La Roma ringrazia la Regione Lazio per la ripresa degli allenamenti (foto)
La Roma, tramite il proprio profilo Twitter, ha voluto ringraziare la Regione Lazio per aver dato il via libera dal prossimo 6 maggio alla ripresa deli allenamenti:
"L'AS Roma ringrazia la Regione Lazio per la sensibilità dimostrata nei confronti degli sport di squadra. Dalla prossima settimana i calciatori potranno svolgere visite mediche e allenamenti individuali a Trigoria, osservando le linee guida relative al distanziamento sociale".
L’#ASRoma ringrazia la @RegioneLazio per la sensibilità dimostrata nei confronti degli sport di squadra. Dalla prossima settimana i calciatori potranno svolgere visite mediche e allenamenti individuali a Trigoria, osservando le linee guida relative al distanziamento sociale pic.twitter.com/KDx7kagwlZ
— AS Roma (@OfficialASRoma) May 2, 2020
Fonseca: "In Serie A ogni partita è una vera sfida tattica. Sono rimasto veramente colpito"
Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato ai microfoni di ESPN del suo impatto con la Serie A ed il calcio italiano:
"In passato mi sono sempre concentrato sulla mia squadra, lasciando che gli altri si preoccupassero per noi. In Serie A non puoi farlo, ho dovuto trovare degli equilibri tra i miei principi e questa nuova realtà. Qui deve sempre pensare a come gioca l'avversario: la qualità degli allenatori è così alta che non puoi concentrarti solo su te stesso, deve adattarti continuamente al tuo avversario. Sono rimasto veramente colpito, ogni partita è faticosa, una vera sfida tattica. Ogni gara ha la sua storia, non puoi mai rilassarti. Ti prepari ma è difficile sapere esattamente come giocherà l'avversario".
Friedkin, nessuna certezza
INSIDEROMA - SARA BENEDETTI - Da Roma confermano: l'affare tra Pallotta e Friedkin è ancora in corso. I contatti sono solo rallentati per l'emergenza coronavirus e nel caso in cui l'operazione andasse in porto, sarebbe proprio Friedkin a coprire i fabbisogni finanziari del club.
SUPPORTO - Pallotta, a dir poco irritato per il blocco della Serie A imposto dal governo, ha comunque garantito per iscritto in una lettera il supporto finanziario alla Roma dopo aver già versato 89,9 milioni di euro sui 150 totali dell'aumento di capitale. A quanto risulta, il bostoniano, spinto dai soci, è ora pronto a trattare al ribasso il prezzo della vendita del club, accettando una minusvalenza pur di disimpegnarsi definitivamente.
LA PERDITA - Il CdA della Roma ha approvato ieri la semestrale che era stata rinviata nel marzo scorso, proprio per capire i reali effetti dell’emergenza pandemia sui conti del calcio. La perdita è di 87 milioni di euro, principalmente per i mancati introiti da Champions League e per i costi “vivi” della rosa. L’accordo sul taglio degli stipendi ha dato una mano importante: circa 30 milioni di euro, anche se molti potrebbero essere poi restituiti. Per la stabilità finanziaria Pallotta ha già versato 89,1 milioni di aumento di capitale per garantire liquidità al club, anche se spera che in futuro Dan Friedkin penserà ai fabbisogni finanziari del club.
Chiudere costerebbe 800 milioni, con ripercussioni per tutto lo sport
IL MESSAGGERO - BUFFONI - Una catastrofe stile Grande Depressione seguita alla cadute delle Borse nel 1929. Questo è lo scenario del calcio italiano (ed europeo) se i campionati davvero non dovessero vedere la conclusione,mettendo automaticamente indubbio il ritorno delle partite in autunno.
I numeri del crac economico sono terrificanti. Per la sola serie A l’ipotesi del buco va dai 700 agli 800 milioni di euro. Discriminante la conclusione o meno del torneo 2019/2020, per finire il quale mancano 124 partite ovvero 12 giornate complete più 4 recuperi.
L’advisor della Federcalcio, Open economics, ha immaginato tre scenari. Il primo, ormai da scartare, prevedeva la possibilità che i campionati ripartissero con il pubblico negli stadi. La seconda possibilità prevede la fine del torneo a porte chiuse: danno stimabile in 294 milioni di euro, oltre le perdite previste a eventi normali che ammontavano a 290 milioni (totale, quindi, di 584 milioni di buco).
Terzo scenario: campionati chiusi senza essere terminati e quindi serio rischio di un altro -215 milioni (mancato incasso dalle tv) con totale che arriverebbe a 799 milioni di rosso.
Un’enormità per un movimento che genera ogni anno 5 miliardi di fatturato e che versa 1,3 miliardi fra contributi fiscali e previdenziali allo Stato. Soldi con i quali, è bene ricordarlo, vive anche il resto dello sport italiano che incassa i contributi annuali (un tempo dal Coni, ora da Sport e Salute) grazie soprattutto all’indotto calcio.
Fonseca chiude il parco: “Trigoria è più sicura”
IL MESSAGGERO - CARINA - “Il calcio avrebbe potuto riprendere tranquillamente. Non capisco perché si può correre in un parco pieno di perso e invece non ci si possa allenare a Trigoria, dove ci sono tutte le possibilità per lavorare in sicurezza“. Firmato, Paulo Fonseca. Dopo il responsabile sanitario giallorosso, Causarano, anche l’allenatore esterna pubblicamente le perplessità della Roma riguardo alla scelta del Governo di non autorizzare gli allenamenti dal prossimo 4 maggio: “A Trigoria abbiamo tre campi e gli atleti sono più sicuri qui piuttosto che in un parco“. Difficile dargli torto. Il tecnico giallorosso, nel suo intervento a Tele Radio Stereo, ha poi parlato anche del famigerato ambiente romano: “Ho allenato anche altro e devo dire che a volte questa questione è solo una scusa. Qui c’è un ambiente da grande club, fossimo una società piccola nessuno parlerebbe così tanto della Roma. È vero, ci sono tante critiche, ma il fatto che se ne parli tanto dimostra che la Roma è grandissima. Se non vogliamo le critiche, allora non possiamo ambire ad essere una grande squadra“.
Teté e gli altri. Fonseca guarda in casa Shakhtar
LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - L’ammissione è arrivata un paio di giorni fa, direttamente alla tv ucraina: “Conosco molto bene le abilità dei giocatori dello Shakhtar, alcuni potrebbero giocare nelle migliori squadre europee. Se possibile, mi piacerebbe contare su un paio di loro“. A dirlo è stato direttamente Paulo Fonseca, ma non sarà facile portare via qualcuno alla Shakhtar. Il club è ricco e l’addio del tecnico ha lasciato alcuni strascichi. I giocatori che piacciono di più sono comunque Marcos Antonio e Teté, entrambi brasiliani classe 2000. Sarebbero due investimenti importanti: il primo, un centrocampista moderno e tuttofare, costa 7-8 milioni, il secondo, attaccante esternoche può giocare su entrambe le fasce, il doppio, circa 15. Piacciono anche Ismaily e Taison, che però sono entrambi over-30 e hanno costi non proprio accessibili in relazione all’età. Infine c’è Kovalenko, centrocampista centrale di 24 anni con il contratto in scadenza nel 2021.
Roma, il rosso non cambia. Limitato dal taglio stipendi
LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - I numeri sono rimasti quelli, con quel rosso di 86,97 milioni di euro che era già stato ufficializzato lo scorso 28 febbraio. Ma nella semestrale della Roma uscita ieri sera c’è un aspetto importante: il taglio degli stipendi di giocatori e staff tecnico ha permesso di salvare un importo lordo di 30 milioni di euro. Dal punto di vista contabile, ossigeno puro per il bilancio, che avrà un rosso intorno ai -110 milioni. La Roma dunque è stata colpita dall’emergenza Coronavirus ma senza subire ancora danni irreparabili. Ovviamente tutto dipenderà anche da come si evolverà la situazione e soprattutto dall’eventuale ripresa del campionato. Certi numeri verranno studiati con attenzione da Friedkin: ieri bocche chiuse da Houston su tutto il fronte, ma nella semestrale si conferma come i contatti siano ancora in corso, anche se ovviamente rallentati dalla diffusione della pandemia.
Mercato in apnea: contratti e prestiti, caos a fine giugno senza norme ad hoc
LA GAZZETTA DELLO SPORT - LAUDISA - Due mesi in apnea, se non si corre ai ripari. Dal 1° luglio, infatti, con chi giocheranno i calciatori col contratto in scadenza? E quelli in prestito da chi verranno pagati? La maggior parte delle squadre di Serie A ha in casa problemi di questo tipo. Che dire di Mertens? Il belga non ha ancora rinnovato con il Napoli e dal 30 giugno in poi è in teoria libero di giocare con chi meglio ritiene. Ovvio, è un caso limite, ma non inverosimile. Attenzione pure ai romanisti Smalling e Mkhitaryan, entrambi destinati a tornare in Premier a fine giugno, salvo rafferma in extremis. O Kulusevski: a luglio vestirà ancora la maglia del Parma o sarà già a Torino? Un conto è se la Serie A sarà ripartita: in tal caso sarebbe giusto che rimanesse in Emilia… Viceversa, a bocce ferme in Italia, perché non pensare allo svedese già in bianconero, nella parte finale di Champions? È solo teoria. La logica consiglia di regolamentare in fretta queste clamorose prospettive.
Per non dimenticare, poi, la spina degli stipendi. Negli auspici della Lega di serie A c’è che il via libera del Governo arrivi prima dei raduni veri e propri. In ballo c’è il pagamento di una mensilità, non è una questione da poco di questi tempi.
Nel calderone dei problemi ci sono anche le date del mercato. Su questo argomento la Fifa, all’inizio della tempesta, ha parlato di una finestra unica da luglio a fine gennaio. Qualcuno si è illuso che ci fossero le porte aperte ad un maxi mercato. Invece, poi, la correzione di Infantino e dei suoi collaboratori ha chiarito che le singole federazioni dovranno delimitare i tempi delle contrattazioni, per evitare pericolose sovrapposizioni con il campionato in corso. Ma questo è il punto dolente: quando si avranno le idee più chiare sulla sfera agonistica e su quella contrattuale? Per ora regna la confusione.
Spadafora: "Serve un piano B. Sentiero sempre più stretto". Gravina: "Non firmo lo stop"
LA GAZZETTA DELLO SPORT - GOZZINI, PICCIONI - Lo “spiraglio” è diventato “un sentiero sempre più stretto”. Le parole di Vincenzo Spadafora sulla ripartenza del campionato danno l’idea che le speranze si siano ulteriormente ridotte. Ieri, il ministro dello Sport ha chiesto esplicitamente al calcio un piano B.
In serata, però, c’è stato un rilancio di Gabriele Gravina. Il presidente della Federcalcio ha detto: “Non sarò io a firmare per il blocco dei campionati perché sarebbe la morte del calcio italiano. Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori. Qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti”. Questo «qualcuno» è chiaramente il governo.
La Lega di Serie A si riunirà domani in forma straordinaria, ma già oggi potrebbe partire una lettera (ma alcuni club sarebbero contrari, altri dubbiosi) al ministro dello Sport per chiedere una decisione. L’ultima fotografia scattata vede però una robusta maggioranza di favorevoli alla ripartenza.
E allora a fare da spartiacque ci potrebbe essere la data dell’8 maggio, il consiglio federale. In quel momento, anche sulla base della situazione dei contagi nel Paese, e dopo l’approfondimento del Comitato tecnico-scientifico del governo, si potrebbe scrivere l’ultima parola. In pratica, se entro quella data non ci fosse il via libera per la ripresa degli allenamenti il 18 maggio, anche la più ottimistica delle tabelle di marcia – quella che prevede le semifinali di coppa Italia il 10 giugno e la ripresa del campionato al 14 – finirebbe definitivamente nel cestino.
Roma, il futuro nella semestrale. Friedkin stoppato dalla pandemia
CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - Il CdA della Roma ha approvato ieri la semestrale che era stata rinviata nel marzo scorso, proprio per capire i reali effetti dell’emergenza pandemia sui conti del calcio. La perdita è di 87 milioni di euro, principalmente per i mancati introiti da Champions League e per i costi “vivi” della rosa. L’accordo sul taglio degli stipendi ha dato una mano importante: circa 30 milioni di euro, anche se molti potrebbero essere poi restituiti. Per la stabilità finanziaria Pallotta ha già versato 89,1 milioni di aumento di capitale per garantire liquidità al club, anche se spera che in futuro “i fabbisogni finanziari del Gruppo verrebbero coperti da apporti di risorse del suddetto investitore“. Si tratta naturalmente di Dan Friedkin, che prima dell’emergenza pandemia era a un passo dall’acquisto della società. Come scritto nella semestrale, però, “i contatti tra la società e un potenziale investitore sono attualmente rallentati per effetto della diffusione del virus Covid-19“.
Fonseca: “Allenamenti a Trigoria, perché no?”
IL TEMPO - BIAFORA - La Roma non molla l’osso sulla ripresa dei campionati. A spingere per una ripresa degli allenamenti sui campi di Trigoria – tutto era pronto per iniziare con le visite mediche questa settimana – è Fonseca: “È difficile capire perché si possa andare al parco e perché non ci si possa allenare a Trigoria in maniera sicura. La Roma – ha detto l’allenatore ai microfoni di Tele Radio Stereo – può aiutare a dimenticare questo grave problema sociale. Se abbiamo una squadra che può far sognare tutti i romanisti, sicuramente la gente sarà più contenta, lascerà da parte i problemi più facilmente“.
Balotelli e il calcio di Totti: “Non mi ha chiesto scusa”
IL TEMPO – “Ha fatto un brutto fallo, ha preso rosso, cosa dovevo dirgli?“. Mario Balotellinella giornata di ieri ha parlato in diretta su Instagram, ricordando diversi momenti e aneddoti della sua particolare carriera. Tra i vari fatti ha parlato del calcione subito da Totti nella finale di Coppa Italia del 2010. “Negli anni non mi ha chiesto scusa, ma in quel momento i suoi problemi erano altri, io tra virgolette l’ho capito“.