Comunicato ufficiale, Lecce: rescissione contrattuale con Imbula

Il Lecce ha comunicato tramite una nota ufficiale di aver risolto consensualmente il contratto con il centrocampista Giannelli Imbula. Questa lanota apparsa sul sito:

"L’U.S. Lecce comunica di aver risolto consensualmente il rapporto contrattuale con il calciatore Giannelli Imbula"


Sarà la prima da titolare per Carles Perez, provato anche da trequartista

IL MESSAGGERO - Dopo aver collezionato 85 minuti tra Sassuolo (24), Bologna (33) e Atalanta (28), in tutte e tre le occasioni subentrando dalla panchina, questa sera contro il Gent Carles Perez, come confermato ieri da Fonseca in conferenza stampa, verrà schierato per la prima volta nella formazione titolare. Essendo quella belga una squadra che non fa barricate, l'allenatore giallorosso vorrebbe sfruttare le sue qualità (è rapido nel breve ed è abile nel dribbling) per mettere in difficoltà gli avversari. L'attaccante spagnolo è stato provato anche nella posizione di trequartista, ma l'impressione è che agirà inizialmente largo. Altre indicazioni di formazione: Santon favorito su Spinazzola, tornano Cristante e Veretout.

Una curiosità: Totti, con la sua agenzia, è pronto a fare il procuratore del giovane talento under 17 Cristian Volpato, giocatore australiano tesserato con la Roma a gennaio.

 


Roma, Fonseca cancella gli alibi: «La pressione è solo una scusa»

GAZZETTA DELLO SPORT - Fonseca non è mai arrivato oltre i quarti di finale di Europa League, raggiunti con Braga e Porto, e vorrebbe andare oltre con la sua Roma. Per farlo deve tornare a vincere, a partire da stasera con il Gent: «In settimana ho avuto segnali importanti dal gruppo. Confronto con i senatori? Sono voci false, con i giocatori ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non è giusto inventare queste cose. Ora dobbiamo pensare ad essere equilibrati». Il tecnico lusitano, inoltre, non vuol sentir parlare delle difficoltà derivanti dalla pressione dell'ambiente: «A Roma si crea una negatività che non capisco, una delle prime cose che mi hanno detto è che qui è difficile, si lavora con pressione. Se non avessi voluto pressione non sarei venuto qui. A Roma la pressione e la difficoltà nel lavorare diventano sempre una scusa».

Fonseca schiererà per la prima volta dal 1' Carles Perez: da capire se da esterno a destra o da trequartista centrale, ruolo che lo spagnolo ha provato in questi giorni. Ancora titolare Mkhitaryan, ma questa volta sulla fascia sinistra. Tuttavia se l'allenatore volesse concedergli un giorno di riposo (fra tre giorni c'è il Lecce), spazio a Kluivert.

 


Olimpico freddino: previsti soltanto 25 mila spettatori

GAZZETTA DELLO SPORT - Non ci sarà l'affluenza delle grandi occasioni, anzi il numero degli spettatori che assisteranno alla partita di questa sera contro il Gent è piuttosto in linea con le ultime gare casalinghe di Europa League. Saranno circa 25 mila i tifosi sugli spalti dell'Olimpico, con 2 mila sostenitori della squadra belga. In trasferta, invece, il settore ospiti è andato in poche ore esaurito e saranno più di mille i tifosi romanisti che partiranno fra una settimana per Gand per sostenere Dzeko e compagni.

 


Europa League, Smalling sa come si fa

CORRIERE DELLA SERA - Era il 24 maggio 2017 quando Chris Smalling con il Manchester United vinse 2-0 contro l'Ajax (sulla panchina olandese c'era un giovanissimo Justin Kluivert), conquistando in tal modo l'Europa League. Il difensore inglese spera di potersi ripetere con la maglia della Roma, ma prima è necessario vincere questa sera il match con il Gent per sovvertire il momento negativo di questo inizio 2020 che vede i giallorossi perdenti in 6 partite su 9. «Può essere la partita perfetta per metterci alle spalle i risultati negativi. È difficile spiegare questo momento, fino a Natale avevamo fatto bene. Noi giocatori ci assumiamo la responsabilità. Non credo però che la squadra si sia sentita appagata dopo il derby». Non ammette alibi lo stopper inglese: «Le voci sul cambio societario non hanno influito sui nostri risultati. Nello spogliatoio non se ne parla molto, la nostra attenzione è solo sul campo». Infine sul suo futuro aggiunge: «Sono concentrato soltanto sui risultati e sulle prossime partite. Qui sto bene, mi trovo a mio agio, la Roma è un grande club, con una tifoseria appassionata, e Roma è una bellissima città. Ma non è questo il momento di affrontare altri discorsi».


Roma, è urgente tornare a vincere

IL MESSAGGERO - Per Fonseca, intervenuto ieri in conferenza stampa, non ci sono alibi di alcuna sorta che giustificano questo momento di crisi, neanche quello della tanto appellata pressione della piazza: «La prima cosa che ho sentito, appena arrivato, è stata: qui è difficile perché c'è tanta pressione. Se però un allenatore non vuole riceverla, non può guidare una grande come la Roma. Esiste in ogni club. Se non avessi voluto pressioni, non sarei qui». Allora già da stasera, dal match di Europa League con il Gent, è necessario ribaltare gli ultimi numeri di inizio 2020 tra cui quelli dei gol subiti: in media la Roma incassa 2 reti a partita (18 in 9 gare). «Non c'entra il sistema di gioco, ma la concentrazione: la squadra è meno tranquilla. Sente che qualsiasi dettaglio può far prendere gol. Poi non è normale subirne da palla inattiva. Ci addestriamo per questo». In conferenza stampa, accanto al tecnico lusitano, c'era Smalling che non ha voluto dare indizi sul suo futuro: «Di Roma mi piace tutto, ma ora penso solo a giocare».

Se la squadra giallorossa sta attraversando un momento negativo, il Gent invece viene da 2 mesi senza perdere: in campionato è reduce da 5 vittorie e 2 pareggi in 7 match ed è al 2° posto in classifica a 9 punti di distacco dal Bruges. In Europa League, dopo aver superato 3 turni di preliminari, ha chiuso da imbattuto la fase a gironi vincendo il gruppo I davanti al Wolfsburg.


La verità di Fonseca: «Roma, la pressione non conta. Con il Gent il nostro rilancio»

LEGGO - BALZANI - Sincero, più della canzone di Bugo e Morgan. Paulo Fonseca, criticabile come tutti per gli errori tattici o tecnici, non sbaglia una virgola a livello mediatico e alla vigilia dei sedicesimi di Europa League contro il Gent di stasera all'Olimpico (appena 20 mila spettatori) spazza ogni tipo di alibi: «Qui a Roma si crea una negatività che io non capisco. La prima cosa mi hanno detto quando ho parlato di Roma è stato: Attento, è difficile. C'è grande pressione'. Ma io dico che se un allenatore non vuole pressione non puoi allenare grandi club come la Roma. Questo per me non è un problema. Per esempio la Dinamo Kiev in Ucraiana c'è grande pressione, i tifosi aspettano i giocatori fuori dallo stadio se perdi una partita. Lo Shakhtar no perché gioca lontano dalla città. Se io non volevo pressioni non potevo allenare la Roma. Questo avviene ovunque. Non è diverso, non dirò che è così solo perché altri lo dicono». Qualcuno avrà rabbrividito. Poi torna sul confronto avuto con la squadra dopo Atalanta-Roma: «Ora è facile inventare problemi di spogliatoio. Ma non è giusto, noi stiamo lavorando onestamente e non nascondiamo nulla. Il mio rapporto è sempre buono. Parliamo dei problemi quello sì, ma non è giusto inventare di scontri. Troppo facile farlo». E di problemi la Roma ne ha molti visto che nel 2020 ha perso ben 5 partite su 8. Un crollo verticale, ma Fonseca è ottimista nella sfida ai belgi che vale un pezzo di qualificazione agli ottavi: «Abbiamo lavorato bene, il Gent è una squadra forte ma in questa settimana abbiamo avuto segnali che la squadra sta meglio. Noi dobbiamo ritrovare noi stessi. recuperare quello che abbiamo fatto in passato senza alcuna pressione. Non possiamo pensare di vincere qualcosa se non torniamo a essere la squadra che siamo stati. Errori? Sì, non è normale subire i gol a difesa schierata e su calcio piazzato. Ci stiamo lavorando. Tatticamente però con l'Atalanta non abbiamo sbagliato strategia».

Col Gent ci saranno altri cambiamenti di formazione: dentro Santon al posto di Peres (out in lista Uefa), spazio a Carles Perez dal primo minuto; a centrocampo torna Cristante mentre a sinistra Kolarov è leggermente favorito su Spinazzola. Attenzione anche al cambio modulo: «Possiamo giocare a tre, ma dipende dalla partita. Se reputo che sia più sicuro allora posso schierarmi a tre». Al fianco di Fonseca uno Smalling severo smentisce più volte Petrachi: «Ci prendiamo tutta la colpa di questo brutto momento, il closing del club non c'entra nulla nemmeno ne parliamo. Appagati dal bel derby? Non credo, anche perché abbiamo pareggiato e perso due punti Col Gent è l'occasione perfetta per ripartire. A questa squadra manca un trofeo da troppo tempo. Il mio futuro? Roma è bellissima e qui sto bene, ma ora non è il momento di parlarne».


Società: conclusa la "due diligence" di Friedkin, sconto sulla mancata Champions. Ora la firma

LEGGO - BALZANI - Il traguardo è davvero vicino. Dan Friedkin ha concluso tecnicamente la due diligence in corso da inizio anno e si appresta a diventare il nuovo presidente della Roma. Si tratta di stilare a questo punto un memorandum of understanding per giungere alla firma ufficiale che dovrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana. Con o senza Champions. La mancata qualificazione al trofeo europeo, però, farà scattare una clausola di sconto di circa 30 milioni sul prezzo finale che dovrebbe essere (inclusi debiti) di circa 700 milioni. Friedkin, insieme a suo figlio Ryan che verrà a vivere a Roma, sbarcherà di nuovo a Fiumicino a marzo e per ora non rilascerà dichiarazioni. Il passaggio di consegne con Pallotta, invece, avverrà nella sua villa di Houston in Texas. La prossima settimana in Consob, infine, si presenteranno i suoi uomini a illustrare l’operazione per le dovute autorizzazioni.


Questa gara pesa come un macigno

IL TEMPO - CARMELLINI - Mai come stavolta vale il detto: vietato sbagliare. Ultimo treno, ultima chiamata, ultima chance, chiamatela come volete ma la partita di questa sera all'Olimpico contro i modesti belgi del Gent (comunque comodamente secondi in classifica nel loro campionato) è una di quelle che possono cambiare una stagione. O comunque provare ancora a darle un senso che al momento sembra difficile intravedere. Alla banda di Fonseca serve un successo, di quelli netti, scaccia crisi, per mostrare una unità d'intenti ritrovata e una solidità che appare smarrita. Ma soprattutto c'è bisogno di mettere alle spalle un avvio di campionato da dimenticare che ha visto i giallorossi conquistare solo cinque punti in sette partite e sfumare obiettivi che sembravano, in coda al 2019, oggettivamente alla portata della Roma. E per la prima volta, da quando è sbarcato nella Capitale, con il suo tono silenzioso e quel modo poco vistoso di imporre le sue idee, è anche il momento per Fonseca di mostrare quello che vale: in quanto a personalità. Che sia un tecnico in grado di far giocare bene le sue squadre lo avevamo capito da tempo, ma adesso deve mostrare anche di saper reagire quando la pressione di Roma (unica nel suo genere) inizia a rendere l’aria irrespirabile. Quando arrivano bordate da tutte le parti e sei te al centro della bufera: perché in questo sport alla fine paga sempre e solo l’allenatore. E non è forse un caso se ieri, per la prima volta da quando è a Roma, nella conferenza stampa che presenta un match, Paulo ha alzato la testa e detto la sua a muso duro: sempre nel suo stile s'intende. Giusto, ma adesso la risposta deve arrivare dal campo e dal prato verde dell'Olimpico i suoi giocatori dovranno mostrare al popolo romanista di aver capito il messaggio del loro nuovo condottiero: e soprattutto di volerlo seguire in questa e nelle prossime battaglie. Altrimenti, tutti a casa!


Roma-Gent, le probabili formazioni dei quotidiani

Fonseca schiererà il solito 4-2-3-1 con il ritorno di Mancini in difesa, in coppia con Smalling, e con i terzini Santon, in vantaggio su Spinazzola (Bruno Peres è fuori dalla lista Uefa) e Kolarov. Sulla mediana agiranno Veretout e Cristante dietro la linea di trequartisti formata da Carles Peres che, come confermato ieri in conferenza stampa dall'allenatore portoghese, scenderà per la prima volta in campo da titolare, Pellegrini e uno tra Mkhitaryan e Kluivert. Davanti schierato l'inamovibile Dzeko con la fascia di capitano.

Queste le probabili formazioni dei principali quotidiani nazionali

IL MESSAGGERO: Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

LA GAZZETTA DELLO SPORT: Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

LA REPUBBLICA: Pau Lopez; Spinazzola, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Kluivert; Dzeko.

CORRIERE DELLA SERA: Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Kluivert; Dzeko.

TUTTOSPORT: Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

IL TEMPO: Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Perez, Pellegrini, Kluivert; Dzeko.

 


Ultima chiamata

IL TEMPO - BIAFORA - Alza i toni e metti i puntini sulle i, cercando di spazzare via qualsiasi tipo di polemica e di ricompattare lo spogliatoio sotto la sua guida. E' un Paulo Fonseca più che carico quello che si è presentato nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della sfida di Europa League con il Gent, una delle due squadre imbattute nella fase a gironi della competizione. La prima picconata del portoghese è arrivata in merito alle notizie di un confronto tra lui e i giocatori, che avrebbero chiesto modifiche alle idee tattiche del mister: «Coni calciatori c'è una buona relazione come sempre. Adesso è più facile inventare cose di spogliatoio, di problemi di giocatori, squadra e società. Non è giusto fare così. Siamo qui a lavorare in maniera onesta, senza alcuna intenzione di nascondere qualcosa e parlando di ogni problema».
Il secondo tema che affronta Fonseca - consapevole che un risultato positivo in Europa potrebbe dare nuova linfa e fiducia a tutto il gruppo, reduce da tre ko di fila - è quello della pressione da gestire in una piazza come quella capitolina: «Si crea qui a Roma una negatività che non capisco. La prima cosa che ho sentito appena arrivato qui a Roma è che è difficile e c'è una grande pressione. Se un allenatore non vuole avere pressioni non può allenare squadre grandi come la Roma. Esiste in tutte le squadre, non è un problema. Se non voglio pressione non posso allenare club che vogliono vincere. Io sono qui e sono pronto per questo tipo di pressione, non sono diverso dagli altri. Quando vinco c'è meno critica, quando perdo è più forte. La pressione è una scusa, è esattamente come nelle altre squadre quando non vinci. Sono molto fiducioso perché questa squadra in passato ha fatto moltissimo, ha fatto grandissime partite». Accanto al tecnico era presente uno dei giocatori più esperti del gruppo giallorosso, Smalling: «E' difficile anche per noi spiegare questo momento, fino a Natale andavamo bene, poi la forma ed i risultati sono scesi. Abbiamo analizzato il nostro gioco per poter tornare ai livelli precedenti e per far sì che questo sia stato solamente un passaggio a vuoto. A Roma sto benissimo - le parole dell’inglese sul proprio futuro - e sono mio agio in una bellissima città e con una tifoseria eccezionale, ma sono concentrato solamente sui risultati e sulle prossime partite». Il difensore di proprietà del Manchester United ha poi smentito qualsiasi distrazione legata alla trattativa tra Friedkin e Pallotta: «Nello spogliatoio non se ne parla molto. Sono discorsi relativi a cose fuori dal campo, l’attenzione di noi calciatori è rivolta solamente al campo». L'affare tra i due uomini d'affari americani procede spedito in vista della firma sui contratti e sono essenzialmente pronti tutti i documenti (contratti, numerosi allegati, visure delle società, certificati di insolvenza e molti altri). Nelle prossime ore sarà siglato un closing memorandum, ovvero un documento ricognitivo di tutte le attività da svolgere per la firma del preliminare e dei successivi contratti. Le parti hanno infine stabilito a 50 milioni la somma a titolo di deposito cauzionale da versare dal compratore subito prima delle firme: Friedkin dovrà poi consegnare la ricevuta di tale acconto e siglare il suo ingresso nella Roma.

 

 


Il tecnico Thorup: «Vogliamo attaccare»

IL TEMPO - La Roma l’ha studiata sugli spalti dello stadio di Bergamo e ora Thorup, allenatore del Gent, ha intenzione di giocarsi le sue carte: «Dobbiamo giocare all’attacco e fare gol, per realizzare un sogno. Non cambieremo mentalità, anche se la Roma è tra le più forti d'Europa. Crediamo che tutto sia possibile, altrimenti saremmo rimasti a casa». L'unico dubbio di formazione riguarda Depoitre: «Se starà bene giocherà, ma può anche andare in tribuna».