Cosa fanno i De Rossi? Il domani è in stand by

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Tutto lo sport è ormai fermo a causa dell'emergenza coronavirus. La situazione attuale ha frenato anche l'allenatore Alberto De Rossi e il figlio Daniele che avrebbero dovuto presto iniziare una nuova vita. Alberto è l'allenatore della Roma Primavera ormai da 25 stagioni ed è in scadenza di contratto il prossimo giugno. È infatti pronto a lasciare la panchina del settore giovanile giallorosso per sedersi dietro la scrivania ma, se il club decidesse di non promuovere nessuno internamente o non si guardasse più intorno, De Rossi senior potrebbe accettare anche il rinnovo di un anno, per concludere il suo percorso in tempi e modi più tranquilli rispetto a quelli attuali.

Il figlio Daniele invece si stava apprestando a viaggiare in giro per l'Europa per studiare i migliori allenatori e iniziare il corso a Coverciano, ma rimane tutto bloccato. Il sogno di papà Alberto sarebbe stato quello di lasciargli in eredità la panchina della Primavera, ma come sempre non entra in questioni che non lo riguardano, anche perché fino adesso non c'è stato alcun contatto con la nuova società. Chissà che con il rinvio degli Europei invece l'ex capitano della Roma non possa entrare a far parte dello staff di Roberto Mancini nella Nazionale italiana.


Mkhitaryan in attesa del suo futuro, Roma o Arsenal?

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Mkhitaryan è da poco diventato padre ma le vicende di mercato su di lui non si fermano.L’armeno è arrivato in estate dall’Arsenal e la Roma vorrebbe riscattarlo. Fonsecapunta molto su di lui e sa che li davanti può giocare in qualsiasi posizione. A mettere in dubbio la sua permanenza nella Capitale però ci sono due ostacoli: Arteta, allenatore del club inglese, e la valutazione fatta dai Gunners. Il tecnico spagnolo ha già fatto sapere che vuole puntare sul numero 77: “Mi è sempre piaciuto, stiamo prendendo in considerazione l’idea di tenerlo con noi nella prossima stagione“. La richiesta dell’Arsenal, invece, è di 20 milioni di euro, prezzo molto alto per un 31enne.


Europeo nel 2021, ma è scontro sui soldi

IL TEMPO - PIERETTI - L'Uefa ha rinviato l'Europeo di calcio. Il torneo continentale inizierà l'11 giugno e si concluderà l'11 luglio 2021. Congelate tutte le partite delle Nazionali, i play off per le qualificazioni allo stesso Europeo e tutte le amichevoli in programma in questo periodo. Lo slittamento temporale degli Europei dovrebbe consentire - virus permettendo - alle singole Federazioni di completare i rispettivi campionati, e all'Uefa di portare a termine la Champions League e l'Europa League; l'intenzione dei massimi dirigenti europei sarebbe quella di far disputare le due competizioni con partite di andata e ritorno, senza prendere in considerazione i turni con partita unica in campo neutro: le due finali saranno programmate entro il 30 giugno, a Istanbul quella della Champions League, a Danzica quella dell'Europa League.

Il rinvio delle manifestazioni sotto l'egida dell'Uefa (verrà spostata anche la Nations League ndr) comporterà un surplus di costi -una cifra vicina ai 300 milioni di euro - che verranno sopportati da Federazioni, Leghe e singoli club. La novità emersa dall'Assemblea di ieri è quella di limitare o eliminare l'esclusività degli slot, ovvero potranno essere programmate partite di campionato in turni infrasettimanali e quelle delle coppe europee nei weekend: al di là dell'emergenza e del coronavirus , sembra essere questa la corsia preferenziale che porterà in futuro alla Lega Europea, e che al momento viene sottaciuta.

Oltre agli Europei, ieri è stato ufficializzato il rinvio anche la Coppa America: la FIFA per consentire a Uefa e Conmebol di organizzare i due tornei continentali, ha ufficialmente rinviato il prossimo Mondiale per club originariamente in programma dal 17 giugno al 4 luglio 2021 in Cina. «Accogliendo le richieste delle confederazioni continentali - si legge nella nota ufficiale - è stato deciso lo spostamento del Mondiale per club alla fine del 2021, o 2022, oppure 2023. La calendarizzazione del torneo verrà decisa soltanto quando la situazione sarà più chiara». La decisione è stata presa dopo un confronto con il Governo e la Federcalcio cinese che ospiteranno la prossima edizione di tale torneo. Nello stesso comunicato, la FIFA sottolinea di aver disposto la donazione di 10 milioni di dollari all'organizzazione Mondiale della Sanità. «In un momento come questo, la comunità del calcio aveva il dovere di dimostrare unione, solidarietà a senso di responsabilità - ha dichiarato il presidente dell'Uefa Ceferin - la salute dei giocatori, degli staffe dei tifosi è la nostra priorità. Da parte di tutti c'è stato un autentico spirito di cooperazione».

Ieri anche la Russia ha sospeso fino al prossimo 10 aprile tutte le attività sportive, compreso il campionato di calcio. Uefa, Federazioni, Leghe e Club sono tutti sulla stessa barca che al momento fatica a vedere un approdo sicuro; l'emergenza sanitaria in Europa non è omogenea, diventa impossibile pianificare l'immediato futuro: per questo sono state nominate due commissioni, una finanziaria, l'altra per studiare la programmazione dei nuovi calendari.


La Roma sogna un “paracadute”

IL TEMPO - BIAFORA - In attesa di riprendere con il calcio giocato, a Trigoria stanno guardando con attenzione ciò che desidera la Uefa in merito a possibili variazioni al Fair Play Finanziario. La Roma ha inviato una lettera a Nyon nella quale propone l’istituzione di una sorta di paracadute economico per quelle che squadre che, dopo tante stagioni in Champions, incappano in un’annata negativa e riescono a qualificarsi solo per l’Europa League. Con l’emergenza Coronavirus, una delle ipotesi passata sul tavolo della Uefa è anche quella di sospendere il FPF per questa stagione.


La Serie A riparte il 2 maggio... forse

IL TEMPO - PIERETTI - Il rinvio dell'Europeo di calcio al 2021 regala maggiore possibilità di manovra per riprogrammare il campionato di Serie A, fermo alla 26a giornata e con due partite della 25a giornata ancora da recuperare: Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria. La situazione attuale non consente di capire con certezza quando e come il torneo potrà riprendere. Il campionato - nella migliore delle ipotesi - dovrebbe essere completato tra maggio e giugno: riprendere il 2 maggio 2020 (a porte chiuse) significherebbe avere nove settimane a disposizione, con 12 turni da disputare (Atalanta, Sassuolo, Inter e Sampdoria ne avrebbero tredici). Quindi nove partite in altrettanti weekend, più tre turni infrasettimanali che per le quattro squadre che devono recuperare un ulteriore turno diverrebbero quattro.

Ma all'interno di questo incastro, bisognerebbe inserire anche le competizioni europee; al momento, l'Atalanta ha completato il suo percorso degli ottavi di Champions League, e potrebbe arrivare a disputare entro la fine di giugno - teoricamente - altre cinque partite: doppia sfida nei quarti di finale, doppia sfida in semifinale e eventuale finale. Sempre che l'Uefa riesca a mantenere lo sviluppo ordinario della manifestazione confermando il turno di qualificazione con partite di andata e ritorno. Juventus e Napoli devono ancora completare gli ottavi di finale di Champions League con le partite di ritorno da disputare contro il Lione e il Barcellona: a loro serviranno sei turni infrasettimanali per giocare in Europa e arrivare fino in fondo.

Roma e Inter, impegnate in Europa League, devono ancora affrontare le sfide degli ottavi; servirebbero loro sette turni infrasettimanali nell'eventualità in cui completassero il percorso europeo fino alla finale di Danzica. I conti non tornano né per la Roma, tanto meno per l'Inter che in campionato deve recuperare - rispetto alle altre formazioni italiane impegnate nelle coppe - addirittura una partita in più, ed è ancora in corsa in Coppa Italia che ha ancora in programma il ritorno delle semifinali e la finale. Troppi impegni per pensare di poter chiudere la stagione entro il 30 giugno 2020. A questo punto prende piede l'ipotesi che la stagione possa allungarsi in deroga almeno fino al prossimo 15 luglio: con due settimane in più, tutto potrebbe essere portato a compimento. Ma è un'ipotesi ancora lontana. Si naviga a vista.


Roma su tre fronti: Euro, Serie A e solidarietà

CORRIERE DELLA SERA - Pensare al presente e prepararsi al futuro. È il compito di tutti e anche la Roma sta cercando di farlo a 360 gradi. Tanti fronti, tante battaglie. C’è quella contro la sfortuna di Nicolò Zaniolo. Il rinvio degli Europei di un anno gli riapre le porte della prima grande manifestazione internazionale della sua carriera. Novità anche da Valencia dove Florenzi, che tornerà a Trigoria il 30 giugno, è risultato negativo al tampone per il Coronavirus, dopo che molti suoi compagni erano risultati positivi. La Roma intanto, per fronteggiare l’emergenza COVID19, ha donato 13mila mascherine a vari ospedali di Roma.


Pastore: "Mi alleno tutti i giorni, la Roma ha inviato a tutti i giocatori il necessario. Credo che lo stop proseguirà oltre il 3 aprile"

Javier Pastore è stato protagonista di due interventi video da casa propria su delle trasmissioni televisive argentine. L'argomento delle discussioni ovviamente l'emergenza legata al Covid-19, ma non solo.

Javier Pastore a Cadena 3
“Il club ci ha inviato tutti i materiali a casa, che siano biciclette o altro, e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del tre aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione. Spero che un giorno, con l’aiuto di Dio, si possa fare. In Italia se ne parlava quasi come uno scherzo, fino a che gli ospedali sono stati colpiti. Da mercoledì scorso siamo in quarantena a casa, senza poter fare nulla, andare ad allenarsi, muoversi o viaggiare. Io mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Per noi che stiamo spesso fuori e viaggiamo molto è un’occasione per stare con i bambini e la sto sfruttando. Dovevamo allenarci questo mercoledì (oggi, ndr) in più gruppi, ma dopo le decisioni del Governo è tutto fermo. E non sappiamo se realmente tutto terminerà il 3 aprile. Potrebbe durare anche di più". 

Javier Pastore a Fox Argentina
“Spero che non ci siano molti casi come in Italia, ma bisogna capire che è una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco e non è uno scherzo”.


La passione infinita e mai spenta per il tedesco volante

(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Uno dei più amati dal popolo giallorosso ancora adesso. L’identikit è quello di Rudolf Voeller, Rudi, o il tedesco volante come si usava chiamarlo a Roma negli anni in cui il fenomenale numero nove teutonico scaldava i cuori dei romanisti che in lui vedevano l’ancora di salvezza in una Roma che viveva anni purtroppo non esaltanti. Classe, gol e visione di gioco a tutto campo. Un giocatore universale per il suo tempo.

198 presenze con la maglia della Roma e 68 reti totali tra il finire degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. “Chi ha giocato per la Roma poi fa sempre il tifo per la Roma”. Questa è stata una delle sue frasi celebri del periodo di permanenza a Roma. L’inserimento nella “Hall of Fame” giallorossa è stato il giusto riconoscimento a chi ha donato gli anni migliori della sua carriera ad una Roma che faticava purtroppo a lottare per le prime posizioni in classifica e che riusciva comunque  a togliersi qualche soddisfazione nelle coppe nazionali e nella vecchia e affascinante Coppa Uefa di cui è stato anche capocannoniere nel 1991 con dieci centri tra i quali spiccato le serate contro il Bordeaux, l’Anderlecht e l’iconico gol all’Olimpico contro il Brondby in coabitazione con Ruggero Rizzitelli, un gol che ha fatto epoca per importanza e significato perché il tocco finale ce lo ha messo proprio il tedesco in uno stadio stracolmo d’amore. La Coppa poi in una serata sfortunata andrà all’Inter ma nessuno toglierà al tedesco la fantastica cavalcata fatta per arrivare in finale con quei dieci gol simbolo di una campagna europea comunque da ricordare.

L’anno 1991 sarà anche quello dove segnerà 11 gol in campionato ma nel massimo campionato italiano uno dei più bei ricordi riconducibili al tedesco volante è il gol dell’uno a zero nel derby contro la Lazio di testa dopo un cross di Giuseppe Giannini sporcato male dal portiere laziale dell’epoca Nando Orsi. Un gol pesantissimo quasi in controtempo di testa per far esplodere il Flaminio, stadio temporaneo per permettere all’Olimpico di farsi bello per il mondiale in casa del 1990. Apoteosi quel gol. Ricordo indelebile. 

L’ultimo anno nella Roma poi per Voeller non andò benissimo anche se nel finale segnerà dei gol importanti che consentiranno alla Roma di qualificarsi ancora una volta alla Coppa Uefa. Il tedesco se ne andrà al Marsiglia, vincerà la Coppa dei Campioni con una maglia purtroppo dai colori di dubbio gusto. Il pensiero però è sempre per i tifosi della Roma: “La Roma farà sempre parte della mia vita, in Germania dico sempre di essere un mezzo romano. I cinque anni passati a Roma non li dimenticherò mai. Ho vinto una Coppa Italia lì e sono diventato campione del mondo all’Olimpico con la Germania. La Roma e la città di Roma per me avranno sempre un posto speciale.”

Negli anni a venire altri numeri 9 hanno vestito con successo la maglia della Roma: i vari Abel Balbo, Vincenzo Montella ed Edin Dzeko, alcuni hanno vinto anche cose più importanti ma il ricordo che Rudi Voeller genera nei tifosi della Roma è un qualcosa di ineguagliabile. Per Rudi è stato un sentimento che non si può spiegare se non lo hai vissuto da dentro: Voeller è stato un leader, un trascinatore. Un attaccante forte. Un idolo assoluto, indimenticato ed indimenticabile.


Spadafora: "Il campionato dovrebbe ripartire a inizio maggio"

Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha parlato al TG1 annunciando l'ipotesi di un campionato di Serie A che dovrebbe ripartire a inizio maggio. Questo uno stralcio dell'intervista: "Stiamo prendendo in considerazione il divieto assoluto per qualsiasi attività sportiva all’aperto, visto che molte persone stanno ignorando il consiglio di restare a casa".


Roma, morto Joaquin Peirò. Il club ricorda l'ex giallorosso (Foto)

Si è spento all'età di 84 anni Joaquin Peirò, ex centrocampista della Roma che nella Capitale vinse la Coppa Italia nella stagione 1968/1969. Lo spagnolo quell'anno alzò la coppa con la fascia da capitano al braccio, dopo averla ereditata da Giacomo Losi. Peirò giocò quattro stagioni a Roma, dopo esser stato prelevato dalla "Grande Inter", prima di tornare a giocare un'ultima stagione da giocatore con l'Atletico Madrid.


Malagò: "Il 26 convocherò una Giunta straordinaria in cui parteciperà Spadafora"

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato alcune dichiarazioni in collegamento telefonico con l'emittente sportiva SKY SPORT, in cui ha parlato della possibilità di far ripartire il campionato di Serie A. Queste le sue parole:

"Ho letto le parole di Gravina e mi sembra un’analisi lucida. Qualche incastro non è ponderabile perché ci sono squadre impegnate nelle coppe e non ci si può sovrapporre, però approvo quanto dice. Se tutto dovesse funzionare, il 3 maggio si dovrebbe ripartire, nella complicazione generale c’è una luce in fondo al tunnel. Comunque, il 26 convocherò una Giunta straordinaria in cui parteciperà Spadafora, saremo collegati in videoconferenza e vedremo cosa accadrà".

 

 

 

Bucchi: "Credo che un giorno Davide potrà arrivare a giocare nella Roma perché ha le qualità giuste"

Cristian Bucchi, ex allenatore dell'Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale sportivo TUTTOMERCATOWEB.COM, in cui ha parlato del possibile futuro con la maglia della Roma di Davide Frattesi. Il giovane attualmente è in prestito al club toscano, ma è di proprietà del Sassuolo. Il club giallorosso sul ragazzo ha un diritto di riacquisto da 15 milioni entro il 30 giugno. Queste le sue parole:

Mister secondo lei Frattesi è pronto per il salto in Serie A il prossimo anno?
"Davide è un giocatore di grandissima prospettiva. È giusto che faccia le tappe nel modo corretto. Empoli è stata la tappa perfetta in questo momento dopo il buon campionato ad Ascoli dello scorso anno. Gli mancava un po’ il gol cosa che quest’anno ha trovato con continuità. Ha avuto un salto di qualità anche nella crescita caratteriale. I momenti di difficoltà che hai su un percorso ti aiutano a crescere e il prossimo anno penso possa far parte di una rosa di Serie A e trovare il suo spazio. Ad oggi credo debba fare una scelta meno ambiziosa ma che gli permetta di avere quella continuità di cui necessita un ragazzo per poter crescere, sbagliare e allo stesso tempo migliorare."

Per la Roma dunque è ancora presto?
"Credo che un giorno Davide potrà arrivare a giocare nella Roma perché ha le qualità giuste, ma penso prima debba avere ancora una tappa intermedia. Serve un buon club in Serie A con qualche ambizione in meno e che gli dia la possibilità di sbagliare. Spesso non abbiamo la pazienza di aspettarli i giovani. Io credo lui debba valutare, ma ciò non toglie che ha le qualità per emergere. Se ha la pazienza giusta arriverà nei grandi palcoscenici al momento giusto."

Dei cinque gol in B con l’Empoli molto sono stati decisivi, cosa significa questo?
"Ne ha segnati due allo scadere con Pisa e Perugia. Un’altra rete è arrivata subito nei primi minuti. È un calciatore che è cresciuto nell'approccio alla gara. Prima magari la giovane età lo portava a essere discontinuo. Ora invece riesce a gestire la partita dal punto di vista mentale e fisico. Questo fa parte della crescita di un giocatore."

A centrocampo dove vede meglio Frattesi?
"È un giocatore duttile e nel calcio moderno non ci si può fossilizzare in un ruolo. Sicuramente interpreta meglio la posizione della mezzala. È un giocatore capace di dare una mano in fase difensiva, ma ha un passo importante e con grandi capacità di inserimento e di apertura."

Con l’Europeo spostato di un anno, c’è spazio per sognare anche per Frattesi?
"Io credo che per i ragazzi giovani i sogni siano fondamentali. Non devono perderli, ma coltivarli quotidianamente. Non devono prenderli come una sconfitta nel momento in cui i risultati non dovessero arrivare. Davide è talmente giovane che avrà un percorso lunghissimo in Serie A e gli auguro anche in Nazionale. Ora deve fare bene all’Empoli e il prossimo anno nel club dove sarà. Non deve avere la frenesia di bruciare le tappe. Lui ha le qualità per emergere, magari servirà una stagione in più, ma Davide arriverà. Farà grandi cose."