Infantino: "Come governo del calcio è nostro dovere esserci e supportare le federazioni"

Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha voluto esprimere il proprio parere dopo la delibera del piano di auti finanziario per le federazioni:

"La pandemia ha causato sfide senza precedenti per l'intera comunità calcistica, così, come governo mondiale della stessa, è dovere della FIFA esserci e supportare le federazioni con bisogno impellenti. Questo comincia dall'immediata distribuzione di aiuti finanziari alle nostre associazioni, molte di queste in grave difficoltà finanziaria. È il primo step di risposte all'emergenza che attraversa tutta la comunità calcistica".


Malagò: "Lavoreremo al fascicolo da presentare al Ministro Spadafora"

Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlat della possibile ripresa del campionato ai microfoni di Rai Radio 2:

"È chiaro che gli sport individuali sono favoriti rispetto agli sport di squadra, ma speriamo che possano riprendere anche gli sport di squadra: parliamo di allenamenti, con delle precauzioni, ovviamente di distanziamento. Sabato e domenica lavoreremo a questo fascicolo insieme al Segretario Generale e alla struttura degli uffici del CONI, al massimo lunedì mattina sarà sul tavolo del Ministro Spadafora che, insieme al Governo, farà le sue valutazioni".

La data del 4 maggio può essere quella giusta per una ripresa, almeno parziale, delle attività?
"Io faccio un ragionamento che penso sia di buonsenso: c'è una progressione. C'è un inizio, ci auguriamo il 4 di maggio. Magari si farà un discorso diviso in aree geografiche, perché ci sono dei contesti più complessi. Ma anche questo è tutto da verificare. C'è una situazione che logicamente riguarda la parte delle attività per fare movimento, qualunque esso sia, sia a livello professionistico che amatoriale. E poi c'è la pianificazione della gestione della manifestazione, dell'evento sportivo, della gara, quello è un altro discorso".

C’è una cosa che vorrebbe dire al mondo del calcio?
"No, quello che dovevo dire l’ho detto e penso di averlo fatto anche con molto rispetto".


Fazio: "Segnare al derby è bellissimo. Contro il Liverpool la peggiore partita con la Roma"

Federico Fazio, difensore della Roma, ha risporto alle domande dei tifosi durante una diretta Instagram sul profilo ufficiale della società giallorossa:

Stai in giardino?
"Sono in balcone, non posso fare tanto rumore che ho appena lasciato mio figlio sul letto".

Ricordi le emozioni del tuo esordio con la Roma?
"Ho esordito nel match di andata contro il Porto nel 2016, preliminare di Champions League. Sono entrato nella ripresa e stavamo pareggiando 1-1 con uno o due in meno, non ricordo. È stato bello, poi ho esordito da titolare all'Olimpico alla prima giornata di campionato e abbiamo battuto 4-0 l'Udinese".

Il numero 20 ha un significato particolare?
"No, quando arrivi in una nuova squadra devi vedere quali numero sono disponibili, il 20 mi è sempre piaciuto".

Ne avresti scelto un altro?
"In Italia è diverso perché si usano tanti numeri alti, in Premier League e in Liga vanno dall'1 al 25, a me piace l'87, il mio anno di nascita".

Chi vince quando giochi a ventuno?
"Diciamo che vince di più mio fratello piccolo Fabrizio, Mariano invece vince alla playstation".

Ti piace Tivoli? 
"Sono stato da tante parti vicino Roma, mi piacciono queste zone. I miei nonni erano italiani e mi piace conoscere l'Italia, mi piace girare vicino Roma".

Jesus ti scrive "mamma mia che capelli"...
"Siamo tutti nella stessa situazione (ride, ndr)".

Con quale leggenda argentina ti sarebbe piaciuto giocare?
"Il mio idolo era Batistuta, mi piaceva tanto ma non sono riuscito a giocarci insieme. Un altro idolo era Riquelme, io sono tifoso del Boca Juniors e sono stato fortunato perché ho giocato con lui nelle Olimpiadi del 2008".

Qual è stato l'attaccante più difficile da marcare?
"Non solo un attaccante, ho giocato una partita a Siviglia nel 2007 contro l'Arsenal. Perdemmo 3-0 pur avendo una grandissima squadra ma in quella partita loro praticamente hanno giocato senza punte ma hanno disputato un match incredibile, tutta la squadra ci mise in difficoltà".

Ti ricordi il gol di Dzeko contro il Chelsea? Nasce da un tuo lancio...
"Certo. Io in allenamento provo un po' di tutto, oggi il calcio è molto tattico ma in allenamento si prova tutto. In partita poi dipende, devi decidere in pochi secondi cosa fare. Dalla prima partita che ho giocato con Edin l'ho sempre visto bene".

Ti sei preso un bel rischio in quell'occasione...
"Certo, c'erano altri compagni liberi. Una volta, in un derby contro il Betis, feci un assist simile a Negredo ma prese la traversa e nessuno se lo ricorda".

Il gol contro il Cagliari convalidato dopo il consulto del VAR?
"Era il primo anno del VAR, ricordo che contro di noi si fermava sempre... Io posso dirti che al 100%, pur non vedendosi bene, non ho mai preso la palla con la mano, poi mi ricordo la lunga attesa e la gioia finale".

Che emozione è stata segnare al derby?
"Tutto ciò che hai dentro lo scarichi quando la palla entra, segnare al derby è bellissimo".

Chi cucina meglio l'asado tra te, Perotti e Pastore?
"Perotti, lui lo fa spesso".

Tu cucini?
"A me piace cucinare, mi piace fare tutto anche impastare la pizza".

Tornerai a Trapani?
"Mio nonno era di Trapani, ci sono stato un anno fa. Bellissima città, ho fatto un bel giro".

Piatto preferito della Sicilia?
"Il cous cous, lo faceva mio nonno e mi è rimasto il piatto caratteristico per eccellenza, mi piacciono anche i cannoli".

Quando hai capito che saresti diventato un calciatore professionista?
"L'ho capito quando ho esordito in Argentina nel 2005, poi sono andato al Siviglia. Avevo 17 anni e nemmeno mi sono reso conto troppo".

Un errore che ti ricordi con la Roma?
"Secondo me la partita contro il Liverpool, quella di andata, è stata la peggiore. Avevamo disputato una grande Champions League, nel ritorno anche disputammo un grande match. Quelle due partite avranno sempre un sapore un po' dolce e un po' amaro".

Speriamo di rivedervi in campo presto...
"Lo speriamo un po' tutti, vogliano uscire da questa situazione quanto prima".


Il PSG mette gli occhi su Lorenzo Pellegrini

Leonardo, direttore sportivo del PSG, avrebbe messo gli occhi su Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista giallorosso, scrive footmercato.net, è legato alla Roma con una clausola da 30 milioni che potrebbe però ridursi, soprattutto se la squadra capitolina non parteciperà alla prossima Champions League


Il calcio resta in sospeso

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - La palla resta in mano alla politica ma ora appare un po’ meno prigioniera. La netta posizione del governo degli scorsi giorni si è fatta più morbida. Si riprenderà, seppur in maniera graduale. Per le partitelle dovremo aspettare ancora un po’. Per ora verrà dato il via libera agli allenamenti individuali (per due settimane). È stato lo stesso Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora ad annunciarlo durante il Question Time al Senato. Le date? La speranza dice 4 maggio, l’ottimismo porta a pensare l’11, la ragione il 18. Anche perché c’è il problema dei giocatori all’estero e non ancora rientrati. Entro lunedì il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora renderà nota la decisione.

C’è fiducia per la ripresa. Meno possibilista, invece, continua ad essere l’Oms che lancia un forte grido dall’allarme: “Gli eventi sportivi rappresentano per loro natura un assembramento e di fatto amplificano i rischi“. Sulla questione è intervenuto anche Francesco Totti durante una diretta Instagram: “Senza tifosi che calcio è? Inutile riprendere tanto per farlo“.

Sulla scia europea i presidenti di serie A dopo essersi compattati sulla posizione di ripresa studiano anche la fase 3: il campionato. Nella migliore delle ipotesi si potrà tornare a giocare entro il 10 giugno. Un totale di 124 partite per assegnare lo scudetto. Obiettivo scudetto il 2 agosto. Di fatto si giocherà ogni 72 ore con 3 o 4 turni infrasettimanali. Chiaro che per dare più visibilità accontentando anche le tv (resta la frizione con Sky dopo la lettera fatta pervenire in Assemblea) i turni verranno spalmati su più giorni e su più fasce orarie. Nelle prime settimana si giocherà su tre turni con partite alle 16, alle 19 e alle 21. Dalla fine ddi giugno, quando inevitabilmente farà molto più caldo, si giocherà solo di sera: alle 19 e alle 21. Idee al vaglio dei presidenti e dell’Assemblea di Lega. Il tutto verrà perfezionato non appena si avrà la prima data ufficiale: la ripresa degli allenamenti.


Kolarov resta al centro del progetto

IL MESSAGGERO - CARINA - Quello che non gli mancano, sono le idee chiare: “Mi vedo ancora come calciatore, sto bene e ho altri due anni di contratto”. Kolarov ha già in mente il suo prossimo futuro calcistico e dalle sue parole è certo di chiudere la carriera in giallorosso.

Sì, perché quando il serbo a Dazn parla “di due anni di contratto“, dà per scontato che l’opzione per il 2022, annessa nel rinnovo firmato a gennaio sino al 2021, sia una formalità.

Evidentemente la possibilità di estendere l’intesa è legata a dei parametri facili, quasi scontati. Una decisione, quella del club di affidarsi ad un calciatore che a novembre festeggerà 35 anni, in controtendenza con i parametri che la Roma intende darsi per il futuro. A questo punto (oltre a immaginare un post-campo a livello dirigenziale) c’è da chiedersi se la possibilità di passare a tre in difesa – svelata da Fonseca nelle settimane scorse – non possa agevolarlo nel prossimo biennio.

 

Di certo la Roma perderebbe più di qualcosa in fase di spinta. Kolarov è attualmente il quarto giocatore della rosa per occasioni create (15), secondo per assist (3), gol (6) e conclusioni (36), con all’attivo ben 12 passaggi-chiave. Toglierlo dalla fascia, equivarrebbe a perdere la sua naturale capacità di accompagnare l’azione.

Tutta via Aleksandar ha già dimostrato di saper giocare come centrale. In primis nella stagione 2016-17 quando Guardiola lo impiegò spesso e volentieri come terzo difensore a sinistra. E poi in nazionale quando lo scorso autunno il ct Tumbakovic stupì tutti schierandolo addirittura in coppia con il viola Milenkovic in una difesa a quattro nelle tre gare con Lituania (2-0), Paraguay (1-0) e Lussemburgo (3-2).

In questa stagione l’ex Stella Rossa ha giocato 32 partite,confermandosi uno dei leader dello spogliatoio. Ne sono conferma le linee guida dell’accordo sul taglio degli stipendi della squadra, tracciate insieme a Pellegrini, Fazio e Dzeko.


Uefa: “Campionati a luglio, coppe in agosto”

IL MESSAGGERO - MAURO - La rotta Uefa è tracciata e oggi sarà ratificata dal presidente Ceferin nella riunione del Comitato Esecutivo, con le premesse di dare nuovo slancio e linee guida il più possibile condivise a un movimento calcistico in crisi causa emergenza sanitaria. Concludere i campionati sospesi è la priorità assoluta, anche a costo di rivederne i format in corsa (playoff e playout). Ieri le Leghe hanno cerchiato il 31 luglio con il 3 agosto data limite per terminare l’attuale stagione ed eleggere le partecipanti alle prossime coppe europee, attraverso criteri che sarà la stessa Uefa a determinare nel caso in cui non si riprendesse a giocare. Allineare i prossimi campionati all’anno solare (stile Qatar 2022) al momento sembra una soluzione di ripiego, così come la sospensione definitiva dei campionati, accettata solo nel caso in cui sia il Governo a dichiarare lo stop.

Il mese di agosto sarà interamente dedicato ad Europa e Champions League(finale prevista il 29) con format tradizionali (andata e ritorno) in modo da evitare contenziosi per i diritti televisivi. C’è l’idea di proporre un protocollo sanitario comune nell’avvicinarsi alla ripresa delle attività agonistiche, così come la necessità di allinearsi alla direttiva Fifa riguardo i contratti in scadenza, che saranno automaticamente prolungati fino al termine della stagione sportiva.


Serie A, Spadafora prende tempo. Ma che succede se un altro calciatore viene trovato positivo?

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Stiamo discutendo di allenamenti, il 4 maggio dovrebbe esserci una ripartenza soft, ma quando si potrà giocare? E soprattutto, siamo sicuri che ci saranno le condizioni per farlo? Ieri queste domande sono inevitabilmente arrivate sul tavolo del super vertice fra il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il mondo del calcio.

Spadafora ha preso tempo: “Ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il ministro della Salute e il comitato tecnico-scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità di una ripartenza degli allenamenti”. Non si tratta di un via libera, ma le informazioni che filtrano dagli ambienti governativi vanno in una direzione: sì alla ripresa a partire dal 4 maggio, a condizione di allenarsi in forma individuale e rispettando il distanziamento. In pratica, le prime due settimane del percorso indicato dal protocollo.

Sì, ma dopo? Ecco, qui c’è il problema. Il Dpcm non potrà dire sì alle partite, ovviamente. La Lega di A ha bisogno di un’indicazione che vada più in là del tempo. La seconda fase degli allenamenti, quella in cui si dovrebbe ripristinare il copione classico del lavoro delle squadre, con partitelle e senza distanziamento, e soprattutto la ripresa dell’attività agonistica. I club cercano di capire se ha un senso imbarcarsi in un percorso così complicato. Perché si rischia di radunare i calciatori, ricominciare a farli allenare, per poi non avere certezze sul “dopo”. La fase del “gruppo squadra” radunato in un “luogo chiuso” per evitare contatti con l’esterno e arrivare a un ambiente completamente “negativizzato” dovrebbe cominciare senza chiarezza sulla date. Dunque, la prima tappa (ripresa soft degli allenamenti) può partire ma sui tempi della seconda (ripresa a pieno regime) e della terza (partite) nessuna certezza. Spadafora lo ha detto chiaramente. È probabile che non ci saranno novità almeno fino al 10-12 maggio, cioè al momento in cui si studierà un nuovo dpcm che aggiornerà la situazione.

 

Peraltro questo aiuterebbe a prendere una decisione con diversi elementi in più, la validazione dei test sierologici (attesa per il 29 aprile) e una maggiore chiarezza sulla possibilità di effettuare i test molecolari (i tamponi) nelle strutture private.

Il problema resta la possibilità di un contagio. Una preoccupazione che riguarda naturalmente in primo luogo l’eventuale positivo (peraltro non tutti i calciatori positivi si sono ancora “negativizzati”). C’è poi il discorso del che cosa fare in caso di positività con il resto del “gruppo squadra”. Un caso sanitario e legale di non facile soluzione. Perché le responsabilità sono a carico del datore di lavoro, cioè del club. In particolare, quanto sarà lungo il periodo di isolamento per chi ha avuto contatti diretti con la persona trovata positiva, calciatore o magazziniere che sia? Una squadra in quarantena (e più d’una se tutto questo avvenisse nella fase della ripresa agonistica) potrebbe a quel punto rappresentare uno stop definitivo.


Zaniolo è il re: è entrato nel cuore dei tifosi della Roma. E la sua maglia vola

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Quella foto lì resterà nella storia. Per ciò che rappresenta e per tutto il simbolismo che si porta appresso, con quel bambino che gioca da solo per le strade di Milano in tempi di Coronavirus. E poi perché è la maglia di Zaniolo, il gioiello giallorosso che è entrato oramai in pianta stabile nel cuore della tifoseria romana. Così tanto che in questa stagione è in assoluto la più venduta tra tutte quelle della rosa della Roma. Più anche di Dzeko e Kolarov e dell’unico giocatore romano rimasto, Pellegrini. Supera anche i due prestiti dalla Premier League, Smalling e Mkhitaryan.


La semestrale si avvicina, Friedkin aspetta i nuovi conti

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - La semestrale si avvicina, la Roma provvederà a pubblicarla la prossima settimana. Ed è probabile che proprio i conti di fine mese possano dare un primo indicatore a Friedkin per il futuro. E, di conseguenza, se e come trattare l’acquisto o meno. Mentre da Houston non si esprimono in merito, Pallotta cerca nuovi soci per l’aumento di capitale: Starwood non parteciperà all’ultima tranche.


Roma, per Gotze derby di mercato con la Lazio: Lotito vuole un colpo alla Klose

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sarà derby anche sul mercato. Per Mario Gotze infatti non c’è solo la Roma ma anche l’interesse della Lazio. I biancocelesti stanno progettando un colpo alla Klose. Il trequartista è in scadenza di contratto e ha già fatto sapere che non rinnoverà con il Borussia Dortmund e che vuole lasciare la Germania per provare un’avventura in un altro campionato. La Roma è stata la prima a pensare a lui (soprattutto se Mkhitaryannon dovesse essere restare) ma Lotito dalla sua ha la quasi certezza di partecipare alla Champions. L’acquisto di Klose, nel 2011, pure lui a parametro zero, è stato uno dei colpi migliori del duo Lotito-Tare. Sicuramente il più rilevante a livello di immagine. Con Gotze vorrebbero ripetere un’operazione analoga.

I nodi da sciogliere, per la Lazio, sono essenzialmente di natura economica(difficile che scenda sotto i 4 milioni netti, un ingaggio che al momento nessun calciatore della Lazio percepisce) e di natura fisica, visto che la sua carriera è stata costellata la problemi fisici.