Dzeko da paura

IL TEMPO - CARMELLINI - Ci pensa Dzeko a tenere in piedi una Roma che gioca solo la seconda metà di gara e cambia marcia quando entrano a mezz'ora dalla fine quelli veri. Dopo 115 giorni di stop a Fonseca benissimo così, ritrova il successo anche se sa bene che avrà ancora molto da lavorare sulla squadra ancora lontana anni luce da quella migliore. È vero che in avvio senza Zaniolo e Pau Lopez infortunati, senza Mancini, Pellegrini e con Diawara in campo formato disastro, era tutt'altro che facile giocare contro una Samp, in piena lotta salvezza e con un maledetto bisogno di punti. Con Ranieri poi con quel livore regresso dell'ex che, alla faccia del tifoso giallorosso doc, con la Roma ha da tempo il dente avvelenato. La sua Samp si muove bene, Gabbladini è in palla e senza Mancini lì dietro in avvio si balla molto spesso. L'attaccante sfrutta il primo di una lunga serie di errori di Diawara e realizza il gol che porta avanti i suoi in trasferta.La Roma resta lì, ci prova, fatica, stringe i denti rischia di nuovo qualche minuto dopo col palo di Jankto. Poi Calvarese toglie un gol a Veretout per un fallo di mano assurdo. La nuova regola non fa una piega, ma così a forza di cambiare, modificare, stringere nodi e limitare spazi, diventerà un altro sport.

Nella ripresa la svolta quando a mezz'ora dalla fine Fonseca da il triple cambio: dentro Pellegrini, Cristante e Zappacosta e cambia la serata giallorosso. La differenza si vede tutta, Pellegrini non è Diawara a e al primo pallone mette sui piedi di Dzeko una palla che l'attaccante bosniaco trasforma in un gol pazzesco: sinistro al volo da manuale del calcio.  Sull'1-1 la Roma annusa la preda e cambia passo, la Samp è alle corde e il gol del raddoppio è solo questione di tempo. Arriva all'85esimo da un altro lancio di uno dei nuovi entrati. Stavolta è Cristante a cercare e trovare Dzeko lanciato a rete: coordinazione perfetta e Audero è battuto per la seconda volta. Per lui settimo gol in altrettante partite, quattrodicesimo sigillo stagionale e tocca quota 104 con la maglia della Roma eguagliando Manfredini.

Il resto è minuti che scorrono verso il triplice fischio di Calvarese che rimbomba nel silenzio surreale di un Olimpico tristemente vuoto. La Roma risponde all'Atalanta, resta sempre a sei punti di distanza, ma almeno ha mostrato segni di reazione dopo il lunghissimo stop. Serviva una vittoria ed è arrivata con tutte le tare di un avversario in lotta per la salvezza. Ma a Fonseca stavolta va bene anche così, perché questi tre punti fanno bene a classifica e morale. Ora testa al Milan per la sfida in programma domenica pomeriggio a San Siro dove però servirà tutta un'altra roba.


Giudice Sportivo, terza sanzione per Mkhitaryan

Il Giudice Sportivo, tramite un comunicato pubblicato sul sito legaseriea.it, ha reso note le decisioni disciplinari dopo l'ultimo turno di Serie A.
Per quanto riguarda la Roma non vi sono squalificati o giocatori in diffida. Solo Mkhitaryan è presente in lista con la terza ammonizione accumulata in stagione.


Pedro sempre più giallorosso, accordo per 3 milioni a stagione. Fonseca lo attende a settembre

Sembra ormai tutto fatto per poter vedere Pedro in giallorosso la prossima stagione.
Infatti, come riferisce gianlucadimarzio.com, è stato raggiunto un accordo di massima tra la Roma ed il giocatore con solo gli ultimi dettagli da limare.
Pedro, che arriverà a parametro zero, è atteso nella Capitale a settembre.
Le cifre dell'accordo, come riferisce Angelo Mangiante di Sky Sport, sono di 3 milioni a stagione per due anni con opzione sul contratto per una terza stagione.


Il Verona mette nel mirino Cetin come sostituto di Kumbulla (foto)

La Roma potrebbe perdere il calciatore turco Cetin dopo solo una sola stagione. Infatti il giocatore ha collezionato solo cinque presenze in giallorosso per un totale di 220 minuti in Serie A, venendo escluso dalla lista dei convocati per il match di ieri contro la Sampdoria. Un'esclusione che potrebbe significare anche un inserimento sul mercato.
Ad approfittare di questa situazione sembra esservi il Verona, che ha individuato in Cetin il sostituto adatto qualora venisse ceduto Kumbulla. Per Cetin, come riferisce il giornalista Nicolò Schira sul proprio profilo Twitter, l'offerta veronese sarebbe di prestito con diritto di riscatto. Ma la Roma non è intenzionata a cedere il giocatore a titolo definitivo, ma solo in prestito per permettergli di accumulare esperienza in Serie A.

 


Augello: "Ci siamo abbassati e la Roma ha iniziato a far girare palla. Bisogna fare meglio"

Tommaso Augello, terzino della Sampdoria, ha commentato la sconfitta di ieri contro la Roma ai canali ufficiali del club blucerchiato:

"Peccato, avevamo fatto un bel primo tempo. Riuscivamo a fare quello che ci aveva chiesto il mister, cioè prenderli alti. Ma dopo il vantaggio non siamo purtroppo riusciti a fare il secondo gol. Ci siamo abbassati e loro hanno iniziato a fare girare palla, rendendosi più pericolosi. Poi Dzeko ha fatto due bei gol ma potevamo fare meglio, bisogna fare meglio nell’arco dei 90 minuti. Un punto ti avrebbe dato un po’ di morale e una spinta per le prossime partite; ma non ci abbattiamo, pensiamo a domenica e al Bologna".


Allenamento Roma, squadra divisa in due gruppi. Pau Lopez e Zaniolo continuano il recupero

La Roma, dopo la vittoria di ieri contro la Sampdoria, è tornata in campo per preparare la sfida del 28 giugno contro il Milan.
Fonseca ha diviso la squadra tra chi ha giocato ieri e chi invece è rimasto a riposo. Ancora lavoro individuale per Pau Lopez e Zaniolo che continuano il percorso di recupero dai rispettivi infortuni.


Nagelsmann, all. Lipsia: "Schick? Mi piacerebbe che restasse, i club ne stanno parlando"

Julian Nagelsmann, allenatore del Lipsia, è tornato a parlare di Schick e del suo futuro ancora a metà tra il riscatto da parte dei tedeschi ed il ritorno alla Roma. Queste le sue parole riportate da goal.com:

"I club stanno parlando, ma non c'è alcuna novità. Preferirei che la situazione fosse diversa, ma non lo è. Certamente mi piacerebbe che restasse".


Roma, roulette giallorossa

IL MESSAGGERO - 115 giorni dopo la Roma torna in campo. Avversaria la Sampdoria coinvolta nella zona retrocessione e guidata dall'ex Ranieri. Dopo lo stop del campionato, è d'attualità lo spettro del ridimensionamento. Perché se adesso il 4° posto è di nuovo lontano 6 punti e per prenderselo i giallorossi dovranno farne 7 più dell'Atalanta, la situazione debitoria è precipitata, sfiorando i 300 milioni (ieri chiesto nuovo prestito da 6 milioni per pagare gli stipendi ai dipendenti). Come se non bastasse Pallotta ha rifiutato l'ultima offerta di Friedkin, sceso a 575 milioni di euro, e la tifoseria ha esaurito la pazienza, cominciando la protesta ad oltranza per spingere l'attuale presidente, e chi lo tiene ancora a galla, a farsi da parte.

La partecipazione alla Champions sarebbe, dunque, l'unica exit strategy. Allenatore e calciatori si incamminano da soli verso la meta. Il club è invece spaccato, pure logisticamente: Pallotta resta oltreoceano, il management italiano è 'separato in casa', il ceo Fienga al potere e il vicepresidente Baldissoni all'opposizione, il consulente Baldini appare in ogni luogo, da Città del Capo a Londra e nella sua Reggello, perlustrando il mercato e non esclusivamente quello dei giocatori e dedicandosi pure all'ingresso di nuovi partner per la sopravvivenza dell'attuale proprietà.


Roma, c'è l'ostacolo Ranieri. Fonseca: «Siamo più forti dell'andata»

LEGGO - Si riparte. Con tanti giocatori recuperati (manca solo Zaniolo che sarà aggregato tra una settimana) e con una rincorsa al quarto posto dura ma non impossibile. Dopo 120 giorni la Roma ritrova l'Olimpico serrato causa Covid e affronta la Sampdoria dell'ex Ranieri (Uno dei migliori allenatori italiani, per Fonseca) con un orecchio alla radio per conoscere il risultato tra Atalanta e Lazio.

In un'anomala conferenza stampa (con le domande della stampa riportate al tecnico da Roma Tv) Fonseca è stato chiaro: «Non giocheremo con la difesa a tre anche se l'abbiamo provata. Abbiamo lavorato bene in questi giorni, sono fiducioso. Vedremo una squadra migliore rispetto a quella della sfida d'andata. Sono d'accordo con le cinque sostituzioni per adesso, ci serviranno tutte. Poi bisognerà tornare alle tre». Su Petrachi è laconico: «Non mi interessa parlarne. Ora è il momento di fare le cose insieme, la squadra è concentrata sul campo e a quello dobbiamo pensare».

Su Mkhitaryan e Smalling non ha dubbi: «Voglio che rimangano e credo ci siano buone possibilità». Poi sorride per Zaniolo che ieri ha svolto una visita di controllo con esito positivo: «Sta recuperando molto bene, ha iniziato adesso a lavorare con la Primavera. In una o due settimane tornerà con noi. Antonucci? Per ora non tornerà in squadra, ci sarà utile in futuro». Infine sull'assenza del pubblico: «Non è facile, all'Olimpico sentiamo tanto i nostri tifosi. Dobbiamo giocare pensando che sono con noi. Vogliamo vincere per loro». Due i ballottaggi principali: Zappacosta o Bruno Peres in difesa, Kluivert o Mkhitaryan in attacco. In porta ci sarà Mirante. Il club, infine, ha chiesto un prestito statale di 6 milioni per pagare gli stipendi.


Una notte da Dzeko per lanciare la Roma. E Pedro ha firmato

GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma che ricomincia sceglie la linea dell’esperienza, pur innestata dalla gioventù, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. E così la squadra di Paulo Fonseca, che ieri ha richiamato all'unità – stasera contro la Sampdoria ricomincia affidandosi al suo capitano. Edin Dzeko, a 34 anni e con una spalmatura di contratto in vista, sembra essere il presente e l’avvenire della Roma.

Ma non è solo lui il volto dell’esperienza. L’allenatore ieri ha ribadito come conti sulla permanenza di Mkhitaryan (31 anni) e Smalling (30) anche per la prossima stagione, mentre la firma di Pedro è virtualmente in cassaforte. L’attaccante spagnolo, 33 anni il prossimo 28 luglio, ha trovato l’accordo col Chelsea per continuare la stagione fino al 31 luglio. Non giocherà, quindi, le coppe europee, approfittando per prepararsi al meglio e cominciare la stagione nella Roma.


Chiesto un prestito di 6 milioni per gli stipendi del club

IL MESSAGGERO - Pallotta l'aveva rimarcato nell'ultima intervista: «La pandemia ha gravemente colpito il club». Ieri la società giallorossa ha chiesto un nuovo prestito di 6 milioni per pagare gli stipendi ai dipendenti, con garanzia statale in base al decreto Liquidità presso il Mediocredito centrale. La durata è di 6 anni, a tassi più bassi di quelli del mercato: 2,35% a fronte del 12% (dovrebbe essere erogato dalla Banca Popolare del Lazio).

Una mossa che segue con una ventina di giorni di ritardo la comunicazione ufficiale dell'operazione di factoring pianificata dalla controllante del club il 27 maggio, la quale ha anticipato circa 26 milioni al club in prestito (30 milioni è l'importo lordo), riservandosi di rivalersi sui futuri ricavi.


Roma: Petrachi verso il licenziamento

LA REPUBBLICA - Sollevato da ogni incarico, a breve la separazione. Le strade di Gianluca Petrachi e della Roma sono destinate a dividersi. Secondo le ultime indiscrezioni è in dirittura d'arrivo il licenziamento del direttore sportivo giallorosso, sospeso la scorsa settimana dopo un sms dai toni accesi inviato al presidente Pallotta. Stando agli ultimi rumors il club comunicherà a breve la sua decisione al dirigente, che lascerà il club dopo una sola stagione.