Roma ho chiacchierato con lui della sua esperienza qui. Mi ha sempre parlato bene della città, del club e di tutto quello che rappresenta. Poi curiosamente si è concretizzato tutto."
Due stagioni fa hai avuto Haise al Lens come allenatore. Alcuni dei suoi principi sono simili a quelli di Gasperini: hai ritrovato qualcosa di quell'esperienza con lui?
"Sì, indubbiamente. L'esperienza con Haise renderà più facile il mio adattamento, è il tipo di calcio che si adatta bene alle mie caratteristiche. E' un calcio dinamico, fatto di corsa."
Qual è la parola o il principio che hai sentito più spesso richiedere da Gasperini?
"Il mister vuole calciatori che in campo mettano il massimo dell'impegno, il cuore, la voglia, lo sforzo, che siano disposti a correre e a sudare la maglia."
I tifosi della Roma ti stanno scoprendo in queste prime amichevoli. Cosa devono aspettarsi da te?
"Un po' quello che ho appena detto. Sono un giocatore che in campo dà il massimo, che darà sempre tutto per questa maglia, che giocherà con il cuore qualunque cosa succeda."
Ti reputerai soddisfatto alla fine della stagione se?
"A me piace concentrarmi a breve termine, giorno dopo giorno. Pensiamo alla partita di sabato. Credo che questo sia il modo migliore per migliorare. Poi l'obiettivo è sempre quello di finire il più in alto possibile, di vincere dei trofei. Ma l'unico modo per farlo è pensare giorno dopo giorno."
La Roma al lavoro coi tifosi
Alle 15 locali seduta di allenamento con 200 tifosi in tribuna.
Domani il viaggio verso Liverpool per l'amichevole di sabato contro l'Everton. Ranieri è arrivato in serata. C'è anche Massara.
Fonte - ilromanista
C'è da lavorare
A Walsall arrivano la prima sconfitta e i primi gol subiti per la squadra di Gasp, mai veramente in partita. Il tecnico a fine gara: «Loro hanno avuto due marce in più di noi, ma i ragazzi hanno anche lavorato bene in alcune situazioni. Sono partite d’agosto, ma siamo stati poco incisivi e abbiamo preso dei gol evitabili. Bene El Aynaoui, meno Wesley, ma ha motore». Bisogna andare avanti a testa bassa, anche sul mercato.
Fonte - ilromanista
Svilar a Il Romanista: "Vogliamo fare strada in Europa League e qualificarci alla Champions"
Mile Svilar ha parlato a Il Romanista in Inghilterra, il portiere giallorosso è il protagonista di un'intervista esclusiva, Di seguito un'anticipazione delle dichiarazioni del portiere giallorosso: "Potendo avrei firmato per più anni. La Roma è e sarà sempre la mia priorità. La società mi ha voluto qui e io voglio ricambiare l'affetto dei tifosi vincendo e facendo qualcosa di grande per loro. L'Atalanta di Gasperini ti dava sensazioni negative quando l'affrontavi. Ora tocca a noi".
Al termine della stagione sarai contento se?
"Se la Roma va in Champions, sicuramente. E se andremo lontani in Europa League. La piazza di Roma merita di andare più lontano possibile in Europa e di giocare la Champions ogni anno, cosa che non abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo una squadra e un allenatore che l’ha fatto in tanti anni con l’Atalanta. Questa squadra merita di andare molto lontano in Europa League e di entrare in Champions”.
Evan Ferguson alla GdS: "Voglio segnare molto. Questo è un club con grande storia"
Evan Ferguson ha parlato così alle colonne de la Gazzetta dello Sport:
Ferguson, lei viene da una famiglia di calciatori.
«Ho iniziato per strada, con i miei migliori amici. Poi ci siamo spostati a Dublino per fare sul serio. Mio nonno giocava, ma non era un professionista. Mio padre invece si, con il Coventry e l’Under 21 dell’Irlanda. Chiaro che tutto questo abbia influito, sono nato con il pallone nelsangue. Anche mia sorella Ellie era nelle giovanili irlandesi, poi ha preferito andare in America, nei college. Ora non gioca più».
Lei è il primo irlandese nella storia della Roma. Che sensazione è?
«L’ho saputo solo quando sono arrivato qui. È sicuramente motivo d’orgoglio, soprattutto perché rappresento a Roma il mio Paese».
Con Gasperini sono esplosi tanti centravanti: da Milito a Retegui. Adesso tocca a lei?
«Sì, so che con il mister tanti attaccanti sono diventati famosi. Con lui si segna tanto. È una cosa sicuramente positiva anche per me».
La concorrenza con Dovbyk come la vive?
«Nel calcio si gioca solo in undici, è normale che ci siano giocatori che competono per lo stesso ruolo. Si tratta solo di lavorare duro. Ma può succedere anche di giocare con Artem: nella prima amichevole abbiamo giocato con le due punte, io e Dybala…».
La scorsa stagione tra Brighton e West Ham ha segnato un solo gol in 23 partite. Cosa è successo?
«E stata un’annata dura. I primi sei mesi ho convissuto con l’infortunio alla caviglia, poi ho deciso di andare al West Ham. Non è andata come volevo, ma ora fisicamente mi sento molto bene».
La felicità è segnare quanti gol in un anno?
«Di solito non penso a un numero esatto di gol. Di certo voglio segnare in ogni partita, anche se so che non è semplice. Venti gol? Speriamo…».
La Roma vuole tornare in Champions…
«Questo è un grande club, con ambizione: possiamo riuscirci. Come giocatori e come squadra dobbiamo spingere tutti in quella direzione. I tifosi meritano una squadra più in alto del quinto posto. Quando ho giocato a Roma con il Brighton c’era un ambiente speciale, i giocatori sembravano indemoniati».
Se a giugno la Roma decidesse di spendere 35 milioni di euro per acquistarla come si sentirebbe?
«Siamo all’inizio, non possiamo mai sapere cosa può succedere nel futuro. Ora penso solo a far bene qui, magari potrei restarci anche per sempre».
La cercavano in Premier. Perché ha scelto Roma?
«È un club con una grande storia: questa è una sfida, una nuova opportunità, mi piacciono le cose diverse. E poi i Friedkin vogliono fare grandi cose».
Qualcuno le ha già parlato del derby?
«Da quando sono qui tutti mi hanno detto di essere pronto per la Lazio. Voglio giocarlo, al 100%».
In Inghilterra Sherwood l’ha paragonata a Shearer, Glenn Murray a Kane. Paragoni pesanti…
«Si parla molto. Sono cose che non posso controllare: cerco di non pensarci e fare solo bene il mio lavoro. Come la storia di Chelsea e Tottenham pronti a spendere cento milioni di sterline per prendermi. Le valutazioni non dipendono da noi, non ci penso. Non so neanche se sia vero. E non me lo chiedo».
Suo padre Barry è irlandese, sua mamma Sarah inglese. Mai pensato di giocare per l’Inghilterra?
«Mai. Per me c’è solo l’Irlanda».
De Zerbi che l’ha allenata disse che può diventare uno dei migliori attaccanti della Premier.
«È stato molto carino, ma nel calcio le cose cambiano in fretta. Io voglio essere uno dei migliori, giocare bene e segnare, aiutando la squadra. Il mister mi ha mandato un messaggio a gennaio, voleva portarmi al Marsiglia. Ora sono contento di essere qui».
C’è un centravanti a cui si ispira?
«Cerco di rubare con gli occhi dai più bravi: Kane, Suarez, Ibrahimovic e Lewandowski … ».
Cosa pensa della scuola italiana di allenatori?
«In tanti dicono che sia una scuola difensivista e lo pensavo anche io: poi ho conosciuto De Zerbi e ora Gasperini e allora ho capito che non è così».
Agli ordini del Gasp: mattina in campo, poi la partita
Alle 20:30 su Dazn la sfida all'Aston Villa, ma la Roma di mattina si allena comunque.
Soulè torna in gruppo. Cira 500 romanisti sugli spalti. Domani in 200 per la seduta di allenamento aperta.
Fonte - ilromanista
Fabio Silva vuole la Roma ma il Dortmund però offre di più
Pisilli a Trs92.7: "Gasperini è bravissimo. Io darò sempre il massimo"
PISILLI IN ESCLUSIVA A TELE RADIO STEREO
Torna a parlare Niccolò Pisilli e lo fa direttamente dal ritiro in Inghilterra al St. George's Park, dove la Roma sta svolgendo la seconda parte della preparazione estiva. Il centrocampista ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica e ha parlato della sua avventura in giallorosso a 360 gradi. Ecco le sue dichiarazioni.
Ciao Niccolò, buongiorno. Allora, innanzitutto come stai? Come stai vivendo questo ritiro?
"Bene, grazie. Stiamo bene, ci stiamo allenando e ci stiamo preparando per la stagione. Stiamo preparando tutte le cose".
Gasp ti sta provando sia da mediano che da trequartista. Quale ruolo prediligi?
"Non ho un ruolo che prediligo. Sono due ruoli di centrocampo, uno è un po' più avanzato, uno è un po' più dietro, però io cerco sempre di fare quello che mi chiede il mister. Mi posso adattare tranquillamente a tutti e due i ruoli".
C'è un aspetto del tuo gioco che vorresti migliorare in questa stagione?
"Come dico sempre, sono un giovane che ha fatto solo un anno tra i grandi, quindi sicuramente ho tante cose da migliorare. Forse se ne devo dire uno è mantenere magari la lucidità delle scelte con la palla o diciamo maturare come giocatore, però penso faccia parte del processo della carriera di un giocatore, dato che io sto ancora al primo anno tra i grandi".
E c'è qualche compagno di squadra che ti sta aiutando magari a perfezionare quelle che sono le tue tecniche?
"Sì, tutti i compagni sono molto disponibili e ci aiutiamo l'un l'altro. Devo dire sin dal primo giorno che sono entrato in questo gruppo tutti mi hanno dato consigli, mi hanno aiutato e ogni volta che qualcuno può mi aiuta".
C'è un centrocampista magari italiano, straniero, al quale ti ispiri più degli altri?
"No, come ho sempre detto, non ho un giocatore particolarmente a cui mi ispiro. Mi piace vedere il calcio, vedere tante partite e vedere più giocatori possibili. Ogni calciatore è molto bravo in una cosa, magari c'è chi è più bravo con la palla, chi è più bravo senza palla, quindi da tutti cerchi di imparare le loro cose migliori".
Tu hai un fratello maggiore, Mattia, giusto? Che ti fa la Roma come te. Però dentro casa c'è qualcuno che ti fa un'altra squadra, una strisciata, ed è tuo padre Francesco. Hai mai provato a farlo diventare romanista?
"Ma ormai si è quasi convertito perché quando c'è Roma-Juve tifa per la Roma e di questo sono molto contento. Non ho mai capito perché tifa Juventus e non Roma, quindi diciamo che si è quasi ufficialmente convertito. Poi, certo, se gioca la Juve contro un'altra squadra tifa la Juve. Ma se c'è Roma-Juve adesso tifa la Roma".
Tuo fratello Mattia invece gioca in Polisportiva a Casal Palocco e quando vai a vederlo le persone che sono lì come reagiscono quando ci sei tu? Ti vedono come il fratello di Mattia o ti vedono come Niccolò Pisilli?
"No, mi vedono come Niccolò e basta, come un ragazzo normalissimo di Palocco, perché sono cresciuto lì. E' un ambiente per me molto familiare, ho tutti gli amici lì, la famiglia lì e quindi non mi sento osservato o non penso che possa essere visto in modo diverso. Sono un ragazzo come tanti altri che vivono a Palocco e di questo sono molto contento".
Tu hai sempre detto di essere una persona solare, ma allo stesso tempo sei molto riservato. Come gestisci la pressione sotto i riflettori, soprattutto dopo momenti come il tuo esordio con la nazionale o il gol contro il Venezia?
"In modo molto naturale. Cerco di rimanere il Niccolò che sono sempre stato e cerco di non farmi condizionare da queste cose, perché alla fine non sono queste cose che ti definiscono come persona, ma è tanto altro. Sono molto contento se riesco a raggiungere un traguardo importante o un obiettivo importante, però non cambia quello che è Niccolò fuori dal campo".
Come ti stai trovando in questo momento con Gasperini? Ti stai adattando al suo stile di gioco o stai faticando?
"No, mi sto trovando bene. Il mister è bravissimo, non devo di certo dirlo io. Ora è tutto un po' nuovo, quindi la squadra deve essere brava a captare il prima possibile le informazioni e i principi che lui ci vuole trasmettere. Ci stiamo trovando bene, giorno dopo giorno miglioriamo sempre di più".
C'è qualcuno dei nuovi arrivati con il quale stai legando di più? Non dire Ghilardi perché se dici lui la risposta è facile...
"Ora è arrivato Ghilardi (ride, ndr) e lo conosco dalla Nazionale, però devo dire che siamo un gruppo molto unito. Stiamo tutti insieme, poi è ovvio che magari si creano un po' dei gruppetti, ma siamo molto uniti. Penso che pure i nuovi non facciano fatica a integrarsi".
Qualcuno dice che il prolungamento del contratto ti ha portato ad abbassare le tue qualità: cosa rispondi a queste persone?
"Non è così. Le prestazioni in campo non dipendono dal contratto. Qualsiasi giocatore può subire un calo durante una stagione, è impensabile andare allo stesso modo durante un'annata. Ci sono periodi positivi e negativi, ma io darò sempre il 100% per questa maglia. Ci sono delle partite che andranno meglio e altre peggio, ma quello che non mancherà mai da parte mia è l’impegno e il sudore per questa maglia".
Qual è l'obiettivo che secondo te la Roma può raggiungere quest'anno?
"Secondo me dobbiamo guardare partita dopo partita senza prefissarsi troppi obiettivi. Poi certo l'obiettivo magari può essere quello di tornare in Champions League, però abbiamo visto l'anno scorso come alla fine in una stagione ci sono vari momenti e varie fasi. A inizio anno sembravamo spacciati, mentre poi abbiamo chiuso a -1 dalla Champions. Quindi adesso, secondo me, non è importante mettersi un obiettivo fisso, ma cercare di raccogliere il più possibile ogni giorno".
C'è un consiglio particolare che ti ha dato Claudio Ranieri prima di lasciare la Roma sotto il ruolo d'allenatore?
"Il mister ci ha dato tantissimi consigli, ci ha dato una grandissima mano l'anno scorso e a me in particolare. L'ho sempre detto, lo ringrazierò per sempre per tutte le volte che si è fermato a darmi consigli per migliorarmi come giocatore e come uomo. Mi porterò per sempre tutti i suoi insegnamenti sia dentro che fuori dal campo".
Se tu potessi scambiare ruolo con un tuo compagno di squadra per una partita, chi sceglieresti e perché?
"A me piace il ruolo che faccio io, quindi ti dico un centrocampista che può stare vicino a me che è Manu (Koné, ndr)".
E' il centrocampista con il quale ti trovi meglio in campo?
"Mi trovo bene con tutti. Tutti hanno delle qualità diverse e penso che il mister abbia diverse opzioni e questa è una cosa buona. Non ce n'è uno con cui mi trovo meglio, ma penso che il segreto sia proprio questo, riuscire a giocare con tutti nella squadra".
Il derby per te sicuramente da romano e romanista deve essere qualcosa di molto importante. Come ti prepari ad una partita del genere?
"Ne ho fatti due, non è che ne ho fatti chissà quanti. In realtà penso che il segreto sia viverlo come una partita normale, ma che alla fine ovviamente essendo romano e romanista un pochino senti di più. Devi essere pure bravo a non farti trasportare troppo da quelle emozioni perché sennò rischi che in campo ci vai un po' troppo emozionato, un po' con troppa foga e magari è cattiva consigliera".
Allora questa cosa di essere romano e romanista ti ha mai messo sotto pressione? Ti lascia un'eredità particolare?
"No, questo no. Penso solo che sia una cosa bella perché quando scendo in campo gioco per la squadra per la quale ho sempre voluto giocare. Ma non sento alcun peso o eredità, perché sono discorsi totalmente fuori da me in questo momento".
Hai dedicato un gol a Edoardo Bove, definendolo una persona speciale. Quanto è importante per te avere un legame particolare con i tuoi compagni di squadra?
"È importante perché il gruppo nel calcio conta veramente tanto. Se stai bene fuori poi è molto più facile che riesci a rendere dentro al campo e penso che i segreti delle grandi squadre siano questi. A noi l'anno scorso ha aiutato a risollevarci da un periodo molto brutto".
Quindi possiamo dire che la forza del lupo è il branco?
"Sì, possiamo dire che la forza del lupo è il branco".