FIGC, Gravina: "Serve l'aiuto di tutti per tornare a vivere come prima. Ripresa? Al momento non escludo nulla"

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport delle possibili soluzioni circa la ripresa del campionato:

Lo slittamento di Euro 2020?
"Noi chiederemo alla UEFA e a tutte le federazioni un atto di responsabilità. Dobbiamo tutelare la salute degli atleti e dei tifosi di tutto il mondo. Non è un problema che riguarda solo l'Italia ma tutti. Prima di parlare di nuove date e altri progetti, bisogna attenersi alle condizioni attuali. Il rinvio di Euro 2020 è l'idea da seguire. Slittamento a novembre-dicembre? Non si è ancora parlato, così come la mia idea di playoff e playout. Domani ci confrenteremo e spero venga presa una decisione ideale".

Il futuro della A? Riprenderla e concluderla entro l'estate?
"Stiamo lavorando sugli auspici e sulla speranza. È difficile ipotizzare qualsiasi scenario, stiamo lavorando. Dobbiamo riprendere le nostre attività, tra cui lo sport e il calcio che fa da collante nel nostro Paese. Ripartire da aprile non è auspicabile, dobbiamo andare avanti di giorno in giorno e valutare la situazione. Anche il mese di maggio è un arco temporale al momento solo teorico. Serve l'aiuto di tutti per tornare a vivere come prima".

Le tre ipotesi in ballo?
"In questo momento non escludo nulla. Adesso dobbiamo cercare di programmare con l'idea più ottimistica che è quella di ridefinire i campionati e portarli a termine. Non escludo nulla. Ho preannunciato anche l'ipotesi di non assegnazione al titolo, dipende anche dal tempo che avremo a disposizione. Non escludo nemmeno la congelazione della classifica o un mini torneo finale. Nessuno può saperlo. Non è nemmeno da escludere un effetto trascinamento del campionato attuale sul 2020-2021, con un bilanciato su due stagioni diverse".


FIGC, rinviato a data da destinarsi il Consiglio Federale del 23 marzo

La FIGC, tramite il proprio sito ufficiale, ha comunicato che il consiglio federale previsto per il prossimo 23 marzo è stato rinviato a data da destinarsi.


Serie A, si studiano le alternative. No allo stop, ripresa entro il 9 maggio

In attesa della riunione dell'uefa di domani per saperne di più su Euro 2020, la Serie A studia delle strategie per organizzare il campionato una volta debellato il Coronavirus.
L'ipotesi principale, concordata dai club di Serie A in una conference call, è che si riprenda da dove si era finito entro e non oltre il 9 maggio.
Inoltre, come riferito da tuttomercatoweb.com, si penserebbe di estendere i contratti in scadenza dei giocatori e di sponsorizzazione fino al 15 luglio.
Non è stato preso in considerazione lo stop del campionato, ma ogni futura decisione verrà presa in base ai prossimi dati ed istruzioni della Protezione Civile in merito al Coronavirus.


I club di Serie A esprimono la volontà di portare a termine il campionato

La Lega Serie A ha riunito oggi i rappresentanti delle Società in video conference per lo svolgimento dell’Assemblea.
Nel corso della riunione sono stati affrontati tutti i temi all'ordine del giorno, passati però in secondo piano di fronte all’emergenza sanitaria legata alla gestione e alla diffusione del COVID-19 nel nostro Paese.

A tal proposito la Lega Serie A ringrazia tutte le Società per l’impegno e per le innumerevoli iniziative a sostegno dei diversi ospedali sparsi sul territorio italiano. Il contributo del mondo del calcio a supporto delle strutture ospedaliere, dei Medici, degli Infermieri e di tutto il Personale ospedaliero, ogni giorno in prima linea in questa sfida impegnativa, verrà raccontato dalla Lega Serie A sui propri social attraverso la campagna #WEAREONETEAM, patrocinata dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Protezione Civile.

I Club, infine, hanno ribadito all’unanimità la volontà di portare a termine il Campionato di Serie A TIM, non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno. Questa la posizione della Lega Serie A in vista della riunione di domani convocata dall’Uefa.
Nel corso dei prossimi giorni, inoltre, prenderanno il via i tavoli di lavoro, costituiti la scorsa settimana, che riguarderanno tematiche mediche, tecnico-sportive, di rapporti istituzionali e di risk assessment per le Società e per la stessa Lega Serie A.


Petrachi su Mudryk, giovane della Primavera dello Shakhtar indicato da Fonseca

Paulo Fonseca ha indicato a Gianluca Petrachi di monitorare Mykhailo Mudryk, giovane esterno offensivo sinistro della Primavera dello Shakhtar Donetsk, di piede destro. Il tecnico portoghese conosce bene il calciatore, avendolo convocato per la prima volta in prima squadra. Lo riporta Il Corriere dello Sport. 


Addio a Massimo Ruggeri, giornalista e volto noto della TV romanista. Il cordoglio della AS Roma: "Un signore in giallorosso"

Questa notte è venuto a mancare a Roma, Massimo Ruggeri, storico giornalista e volto noto dell'etere romano. Conosciuto per essere l'ideatore e conduttore de "La Signora in Giallorosso", in onda da molti anni sul Teleroma 56. La AS Roma ha voluto ricordare Massimo, attravero un tweet: "UN SIGNORE IN GIALLOROSSO" Ciao Massimo. 

 

 


Dzeko: "La Roma è cresciuta molto e ogni anno diventa più grande"

Edin Dzeko, attaccante e capitano della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per The Athletic in cui ha parlato della sua avventura in giallorosso e dei gol più belli messi a segno: “Non dormo mai dopo le partite, anche dopo una grande vittoria per la testa ho tanti pensieri. Dopo ogni partita, vinta o persa, ho le basi per fare un'analisi. Penso alle volte in cui avrei dovuto segnare e non l’ho fatto o a qualche passaggio importante che ho mancato”.

Il feeling con Nainggolan e Salah
È stato facile giocare con Radja e con Momo perchè trovano vie di passaggio uniche, mi aprivano bene gli spazi ed io per loro. Salah era molto veloce e Radja giocava da numero 10 in quella stagione. Ci intendevamo a meraviglia gli uni con gli altri. Capirsi con loro però non è una cosa nata dal primo giorno in cui abbiamo calcato il prato insieme.  La pratica e l'allenamento hanno permesso di costruire la nostra intesa. Eravamo in continui confronto prima durante e dopo le partite, sui nostri movimenti e su come ci piaceva giocare”.

Sul suo stile di gioco
Di solito si pensa che il centravanti attenda solo la palla al centro dell’area. Mi piace muovermi, avere il pallone e toccarlo molte volte, penso a dove si trova il difensore avversario e quale sia la migliore via di passaggio da creare per i miei compagni e che pallone gli posso dare. Io non sono il classico numero 9 che aspetta un cross o qualcosa del genere e basta”.

Sul piede debole
È difficile nascere calcisticamente ambidestri. Non credo di avere un piede più debole dell'altro, ci ho lavorato tanto in allenamento si da giovane. A fine di questi ci esercitavamo sui tiri in porta e io insistevo a provare di sinistro. Tutti mi chiedevano perché lo facessi, io rispondevo che avevo solo tanto da imparare”.

Sulla rimonta epica contro il Barcellona
I miei amici mi chiesero biglietti prima dell’andata. Dopo il 4-1 in Catalogna nessuno credeva che avremmo potuto ribaltare il risultato. Quelli a cui avevo dato i biglietti sarebbero venuti comunque all’Olimpico, anche se data la difficoltà dell'impresa sulla carta non volevano più farlo”.

Sulla semifinale contro il Liverpool
Concedere 5 gol volle dire regalargli il match di andata, fu molto difficile da mandare giù. Eravamo molto tesi e avvertivamo tanta pressione, e c'è da dire che iniziammo bene con una traversa di Kolarov.
Dopo il primo gol cambiò qualcosa, sembrammo quasi non pensare al ritorno, al fatto che avevamo due partite. Nonostante il 5-2 incassato i tifosi ci sostennero in maniera focosa e ci diedero ancora più forza per provare a fare meglio. Nel secondo tempo della partita di ritorno impedimmo agli avversari di oltrepassare la metà campo. Li pressammo in maniera asfissiante. Mi rimarrà come un qualcosa che avremmo potuto fare meglio
”.

Sulla squadra del 2015
Tanti buoni giocatori. Se ogni anno vendi un calciatore, perdi continuità. I giocatori nuovi hanno sempre bisogno di tempo per abituarsi al campionato e al club. Ma devo dire che la Roma è cresciuta molto negli ultimi 4 anni e ogni anno diventa più grande”.

Sulla fascia di capitano
Sono l’unico calciatore rimasto rispetto a 5 anni fa e non penso di aver rubato nulla a nessuno, è il corso del tempo. Sono onorato ad indossare la fascia dopo due leggende, non solo della Roma ma anche d'Italia, come Totti e De Rossi. È una grande responsabilità per me, mi sento pronto”.

Sulle critiche
Segni un gol e tutti ti amano. Poi non segni per 3-4 partite e quasi tutti ti odiano. Bisogna farci l'abitudine perchè questo è il calcio, le cose vanno così. Per i giovani è più difficile perchè avvertono maggiormente la pressione. Loro sono i miei bimbi, ho 14 anni in più di loro e fischiare me o fischiare un Kluivert è diverso, è molto più difficile per loro”.

Sulla sua forma
I miei compagni ed i miei avversari mi dicono che ho 34 anni ma corro come uno di 22”.

Sui trofei
È un peccato per un club come la Roma non aver vinto nulla in questi anni. Un club così merita di vincere trofei, ci manca solo quello, qui c’è tutto quello che puoi desiderare. Dobbiamo fare solamente questo ultimo passo: ogni coppa ti dà più fiducia nel fatto di poter raggiungere traguardi più alti”.


Roma, fai in fretta. E’ con Pellegrini che entri nel futuro

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - La Roma guarda avanti e pensa alle strategie che erano state stabilite già da tempo, primo fra tutti il rinnovo del contratto di Lorenzo Pellegrini. L’obiettivo è adeguare il valore dell’ingaggio e trattare per eliminare la clausola da circa 30 milioni, che lo rende sempre un potenziale partente. Per i tifosi giallorossi il centrocampista sembra l’anello di congiunzione tra passato e futuro, per la sua disponibilità a restare nella Capitale, come a suo tempo hanno saputo fare Totti e De Rossi. Discorso diverso invece per tutte quelle situazioni rallentate dalla sosta: il rinnovo di Smalling si fa più complicato perché il Manchester United ha diverse offerte per il difensore. Al club giallorosso, non a caso, è stato offerto Marcos Rojo, sempre dello United, attualmente in prestito all’Estudiantes e col contratto in scadenza nel 2021. I telefoni di Petrachi e dei procuratori restano bollenti. 


Quando tornare al lavoro, è scontro

LA GAZZETTA DELLO SPORT - FONTANA - “Nonostante l’intervento del Presidente del Consiglio, che ha adottato misure urgenti fino al 25 marzo, ci rattrista registrare un comportamento scriteriato di alcuni club, che si ostinano a convocare gli atleti in piccoli gruppi per il controllo della temperatura” si legge nel comunicato dell’AIC, che si aggiunge alle preoccupazioni già espresse dai medici di Serie A. Le 20 società del campionato sono attualmente ferme, non c’è ancora certezza sui tempi di ripresa. Continassa vuota dopo la positività di Rugani, Pinetina off-limits. Lotito e De Laurentiis ribadiscono l’importanza dell’allenamento, ma la Lazio resterà ai box fino al 21 marzo. L’Atalanta non metterà piede a Zingonia almeno fino a domani, la Roma tornerà a Trigoria mercoledì insieme a Napoli e Parma. Per la Fiorentina, dopo la positività di Vlahovic, la quarantena durerà almeno fino al 26. La Sampdoria procede con cautela, sono sospese tutte le attività sportive.


Lo scudetto vien d’estate. Il piano per salvare la Serie A

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il calcio, in mezzo alle martellanti notizie su nuove positività, prova a immaginare una ripartenza. Il traguardo minimo a cui aggrapparsi è lo scudetto, a costo di grandi sforzi organizzativi. L’alternativa playoff proposta da Gravina è un’ipotesi estrema nel caso in cui non si riuscisse a giocare tutte le partite. L’idea della Roma è una sfida a 12 per lo scudetto (con playout ad 8), quella del Bologna invece è di combattere su tre fronti: titolo/Champions, Europa League, salvezza/retrocessione. L’unica condizione indispensabile è convincere i dirigenti della UEFA a rinviare l’Europeo. Tutti i club italiani sono schierati sull’ipotesi salva campionato. Ricominciamo quando si può e concentriamo tutto in due mesi. Il sacrificio della Nazionale sarebbe l’unico modo per salvare la stagione. 


Totti dona 15 macchinari allo Spallanzani: “Insieme vinceremo la partita”

IL MESSAGGERO - Totti scende in campo nella lotta al Coronavirus. Lo fa donando insieme ad uno dei suoi sponsor 15 apparecchi per il monitoraggio dei parametri vitali All’ospedale Spallanzani di Roma: “Sono giorni difficili per l’Italia, ma insieme vinceremo questa partita“. 


Calcio, contagio alla rovescia

IL MESSAGGERO - BUFFONI - La Serie A sale a 11 giocatori contagiati dal Coronavirus. Ieri è arrivata la notizia della positività anche di Cutrone, Pezzella, De Paoli e Bereszynsky. Non si sa cosa succederà per i campionati. Ad essere sacrificati dovrebbero essere gli Europei, rimandati al 2021. Se ne discuterà martedì in videoconferenza ma la FIGC è per terminare i campionati. Non si sa quando si potrà ricominciare però. Ieri l’AIC ha rilasciato questo comunicato: “Ci rattrista e indigna registrare ancora oggi un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società calcistiche, che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi o, peggio ancora, per il controllo quotidiano della temperatura”.