Allenamenti ok, ma si gioca? Ora la verità
IL TEMPO - PIERETTI - Dopo le Regioni, anche il Ministero dell’Interno liberalizza gli allenamenti delle squadre di calcio: decisione “suffragata da un orientamento condiviso in sede interministeriale”. In serata è arrivata anche l’ufficiosa e tardiva approvazione del Comitato Tecnico Scientifico alla richiesta del Ministro dello Sport Spadafora di equiparare – per tutti gli atleti – gli allenamenti individuali, inviata tramite lettera venerdì.Il destino del campionato di Serie A resta legato al protocollo di sicurezza sanitaria che la Commissione medica della Figc dovrà rivedere in questi primi giorni della settimana con la supervisione del Comitato Tecnico Sanitario del Governo: è questo il nodo cruciale, che potrebbe riaprire o chiudere definitivamente la stagione. Il ministro dello Sport intanto, attraverso il suo profilo di Facebook, ha dichiarato il suo pensiero: “Leggo cose strane in giro ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio. gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio”.
Trigoria, partono stamattina le prime visite mediche. Arrivati i portieri e Dzeko
Da oggi fino alla giornata di mercoledì, i giocatori della Roma si recheranno scaglionati a Trigoria per effettuare alcune visite mediche prima della ripresa degli allenamenti, fissata per giovedì. Le sessioni di allenamento si svolgeranno in maniera individuale e nel rispetto delle norme anti Covid-19.
Nella mattinata di oggi sono arrivati al Fulvio Bernardini i tre portieri - Pau Lopez, Mirante e Fuzato - e il capitano della squadra, Edin Dzeko.
Raiola muove le fila: a Trigoria fuori Kluivert e dentro Kean?
Nonostante i dubbi legati alla ripresa del campionato e sullo svolgimento della prossima finestra di mercato, iniziano a circolare già voci su possibili operazioni di calciomercato. Secondo quanto riportata da La Nazione, anche Justin Kluivert potrebbe lasciare Trigoria. Mino Raiola potrebbe spingere per un trasferimento del giovane esterno olandese, con Moise Kean che potrebbe invece venire a Roma.
Il Governo rende note le disposizioni per gli allenamenti individuali
Il governo ha diramato le linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali..
Le linee guida - si legge nel comunicato - sono un documento che fornisce le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali.
Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.
Tra i temi centrali, il distanziamento tra gli atleti (almeno 1 metro tra gli operatori sportivi, ma può aumentare fino a 10 metri in caso di corsa a 14 kmh), ingressi scaglionati, indicazioni sulle pratiche di igiene. E soprattutto divisione degli atleti in due gruppi: Covid+ e Covid-, a seconda che siano risultati positivi al Coronavirus (o comunque manifestano sintomi a esso riconducibili) o meno. Tutti saranno sottoposti a esame clinico e test alla ricerca del RNA virale (tampone o altri validati), prima della ripresa e comunque al giorno zero. A seconda dei casi, il percorso di esame divergerà: per gli atleti Covid+ sarà infatti necessario sottoporsi a ECG Holter e radiologia polmonare al fine di ottenere il nulla osta infettivologico alla ripresa.
Florenzi: "Con Totti e De Rossi rapporto unico. Trigoria? Campi non adeguati"
Nel corso di un'intervista su Twitter, Alessandro Florenzi ha parlato della sua esperienza al Valencia, club in cui è prestito dalla Roma:
"Ho fatto poche partite qui, sembra un calcio più aperto e meno tattico rispetto a quello italiano. Le squadre spagnole sono propense all'attacco e molto preparate. A Roma la passione per il calcio che è parte integrante, come c'è a Buenos Aires per il Boca Juniors, qui ho trovato meno passione e più libertà. Roma vive per il calcio".
Su Totti e De Rossi: "A noi bastava uno sguardo a far capire agli altri quanto per noi contasse la maglia o una partita, eravamo posseduti, succedeva ogni domenica. Difendere la maglia della propria città è un grande orgoglio e una grande responsabilità. Hai sempre gli occhi puntati, ma è una bella responsabilità. Ho un rapporto unico, con Daniele e Francesco ci sentiamo spesso. Mi hanno scritto e chiamato sempre quando sono andato via, sono legato a loro a vita, sono stati il mio cammino. Devo a loro come mi sono formato come uomo e calciatore, mi hanno insegnato la strada del romanismo e la Roma, posso solo ringraziarli a vita".
Sulle differenze tra i centri sportivi tra Roma e Valencia: "A Roma c'erano dei campi che secondo me non erano adeguati, ora stanno facendo dei lavori e stanno migliorando. A Valencia, invece, tutto bene".
La Roma in cerca di un vice Kolarov. Piace Acuna dello Sporting Lisbona
La Roma, in attesa di sapere se si riprenderà o meno il campionato, guarda al mercato in cerca di rinforzi per la prossima stagione. Uno dei reparti in cui si vuole intervenire è la corsia difensiva sinistra dove serve un vice Kolarov.
Il profilo ideale individuato dai giallorossi, com riferisce tuttomercatoweb.com, è quello di Marcos Acuna dello Sporting Lisbona. L'argentino, classe '91, può giocare su tutta la corsia sinistra ed ha buone capacità offensive con il "vizietto" del gol.
La Roma dona 32 mila mascherine alla città
L'AS Roma dona 32 mila mascherine alla Città, destinate agli addetti ai lavori della Capitale.
Nella mattinata di lunedì, il CEO Guido Fienga e il vicepresidente Mauro Baldissoni hanno consegnato simbolicamente alla sindaca Virginia Raggi un box contenente il materiale che Roma Cares ha già iniziato a distribuire alle categorie più a rischio.
A ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno: il Comando di Polizia Locale, la Polizia Locale dell’area Metropolitana, Atac, l’Assessorato alle Politiche Sociali e la società Zetema.
“Ringrazio l’AS Roma che in questo momento è stata ancora di più vicina ai cittadini. Sappiamo che in questi mesi sono stati consegnati anche i pacchi spesa alle persone più bisognose”, ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi. “Alla Società va un plauso perché ha dimostrato che nel momento del bisogno c’è: è un onore per la nostra Città avere un club che dà una mano ai propri cittadini”.
Delle 32 mila mascherine donate, 17 mila saranno destinate a diverse strutture sanitarie della Città e alle ASL Roma 1, 2 e 3.
“Ci fa molto piacere partecipare all’incontro di oggi, abbiamo voluto supportare le categorie che a loro volta aiuteranno la nostra Città a tornare alla normalità”, le parole del CEO Guido Fienga. “Roma Cares in questo momento così delicato ha cercato di aiutare non solo i tifosi giallorossi, ma tutti i romani che ne avevano bisogno.”
Tutte le mascherine distribuite dal club giallorosso sono lavabili e riutilizzabili fino a 30 volte.
“Il progetto Roma Cares non nasce in questo periodo, ormai va avanti da sei anni e porta un aiuto concreto nella Città e nelle periferie. Ora con il Covid-19 è tutto ancora più visibile, ci sono tante persone che ringraziano la Roma: davvero complimenti e grazie dalle istituzioni romane”, ha dichiarato, Daniele Frongia, Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini.
Sono più di 4.000 le mascherine distribuite agli agenti della Polizia di Roma Capitale che operano nel territorio.
“Siamo felici della donazione che ci consentirà di andare avanti fino alla fine dell’anno. L’iniziativa è molto importante ed è un’ulteriore conferma dell’umanità di questo Club”, ha dichiarato Antonio Di Maggio, comandante generale del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale.
Gli autisti e gli addetti ai lavori di Atac hanno già ricevuto 7000 mascherine per poter iniziare la fase due in sicurezza.
“Per noi è stata molto importante questa donazione di Roma Cares, perché ha consentito a tutti i nostri operatori di essere pronti a partire con dispositivi a norma di legge. L’iniziativa ci aiuta molto e coprirà tutto il personale all’opera”, le parole del CCO di Atac, Fabrizio Frustaci.
La consegna per le categorie impegnate ogni giorno sul territorio è solo una delle iniziative messe in atto da Roma Cares dall’inizio dell’epidemia da Covid-19. Nel corso di questi mesi, infatti, la società giallorossa ha distribuito otto ventilatori polmonari e otto letti per la terapia intensiva agli ospedali della capitale, oltre a più di 20 mila mascherine, 30 mila paia di guanti, più di 10 mila flaconi di gel igienizzante, oltre a beni di prima necessità, tablet e smartphone dedicati ai pazienti ricoverati.
A inizio aprile è stata lanciata la campagna ASSIEME, che rappresenta il catalizzatore di tutte le azioni intraprese dall’AS Roma in questo periodo.
Prof. Castellacci: "Il protocollo della FIGC non ha soddisfatto il Comitato Tecnico-Scientifico.Prendere spunto dal protocollo tedesco"
Il professore Enrico Castellacci, ex medico della nazionale ed oggi presidente Libera Associazione Medici italiani del calcio, ha parlato ai microfoni di Sport-Lab.it sulla possibile ripresa del campionato:
"L'auspicio di tutti sarebbe quello di rivedere il campionato, cosa difficile. Questo è un periodo drammatico, sotto vari punti di vista. C'è voglia da parte della Figc di vedere completato il campionato, anche per i problemi economici che comporterebbe un'eventuale interruzione. Questo, però, lo deciderà il Governo. Bisogna anche dire che un calciatore professionista non può stare quattro mesi senza allenarsi. Dovremmo studiare un metodo per farli allenare in sicurezza, magari con protocolli diversi rispetto a quelli messi sul tavolo finora. Il protocollo della Commissione Figc non ha soddisfatto il Comitato tecnico-scientifico Noi medici del calcio non siamo stati invitati al tavolo, nonostante fossimo un punto importante in questo progetto. Avremmo gradito portare le nostre idee. In alcune categorie, come Serie B e Lega Pro, si vivono momenti diversi. L'applicazione dei protocolli in Serie C è fuori dalla realtà, perché ci sono più carenze rispetto alla massima serie. Noi l'avevamo detto subito, sostenendo dal principio che questi protocolli escludono molte categorie, oltre al fatto che sono difficili anche da applicare in A. I punti oscuri dei protocolli vanno chiariti. La Figc ha detto che li avrebbe ripresi. Nel protocollo si dice che, qualora si dovesse trovare un giocatore positivo al Covid-19, l'atleta sarebbe messo in quarantena, gli altri invece sono limitati a semplici accertamenti, senza quarantena. Questo contrasterebbe col Dpcm governativo. Bisogna chiarire questo punto, prendendo spunto dal protocollo tedesco: in Germania si mette il giocatore in quarantena e si fanno più tamponi agli altri. Se sono tutti negativi si continua. Capisco le cautele, perfettamente giustificate. Quand'ero in Cina ho vissuto una situazione analoga. Gridavo alla prudenza, ma capisco che un Governo possa essere cauto nella ripresa".
Moratti: "Considererei concluso questo campionato. In questo momento abbiamo pensieri più gravi"
Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Radio Popolare dicendo la sua sulla possibile ripresa del campionato:
"Io considererei concluso questo campionato di calcio e inizierei a preparare il prossimo. Anche se adesso tutti parlano dell’importanza sociale del calcio, che conosciamo da tempo, far giocare insieme una squadra di calcio è un esempio negativo per l’attenzione che dobbiamo continuare ad avere soprattutto da oggi al vivere normalmente la nostra vita. Questo virus, specialmente a Milano, non mi pare sia stato sconfitto. Credo che in questo momento tutti abbiano pensieri molto più pesanti e gravi, ma anche un sentimento di paura che ci mette in condizione di non star lì dalla mattina alla sera a pensare al calcio. Si pensa, si è tifosi e piace l’idea di poter rivedere il calcio, ma aspettare due o tre mesi non cambia niente".
AIC, Calcagno: "Dobbiamo farci trovare pronti. Provarci, ma non voglio giocare a tutti i costi"
Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli commentando le parole del Ministro Spadafora:
"Non voglio immaginare che ci sia avversione verso lo sport più importante in Italia, credo sia mancata un po’ di compattezza riguardo alla ripartenza. Questo ha creato confusione. Adesso Leghe e Figc sono compatte e il Ministro lo sa. La nostra Associazione si è affidata ai medici, il nostro sistema deve farsi trovare pronto quando ci sarà uno spiraglio. Per ora stanno ripartendo gli allenamenti singoli. Stiamo ripartendo lentamente così come il nostro Paese. Mi preoccupa il fatto che la comunità scientifica parli di convivenza con il virus, dovremo capire come potrà farlo il calcio anche nelle sue dimensioni più piccole. Se la ripartenza sarà con il virus questa cosa mi spaventa. Le società di Lega Pro sento che non sono pronte per applicare il protocollo. Questo mondo cambierà anche a livello di costi, mi dispiacerebbe avere una ripartenza a più velocità, anche se sarebbe comunque importante una ripartenza. Chiediamo di prepararci per la ripresa. Innanzitutto con gli allenamenti singoli, poi con il protocollo. Abbiamo la responsabilità di provarci, non voglio giocare a tutti i costi ma se il calcio riparte sarebbe un bel segnale per il Paese".
FIGC, il prossimo 8 maggio si terrà una riunione del Consiglio Federale
La FIGC, sul proprio sito ufficiale, ha pubblicato un comunicato sulla riunione che si terrà il prossimo venerdì 8 maggio:
"Si svolgerà venerdì 8 maggio la prossima riunione del Consiglio Federale. I lavori inizieranno alle ore 12.00 e si svolgeranno in conference call. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione dei verbali delle riunioni del 24 febbraio e 10 marzo 2020 e alle comunicazioni del Presidente, i seguenti argomenti: informativa del Segretario Generale; modifiche regolamentari; nomine di competenza; decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020: provvedimenti conseguenti; circolare UEFA n. 24 del 24 aprile 2020: determinazioni conseguenti; Licenze Nazionali stagione sportiva 2020/2021; termini tesseramento in ambito professionistico stagione sportiva 2020/2021; ratifica delibere di urgenza del Presidente Federale; varie ed eventuali".
Mercoledì Conte potrebbe annunciare lo stop del campionato
Stando a quanto riferito da La Repubblica, la Serie A resta più in bilico che mai. Il premier Giuseppe Conte - si legge - mercoledì potrebbe seguire il modello francese (Ligue 1 stoppata definitivamente) e annunciare la chiusura del campionato. Ma i club di Serie A si aggrappano alla scia di Premier League e Bundesliga, che hanno votato per una ripartenza.