La Roma porta kit sanitari e generi alimentari nelle case dei tifosi over 70

Prosegue l'emergenza Covid-19 e la Roma si avvicina ancora di più ai propri tifosi. La società, tramite la fondazione Roma Cares, ha iniziato a consegnare ai tifosi over 70 kit sanitari e generi alimentari di prima necessità direttamente nelle loro case. Un'ulteriore iniziativa per limitare i rischi di contagio a persone particolarmente a rischio.


La Roma mette all'asta la maglia indossata da Totti in Juventus-Roma del 2014, il ricavato verrà donato allo Spallanzani

La Roma sta facendo davvero di tutto per sensibilizzare e dare il proprio contributo alla lotta contro il Coronavirus. Oltre ai videomessaggi girati di volta in volta dai tesserati ed alle lodevoli iniziative, come quella di organizzarsi per far recapitare agli abbonati ultrasettantenni kit sanitari e generi alimentari, il club di Trigoria sta mettendo all'asta diversi cimeli, così da devolvere il ricavato proprio alla lotta a Covid-19.

Stavolta ad essere 'battuta' - l'asta sarà chiaramente online - sarà la maglia indossata da Francesco Totti in un celebre Juventus-Roma, quello del 5 ottobre 2014 in cui l'arbitro Rocchi fu protagonista, determinando di fatto la sconfitta dei giallorossi per 3-2. Il ricavato sarà donato all'Ospedale Lazzaro Spallanzani.


Comunicato ufficiale FIGC: "Annunciate iniziative per il prolungamento della stagione.

Nella giornata di oggi è andata in scena una riunione tra il Presidente della FIGC Gabriele Gravina e Paolo Dal Pino, Mauro Balata, Francesco Ghirelli e Cosimo Sibilla, rispettivamente presidenti di Lega di A, Lega di B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti. Questo il comunicato diramato in proposito:

"Si è tenuta oggi una riunione organizzata dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina con i Presidenti della Lega di A Paolo Dal Pino, della Lega B Mauro Balata, della Lega Pro Francesco Ghirelli e della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia con l’obiettivo di allineare il mondo del calcio in merito all’analisi dei danni provocati dall’emergenza Covid-19, per poi trasmetterla al CONI.

Durante l’incontro, svoltosi in video conferenza nel pieno rispetto delle indicazioni per il contenimento del contagio da Coronavirus, la FIGC ha presentato lo studio, che tiene conto anche delle indicazioni delle Leghe, distinguendo in premessa, come impostazione metodologica, le priorità sul tema dell’emergenza da sottoporre in tempi stretti al Governo, dalle proposte da presentare in un secondo momento nell’auspicata fase di ripartenza.

Le prime riguardano iniziative per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo, le seconde, invece, concernono interventi strutturali di sistema, per i quali il Presidente Gravina ha annunciato iniziative autonome della FIGC sui seguenti argomenti: il prolungamento della fine di questa stagione a dopo il 30 giugno; il rinvio del pagamento degli emolumenti fiscali; contributivi e assicurativi (comprese le rateizzazioni e le cartelle degli agenti della riscossione); il riallineamento della scadenza dell’art. 85 delle Noif (adempimenti Covisoc), l’adeguamento degli adempimenti delle Licenze Nazionali (es. fideiussioni e modalità ripianamento carenze patrimoniali) e la rinegoziazione a termine dei contratti sportivi e amministrativi di primo livello.

A tal proposito, il Presidente Gravina ha convocato per giovedì 26 marzo un’altra riunione con tutte le componenti federali (compresi calciatori, allenatori e arbitri), alla quale ne seguiranno altre, per stabilire il percorso comune da intraprendere per il bene del calcio italiano".

 


Roma Cares contro il Coronavirus. Fondazione al lavoro: ventilatori e 500mila €

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI -  Le maglie all’asta, le mascherine e i gel disinfettanti, una raccolta fondi da quasi 500mila euro, l’acquisto dei ventilatori polmonari e una campagna social costante e senza soluzione di continuità: Roma Cares, la fondazione del club giallorosso, ha iniziato a dare il proprio contributo alla lotta contro il Coronavirus. Fino a questo momento c’è stata la raccolta fondi per l’ospedale Spallanzani, con i campioni di oggi e del passato come testimonial, le 13mila mascherine e i gel a disposizione degli ospedali e dei cittadini, oltre all’acquisto di ventilatori per la terapia intensiva.

 


Calvo: “La Roma, i tifosi e la città saranno una cosa sola”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Francesco Calvo, Chief Operating Officer della Roma, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato della città, del club e del suo futuro. Queste le sue parole:

State operando per ricucire il rapporto con la città?
Esatto. In questi anni la Roma l’ha osservata dall’esterno ed è cresciuta tantissimo a livello internazionale. Adesso però stiamo cercando di ribilanciare, cercando di riportare una presenza capillare nella città, cosa che secondo me si è persa. Faccio un esempio: se vado in giro dai ristoranti alle officine, alle pareti ci sono le foto degli anni Ottanta, quelle dello scudetto e poi ci si è fermati, come se negli ultimi vent’anni la Roma fosse sparita dalla città. Ecco, noi vogliamo riportarla alla gente.

 

A suo parere, che ruolo occupa il calcio nella società?
Tendenzialmente io provo a non prendermi troppo sul serio. Il calcio non è una priorità, ma riveste un’importanza sociale. Chi vi lavora è un privilegiato, però è una responsabilità perché lavoriamo con i sogni delle persone. Il calcio genera soldi e illusioni. Dobbiamo esserne consapevoli.

Da stratega commerciale, è stata una sfortuna gestire la Roma proprio quando sono andati via Totti e De Rossi? 
Sicuramente è stato un momento storico particolare. Inutile però piangersi addosso. L’età è un dato di fatto su cui non possiamo fare nulla. Dobbiamo guardare al futuro e provare a cercare altre forme di promozione del marchio.

Negli ultimi tempi i tifosi sono delusi. È più difficile lavorare?
Tutto è difficile nella vita. Sta a noi riconquistare la fiducia dei tifosi con le giuste parole, le giuste promesse e le giuste aspettative. Ma il tifosi di calcio in generale – e quello della Roma ancora di più – ha una capacità di perdono che è fuori dal comune. però in tutto guida il risultato sportivo.

A proposito di stadio, si aspetta il via libera al nuovo impianto. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere…
Il coronavirus porta rallentamenti su tutto, speriamo che lo stadio sia uno dei meno impattati, quantomeno nell’iter. E poi se dovrà ripartire l’Italia con grandi investimenti, cosa ci sarebbe di meglio di uno stadio?


La lista di Sinisa: anche Kolarov tra gli obiettivi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - DALLA VITE - Il Bologna e Sinisa Mihajlovic hanno già in testa una linea guida per il campionato 2020-21: ossatura attuale più 3-4 rinforzi. In attesa di input che semmai verranno. Movimenti interessanti ci saranno in difesa. Tomiyasu il prossimo anno sarà probabilmente molto più centrale che esterno e dunque servirà un laterale destrorso pronto a prenderne il posto: i nomi sono Maehle del Genk, Lyancodel Torino e Marchizza del Sassuolo. Il Bologna cerca però il colpo sulla fascia sinistra:è lì che si sogna Kolarov. Il suo arrivo potrebbe prescindere dalla riattivazione di Dijks. Sarebbe un colpo richiesto da e alla Sinisa.


Il medagliere. La Juventus ha vinto il triplo della Roma seconda

LA GAZZETTA DELLO SPORT - FROSIO - Vincere aiuta a vincere. È una specie di mantra che attraversa il calcio. Vincere crea mentalità e soprattutto esperienza: insegna cosa serve per riuscirci, quali sacrifici bisogna fare e quale impegno si debba mettere in campo. La Juventus da questo punto di vista è davanti a tutti nel nostro campionato, perché i propri giocatori hanno vinto, sommandoli assieme, più del triplo dei trofei (281) della seconda in questa speciale classifica. Dietro i bianconeri troviamo un po’ a sorpresa le romane: prima la Roma con 90 trofei complessivi e poi la Lazio con 82. Seguono l’Intercon 71, la Fiorentina con 61, il Milan con 55 e il Napoli, al pari del Genoa, con 47. Il giocatore più titolato è Ibrahimovic con 31 trofei in bacheca; mette dunque di un soffio alle spalle Cristiano Ronaldo, fermo a quota 30. Chiude il podio Ribery, che tra le sue 25 vittorie annovera anche una Coppa dei Campioni.


Roma: il club prepara il piano B per ripartire

IL MESSAGGERO - ANGELONI - Il campionato non riprende, il rischio effettivamente è grande. Gli allenamenti, prima o poi sì, anche se finalizzati a cosa? Non si sa. Le attività atletiche stanno comunque andando avanti, seppur domiciliari. Si pensa a un futuro che ancora non c’è ma che comunque ci sarà. E il futuro – a meno di piacevoli sorprese – è la prossima stagione. La Roma attende sviluppi della trattativa Friedkin-Pallotta e pensa a come costruire il prossimo team, con un input ben preciso: abbassare il monte ingaggi. Se non ci sarà ancora Friedkin è logico che la strategia sarà quella di conservare il più possibile i big e sfoltire la rosa. Le cessioni ci saranno, come ci sono sempre state. Ma calciatori come Pellegrini e Zaniolo dovranno restare. Diverso è il discorso sui prestiti: la Roma vuole tenere Smalling, ma sarà complicato se il Manchester United non farà sconti sul cartellino. Per quanto riguarda Mkhitaryan, Fonseca lo vorrebbe trattenere, ma data l’abbondanza di trequartisti, è possibile che l’armeno torni a Londra a fine stagione.


Totti: «Potrei ancora giocare»

IL TEMPO - BIAFORA - «Non avrei mai smesso». Il 28 maggio del 2017 è una data ancora ben impressa nella testa di Francesco Totti, che dopo un anno condito da lancinanti polemiche appese gli scarpini al chiodo, Lasciando il calcio giocato dopo il rinnovo annuale firmato con Pallotta l'estate precedente. In tutte le interviste successive l'ex capitano della Roma ha fatto sempre capire di essere stato quasi «costretto» e ora, durante il reality Celebrity Hunted, ha raccontato i propri pensieri all'amico Di Vaio, dirigente del Bologna: «Te posso dì la mia? Mezzora ce sto ancora. Non avrei mai smesso. Però l'età è quella giusta. Le partite sono quelle che ti mancano di più. Ti devi reinventare, devi iniziare da capo. È totalmente diverso fare il dirigente dal calciatore».

Intanto i giocatori della Roma, che ha sospeso gli allenamenti a tempo indeterminato, continuano a descrivere in numerose interviste questo periodo di quarantena. «In casa, cucino e mi alleno. Con altri calciatori ci stiamo divertendo a palleggiare con la carta igienica, stiamo andando fuori di testa» le parole di Kluivert, seguito a stretto giro di posta da Juan Jesus: «Purtroppo la situazione in Italia è drammatica, è una guerra invisibile».


Fienga: «Stop ai furbetti. La Serie A si può salvare se giocherà di squadra»

CORRIERE DELLA SERA - Guido Fienga, amministratore delegato della Roma, ha rilasciato un'intervista pubblicata oggi da quotidiano in cui parla dell'emergenza sanitaria legata al Coronavirus e delle inevitabili ripercussioni della pandemia sul mondo del calcio. Queste alcune delle sue dichiarazioni:

«I danni prodotti da questo virus non sono soltanto sanitari, ma anche sociali. Mi riferisco ai comportamenti degli egoisti e dei furbi. All'inizio qualcuno ha provato a prendere dei vantaggi su chi, in quel momento, era più debole. E non sto parlando solo del calcio italiano, ma anche di decisioni prese dai governi di alcuni Stati o da compartimenti industriali di concorrenza sleale, Il calcio, che in Italia è il terzo settore per fatturato, compreso l'indotto, si salverà se gioca di squadra».

Mettere una data per la ripartenza del campionato, in questa situazione, è illudere la gente?
«Fissare degli step è utile, ti costringe a programmare e a capire quanto serve per essere pronti. Detto questo, ogni data è subordinata all'emergenza. Si parte quando non c'è più rischio, non un minuto prima».

Sulla ripresa degli allenamenti la serie A non ba una posizione univoca. Perché?
«Gli allenamenti di sportivi professionisti sono regolati da un Decreto ministeriale in base a standard di sicurezza. I medici sportivi hanno dato indicazioni chiare: serve un mese di allenamenti per riprendere a giocare, da qui l'idea di riprendere il 3-4 aprile. Però le date possono cambiare a seconda dell'evoluzione dell'emergenza. Naturalmente, prima di ripartire dovranno essere fatti controlli su tutti i calciatori».

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I calciatori accetteranno di guadagnare di meno?
«Qui bisogna mettere in sicurezza tutto il sistema calcio, parlare solo di stipendi è riduttivo. Si può partire anche da quelli dei top manager, allora. I calciatori sono sensibilizzati, non vivono fuori da questa emergenza mondiale. Non sappiamo ancora quali saranno i valori dei diritti televisivi, le quotazioni dei cartellini dei calciatori, i nuovi criteri degli stipendi. Ci sono tante ipotesi, è probabile che si debba ripartite da un livello inferiore per tutti. Per questo c'è bisogno di chiarezza e di una visione comune».

Tutti sanno che c'è una trattativa con Dan Friedkin per il passaggio di proprietà, in questo momento per forza di cose congelata. Come si sta relazionando  con la parte italiana del club?
«Il presidente  ci sta supportando in ogni modo per garantire la serenità di tutto il gruppo Roma, che è ben più ampio dei giocatori che vanno In campo. Per questo non finirò mai di ringraziarlo».

Il calcio diviso dà una brutta immagine di sé. Possibile che non se ne accorga?
«A volte è successo. Però il calcio sa anche aiutare. Attraverso la nostra fondazione Roma Cares il 15 marzo abbiamo distribuito 600 mascherine all'Ospedale Sant'Andrea che ne era privo anche per il personale; Il 17 marzo 13.000 mascherine e 120 flaconi di gel igienizzante da 500 ml a cinque ospedali romani e all'Ares 118; il 19 marzo 2000 flaconcini di gel igienizzante e 8000 guanti sterili in lattice alle parrocchie di Tor Bella Monaca, Corviale, Primavalle e Borghesiana; il 20 marzo, anche attraverso le donazioni del calciatori, abbiamo ordinato 3 ventilatori polmonari ad alta complessità, 6 ventilatori polmonari per terapia sub intensiva e 8 postazioni letto per terapia intensiva. Siamo fieri di aver contribuito non solo con la raccolta di fondi, ma anche e soprattutto risolvendo problemi pratici, in collaborazione con la Protezione civile nazionale e l'assessorato alla sanità della Regione Lazio. L'organizzazione Roma funziona anche fuori dal calcio: a consegnare mascherine e gel ci hanno pensato i nostri volontari, Donare soldi è importante, ma noi abbiamo voluto anche impegnarci personalmente».

Qualche giocatore della Roma le ha chiesto di lasciare la città? E le hanno chiesto di poter fare il tampone?
«No, nessuno cl ha chiesto di andar via, anche se è logico che chi ha messo radici qui da tempo, magari con la famiglia, sia facilitato nell'isolamento. Non abbiamo avuto casi di positività né sappiamo di contatti di nostri giocatori o loro familiari con casi positivi. Non c'è stato motivo di chiedere un'eccezione al Sistema Sanitario Nazionale che è già sotto stress. Abbiamo attivato una piattaforma interna che assiste calciatori di prima squadra, della squadra femminile, delle giovanili e dei dipendenti. Mettere in sicurezza solo il settore dei calciatori di serie A non ha senso. Il virus, in questo senso, è molto democratico. Colpisce tutti e proprio per questo bisogna proteggere tutti».


Zappacosta è pronto, verrà rinnovato il prestito con il Chelsea

CORRIERE DELLA SERA - La Roma è pronta a puntare ancora su  Zappacosta. Preso la scorsi estate in prestito dal Chelseaper fare il titolare sulla fascia destra, è sceso in campo solo per 12 minuti. Il giocatori infatti ha prima subito un infortunio muscolare nel riscaldamento del derby, e dopo la rottura del crociato del ginocchio destro in allenamento. Il suo prestito scadrà il 30 giugno, ma Roma e Chelsea sono già al lavoro per prolungarlo anche per il prossimo anno. Lui, però, vuole farsi trovare pronto anche per il finale di questa stagione, se si dovesse riprendere a giocare a maggio.


Tommasi: "Sarebbe un sogno tornare a giocare questa estate"

Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di Radio Rai, nel corso della trasmissione Radio Anch'io Sport. Queste le sue dichiarazioni:

Domani riunione in Lega. Si parlerà anche del possibile taglio degli stipendi. Cosa ne pensa?
"Credo che anche questo sia un segnale che non siamo allineati al Paese. Si parla di danni che non sono ancora stati calcolati, vedremo come andrà. I dipendenti dovrebbero prima parlare con i datori di lavoro, non si possono prendere decisioni unilaterali".

C'è l'ipotesi di giocare fino ad agosto?
"Se si potesse tornare a giocare sarebbe una notizia positiva, vorrebbe dire che la situazione sarebbe tornata. Giocare avanti con la stagione comporta intervento nei contratti dei giocatori e spostamento delle competizioni, con la stagione 2020/21 che subirebbe delle altre variazioni. Vedremo cosa succederà: sarebbe un sogno tornare a giocare questa estate. Una situazione come quella attuale è veramente eccezionale, è impossibile riuscire a prevederla e di conseguenza è molto difficile prendere decisioni. Alcuni pensano al particolare ma siamo tutti collegati a un fenomeno globale. In questo contesto bisogna trovare una soluzione, senza pensare soltanto al proprio ambito".

Di quanto tempo ha bisogno un giocatore per tornare all'attività?
"Sicuramente servirà qualche settimana. Il problema è comunque che in questo momento nessuno può spostasi dal proprio Comune, quindi non possiamo programmare una ripresa".

Come si immagina la ripartenza del calcio italiano?
"Abbiamo parlato di stagione che si prolunga o che non viene conclusa ma di scenari ce ne sono tanti. Potremmo ripartire in tanti modi, le ipotesi sono molteplici. Molto dipende anche dall'Olimpiade di Tokyo. Attualmente non è possibile fare previsioni, dobbiamo solo prepararci a tutte le ipotesi. Ci sono ancora presidenti che pensano alla soluzione solo per la propria squadra ma non è possibile farlo".

Ha preso contatti con gli altri rappresentanti dei calciatori in Europa?
"Siamo in contatto ma non abbiamo parlato del possibile taglio degli stipendi. Il Barcellona ha parlato con i suoi quattro capitani ma non so se la decisione è stata presa dalla società o dalla squadra. Ho parlato anche con il presidente della Lega A Dal Pino, parleremo di questo ma non in questo momento, dove ci sono altre priorità. Il calcio è meno in difficoltà di altri comparti produttivi del nostro Paese. Parleremo di questo tema, certo, ma lo faremo sottovoce".