Pallotta: “Non ci sono sempre stato a supporto della Roma?”

La trimestrale della Roma ha evidenziato un debito di 278,5 milioni e, in attesa del ritorno alla normalità e di capire quale sarà il futuro della società, il club adesso ha bisogno di una boccata d’ossigeno per i conti. Secondo quanto riporta La Gazzetta Dello Sport, James Pallotta è pronto a versare 20 milioni subito, 50 in totale, nelle casse dei giallorossi. Queste le dichiarazioni del presidente:

“Non ci sono sempre stato a supporto della Roma?”.


Sabatini: "Tomiyasu resta. Non faremo svendite a Roma, Inter o Juve"

Walter Sabatini, coordinatore delle aree tecniche del Bologna e del Montréal Impact ed ex direttore sportivo della Roma, è stato intervistato da Sky Sport ed ha parlato anche della sua avventura in giallorosso e di alcune operazioni di mercato. Queste le sue parole:

Vi aspettate tanti scambi nel prossimo mercato?

Gli scambi si possono fare tra club di pari livello. Io non posso fare scambi con l’Inter, con la Juventus o con la Roma stessa.

Sul mercato…

Vorrei il mercato aperto tutto l’anno, almeno se un terzino sbaglia un cross posso sondarne la sera stessa un altro. Ma so di essere eretico io. Se Tomiyasu sbagliasse un cross, invece, non lo cambierei, perché so che è un grande giocatore.

Tomiyasu non si vende in questa sessione?

No, perché la cifra non sarebbe colmerebbe comunque il valore del giocatore. Non sarebbe una cifra sufficiente. Oggi nessuno ha avuto la capacità e possibilità di valutare veramente Tomiyasu.


Spadafora: "Ripresa il 13 giugno? Stiamo lavorando"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni a casanapoli.net, nel corso di una diretta Facebook.  Queste le sue parole.

Sulla ripresa della Serie A...
Inviterei tutti a fare un po’ meno i fenomeni. Da fuori si è tutti scienziati, calciatori, arbitri. Mi dicono ‘non sei uno che viene dal mondo dello sport’, per fare il Ministro dello Sport non è vincolante essere uno sportivo. Bisogna ascoltare chi ne sa più di noi, però poi assumersi le responsabilità. Il mondo del calcio ci chiede di essere noi ad assumerci la responsabilità di bloccare, non decideranno in autonomia. Anche nel mondo del calcio ci sono posizioni diverse, anche tra i calciatori ricevo molti messaggi sui social, cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni. C’è una differenza di posizioni che è frutto di una complessità generale.

Data per la ripresa del campionato...
Il campionato può ripartire il 13 giugno? Noi stiamo lavorando per fare in modo che dopo che sia ripartito il campionato, poi possa anche concludersi. La prudenza utilizzata è stata interpretata male. Sappiamo, o meglio, speriamo ripartano da lunedì gli allenamenti di gruppo. Il Governo ha dato il suo via libera, ora dipende dai club.

In merito al protocollo medico...
Il protocollo la Federazione lo aveva accettato, poi qualcosa non è andato bene al mondo del calcio. Evidentemente tra Figc e Lega non c’era uniformità perché quella dell’isolamento è stata una proposta spontanea dei presidenti Dal Pino e Gravina, quasi un mese fa. Sulla responsabilità penale l’Inail ha chiarito bene e ricade solo se non c’è attuazione dei protocolli. Il tema vero è quello della quarantena perché rimanendo così, con l’inizio del campionato c’è il rischio che una squadra possa restare ferma 14 giorni. Potremo riparlarne, ma prima bisognerà vedere la curva dei contagi.


Mancini: "Bisogna stare attenti agli infortuni soprattutto adesso. Ci dobbiamo rimettere in forma"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista per il programma La Domenica Sportiva che andrà in onda questa sera. Questo un estratto delle sue parole:

Cosa hai imparato a fare durante la quarantena?
Ho scoperto tante cose nuove con mia moglie. Ho imparato a fare la pizza in casa e le lasagne. Mia moglie mi ha insegnato a fare questo, ma deve ancora aiutarmi perché da solo ancora non ci riesco”.

Sugli infortuni
“Gli infortuni fanno parte del mondo del calcio, sono sempre più costanti e bisogna stare attenti, soprattutto in questa fase visto che veniamo da due mesi non di inattività ma quasi, perché ci siamo allenati a casa e non è come allenarsi come facciamo al campo, o come tutte le cose che facciamo durante l’anno. In questo momento un po’ più di attenzione ci deve essere, però in questo momento ci dobbiamo rimettere in forma per un possibile ritorno al campionato. L’infortunio di Pau è stato un trauma alla mano, non ci si può fare niente, fanno parte del gioco, sono i più rognosi e speriamo che Pau si rimetta presto perché è importante per noi”.

Lati positivi durante questo stop?
Lati positivi durante questo lungo stop sicuramente aver passato tempo con la famiglia, io con mia moglie. Noi calciatori siamo quasi sempre fuori a giocare e con loro passiamo poco tempo, quindi in questi mesi di quarantena ne ho approfittato per stare con lei e fare tante cose nuove con lei”.


Prof. Castellacci: "Inammissibile che ci sia una responsabilità unica del medico sociale. Alcuni si sono già dimessi"

Il professor Enrico Castellacci, ex medico della nazionale ed oggi presidente dell'Associazione Medici del Calcio, ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset esternando il suo disaccordo con il Comitato Tecnico Scientifico ed il Governo circa le responsabilità dei medici sociali dei club:

"Essere responsabili di tutto è paradossale anche pensarlo. Assunzione di responsabilità sì, ma serve anche condivisione del rischio. Da Spadafora avrei preferito un’altra linea per riprendere il campionato, un pochettino più aperta. La Figc? Mi ha sorpreso ancora di più, non ho accettato che abbia immediatamente avallato l’input governativo. Non è ipotizzabile che una federazione non si sia resa conto di quanto sia inammissibile che ci sia una responsabilità unica nel medico del calcio e non ci sia una condivisione del rischio. Due terzi dei medici di Serie B hanno mandato le lettere di eventuali dimissioni e alcuni si sono già dimessi. In B e C le cose sono drammatiche".


Serie A, da domani via libera ad allenamenti di gruppo nel rispetto del distanziamento sociale

Si è concluso il Consiglio di Lega Serie A in cui è emerso che da domani le società della massima serie potranno effettuare allenamenti di gruppo rispettando sempre il distanziamento sociale.
Eliminata la possibilità di far rimanere la squadra in ritiro, mentre non ci sono novità su un'eventuale quarantena della rosa in caso che un giocatore sia positivo al Covid.
Limitata, inoltre, la responsabilità dei medici sociali ai soli casi di solo o colpa grave. Ovvero in caso del mancato rispetto dei protocolli di sicurezza.


Serie A, in attesa del visto del Comitato Tecnico Scientifico gli allenamenti rimarranno individuali

Il Comitato Tecnico Scientifico, come riferisce l'Ansa, non ha ancora validato le linee guida riguardo gli allenamenti individuali. Dunque, come appreso anche da una fonte del Ministero dello Sport, resteranno in vigore le regole per gli allenamenti individuali fino a nuovo ordine:

"La validazione da parte del CTS avverrà probabilmente domani. Secondo il punto E del nuovo DPCM finche' non c'e' il visto del comitato valgono le regole precedenti".


Ministero dello Sport: "Ricevuto il protocollo dalla FIGC. Al lavoro per una rapida analisi per poi inviarlo entro domani al CTS"

Il Ministero dello Sport ha emesso una nota per comunicare di aver ricevuto il protocollo dalla FIGC:

"Il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha appena ricevuto dal Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, la versione aggiornata del Protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche e degli arbitri, rivisto alla luce dei rilievi formulati dalla Lega Serie A. In spirito di piena collaborazione il Ministro ha dato immediato impulso ai propri uffici per procedere ad una rapida ma approfondita analisi delle novità introdotte nel documento, in modo da poterlo inviare già domani all'attenzione del Comitato Tecnico Scientifico".


Di Francesco: "Ecco cosa cambierei della semifinale con il Liverpool"

Eusebio Di Francesco ha parlato della stagione in cui allenava la Roma e raggiunse la semifinale di Champions League in una videolezione col presidente dell'Aiac Renzo Ulivieri:

Ci racconti di quella notte magica contro il Barcellona?
"Il 10 aprile 2018 fu una serata fantastica. Cercai di proporre un modulo diverso e questo pensiero mi venne dopo l'andata dove avevamo si perso 4-1 ma a mio avviso non demeritando per almeno 70 minuti. Negli ultimi momenti della partita al Camp Nou faticavamo a mantenere le distanze e a dare certe coperture sugli esterni, così uscì fuori la loro qualità. Al ritorno misi in campo quindi tre difensori e due trequartisti dietro la punta. I ragazzi erano convinti di quello che avremmo fatto, tenendo più alti i quinti Florenzi e Kolarov e senza temere l’uno contro uno in difesa. Ho sentito dire che all'Olimpico non si presentò il vero Barcellona, io dico che siamo stati bravi a impedire loro di giocare".

Difensivamente che criteri avevi adottato?
"A chiudere i buchi ho scelto Manolas centrale piuttosto che Fazio, dato che il greco è più veloce e legge meglio le giocate. A Federico ho detto di liberarsi spesso in avanti e lui come un soldato ha seguito alla lettera i miei input. Nel corso della gara ho notato che gli spagnoli stavano lavorando male difensivamente, non di reparto ma solo di giocate dei singoli e così abbiamo preparato l'occasione del primo gol di Dzeko e del rigore procurato proprio da Edin. Non ho puntato a marcare un loro uomo nello specifico ma ho fornito ai miei giocatori dei concetti di base".

Da una pagina felice ad una triste, quanto hai accusato la sconfitta in semifinale contro il Liverpool?
"Siamo partiti per Liverpool con l'idea di giocare con loro come avevamo fatto contro i catalani, riproposi quindi la difesa a tre e per la prima mezz'ora direi che è andata bene, poi però sono saliti pressione e paura e abbiamo iniziato a prendere gol pur passando a quattro dietro. Ci è mancato del coraggio credo. Molte volte ho ripensato a quell'incontro e che dire, se tornassi indietro probabilmente cambierei qualcosa. L'interazione col gruppo era perfetta ai tempi e ci confrontavamo spesso quindi se non fossero stati convinti di giocare così me lo avrebbero detto".


Perotti ha iniziato le terapie. Potrebbe trattarsi di una semplice distrazione muscolare

Diego Perotti è stato visitato a Villa Stuart per il problema muscolare accusato nei giorni scorsi e il responso è stato il seguente: lesione di secondo grado al bicipite femorale. Il giocatore dovrà quindi stare fermo circa 3 settimane. Sky Sport riferisce invece che l'infortunio occorso all'argentino non è una lesione, ma una distrazione muscolare. Il calciatore ha iniziato le terapie, ma non dovrà stare fermo quanto temuto.


Ormai a un passo la cessione di Schick al Lipsia

La cessione di Patrik Schickal Lipsia a titolo definitivo è in dirittura d'arrivo. Il calciatore è attualmente in prestito al club della Red Bull, che vanta un riscatto a 28 milioni di euro più uno in caso di qualificazione alla Champions League e che, come emerso nei giorni scorsi ha chiesto uno sconto di 3 milioni, che i giallorossi sono disposti ad accettare in caso di versamento in un'unica soluzione della somma. Lo riporta Sky Sport


AIC, Tommasi: "La voce dei giocatori non ha il peso che necessita"

Il presidente AIC Damiano Tommasi, è stato intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno oggi in edicola. Ecco uno stralcio delle sue parole, riportate dal sito ufficiale dell'AIC: “Sicuramente oggi la voce dei calciatori e delle calciatrici non ha il peso che necessita in una fase dove tornare ad allenarsi e a giocare significa non poter rispettare le norme di sicurezza.L'attenzione deve essere per tutte le persone che entreranno in contatto con gli atleti e le atlete ed è per questo che qualsiasi protocollo va pensato e condiviso con il più ampio consenso possibile”.

Riguardo il protocollo della Commissione Tecnico-Scientifica, “ad oggi” – ha proseguito – “non abbiamo contezza di quali sono le modifiche definitive. Il precedente protocollo era molto rigido e senz'altro complicato soprattutto in assenza di strutture adeguate. Ad oggi non possiamo permetterci fughe in avanti e azzardare atteggiamenti rischiosi che potrebbero diventare boomerang nel caso di positività. Non ha senso oggi rischiare di ripartire se la previsione di quarantena obbligatoria rimane quella attuale. Comunque un altro aspetto che è poco considerato è la preoccupazione per chi risulta positivo. Quali possono essere le conseguenze sul singolo? Cosa rischia veramente? Inquadrare bene i rischi aiuterebbe anche a prendere decisioni”.

“Le perplessità sono inevitabili in un momento tanto complicato” – ha aggiunto Tommasi. “A noi preme che le condizioni di sicurezza siano garantite a tutti. Sarà importante avere sotto controllo la sicurezza sanitaria di tutti quelli che dovranno mettersi in gioco per la ripresa. In questo i medici avranno un ruolo importante e a noi non resta che affidarci alla loro professionalità e competenza. Sulla blindatura dei ritiri va certamente fatta un'analisi attenta e realistica. L'attuale situazione cambia e cambierà inevitabilmente la modalità di fare sport. Non sappiamo ancora con quali rischi e quale incidenza sulle abitudini ma senz'altro finché ci saranno le condizioni di sicurezza nel fare uno sport di contatto dovremo pensare ad una nuova modalità”.

Calcio a porte chiuse: “Diciamo che è un effetto collaterale imprescindibile in questa emergenza. Sarà un calcio diverso e meno adrenalinico, almeno speriamo contribuisca a farci apprezzare ancora di più, a calciatori e tifosi, la bellezza di uno stadio in festa quando si tornerà a poterlo riempire”.

Dando uno sguardo ai campionati esteri (Germania e Inghilterra), Tommasi ha ricordato che “ad oggi ci sono programmi nel breve periodo che andranno testati. La situazione sanitaria e politica di ogni Paese è diversa e permette scelte diverse così come in Italia le differenze regionali determinano sensibilità diverse. Le scelte andranno fatte in base ai dati, agli effetti delle attuali aperture parziali e all'evoluzione della scienza che permetterà in futuro di poter controllare e testare con velocità e affidabilità il più alto numero di persone nel più breve tempo possibile”.

Questione stipendi: “Il taglio degli stipendi è sempre collegato ai due elementi sul tavolo ossia la riduzione drastica degli introiti e l'effettivo svolgimento dell'attività lavorativa. Non sapere se si ritorna in campo, con quali modalità, per quanto tempo e non avere dati certi, ad oggi, sulle effettive perdite rende qualsiasi decisione complessa e molto soggettiva. Calciatori o calciatrici che hanno accordi pluriennali” – ha concluso – “non sono nella stessa condizione di chi ha i contratti in scadenza così come le società che non sono certe della categoria nella quale saranno il prossimo anno faticano a programmare qualsiasi rimodulazione contrattuale”.