Totti: piango fuori Trigoria

IL TEMPO - BIAFORA - È Totti show su Instagram. La leggenda della Roma negli ultimi giorni ha messo in campo tutta la sua ironia per tenere compagnia ai tifosi di mezza Italia che hanno seguito le dirette social con campioni del calibro di Cannavaro, Vieri e Toni. Il numero 10, che quasi un anno fa ha rassegnato le dimissioni dal club giallorosso ed ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dei procuratori, è convinto che la Serie A riprenderà a giocare: «Ogni mattina sul telefono ti arrivano 300 notizie diverse. Per me - dice interrogato da Toni che lo ha stuzzicato vista l'amicizia tra Totti e il presidente del Coni Malagò - riparte, a fine maggio si gioca il campionato».

L'ex capitano poi, scherzando sulla sua nuova vita da giocatore di calciotto e sui tanti animali che ha in casa per colpa della moglie Ilary, è tornato a parlare dell'addio al calcio giocato: «Io non volevo smettere, stavo bene fisicamente. Poi non volevo giocare sempre, non ho imposto niente. Ho fatto questa scelta di vita smettendo, perché dovevo rovinare questo percorso? Non mi cambiava niente, sia sul lato economico e sportivo. Se sto bene e vedo che durante gli allenamenti posso dare il mio... Non arrivavo secondo a nessuno. Lo so che non avrei giocato tutte le partite ma stando là aiuti i giovani, l'ambiente, l'allenatore e sei a disposizione nei momenti di difficoltà. Sarei stato contento anche non giocando, mi bastava far parte del gruppo. Ogni volta che entravo, lo stadio si accendeva. Era un bene per me e per i compagni. Comunque, c'è sempre una fine. Il problema - la considerazione più che amara di Totti - è che alcune persone mi dicevano che avrei deciso io e poi mi hanno messo da parte. Ci sono rimasto male perché per la Roma ho dato tutto, mi sarei tagliato una gamba».

L'ex punta di Bayern e Fiorentina, nelle vesti di intervistatore, ha continuato a battere il ferro sul rapporto attuale tra Totti e la società capitolina: «Finché è così - riferendosi a Pallotta che ha in Baldini il suo più fidato consigliere - non penso che rimetterò piede a Trigoria. Ogni volta che porto Cristian, resto fuori dai cancelli. Certe volte resto in macchina e mi viene da piangere a pensare che dopo 30 anni non posso più entrarci». Titoli di coda su alcuni dei protagonisti: «Il 10 più forte di tutti è Dybala, quando giocavo invece era Ronaldo il Fenomeno, avremmo dovuto fare i buffi per 100 anni per farlo venire da noi. Immobile è un bel giocatore, ma capitano quelle annate in cui come tocchi palla fai gol... Buffon altri 2-3 anni li può fare a mani basse». Di certo le dirette di Totti non sono finite.


Gravina consegna il protocollo. Higuain non vuole tornare

IL TEMPO - CICCIARELLI - La Federcalcio ha consegnato il protocollo per la ripresa degli allenamenti ai ministri di Salute e Sport Speranza e Spadafora, che assieme al comitato tecnico scientifico del governo valuteranno la possibilità di ricominciare le attività il 4 maggio. Una risposta potrebbe arrivare mercoledì, giorno in cui Spadafora ha convocato un vertice con tutto il mondo del calcio per discutere a riguardo.

In caso di parere positivo i giocatori saranno sottoposti ai controlli preventivi per il Covid-19, con due tamponi a distanza di 72 ore l'uno dall'altro, esami sierologici e controlli specifici sui giocatori guariti dal virus, come valutazioni cardiovascolari e polmonari. L'iter permetterebbe ai giocatori di riprendere le gare dopo tre settimane di allenamenti, ma tra questi potrebbe non esserci Gonzalo Higuain: il centravanti della Juventus vorrebbe restare in Argentina dove era rientrato a fine marzo, sia per continuare ad assistere la madre malata che per l’apprensione rispetto all'evoluzione dell'emergenza coronavirus. Tra i bianconeri rientreranno nelle prossime ore Pjanic e Douglas Costa.


Coppe 2021 dal 20 ottobre

IL TEMPO - La prossima edizione della Champions League potrebbe scattare martedì 20 ottobre. La data di inizio della fase a gironi dell'Europa League sarebbe invece fissata per giovedì 22 ottobre. Per quanto riguarda La Liga, potrebbe concludersi, al più tardi, venerdì 31 luglio.


Florenzi: non tornerò giallorosso

IL TEMPO - ZOTTI - Florenzi non si sbilancia sul suo futuro. Dopo l'addio temporaneo alla Roma, il giocatore attualmente in prestito al Valencia non esclude una separazione definitiva a fine stagione: «Non so se quella attuale sia solo una parentesi - ha raccontato a Sky Sport - voglio finire la stagione e raggiunge- re i miei obbiettivi con la squadra, poi vedremo e affronteremo tutto senza problemi. Sinceramente non so se tornerò alla Roma, dico la verità. Aspettiamo che finisca questo prestito».

L'ex capitano giallorosso - che sta approfittando della quarantena per godersi la famiglia - ha parlato anche del rapporto con Fonseca e del profondo rispetto che nutre per il portoghese, che nel suo ruolo ha spesso preferito affidarsi ad altri: «Abbiamo preso la decisione del trasferimento insieme. È uno dei più grandi allenatori che ho avuto calcisticamente parlando. Ci può stare che io non piaccia a lui in quel determinato ruolo. Abbiamo un gran rapporto e lui mi ha detto che non sapeva quanto spazio avrebbe potuto garantirmi». Inevitabile invece il trauma al momento di partire per la Spagna: «Per me è stata una botta lasciare Trigoria: dai magazzinieri, ai fisioterapisti, a quelli del bar. Mi hanno detto: "Veramente stai andando via anche tu?". Mi rimarrà sempre nel cuore».


Tutti pronti a partire. Il protocollo della Figc a Spadafora e Speranza: mercoledì si decide

GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo l'invio del protocollo di sicurezza da parte della FIGC a Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza, è in programma per mercoledì alle 12 un incontro in video conferenza con tutte le parti in causa del mondo del calcio. Ci sarà Gravina come tutti i presidenti delle leghe dalla A alla dilettanti, quelli delle associazioni di calciatori, allenatori ed arbitri, e una delegazione della Commissione medica FIGC.

Da definire nel corso della riunione l'itinerario della ripresa e le relative date: il protocollo infatti stabilisce i diversi step ma non fa riferimento a date per ognuno di questi.

Lo step successivo sarà quello di definire la ripresa del campionato, visto che per ora al centro delle analisi sono rimasti solo gli allenamenti. L'ipotesi è quella di riprendere il 27-28 maggio con le semifinali di Coppa Italia, chiaramente a porte chiuse.

I punti cardine del protocollo restano gli screening con i famosi tamponi per tutti i partecipanti ai ritiri, che dovranno essere blindati. Sulla disponibilità dei test ci dovrà poi essere un via libera del sistema sanitario per evitare disparità di trattamento con gli altri cittadini.

In piedi l'ipotesi 5 sostituzioni per squadra in ogni match, con la possibilità di giocare solo negli stadi del Centro-Sud.


Ipotesi maxi scambio con la Fiorentina: Biraghi-Pezzella per Florenzi-Spinazzola

GAZZETTA DELLO SPORT - Un'ipotesi di mercato che prende corpo dalla necessità della Roma di ridurre i costi di gestione anche a causa dell'emergenza economica conseguente al Coronavirus: un maxi-scambio con la Fiorentina che porterebbe in giallorosso German Pezzella e Cristiano Biraghi con la cessione di Leonardo Spinazzola ed Alessandro Florenzi. Non è del resto un segreto il gradimento dei giallorossi per il centrale argentino, mentre la voce di un interessamento da Trigoria per l'esterno è circolato negli ultimi giorni.


Zaniolo: "Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma. Fonseca è il tecnico giusto per noi"

Nicolò Zaniolo ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. Di seguito le sue parole: 

Come stai passando la quarantena?
“Sto molto bene, dal giorno dell’infortunio sono migliorato. Non è che la mia vita sia cambiata molto da quel giorno, il ginocchio risponde bene e spero di continuare così”.

Come sono stati i primi giorni dopo l’infortunio contro la Juventus?
“Non nascondo che i primi 2-3 giorni ho fatto fatica a carburare, per me è stata una doccia fredda, mi sono subito accorto che era una cosa grave. Ho metabolizzato il tutto e ora penso solo a recuperare, lo sto facendo e devo continuare a farlo”.

(Messaggio del Professor Mariani)
“Ciao Nicolò, mi dicono che stai meglio adesso. Sei riuscito addirittura a spostare gli Europei e i campionati, voglio rivederti presto (ride, ndr)”.

“Devo ringraziarlo, io avevo gli occhi pieni di lacrime con il ginocchio rotto ma mi è sempre stato vicino, mi ha incoraggiato e devo ringraziarlo e se tutto va bene lo devo a lui”.

Hai rivisto l’azione dove ti sei infortunato?
“Mi vengono ancora i brividi, è stata una delle sensazioni più brutte della mia vita, non la auguro a nessuno”.

A fine maggio con il gruppo?
"Ora siamo al terzo mese e non so bene le dinamiche. Io penso che sia meglio un giorno in più che un giorno in meno, devo stabilizzare il ginocchio al 100%, poi se ci sarà l'occasione sarò felice di chiudere il campionato giocando".

Che insegnamento hai tratto da questa esperienza?
"Molte cose, i compagni di hanno detto che questo infortunio mi sarebbe cresciuto per crescere e adesso l'ho capito, metti sul tavolo le cose importanti e ora sto lavorando ai dettagli".

Hai ricevuto anche un messaggio da Modric?
"Sì, l'anno scorso ci siamo scontrati in Champions League, gli chiesi la maglietta ed è stato un onore il suo messaggio".

L'esordio contro il Real Madrid?
"Ricordo ancora la riunione tecnica, Di Francesco mi disse che avrei giocato e io ero incredulo. Tutte le emozioni le ho ancora impresse nella mente, è un giorno indimenticabile".

Di Francesco ti ha avvisato direttamente nella riunione tecnica?
"Io il giorno prima non pensavo nemmeno di partire, in lista Champions ne vanno 22. Non mi fece capire niente, mi ha convocato e mi ha avvisato alla riunione tecnica".

(Messaggio di Di Francesco)
"Ti mando un abbraccio Nic, tornerai più forte di prima".

Quanto sono stati importanti per te Di Francesco e Roberto Mancini?
"Il mister Di Francesco mi ha inserito tra i grandi, mi ha fatto capire l'importanza del lavoro settimanale e gli devo tantissimo, così come devo tanto a Mancini che mi ha convocato senza fare nemmeno una partita tra i professionisti. Quando sono stato convocato in Nazionale non ci credevo, l'ho saputo tramite Sky Sport, pensavo fosse un errore. Il primo giorno a Coverciano mi sembravo un bambino al parco giochi, non ci credevo".

C'è stato un momento in cui pensavi di non farcela?
"Sì, venivo da 6-7 anni nelle giovanili della Fiorentina, avevo poi due amici che stavano a La Spezia e quando fui scartato ci rimasi male. Mi sono trasferito alla Virtus Entella, non giocavo e un giorno mi sono sfogato con mio padre. Lui mi ha consigliato di fare un'altra settimana a mille e da quella settimana effettivamente è partito tutto".

Come hai vissuto il passaggio alla Roma?
"Avevo finito il percorso in Primavera con l'Inter e volevo giocare con i grandi. Non mi aspettavo la chiamata di una squadra blasonata come la Roma, anche qui è stato tutto casuale, mio padre mi disse che saremmo dovuti partire per Roma ed ero incredulo, non pensavo di andare in una squadra del genere".

Come vivi in città?
"Roma è una città fantastica, una città che vive di calcio, una società unica composta da persone fantastiche, poi qui ho trovato anche la fidanzata".

Senti la passione dei tifosi nei tuoi confronti?
"Faccio un esempio: quando ho subìto l'infortunio c'erano tantissimi tifosi pronti a salutarmi, c'è un ragazzo che ogni giorno mi scrive il countdown per quando devo rientrare. I tifosi mi stanno tirando su il morale".

Cos'è successo nel ritiro della Nazionale Under 21 quando sei stato escluso con Kean?
"Erano due-tre giorni di fila in cui io e Moise facevano ritardi alle riunioni tecniche, io ero arrivato stremato e mi sono lasciato andare. Quella cosa lì  mi ha insegnato molto, accettando le conseguenze. Mister Di Biagio ha giustamente deciso di lasciarci fuori e penso che questa così non succederà mai più".

Ritardi per la playstation?
"Giocando con la playstation ci dimenticavamo delle riunioni".

Decisione giusta di Di Biagio, quindi?
"Sì certo la condivido pienamente, è stato un messaggio da dare al gruppo".

C'è stato subito feeling con Fonseca?
"Ero reduce dall'Europeo Under 21 e sono arrivato 4-5 giorni dopo la squadra. Fonseca mi ha subito parlato, mi ha detto dove migliorare e ho seguito le sue indicazioni, è una persona fantastica, dice le cose in faccia e penso sia il tecnico adatto per noi".

Cosa è mancato alla Roma in questa stagione?
"Per me c'è mancato il coraggio di fare la giocata, quindi le partite diventavano prevedibili da parte nostra. Nell'ultimo periodo ci siamo un po' ripresi, a Cagliari abbiamo giocato bene e vinto".

Qual è il tuo ruolo?
"Io mi trovo molto bene come esterno destro, non lo avevo mai fatto e penso che mi trovo molto bene perché sono sempre di fronte alla porta e in grado di puntare l'uomo. Sto migliorando in questo, poi mi piace molto fare la mezzala e giocare sulla trequarti, adesso come adesso dico esterno destro".

Come procede la vita in quarantena con la fidanzata e la mamma? Giochi con la playstation?
"Io mi alzo un po' più tardi, poi mangio subito e vado a fare allenamento. Dopo sto con la mia ragazza e mia mamma, poi vedo i film, con la playstation dopo un po' mi annoio. In casa devo dire che sono abbastanza insopportabile, chiedo scusa a entrambe".

La Roma si sta distinguendo per le sue iniziative benefiche: è un motivo d'orgoglio?
"Certo, queste iniziative che sta facendo la Roma sono iniziative che sono fondamentali e sono orgoglioso di far parte di queste iniziative. La salute viene prima del calcio e sono felice di far parte di questa società, devo anche ringraziare i tifosi per le donazioni e spero di restare qui tanto tempo".


Roma, i giocatori scrivono a Fienga: "Vogliamo aiutare la società"

In una lettera indirizzata al CEO Guido Fienga, gli atleti giallorossi, contestualmente alla scelta spontanea di rinunciare a 4 mensilità, hanno dichiarato: «Scriviamo per esprimere il nostro sostegno alla Società per tutto quanto sta facendo in questo periodo al fine di superare le difficoltà create dall'emergenza Covid-19. Noi giocatori siamo pronti a riprendere a giocare appena sarà possibile dando il massimo per raggiungere i nostri obiettivi, ma ci rendiamo anche conto che tutto ciò non basterà a far fronte alle conseguenze economiche dell'emergenza in corso. Con la speranza di fare qualcosa che aiuti la Società a far ripartire al meglio il progetto Roma che tutti condividiamo, abbiamo deciso di fare questa proposta finanziaria. Confermiamo inoltre tutto il nostro supporto alle iniziative della Roma e di Roma Cares per aiutare chi si trova in difficoltà a causa del virus. Forza Roma!".


Comunicato ufficiale: allenatore, giocatori e staff tecnico rinunceranno a 4 mesi di stipendio

"Guido Fienga ringrazia i giocatori dell’AS Roma, l’allenatore e il suo staff in seguito alla rinuncia dei rispettivi stipendi per il resto della stagione, al fine di supportare il Club.

I calciatori, Paulo Fonseca e i suoi collaboratori hanno scelto spontaneamente di fare a meno di quattro mesi di retribuzione nell’attuale stagione sportiva per aiutare la Società a superare la crisi economica che ha colpito il mondo del calcio dopo l’epidemia da COVID-19.

Gli atleti giallorossi, il tecnico e il suo staff hanno anche concordato di pagare collettivamente la differenza economica per garantire che ogni dipendente interessato dagli ammortizzatori sociali messi a disposizione dal Governo continui a percepire il proprio stipendio netto.

"Parliamo sempre dell’unità di intenti della nostra Società e, attraverso la scelta spontanea di tagliarsi lo stipendio per il resto della stagione, i giocatori, l’allenatore e il suo staff hanno dimostrato che siamo davvero tutti assieme", ha dichiarato Fienga. "Dzeko, tutti i giocatori e Fonseca hanno dimostrato di comprendere veramente cosa rappresenta questo Club e li ringraziamo anche per il loro magnifico gesto nei confronti dei nostri dipendenti”.

L’ultima partita giocata dalla Roma risale al 1 marzo e poco dopo sono state sospese tutte le attività calcistiche in Europa, in concomitanza con le misure governative per limitare la diffusione del Coronavirus che ha finora registrato 1,5 milioni di contagi e più di 160 mila morti, dei quali oltre 23 mila solo in Italia.

Con la Serie A ferma da quasi due mesi i calciatori e il tecnico giallorossi hanno quindi contattato i quadri dirigenziali societari offrendo una rinuncia ai propri stipendi per la stagione in corso relativamente alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno.

Se il campionato dovesse riprendere ed essere completato, l’azienda, i giocatori e l’allenatore con il suo staff hanno inoltre definito un piano di incentivi che dovranno essere pagati a seconda del raggiungimento di determinati obiettivi sportivi.

Nelle prossime settimane, saranno perfezionati gli accordi individuali con i calciatori, il tecnico e i suoi collaboratori come richiesto dalle normative vigenti.

In una lettera indirizzata al CEO Guido Fienga, gli atleti giallorossi hanno dichiarato: «Scriviamo per esprimere il nostro sostegno alla Società per tutto quanto sta facendo in questo periodo al fine di superare le difficoltà create dall'emergenza Covid-19. Noi giocatori siamo pronti a riprendere a giocare appena sarà possibile dando il massimo per raggiungere i nostri obiettivi, ma ci rendiamo anche conto che tutto ciò non basterà a far fronte alle conseguenze economiche dell'emergenza in corso. Con la speranza di fare qualcosa che aiuti la Società a far ripartire al meglio il progetto Roma che tutti condividiamo, abbiamo deciso di fare questa proposta finanziaria. Confermiamo inoltre tutto il nostro supporto alle iniziative della Roma e di Roma Cares per aiutare chi si trova in difficoltà a causa del virus. Forza Roma!. Anche il management del Club rinuncerà a una parte del salario in questo periodo per aiutare l'azienda»".


Ripartenza il 4 maggio? I timori di medici, ad e calciatori

REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Settimana decisiva per le sorti del calcio. Martedì assemblea di serie A, mercoledì il ministro Vincenzo Spadafora si collega con tutto il mondo del pallone. In discussione il protocollo medico e la riapertura degli allenamenti il 4 maggio. In serie A, come al solito, il clima è rovente fra chi spera e pensa di tornare a giocare e chi (Cellino in testa) non ne vuole più sapere. Sembra che Cairo, presidente del Torino, abbia cambiato idea e ora sia disponibile a tornare in campo. Il Milan lo è, lo ha confermato oggi Scaroni: il club rossonero sarebbe disponibile anche a giocare in campo neutro. C'è da risolvere inoltre il problema (serio) dei contratti, la stagione ufficialmente finisce il 30 giugno: la Fifa ha dato una sua indicazione, ma ci sono molti giocatori a scadenza di contratto e sarebbe necessario un patto fra i presidenti per evitare fughe e contenziosi.

Le trattative dei club coi loro calciatori, intanto, proseguono: si troverà un accordo per il taglio dello stipendio di una mensilità, una mensilità e mezzo, nel caso di ripresa della stagione. Se dovesse finire qui invece il taglio sarebbe di quattro mesi, e potrebbero sorgere non pochi problemi, qualcuno potrebbe svincolarsi. Inoltre sarà in discussione fra martedì e mercoledì il protocollo stilato dalla commissione medica della Figc. Ci sono ancora dei dubbi per quanto riguarda gli allenamenti collettivi, gli spogliatoi. Negli sport individuali, vedi il nuoto, è facile, nel calcio un po' meno. La responsabilità della decisione finale, se tornare ad allenarsi, sarà dei medici dei club e degli amministratori delegati: affiorano alcune perplessità. L'ad risponde penalmente, in caso di problemi, di nuovi positivi al Covid 19. Ci vuole prudenza, la squadra di Wuhan, da dove è partita la pandemia, è tornata a casa solo adesso, dopo 104 giorni. Anche fra i giocatori italiani c'è qualcuno, che legittimamente, ha timori.

La serie B intanto aspetta il governo e non fa piani per il futuro. La serie C è pronta a chiudere i battenti, assemblea decisiva il 4 maggio. Il progetto di Ghirelli prevede la promozione in B delle tre squadre prime nei rispettivi gironi (Monza, Vicenza e Reggina), più una quarta che sarebbe estratta a sorte fra quelle che avrebbero diritto a disputare i play off (il sorteggio riguarderebbe addirittura 27 società per un solo posto a disposizione...). In più ci sarebbero il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi. Il Bari di De Laurentiis, in corsa per la B, ha già mandato una diffida (sui siti dei tifosi del Bari hanno scritto, "Ghirelli la tombola la facciamo a Natale"): non ne vuole assolutamente sapere del sorteggio. Il piano di Ghirelli, comunque, deve passare al vaglio dell'assemblea di C e poi del consiglio federale.

Il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, lo ha attaccato: "Quella della Lega Pro costituisce una semplice proposta", spiega il presidente della Lnd, che è anche vicepresidente vicario della Federcalcio. "Proposta che peraltro, non è stata concordata né preventivamente illustrata dal presidente della stessa Lega Pro alle altre componenti federali direttamente interessate. Ovviamente ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio Federale della Figc". 

Insomma, sul progetto della Lega di C ci sono forti perplessità e il mondo del calcio si divide ancora di più (se possibile). Roberto Fabbricini fu fortemente criticato quando, come commissario della Figc, cambiò a Ferragosto il format della serie B, ora si cambia la serie C. Anche il presidente del Frosinone, intanto, ha già mobilitato gli avvocati nel caso (probabile) la B non tornasse più in campo. La serie D si appresta a chiudere, in attesa di un segnale del governo. L'ipotesi di continuare a giocare in settembre-ottobre è poco praticabile. "Non si può fare, già è difficile in luglio-agosto", spiega l'avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente del sindacato calciatori (Aic). E bisognerà cominciare a pensare anche alla prossima stagione: i protocolli medici a settembre non potranno essere certo accantonati, come farebbero in serie C e D? E' una questione di organizzazione, di strutture e di soldi.


Fabio Junior: "Resto un grande tifoso della Roma. Non dimenticherò mai il mio primo gol all'Olimpico"

Fabio Junior, ex attaccante della Roma per una stagione e mezza tra il 1999 ed il 2000, ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com del suo passato in giallorosso e del suo presente:

La Roma?
"I miei ricordi di quel periodo sono i migliori possibili, sia della città che del club. E la tifoseria mi ha sempre trattato con tanto affetto. Avrei potuto aiutare molto di più la squadra ma alcuni problemi inattesi mi infastidirono. La squadra era fortissima, con tanti giocatori che facevano parte delle loro nazionali e di cui in qualche caso ero anche un fan: Aldair, Cafu, Totti, Di Francesco Montella, Candela. Mi aiutarono tutti parecchio. E per quanto riguarda la tifoseria il rapporto è stato speciale fin dal giorno in cui sono arrivato. In tanti mi attesero all'aeroporto con un affetto indescrivibile e anche oggi ricevo loro messaggi di stima. Voglio che sappiano che l'affetto è reciproco e approfitto di Tuttomercatoweb.com per ringraziarli. Non dimenticherò mai il mio primo gol all'Olimpico contro la Sampdoria". 

Un'esperienza che insomma è nel suo cuore.
"Fantastica. Approdare nel campionato italiano, che sempre seguivo, era un sogno che avevo fin da bambino. Sicuramente avrei potuto fare molto di più e questa magari è una cosa che mi dà tristezza. Non aver potuto rendere e non aver potuto far vedere fino in fondo le mie qualità in modo da ripagare tutta la fiducia che era riposta in me. Di sicuro tutte le volte che sono entrato in campo, indipendentemente dalla situazione che vivevo internamente, ho dato sempre il massimo. Senza dubbio il mio periodo alla Roma avrebbe potuto essere migliore". 

Che ricordi ha di Zeman?
"Mi ha sempre trattato con rispetto e professionalità. Non ho mai avuto problemi con lui, anzi è stato il momento in cui ho giocato meglio". 

Quando fa riferimento ai problemi a cosa si riferisce: non si è mai completamente ambientato?
"Mi ambientai benissimo e il gruppo come detto era ottimo. C'erano cinque brasiliani e gli altri giocatori erano fantastici. Tutti mi diedero una mano ma successero situazioni interne che mi infastidirono e mi portarono verso una situazione di cui non avevo nessuna responsabilità. Con l'arrivo di Capello e i miei viaggi per rispondere alle convocazioni nella Selecao accadde che persi spazio e con lui ho avuto poche opportunità. E' chiaro che quando non giochi è impossibile mostrare il tuo potenziale. La mia convivenza con Capello diventò in quel momento molto difficile. Io volevo giocare e lui non mi dava spazio. E questo mi dava molta noia. Ma alla fine niente contro di lui, è un grande allenatore, un vincente e lo rispetto ma avevamo punti di vista diversi". 

Parlando dell'attualità, che impressione le ha fatto la Roma in questa stagione?
"Sono di parte perché resto un grande tifoso della Roma e ho amici nel club. Credo stia facendo un campionato regolare, vicino alla sua grandezza, un po' distante dalla vetta e dall'idea di conquistare lo scudetto. Tiferò come sempre fino alla fine, fermo restando che comunque in un campionato equilibrato come quello italiano stare in alto è comunque sinonimo di qualità e di valore. Mi piace molto il modo in cuoi gioca Dzeko, sempre in movimento e capace di aprire gli spazi. E' un vero goleador e lo apprezzo tanto".

Come andrà a finire il campionato quando si riprenderà?
"E' sempre bello seguire il campionato italiano che ha tanti giocatori fortissimi. Quest'anno è molto interessante: credo che le tre davanti se la giocheranno fino alla fine, l'Inter è un po' più dietro ma ha una partita da recuperare. Difficile sbilanciarsi, dipende da come le squadre torneranno dopo questo stop". 

Oltre a Dzeko, in Italia chi le piace tra gli attaccanti?
"Tutte le squadre hanno giocatori di gran livello. Oltre a Dzeko, Lukaku e Immobile hanno grandi qualità e trascinano le loro squadre. Ma a mio parere il più completo resta Cristiano Ronaldo, sia per i gol che per il suo carisma oltre che per le qualità tecniche". 

Oggi tra i giovani giocatori brasiliani chi vede pronto per l'Italia?
"È complicato affermare chi possa essere pronto anche perché ci sono vari fattori da analizzare per sostenere che un calciatore sia preparato per il calcio europeo. A volte siamo convinti che lo sia e poi in realtà non è così. Vediamo il prosieguo della stagione, ora comunque stanno andando forte i calciatori del Flamengo. E' una grande squadra, il club ha disponibilità economiche che altri in Brasile non hanno". 

Oggi di cosa occupa?
"Dopo aver chiuso la mia carriera ho iniziato a studiare e a prepararmi per restare nel mio campo. Non avrei potuto fare diversamente dopo 20 anni di calcio giocato. Oggi lavoro come commentatore alla Globo TV. Sono molto felice di questa nuova sfida, sto facendo tutto con molta serietà e professionalità come sempre deve essere e per di più quando rappresenti una delle più importanti reti televisive del mondo". 

E in questo periodo di coronavirus come passa le giornate?
"Faccio il tifo perchè tutto passi il più velocemente possibile. Abbiamo visto tante famiglie soffrire per la perdita dei loro cari e questo ci provoca tanta tristezza. I miei giorni li trascorro stando a casa prendendo tutte le precauzioni possibili e uscendo solo per strette necessità. Ne approfitto per stare con la famiglia, con mia moglie Fernanda e i miei figli pregando perchè Dio ci benedica e che tutto passi velocemente. Quanto al calcio tutti ne sentiamo la mancanza ma bisognerà riprendere quando ci sarà la massima sicurezza. Voglio infine di nuovo mandare tanti saluti ai tifosi della Roma. Volevo tornare in Italia quest'anno ma dobbiamo rimandare il nostro viaggio. Appena sarà possibile verrò nel vostro bellissimo paese pieno di gente accogliente".


Peccenini: "Se riprende sarà un campionato falsato. In tutto ciò non ho sentito il parere dei calciatori"

Franco Peccenini, ex giocatore della Roma dal 1972 al 1980 con cui vinse una Coppa Italia, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport della possibilità che possa riprendere il campionato:

Come va la quarantena?
È diventata una cinquantena (ride, ndr). Che devi fare, ci si adatta, ho una mini palestra in casa e per fortuna ho degli spazi interni dove gironzolare, mi dedico al giardinaggio. Faccio tutte quelle cose che in genere non faccio”.

Franco Peccenini è sbarcato sui social in questo periodo…
Sembra una stupidaggine ma i social stanno aiutando. Io non vedevo e non sentivo tanti miei ex compagni di squadra da tempo, c’eravamo persi di vista ma adesso li ho ritrovati quasi tutti, ho rimesso in piedi la squadra Allievi in pratica, è una cosa molto divertente. Io sto facendo un po’ di dirette con un gruppo di amici su Facebook, le facciamo quasi tutte le sere. Credo che in questo periodo questa situazione tecnologica ci abbia aiutato molto”.

Hai debuttato su Facebook con la maglia pouchain: un caso?
No, avevo visto la foto di quella che dovrebbe essere la nuova maglia e sotto l’aspetto cromatico potrebbe avere una somiglianza. Appena l’ho vista ho deciso di pubblicare la mia maglia dell’epoca e ha ricevuto molto apprezzamento, è rimasta nel cuore di tantissimi tifosi. Quella nuova mi sembra una maglia messa in lavatrice che ha perso un po’ di colore (ride, ndr). Con quella maglia lì poi è venuto fuori il lupetto stilizzato di Gratton”.

Che rapporto c’era tra la maglia pouchain e il lupetto di Gratton? La prima volta che l’ha indossata era in Roma-Juventus 1-0, 12esima giornata della stagione 1978/1979?
Vedi, un bel debutto! L’unica cosa è che quella era una maglia simil lana e quando pioveva pesavamo quasi il doppio. Quella forse è stata la maglia meno accostata ai veri colori della Roma, forse è stata ispirata dall’Olanda, noi avevamo solo i colori (ride, ndr). Alla Roma ho cambiato tante maglie, avevano cromaticità diverse”.

Si parla della ripresa del campionato…
Quando e come? Sono due interrogativi che non hanno delle risposte certe perché siamo in presenza di una situazione devastante. Capisco l’aspetto finanziario, ma bisogna pensare prima alla salute e pensare a chi andrà in campo. Se tutti gli scienziati e i medici stanno lì a ricordarci il distanziamento sociale, un distanziamento diciamo necessario in questo periodo, voglio capire in campo come faranno. La partita si fa 11 contro 11, il calcio è uno sport di contatto fisico ed è questo che voglio capire”.

L’idea della Federazione è chiudere il campionato in un mese e mezzo: come può un calciatore giocare una partita ogni tre giorni d’estate?
Faccio un esempio significativo: ma i giocatori di Atalanta e Sampdoria, che hanno preso questo Coronavirus, penso siano 5-6 quella della Sampdoria, non penso che questo Coronavirus sia come un raffreddore che ti passa e hai la stessa prestanza fisica di prima e quindi va tutto bene. Penso che questa sia una polmonite importante, ho dato un po’ un’occhiata e potrebbe avere delle conseguenze non indifferenti in futuro”.

I giocatori rischiano quasi di spaventarsi entrando in campo, potrebbero essere condizionati mentalmente…
Certamente sarà così, io mi auguro che chi lo abbia avuto siano guariti, ma chi deve marcatore un calciatore della Sampdoria credo abbia un flash di timore, è anche giustificato no? Io penso che sia un campionato falsato, è vero che si sono riposati due mesi ma non si sono allenati come dovrebbero. Io leggo ogni giorno che riparte il campionato, per carità io sono anche contento perché abbiamo perso il gusto di vedere una partita, ma riprende un campionato in cui si ha paura del contatto, senza pubblico, ci sono degli accorgimenti che non stanno né in cielo e né in terra. In tutto ciò non ho sentito la voce dei calciatori, perché ci potrebbero stare qualcuno che non è d’accordo, per esempio Higuain non vuole tornare ho letto. Non so se tutti i calciatori vogliano assumersi il rischio di tornare in campo, noi dovremo convivere con il virus per lungo tempo”.

Il rischio di un contagio, infatti, c’è comunque e non esiste il rischio zero nel calcio…
Esatto, la Cina ci ha fatto questo regalo… Ci sono tanti falsi tamponi, perché chi è guarito magari è tornato positivo e in Cina si stanno verificando altre ricadute. Questo virus o ti ricolpisce oppure i tamponi fatti non erano positivi”.

La volontà dei tifosi quanto conta?
La componente tifosi non conta molto a quanto pare, i tifosi non potranno andare allo stadio e viene tolto loro un modo di vivere l’agonismo e il tifo, quindi viene a mancare una componente importantissima. Ho visto Juventus-Inter a porte chiuse che è stata una tragedia, bruttissima, certamente sarà un campionato falsato e quasi drogato. Staremo a vedere”.