Derby solidale. Ventimila euro contro il Covid

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - E’ stata la Roma a vincere il particolare derby della solidarietà contro la Lazio per 3-1. Una gara virtuale al quale ogni gol corrispondeva una determinata somma raccolta a favore del Policlinico di Tor Vergata. La prima rete valeva 3000, la seconda 3500 e cosi via. Sono stati raggiunti poco più di ventimila euro. Hanno partecipato alla gara anche personaggi dello spettacolo come Carlo Verdone ed Enrico Montesano. Sempre in tema derby Gianluca Mancini ha rilasciato delle dichiarazioni a margine sulla possibilità che la Lazio vinca lo scudetto: “Pensiamo a noi. La Roma è la squadra di questa città e i tifosi sono fantastici”.


Schick: "Sarei felice di restare, ma i club devono decidere”. L'agente: "Finora sono soddisfatti di lui"

Il Lipsia è impegnato per il riscatto di Patrik Schick. Come riporta il portale ceco Sport, il club tedesco vuole abbassare il prezzo del 50%. L’agente del giocatore, Pavel Paska, che la prossima settimana si recherà in Germania per portare avanti la trattativa ha dichiarato:

"Finora sono molto soddisfatti di lui, le cose sono chiare". 

Patrik Schick ha parlato del suo futuro al portale Kicker:

 

“Lipsia? Posso assolutamente immaginare di restare. Il club deve trovare una soluzione adesso e sarò felice se saranno in grado di farlo”.

 


Mertens nel mirino del Chelsea

Dries Mertens, accostato anche alla Roma, con contratto in scadenza al Napoli, è finito nel mirino del Chelsea. Secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, ci sarebbero stati contatti diretti tra il tecnico dei Blues, Frank Lampard, e il belga classe 1987 per convincerlo a trasferirsi a Londra.

 


Kluivert: "Il mio sogno? Finire dove ho cominciato"

Justin Kluivertracconta l'esterno giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni alla rivista olandese Helden Magazine. Queste alcune sue parole:

"Questo è il mio sogno: finire dove ho cominciato"

Preferisci vivere a Roma o ad Amsterdam?
"Sicuramente preferisco vivere in Olanda, senza dubbio".

Preferisci le ragazze olandesi o italiane?
"E’ una bella domanda, però scelgo le ragazze olandesi".

Chi dribbleresti più facilmente: De Ligt o De Vrij?
"De Ligt lo conosco da molto tempo. Però penso che anche lui mi conosca bene, quindi dico De Vrij"

Cosa preferiresti vincere: la Champions con la Roma oppure l’Europeo con l’Olanda?
"Certamente l’Europeo con l’Olanda".

Se fossi rimasto all’Ajax saresti andato comunque in Nazionale?
"Questo non lo so. Non so come sarebbe andata. Se fossi rimasto all’Ajax forse non avrei giocato in Nazionale. O magari sarei andato in un altro club".

Sei andato via prima dell’ottima stagione dell’Ajax in Champions. Ti sarebbe piaciuto stare ancora lì?
"Mi sarebbe piaciuto continuare, ma non mi pento delle mie scelte. Non rimpiango di aver lasciato l’Ajax, ma certamente mi sarebbe piaciuto essere lì. Penso che a tanti calciatori avrebbe fatto piacere".

Prima della fine della carriera, ti piacerebbe tornare all’Ajax?
"E’ il mio sogno, senza dubbio. Per finire la carriera dove l’ho iniziata".


Fonseca: "Vedremo cosa succederà, non abbiamo bisogno di un gran numero di giocatori"

Paulo Fonseca, allenatore della Roma, è intervenuto nel corso della trasmissione televisiva GREAT FOOTBALL, parlando della sua esperienza in giallorosso e di questo periodo di stop. Queste le sue parole:

Qual è il momento più bello della sua avventura in Ucraina?
"Ho trascorso tre anni fantastici qui. Il club è tornato vincere in campionato, il primo che abbiamo vinto è stato il più bello. Ho tanti ricordi dello Shakhtar. Ho provato tante emozioni e non solo quando ho vinto i trofei. Però devo ammettere che i primi titoli sono stati più belli degli altri."

Le piacerebbe incontrare lo Shakhtar in Europa?
"No, non vorrei. Solo in finale (ride, ndr). Mi piacerebbe incontrare i miei ex giocatori, i dirigenti e i dipendenti del club. Se fosse in finale, sarei felice. Sarebbe fantastico."

Quale è la situazione di Mkhitaryan?
"L’ho già detto in passato e lo confermo: voglio che Mkhitaryan rimanga. Anche lui vuole restare. Tuttavia, dovrebbe essere chiaro che ora tutto è in pausa e dovremo parlare con l’Arsenal. Voglio continuare a lavorare con lui. È un grande giocatore e un grande uomo."

Siete interessati a qualche calciatore dello Shakhtar?
"Vedremo cosa succederà. In realtà non abbiamo bisogno di un gran numero di giocatori, anche perché possiamo fare affidamento su quelli che attualmente abbiamo in rosa. Potremmo essere interessati a qualche calciatore dello Shakhtar, ma trattare con loro è sempre estremamente difficile. I club vorranno pagare meno per i nuovi acquisti. Posso dire che sceglierei due calciatori per la Roma."

Sul taglio degli stipendi.
"Bisogna capire che ora tutti stanno vivendo un momento molto difficile. Lo staff tecnico e io abbiamo deciso di aiutare il club in questo modo, tagliando i nostri stipendi. Questo è il modo perfetto per aiutare. È importante."

La ripresa del campionato?
"Forse torneremo ad allenarci in maniera individuale dal 4 maggio. Speriamo invece che dal 18 maggio potremo cominciare ad allenarci collettivamente. Per ora nessuno è certo della ripresa del campionato."


Kalinic piace al Fenerbache, la Roma non punta al riscatto

Come riportato dal giornale turco fanatik.com, dopo una stagione difficile, la Roma non riscatterà Nikola Kalinic dall'Atletico Madrid, valutato 9 milioni. L'ex centravanti di Fiorentina e Milan sarebbe finito nel mirino del Fenerbache. Per Kalinic, insomma, è pronta a delinearsi una nuova avventura, visto che neanche i colchoneros potranno ritagliargli un posto nella propria rosa.

 


Lega di Serie A nel caos: alcuni club (anche big...) non vogliono più giocare

REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Oltre a quelli che sono venuti allo scoperto (Torino, Brescia, Sampdoria), ci sono altri club, anche importanti, che preferiscono chiudere qui questa stagione maledetta e non hanno alcuna intenzione di tornare in campo. Non lo dicono ufficialmente, non si espongono, almeno per ora. Ma preferirebbero pensare a settembre, non a tornare in campo chissà quando e chissà come questa estate.

Per questo, il compito di Gravina, Dal Pino e De Siervo si fa sempre più delicato: loro, non c'è ombra di dubbio, sono per la ripartenza. Un atteggiamento responsabile, non hanno interessi personali. Ma i tempi si fanno sempre più stretti: riprendere ad allenarsi in gruppo il 18 maggio (ieri sera Spadafora ha gelato tutti...), tornare in campo il 13 giugno e chiudere a fine luglio. Questo il progetto. Ma è ancora possibile? Sempre più complesso, i dubbi crescono anziché svanire.

Ci sono molti club di serie A che contestano il nuovo dpcm del governo: "Perché la Pellegrini si può allenare da sola in piscina e un calciatore non può farlo, da solo, nel suo ritiro? Non può certo andare a correre in un parco pubblico". Al momento solo Igli Tare della Lazio, braccio destro di Lotito, è uscito allo scoperto contro Spadafora ("non vuole aiutare il calcio, siamo stati discriminati"). Altri la pensano come lui, e temono che il governo sposti sempre più in là l'asticella, sino a quando la stagione dovrà essere annullata (ma da chi? Chi si piglia la responsabilità di farlo?). I club sperano che il governo ci possa ripensare e riaprire i ritiri già dal 4 maggio. Molti giocatori sono fermi dal 9 marzo, dovrebbero rifare la preparazione daccapo. Il ministro ha bocciato il protocollo studiato dalla commissione medica della Figc: il comitato tecnico scientifico (Cts) lo ha ritenuto "insufficiente": ora il professor Zeppilli e i suoi dovranno metterci di nuovo mano, hanno tempo sino al 18 maggio. Ma già i medici dei club (17 su 20) avevano mandato una serie di domande, considerazioni, critiche, come da noi rivelato sabato scorso, alle quali era stata data solo una risposta parziale, di sicuro non esaudiente. Tutto da rifare, insomma. Ma Gravina, con buon senso, ha assicurato totale disponibilità.

Certi dubbi però sarà difficile cancellarli: alcuni club sono contrari al "ritiro chiuso", fra questi anche l'Inter (Antonio Conte non ne vuole sapere). Ma come si fa a mandare a casa ogni giorno calciatori, allenatori, massaggatori, cuochi? L'ideale sarebbe tenerli blindati un mese a Trigoria o ad Appiano Gentile: ma sarebbe possibile? E poi chi si prende la responsabilità penale in caso di un giocatore positivo? Lo si mette in quarantena di nascosto? Non tutti i positivi, negli ultimi tempi, sono venuti a galla. Qualche club ha preferito gestire il caso in silenzio. Resta ancora in sospeso inoltre il problema dei contratti in scadenza il 30 giugno: che fare? E poi, fra i club perplessi, o contrari alla ripartenza, ci sono anche quelli che temono di essere coinvolti nella zona retrocessione (per chiudere la stagione mancano, anzi mancherebbero..., 124 partite, non poche). Altri, che non hanno ambizioni e nemmeno rischi, preferirebbero risparmiare quattro mesi di stipendi dei loro giocatori.

Ci sono gli irriducibili come Lotito, è vero, che tornerebbero in campo anche domattina se potessero: in una intervista a Repubblica oggi il patron della Lazio ha proposto uno spareggio-scudetto con la Juve, e tanti saluti a Inter e Atalanta, terza e quarta. Ma Lotito è contrario a qualsiasi ipotesi di playoff. Non è l'unico: chi è in testa alla classifica, e sa che comunque andrà in Champions, può buttare all'aria una stagione, rischiando di finire in Europa League? Insomma, playoff e playout al momento non raccolgono grandi consensi in Lega: sono caldeggiati soprattutto da Gravina. Solo se fosse il governo a dichiarare chiusa questa stagione (ma lo farebbe?), non si rischierebbero (forse) una serie infinita di cause.

La prima, comunque, sta per arrivare: all'inizio di maggio le tv (Sky, Dazn e Img) non pagheranno l'ultimo bimestre dei diritti tv, 220 milioni, e la Lega di serie A si rivolgerà al tribunale civile di Milano (ora chiuso) per una ingiunzione di pagamento. Il primo scontro. Il secondo sarà sullo sconto chiesto dalle tv per la prossima stagione. Senza quei 220 milioni qualche club rischia di non iscriversi alla prossima annata: serie A a 18 o, come suggerisce qualcuno, 22 (ma Gravina si oppone a qualsiasi allargamento). La Lega di A potrebbe intavolare una trattativa con le emittenti: in caso del pagamento dell'ultima rata, i club sarebbero disponibili a fare uno sconto (intorno ai 100-150 milioni) per la prossima. Si vedrà. Monza, Frosinone e Foggia hanno già consultato i loro avvocati, altre lo stanno facendo. Il 4 maggio assemblea della Lega di C: impossibile continuare in queste condizioni, Ghirelli conosce bene il suo mondo. Anche la Lega Dilettanti sta per chiudere (i club dell'Area Nord hanno fatto sapere a Cosimo Sibilia che loro non scenderanno più in campo). Meglio pensare alla prossima stagione, e anche a settembre non mancheranno i problemi e molti club che getteranno la spugna.

Intanto, ieri sera il Coni ha consegnato a Spadafora una certificazione-validata dal Politecnico di Torino- dei coefficienti di rischio delle attività sportive relativo a 387 discipline (compreso il calcio che ne ha sei). Domani, martedì, Giunta Coni. Mercoledì riunione, in call conference, fra Malagò e le Federazioni sportive. L'8 maggio consiglio federale della Figc, forse decisivo per fare certe scelte. Fra Malagò e Spadafora ci sono ottimi rapporti, fra Spadafora e la Lega di A ci sono pessimi rapporti, fra Spadafora e Gravina ci sono ottimi rapporti, fra Malagò e Gravina ci sono pessimi rapporti. Ma dove vogliamo andare?


Uefa, Ceferin: "Stiamo affrontando una sfida senza precedenti. Pronti ad aiutare più che possiamo"

Aleksander Ceferin, presidente dell'Uefa, ha voluto parlare a proposito del progetto HatTrick che prevederà lo stanziamento di 236,5 milioni di euro per combattere l'emergenza da dividere tra le varie federazioni che potranno utilizzare la loro parte come meglio credono. Queste le sue parole:

"Il nostro sport sta affrontando una sfida senza precedenti dettata dalla crisi del Covid-19. La Uefa vuole aiutare i suoi membri a rispondere in maniera appropriata alle proprie specifiche circostanze. Abbiamo quindi concordato che potranno essere utilizzati fino a 4,3 milioni di euro per associazione, pagati per la fine di questa stagione e la prossima, così come parte del fondo di investimenti. Ritengo che questa sia una decisione responsabile per aiutare più che possiamo. Sono orgoglioso dell’unità che il calcio sta mostrando durante questa crisi. Senza dubbio sarà nel cuore della vita quando torneremo alla normalità. Quando quel momento arriverà, il calcio dovrà essere pronto a rispondere alla chiamata".


Spadafora, Ministro dello Sport: " Assurdo parlare di immobilismo, lavoriamo giorno e notte"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato in una diretta Facebook della possibilità che possa riprendere il campionato:

"In questi due mesi abbiamo lavorato giorno e notte per prendere le decisioni migliori possibile e assumerci le nostre responsabilità, nessuno era preparato a questa emergenza. Sento parlare di immobilismo, indecisionismo e trovo tutto questo assurdo. Stiamo lavorando giorno e notte. Dobbiamo ripartire anche attraverso lo sport e i giovani, di cui si parla poco in questo periodo, ma per i quali stiamo lavorando tantissimo. Il 4 maggio riparte l’attività sportiva e motoria all’aperto e gli allenamenti degli sport individuali. Mi sembra assurdo chiedere perché gli sport individuali si e quelli collettivi no. La riapertura deve essere graduale. I sondaggi vorrebbero che il calcio si fermasse qui. Io non sono una persona che si fa condizionare dai sondaggi, non decido sulla linea del sentimento comune. Sarebbe molto più facile dire di chiudere subito il campionato e la comunità scientifica sarebbe d’accordo. Portare avanti il mondo del calcio è una cosa importantissima per il nostro paese ma lo dobbiamo fare in sicurezza. La Figc ha presentato un protocollo ed è stato preso in considerazione. Siamo a fine aprile, non siamo in grado di sapere quale sarà l’evoluzione del virus, come verranno rispettate le regole, perciò non possiamo sapere quando il campionato riprenderà. Lo sapremo più avanti, quando avremo i dati dell’attuazione del protocollo. Il protocollo ha dei costi elevati. Non è vero che non c’è una piena coerenza con le parole del presidente Conte e le mie. Sono ridicole le affermazioni di un complotto contro la Serie A ed è ridicolo chi dice questa cosa. Io non sono un medico e non sono uno scienziato, inviterei tutti ad astenersi in queste ore a diventare qualcosa che non sanno. Quando riprenderà tutto il mondo dello sport, dobbiamo poterlo fare rispettando tutte le necessarie regole".


Julio Sergio: "Non so come si possa terminare la stagione. Ci sono cose più importanti del calcio"

Julio Sergio, ex portiere della Roma, ha parlato ai microfoni di Football News 24 della Roma e della situazione del calcio italiano:

Come si sta vivendo l’emergenza Coronavirus in Brasile?
Siamo messi male, la politica fa troppo casino e il popolo soffre. Non c’è un’organizzazione che permetta di affrontare questo momento con sicurezza. Ci sono sempre più casi e più morti, speriamo che il tutto possa essere risolto il più presto possibile".

Come crede si risolverà il nodo campionati?
Non saprei proprio. Sicuramente, se davvero si dovesse terminare questo campionato, le vacanze saranno annullate. Ci sono anche altri problemi, come ad esempio gli sponsor, i soldi, le persone che non potranno entrare allo stadio e tanto altro, quindi davvero non saprei trovare soluzioni. Credo però che si debba provare a terminare, anche se non so come visto che bisognerà giocare, oltre che al campionato Nazionale, la Champions, l’Europa League e le coppe. È davvero difficile trovare una giusta sistemazione al tutto".

Questa sosta può influire anche negativamente sulle motivazioni o prestazioni di una squadra?
No, non credo che una squadra possa tornare in campo meno motivata: tutti calciatori sono tutti professionisti. Sicuramente il fatto che torneranno in un momento diverso, inusuale, può influire. Se una società è forte a livello mentale non credo possa avere problemi, sono convinto, però, che ognuno tornerà a modo suo. Non è semplice affrontare una crisi così e poco dopo andare a giocare a pallone.”

Crede che sarebbe giusto emanare i verdetti in base alla classifica attuale, senza dunque proseguire con il campionato?
Abbiamo vissuto una guerra, se così si può dire, si è fermato tutto, non solo alcuni settori. È qualcosa di mai visto, quindi non credo che sarebbe giusto dare un verdetto ad oggi. Si può anche dare lo scudetto alla Juventus, ma qualcuno allora deve retrocedere e senza avere a disposizione tutti i risultati non sarebbe corretto. Penso che se proprio si dovesse prendere una decisione, la più opportuna sarebbe quella di fermare tutto e tornare in campo dal prossimo anno, senza che succeda nulla. Ricordiamoci che bisogna mantenere vive le società, cosa che è molto complessa".

Nella giornata di oggi, il Presidente della Lazio Claudio Lotito ha proposto di giocare una gara secca contro la Juventus per decretare il vincitore dello scudetto. Può essere una soluzione?
No, per me non ha senso, non riesco nemmeno a commentarla una cosa così. Quindi, che dobbiamo fare? Giocare tutti una partita secca per vedere chi va in Champions, in Europa League o chi retrocede? Non ha senso. Loro stavano facendo bene, purtroppo, però, ci sono altre cose che sono ben più importanti del calcio come, ad esempio, le persone che perdono il lavoro o i morti. Non ha senso dire «Dato che sono secondo voglio giocare contro la Juve per lo scudetto», il discorso è molto più ampio e complesso, non ha senso".

Da ex portiere della Roma, come vede il lavoro fatto sin qui da Fonseca?
Iniziare un lavoro non è mai semplice, soprattutto a Roma, dove c’è molta emozione e passione. Secondo me Fonseca è molto bravo, ha un’idea di calcio abbastanza offensiva e questa mi piace molto, riuscire però a introdurla in Serie A, dove la tattica difensiva è molto importante, non è per niente semplice. Prendo come esempio Luis Enrique, lui è un grandissimo allenatore eppure a Roma ha fatto fatica, aveva una mentalità diversa. Il primo anno è sempre di adattamento, anche se in vista del termine della stagione possono fare qualcosa di meglio, ma l’anno prossimo, se dovessero arrivare alcuni rinforzi, possono fare davvero bene".

E che tipo di rinforzi servono?
Qualsiasi squadra può essere rinforzata, la Roma ha davvero molteplici giocatori di qualità, ma allo stesso tempo tanti giovani con molte responsabilità, quindi non è facile. Ricordo che quando giocavo in Brasile avevo un allenatore che diceva che i giovani guadagnano le partite, non il campionato. L’unica volta che ho visto dei ragazzi vincere un campionato è stato il Santos nel 2002, squadra in cui ero presente. Avere giocatori come Dzeko e Kolarov è importante, fa la differenza, mi auguro che possano rimanere e che nel frattempo arrivi qualcuno, in modo di crescere di qualità".

Come ha visto il modo in cui Totti, De Rossi e per ultimo Florenzi, hanno lasciato la società?
L’unica cosa che conta nel calcio, come dice Bielsa, è vincere e solo una squadra può farlo. È bellissimo avere giocatori attaccati alla maglia come Totti, lui era anche un fuoriclasse, però c’è bisogno anche di portare risultati, titoli, trofei e soldi. Anche Zidane era fortissimo eppure è stato venduto, lo stesso Kakà al Milan era un fenomeno e lo hanno ceduto. Francesco ha giocato per la Roma fino a 40 anni, che per un giocatore è un’età importante, tutti sapevano che prima o poi avrebbe dovuto smettere e certamente, magari, il tutto potrebbe essere stato gestito diversamente, però è normale che una squadra viva queste cose. La gestione delle situazioni è importante, però non esiste un giocatore che non possa essere sostituito. Un altro Totti? Non ci sarà almeno per i prossimi cento anni, dobbiamo accettare determinate cose cercando di fare arrivare un altro grande campione, o fare crescere bene un giovane, come potrebbe essere Zaniolo. Anche con De Rossi e Florenzi, forse, sarebbe dovuto succedere qualcosa di diverso".

Zaniolo può essere il nuovo Totti?
Non si può caricare sulle spalle di un ragazzo una responsabilità così grande, Zaniolo le possibilità e le qualità le ha, ma creare un’aspettativa del genere in una piazza come Roma è troppo pensante da gestire. Bisogna aspettare che lui dimostri quello che può fare e, piano piano, arriverà il giorno in cui potremmo parlarne. Ad oggi è ancora troppo presto, è ancora un ragazzo per assumersi certe responsabilità".


Mancini: "Zaniolo? L’avevamo seguito durante l’Europeo U19"

Roberto Mancini, ct dell'Italia, ha parlato in una diretta su Instagram con Christian Vieri. Tra i vari argomenti trattati si è parlato anche del giallorosso Nicolò Zaniolo. Queste le sue parole:

"Il bel calcio in Nazionale non è solo merito mio, i ragazzi hanno creduto di poter fare qualcosa di diverso. Il fatto di aver vinto tante partite ci fa molto piacere. Per vincere devi avere concentrazione e qualità di gioco, è quello che siamo riusciti a costruire nell’ultimo anno. Zaniolo? L’avevamo seguito durante l’Europeo U19 - racconta -, a quel tempo era giovane. Si intravedevano già le sue qualità. Con lui c’erano anche Tonali, Kean e diversi giocatori bravi. Mi son detto ‘Proviamolo’. Nonostante fosse giovanissimo, si vedeva che aveva personalità e forza. La Roma poi è stata brava a farlo giocare. Zaniolo fra due-tre mesi sarà pronto, per agosto-settembre ci sarà in Nazionale. Spero di arrivare agli Europei con tutti i giocatori in forma. Chi è più forte dell’Italia? La Francia è campione del mondo e in questo momento anche più forte di noi, Germania e Spagna stanno ricostruendo. Arriveremo a giocarcela con 5-6 squadre veramente forti. Ce la giocheremo, siamo fiduciosi e ci arriviamo bene".


La Roma svolta a sinistra. Ora l'obiettivo è Firpo

GAZZETTA DELLO SPORT - Junior Firpo, terzino sinistro del Barcellona, è uno degli obiettivi della Roma per la prossima stagione. Acquistato dai blaugrana la scorsa estate dal Betis Siviglia per 18 milioni più 12 di bonus, la Roma vorrebbe inserirsi con una richiesta di prestito con diritto di riscatto, visto che il terzino non costerebbe meno di 25 milioni. Firpo piace anche all'Inter, ma la Roma ha ottimi rapporti col club catalano.

Ai giallorossi, che potrebbero privarsi di Spinazzola, piace anche Biraghi, mentre Santon dovrebbe essere confermato. Sul mercato ci sono Florenzi e Bruno Peres, mentre per Zappacosta la Roma pensa di chiedere al Chelsea il rinnovo del prestito. Sul taccuino di Petrachi, inoltre, figura anche il nome di Faraoni del Verona. Infine, sembra sempre più difficile il riscatto di Smalling dal Manchester United, che chiede almeno 20 milioni. Nel mirino dei giallorossi è finito Vertonghen, in scadenza col Tottenham: il problema è l'ingaggio da oltre 4 milioni di euro.