Emerson Palmieri: "Spalletti è stato come un padre per me. A Roma il ricordo più bello il mio primo derby"
Emerson Palmieri, ex giocatore della Roma oggi al Chelsea, ha parlato ai microfoni di Sky Sport della sua carriera:
Dopo le sole 9 presenze di Palermo pensavi che sarebbe andata così la tua carriera?
"Dopo le 9 presenze a Palermo non pensavo che avrei fatto questa carriera. Pensavo che sarei tornato in Brasile, poi Sabatini mi ha portato a Roma. I primi cinque-sei mesi non sono stati facili, poi è arrivato Spalletti e le cose sono iniziate ad andare bene".
Quanto ti ha dato Spalletti?
"Posso solo ringraziarlo. Quando avevo bisogno di una mano c'è sempre stato, al di là del suo ruolo di allenatore. È stato come un padre per me, mi ha dato il supporto di cui avevo bisogno. Con lui è stato tutto più facile".
Differenze tra Serie A e Premier?
"Credo che la differenza sia che in Serie A le partite siano più tattiche, in Premier più intense".
Stai scrivendo un libro raccogliendo le domande dei tifosi.
"Si, credo che sia un modo divertente di raccontare la mia storia".
Pensi a un ritorno in Italia?
"Sono stato benissimo in Italia, anche per questo ho scelto la nazionale italiana. Può succedere, ma sono felice qui al Chelsea".
Ti manca fare qualche gol?
"Io penso principalmente a difendere, poi certo cerco sempre di guardare quei terzini che segnano molto come Kolarov e Marcos Alonso. Kolarov è un giocatore eccezionale, cerco di prendere i dettagli da uno come lui".
Il più bel ricordo di Roma?
"Ho vissuto tanti momenti belli, tante vittorie belle. Però dico il mio primo derby, abbiamo vinto 2-0 (4 dicembre 2016 ndr). È stato il mio momento più bello. Ancora nessuno credeva in me e feci una partita straordinaria, a fine partita ero felicissimo".
Differenze tra Spalletti e Sarri?
"Con Spalletti ho avuto un rapporto più profondo, d'amicizia. Con Sarri il rapporto era principalmente sul campo, ma è comunque una grandissima persone. Entrambi sono bravissimi, Sarri si concentra moltissimo sulla tattica, Spalletti ti lascia divertire di più. Sarri in allenamento si arrabbia di più".
Vucinic: "Penso spesso a come sarebbe stato vincere lo scudetto a Roma"
Mirko Vucinic, ex giocatore della Roma dal 2006 al 2011, è intervenuto ai microfoni di Roma TV per parlare del suo passato giallorosso:
Il trasferimento da Lecce a Roma?
"Ho fatto il primo salto da Montenegro a Lecce e ho trovato un ambiente molto diverso. Un discorso simile vale per il passaggio da Lecce a Roma. Senza nulla togliere a Lecce, a Roma ho trovato tutto più grande".
Le maggiori difficoltà a Roma?
"Dovevi entrare in una grande squadra e dopo tutto la cosa più importante è stata confermarsi. Il primo anno non andai benissimo, ho giocato i primi mesi col menisco rotto, mi si bloccava il ginocchio. Ma nonostante il primo anno molto brutto, poi sono arrivati anni migliori".
Ti piaceva giocare esterno?
"Basta che giocavo, poi giocare con Totti era bellissimo, ti faceva divertire e faceva divertire tutto lo stadio".
Il gol più bello?
"Ogni gol è bello. Quello col Chelsea però su tutti, è arrivato dopo un brutta sconfitta con la Juventus, poi dovevamo vincere per forza per non uscire. È andata benissimo, abbiamo vinto e ho fatto doppietta".
Scudetto mancato?
"Siamo stati sfortunati ad aver trovato l'Inter. Loro era una macchina da guerra ma con noi andavano sempre in difficoltà. Mi dispiace perché uno scudetto a Roma vale dieci da un'altra parte. Spesso ci penso a come sarebbe stato vincere lo scudetto a Roma".
Rimpianto più grande?
"Quella partita con la Sampdoria, c'era Storari che ha parato tutto. L'ho ritrovato alla Juve poi, non sai quante gliene ho dette. Credo che con la Samp abbiamo giocato il più bel primo tempo della mia esperienza a Roma".
La doppietta al derby?
"Bellissimo per come è andata, eravamo sotto, hanno sbagliato un rigore, poi ho fatto due gol".
L'esultanza in cui ti sei tolto i pantaloncini?
"Stavo giocando malissimo, non mi riusciva nulla. Pensavo che se avessi segnato mi sarei tolto tutto, e così è andata".
Tornerai a Roma?
"Sicuramente, Roma è sempre nel mio cuore e ho molti amici lì".
Vuoi fare l'allenatore?
"Si, sto prendendo il patentino".
Sprint finale, la storia si veste di giallorosso
IL MESSAGGERO - CARINA - Prima ripartire e poi sperare. Perché conquistare il quarto posto – vista la situazione finanziaria nella quale versa il club – farebbe tutta la differenza del mondo. Impresa difficile ma non impossibile. Soprattutto alla luce del trend che caratterizza da anni i finali di stagione della Roma. Non è la prima volta che i giallorossi si trovano a rincorrere uno slot in Champions. Il più dell volte è andata bene. Altre meno. Tutti i finali di stagione, però, hanno come caratteristica comune quella che nelle ultime 12 gare (guarda caso quanto manca al termine del campionato) la Roma almeno negli ultimi 4 tornei ha dato il meglio di sé.
Fonseca chiede quattro innesti. 15 sul mercato
LA REPUBBLICA - PINCI - Quattro nomi per il futuro. Al tramonto della sua prima stagione romanista, mozzata come quella di tutti dalla pandemia, il tecnico Paulo Fonseca è già proiettato sulla prossima. E per poter competere ha chiesto 4 innesti. La lista è blindata, ma le posizioni sono note: un difensore centrale, un terzino destro, un centravanti. Il quarto acquisto sarebbe una conferma: Henrikh Mkhitaryan, la stella che la Roma è riuscita a regalargli la scorsa estate prelevandolo in prestito dall’Arsenal.Forse, l’unico vero desiderio irrinunciabile nella fantasia del tecnico. Il club ha già fatto presente che di prime scelte potrà acquistarne una, forse due se le condizioni lo permetteranno.
Assist Mkhitaryan: “Sarebbe bello restare a Roma”
LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Il tecnico dell’Arsenal Arteta vorrebbe con sé nella prossima stagione Mkhitaryan, ma il progetto non combacia con le idee di Fonseca, che vuole contare ancora sul fantasista armeno. Non collima neanche con le aspettative del giocatore, che a più riprese ha fatto sapere che si augura di restare a Roma. Ieri, parlando all’ambasciata armena in Italia, ha detto: “Dal primo giorno in cui sono arrivato a Roma mi sono trovato subito bene: con la squadra e con la città, tutto fantastico. Sarebbe bello restare, per giocare ancora la Champions e provare a vincere dei titoli“. Il suo contratto con l’Arsenal scade nel 2021 e il suo agente Raiola sta lavorando per rinnovarlo al ribasso in modo da tenerlo un altro anno nella Capitale, con eventuale diritto di riscatto quando la Roma avrà le idee più chiare se investire o meno su un calciatore che ha già 31 anni. “Il campionato sta ritrovando qualità, la Roma ha grandi talenti, calciatori che possono raggiungere livelli altissimi”.
Da Pedro a Vertonghen, la Premier nel mirino
LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Occhi sulla Premier. La Roma sta mettendo su tutta una serie di idee che, in qualche caso, si sono già trasformate in tentativi. Toccherà a Baldini intavolare alcune trattative e cercare acquirenti, perché oltre comprare la Roma butta un occhio alla Premier anche per vendere. Il pezzo forte su cui sta lavorando la Roma è Pedro, che piace tanto a Fonseca per le sue qualità tecniche, la sua esperienza e la sua abitudine a vincere. Lo spagnolo è in scadenza col Chelsea ma vorrebbe restare sulla linea dei 5 milioni a stagione. Nel mirino c’è anche Kean, che piace per forza. qualità fisica e tecnica, oltre che per la possibilità di coprire due ruoli: esterno d’attacco o centravanti. Mino Raiola sta lavorando ad un prestito con diritto di riscatto a 20-22 milioni. Sempre in Inghilterra piace Vertonghen, anche se la Roma proverà a tenere Smalling. A Baldini piace anche Lovren, che però non sembra convincere né Petrachi né Fonseca.
Zaniolo è tornato, la Roma può sorridere
LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - A quattro mesi dall’intervento al ginocchio destro per la rottura del legamento crociato anteriore Zaniolo ha già ripreso confidenza con la palla. A Trigoria sussurrano che ha già provato di nascosto a fare qualche tiro in porta, nonostante lo staff medico sia stato chiaro: nessuna fretta. Il padre Igor può capire i pensieri di un ragazzo di vent’anni a cui hanno sottratto il calcio dall’orizzonte: “Si sente un leone in gabbia, l’altro giorno Fonseca aveva dato la giornata libera e Nicolò in casa ha fatto una doppia seduta di allenamento. Tutti a Trigoria sanno che devono frenarlo, e glielo dico anche io perché con la sua muscolatura deve fare le cose gradualmente“. Il dottor Mariani, che lo ha operato a Villa Stuart, lo segue con la stessa apprensione: “Sta rispettando i tempi. Lui è un talento naturale, perciò non mi sorprende che sia già tornato a toccare il pallone. Fin dal suo infortunio, è sempre stato focalizzato sul rientro in campo”.
Karsdorp vuole la prova di riparazione
CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Tutti vogliono rimanere alla Roma. Dopo le dichiarazioni di Pastore e Juan Jesus, ieri è stata la volta di Karsdorp e Mkhitaryan.L’armeno è uno dei calciatori più forti della rosa e la società giallorossa vorrebbe tenerlo anche il prossimo anno, l’olandese invece non rientra nei piani di Paulo Fonseca: “Mi ha detto fin da subito – le parole del terzino del Feyenoord – che ero libero di andarmene. Di Francesco era tranquillo, Ranieri invece era un grande e il suo modo di allenare era simile a quello olandese. Alla Roma ho avuto tanti infortuni, ma ho ancora due anni di contratto e ci vorrei riprovare”.
La Roma aspetta Zaniolo. Pronta la fase 2 col pallone
CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - La Roma ha ripreso a lavorare ieri mattina, mantenendo le distanze di sicurezza. La formazione giallorossa si è ritrovata a Trigoria, ma il via libera per riprendere gli allenamenti di gruppo non è arrivato e, in attesa di nuove disposizioni, la squadra di Paulo Fonseca ha continuato a lavorare come aveva fatto la scorsa settimana, evitando cioè esercitazioni in comune. Prima della seduta tutti i giocatori e lo staff si sono sottoposti al quarto ciclo di tamponi, portando avanti una misura di contenimento elaborata in collaborazione con il campus Biomedico, che da settimane monitora il “gruppo di squadra”. Nelle prossime settimane si aspettano buone notizie da Nicolò Zaniolo che migliora giorno dopo giorno. Il giocatore ha abbondantemente testimoniato sui social i suoi progressi, con video che lo riprendono mentre correva e faceva cambi di direzione, ora dovrà passare alla fase 2, cioè quella del lavoro con il pallone.
Idea Olimpico a posti ridotti
IL TEMPO - SALOMONE - La speranza di alcuni club per la prossima stagione, comprese Roma e Lazio, è di ridurre di un terzo la capienza totale dell’Olimpico (72.000 posti) e riavere, seppur parzialmente, il contributo della propria tifoseria nelle partite casalinghe. In Lega calcio al momento è un problema marginale, ma intanto ci si prepara ad una convivenza forzata con il virus. Lo scenario autunnale è un Olimpico con 24 mila persone, disseminate in ogni settore, un seggiolino sì e due no. Il nodo sarebbe l’ingresso e l’uscita dei tifosi, tra steward ed entrate scaglionate.
Karsdorp: “Riprovo con la Roma”
IL TEMPO - BIAFORA - “Vorrei riprovarci con la Roma“. Tra i giocatori destinati a tornare alla base dopo il prestito c’è Rick Karsdorp, che ha concluso la sua avventura al Feyenoordcon 22 presenze e 2 reti. La federazione olandese ha decretato lo stop dell’Eredivisie e per il terzino destro, ceduto in prestito secco senza alcun diritto di riscatto, si riaprono le porte di Trigoria. “Mi restano ancora due anni di contratto con la Roma, vedremo cosa succederà la prossima estate. Io vorrei riprovarci“. Difficilmente il suo futuro prevederà una seconda occasione, visto che già lo scorso anno era arrivata la bocciatura di Petrachi e Fonseca, “Mi ha detto subito che ero libero di andarmene“.
Niente calcio fino al 14 giugno
IL TEMPO - PIERETTI - Oggi si riunisce la Commissione medica della Figc per iniziare la stesura del dispositivo di sicurezza sanitaria relativo alla ripresa del campionato. Domani andrà in scena il Consiglio federale. Ieri la Figc ha prorogato la chiusura dell'attività sportiva fino al 14 giugno: atto dovuto, dopo aver recepito le direttive del Decreto del Presidente del Consiglio. Sul fronte Lega-televisioni, l'incontro tra l’ad della Lega De Siervo e i vertici delle emittenti tv non ha prodotto sviluppi incoraggianti.
STOP AL CALCIO - Nelle more di ogni ulteriore e auspicabile decisione della autorità competenti, la Federcalcio proroga lo stop ai campionati fino al prossimo 14 giugno. La Figc - si legge nel comunicato - preso atto delle determinazioni assunte nel Dpcm del 17 maggio recante «misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale» e preso atto della sospensione sino al 14 giugno 2020 degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati, di cui al citato Decreto, nelle more di ogni ulteriore e auspicabile decisione della autorità competenti a riguardo, ha prorogato la sospensione dell'attività sportiva fino al 14 giugno 2020. L'Uefa intanto ha annunciato di aver posticipato il proprio Comitato esecutivo al prossimo 17 giugno.
IL PARERE DEL CTS - Il Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile ha ricevuto ieri mattina il protocollo con le integrazioni fatte dalla Lega e dalla Federazione. I prossimi passi saranno relativi all'istruttoria e alla valutazione del dispositivo. Non tutti spingono per una ripresa celere del campionato, almeno ascoltando i membri del Comitato. «Posso dire che l'interesse del Comitato tecnico scientifico e quello di far ripartire un'attività importante come il calcio con il minimo del rischio - ha sottolineato Luca Richeldi, presidente della società italiana di pneumologia e membro del Comitato tecnico scientifico - personalmente preferirei vedere una situazione epidemiologica ancora più sotto controllo. A breve il Cts aggiornerà il proprio parere, e necessariamente si terrà conto della situazione epidemiologica nel nostro Paese». Ci vorrà quindi qualche altro giorno per la fase dibattimentale, mentre ad horas dovrebbe arrivare il via libera al protocollo per gli sport di squadra: il CTS ha chiesto qualche limatura al Ministero dello Sport per quanto riguarda le linee guida, ma già domani anche i calciatori potranno fare piccoli passi in avanti per avvicinarsi in maniera concreta agli allenamenti di squadra. Intanto i gruppi ultras - riponendo storiche rivalità - hanno annunciato una manifestazione di protesta contro il Governo per il prossimo 6 giugno a Roma. L'iniziativa parte da Brescia e avrà modo di coinvolgere gran parte dei gruppi delle tifoserie italiane.
LIGA E PREMIER AVANTI - In Spagna e Inghilterra arriva l'autorizzazione governativa per riprendere gli allenamenti di squadra. Vincoli più stretti in Premier League, dove da oggi i club torneranno agli allenamenti collettivi a piccoli gruppi formati - al massimo - da cinque giocatori che dovranno rispettare le norme sul distanziamento sociale. Decreto più permissivo in Spagna, dove i gruppi saranno composti al massimo da dieci calciatori. Conferita una deroga governativa per le squadre delle regioni più colpite: Real, Atletico, Getafe, Leganes, Barcellona ed Espanyol comunque allenar- si al pari delle altre formazioni. L'obiettivo delle due Leghe sarebbe quello di riprendere il campionato tra la metà e la fine di giugno, ma non mancano le criticità e i timori da parte dei calciatori. In Scozia, la Federazione ha ufficializzato la chiusura del campionato: Celtic campione nazionale perla 51' volta, titolo assegnato grazie alla media punti, Hearts retrocesso in seconda divisione.