AIC, Tommasi: "Bisogna mettere nelle migliori condizioni possibili chi dovrà generare spettacolo"

Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio1 della ripresa del campionato:

Sugli orari
"Il tema riguarda la tutela della salute e quello degli orari mi auguro non diventi un problema. Mi auguro si faccia una scelta logica, visto che bisognerà giocare tante partite in un breve lasso di tempo. Mi auguro si vada verso la tarda serata. Bisogna mettere nelle migliori condizioni possibili chi dovrà generare lo spettacolo”.

Sulla Coppa Italia
Spero si trovi la soluzione per dare maggiore tempo di recupero alle squadre impegnate nelle semifinali e poi nella finale di Coppa Italia. Tre delle quattro squadre ancora in corsa hanno mostrato delle perplessità per i pochi giorni di tempo tra le semifinali e la finale. Sapevamo di dover affrontare tante partite alla ripresa, ma certo le gare di Coppa Italia obbligano le squadre a scendere in campo con gli stessi effettivi, con le migliori formazioni possibili, obbligando i giocatori a due partite in pochi giorni. Per questo mi auguro che si trovi la soluzione per dare maggiore tempo di recupero”.

Sulle partite in chiaro
Penso si possa trovare una sintesi se broadcaster, Lega e Governo si siederanno insieme. Penso sia normale cercare soluzioni eccezionali in casi eccezionali. C’è un contratto firmato tra le televisioni e la Lega Serie A. L’accordo va tutelato, ma d’altra parte credo sia legittimo da parte del Governo cercare di evitare assembramenti permettendo ai tifosi di poter seguire le partite a casa”.


Serie A, solo 10 su 124 partite si giocheranno in diurna. Vince la linea serale

Il calendario ufficiale della ripresa del campionato non è ancora stato definito, ma iniziano ad emergere le prime informazioni.
Infatti, come appreso dall'Ansa, solo 10 gare su 124 si giocheranno alle 17:15 e mai a Napoli o Lecce; con massiumo due partite in diurna per ogni squadra. Il resto delle partite si gocheranno di sera, una parte alle 19:15 e l'altra parte alle 21:30.
Il match tra Juventus e Lazio verrà giocato quasi sicuramente il 20 luglio come posticipo del lunedì.


Il Fenerbahçe su Juan Jesus e Çetin

Il Fenerbahçe è sulle tracce di due calciatori giallorossi: Juan Jesus e Mert Çetin. Secondo sporx.com, per il brasiliano la Roma vorrebbe monetizzare, vista la scadenza del contratto nel 2021, e gli attuali 2 milioni e mezzo messi sul piatto sono considerati troppo pochi da Petrachi. Per quanto riguarda invece il difensore turco, il Fenerbahçe vorrebbe offrire un prestito, pur consapevole di dover superare la concorrenza di diverse società italiane, tra cui Sassuolo Hellas Verona.


Sassuolo, Carnevali: "Boga ha richieste in Italia e all'estero, ma la volontà è di tenerlo"

Giovanni Carnevali, dirigente del Sassuolo, ha parlato ai microfoni di Rai Radio1 del calciatore Boga, che piace anche alla Roma:

"Quando è arrivato da noi, in pochi lo conoscevano e va dato merito al nostro scouting per averlo scovato e al nostro allenatore De Zerbi che lo ha fatto crescere. Ha richieste in Italia e all’estero. Il Sassuolo ha fatto uno sforzo per poterlo avere totalmente e adesso valuteremo. La volontà è tenerlo con noi perché, come dicevamo prima, dobbiamo avere un progetto di crescita e, ogni tanto bisogna fare dei sacrifici, ma dobbiamo anche trattenere i migliori. Boga avrà ancora delle richieste, se continuerà a crescere meglio per tutti noi, ma l’obiettivo è quello di trattenerlo ancora a Sassuolo".


AIC, Calcagno: "La questione degli orari per noi non voleva essere una polemica, ma un contributo costruttivo"

Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Sky Sport della questioni sugli orari delle partite da disputare nel corso della ripresa del campionato:

"Noto che si sbandiera ai quattro venti che ci saranno solo dieci partite al pomeriggio, che non si gioca a Lecce o Napoli. Siamo abituati al fatto che qualcosa, se proposto dai calciatori, da costruttivo diventi motivo di polemica”.

In concreto, però, le temperature cambiano poco.
Ripeto, purtroppo i calciatori non possono dare un contributo, non ci viene richiesto e si tenta di darlo. In tanti ci hanno segnalato questa criticità, alle 17:15 giocare è un problema anche in Pianura Padana, non solo a Lecce o Napoli, vogliamo dare un contributo perché si abbasserebbe il livello delle partite. Si fanno paragoni con i Mondiali, ma stiamo parlando di due scenari completamente diversi. Probabilmente si poteva vivere la nostra richiesta in maniera più serena”.

È difficile prenderla con serenità però, ognuno ha il suo mondo del lavoro. E questa battaglia è poco comprensibile.
Partiamo dal presupposto che ho giocato cinque volte i playoff in Serie C, a temperature abbastanza elevate. È giusto anche ragionare delle categorie inferiori: qualche passo avanti sulle 17:15 è stato fatto. Se oggi si sbandiera ai quattro venti che ci saranno solo dieci partite e non saranno alle 16:30 vuol dire che un problema c’è”.

Non c’è, per la gente là fuori.
Però noi non abbiamo sentito la gente fuori. Abbiamo sentito i rappresentanti all’interno delle squadre e ci hanno sottoposto questo problema. Poi non voleva essere una polemica, ma un contributo costruttivo”.

Il problema non riguarderà solo la A?
Abbiamo detto che non facciamo demagogia, e poi i calciatori di A non possono fare una richiesta? Tra l’altro riguarderà anche quelli di B e C. Qui nessuno ha detto che non si giocherà senza che si dica sì a queste richieste. Però non è possibile che non possiamo fare nemmeno una richiesta”.

Ma concretamente, avete avuto richieste sull’orario dopo tre mesi chiusi in casa?
Anzitutto, si parlava delle 16:30. Quando c’è stato il via libera con il protocollo abbiamo detto che giocare a questo orario sarebbe stato sbagliato. Abbiamo portato avanti un confronto, che ha portato a svolgere solo dieci partite e alle 17:15: vuol dire che la richiesta non era così strampalata”.

Ci sono problemi più spinosi rispetto all’orario, per esempio i contratti?
Certo che sì, concordo su questo”.


Ispettori federali visitano Trigoria

IL TEMPO - BIAFORA - Ad assistere alla penultima seduta di allenamento della settimana della Roma c'erano anche tre ospiti a sorpresa. A Trigoria hanno infatti accolto gli ispettori della Procura Federale incaricati di verificare il rispetto dei protocolli sanitari e lo stato del centri di allenamento (lo stesso controlla è toccato anche al Milan e al Lecce, mentre la scorsa settimana era stato il turno di Fiorentina, Lazio e Napoli. Oltre a seguire la giornata di lavoro guidato da Fonseca - la società è stata avvertita con una Pec inviata dalla Procura Figc alle 10 di ieri mattina - sono stati acquisiti i documenti relativi ai tamponi ed ai test sierologici, che devono essere eseguiti con scadenze temporali dettagliate dal protocollo varato in vista della ripresa del campionato. 


Roma, il rischiatutto di Pallotta. Friedkin mai così lontano

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - James Pallotta e Dan Friedkin non sono mai stati così lontani, tanto da far pensare che il texano se ne sia andato per sempre. L’offerta era valida ma la mancata risposta del presidente della Roma è stata presa come un “no”. Ora servirebbe un miracolo per far riprendere la trattativa. Pallotta è pronto a tenere la società rischiando sul futuro. Molto dipenderà dal mercato che è un’incognita. I tifosi hanno paura di perdere Zaniolo e Pellegrini. Se Fonseca facesse l’impresa di portare la Roma in Champions League molte cose potrebbero cambiare.


Partenza sprint, si lavora con il modello Shakhtar

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Da una parte Fonseca e i suoi che si allenano. Dall’altra gli ispettori federali. Niente di anomalo: hanno fatto visita a tutti i ritiri per osservare se i club rispettano le regole. Oggi terminerà la seconda fase della preparazione legata al risveglio muscolare. Da lunedì aumenterà gradualmente il carico di lavoro. Fonseca ha ricalcato quello che faceva in Ucraina durante lo stop previsto durante il rigido inverno: tre fasi. Una di risveglio, una di fondo, l’ultima di velocità. Oggi la situazione è più o meno questa anche se da giugno la possibilità di allenarsi sarà quasi nulla: a Trigoria si svolgerà o lo scarico o la rifinitura.


Florenzi: "Sarà strano giocare senza tifosi. Qui a Valencia voglio dare il massimo"

Alessandro Florenzi ha rilasciato un’intervista sui canali ufficiali del Valencia, raccontando la sua esperienza in Spagna e l’imminente ripresa del massimo campionato spagnolo. Di seguito le sue dichiarazioni: "Sono stati due mesi a casa che ho cercato di sfruttare al meglio per restare fisicamente bene. Adesso abbiamo cominciato a fare allenamenti di gruppo, speriamo al più presto di riaggrupparci tutti insieme e di tornare ad essere una squadra, perché vogliamo finire bene la stagione. Non è stato facile, perché all’inizio abbiamo fatto tre partite, dopo ho avuto la varicella e dopo c’è stato il Covid-19, quindi non ho potuto sfruttare quello che è l’ambiente Valencia, quello che si respira nello stadio. Ho molta voglia di far vedere ai tifosi quello che so fare. Non sarà facile per noi giocare senza di loro, perché comunque tutti sanno la forza del tifo di Valencia. Lo abbiamo visto anche nel ritorno contro l’Atalanta, dove ci hanno supportato fuori dallo stadio. Sarà sicuramente diverso giocare senza tifosi, ma vogliamo dare loro una grande gioia dopo questi momenti di difficoltà. Sono andato a correre al rio un paio di volte, quando potevo, e ho visto tanta gente con la maglia del Valencia e questo mi ha fatto tanto effetto. Il pallone è il nostro lavoro, ma anche la nostra passione. È quello che ci accende la fiamma dentro, abbiamo tanta voglia di ricominciare, siamo contenti che si ripartirà presto, perché abbiamo tanta voglia di scendere in campo. Voglio dare più del 100% per questa maglia, lottare dal primo minuto al novantesimo, cercare di dare una mano ai miei compagni e raggiungere quello che è il nostro obiettivo. Dobbiamo vincere più partite possibili per arrivare in Champions League. Giocare senza tifosi sarà un male per noi, perché sono il nostro dodicesimo uomo. Sicuramente avremo qualcosa da dare in più per loro sul campo, anche se non ci saranno".


Ag. Bustos: "Per la Roma è una priorità"

Ignacio Campo, agente di Nahuel Bustos, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale argentino iamnoticias.com.ar, parlando dell’interesse della Roma per il suo assistito, che però ha riscosso successo anche in diversi club europei. Di seguito le sue parole: "Ci sono Valencia, Siviglia, Roma e molti altri, ma sono solo intenzioni. Esistono molte sondaggi, ma poche certezze. Quello che succede è che ognuno ha una difficoltà diversa per via della pandemia. Si sta ragionando su come riprendere i campionati e questo condiziona gli affari. Alla Roma lo hanno come priorità, ma poiché i tornei non sono finiti, devono ancora capire quali giocatori rimarranno e quali andranno via. Ad oggi non c’è nulla di concreto".


Gravina: "Siamo pronti per ripartire"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è stato intervistato da Sky Sport in merito alla ripresa della stagione. Ecco le sue parole:

Dopo questa notizia è più sollevato e più soddisfatto?
“Siamo sempre attenti, in una fase sempre meno complessa, ma è un momento delicato. È il momento della programmazione, pronti per ripartire ma vigili perché i rischi sono molto alti”.

Quanto ha influito il movimento europeo?
“Sapevamo benissimo che all’interno dei top 5 campionati non potevamo essere estranei a questa ripartenza. Il titolo de L’Equipe è emblematico e sono contento di non doverlo leggere per quanto ci riguarda. Oggi portiamo a casa un risultato importante all’interno del nostro panorama internazionale. Ha influito la nostra determinazione, è stato molto utile essere coordinati con la UEFA”.

Una fotografia del nostro calcio dopo giovedì?
“Il calcio ne esce in maniera rafforzata, armoniosa. L’incontro con il Ministro è stato un momento di grande condivisione di un percorso. Eravamo più sollevati da un peso che portavamo dentro da tantissimo tempo. Un calcio che ha dimostrato grande coerenza dall’inizio, un calcio che ha preso consapevolezza anche dei suoi limiti. Abbiamo dialogato con Spadafora, abbiamo costantemente avuto confronti interni. Ci sono stati momenti di tensione, ma il calcio ne esce con grande forza, con grande possibilità di dare messaggi di speranza al nostro Paese. Sappiamo comunque che i rischi sono presenti e dietro l’angolo. Dipenderà molto dal nostro senso di responsabilità ed anche un pizzico di fortuna”.

Che momento è stato?
"Complesso, difficile, ma per tutto il nostro Paese. Impegnativo anche, costernato da una serie di piccoli accenni a momenti di grande amarezza, soprattutto legato a quello che è la capacità di relazionarsi. Sono venuti fuori aspetti chiari ed evidenti, mostrando il vero volto dei personaggi che ti circondano. Ho capito tante cose. Questo periodo mi ha insegnato molto, ho seguito alcune indicazioni che sono arrivate anche da Papa Francesco. Ha messo a nudo quella che la vulnerabilità del nostro essere umano, abbiamo capito quante fragilità abbiamo e questo mi ha reso molto più forte rispetto a prima".

È vero che sta pensando ad un nuovo format per accorciare la prossima stagione?
"Se il campionato è in grado di partire il 12 settembre, andando ad intensificare il periodo della sosta invernale, chiuderemo nei tempi giusti. Valutiamo però anche soluzioni alternative".

A chi faceva riferimento prima? Ci sono state mosse politiche?
"I nomi li tengo per me perché è un rapporto mio e personale. Ma sono abbastanza evidenti i termini di confronto che ci sono stati in questo periodo. Voglio escludere qualsiasi tipo di riferimento a contrasti di natura politica, sarebbe gravissimo. Mi dispiacerebbe per il calcio italiano che è uno dei riferimenti per lo sport italiano. Ha una funzione importante, non solo economica, ma ha una multi dimensionalità che merita rispetto. Il mio agire è stato sempre ispirato da grande determinazione, ma anche da prudenza per la salute".

Piano B in caso di nuovo stop?
"Il nostro piano B è strutturale, molto chiaro, che prevede in caso di momentanea sospensione della stagione, della impossibilità di completare il campionato come è stata strutturata, fare ricorso a playoff e playout. Un format più contenuto e leggero per far sì che ci sia risultato legato a merito sportivo. Nel caso in cui il campionato dovesse subire una sospensione definitiva, dovremo ricorrere ad un algoritmo che approveremo prima della partenza del campionato. Lo proporremo al consiglio federale dell’8 giugno. Sarà un algoritmo che terrà conto di diversi fattori comunque sempre legati ai risultati sul campo e ad elementi oggettivi della classifica di ciascuna squadra, in modo che si arrivi comunque alla definizione di questo campionato. Faremo ricorso a questo algoritmo che proietta la classifica di quel momento alla fine del campionato”.

Sui contratti
"Tema molto delicato, la FIFA ha dato delle indicazioni. Stiamo cercando di arrivare ad un accordo tra tutte le componenti".


AIC, Calcagno: "Dobbiamo tutelare la salute dei calciatori. Giocando di pomeriggio ne risentirebbe anche lo spettacolo"

Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo degli orari delle partite ora che è arrivata l'ufficialità della ripresa del campionato:

"Cancelliamo i match di pomeriggio, va preservata la salute degli atleti. Giocare alle 16.00-16.30 in certi periodi dell’anno diventa un problema non solo al Sud, ma anche altrove. E’ un modo per tutelare la salute dei calciatori, che saranno sottoposti ad un tour de force, impiegarli negli orari caldi potrebbe significare metterli ancora più a rischio. Abbiamo fatto una richiesta specifica alla Lega e speriamo di avere un riscontro, è opportuno evitare lo slot del pomeriggio, perché chiediamo di andare in campo ogni tre giorni ad atleti sottoposti a stress e reduci da un lungo periodo di inattività. Dobbiamo evitare le alte temperature pomeridiane di giugno e luglio e giocare su più giorni, credo sia interesse di sistema preservare i calciatori dal pericolo infortuni, ne risentirebbe anche lo spettacolo".