De Rossi a The Overlap On Tour: "Tutti qui a Roma sognano di giocare per la Roma"

Daniele De Rossi è tornato a parlare nel corso della nuova puntata di "The Overlap on Tour: Unseen

De Rossi ha esordito: "Come mai la pressione è così alta per chi gioca nella Roma? Per l'amore per questo club, per il modo in cui siamo. Il calcio è molto importante per noi a Roma, in generale per noi italiani, ma in particolare qui a Roma. Per questo c'è molta pressione. I tifosi della Roma amano la lealtà di un giocatore, l'impegno che profonde in campo. Ovviamente, poi vorrebbero vincere. Abbiamo trascorso dieci, dodici anni senza vincere ma andandoci molto vicino, con nove secondi posti contro club costruiti con duecento milioni più di noi. Non abbiamo mai vinto ma, in quelle stagioni, abbiamo vinto tante gare e alla gente andava bene così. Non ho  rimpianti". De Rossi ha poi parlato della fedeltà ai colori giallorossi: "Tutti, qui a Roma, vorrebbero giocare per la Roma. Non si tratta solo di De RossiTotti e Giannini. Giocare nella Roma è il sogno di ogni bambino romano. Qualche volta succede che si realizza e in quel momento devi fare una scelta: se sei abbastanza fortunato puoi permetterti di scegliere se andare in un club migliore o rimanere qui. Io ho fatto la mia decisione, calcisticamente una decisione sbagliata, ma per me è andata bene così. Se ricordo quando ho firmato per la Roma? Certo. Ero nelle giovanili e avevo 12 anni. Non giocavo mai, ero sempre in panchina nei primi quattro anni. Ero un giocatore diverso, un attaccante molto leggero, tecnico ma non aggressivo". L'ex mister giallorosso ha poi raccontato come è diventato un centrocampista: "Avevo sedici anni, stavamo perdendo contro una squadra toscana. Il capitano, un centrocampista come sarei stato io nella mia carriera, venne espulso e il mister mi disse di entrare e giocare nella stessa sua posizione. Andò bene, vincemmo 2-1. Nella gara, successiva giocai di nuovo in quella posizione contro il Pescara. Ricordo tutto perché cambiò la mia vita e così andò in Primavera con lo stesso allenatore, giocando a centrocampo. Fabio Capello mi vide giocare e non sono più tornato indietro. Nell'anno dello scudetto riuscii ad andare un paio di volte in panchina e mi sono sentito una piccola parte di quella stagione. L'anno successivo, giocai quattro, cinque gare". La svolta: "Nella stagione ancora successiva Capello cercò di prendere Davids, ma l'affare non andò in porto. Avevo delle squadre che mi volevano, tra cui ChievoVeronaEmpoli e Reggina, ma decisi di rimanere perché credevo di poter giocare. Tutti mi dicevano che ero matto e che non avrei mai giocato con calciatori del calibro di EmersonDacourtTommasiZanetti. Alla fine giocai quasi trenta partite".

Fonte - corrieredellosport


Mario Hermoso: "C'è dispiacere. C'era l'impressione di vincerla ma poi la partita ci è sfuggita"

HERMOSO A DAZN
Che umore c'è nello spogliatoio? Oggi un altro passo indietro.
"C'è amaro in bocca, c'era la voglia di continuare a fare bene in questa settimana. C'era l'impressione di poter sfruttare delle occasioni nel finale e poi questa partita è scappata".
Ho visto tanti cambi di gioco nel primo tempo, nel secondo non ci sono più stati. Erano situazioni preparate?
"Una situazione di campo, non era preparata, loro concedevano il gioco esterno cercando l'interno. Nel tentativo di dominare la partita non siamo stati in grado, bisognava essere precisi in mezzo al campo".
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HERMOSO IN CONFERENZA STAMPA
Cosa è successo nel secondo tempo?
"Sono situazioni che si ripresentano nel corso di questa stagione. Ci sono partite come questa in cui non riesci a sbloccare la gara quando meriteresti perché hai creato diverse occasioni come nel primo tempo. Poi nel secondo tempo non riesci a capire l'importanza di non prendere gol e di difendere forte, soprattutto nel finale di gara contro un avversario che in casa cerca di spingere fino alla fine. Dobbiamo essere più determinati nelle due aree".
Come stanno andando i primi mesi nel calcio italiano e come ti stai adattando ai vari cambi di allenatori?
"L'ambientamento procede in maniera graduale, nelle ultime settimane sono stato fuori per infortunio. È un campionato diverso da quello spagnolo, mi sto ambientando. È chiaro che non è ideale iniziare un nuovo progetto e cambiare tre allenatori in poco tempo. Ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, anche perché in larga misura è dipeso da noi. Adesso non resta che guardare avanti per riprendere a giocare un calcio che ci consente di avvicinarci di più alla vittoria. L'obiettivo deve essere quello di andare più lontano possibile nelle tre competizioni".
Ti era mai capitato di entrare all'improvviso per infortunio di un compagno nel riscaldamento? Quanto manca per rivedere il giocatore ammirato all'Atletico Madrid?
"Sono situazioni che capitano nel calcio, non è mai piacevole ed è in qualche modo inaspettato. Per poter rendere al massimo livello e a un ritmo alto servono i ritmi di gioco e la conoscenza dei compagni. Purtroppo non ho ancora avuto la fortuna di giocare due partite intere dall'inizio. Mi manca quel ritmo di gioco e di competizione".

Falcao a Sky Sport: "Ranieri è la persona giusta. Serve compattezza con la tifoseria"

Paulo Roberto Falcao a SkySport Club:  "La Roma ha cercato di pareggiare e si è sbilanciata nel finale. Ma Ranieri è la persona giusta, bisogna avere un po’ di calma e pazienza. La Roma non è abituata a stare in questa parte della classifica. Io credo in Claudio.
Ricordo che quando giocavo io c'era una scritta in Curva Sud: 'La Roma non si discute, si ama'. Se non si discute si accetta tutto. Ma in questo caso bisogna appoggiare la squadra. I ragazzi hanno bisogno della gente, della tifoseria. Bisogna essere coscienti del fatto che è difficile, ma pensare anche che le cose cambieranno. La Roma ha un allenatore capace, dipenderà molto da lui ma anche dai giocatori".

Secondo Sky Sport, i Friedkin stanno preparando una rivoluzione a gennaio

I #Friedkin sono furiosi per la prestazione di stasera giudicata inaccettabile. La proprietà sostiene Ranieri al 100%, ma dopo due partite positive, con l’ultima vinta 3-0, non possono accettare una sconfitta del genere. Dan e Ryan Friedkin si aspettano e pretenderanno più costanza dalla squadra.
Gennaio sarà un momento di cambiamento. Alcuni giocatori devono andare via per cambiare la mentalità dell’intera squadra. Tutte le opzioni sono sul tavolo.
Angelo Mangiante - SkySport

Como se fa

La Roma dopo un inizio decente di partita, crolla nella ripresa, perde faccia e partita prendendo due gol nel recupero. La classifica è come la squadra di ieri: inguardabile. I Friedkin sono furiosi: già a gennaio sarà rivoluzione!

Fonte - ilromanista


Una brutta Roma perde a Como 2-0

Dopo le vittorie contro Lecce e Braga, la squadra di Ranieri cade al Sinigaglia e resta al 12° posto. Un punto in meno per il Como, che ritrova il successo dopo due mesi e mezzo. Ranieri rinuncia a Hummels nel riscaldamento: gioca Hermoso. In avvio pericoloso Saelemaekers, ci prova anche Celik. Traversa di Paz su punizione. Como vicino al gol nella ripresa con Da Cunha, Fadera, Cutrone e Goldaniga. Occasione per Dybala che spreca a lato una buona opportunità, la sblocca Gabrielloni al 92' che serve anche il raddoppio a Paz.


Roma, l'ago di Como

Como-Roma alle 18 per riaccendere il sogno europeo.

A casa di Fabregas, Ranieri cerca la terza vittoria consecutiva tra Europa e campionato. Dybala falso 9. Conferma per Saud. Pisilli titolare.

Fonte - corrieredellosport


Lago e filo

Al Sinigaglia per proseguire la scia di risultati, confermare i progressi e risalire la classifica. E per trovare la prima vittoria in trasferta di stagione, davanti a circa 700 romanisti. Ranieri guida squadra e società. Forza ragazzi.

Fonte - ilromanista


Pellegrini, se un gol cambia il destino

Pellegrini si è sbloccato contro il Braga chiudendo un periodo di nove mesi pieni di dubbi e ombre.

Pensava di andare via da Roma, adesso sogna di tornare importante per Ranieri: riecco Lorenzo. A Como potrebbe essere confermato cancellando ogni tentazione.

Fonte - corrieredellosport  


Certezza Roma. Konè fa per te

Il francese è l'uomo chiave della svolta. Sbarcato nella Capitale per 18 milioni, adesso Konè ne vale più del doppio. In campo fa sempre la differenza.

Fonte - corrieredellosport


Dovbyk non è al top. Dybala centravanti

Il centravanti ucraino non è al top. Ranieri può lasciarlo ancora in panchina. Dybala è pronto a giocare la quinta partita consecutiva e non accade dallo scorso gennaio.

Saud titolare. Da valutare Paredes con l'influenza. Certezza Konè.

Fonte - corrieredellosport


Saud al canale Youtube Kara Break: "Sapevo di trovare difficoltà ma lavoro duro tutti i giorni"

Saud Abdulhamid si è raccontato in esclusiva al canale Youtube di Kora Break, focalizzato sul calcio arabo. "Arrivare in Serie A è stato un grande cambiamento per me, una nuova esperienza in un campionato importante. Sapevo che inizialmente non avrei giocato tutte le partite e che il processo di inserimento non sarebbe stato facile ma so che con il tempo potranno arrivare delle occasioni da cogliere. Posso dare il mio contributo alla squadra anche giocando 10' o 20'. Lavoro duramente ogni giorno per farmi trovare pronto, così spesso, quando finisce la seduta di allenamento classica, vado anche in palestra".

Poi sulle sue abitudini: "Mi alzo alle 5 di mattina per pregare ma la mia giornata inizia un paio d'ore dopo. Verso le 8:30 arrivo a Trigoria con il mio autista e vado via alle 14:30. La differenza principale in Europa è che ci si allena la mattina, è la prima volta per me. Questo ha cambiato le mie abitudini, anticipando anche l'orario in cui vado a dormire. Entro massimo le 22:00 sono al letto, sembra di essere tornato ai tempi della scuola. Però sono felice di questo nuovo stile di vita e ormai mi sono completamente abituato".

Infine sulla lingua: "Sono stato inserito in un gruppo Whatsapp e ogni volta era un problema tradurre le chat in inglese o arabo. Presto imparerò l'italiano, ho contattato un insegnante per migliorare. Voglio integrarmi quindi devo farlo, anche perché solamente 6-7 compagni di squadra parlano inglese. Per ora i rapporti più stretti li ho con Le Fée, Ndicka e Koné".