Spadafora: la A può ripartire il 2 maggio. Gravina: “Tagliamo gli stipendi ai calciatori”

LA REPUBBLICA - Anche i calciatori devono a sostenere il danno che il calcio subirà dal coronavirus, come afferma il presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Non può essere tabù tagliare i compensi dei calciatori. Prevalga lo spirito di solidarietà».

Secondo la società di consulenza Deloitte se il campionato ripartirà, la A avrà perso comunque 200 milioni fra botteghino e tv, ma se non si giocherà più il buco sarà di 720 milioni. Sul calendario, invece, il ministro allo Sport Spadafora è fiducioso che il campionato ripartirà il 2 e 3 maggio.


Pastore: «Per passare il tempo ora mi sto allenando a rate»

CORRIERE DELLA SERA - La Roma, come tutte le squadre di Serie A, si trova in quarantena e ha annullato ogni allenamento di gruppo a Trigoria. I giocatori stanno seguendo schede di lavoro personalizzate per non perdere la forma fisica, e farsi trovare pronti al rientro in campo. Tra questi c'è Javier Pastore, che da gennaio si trova alle prese con un brutto infortunio dal quale spera di uscire il prima possibile. L'argentino ha rilasciato un'intervista al portale sportivo Cadena 3, dove ha parlato delle proprie giornate nella Capitale durante questa emergenza. Queste le sue parole.

«Il club ci ha inviato tutti i materiali a casa, biciclette e altro, e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del 3 aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione. In Italia se ne parlava quasi come uno scherzo fino a che gli ospedali sono stati colpiti. Da mercoledì scorso siamo in quarantena a casa, senza poter fare nulla, andare ad allenarsi, muoversi o viaggiare. Io mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Per noi che stiamo spesso fuori e viaggiamo molto è un'occasione per stare con i bambini e la sto sfruttando. Dovevamo allenarci questo mercoledì in più gruppi, ma dopo le decisioni del Governo è tutto fermo. E non sappiamo se tutto terminerà il 3 aprile».


Per la ripresa si pensa di far disputare le coppe il weekend ed il campionato in infrasettimanale

La ripresa della stagione calcistica è ancora lontana, ma si sta lavorando per trovare una soluzione e portare a termine sia i campionati che le coppe.
Infatti la Uefa, come riferito da La Gazzetta dello Sport, dopo il rinvio dell'Europeo non vuole rinunciare a Champions League ed Europa League. L'idea sarebbe quella di far disputare le coppe durante il weekend ed il campionato in infrasettimanale; proponendo sette diversi calendari tra cui scegliere e tutti con termine ultimo il 30 giugno.
Ma in Italia questo "scambio" di date tra campionato e coppe non sarebbe attuabile, poichè la Serie A è il campionato con più giornate da recuperare.


Kolarov: "Bisogna prendere seriamente la situazione e seguire le regole per arginare il virus"

Aleksandar Kolarov, terzino della Roma, ha parlato della situazione Covid in Italia e degli scenari che potrebbero aprirsi in Serie A.

Si sta pensando a rinviare gli Europei al prossimo anno, che ne pensi?: “Sinceramente credo sia l'unica soluzione che si possa adottare, nonchè la più razionale e logica. Non mi sorprendere per nulla. Tutte le società stanno inoltre prendendo misure di prevenzione, la Roma ci ha impedito di aggregarci alle nazionali da 10 giorni e quindi sono stato impossibilitato a raggiungere la Serbia o la Norvegia”.

Com'è cambiato l'allenamento ora che sei a casa?: “La società ci ha fornito tempestivamente una scheda d'allenamento e del materiale utile come la cyclette e degli integratori o scorte alimentari. Io corro in giardino ma chiaramente non basta per mantenere una forma accettabile per giocare a calcio in Serie A, molti dei nostri giocatori vivono in appartamenti e per loro è ancora più difficile svolgere le attività. Fortunatamente nessun mio compagno ha preso il virus ma se tornassimo alla solite routine probabilmente qualcuno potrebbe venir contagiato. Penso che necessiteremo di tanto tempo per riprendere il ritmo della competizione. Ora però sinceramente la testa pensa ad altro”.

L'appello di Kolarov per combattere il virus: “Bisogna prendere seriamente la situazione in cui ci troviamo, spero che la gente sia più responsabile. Bisogna avere cura di se stessi ma soprattuto degli altri cercando di rischiare il meno possibile. Gli esperti stanno lavorando duramente per aiutarci ma se ci dicono che bisogna restare a casa dobbiamo essere disciplinati e farlo. Gli italiani mentalmente sono simili a noi serbi. Non riescono a capire bene la prima volta. Il coronavirus si è sparso prima nel Nord Italia ma ora stanno spuntando casi anche al Sud e la grande paura è che si disperda ancora più rapidamente a macchia d'olio. Ora le limitazioni sono molto severe e penso che saranno ancora più rigorose perché ci sono persone che non aderiscono alle misure prescritte”.


Kluivert: "Ogni mattina mi alleno per rimanere in forma. Ma al momento la cosa più importante è la salute"

Justin Kluivert, giocatore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per il sito vtbl.nl in cui ha parlato dell'emergenza che sta affrontando l'Italia e di come sta vivendo questo momento:

SUL CORONAVIRUS
"Vivo di giorno in giorno, come tutti gli altri. Perché ogni ora possono esserci cambiamenti. Ecco perché seguo da vicino le notizie. Attraverso il gruppo del club, ma anche attraverso i media olandesi. Ho visto il discorso di Mark Rutte (Primo ministro olandese, ndr) nella sua interezza. Quello che ha detto è quello che bisogna fare. Tutti insieme proviamo a combattere questo virus. Prendiamolo molto sul serio e speriamo che passi velocemente. Le notizie dal nord Italia sono terribili. Non è poi così male qui a Roma, ma a causa di quel tipo di eventi che stanno accadendo prendo molto sul serio il virus. Non mi vedi più in città. Ovviamente non voglio prenderlo, ma soprattutto non voglio trasmetterlo ad altri. Posso essere in pericolo di vita, a mia insaputa! Il virus si sta diffondendo così in fretta, non è normale… Non molto tempo fa tutti stavano scherzando. Ma ora le risate sono finite. Ho davvero iniziato a preoccuparmi quando le partite sono state cancellate. È stato molto strano sì. Eravamo quasi all’aeroporto per partire, poi ci hanno detto che non ci era permesso di atterrare in Spagna. È diventato chiaro: questo non è uno scherzo. Ora tutti sanno quanto è brutto. Ritornare in Olanda? Anche se potessi, non lo farei. E lo dico mentre la mia famiglia è lì. Non voglio correre rischi. Inoltre, sto bene qui. Il bel tempo a Roma aiuta. A casa ho tutti gli attrezzi di cui ho bisogno per allenarmi. Ogni mattina mi alleno in modo da rimanere in forma e continuare a muovermi".

SULL'ALLENAMENTO
"Metto i video su Instagram, quindi anche altre persone potrebbero trarne vantaggio. Non voglio sapere nulla delle scuse, continuerò a lavorare sodo. Non è certo una vacanza. Sono un esempio come calciatore professionista e voglio trasmettere la motivazione. Le persone sono a casa e anche più al telefono del solito. Se riesco a dare loro qualcosa di positivo in questi tempi, allora lo faccio".

SULLA SUA STAGIONE
"Prima che arrivasse il Coronavirus mi sentivo bene. Dopo il mio infortunio è andata bene. Ero felice ed ero anche nella selezione dell’Olanda. Speravo nella convocazione finale… Il calcio non è la cosa più importante al momento. La salute lo è".

SULLA NAZIONALE
"Posso solo provare a riandarci quando il virus sarà passato. Quindi devo dimostrare di valere la nazionale olandese. Questo è e rimane il mio obiettivo. Indossare quella maglia arancione è la cosa migliore che ci sia. Ora ho un anno in più per diventare più forte e dimostrare di meritare il Campionato europeo. Non vedo l’ora di farlo".


Senza Nazionali si potrà sforare a luglio. Ma la strada per salvare la A è tortuosa

IL MESSAGGERO - Nonostante il rinvio degli Europei al 2021 resta difficile pianificare uno o più percorsi per portare a conclusione il campionato di serie A. Cominciare a giocare il 3-4 aprile è fantascienza, tornare in campo il 25-26 aprile è un'ipotesi ottimistica. Più probabile che riprenda il campionato intorno a metà maggio, con la stagione che verrebbe prorogata a luglio inoltrato. Il tutto deve incastrarsi con le volontà dell'Uefa di portare a conclusione le coppe europee con il formato attuale, al fine di salvaguardare gli introiti televisivi internazionali. L'eventuale sforamento dell'attuale stagione inciderà anche sulla prossima, che da ieri è ufficiale dovrà essere di nuovo compressa (con diversi turni infrasettimanali e probabile rinuncia allo stop natalizio) per dare modo alle Nazionali di prepararsi per l’Europeo.


Europei nel 2021: rebus scudetto

IL MESSAGGERO - Priorità alle competizioni per club, questa la linea su cui si sono trovate d'accordo Uefa, federazioni, leghe, club e calciatori riunitesi ieri in videoconferenza. E infatti si è deciso di posticipare gli Europei al 2021 per permettere proprio la conclusione della stagione tra campionati, Champions ed Europa League. Ceferin però vuole mantenere i format delle coppe in modo da non dover perdere soldi per i diritti tv. Per l'Europa League si è ipotizzata la ripartenza il 30 aprile e per la Champions il 5 maggio, con le due finali in calendario il 24 e il 27 giugno (si parla di final four o final eight ma ci sarebbe un piano anche per luglio). Un problema per l'Italia che ha un calendario già strapieno. L'ipotesi di 9 turni infrasettimali al momento è impensabile.

Intanto la Federazione italiana dovrà togliere dal bilancio di quest'anno (andranno al 2021) 16 milioni derivanti dalle amichevoli della Nazionale e dalla partecipazione al primo turno dell'Europeo.


Dzeko festa in casa. Gara di solidarietà

LA REPUBBLICA - Compleanno in quarantena per Edin Dzeko. Il centravanti ha festeggiato i suoi 34 anni nella villa di Casal Palocco insieme alla moglie Amra e ai due figli piccoli, Una e Dani. Nessun invitato ovviamente, nel pieno rispetto delle regole. La Roma ha fatto pubblicamente gli auguri ad Edin, trascinando con sé un’onda di affetto e di speranza per l’attaccante. La società giallorossa ieri si è distinta anche in solidarietà. Sono infatti 13mila le mascherine che sono state donate a vari ospedali romani.


Start a maggio, anche dal 16. Ma federazioni e leghe vanno contro l'Uefa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri tutti hanno manifestato la volontà di posticipare l'Europeo al 2021, come poi è stato deciso. Ma dietro quel 'tutti' si nasconde una potenziale contrapposizione: da una parte Leghe e federazioni nazionali, dall'altra Uefa, magari con i club coinvolti nella volata finale di Europa League e Champions, con il problema calendari che incombe, soprattutto per l'Italia che deve ancora recuperare molti impegni tra campionato e Coppa Italia.

Una ripartenza ad aprile è un'ipotesi da escludere per la Lega Serie A, vista l'emergenza sanitaria del nostro Paese. Le date più possibili sono quella del 2 maggio, soluzione più ottimistica e che permetterebbe di concludere il campionato il 28 giugno, e quelle del 9 maggio e 16 maggio, sforando a luglio di una o due settimane, con la necessità di richiedere la proroga dei contratti dei giocatori in scadenza a giugno, ipotesi quest'ultima che l'Uefa tende però a scartare.


Europeo tra un anno e stagione da chiudere entro il 30 giugno compreso le coppe

LA GAZZETTA DELLO SPORT - I prossimi Europei di calcio si giocheranno dall'11 giugno all'11 luglio del 2021 e non più la prossima estate come inizialmente programmati. Una decisione presa dall'Uefa dopo la videoconferenza di ieri dove si sono riuniti 55 federazioni e leghe, club, calciatori e Fifa, con l'obiettivo di far concludere la stagione tra il 14 aprile e il 30 giugno, comprese Champions ed Euroleague. È ancora in dubbio la data di ripresa della Coppa dei Campioni e, sempre ieri, sono state inoltre istituite due commissioni (composte da Uefa, leghe, Eca e calciatori) di cui una si occuperà della definizione dei calendari dei tornei, l'altra delle ricadute economiche.

Tornando alla decisione più importante, ovvero il rinvio degli Europei al 2021, 20 nazionali sono già qualificate, si devono ancora giocare gli spareggi per gli ultimi 4 posti disponibili che si disputeranno per il momento a giugno. La final four della Nations League, prevista per giugno 2021, sarà spostata a marzo 2021 oppure a marzo 2022. Rinviato anche il Mondiale per club, probabilmente al giugno 2023.  L’Euro nel 2021 costa dai 200 ai 300 milioni in più. La commissione commerciale si occuperà delle ricadute. Valutando la suddivisione delle perdite tra federazioni, leghe e club; gli effetti sul fair play e sulle licenze (con rinvio dei pagamenti); le questioni dei diritti tv.


Da Scamacca a Masina: tutti gli emergenti in corsa per l'azzurro. Tra un anno il c.t. ritroverà anche Zaniolo in forma

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Avremmo provato a vincere l’Europeo quest’anno, ci proveremo tra un anno», assicura Roberto Mancini con ottimismo confortante. Nel frattempo l'Italia imbarcherà forze nuove, ne recupererà alcune perse e si presenterà più competitiva a Euro 2021. Ad esempio Florenzi, che sarebbe arrivato all’Euro 2020 dopo una stagione tribolata, tra panchine romane e cessione spagnola, potrebbe presentarsi invece a quello del 2021 dopo un campionato più stabile. A sinistra, nella speranza che Emerson giochi di più e Spinazzola stia bene, Mancini potrebbe affidarsi a corsa nuova come quella di Luca Pellegrini e Adam Masina sotto osservazione.

A centrocampo verrà recuperato Zaniolo, giocatore dalle caratteristiche uniche nel gruppo azzurro. La sua potenza, i suoi strappi faranno divampare il bel palleggio educato del Mancio. Proveranno a infilarsi anche i veronesi Pessina e Zaccagni. Chance anche per Berardi.

In attacco il c.t. ha voglia si scommettere su Scamacca, ragazzo del ’99 in prestito all’Ascoli dal Sassuolo. Tuttavia potremmo aspettarci anche delle novità, convocando chi non ha ancora debuttato in A come ha già fatto con Zaniolo e che potrebbe rifare con il giovane talento della Roma Primavera Alessio Romagnoli.


Schick e Karsdorp: Roma, è la mossa per Gravenberch

LA GAZZETTA DELLO SPORT - In tanti hanno messo gli occhi sul giovane talento dell'Ajax Ryan Gravenberch, tra cui anche quelli del ds Petrachi che si è mosso già da tempo per lui, come dimostrano i contatti diretti con il padre e l'agente Raiola e le dichiarazioni dell'ex allenatore dei Lancieri Aad de Mos di un mese fa: «C'è un grande club che negli ultimi giorni mi ha chiamato per chiedermi informazioni su Ryan e quel club è proprio la Roma».

La valutazione del centrocampista 17enne è di 10-12 milioni di euro, prezzo che potrebbe lievitare a causa della folta concorrenza che c'è su di lui. Tuttavia i giallorossi potrebbero ricavare circa 36 milioni di euro dai riscatti di Schick (28 milioni) e Karsdorp (8 milioni), che molto bene stanno facendo rispettivamente nel Lipsia e nel Feyenoord. Denaro utile per ripianare alcune perdite, ma anche per sferrare alcuni attacchi decisivi sul mercato. Proprio come nel caso di Gravenberch.