Fonseca prova a compattare il gruppo: «Non si può mollare ora»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma del 2020 ha perso 5 partite su 7 di campionato, collezionando 4 punti sui 21 disponibili. Fuori dalla Coppa Italia, lontana 6 punti - con doppio scontro diretto e la differenza reti che premia l’Atalanta – dalla zona Champions. E il confronto col passato brucia: due punti in meno rispetto alla gestione Di Francesco pre-esonero.

Il presidente Pallotta non dà alibi: «Il fatto che ci sia una trattativa in corso (per la cessione del pacchetto di maggioranza a Dan Friedkin, ndr) non può condizionare – spiega –. Questa squadra ha tutto per fare bene. Deve solo giocare». Che il d.s. Petrachi sia in bilico ormai è noto, tant’è che potrebbe anche rescindere prima di fine stagione, visto che ora non sono più idilliaci neppure i suoi rapporti con Pantaleo Longo, giunto con lui dal Torino. In ogni caso, sul volo che ha riportato la squadra da Bergamo, Petrachi non ha parlato con i calciatori, rispettando le volontà dell’allenatore e della dirigenza, ancora seccata per lo sfogo non autorizzato della scorsa settimana.

L’allenatore, comunque, sente ancora sua la squadra e ieri lo ha ribadito in un breve faccia a faccia col gruppo. Questo il senso del suo discorso: con l’Atalanta siete andati meglio che contro Sassuolo e Bologna. Continuiamo così, non molliamo, perché ci aspetta l’Europa League. Subiamo ancora troppi gol, ma sono convinto che possiamo vincere le prossime due partite (Gent e Lecce, ndr) e rimetterci in carreggiata, perché la stagione non è ancora finita.


Smalling non basta: è una difesa da ultimi della classe

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sette partite in cui la Roma ha preso puntualmente gol: 4 quelli subiti con il Sassuolo, 3 dal Bologna e poi 2 da Torino, Juventus e Atalanta e 1 da Lazio e Genoa. 15 gol incassati, una media di 2,14 a gara. Media da zona retrocessione, esattamente come i punti accumulati (appena 4). Una media su cui nulla può neanche uno come Chris Smalling, probabilmente l’ultimo vero raggio di luce di una difesa che in questo 2020 ha fatto acqua un po’ da tutte le parti.

In queste prime sette partite peggio della Roma hanno fatto solo tre squadre: Torino, Spal e Sampdoria con 16 gol subiti a testa. C'è però da fare un discorso più generale legato agli equilibri difensivi, in particolare al pressing alto chiesto da Fonseca. Idea che comporta un lavoro supplementare dei centrocampisti, a copertura anche delle possibili linee di passaggio. Se questa pressione invece salta, è inevitabile che poi salti un po’ tutto e che la difesa vada ancora più in difficoltà. E con i due esterni di difesa tornati a giocare spesso alti, ci sono state circostanze in cui la Roma si è ritrovata a difendere due contro due, con i soli centrali ad opporsi agli attaccanti avversari.


Pallotta: «La Roma ha tutto per fare bene, la trattativa per il cambio di proprietà non c'entra nulla»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - James Pallotta torna a parlare dagli States. Il presidente della Roma prende la parola per commentare il momento no della formazione giallorossa, reduce dal ko con l'Atalanta di sabato scorso. Di fatto, ammettendo per la prima volta la trattativa in corso con Dan Friedkin per la cessione del club. «Il fatto che ci sia una trattativa in corso non può condizionare. Questa squadra ha tutto per fare bene. Deve solo giocare».


Giovedì sera contro il Gent c’è Perez dal 1'

IL TEMPO - BIAFORA - Il primo allenamento dopo la sconfitta con l’Atalanta ha come di consueto previsto un lavoro di scarico in palestra per chi ha giocato con i nerazzurri, quindi soltanto da oggi Fonseca inizierà a lavorare sullo schieramento tattico da proporre con il Gent. Per i sedicesimi di Europa League il tecnico portoghese ritroverà Cristante a centrocampo e potrebbe tornare al consueto 4-2-3-1 visti i mancati esiti positivi anche se la difesa ha in parte trovato un maggiore equilibrio - del modulo sperimentale proposto contro gli uomini di Gasperini.

Le maggiori difficoltà hanno riguardato la produzione in fase offensiva e, anche in considerazione delle tre partite da giocare in otto giorni, ci potrà essere qualche stravolgimento negli uomini che andranno a comporre il tridente alle spalle di Dzeko, destinato a giocarle praticamente tutte fino al termine della stagione a causa dello scarso rendimento di Kalinic, che non sarà riscattato e in estate tornerà all’Atletico Madrid. Mkhitaryan è reduce da un infortunio e difficilmente giocherà sia con i belgi - Perez spera di avere la prima chance dall'inizio che con il Lecce. In difesa ritornerà la coppia centrale Mancini-Smalling, mentre sulle fasce agiranno Santon (Bruno Peres non è inserito nella lista Uefa) e Spinazzola, che nonostante l'errore sul gol di Palomino garantisce una migliore forma fisica rispetto a Kolarov, consapevole di essere in affanno in questo momento della stagione.


Un mese per rinascere

IL TEMPO - BIAFORA - Serrare i ranghi e ritrovare subito compattezza dopo la terza sconfitta di fila. La Roma è chiamata ad uscire al più presto dal momento di crisi invernale e il calendario può dare una mano ai giallorossi, che a partire dalla sfida di andata contro il Gent si giocheranno tutto in trentuno giorni prima della sosta di fine marzo.  In caso di passaggio del turno coni belgi, attualmente secondi in classifica nel proprio campionato e qualificati come primi nel girone europeo, saranno ben nove le partite da disputare nell’arco di un mese: sul percorso della squadra Fonseca si affacceranno Gent (due volte), Lecce, Cagliari, Sampdoria, Milan e Udinese, sulla carta tutte avversarie non impossibili.

Di certo a Trigoria il momento è più che complicato dall'inizio del 2020 e ogni formazione da affrontare da qui in avanti non può essere di certo sottovalutata. La sosta natalizia ha interrotto il filotto di risultati utili consecutivi arrivati a cavallo di novembre e dicembre e ha tolto molte certezze all’intero gruppo e all'allenatore, che deve far fronte a ben sei sconfitte nelle nove gare disputate (vittorie con Genoa e Parma e pari nel derby) in questo nuovo anno da incubo. I problemi della Roma, vicina al passaggio di proprietà da Pallotta a Friedkin, riguardano sia la fase difensiva che quella offensiva, ma la società ha fiducia che il proprio allenatore riesca a dare una svolta positiva.

Con le reti al passivo contro l’Atalanta i giallorossi hanno di  subito almeno un gol per il  nono match di campionato consecutivo: l’unica volta in cui è stata mantenuta la porta inviolata inviolata in questo periodo nero è nella trasferta di coppa con il Parma, per una media  complessiva di due reti avversarie a partita nella fase più  buia della gestione Fonseca.  Il reparto sta pagando la mancanza di un pressing offensivo efficace che così espone la retroguardia a numerosi rischi e va segnalata inoltre una serie evidente di errori individuali in marcatura. Davanti le cose non vanno meglio e l’unico a salvarsi dal punto di vista realizzativo è Dzeko, a quota 14 marcature stagionali. Il reparto d’attacco non riesce a dare il giusto contributo sotto porta e il secondo migliore marcatore è Zaniolo (6 acuti), la cui assenza, unita a quella di Diawara, sta pesando e non poco sull'andamento della Roima.

Un altro elemento che sta incidendo in negativo su tutta la manovra offensiva è Pellegrini, che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare nella sfida di Bergamo: il numero 7 è tra i calciatori maggiormente in difficoltà e da lui ci si aspetta molto di più da subito. Ieri prima dell'allenamento è andato in scena il consueto faccia a faccia tra squadra e allenatore per analizzare le criticità ed è emerso che non bisogna mollare nulla e, nonostante il pesante distacco dalla zona Champions e una profonda e ovvia preoccupazione, non è ancora finita.


Sos Pellegrini: il gioiello di Totti non brilla più

LA REPUBBLICA - L'ultimo romano è in crisi quanto e più della squadra. Lorenzo Pellegrini aveva chiuso il 2019 lanciando assist e invenzioni, come se ogni partita fosse l’occasione per dimostrare al mondo che l’incoronazione di Totti a suo “erede” fosse ottimamente spesa. Poi è successo qualcosa. Bergamo è forse il punto più basso della sua giovane carriera, una collezione di orrori, di conclusioni lunari, di giocate sconclusionate, di palle perse, fino a quella che ha portato al gol di Pasalic.

Difetto di fase difensiva e di personalità, 7 palloni regalati all’Atalanta, a cui aggiungere tre tiri finiti lontanissimi dalla porta: uno, addirittura a porta vuota. Da segnalare che rima della partita, l’agente Pocetta e il ceo romanista Fienga si sono soffermati a scambiare due chiacchiere: c'è in ballo il prolungamento per cancellare dal suo contratto la clausola che gli permetterebbe a giugno di liberarsi per 30 milioni. Conte è alla finestra, ma per a parlarne servirà rivedere in campo il vero Pellegrini.


Gent, Thorup: "Giocheremo all'attacco. Dzeko è l'uomo più temuto"

Jess Thorup, allenatore del Gent, ha rilasciato un'interista al Corriere dello Sport in vista della doppia sfida ai sedicesimi di finale di Europa League contro la Roma. Queste alcune delle sue parole:

Sensazioni per il doppio confronto con la Roma?
«In Europa League abbiamo battuto squadre come Wolfsburg e Saint  Etienne. Contro la Roma dobbiamo compiere un ulteriore step. Siamo stati molo sfortunati nel sorteggio, pur avendo vinto il girone ci troviamo a incontrare uno dei più grandi club in Europa. Non mi fido della sua crisi, il campionato italiano è difficile»

La sua filosofia?
«Attaccare senza paura»

Quanto credete nel passaggio del turno?
«È durissima. Ma posso promettere che non vedrete un Gent remissivo»

Non vi spaventa nemmeno l'Olimpico?
«A calcio si gioca sempre per segnare. in casa della Roma, davanti a un grande pubblico, non avremo sempre ii controllo della palla come piace a noi. Ce la giocheremo comunque, a testa alta»

Cosa pensa di Fonseca?
«Fa un bel calcio, abbiamo in comune il faro di far giocare molti giovani. Lo seguo con interesse»

Chi teme di più della Roma?
«Il nome che sento pronunciare nello spogliatoio è quello di Edin Dzeko»


Allenamento Roma, lavoro in palestra e sul campo. A parte gli infortunati

La Roma è tornata sul terreno di Trigoria per preparare il prossimo match di Europa League contro il Gent.
Lavoro dapprima in palestra e poi sul campo per i giallorossi. Ancora a parte gli infortunati Diawara, Mirante, Pastore, Zaniolo e Zappacosta.


Cafù: "Momento difficile, speriamo la Roma torni ad essere la squadra che piace a tutti noi"

Marcos Cafù, ex giocatore della Roma e della nazionale brasiliana, è a Berlino per partecipare come Ambassador ai Laureus Awards. A margine dell'evento ha parlato del momento della Roma ai microfoni di AdnKronos:

Sul momento
"Roma in un momento difficile dopo il ko con l'Atalanta? Noi facciamo sempre il tifo per la Roma affinché giochi bene. Purtroppo gli ultimi risultati non sono quelli che ci aspettavamo, però sarà sempre la grande Roma, ma i risultati devono arrivare altrimenti diventa difficile. Speriamo che le prossime partite la Roma le possa giocare da tale e tornare ad essere la squadra che piace a tutti noi".

Su Fonseca
"Le difficoltà sono normali, ce le aspettavamo tutti, non è facile arrivare in una piazza come Roma e fare subito il massimo, bisogna adattarsi e capire come funziona la città e la società e speriamo possa fare molto bene con la Roma".

Sulle voci societarie
"Le voci societarie possono avere influito sulla squadra? Io non credo, la squadra è una cosa e la società un'altra. Abbiamo dei grandissimi giocatori e loro devono giocare indipendentemente da quello che succede in società".

Su Totti
"Totti procuratore? Totti... porta dei bravi ragazzi... Totti è un grande e parlare di lui è sempre molto piacevole. Io spero che lui possa avere successo nel suo nuovo ruolo di procuratore, ma non è facile essere procuratore anche se ti chiami Totti, mi raccomando. Arriveranno da lui tanti ragazzi, ma in bocca al lupo".


Uva, vice presidente Uefa: "Il Fair Play Finanziario va rispettato. Il protocollo VAR va uniformato"

Michele Uva, vice presidente dell'Uefa, ha parlato ai microfoni di Radio Rai del Fair Play Finanziario:

"Bisogna ipotizzare il rispetto delle regole da parte di tutti. Non voglio parlare del Manchester City: spetterà all'organo indipendente di giustizia esprimersi sul club inglese. Il fairplay finanziario ha portato grandi risultati e serve per mantenere l'equilibrio competitivo nelle nostre manifestazioni, non per punire. I club che partecipano ai tornei in Europa devono sottostare alle licenze Uefa e al fairplay, in equilibrio fra costi e ricavi. Chi viola le regole viene deferito. Perché al Paris Saint-Germain, rispetto al Manchester City, non sono state inflitte sanzioni? Non posso entrare nel merito di quello che viene deciso dalla camera giudicante. Però posso dire che si tratta di casi diversi, anche se non conosco le carte. Pure il Milan è stato escluso dalle coppe: le regole devono essere rispettate. Challenge al Var? Non sono molto d'accordo, anche se si potrebbe testare sui settori giovanili. In ogni caso se ne occupa l'Ifab, che è un organismo della Fifa. Personalmente, vengo da pallavolo e basket e non sono convintissimo. Lo vedo come un'interferenza che va contro l'indipendenza della scelta dell'arbitro sulla decisione finale. Ma è giusto che venga analizzato, venga provato, testato. Bisogna evolvere nel protocollo e non è semplice. In tutti i campionati si vede che c'è disomogeneità. Il protocollo va uniformato. Resta comunque una novità epocale per il calcio, un grande aiuto per gli arbitri".


La Roma punta Klostermann per rinforzare la corsia difensiva destra

La Roma vorrebbe sistemare le corsie difensive in vista della prossima stagione, soprattutto quella destra ad oggi orfana di Florenzi che è in prestito al Valencia.
Petrachi per quel ruolo, come riferito da calciomercato.com, ha individuato in Lukas Klostermann il giusto innesto.
Il 23enne del Lipsia, che ha un contratto in scadenza nel 2021, è stato proposto alla Roma dallo stesso mediatore che ha guidato la cessione di Schick al club tedesco. La formula potrebbe essere individuata in una valutazione simile a quella fatta per Schick in modo tale da effettuare (anche se non sulla carta) uno specie di scambio alla pari.


Perfetti sconosciuti

INSIDEROMA.COM - MASSIMO PAPITTO - Ho scelto il titolo di un noto film campione di incassi qualche anno fa per provare a raccontare la solita sparizione che coinvolge la Roma tra gennaio e febbraio da qualche stagione a questa parte.
Perfetti sconosciuti sono i giocatori della Roma che ora vediamo portare in campo, alcuni con demerito, la maglia della Roma addosso. La Roma è completamente evaporata dopo il 4-1 rifilato alla Fiorentina prima della sosta natalizia. Da lì in poi il buio. Pesto. La sparizione. L’ennesima. E la Roma di Fonseca che fin lì era stata non straordinaria ma convincente di colpo è diventata brutta e senz’anima. Dal 5 gennaio in poi solo quasi brutte figure intervallate soltanto dal passaggio di turno in Coppa Italia a Parma (poi persa contro la Juventus) e dal bel derby giocato contro la Lazio ma non vinto nonostante le tante occasioni da gol e il dominio del gioco. Questi gli unici due acuti di un gennaio e in parte un febbraio da incubo. Da psicanalisi. La completa sparizione di giocatori e di una compattezza di squadra che si era intravista e che un po’ addirittura piaceva. Il mercato di gennaio poi ha fatto il resto perché bisognava molto probabilmente potenziare una squadra in lotta per il quarto posto Champions e invece sono stati presi ragazzi (Ibanez, Villar e Carles Perez) non pronti a lottare da subito per un obiettivo importante, quasi imprescindibile.
L’addio di Florenzi poi non è stato metabolizzato da tutti e alcuni ancora si chiedono il perché visto che al suo posto stanno giocando Santon e Bruno Peres e non Dani Alves. Tante sono state le domande senza risposta che ora anche il campo sta confermando visto che anche Kolarov sta deludendo, Smalling e Mancini sono tornati dei calciatori normali e Pellegrini anche lui sembra la brutta copia di se stesso. In pochi si stanno salvando e il gioco di Fonseca ne sta risentendo. Lui che prima sembrava un uomo fiero al comando ora sembra invece impaurito dalle difficoltà e sta palesando qualche normale limite. In più poi c’è la Lazio che vola e si sta giocando come non mai lo scudetto come prima rivale della Juventus. Il tutto tanto per aggravare la situazione.
Negli anni ci hanno detto di prendere esempio dalla cattiveria sportiva e aziendale della Juventus e ora c’è chi ci dice di prendere esempio anche dalla lungimiranza gestionale della Lazio che negli anni ha potenziato fino ad arrivare a giocarsi qualcosa di impensabile. Prendere esempio da queste due realtà da sempre odiate è l’ennesimo dolore che il vero tifoso romanista sta provando in questo momento vedendo la sua squadra che invece è una “perfetta sconosciuta”.