Val Pusteria in prima fila: idea Valles per il ritiro

GAZZETTA DELLO SPORT - Nonostante le vicende relative alla cessione del club procedano spedite, qualcuno deve pure pensare alla preparazione della prossima stagione della Roma: si era pensato, per il periodo estivo, ad un ritiro a Pinzolo per ovviare al forfait dell'ultimo minuto dato dalla società alle strutture del luogo l'anno scorso, ma a Trigoria è arrivata una proposta da Valles, località in Val Pusteria, che i dirigenti hanno preso seriamente in considerazione.

La struttura sportiva che verrebbe messa a disposizione della Roma ha due campi da gioco, uno regolamentare ed uno leggermente più piccolo, che si trovano nelle immediate adiacenze dell'albergo dove risiederebbe la Roma. La Val Pusteria ha poi una grande capacità ricettiva, in ottica tifosi. Una risposta della Roma alla proposta arriverà nelle prossime settimane.


Quel «no grazie» per conquistare il gruppo

IL MESSAGGERO - Il momento non è certo dei migliori dopo le quattro sconfitte già ottenute solo nel 2020, ma Paulo Fonseca non si arrende ed, anzi, scala la marcia per guadagnare nuovamente terreno. L'episodio da segnalare è quello relativo all'intervallo di Sassuolo-Roma quando, arrivato negli spogliatoi per parlare con la squadra, il tecnico portoghese si è trovato davanti il ds Petrachi, sceso nella pancia del 'Mapei' per scuotere la squadra. Fonseca, però, ha subito invitato il dirigente ad uscire.

Nessuna discussione, solo la sorpresa di Petrachi rispetto alla determinazione di Fonseca. Poi il ds si è probabilmente reso conto di essersi preso momentaneamente un ruolo che non era il suo, e così è ritornato sugli spalti. La squadra, dal canto suo, ha ben recepito il messaggio dell'allenatore, come dimostra la prestazione che nel secondo tempo ha avuto caratteri ben differenti.


Kolarov: «Volevo essere Mihajlovic, il mago delle punizioni»

GAZZETTA DELLO SPORT - E' stato lo stesso Aleksander Kolarov a dichiarare in più occasioni di essersi ispirato nel corso della sua carriera a Sinisa Mihajlovic. Il calciatore della Roma si troverà ad affrontare il Bologna del suo idolo domani sera. I due si conoscono da quando, nel 2007, Kolarov arrivò alla Lazio. Le prime chiamate per farlo ambientare partirono proprio dal telefono di Mihajlovic.

E' all'allenatore del Bologna che il terzino della Roma si ispirava quando da ragazzo si allenava a tirare i calci di punizione: chissà che soddisfazione poi, con il tempo, deve essere stata trovarselo davanti come ct della propria nazionale. Oggi Kolarov ha un contratto fino al 2021 con i giallorossi, poi potrebbe pensare ad una carriera da allenatore, anche se in Serbia lo immaginano con un ruolo dirigenziale in federazione.


Società e stadio: ci siamo

IL TEMPO - BIAFORA - Niente inquietudini o stati di apprensione, tutto procede regolarmente nella trattativa che segnerà la fine della gestione Pallotta alla Roma. Lo sbarco nella Capitale di Marc Watts, presidente del Gruppo Friedkin, e degli altri massimi dirigenti del consorzio guidato da Dan Friedkin ha dato a molti l’idea (sbagliata) di un'accelerazione che potesse portare alle firme entro pochi giorni. La missione romana, che a meno di nuovi elementi è conclusa con la terza giornata di incontri andata in scena ieri, è servita per lavorare sugli ultimi dettagli dell'affare e per conoscere da vicino l’attuale management giallorosso: il signing, con annesso comunicato, arriverà soltanto nella seconda metà di febbraio. Gli advisor stanno lavorando sui contratti e superando man mano le classiche tecnicità giuridiche e finanziarie che un'operazione del genere comporta. Finita questa fase ci sarà poi il semaforo verde dal cda del gruppo di Friedkin, che ha ovviamente già ottenuto le garanzie bancarie per finanziare l'ingresso nel mondo calcistico. Intanto sono giorni di attesa sul fronte dello stadio che sorgerà a Tor di Valle. La trattativa tra Parnasi e Vitek per il passaggio di proprietà dei terreni e del progetto è addirittura più avanti rispetto a quella che riguarda la Roma e si aspetta soltanto l’arrivo delle ultime carte prima della fumata bianca. Le verifiche e le asseverazioni sui contratti stilati sia in italiano che in ceco hanno richiesto leggermente più tempo del previsto, ma l’ok è imminente. Per una doppia svolta fondamentale per il futuro giallorosso.


Fonseca mette la Roma nelle mani di Pastore

IL TEMPO - BIAFORA - Nessuno stravolgimento tattico, ma tanti dubbi per la partita di domani sera contro il Bologna. Fonseca in questa settimana di allenamenti dopo l'inspiegabile prestazione della sua Roma contro il Sassuolo ha fatto capire di essere pronto a ripartire ancora una volta dal consolidato 4-2-3-1, lasciando in soffitta il modulo con la difesa a tre, ed è intenzionato a confermare in gran parte il blocco di giocatori che comunque aveva lasciato grandi speranze e aspettative a dirigenti e tifosi dopo quanto visto nel derby. L'allenatore portoghese sta però valutando tutti i possibili piani alternativi e le diverse soluzioni presenti sul tavolo insieme al resto dello staff tecnico, in particolare per quanto riguardale fasce, sia quelle difensive che quelle offensive. Contro i neroverdi Spinazzola è stato tra i pochi a salvarsi, confermando l'ottimo stato di forma già visto nei match con Genoa e Lazio. Il mancato trasferimento all'Inter e le infinite polemiche sulle sue condizioni fisiche gli hanno dato una marcia in più, soprattutto sotto il punto di vista mentale tanto caro a Fonseca. Difficilmente l’ex Juventus sarà tenuto fuori dai titolari, ma questa volta il tecnico potrebbe decidere di dirottare Spinazzola a destra, una posizione che il classe 1993 non ama particolarmente. A differenza del suo collega di reparto Santon è stato tra i peggiori ed è stato sostituito all'intervallo con il Sassuolo e inoltre Kolarov scalpita per tornare ad essere padrone della sinistra, costringendo il compagno e rivale nel ruolo ad un cambio di fascia. Difficile ipotizzare un rilancio di Bruno Peres dal primo minuto, anche se il brasiliano sta piacendo a tutti a Trigoria per la dedizione e l'impegno che mette in ogni allenamento. Davanti tornerà nella lista dei convocati Mkhitaryan, ma l’armeno partirà inizialmente dalla panchina. Sulla sinistra Perotti scalpita ed insidia Kluivert: il mancato ingresso dell'argentino a Reggio Emilia sembra però un segnale importante. Sulla destra una possibile novità riguarderebbe l’inserimento di Carles Perez tra i titolari a discapito di Under. L'esterno catalano - l’allenatore del Barcellona si è detto pentito perla sua cessione - è però ancora indietro dal punto di vista tattico e avrà bisogno di ulteriore tempo per inserirsi in un contesto differente rispetto a quello blaugrana in cui ha giocato ed in cui è cresciuto. La spina dorsale della squadra sarà invece sempre la stessa, ad eccezione di Pastore, destinato a raccogliere l'eredità dello squalificato Pellegrini sulla trequarti. Confermati i due mediani Veretout e Cristante, il centravanti Dzeko e i due centrali Smalling e Mancini, che in caso di emergenza potrebbe comunque tornare ad agire qualche metro più avanti con l'inserimento di Cetin accanto al difensore inglese, il cui futuro sarà più chiaro soltanto dopo le firme tra Pallotta e Friedkin. Tra i nuovi acquisti quello che più è piaciuto a Fonseca in allenamento è Villar, che in attesa del ritorno di Diawara può rappresentare il regista che tanto serve alla squadra giallorossa.


Fonseca studia le alternative

IL TEMPO - BIAFORA - Nessuno stravolgimento tattico, ma tanti dubbi per la partita di domani sera contro il Bologna. Fonseca in questa settimana di allenamenti dopo l'inspiegabile prestazione della sua Roma contro il Sassuolo ha fatto capire di essere pronto a ripartire ancora una volta dal consolidato 4-2-3-1, lasciando in soffitta il modulo con la difesa a tre, ed è intenzionato a confermare in gran parte il blocco di giocatori che comunque aveva lasciato grandi speranze e aspettative a dirigenti e tifosi dopo quanto visto nel derby. L'allenatore portoghese sta però valutando tutti i possibili piani alternativi e le diverse soluzioni presenti sul tavolo insieme al resto dello staff tecnico, in particolare per quanto riguardale fasce, sia quelle difensive che quelle offensive. Contro i neroverdi Spinazzola è stato tra i pochi a salvarsi, confermando l'ottimo stato di forma già visto nei match con Genoa e Lazio. Il mancato trasferimento all'Inter e le infinite polemiche sulle sue condizioni fisiche gli hanno dato una marcia in più, soprattutto sotto il punto di vista mentale tanto caro a Fonseca. Difficilmente l’ex Juventus sarà tenuto fuori dai titolari, ma questa volta il tecnico potrebbe decidere di dirottare Spinazzola a destra, una posizione che il classe 1993 non ama particolarmente. A differenza del suo collega di reparto Santon è stato tra i peggiori ed è stato sostituito all'intervallo con il Sassuolo e inoltre Kolarov scalpita per tornare ad essere padrone della sinistra, costringendo il compagno e rivale nel ruolo ad un cambio di fascia. Difficile ipotizzare un rilancio di Bruno Peres dal primo minuto, anche se il brasiliano sta piacendo a tutti a Trigoria per la dedizione e l'impegno che mette in ogni allenamento. Davanti tornerà nella lista dei convocati Mkhitaryan, ma l’armeno partirà inizialmente dalla panchina. Sulla sinistra Perotti scalpita ed insidia Kluivert: il mancato ingresso dell'argentino a Reggio Emilia sembra però un segnale importante. Sulla destra una possibile novità riguarderebbe l’inserimento di Carles Perez tra i titolari a discapito di Under. L'esterno catalano - l’allenatore del Barcellona si è detto pentito perla sua cessione - è però ancora indietro dal punto di vista tattico e avrà bisogno di ulteriore tempo per inserirsi in un contesto differente rispetto a quello blaugrana in cui ha giocato ed in cui è cresciuto. La spina dorsale della squadra sarà invece sempre la stessa, ad eccezione di Pastore, destinato a raccogliere l'eredità dello squalificato Pellegrini sulla trequarti. Confermati i due mediani Veretout e Cristante, il centravanti Dzeko e i due centrali Smalling e Mancini, che in caso di emergenza potrebbe comunque tornare ad agire qualche metro più avanti con l'inserimento di Cetin accanto al difensore inglese, il cui futuro sarà più chiaro soltanto dopo le firme tra Pallotta e Friedkin. Tra i nuovi acquisti quello che più è piaciuto a Fonseca in allenamento è Villar, che in attesa del ritorno di Diawara può rappresentare il regista che tanto serve alla squadra giallorossa.


Lady Zaniolo: "Nicolò sta lavorando per giocare l'Europeo"

IL TEMPO - SONNINO - Ormai da un anno è ufficiale la sua storia d'amore con Nicolò Zaniolo, ma di lei si sa davvero poco. Giovane e bellissima studentessa di moda, Sara Scaperrotta racconta alle telecamere di «In Voga» l’amore con il calciatore della Roma.

Sara, è stato travolgente sin da subito?
«Basti dire che, dopo un mese, ci siamo tatuati l’uno il nome dell'altro: io ho scritto Nicolò sul braccio, lui Sara. Una pazzia, ma siamo ancora insieme, quindi... Prima avevo un solo tatuaggio, fatto a 17 anni: l'amour fou, l'amore folle».

Come vi siete conosciuti?
«Tramite amici comuni. Ci siamo visti un giorno, abbiamo preso un caffè insieme, ma la prima uscita non è andata benissimo. Il fatto è che Nicolò era molto timido, stava sulle sue. Avendo lo stesso carattere, non abbiamo parlato più di tanto. Io ero in imbarazzo totale, a disagio, quindi ho pensato “non ci esco più”, lui invece è stato preso da subito. Allora mi ha scritto il giorno dopo e ho deciso di dargli una seconda possibilità: ci siamo rivisti ed è andato tutto benissimo».

La gente ti ha conosciuta grazie a questa love story, ma chi è davvero Sara?
«Una ragazza semplicissima di ventun anni che studia Moda alla Sapienza».

Eppure per molti sei diventata un’influencer.
«Ma non sono poi tanto “social”, mi piace tenere privata la mia vita il più possibile. A volte pubblico qualcosa di personale, ma senza esagerare».

Critiche?
«Ogni tanto ricevo qualche cattiveria, ma è normale, non ci faccio caso. E peggio nella vita reale: ragazze che pensavo fossero mie amiche non si sono rivelate tali, ne ho sofferto».

Come gestite tu e Nicolò la gelosia?
«Siamo entrambi gelosissimi. Per me è più difficile, gli scrivono tantissime ragazze, ma devo calmarmi un po’. Anche lui è molto geloso, ma io non gli do modo. Continuo a uscire con le mie amiche, vado a cena, raramente a ballare. Certo, la mia vita è cambiata: prima viaggiavo molto, ho girato l'America con i miei genitori, con le amiche andavo a Ibiza o in Grecia. Ora mi limito e cerco di stargli vicino».

Spesso un calciatore è costretto a cambiare città. Saresti disposta a seguirlo?
«Sì, ma vorrei comunque portare a termine i miei studi».

Per Nicolò la famiglia è preziosa. Com'è stato entrare a farne parte?
«All’inizio abbiamo tenuto fuori le famiglie, volevamo tenere la storia per noi. Poi ho conosciuto la madre, una persona stupenda, andiamo molto d'accordo. Anche la sorella è di una dolcezza unica, abbiamo un rapporto bellissimo».

E invece la tua famiglia come ha accolto la notizia della tua storia con un calciatore?
«Erano un po' titubanti, perché il mondo del calcio è quello che è. Poi, conoscendo Nicolò e vedendomi felice, non hanno avuto da ridire nulla, anzi, ora sono felicissimi».

Sembra che facciate proprio sul serio.
«A quanto pare sì».

Avete già iniziato a parlare di matrimonio?
«Ne parliamo, sogniamo. Ma è ancora troppo presto, ci penseremo più in là. Per ora comunque è come se convivessimo, dormo tutti i giorni da lui».

Com'è la vostra quotidianità?
«La mattina lui va agli allenamenti, io studio. Nel pomeriggio ci vediamo, ma non usciamo quasi mai: io magari guardo una serie tv, lui preferisce la play station, ci passa ore. Ceniamo a casa e poi... alle dieci e mezzo a letto!».

A gennaio per Nicolò quel brutto infortunio. Tu lo hai saputo subito?
«Ero allo stadio, ho visto tutto in diretta. Mi è preso uno spavento enorme, l’ho visto piangere e mi si è stretto il cuore. Ho capito subito che fosse grave e sono corsa in clinica. Poi però, vedendolo, è stato lui a dare forza a me: invece di rattristarsi mi ripeteva “Stai tranquilla”».

E difficile stargli accanto in questa fase?
«Non giocando, la sua vita è cambiata tanto. Inizialmente è stata dura perché aveva moltissime paure, ma, giorno dopo giorno, si sta dando sempre più forza, ha veramente un carattere determinato e se vuole una cosa, la ottiene sempre».

Ad esempio, rimettersi in tempo per gli Europei?
«Questo non lo so, ma penso proprio di sì, piacerebbe a tutti. Lui ci sta mettendo tutta la buona volontà per tornare più forte di prima».

Quali sono i tabù prima di una partita?
«La regola d’oro del mister è “astinenza”, quindi... mi astengo dal rispondere! Ma posso dire che Nicolò è un tipo molto preciso, va sempre a letto presto e segue una dieta sana».

Cucini tu?
«No, per ora ancora non so cucinare, ma imparerò, prima o poi».

Che cos'hai in mente per il tuo futuro?
«Il mio primo pensiero è quello di avere una bella famiglia, con tanti figli, con Nicolò, se sarà... e poi una carriera nel mondo della moda. Ho già avviato una mia linea di vestiti, usciranno quest'estate».


Primavera, la Roma si complica la vita: perde 2-0 a Verona

IL TEMPO - ZOTTI - Adesso per evitare l'eliminazione c'è bisogno di una nuova impresa. La Roma Primavera si complica la vita e rischia di compromettere seriamente la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Dopo lo scivolone di domenica scorsa in campionato contro il Torino, i ragazzi di De Rossi perdono di nuovo ed escono sconfitti per 2-0 dalla semifinale d'andata contro l'Hellas Verona. Nonostante l'evidente divario tecnico tra le due squadre - l'Hellas milita in Primavera 2 - i padroni di casa giocano con l'entusiasmo di chi non ha nulla da perdere e la voglia di uscire dal campo con un risultato storico, la Roma invece fatica ad incidere. Il terreno - completamente in erba sintetica - e il forte vento complicano ulteriormente la costruzione di gioco dei giallorossi, che non riescono a prendere in mano le redini del match. Dopo un primo tempo giocato senza riuscire a creare particolari pericoli nell'area veronese, nel secondo la Roma cede il pallino del gioco alla squadra di Corrent: i gialloblu prima passano in vantaggio con Calabrese che realizza un calcio di rigore concesso dall'arbitro per fallo di mano di Trasciani, poi raddoppiano con Turra.
La Roma paga l'ennesima partita disputata con poca concentrazione come confermano anche le parole di Bove, rientrato a Verona dopo un lungo infortunio: "Ci siamo distratti un po’, loro hanno giocato bene. Non siamo stati bravi sulle seconde palle e sulle giocate sporche. Dobbiamo prendere la partita di Bergamo come esempio: quando giocheremo sempre così potremmo dire di aver fatto un buon lavoro". La gara di ritorno si giocherà mercoledì 19 febbraio al Tre Fontane.


Lamorgese: "Ho apprezzato le iniziative prese da Roma e Lazio"

Luciana Lamorgese, Ministro dell'Interno, ha parlato sulle pagine di La Repubblica dell'odio nello sport e di come combatterlo. Grande l'elogio per la Roma e la Lazio:

Come ministro dell’Interno ha una competenza specifica su un altro incubatore del linguaggio dell’odio. Mi riferisco agli stadi. Ha intenzione di fare qualcos’altro oltre a quello che già è stato fatto?
"Proprio oggi incontrerò un rappresentante della Lega Calcio, per mantenere sempre aperto il dialogo ed il confronto. Ho apprezzato molto le iniziative prese da Roma e Lazio non solo per isolare ma per stigmatizzare un certo tipo di linguaggio e di comportamenti. Sono questo tipo di iniziative che aiutano a non essere indifferenti, a segnalare che c’è un confine che non può e non deve essere superato".


Roma-Bologna sarà diretta da Guida

Sono state rese note le designazioni arbitrali per la prossima giornata di campionato.
Roma-Bologna sarà diretta da Guida, coadiuvato dagli assistenti Di Iorio e Imperiale.
Quarto ufficiale Sacchi, mentre al VAR ed all'AVAR vi saranno rispettivamente Irrati e Carbone.


Lo Sporting Lisbona mette nel mirino Olsen

Dopo una prima parte da protagonista al Cagliari, Robin Olsen è tornato a ricoprire il ruolo di riserva per lasciare spazio al titolare Cragno. Il portiere svedese, in prestito dalla Roma, sa che in estate dovrà trovarsi una nuova sistemazione poichè alla Roma troverà la strada bloccata da Pau Lopez e Fuzato. Una possibilità, come riferisce Record, potrebbe arrivare dal Portogallo con lo Sporting Lisbona che segue da vicino Olsen.


Leo Gassman: "Ho il cuore giallorosso grazie a mio padre. Preferisco lo scudetto della Roma che vincere Sanremo"

Leo Gassman, figlio dell'attore Alessandro Gassman e nipote di Vittorio Gassman, è uno dei concorrenti di Sanremo per la categoria Nuove Proposte. Il ragazzo, tifoso della Roma, ha rilasciato un'intervista per calciomercato.com:

Eri più teso prima di salire sul palco dell’Ariston o prima di un derby? 
Sono sicuramente due contesti diversi, ma diciamo che le emozioni che si provano sono molto simili”.

Come sei diventato tifoso della Roma?
Sono cresciuto con il mito di Totti che mi ha accompagnato per tutta la mia infanzia e adolescenza. Ho il cuore giallorosso grazie a mio padre, perché mio nonno non seguiva molto il calcio. Ma la cosa bella di questo sport penso sia il fatto che ci sono persone per le quali il calcio è tutto nella vita. Tutte le speranze sono in un pallone che rotola, e la cosa fantastica è vedere persone sconosciute uniti da un’unica fede”.

Prima volta allo stadio?
Ero talmente piccolo che neanche me la ricordo. Andavo con mio padre e uno zio acquisito, anche lui tifosissimo. Però mi ricordo benissimo l’ultima volta: in Champions, contro il Barcellona. E’ stata una grande serata. Mi piacerebbe andare più spesso allo stadio, ma purtroppo con tanti impegni non è mai facile. Per un paio d’anni ho avuto anche l’abbonamento allo stadio in Tribuna Tevere”.

A quale giocatore della Roma paragoneresti la tua canzone?
Nelle parole ci rivedo Dzeko, perché nonostante la sua stazza è un tipo calmo e tranquillo. Un gigante buono”.

Sei un collezionista di maglie?
Ho le più importanti: quelle di Totti, De Rossi e Florenzi. Tutte e tre autografate con dedica. Daniele me la mandò quando ero a X Factor”.

Sei molto amico di Anastasio, che però tifa Napoli. Come la mettiamo?
Già gliel’ho ripetuto più volte, quest’anno finiscono dietro. Non c’è storia, il campionato lo perdono di nuovo”.

Hai mai pensato di fare il calciatore?
Da piccolo era il mio sogno. Mi piaceva giocare per una squadra, ero un ala destra ma all’occorrenza potevo fare anche il terzino”.

Meglio vincere Sanremo o lo scudetto della Roma?
E’ chiaro, preferisco lo scudetto”.