AIC, Calcagno: "L'interesse è di conservare le rose attuali. Ma ad oggi non vi è alcun accordo sul prolungamento dei contratti"
Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss del problema dei contratti in scadenza a giugno con il campionato ancora in corso:
"Non c'è una posizione nostra, le posizioni giuridiche sono condivise da tutti, c'è poi un superiore interesse di sistema che la FIFA ha raccomandato senza ovviamente imporre. C'è un'interesse del sistema che non sfugge a nessuno di noi, nel conservare le rose attuali fino alla fine del campionato. Ad oggi non c'è un accordo sui prolungamento dei contratti, ma entro questo fine settimana o al massimo la prossima questo problema verrà spero risolto. Le norme sull'iscrizione al campionato prevedono la possibilità del contenzioso, se oggi volessimo ragionare su questo sia giusto il compenso per una stagione che si allunga, abbiamo una situazione collegata a ipotetici ricorsi che possono essere prodotto il 31 agosto, non possiamo avere certezza sedendoci al tavolo delle trattative, è una cosa che soltanto la società potrà decidere. Qualsiasi società che non ha raggiunto accordi con i tesserati, può fare ricorso con una Pec per introdurre ricorso sulle mensilità di marzo ed aprile. Chiaro che il contenzioso, poi, sarà tutt'altro che scontato".
Un anno di Fonseca in giallorosso. E Zaniolo ha il Verona nel mirino
LA GAZZETTA DELLO SPORT - E' passato un anno da quando Paulo Fonseca, dopo l'esperienza in Ucraina, è sbarcato in Italia per allenare la Roma. Dopo l'incontro con Fienga e Petrachi infatti, il 10 giugno il club giallorosso annunciò l'accordo con il tecnico. Adesso è il momento di lavorare, il tempo per festeggiare arriverà in seguito perchè Fonseca ha promesso ai tifosi, e a se stesso, un anno fa, è che in due o tre anni avrebbe fatto di tutto per vincere qualcosa. La strada sembra complicata, ma il portoghese non è uomo da tirarsi indietro: «Potremo creare qualcosa di speciale», ha garantito.
Capitolo Zaniolo: il talento giallorosso, che ieri ha ufficializzato su Instagram la pace con la fidanzata Sara, tra un mese vuole tornare a giocare. Da domani, a piccoli passi, riprenderà a lavorare con i compagni, l’obiettivo è rientrare il 15 luglio contro il Verona, un paio di settimane dopo il suo compleanno.
Dzeko, la Roma sulle spalle
CORRIERE DELLA SERA - Dzeko è pronto a trascinare la Roma. Durante la sospensione del campionato il centravanti ha avuto modo di ricarica le batterie r adesso è pronto a riprendersi la Roma sulle spalle. Nella prima parte di stagione ha segnato 15 reti (12 in campionato e 3 in Europa League). Con la ripartenza sarà lo stesso. A 34 anni Dzeko sarà chiamato a fare gli straordinari, considerando che giocherà una volta ogni 3 giorni: l’introduzione delle 5 sostituzioni da parte della FIGC potrà essere un vantaggio per Fonseca nella gestione del bosniaco. Con 103 gol in maglia giallorossa, il centravanti è al sesto posto - insieme a Montella - nella classifica dei marcatori romanisti di tutti i tempi, adesso nel mirino c’è il terzo gradino del podio occupato da Amadei (111).
Anche Zaniolo in gruppo, la serie A ritrova talenti e big
LEGGO - BALZANI - C’è un’altra serie A pronta a ripartire. E’ quella degli infortunati di lusso che a marzo pensavano già di aver chiuso la loro annata tra rimpianti e rassegnazione e che invece torneranno in campo per finire la stagione più anomala della storia a partire dalle semifinali di coppa Italia tra soli 4 giorni.
GUIDA ZANIOLO - Il gruppo di recuperati in vista del rush finale da qui ad agosto (coppe comprese) è guidato da Nicolò Zaniolo che darà una mano alla Roma nella rincorsa all’Atalanta e che potrà giocare quell’Europeo (2021) che sembrava ormai svanito. Il talento giallorosso proprio oggi tornerà ad allenarsi parzialmente in gruppo a 5 mesi dalla rottura del crociato e conta di essere a piena disposizione di Fonseca il primo luglio contro l’Udinese. Zaniolo dovrà conquistarsi la conferma in giallorosso, e non perché qualcuno nutra dubbi sulle sue qualità. Anzi. I soldi dell’eventuale qualificazione in Champions, infatti, porterebbero quei 60-70 milioni nella casse a pezzi della Roma (-280 milioni) ed eviterebbero quindi la cessione del numero 22 messo nel mirino da Juve, Inter e Psg. Obiettivo simile per Lorenzo Pellegrini, pienamente recuperato così come Diawara e Pastore.
GLI ALTRI - Ma ci sono altri due azzurri che scaldano i motori. Si tratta di Sensi e Meret. L’ interista è stato falcidiato da problemi muscolari e ha saltato 13 gare di campionato, ma è pronto a riprendersi la mediana al fianco di Barella ed Eriksen nella corsa scudetto. Il portiere del Napoli, invece, proprio il 5 marzo (poco prima dello stop al campionato) aveva subito un doppio infortunio muscolare piuttosto grave. Se la ride pure la Fiorentina che recupera Kouame e Ribery ai box da dicembre. Sorrisi pure in casa Lazio dove sono tornati a disposizione Lucas Leiva (è arrivato l’ok dopo la visita di controllo di venerdì al ginocchio destro) e Lulic nella corsa alla Juve che, invece, recupererà Demiral e Khedira anche in vista degli ottavi di Champions di agosto. Ritorni importanti pure nella parte più bassa della classifica: da Falco del Lecce a Berardi del Sassuolo passando per Dijks del Bologna e Inglese del Parma.
I NUOVI INFORTUNI - Ovviamente la parola d’ordine è “cautela” visti i lunghi stop e le tante partite (127 in 50 giorni) alle porte. L’allarme nuovi infortuni è l’altra faccia della medaglia ed è altissimo nonostante le 5 sostituzioni. Da inizio ripresa degli allenamenti si contano, infatti, già 24 stop tra muscolari e traumatici anche se pochi (Manolas e Ibra) destano preoccupazione. Rientra nella casistica di una normale preparazione estiva. Il problema - come ci tiene a ribadire quotidianamente l’Associazione Calciatori - sarà quando si inizierà a fare sul serio e a giocare nel caldo estivo (seppur di notte) due volte ogni 4-5 giorni.
Fonseca non molla la Roma in tempesta, vicino il rinnovo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Un anno e 36 partite dopo la Roma è aggrappata a Paulo Fonseca. Con i conti del club in rosso, un mercato in entrata che si annuncia complicato e gioielli da trattenere, l’unica grande certezza a Trigoria è il tecnico portoghese. Non che sia sicuro che sarà così per sempre, perché la Roma americana in 9 anni ha cambiato 8 allenatori, ma per adesso Fonseca è il comandante di una nave in tempesta. Lui lo sa, e anche se un anno fa, quando ha firmato con la Roma (annuncio ufficiale il 10 giugno) non immaginava un anno così duro, per il calcio e per il mondo intero, ha scelto di prendersi sulle spalle la sua squadra, i suoi ragazzi e i tifosi. [...]
E il pranzo con cui ieri ad Anzio ha trascorso la domenica di relax con la famiglia potrebbe diventare una festa molto più grande. Anche perché, se tutto andrà come a Trigoria si augurano, l’opzione di prolungamento del contratto fino al 2022 potrebbe diventare presto realtà.
Fonseca si affida all'usato sicuro
IL TEMPO - BIAFORA - Tutto sull'esperienza. Le prime mosse in entrata del mercato estivo della Roma riguardano tre giocatori over 30, Smalling, Mkhitaryan e Pedro, mentre in uscita si punta a monetizzare con le cessioni di due come Kiuivert (1999) e Under (1997). Un segnale di come a Trigoria si voglia puntare su calciatori in grado di essere decisivi fin da subito dopo aver investito negli scorsi mesi su giovani talenti, come avvenuto in particolare nella finestra di trasferimenti di gennaio. La prima richiesta fatta da Fonseca alla dirigenza è stata quella di blindare Zaniolo e Pellegrini e di cercare di confermare Smalling e Mkhitaryan, arrivati la scorsa estate in prestito secco oneroso (entrambi i per 3 milioni di euro) senza alcun diritto di riscatto inserito nelle trattative con Manchester United e Arsenal. L'inglese e l'armeno hanno convinto il tecnico portoghese e la società giallorossa a puntare ancora su di loro e da settimane è partito l'affondo decisivo per trattenerli anche in futuro, dilazionando l'investimento su più bilanci. Con entrambi i club d'Oltremanica l'intesa è sempre più vicina; l'intenzione della dirigenza è di arrivare ad un doppio accordo {c'è già quello per prolungare i prestiti fino ad agosto) in prestito con obbligo di riscatto, fissato ad un alto numero di presenze per il trequartista. Un altro calciatore di esperienza pronto ad indossare la maglia della Roma è Pedro, esterno d'attacco che è pronto ad intraprendere una nuova avventura dopo aver deciso di non rinnovare il contratto in scadenza con il Chelsea. Lo spagnolo, 33 anni a luglio, sarà probabilmente il primo acquisto estivo, anche se bisognerà piazzare prima qualche uscita nel reparto offensivo. L'ex Barcellona è in buone condizioni fisiche e alla Roma sono convinti che possa dare molto sotto il punta di vista dell'esperienza e della personalità, anche per la volontà di rimanere in Europa invece di andare a monetizzare in Qatar, dove era pronto per lui un super-contratto dalla squadra allenata da Xavi. Intanto questa mattina a Trigoria inizierà una nuova settimana di allenamenti in vista del ritorno in campo contro. Fonseca dovrà verificare le condizioni di Pau Lopez e di Mancini, che avranno bisogno ancora di qualche giorno per tornare al 100%. Nessuna fretta per il rientro di Zaniolo: il classe 1999 scalpita per tornare ad allenarsi con i compagni, ma saranno necessari ancora dieci giorni.
Roma, le tre vie di Pallotta per salvare il club
IL MESSAGGERO - Pallotta non ha perso la fiducia. A chi lo contatta in privato, il presidente continua a dispensare rassicurazioni sul fatto che ai conti della Roma sarà lui a pensarci. I numeri però restano preoccupanti: il rosso a bilancio salito a -126,4, l'indebitamento complessivo a 280,5 milioni e il fatturato passato in un anno dai 257,9 milioni (31 marzo 2019) ai 140,8.
Sono diverse le strade percorribili per cercare di risanare la situazione: cedere il club, inserire un nuovo socio che provveda ad immettere liquidità oppure completare l'aumento di capitale. In quest'ultimo caso il decreto di liquidità è venuto in soccorso di Pallotta visto che i tempi per completarlo si sono allungati sino al 31 dicembre. Il vero problema del presidente giallorosso sarà convincere i soci che lo affiancano a partecipare all'aumento di capitale.
Poi c'è la strategia che devono seguire i dirigenti della Roma per cercare di ridurre il più possibile le perdite: 1) Abbattimento del monte-ingaggi del 20%2) Riduzione della rosa 3) Tetto ingaggi per i nuovi arrivati a 3 milioni 4) Risparmiare sul costo dei cartellini 5) Guardare soprattutto al mercato estero che in virtù del decreto crescita rende più conveniente pagare lo stipendio 6) La cessione di «asset aziendali disponibili», ossia calciatori: in primis gli esuberi e poi alcuni elementi (Kluivert, Under, Cristante, Schick, Florenzi, Riccardi) che possano garantire plusvalenze.
Anche dai risultati della squadra potrebbero arrivare soldi utili per far rifiatare le casse del club: se la Roma vincesse l'Europa League si qualificherebbe direttamente alla prossima Champions (guadagnando 50-60 milioni) e incasserebbe un'altra ventina di milioni, tra i premi Uefa (13,5 milioni per la vincitrice) e la quota legata al market pool.
Nuovo stop per Zaniolo. Dovrà sottoporsi ad un intervento al naso
Dopo il lungo sto per l'infortunio al ginocchio, si prevede un altro periodo di fermo per Nicolò Zaniolo.
Nulla di preoccupante però per il talento giallorosso che, come riferisce Angelo Mangiante di Sky Sport, dovrà fermarsi solamente per un 2-3 giorni.
Il motivo? Un intervento al naso già programmato da tempo per risolvere il problema di ipertrofia dei turbinati e migliorare nella respirazione.
Gravina: «È giusto finire il campionato. Tornare in campo è una gioia»
LA VERITà - GANDOLA - «Non posso essere io a uccidere il calcio italiano». Ci sono frasi che caratterizzano una persona e la accompagnano come un Labrador. Mentre il pallone torna a rotolare e la rete delle porte d’allenamento a gonfiarsi per un gol, Gabriele Gravina ripensa a quel 20 aprile quando tutti avrebbero voluto chiudere baracca, sopraffatti dal coronavirus.
Presidente Gravina, sta per ripartire il campionato più strano della storia. È convinto di portarlo a termine?
«È l’auspicio di tutti, il mio in particolare perché dall’inizio ho lavorato per la ripartenza. Con la curva dei contagi in evidente contrazione e con il rigido rispetto dei protocolli in vigore (se dovessero essere riscontrate delle violazioni gravi saranno introdotte sanzioni dure) sono convinto che è un risultato raggiungibile».
Tutti temono che al primo calciatore positivo si blocchi tutto di nuovo. C’è la possibilità di far cambiare il protocollo al Comitato tecnico scientifico.
«Abbiamo rappresentato la criticità sulla quarantena sia al ministro Spadafora che al ministro Speranza, trovando accoglienza e considerazione. Se l’andamento epidemiologico lo consentirà mi auguro che il protocollo possa essere rivisto dal Comitato tecnico scientifico. Ma questo non significa chiedere deroghe».
Il governo poteva rapportarsi meglio a un’azienda da 5,5 miliardi?
«Soprattutto all’inizio della pandemia, le priorità del Governo erano comprensibilmente altre. Una volta fronteggiata e contenuta l’emergenza sanitaria l’esecutivo ha dato risposte concrete alle nostre richieste. Lo confermano i risultati contenuti dalla Figc per il mondo del calcio nel suo complesso all’interno del decreto Rilancio».
Il cittadino si domanda: perché il calcio si è la scuola no?
«È una domanda da rivolgere ad altri. Sono il presidente della Figc e come tale opero nell’interesse del calcio, di sicuro il livello di rischio potenziale in una scuola è maggiore di quello in uno stadio vuoto o parzialmente aperto».
La classifica con algoritmo fa paura a tutti. Si passerà alla litigiosità digitale.
«E stato sollevato un polverone senza fare una domanda sul contenuto, per partito preso. Non c’è nulla di alchemico né tantomeno di digitale: ho spiegato al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, che è la formula più equa possibile qualora dovessimo malauguratamente stilare le graduatorie in caso di un nuovo stop».
Petrachi: "Ho visto voglia e concentrazione nei ragazzi. Sul mercato nessuno fa la prima mossa"
Gianluca Petrachi, DS della Roma, ha parlato ai microfoni di Sky Sport all'interno del programma "Il calciomercato che verrà" della squadra giallorosso e di come sarà la prossima sessione di mercato:
"Soprattutto i primi giorni ho visto grande voglia, cattiveria e concentrazione. Questa ultima settimana li ho visti un po' così, quindi devo far capire che ci stiamo avvicinando al campionato. All’inizio è stato molto bello stare insieme e ritrovarsi. Siamo una famiglia, ma dei figlioli ogni tanto uno ti scappa, uno esce. Mio padre mi diceva sempre di amare chi mi fa piangere e non chi mi fa ridere. Mercato? Tutti aspettano, nessuno fa una prima mossa anche se il giocatore ha fatto bene".
Mkhitaryan: "Mi piace Roma e la squadra, spero di restare a lungo. Ma non dipende da me"
Henrikh Mkhitaryan, giocatore della Roma ma in prestito dall'Arsenal, è stato intervistato all'interno del programma "All The US Soccer News". Queste le sue parole:
Come sta andando dopo il lockdown?
"Ora abbiamo riconquistato un po’ di libertà per fortuna. È stata dura durante la quarantena, ma grazie a Dio è tutto a posto ora. Non siamo ancora totalmente liberi mentalmente, ma cerchiamo di fare il nostro meglio e guardiamo avanti aspettando di tornare alla normalità".
Come è stato vivere in Italia negli ultimi tre mesi?
"Ho amici che vivono a Milano con cui mi sono tenuto in contatto sin dai primissimi giorni, mi hanno descritto una situazione incredibile. Pensavo che lo stesso sarebbe successo a Roma. Gli italiani si sono comportati davvero bene, hanno fatto quello che il governo gli ha chiesto. Ora va tutto bene, anche se stiamo ancora lottando contro il virus. Penso che andrà tutto bene".
Cosa ne pensa di ciò che invece è successo a New York e negli Stati Uniti in generale?
"Non sono cose che vorresti vedere nel 2020. È difficile credere a quello che sta succedendo. L’unica cosa che si può fare è continuare a lottare uniti. Non penso serva aggiungere altro".
Qual è la situazione del calcio in Italia in questo momento? Pensa che si possa ricominciare in sicurezza?
"È un momento inusuale, non sappiamo cosa succederà realmente. Non vediamo l’ora che arrivi il giorno della prima partita, abbiamo voglia di giocare e tornare alla normalità. Le cose non saranno come prima, ma dobbiamo fare il nostro meglio e andare avanti".
È vero che parla ben sette lingue? E quali sono?
"In realtà sono sei, non sette (ride, ndr). La mia lingua madre è l’armeno, ma parlo anche russo, francese, inglese, un po’ di tedesco e un po’ di italiano. Conoscevo il portoghese, ma l’ho dimenticato perché non avevo nessuno con cui parlarlo e ne sono dispiaciuto (ride, ndr). È una cosa che mi rende più facile rapportarmi agli altri".
Quanto è stato difficile imparare l’italiano per integrarsi meglio?
"Ho sempre sognato di imparare l’italiano o lo spagnolo. Ho avuto l’opportunità di imparare l’italiano e dopo tre mesi ho fatto la prima intervista. Ero molto motivato nell’imparare questa lingua, ho fatto il meglio per apprenderla. Non so quanto resterò qui, mi piace Roma come città, mi piace la Roma come squadra e spero di restare a lungo, ma non sta a me decidere. Io faccio il mio meglio, cerco di imparare ancora di più l’italiano e vediamo cosa succederà".
Perché le piace così tanto giocare in questa Roma?
"Per il club e per la filosofia dell’allenatore che si sposa bene con me. Sono davvero felice di giocare questo tipo di gioco, mi permette di divertirmi, questa è la ragione. La mentalità in Italia è quella di aiutarsi a vicenda, i giocatori si aiutano per vincere e giocare bene".
Quali sono le sue sensazioni sulla possibilità che la Roma arrivi tra le prime quattro a fine stagione?
"Penso che non sia finita e che sta a noi. Abbiamo la capacità per essere tra le prime quattro, sono sicuro che possiamo farcela. Mancano dodici partite, proveremo a vincerne il più possibile. Alla fine della stagione vedremo se ce l’abbiamo fatta. Il nostro obiettivo primario è arrivare tra le prime quattro e fare il meglio in Europa League, in Coppa Italia purtroppo siamo stati eliminati. È difficile, ma credo che tutto sia possibile e faremo il meglio per riuscirci".
Le piacerebbe restare alla Roma la prossima stagione?
"Certamente e non solo la prossima stagione, vorrei restare per i prossimi anni. Però ho un contratto con l’Arsenal, non sta a me decidere, ma ai club che devono trovare un accordo. Penso ad allenarmi e giocare bene, non vedo l’ora di sapere cosa succederà ovviamente. Se non resterò a Roma tornerò all’Arsenal senza lamentarmi, il calcio cambia in fretta e devi essere pronto a giocare dovunque ti trovi. Se non sarà alla Roma tornerò all’Arsenal, altrimenti resterò qui".
Raiola è il suo agente. Come lo descriverebbe?
"Qualche volta è interessante stare con lui, qualche altra è difficile. La cosa più importante è che cerca di far felici i giocatori. Se non sono felici anche lui non è felice. Se uno dei suoi giocatori non è felice in una squadra, lui cerca la soluzione per farlo felice. Ci sono delle situazioni davvero difficili da gestire con lui, ma è normale perché è il migliore nel suo lavoro e lo apprezzo. Mi piace molto lavorare con lui".
Ancelotti: "Io allenare la Roma? Lasciamo lavorare Fonseca, ottimo allenatore"
Carlo Ancelotti, ex giocatore della Roma ed allenatore di successo oggi all'Everton, è stato ospite ai micorofoni di Radio Radio a cui, tra le altre cose, ha risposto ad una domanda su un ipotetico futuro alla Roma:
"Allenare un giorno la Roma? L’esperienza fa capire anche come sono fatti i giornalisti. Alla Roma ora c’è un allenatore bravo, se dicessi che mi piacerebbe tornare Fonseca potrebbe risentirsi. Lasciamolo lavorare che è un ottimo allenatore".