La Serie A riparte il 2 maggio... forse
IL TEMPO - PIERETTI - Il rinvio dell'Europeo di calcio al 2021 regala maggiore possibilità di manovra per riprogrammare il campionato di Serie A, fermo alla 26a giornata e con due partite della 25a giornata ancora da recuperare: Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria. La situazione attuale non consente di capire con certezza quando e come il torneo potrà riprendere. Il campionato - nella migliore delle ipotesi - dovrebbe essere completato tra maggio e giugno: riprendere il 2 maggio 2020 (a porte chiuse) significherebbe avere nove settimane a disposizione, con 12 turni da disputare (Atalanta, Sassuolo, Inter e Sampdoria ne avrebbero tredici). Quindi nove partite in altrettanti weekend, più tre turni infrasettimanali che per le quattro squadre che devono recuperare un ulteriore turno diverrebbero quattro.
Ma all'interno di questo incastro, bisognerebbe inserire anche le competizioni europee; al momento, l'Atalanta ha completato il suo percorso degli ottavi di Champions League, e potrebbe arrivare a disputare entro la fine di giugno - teoricamente - altre cinque partite: doppia sfida nei quarti di finale, doppia sfida in semifinale e eventuale finale. Sempre che l'Uefa riesca a mantenere lo sviluppo ordinario della manifestazione confermando il turno di qualificazione con partite di andata e ritorno. Juventus e Napoli devono ancora completare gli ottavi di finale di Champions League con le partite di ritorno da disputare contro il Lione e il Barcellona: a loro serviranno sei turni infrasettimanali per giocare in Europa e arrivare fino in fondo.
Roma e Inter, impegnate in Europa League, devono ancora affrontare le sfide degli ottavi; servirebbero loro sette turni infrasettimanali nell'eventualità in cui completassero il percorso europeo fino alla finale di Danzica. I conti non tornano né per la Roma, tanto meno per l'Inter che in campionato deve recuperare - rispetto alle altre formazioni italiane impegnate nelle coppe - addirittura una partita in più, ed è ancora in corsa in Coppa Italia che ha ancora in programma il ritorno delle semifinali e la finale. Troppi impegni per pensare di poter chiudere la stagione entro il 30 giugno 2020. A questo punto prende piede l'ipotesi che la stagione possa allungarsi in deroga almeno fino al prossimo 15 luglio: con due settimane in più, tutto potrebbe essere portato a compimento. Ma è un'ipotesi ancora lontana. Si naviga a vista.
Roma su tre fronti: Euro, Serie A e solidarietà
CORRIERE DELLA SERA - Pensare al presente e prepararsi al futuro. È il compito di tutti e anche la Roma sta cercando di farlo a 360 gradi. Tanti fronti, tante battaglie. C’è quella contro la sfortuna di Nicolò Zaniolo. Il rinvio degli Europei di un anno gli riapre le porte della prima grande manifestazione internazionale della sua carriera. Novità anche da Valencia dove Florenzi, che tornerà a Trigoria il 30 giugno, è risultato negativo al tampone per il Coronavirus, dopo che molti suoi compagni erano risultati positivi. La Roma intanto, per fronteggiare l’emergenza COVID19, ha donato 13mila mascherine a vari ospedali di Roma.
Pastore: "Mi alleno tutti i giorni, la Roma ha inviato a tutti i giocatori il necessario. Credo che lo stop proseguirà oltre il 3 aprile"
Javier Pastore è stato protagonista di due interventi video da casa propria su delle trasmissioni televisive argentine. L'argomento delle discussioni ovviamente l'emergenza legata al Covid-19, ma non solo.
Javier Pastore a Cadena 3
“Il club ci ha inviato tutti i materiali a casa, che siano biciclette o altro, e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del tre aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione. Spero che un giorno, con l’aiuto di Dio, si possa fare. In Italia se ne parlava quasi come uno scherzo, fino a che gli ospedali sono stati colpiti. Da mercoledì scorso siamo in quarantena a casa, senza poter fare nulla, andare ad allenarsi, muoversi o viaggiare. Io mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Per noi che stiamo spesso fuori e viaggiamo molto è un’occasione per stare con i bambini e la sto sfruttando. Dovevamo allenarci questo mercoledì (oggi, ndr) in più gruppi, ma dopo le decisioni del Governo è tutto fermo. E non sappiamo se realmente tutto terminerà il 3 aprile. Potrebbe durare anche di più".
Javier Pastore a Fox Argentina
“Spero che non ci siano molti casi come in Italia, ma bisogna capire che è una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco e non è uno scherzo”.
La passione infinita e mai spenta per il tedesco volante
(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Uno dei più amati dal popolo giallorosso ancora adesso. L’identikit è quello di Rudolf Voeller, Rudi, o il tedesco volante come si usava chiamarlo a Roma negli anni in cui il fenomenale numero nove teutonico scaldava i cuori dei romanisti che in lui vedevano l’ancora di salvezza in una Roma che viveva anni purtroppo non esaltanti. Classe, gol e visione di gioco a tutto campo. Un giocatore universale per il suo tempo.
198 presenze con la maglia della Roma e 68 reti totali tra il finire degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. “Chi ha giocato per la Roma poi fa sempre il tifo per la Roma”. Questa è stata una delle sue frasi celebri del periodo di permanenza a Roma. L’inserimento nella “Hall of Fame” giallorossa è stato il giusto riconoscimento a chi ha donato gli anni migliori della sua carriera ad una Roma che faticava purtroppo a lottare per le prime posizioni in classifica e che riusciva comunque a togliersi qualche soddisfazione nelle coppe nazionali e nella vecchia e affascinante Coppa Uefa di cui è stato anche capocannoniere nel 1991 con dieci centri tra i quali spiccato le serate contro il Bordeaux, l’Anderlecht e l’iconico gol all’Olimpico contro il Brondby in coabitazione con Ruggero Rizzitelli, un gol che ha fatto epoca per importanza e significato perché il tocco finale ce lo ha messo proprio il tedesco in uno stadio stracolmo d’amore. La Coppa poi in una serata sfortunata andrà all’Inter ma nessuno toglierà al tedesco la fantastica cavalcata fatta per arrivare in finale con quei dieci gol simbolo di una campagna europea comunque da ricordare.
L’anno 1991 sarà anche quello dove segnerà 11 gol in campionato ma nel massimo campionato italiano uno dei più bei ricordi riconducibili al tedesco volante è il gol dell’uno a zero nel derby contro la Lazio di testa dopo un cross di Giuseppe Giannini sporcato male dal portiere laziale dell’epoca Nando Orsi. Un gol pesantissimo quasi in controtempo di testa per far esplodere il Flaminio, stadio temporaneo per permettere all’Olimpico di farsi bello per il mondiale in casa del 1990. Apoteosi quel gol. Ricordo indelebile.
L’ultimo anno nella Roma poi per Voeller non andò benissimo anche se nel finale segnerà dei gol importanti che consentiranno alla Roma di qualificarsi ancora una volta alla Coppa Uefa. Il tedesco se ne andrà al Marsiglia, vincerà la Coppa dei Campioni con una maglia purtroppo dai colori di dubbio gusto. Il pensiero però è sempre per i tifosi della Roma: “La Roma farà sempre parte della mia vita, in Germania dico sempre di essere un mezzo romano. I cinque anni passati a Roma non li dimenticherò mai. Ho vinto una Coppa Italia lì e sono diventato campione del mondo all’Olimpico con la Germania. La Roma e la città di Roma per me avranno sempre un posto speciale.”
Negli anni a venire altri numeri 9 hanno vestito con successo la maglia della Roma: i vari Abel Balbo, Vincenzo Montella ed Edin Dzeko, alcuni hanno vinto anche cose più importanti ma il ricordo che Rudi Voeller genera nei tifosi della Roma è un qualcosa di ineguagliabile. Per Rudi è stato un sentimento che non si può spiegare se non lo hai vissuto da dentro: Voeller è stato un leader, un trascinatore. Un attaccante forte. Un idolo assoluto, indimenticato ed indimenticabile.
Spadafora: "Il campionato dovrebbe ripartire a inizio maggio"
Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha parlato al TG1 annunciando l'ipotesi di un campionato di Serie A che dovrebbe ripartire a inizio maggio. Questo uno stralcio dell'intervista: "Stiamo prendendo in considerazione il divieto assoluto per qualsiasi attività sportiva all’aperto, visto che molte persone stanno ignorando il consiglio di restare a casa".
Roma, morto Joaquin Peirò. Il club ricorda l'ex giallorosso (Foto)
Si è spento all'età di 84 anni Joaquin Peirò, ex centrocampista della Roma che nella Capitale vinse la Coppa Italia nella stagione 1968/1969. Lo spagnolo quell'anno alzò la coppa con la fascia da capitano al braccio, dopo averla ereditata da Giacomo Losi. Peirò giocò quattro stagioni a Roma, dopo esser stato prelevato dalla "Grande Inter", prima di tornare a giocare un'ultima stagione da giocatore con l'Atletico Madrid.
L'#ASRoma piange la scomparsa di Joaquin Peirò e si unisce al dolore della famiglia dell'ex calciatore e capitano giallorosso. pic.twitter.com/GjbKeYqVyC
— AS Roma (@OfficialASRoma) March 18, 2020
Malagò: "Il 26 convocherò una Giunta straordinaria in cui parteciperà Spadafora"
Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato alcune dichiarazioni in collegamento telefonico con l'emittente sportiva SKY SPORT, in cui ha parlato della possibilità di far ripartire il campionato di Serie A. Queste le sue parole:
"Ho letto le parole di Gravina e mi sembra un’analisi lucida. Qualche incastro non è ponderabile perché ci sono squadre impegnate nelle coppe e non ci si può sovrapporre, però approvo quanto dice. Se tutto dovesse funzionare, il 3 maggio si dovrebbe ripartire, nella complicazione generale c’è una luce in fondo al tunnel. Comunque, il 26 convocherò una Giunta straordinaria in cui parteciperà Spadafora, saremo collegati in videoconferenza e vedremo cosa accadrà".
Bucchi: "Credo che un giorno Davide potrà arrivare a giocare nella Roma perché ha le qualità giuste"
Cristian Bucchi, ex allenatore dell'Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale sportivo TUTTOMERCATOWEB.COM, in cui ha parlato del possibile futuro con la maglia della Roma di Davide Frattesi. Il giovane attualmente è in prestito al club toscano, ma è di proprietà del Sassuolo. Il club giallorosso sul ragazzo ha un diritto di riacquisto da 15 milioni entro il 30 giugno. Queste le sue parole:
Mister secondo lei Frattesi è pronto per il salto in Serie A il prossimo anno?
"Davide è un giocatore di grandissima prospettiva. È giusto che faccia le tappe nel modo corretto. Empoli è stata la tappa perfetta in questo momento dopo il buon campionato ad Ascoli dello scorso anno. Gli mancava un po’ il gol cosa che quest’anno ha trovato con continuità. Ha avuto un salto di qualità anche nella crescita caratteriale. I momenti di difficoltà che hai su un percorso ti aiutano a crescere e il prossimo anno penso possa far parte di una rosa di Serie A e trovare il suo spazio. Ad oggi credo debba fare una scelta meno ambiziosa ma che gli permetta di avere quella continuità di cui necessita un ragazzo per poter crescere, sbagliare e allo stesso tempo migliorare."
Per la Roma dunque è ancora presto?
"Credo che un giorno Davide potrà arrivare a giocare nella Roma perché ha le qualità giuste, ma penso prima debba avere ancora una tappa intermedia. Serve un buon club in Serie A con qualche ambizione in meno e che gli dia la possibilità di sbagliare. Spesso non abbiamo la pazienza di aspettarli i giovani. Io credo lui debba valutare, ma ciò non toglie che ha le qualità per emergere. Se ha la pazienza giusta arriverà nei grandi palcoscenici al momento giusto."
Dei cinque gol in B con l’Empoli molto sono stati decisivi, cosa significa questo?
"Ne ha segnati due allo scadere con Pisa e Perugia. Un’altra rete è arrivata subito nei primi minuti. È un calciatore che è cresciuto nell'approccio alla gara. Prima magari la giovane età lo portava a essere discontinuo. Ora invece riesce a gestire la partita dal punto di vista mentale e fisico. Questo fa parte della crescita di un giocatore."
A centrocampo dove vede meglio Frattesi?
"È un giocatore duttile e nel calcio moderno non ci si può fossilizzare in un ruolo. Sicuramente interpreta meglio la posizione della mezzala. È un giocatore capace di dare una mano in fase difensiva, ma ha un passo importante e con grandi capacità di inserimento e di apertura."
Con l’Europeo spostato di un anno, c’è spazio per sognare anche per Frattesi?
"Io credo che per i ragazzi giovani i sogni siano fondamentali. Non devono perderli, ma coltivarli quotidianamente. Non devono prenderli come una sconfitta nel momento in cui i risultati non dovessero arrivare. Davide è talmente giovane che avrà un percorso lunghissimo in Serie A e gli auguro anche in Nazionale. Ora deve fare bene all’Empoli e il prossimo anno nel club dove sarà. Non deve avere la frenesia di bruciare le tappe. Lui ha le qualità per emergere, magari servirà una stagione in più, ma Davide arriverà. Farà grandi cose."
Monchi: “Il club è cresciuto molto mentre ero a Roma e ora abbiamo il desiderio di continuare a crescere"
Monchi, ex direttore sportivo della Roma, tornato ad aprile scorso al Siviglia, ha rilasciato un’intervista alla radio ufficiale del club andaluso sevillafc.it. Queste le sue parole:
“Penso che molte delle cose che avevo in mente il giorno del mio ritorno siano state realizzate. Il club è cresciuto molto mentre ero a Roma e ora abbiamo il desiderio di continuare a crescere in futuro per mettere il Siviglia nell’avanguardia nel calcio europeo. Sono salito su questo treno per aiutare con la mia esperienza e le mie conoscenze. Ho ancora i miei difetti e i miei pregi, alcuni li ho messi da parte. L’esperienza ti permette di analizzare le cose più freddamente. Sono maturato in questo aspetto. Quando devi gestire un aspetto così eterogeneo come uno spogliatoio, devi sapere che è necessario trasmettere molte idee e far arrivare bene un messaggio. I tempi del calcio di oggi sono difficili da gestire, il “presente” mangia tutto. La classifica settimanale copre ogni tipo di messaggio a breve o medio termine. Non andare in Champions League non sarebbe un fallimento. Voglio andare, mi sveglio con questo sogno tutti i giorni, ma essere quinto non è un fallimento, è qualcosa che può essere migliorato. L’aspetto delle cessioni per crescere deve essere chiarito. Noi cerchiamo di avere una squadra con un costo superiore rispetto a quello che il nostro bilancio ci permette. Per generare plusvalenze, c’è un lavoro dietro da fare. Giocatori con prezzi convenienti che salgono il loro valore per poterli vendere. Questo modo di lavorare non genera alcun trauma in me, perché so che è un modello di successo. Costruiremo un modello che ci lasci la possibilità di decidere in ogni momento se vendere o non vendere i giocatori”.
FIGC, Gravina: "Dare priorità alle competizioni nazionali. Ipotesi riprendere il 2 maggio"
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio 24 dicendo la sua sul rinvio dell'Europeo e sulle ripercussioni che l'epidemia avrà sul calcio italiano:
Rinvio di Euro 2020?
"Adesso Inevitabile. Ci sono maggiori possibilità di posizionare alcune date nei mesi di maggio e giugno, sperando sia sufficiente per la deadline del 30 giugno. La posizione emersa nel confronto tra le federazioni è quella di dare priorità alle competizioni nazionali, con la possibilità di inserire date internazionali. Daremo priorità al nostro calendario, sappiamo che i campionati nazionali sono autonomi".
Quando si potrà tornare in campo?
"Non prendo in considerazione un piano di estrema crisi, mi preoccuperebbe per il nostro Paese. Spingiamo sull'acceleratore dell'ottimismo. Lavoriamo sull'ipotesi di riprendere il 2 maggio e quindi di poter completare i campionati. Eventualmente sforando a luglio se non dovessimo farcela al 30 giugno".
A livello economico.
"Il nostro mondo dello sport vive una grande crisi economica. La Federazione si impegna nel raccogliere tutti i dati che le singole leghe stanno elaborando. Non esistono solo le singole industrie dei protagonisti, ma un mondo più complesso. Siamo predisponendo una serie di richieste al nostro governo, un decreto legge riconosce lo stato di crisi dello sport. Abbiamo bisogno di un riconoscimento per rinegoziare al nostro interno alcuni contratti e creare un sistema di mutualità interno. Esiste un fondo del bilancio UEFA, aspettiamo indicazioni. La UEFA ha organizzato un gruppo di lavoro sulle questioni economico-finanziarie".
Pare che in Serie A non tutti siano d'accordo.
"Fa parte della natura umana, ma dobbiamo relazionarci in maniera corretta unitaria per tracciare un percorso nuovo, fatto di più luci e meno ombre. Mi auguro che tutti riusciremo a toglierci di dosso queste zavorre di negatività".
È possibile ipotizzare un taglio agli ingaggi dei calciatori?
"Non può essere un tabù in tempi di emergenza come questi: è un momento di crisi per tutti, siamo tutti chiamati a un gesto di grande responsabilità".
Cambiare format in caso non fosse possibile chiudere il campionato?
"Nel caso di impossibilità di usare tutte le finestre così come è stata da ipotesi riprogrammata, ricorreremo ad una modifica di format delle competizioni. Contrasti? C'è stato un momento di tensione per interessi singoli anche legittimi. Oggi dobbiamo stare tutti con la barra dritta, recuperare lucidità".
FIFA, le decisioni prese dopo il consiglio odierno
La FIFA, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato un comunicato ufficiale con le decisioni prese dopo il Consiglio tenutosi oggi:
"La riunione FIFA presieduta dal presidente Gianni Infantino, svoltasi oggi in conference call per le eccezionali circostanze create dall'emergenza COVID-19, ha deciso all'unanimità:
- Di includere le nuove date della CONMEBOL Copa América e di UEFA EURO (dall'11 giugno all'11 luglio 2021) nel calendario delle partite internazionali e decidere in un secondo momento quando programmare la nuova Coppa del Mondo per club FIFA che avrebbe dovuto svolgersi nel Giugno / luglio 2021;
- Creare un gruppo di lavoro delle Confederazioni FIFA, monitorando la situazione in evoluzione, lavorando a stretto contatto e concordando un approccio coordinato che affronti le conseguenze di questa pandemia:
I punti all'ordine del giorno:
Calendario: assicurare che alla fine vengano trovate soluzioni globali appropriate per le competizioni a tutti i livelli, tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate, mantenendo sempre la salute di tutti i partecipanti come una priorità;
Trasferimento dei giocatori: valutazione della necessità di emendamenti o dispense temporanee ai regolamenti FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori per proteggere i contratti sia per i giocatori che per i club e regolare i periodi di registrazione dei giocatori;
Potenziale fondo di sostegno: valutazione dell'impatto economico affrontato dai vari attori del calcio in ogni continente per analizzare se sarà necessario un fondo di sostegno a livello globale e come in tal caso dovrebbero essere definiti meccanismi di sostegno concreti.
Il presidente Gianni Infantino ha dichiarato: "Questa situazione eccezionale richieste misure e decisioni eccezionali. Questa crisi colpisce il mondo intero e quindi le soluzioni che dobbiamo prendere devono andare nella direzione di tutti. Oggi abbiamo mostrato spirito di solidarietà, cooperazione e unità. Queste devono essere le chiavi per andare avanti e vorrei ringraziare tutti i presidenti delle confederazioni per i loro contributi positivi. La FIFA si terrà in stretto contatto con tutti i soggetti coinvolti per decidere i vari passi da fare. Conto sul supporto dell'interà comunità calcistica per andare avanti".
Anche l'Arsenal pronto a piombare su Smalling
In prestito alla Roma dal Manchester United, Chris Smalling si sta mettendo in mostra attirando su di se le mire di molti club.
La Roma, spinta anche dalla volontà del giocatore, vuole riscattarlo e tenerlo in giallorosso. Ma si deve fare molta attenzione all'Arsenal.
Infatti, come riferito dal Daily Mirror, i Gunners sono pronti a contattare il Manchester United ed intavolare una trattativa per il centrale inglese. Ovviamente la questione è tutta in divenire, ma una mancata qualificazione della Roma alla prossima Champions League (e quindi una perdita di introiti che potrebbero compromettere la rosa futura della squadra) potrebbe spianare la strada all'Arsenal.