Tommasi: "Il calcio ora non è una priorità. Vogliamo che venga preservato l'equilibrio economico"

Damiano Tommasi ha parlato al Corriere della Sera

“Siamo disponibili a fare la nostra parte, ma prima bisogna capire se riprenderemo a giocare oppure no. Sento parlare di squadre che vogliono allenarsi, noi seguiamo il protocollo della federazione medici. Il momento è difficile e dobbiamo mettere delle priorità. Il calcio ora non lo è. Dobbiamo capire che è necessario cambiare abitudini. Il tema della sostenibilità del sistema interessa anche a noi e vogliamo che venga preservato l’equilibrio economico“.


Uva: "La ripresa dei campionati non è di nostra competenza, ma delle singole leghe"

Michele Uva, vice-presidente UEFA, è intervenuto a Sportmediaset XXL per parlare delle conseguenze dell'emergenza Coronavirus sul calcio, sottolineando innanzitutto come da Nyon non siano arrivate indicazioni su limiti temporali entro i quali finire i campionati nazionali, Serie A compresa: "Non è una cosa di nostra competenza, sarà ogni lega a decidere. L'unica questione riguarda quei giocatori in scadenza di contratto o di prestito al 30 giugno ma non riguarda l'UEFA che chiederà entro una certa data solamente la lista di squadre che parteciperanno alle prossime coppe europee. Euro 2020?Dall'UEFA è arrivato un segnale di unità e compattezza, abbiamo agito con trasparenza e responsabilità e dato priorità alla salute di tutti e alla sostenibilità del sistema. Non certo il triste spettacolo che sta esibendo l’Unione Europea. Ora facciamo da guida e coordinamento per le federazioni, club e leghe che vivono situazioni completamente diverse visti i diversi livelli di contagio del Coronavirus".


Torna di moda il nome di Shaqiri

Possibile situazione di mercato in cui sarebbe coinvolta anche la Roma. L'esterno offensivo del LiverpoolXherdan Shaqiri, sarebbe cercato con molta insistenza dal Siviglia di Monchi. Al contempo gli andalusi devono vedersela con la concorrenza del CSKA Mosca e della stessa Roma. Lo riporta FootbalInsider247.com.


Nicchi: "Quando si riparte non dipende da noi. Guardiamo al presente ed alla battaglia che stiamo combattendo"

Marcello Nicchi, presidente dell'AIA, ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva della situazione che sta vivendo il calcio italiano:

La situazione?
"Io credo che prima di parlare di sensazioni e prospettive a breve lungo termine bisogna guardare al presente e alla battaglia che stiamo combattendo contro il COVID-19. Gli arbitri sono persone di regole, come sempre rispetteremo le disposizioni governative e della Federazione. Nella drammaticità del momento continuiamo a lavorare sulla ripartenza, ma il quando non dipende da noi. Noi siamo pronti a riaccendere il motore ma certo non possiamo mandare arbitri allo sbaraglio a rischiare la vita. Servono garanzie per tutti, anche per noi".

Taglio stipendi anche per gli arbitri?
"Parleremo di tutto al momento opportuno, al momento queste sono cose futili. Se il campionato riparte ci saranno delle cose da fare, se non riparte serviranno altre misure. Noi faremo la nostra parte. Se verrà chiesto un sacrificio agli arbitri di vertice sotto contratto, sicuramente ne parleremo con la Federazione. Siamo professionisti sotto ogni punto di vista, non lesiniamo sulla settimana o sul mese. Come arbitri ci stiamo muovendo anche sotto il profilo delle beneficenza ma lo stiamo facendo in grande silenzio".


Pirlo: "L'addio di Totti è stato emozionante. Quando lo rivedo mi metto a piangere"

Andrea Pirlo, ex giocatore di Milan e Juventus nonchè Campione del Mondo con l'Italia, ha svolto una diretta sul proprio profilo Instagram insieme a Fabio Cannavaro. Tra gli argomenti trattati anche l'addio di Totti, compagno dell'avventura mondiale di entrambi nel 2006. Questo il penisero di Pirlo:

"L’altro giorno ho visto l’addio di Totti ancora in televisione e mi sono messo a piangere. Tutte le volte che lo vedo mi metto a piangere. Quando è successo ero a New York, ero in strada e lo vedevo sul telefonino. Piangevo sotto gli occhiali da sole. L’ho rivisto anche l’altra sera ed ero nel letto da solo a piangere. Emozionante".


La Lega Serie A risponde al Ministro Spadafora

La Lega Serie A, tramite una nota ufficiale, ha voluto rispondere al Ministro dello Sport SPadafora:

"In Italia oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che dà lavoro a più di 300mila persone generando l'1% del PIL nazionale. La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell'intera piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro. In questi anni l'importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell'impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, è sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell'attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l'intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento calcistico italiano. "Con riferimento alle odierne affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia - ha affermato il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino -. I numeri sopra riportati parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano".


Zaniolo: recupero ok, sto tornando

IL TEMPO - BIAFORA - La luce in fondo al tunnel è sempre più vicina, anche se la quarantena forzata sta inevitabilmente rallentando di qualche giorno il pieno recupero. Zaniolo lavora ogni giorno a casa per farsi trovare pronto già a partire da luglio e ha raccontato come sta vivendo questo periodo rispondendo ad alcune domande su Instagram: “Sto bene, mi manca il campo, ma dobbiamo essere uniti. L’infortunio è una bella mazzata, dopo il primo mese è andato tutto in discesa. Ogni giorno mi sento meglio, sto diventando più forte, la ripresa sta andando bene. Con i compagni ci sentiamo spesso, scherziamo su WhatsApp”. Il numero 22 ha usato parole al miele per i tifosi: “Li devo ringraziare, mi si è riempito il cuore per i loro messaggi. Segnare sotto la Curva Sud è il sogno di tutti, un’emozione unica, è un mondo tutto tuo”. Intanto nelle ultime ore sono andati in scena nuovi contatti tra Pallotta e Friedkin per la questione relativa al passaggio di proprietà della Roma, fermatosi al momento di firmare i contratti preliminari. Dal Texas viene ribadita la volontà di andare avanti e senza alcun ingresso graduale partendo da una quota di minoranza. Sul fronte del taglio degli stipendi la società di Trigoria auspica e lavora ad una soluzione unitaria da parte della Lega. Viene inoltre portata avanti l’analisi che quantifichi il danno dovuto all’attuale emergenza.


I pacchi «salva vita» per i nonni romanisti

IL TEMPO - AUSTINI - I gesti che fanno la differenza e scaldano il cuore. Sono arrivati e continueranno a partire in questi giorni i pacchi dell’As Roma per gli abbonati over 75: un regalo bello e soprattutto utile. Il club giallorosso, oltre alle varie iniziativa di solidarietà e alla raccolta fondi per gli ospedali, Spallanzani in primis, ha trovato una via speciale per dare una mano alle persone più fragili in questa infinita quarantena. Un vero e proprio kit «salva-vita» confezionato da Roma Cares insieme ad alcuni partner, questo hanno trovato i tifosi giallorossi di terza età all’interno del pacco: flaconi disinfettanti, guanti in lattice, una decina di mascherine e una bella scorta di generi alimentari per evitare di dover uscire di casa e fare la spesa. Tra una colomba pasquale e un pacco di pasta, una birra e il caffè, oltre all’immancabile sciarpa e ai biscotti griffati Roma, i circa trecento destinatari del regalo sono rimasti increduli. «Quando mi hanno chiamato dalla Roma per avvisarmi del pacco - ci racconta Mario Ajò, 79 anni - pensavo a uno scherzo. Invece è tutto vero». Romanista doc di Monteverde, abbonato in Tribuna Tevere Centrale dal 1953, il signor Mario parla con orgoglio e un'emozione genuina. «Mio papà Alberto aveva la tessera numero 6 della Roma, era nato nel 1906 e conosceva tutti i fondatori del club. Con i miei due fratelli siamo cresciuti allo stadio, io sono abbonato da quando ha aperto l’Olimpico. Se d'estate mi dimenticavo di rinnovare, il mio posto non lo davano a nessuno». Lui, come centinaia di migliaia di anziani in Italia, gli obiettivi preferiti del maledetto coronavirus, sta vivendo questi giorni con sofferenza. «Faccio il rappresentante di commercio e lavoro ancora ma adesso non posso. Per me è una tortura, esco la mattina per fare il giro del palazzo, comprare le sigarette, il pane e poi torno a casa ma fatico a starci. La Roma mi manca ma spero che questo campionato finisca così perché se riprendesse sarebbe fasullo: lo scudetto lo dessero a chi gli pare, magari all'Atalanta... basta che non è la Lazio. Poi si riparta a settembre».
Doveroso il ringraziamento alla Roma: «Un'iniziativa fantastica, bello vedere che la società c'è sempre e tutti quelli che odiano Pallotta dovrebbero capire cosa ha fatto questo signore per noi».


Ripresa e taglio ingaggi: è caos

IL TEMPO - CICCIARELLI - I dati sul contagio da coronavirus oscillano di giorno in giorno e con loro gli orientamenti del governo del calcio, che nel tentativo di ultimare i campionati rischia di andare nel pallone. Così l’«avanti tutta» del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina nel portare a termine la stagione lascia spazio alla cautela nel giro di poche ore, perché giocare oltre la metà di luglio rischia di compromettere la prossima annata. «Oggi possiamo abbandonarci a tutta una serie di elaborazioni - ha dichiarato il numero uno della Figc a Radio Sportiva - ma abbiamo una certezza: cercare in tutti i modi possibili di salvare il campionato 2019/20 ma anche non compromettere quello del 2020/21, che ha una deadline chiara». Il 23 maggio, giusto un anno dopo la fine prevista quest'anno, in linea con l’inizio degli Europei slittati di 364 giorni. «Avremo Euro 2021 e competizioni internazionali dei club. Non possiamo commettere l'errore, già fatto lo scorso anno, di partire oltre metà agosto. È evidente che oltre metà luglio diventa complicato andare avanti con il campionato 2019/20. Dobbiamo essere realisti e capire che la situazione è in continua evoluzione, riprendere i campionati è la scelta più giusta e abbiamo il dovere di approfondirla. Stiamo lavorando anche su ipotesi alternative, dobbiamo fare un percorso maturo per dare risposte concrete a società e tifosi». La Lega Serie A intanto si muove per far fronte alle ricadute economiche dello stop al campionato e dopo aver presentato una serie di proposte alla Figc prova ad avviare una concertazione sulla riduzione degli ingaggi dei calciatori. Il presidente Paolo Dal Pino e l’ad Luigi De Siervo hanno annunciato al presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi la presentazione di un piano collettivo per gli stipendi entro lunedì, giorno in cui l’AIC si riunirà in consiglio. La proposta della Lega partirebbe dalla sospensione dei compensi come misura transitoria, in attesa di capire se e quando si tornerà a giocare. Le riflessioni sul tema sono già in atto e si snodano lungo due direttrici, da un lato un tavolo di lavoro indetto dalla Lega e dall’altro le trattative individuali. Le discussioni informali che si sono sviluppate tra diversi calciatori lasciano filtrare una disponibilità di fondo, su cui andrà innestata la trattativa. Si guarda in casa Juventus, dove i senatori Chiellini - consigliere Aic - Buffon e Bonucci hanno sottoposto ai compagni tre soluzioni che prevedono la rinuncia dai 45 ai 90 giorni di stipendio sui 120 in esame. Sul tema si è espresso anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Penso che ci si arriverà. Magari si stanno già definendo degli accordi - ha spiegato a Radio 24 - perché un conto è togliere il 30% a un giocatore che guadagna 10 milioni netti e un conto farlo a un professionista di Serie B o C. Credo sia giusto che chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare, come sta già accadendo in altri paesi».


Ag. Schick: "Nessun problema economico per il Lipsia, è la destinazione ideale per Patrik"

L'agente di Patrik Schick, Pavel Paska, ha parlato a iSport.cz, smentendo il fatto che il Lipsia non abbia i soldi per riscattare il calciatore: 

“È una mossa tattica, non è assolutamente vero che il Lipsia non ha i soldi. I club tedeschi economicamente sono i più sani in Europa. Dalle altre parti sta andando tutto a pezzi, ad eccezione della Premier League. Quello dei soldi non è affatto un problema. In Italia hanno scritto che Patrik può tornare e che non vedono l’ora di riabbracciarlo, ma il Lipsia ha un’opzione unilaterale per riscattarlo. Penso sia davvero una tattica di negoziazione. È un grosso affare, vedremo. Quando vendi qualcosa e chiedi dei soldi, a volte devi abbassare il prezzo. Siamo tranquilli. Il Lipsia è la destinazione ideale per Patrik”.


Gravina: "No al calcio oltre luglio"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha concesso una lunga intervista a Libero. Di seguito uno stralcio delle sue parole.

Il ministro dello Sport, Spadafora, ha parlato di inevitabili porte chiuse. 
"Se l'emergenza lo consentirà, a livello internazionale siamo d'accordo sull'ultimare campionati e coppe perché deve essere il campo a determinare i risultati. Ci atterremo alle indicazioni: se la condizione per giocare sarà di farlo a porte chiuse, ci adegueremo".

L'auspicio è riprendere a maggio, ma l'ipotesi più probabile parla di giugno con uno sfioramento nel mese di luglio. Non si rischia di pregiudicare il futuro? 
"Siamo ancora in tempo per provare a terminare l'attuale stagione senza troppi strascichi nella 20/21, ma è evidente che andare oltre metà luglio renderebbe le cose complicate. Tutti i protagonisti faranno sacrifici per il bene del calcio. Finire quello che abbiamo iniziato, oltre ad attutire il danno economico, comunque importante, ridarebbe agli italiani la voglia di gioire".

Prima le liti sui rinvii delle partite, oggi sul destino del campionato con alcuni club che chiedono di annullarlo subito: è solo un modo per risparmiare? 
«E il momento di mettere da parte le rivendicazioni personali e cercare una visione più ampia e condivisa. In ballo c'è il futuro del gioco più amato dagli italiani, per questo dobbiamo provare a far rotolare il pallone non appena possibile».

Sarà davvero possibile tagliare gli stipendi? 
"Abbiamo già iniziato a dialogare con Assocalciatori e Assoallenatori, che si sono dimostrate disponibili. La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente. Nessuno può far finta di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno".

Se alla fine non si riuscisse a ripartire, il calcio avrà bisogno del soccorso statale? 
"Il calcio si è sempre supportato sulle sue gambe, è il terzo comparto produttivo del Paese. Ho già chiarito che non chiediamo contributi diretti, piuttosto provvedimenti legislativi che ne agevolino la ripresa e lo sviluppo".


Perrotta: "Scudetto 2010? Una ferita che non si riesce a rimarginare"

Simone Perrotta è intervenuto ai microfoni di Roma TV per parlare del periodo di quarantena, raccontando anche degli aneddoti sul suo trascorso in giallorosso. Queste le sue parole:

Questo è un periodo difficile e complesso. Come stai vivendo questo momento?
“È un momento complicato, di sbandamento anche a livello personale. Questa negazione della libertà ti porta a interrogarti su di te, sui tuoi rapporti familiari e ti porta a fare un viaggio nei sentimenti. Vedo un lato positivo, ossia la possibilità di ritrovarsi con la propria famiglia e ritrovare quel sentimento familiare che forse in molti scordiamo. Mi auguro che da questa situazione si possa uscire come persone migliori e che non ci porti alla diffidenza nei confronti dell’altro, anche perché a questo può portarti questo virus. Noi siamo un popolo di affetto, soprattutto noi meridionali. Mi auguro che in futuro tutto questo non venga meno”.

Come è la tua giornata? In campo eri un tipo a mille all’ora
“Stranamente guardo meno televisione. Ho riscoperto i giochi di società, sto partecipando a diversi corsi e, da responsabile Junior AIC, sto lavorando online. Mi sveglio tardi, ne sto approfittando per dormire un po’, spesso faccio fatica a prendere sonno anche per tutta questa incertezza dovuta al Coronavirus. Mi alleno con i miei figli, ho la fortuna di avere un giardino grande, e passiamo due ore insieme circa a divertirci”.

Su RomaTV sta passando quello storico Roma-Inter con gol di Luca Toni. Era un bel gruppo quello, fatto di atleti e di uomini
“Non so se sia stato un bene vincere quella partita, vedendo come è andato il campionato. È una ferita che non si riesce a rimarginare. È stato un peccato non vincere quello scudetto. Eravamo una squadra di amici, ora è diverso. Il calcio è cambiato e fare paragoni è difficile. Sono cambiati i rapporti tra i calciatori, sono distratti dalle tecnologie. Prima nello spogliatoio era uno scherzo continuo, conoscevi ogni storia di un calciatore e spesso si risolvevano i problemi. Si aveva un rapporto di stima e di amicizia, ma non so se tutto questo oggi esiste. Eravamo un gruppo che rimane tutt’ora in contatto, ho compagni stranieri che sento ancora e con cui facciamo una cena ogni volta che vengono in Italia. E fondamentalmente non abbiamo vinto nulla. Abbiamo portato a casa qualche coppa, ma lo scudetto ci è mancato. È un gruppo legato da un grandissimo sentimento e non da una grande vittoria, come invece il gruppo del 2006”.

Segui la Roma oggi?
“Certamente. Abitando qui nella Capitale devo dire che la Roma è qualcosa di viscerale. Faccio fatico a vedere le partite, perché mi sento più tifoso che ex calciatore. Quando giochi pensi a fare il tuo lavoro, ma quando smetti diventi tifoso ed entri in quella mentalità. Capisci quello che la gente chiede e a posteriori mi sarebbe piaciuto entrare più in sintonia con i tifosi per mettere in campo di più. Faccio un saluto grande a tutti i tifosi e mi sento di dire a tutti di restare in casa. Dobbiamo dare il nostro apporto in questo momento difficile. E ovviamente sempre forza Roma”.