La guerra del "cash flow" fra club e calciatori
REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Cash flow, questa è la parola magica alla quale si appellano i club di serie A. Cash flow è un'espressione inglese che sta per flusso di cassa e ricostruisce i flussi monetari di un'azienda in un determinato arco di tempo, ovvero la differenza tra tutte le entrate e le uscite. Le società di calcio non vedono più entrare un centesimo in cassa e hanno solo spese. Per questo la Lega di A lunedì proporrà al sindacato calciatori (Aic) di sospendere gli stipendi sino a quando non si tornerà in campo, poi successivamente deciderà di quanto tagliare gli ingaggi.
Ma non sarà uno stop di tre mesi degli stipendi, perché si spera di tornare ad allenarsi a maggio e a giocare a giugno, chiudendo a luglio. Per ora riguarda marzo. Col campionato fermo sono mancati gli incassi, ci sono i soldi degli abbonamenti (e qui sarà un problema coi tifosi per una eventuale restituzione) mentre Sky ha già versato 5 bimestri su sei, quindi è in piena regola, anzi ha versato sinora più del dovuto.
Il contratto tv della Lega è ben fatto e garantisce anche per il prossimo anno gli stessi importi, anche se qualche club, con l'acqua alla gola, vorrebbe che Sky anticipasse adesso i soldi di settembre. Molte società di serie A non hanno ancora pagato nemmeno gli stipendi di febbraio quando si era ancora in attività. Altre, come detto, vorrebbero sospendere gli stipendi di marzo. Ma il sindacato calciatori fa notare che in quel mese alcuni club hanno giocato, altri si sono allenati, altri erano in malattia (tutti quelli della Juve, ad esempio) o in ferie. Insomma, le trattative dovrebbero essere individuali e per niente facili. Improbabile, se i club non pagheranno gli stipendi, che qualche calciatore cerchi di svincolarsi in aprile: dove andrebbe? Il danno per i club si potrà quantificare solo quando si saprà se si tornerà in campo.
Figc e Lega tentano di dare un senso a questa stagione per evitare l'esplodere di contenziosi. L'Aic è anche contrario alla cassa integrazione come è strutturata adesso, una impostazione che non convince Tommasi e i suoi. La serie A deve ancora giocare 12 giornate più recuperi per chiudere la stagione, la Francia 14, la Svizzera 15, la Liga di Spagna 11 e la Premier League solo 9. La European Leagues tiene contatti costanti con l'Uefa. Ipotesi ragionevole che in Italia il campionato possa riprendere a giugno e concludersi a luglio, senza sforare in agosto. A porte chiuse, ovviamente. Le Coppe europee sono in alto mare. Chissà quando e come si potranno riaprire gli stadi al pubblico: difficile che in futuro si possano ammassare ancora 50.000 persone sugli spalti, pigiate come sardine (o acciughe, e preferite). Le società dovranno rivedere anche le campagne abbonamenti.
Zappacosta: "Speriamo passi presto questa situazione. Spero di riuscire a ripagare l'affetto dei tifosi"
Davide Zappacosta, terzino della Roma in prestito dal Chelsea, ha risposto alle domande dei tifosi sul proprio profilo Instagram:
Quanto ti manca il campo da calcio?
"Troppo. Ma sonno fiducioso, ho lavorato e sto lavorando tanto per tornare presto sul campo".
Ti ricordi dei tuoi tempi all’Avellino?
"Certo che ricordo, sono stati anni fondamentali per la mia crescita professionale ed umana".
Come stai? Speriamo di vederti presto in campo…
"Meglio grazie, lo spero anche io sperando che passi al più presto tutta questa situazione".
A dicembre mi sonno operato anche io al crociato. Consigli sul recupero? Esercizi da fare a casa?
"Consigli a livello di esercizi non mi sento in grado di dartene. Fortunatamente ho trovato uno staff competente qui a Roma che mi sta dando tanto e mi aiuta su tutto. L’unico consiglio che sento di darti è quello di non mollare e lavorare tanto, rispettando i tempi di recupero che ci vogliono".
In questo momento per te ha senso tornare in campo?
"Non sono scelte che spettano a me! Quello che conta adesso è la salute di tutti".
Ti piace Roma?
"Tanto, città stupenda. E poi per la prima volta da quando ho iniziato a giocare sono anche vicino alla mia famiglia".
Quale libro stai leggendo in questo periodo?
"Showboat, la vita di Kobe Bryant di Roland Lazenby. Ve lo consiglio".
Miglior gol segnato?
"Quello in Champions. Non tanto per il gol ma perché era uno dei tanti sogni che avevo da bambino, quello di giocare e segnare in Champions. Adesso ne ho molti altri da realizzare e spero di riuscirci".
Spero che tu possa rimanere a Roma anche il prossimo anno…
"Ho ricevuto tanti messaggi di questo tipo. Ne ho preso soltanto uno ma approfitto per ringraziarvi tutti! Spero di riuscire a ripagare tutto questo affetto".
Quanta voglia hai di tornare in campo da 1 a 10?
"1000000000000".
Quando eri piccolo che lavoro volevi fare?
"Quando ero piccolo volevo fare il benzinaio perché ogni volta che andavo a far benzina con mamma o papà vedevo che avevano il portafogli pieno di soldi".
In questo periodo giochi alla Play?
"Certo, la sera dopo cena. Il giorno mi alleno, prima il dovere e poi il piacere".
La tua più grande emozione nel calcio?
"E’ uno sport che trasmette troppe emozioni! Ad esempio giocare davanti a tanta gente, segnare un gol, vincere una partita alle fine e via dicendo. Se dovessi sceglierne uno direi sicuramente l’esordio in Nazionale".
Come è stata la finale di Europa League con il Chelsea? Pensi che la Roma ci possa arrivare?
"Momento speciale. Io penso che non ci si debba mai porre dei limiti. E bisogna credere fino in fondo in ogni cosa che si fa".
Sei a Sora?
"No, sono a Roma per la sicurezza mia e della mia famiglia".
Cosa hai intenzione di fare finita la carriera agonistica nel mondo del calcio?
"Ancora non ci ho pensato, preferisco vivere il presente al 100%. In futuro si vedrà".
Come ti sei trovato a Roma seppure in un anno abbastanza sfortunato per te?
"Il mio pensiero principale è quello di guarire e tornare a giocare e farlo nel migliore dei modi. Raggiunto questo primo step naturalmente darò il massimo per essere preso in considerazione".
Cosa stai facendo durante questa quarantena?
"Sonno solo a casa quindi ho la giornata bella piena! Oltre agli allenamenti mi tocca cucinare, pulire e fare la lavatrice! Quando invece non sono prese dalle faccende di casa o dagli allenamenti, leggo o gioco un po’ alla play".
Quanto ti sei legato alla Roma da quando sei qui?
"Molto! Ho subito un brutto infortunio, ma mi sono rimasti tutti vicini in ogni momento".
Cosa provi quando un bambino di prende come esempio?
"Credo sia il massimo per uno sportivo, dare il buon esempio ai ragazzi ed ai bambini".
Iturbe: "A Roma ero felice. Se muoio e rinasco torno alla Roma"
Juan Manuel Iturbe, oggi al Pachuca in Messico ma ex della Roma dal 2014 al 2017 (con due prestiti a Bournemouth e Torino), ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport in cui ha parlato anche dei suoi anni in giallorosso:
"Quando mi hanno chiesto di andare a Verona, ho detto subito di sì, ma non ero pronto. È stata la cosa migliore che ho fatto. Non sapevo la lingua, ma tutti mi hanno aiutato. Ora sono sposato e a mia moglie racconto che è una città unica. A Roma ero un un ragazzino felice, volevo giocare bene e mi allenavo tantissimo. Noi eravamo secondi e la cosa piu importante era la qualificazione in Champions. Ho mantenuto buoni rapporti con tutti. Se muoio e resuscito, torno alla Roma".
Perez: "Sono felice di stare a Roma. Spero si riprenda a giocare"
Carles Perez, giocatore della Roma arrivato nel corso del mercato invernale dal Barcellona, ha parlato ai microfoni di Radio Cadena Cope di come sta vivendo questo periodo di emergenza:
"È da 17 giorni che sto chiuso in casa senza uscire. Il club ci ha detto di rimanere il più tempo possibile in casa. In Italia la situazione è difficile, più o meno come in Spagna, e preferisco stare in casa".
Sei solo in casa?
"Sì, sono da solo".
Non ti deprimi?
"Mi manca la mia famiglia e i miei amici ed è strano stare senza di loro. Prima mio padre veniva ogni 10 giorni in Italia perché non stessi da solo e se n’è andato proprio appena è iniziato a circolare il coronavirus. Hanno chiuso le frontiere qui e in Spagna. E ciò che ci tocca e va bene così. Vivo in una casa, alla fine come ti ho detto quando tutto si rimette bene la mia famiglia e i miei amici vengono a trovarmi e ho una casa per ospitarli. L’acqua della piscina è fredda, ancora non faccio il bagno, qualche volta mi sono bagnato perché di mattina fa abbastanza caldo qui in italia c’è sole. Però di pomeriggio no"
Ti alleni da casa?
"Mi alleno un' ora e mezza o due la mattina e la sera. Quattro ore in totale, altrimenti cosa faccio in casa".
Ti alleni più che con Valderde?
"No (ride ndr), con Valderde ci allenavamo abbastanza. Sono felice di stare qui. Ho sempre pensato come sarebbe stato quando fossi andato via dal Barcellona. La verità è che sono super contento di stare a Roma, anche per il clima e per come la gente mi ha accolto. Sto bene".
Qualcuno si è sbagliato lasciandoti andare?
"Non ho nessun nome in concreto da darti. Lo faccio per me, per dimostrare a me il mio valore, non per il mio vecchio club, ma per dimostrare a tutti che posso essere un grande giocatore".
La Roma ti deve comprare a fine anno?
"Già sono parte della Roma, mi ha già comprato e ho 4 anni di contratto".
Clausola?
"Non lo so, spero che sia alta. Questo tema lo tratta il mio agente".
Sei fidanzato?
"No, non sono in coppia. Sono concentrato sul calcio. Sono venuto solo in italia, per questo mi alleno molto, atrimenti che faccio? È la cosa migliore che possa fare per quando ricomincerà il campionato. Ma ho anche tempo per la playstation, giocando anche a Fortnite".
Tu credi che tornerete a giocare in Italia?
"Spero di sì, perché non so cosa farei stando tanto tempo in casa. Fino al 4 di aprile dobbiamo rimanere in casa e poi si vedrà. In credo che a maggio si riprenda"
Tu sei ottimista?
"Io sì".
Malagò: "Ripartire solo dopo l'ok della comunità scientifica. In molti faranno come il rugby"
Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato ai microfoni di Radio 24 della situazione sportiva in Italia e di quando si potrà riprendere:
Il rugby ha rotto il fronte, senza assegnare il titolo e bloccando promozioni e retrocessioni.
"La Federazione rugby ha convocato il Consiglio Federale, conosco le dinamiche del ragionamento e ricordo che compete alle Federazioni l'organizzazione dei campionati. E' una scelta, opinabile o meno, ma non hanno voluto nemmeno aspettare una data condivisa anche se poi sappiamo che gli interessi sono molto diversi. Le Federazioni hanno oneri e onori".
Ci dà una speranza sulla ripartenza?
"In questa battaglia non conosciamo il nemico, paradossalmente potresti averlo anche in casa. Ci sono due scenari e io li sto vivendo così: in Italia ci gestiamo autonomamente tutto questo in base alle indicazioni del Governo. Poi c'è un problema fuori dai confini: oggi il presidente del CIO Bach ha fatto un report analitico da quando è iniziata l'emergenza fino alla decisione di rinviare i Giochi Olimpici, con la nuova data dovrebbe essere annunciata entro tre settimane. Tutte le decisioni saranno subordinate alle decisioni della comunità scientifica, solo loro potranno dire quando ripartire. Se non arriverà il loro ok, non va illuso nessuno".
Non sarebbe più bello uno scenario in cui le Federazioni si muovono insieme?
"Non sono contrario a quanto fatto dalla federugby. Magari non condivido il timing perché l'ordinanza scade il 3 aprile... Ieri Spadafora ha detto che in precedenza era stato troppo ottimista sulla ripresa del campionato il 3 maggio. Secondo me si arriverà a quanto detto dal rugby in molti sport, non so se in tutti. Ogni sport lo devi guardare nella sua specificità".
Cortina 2026 intaccato da questa emergenza?
"Io mi sento di dire che sento spesso gli organizzatori, stanno lavorando da casa ma l'organigramma va avanti. E' chiaro che in questo momento ci sono delle difficoltà, ma non mi sento di dire che ci saranno complicazioni sull'organizzazione dei Giochi anche perché il 90% delle strutture è già realizzato. Sappiamo benissimo cosa fare. Magari qualche opera che non era prevista a dossier ma che sarebbe stato bello fare non so se verrà realizzata. Però c'è anche un lato positivo: Roma si candida, ha tutti i requisiti per andare a dama e a corsa lanciatissima il nuovo Sindaco ferma questa corsa. Così parte la corsa per l'Olimpiade invernale e noi 9 mesi fa vinciamo contro la Svezia. Con Roma non si sarebbe proprio discusso adesso sul da farsi...".
Praticabile lo scenario di un'estate utile per completare la stagione dei club?
"Non lo so, dipende anche dalla UEFA e dalla FIFA. Io faccio parte del CIO e Bach in questi giorni è stato davvero un gigante: ha detto che da adesso tutti quanti devono fare sacrifici e compromessi, bisogna entrare in questo ordine di idee perché se tutti restano arroccati al proprio orticello la soluzione non la trovi".
Serve quindi anche un gesto forte da parte dei calciatori, a proposito di sacrifici e compromessi.
"Io penso che ci si arriverà, magari già in queste ore i vertici dell'Associazione stanno definendo l'accordo. Togliere il 30% a un giocatore che guadagna 10 milioni di euro è un conto, togliere il 30% a chi gioca in Serie B o in Lega Pro è un altro. Dico in generale: chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare chi ne ha meno".
Campionato sarà ancora meno competitivo?
"Io non penso che il nostro campionato possa perdere di valore in questo momento, anzi. Non si chiede certo l'integrazione degli stipendi dei campioni, ma in questa fase puoi chiedere qualcosa di diverso, come riaprire alle dinamiche del betting. Poi puoi chiedere sgravi fiscali, ritenute d'acconto sulla valorizzazione dei vivai e facilitazioni per la costruzione degli stadi. Se poi tu hai Mario Rossi, che oggi rischi di perderlo, ma dove va in questo momento? Se prima eravamo meno competitivi rispetto a certi club oggi possiamo livellarci: è chiaro che dobbiamo essere pronti a ripartire e non commettere gli errori del passato".
Il Monza volley continua ad allenarsi.
"Tra l'altro il presidente è un medico, la conosco bene. C'è qualcosa che non mi quadra...".
Zaniolo: "Mi sento sempre meglio. Siamo un gruppo molto unito e bellissimo"
Nicolò Zaniolo, giocatore della Roma e della nazionale, ha risposto alle domande dei tifosi tramite una diretta sul social network Instagram:
Sulle iniziative della Roma contro il Coronavirus
“E’ stata una grandissima cosa. Aiutare lo Spallanzani che era in difficoltà. Grazie ai tifosi siamo riusciti ad arrivare a 500 mila euro. Grazie a Roma e tifosi, si sono dimostrati una famiglia”.
Come stai?
“Ora sta andando tutto molto bene. Mi sento sempre meglio. Faccio gli allenamenti con le video chiamate con il professore. Le stesse cose che facevo a Trigoria faccio a casa. Spero di riprendermi il prima possibile”.
Come funziona la giornata dentro casa?
“Non è cambiata più di tanto. Prima andavo al campo e poi stavo a casa tutto il giorno. Ora mi manca andare al campo, ma dobbiamo aspettare che passi questa brutta situazione. Ho finito i film su Netflix ora (ride, ndr)”.
A Fifa ti arrabbi se prendi te stesso e sbagli?
“Si lo offendo. Nessuna pietà, ma mi dò sempre comunque la palla”.
Il tuo gol più bello?
“Per me il più bello è stato contro il Napoli. Poi sono tutti belli da ricordare”.
Te li riguardi?
“Si, soprattutto in questo periodo su YouTube e mi emoziono sempre”.
Come si fa a diventare forti come te?
“Basta allenarsi sempre bene e non perdere mai la passione. Se le doti le hai emergi”.
Hai sentito la vicinanza dei tifosi dopo l’infortunio?
“Si, anche lì devo ringraziarli. Appena mi sono infortunato ho ricevuto migliaia di messaggi e mi si è riempito il cuore. Ho sempre ricevuto belle parole da tutti”.
Serie Tv preferita?
“Ho finito poco tempo fa Elite e mi è piaciuta molto. Ora mi sto concentrando sui film thriller”.
Vi sentite ora tra compagni di squadra?
“Si ci sentiamo e ci scambiamo battute su Whatsapp. Quello più attivo è Spinazzola. Anche Jesus”.
Cosa significa segnare sotto la Sud?
“E’ il sogno di tutti. Ogni giocatore nella Roma penso abbia questo desiderio. Io ho avuto la fortuna e posso spiegare l’emozione. Quando la palla entra non ci pensi neanche, prendi e vai sotto la Sud”.
Come ti sentivi prima che Di Francesco ti dicesse che saresti stato titolare con il Real?
“Quando il mister mi ha detto che avrei giocato ho guardato il soffitto fino a sera. Ero tesissimo”.
Contro il Real riesci a mettere da parte le emozioni?
“E’ dura. Quando sali le scale e vedi 80 mila persone non è facile poi mettere da parte le pressioni. Io sono fortunato perché sono uno che non le patisce molto”.
Il 22 di maglia ha un significato particolare?
“L’ho scelta perché è la data di nascita di mia mamma e perché il mio idolo è Kakà e volevo il suo numero”.
Com’è giocare con Mkhitaryan?
“Miki è un grande giocatore. Mi dà tanti consigli. E’ una persona bravissima fuori e dentro dal campo. In campo è un fenomeno”.
Hai mai pensato di non essere all’altezza?
“No, se alla fine ci sei significa che li puoi starci. Ci sono momenti in cui stai meno bene fisicamente, ma basta tirar fuori il meglio di se stessi”.
La tua emozione più grande con la Roma?
"L'esordio al Bernabeu sicuramente. La doppietta con il Porto anche è un ricordo indelebile"
Con chi ti trovi meglio in squadra?
"Siamo un gruppo molto uniti. Italiani e non. Ci sono poi compagni con cui mi trovo meglio come Pellegrini e Spinazzola, ma sono tutti ben disposti a tenderti una mano. Quest'anno abbiamo un gruppo bellissimo".
Problemi economici per il Lipsia dopo lo stop. Schick non verrà riscattato
Lo stop dei campionati sta avendo ripercussioni anche sull'economia delle varie squadre, che potrebbe avere problemi nel garantire gli stipendi ai propri giocatori o esercitare i riscatti dei prestiti. E proprio in merito a quest'ultimo argomento, come riferisce il magazine tedesco Kicker, c'è la decisione del Lipsia che non riscatterà i giocatori in prestito della sua rosa.
Quindi, sulla base di questa decisione, Patrik Schick al termine del prestito rientrerà alla Roma nonostante si sia messo in mostra convincendo il club tedesco. Non una decisione dovuta a carenze tecniche, ma per semplici motivi economici che potrebbe presentarsi anche per altri club e non solo per il Lipsia.
De Rossi: "Che bello, alla fine abbiamo battuto le galline"
Tra l'addio alla Roma e quello al calcio giocato c'è l'avventura al Boca Juniors, chiusa lo scorso gennaio, Daniele De Rossi ha comunque festeggiato il titolo conquistato dagli Xeneizes grazie alla sfida vinta contro il Gimnasia La Plata. Come? E' il giornalista Roberto Colombo che al programma argentino, come riferisce il quotidiano, ha rivelato il messaggio dell'ex capitano della Roma: "Che bello, alla fine abbiamo battuto le galline", con chiaro riferimento agli eterni rivali del River Plate.
Gravina: "L'obiettivo primario è riprendere il campionato"
RADIO SPORTIVA - "Oggi possiamo abbandonarci a tutta una serie di elaborazioni, ma abbiamo una certezza: cercare in tutti i modi possibili di salvare il campionato 2019/20 ma anche non compromettere quello del 2020/21, che ha una deadline chiara", così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, all'emittente radiofonica. "Il prossimo anno avremo gli impegni dell'Europeo di calcio e competizioni internazionali legate ai club - ha aggiunto -. Non possiamo commettere l'errore, già fatto lo scorso anno, di partire oltre metà agosto. E' evidente che oltre metà luglio diventa complicato andare avanti con il campionato 19/20". Gravina ha anche chiarito che "l'obiettivo primario è riprendere il campionato, ma dobbiamo essere molto realisti e capire che in questo momento la situazione è in continua evoluzione. L'idea di riprendere i campionati è la scelta più giusta ed è evidente che questa è un'ipotesi su cui dobbiamo lavorare e abbiamo il dovere di approfondirla giorno dopo giorno. Stiamo lavorando anche su ipotesi alternative, dobbiamo anche fare un percorso maturo per dare risposte concrete a società e tifosi".
"Il taglio degli stipendi ai calciatori? La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente, talmente chiara che nessuno può far finta di non guardarla, di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno, lo dobbiamo fare ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione. E' un tema che si sta già affrontando", ha aggiunto. "Ci sono stati già incontri con leghe e associazioni di categoria. Ci sono proposte in atto. Si sta cercando di trovare una sintesi tra le diverse posizioni. Non possiamo far finta che il calcio non stia subendo gli stessi danni economici degli altri comparti dell'industria italiana: molti presidenti di club sono anche imprenditori, subiscono le problematiche del Paese che vengono trasferite nel mondo del calcio", ha detto.
"Dilettanti? Se crolla la base crolla tutto il sistema calcio. Io mi preoccupo di tutto il calcio senza occhi di riguardo. Il fondo salva calcio di cui ho parlato terrà conto di tutte le esigenze". Infine, per i diritti tv delle squadre di serie A e il betting "dobbiamo scindere quelle che sono emergenze per sopperire alla carenza di liquidità nel breve termine da quelle che sono esigenze strutturali che andranno affrontate perché anche lo sport subirà un cambiamento radicale che noi dovremo guidare e accompagnare".
I giallorossi vogliono Frattesi, possibile scambio con Defrel
In attesa di capire gli sviluppi del calcio italiano, la Roma guarda al futuro. I giallorossi infatti vorrebbero riportare a casa Davide Frattesi, ceduto al Sassuolo ma in prestito all'Empoli. Come scrive il portale di calciomercato il club capitolino vorrebbe esercitare il diritto di recompra sul cartellino del centrocampista. Allo stesso tempo nell'operazione potrebbe rientrare Gregoire Defrel, che i neroverdi vorrebbero trattenere. Su Frattesi c'è da segnalare anche l'interesse dell'Everton di Ancelotti.
Il Calcio chiede al Governo di consentire la pubblicità delle scommesse
LA GAZZETTA DELLO SPORT - La rimozione della norma, inserita nel Decreto Dignità lo scorso luglio, che limita i contratti di sponsorizzazione dei club di Serie A con le società di betting: questa una delle richieste che partirà dal mondo del calcio al Governo per fronteggiare l'emergenza economica da Coronavirus.
Già l'Agcom aveva sollevato dubbi sul provvedimento, giudicato condivisibile nelle intenzioni ma sproporzionato nei modi. Anche perché due dei possibili esiti della norma sono quello del dirottamento di risorse sul gioco in nero e quello della penalizzazione degli operatori che agiscono correttamente sul mercato. Il problema resta quello di trovare una soluzione fra l’esigenza di combattere il gioco compulsivo e quella di poterlo fare con strumenti diversi rispetto alla norma del Decreto.
Allarme rosso in Serie A. Costi alle stelle e la perdita sale a 292 milioni, i debiti sfiorano quota 2,5 miliardi
LA GAZZETTA DELLO SPORT - I numeri funesti del calcio italiano preludono scenari funesti se questo campionato venisse cancellato, specie in assenza di radicali interventi a sostegno. Eccoli, i numeri: nel 2018-19 i costi della Serie A sono schizzati in alto di mezzo miliardo in 12 mesi, da 3 a 3,5 miliardi, crescendo molto più del fatturato, fermo a 2,7 miliardi. Peggiora la perdita aggregata, dagli 88 milioni del 2017-18, ai 292 milioni della scorsa stagione. Di conseguenza l’appesantimento della gestione contabile ha prodotto difficoltà di cassa generalizzate, come testimonia il preoccupante e cruciale incremento dei debiti, che sfiorano ormai i 2,5 miliardi, con un balzo annuale di circa 300 milioni. La prospettiva di un’inevitabile riduzione dei fatturati farà resistere meglio chi ha i conti in ordine, ma in A hanno chiuso in utile gli ultimi esercizi solo Napoli, Atalanta, Sampdoria, Sassuolo e Udinese.