Atalanta-Roma, domani alle 13:30 la conferenza stampa

Sabato alle 20:45 a Bergamo i giallorossi se la vedranno contro l'Atalanta di Gasperini. Per parlare della partita il tecnico Paulo Fonseca si presenterà domani alle 13:30 in sala stampa per rispondere alle domande dei cronisti. I giallorossi si dirigeranno poi all'aeroporto di Fiumicino, da dove partiranno alle 17 con un volo per Bergamo. Questo il programma per la vigilia di Atalanta-Roma.


Milan-Juventus 1-1, Ronaldo pareggia sul finale

A 'San Siro' Milan e Juventus pareggiano per 1-1. Vantaggio rossonero siglato al 61'di gioco da Ante Rebic. Poi gli uomini di Pioli rimangono in dieci a causa del doppio giallo inferto da Valeri a Theo Hernandez al minuto 71. Un calcio di rigore concesso nei minuti finali per fallo di mano di Calabria regala alla Juve il pareggio, firmato Cristiano Ronaldo. Gara di ritorno prevista per il 4 marzo allo 'Stadium'.


Peres avanza la sua candidatura e insidia Santon sulla fascia destra

IL MESSAGGERO - Dopo l'ottima prestazione contro il Bologna, Bruno Peres è pronto a rimettersi totalmente in gioco, e in vista della sfida contro l'Atalanta di sabato sera insidia Santon per una maglia da titolare sulla fascia destra. Con la partenza di Florenzi, l'infortunio di Zapapcosta e la poca voglia di Spinazzola di giocare destra, Fonseca ha gli uomini contati, ecco perchè le quotazioni del brasiliano stanno risalendo. Saranno decisivi i prossimi due allenamenti. Intanto Mancini potrebbe tornare a centrocampo, mentre Pastore continua ad allenarsi a parte.


Roma: mezza rosa sotto osservazione

IL MESSAGGERO - Friedkin ha fretta, vuole prendersi la Roma e al massimo ad inizio marzo vuole diventare il nuovo proprietario del club. L'obiettivo del magnate texano, anche per garantire una continuità aziendale, è quella di mantenere l'attuale management, con Guido Fienga in testa. Molto, però, dipenderà anche da quanto Friedkin deciderà di investire per colmare il gap con le prime della classe. A partire dalla sfida di Bergamo la rosa intera sarà sotto osservazione, compreso Fonseca. Almeno in 9 giocatori saranno in uscita, tra cui Mkhiatryan, Kalinic, Pastore, Zappacosta, Fazio, Jesus, Santon e Perotti. Sotto osservazione anche i big Dzeko e Kolarov: il serbo è in forte discussione, mentre il capitano gode ancora di parecchi crediti. Al sicuro sembrano Zaniolo, Pellegrini, Diawara, Spinazzola, Ibanez, Mancini, Veretout e Cristante. In stand-by, al momento, Florenzi, in prestito secco al Valencia.


Voeller difende Dzeko: "Non scherziamo, Edin è uno degli attaccanti più forti al mondo"

LEGGO - BALZANI - Non scherziamo, di attaccanti come Dzeko ce ne sono pochi al mondo. A dirlo è Rudi Voeller, uno dei numeri 9 per eccellenza della storia romanista amatissimo dai tifosi e con un curriculum da fenomeno. Il tedesco volante, ds del Leverkusen, non ha dubbi: "Edin è un grandissimo calciatore. E' un numero nove di una classe assoluta, ce ne sono pochi al mondo come lui. Tenetevelo stretto. So che la Roma non vive un bel momento, ma ha bisogno proprio di giocatori di carattere come Dzeko per riprendersi. Poi ha concluso a Teleradiostereo: Non è facile il ruolo di bomber a Roma ma poi quando vinci è tutto bellissimo perché tutti ti vogliono bene. Poi se perdi tre volta di fila diventa pericoloso. Questo, però, fa parte del gioco in Italia dove si vive con maggiore pressione. Tutto è un po' esagerato nel positivo e nel negativo. Bisogna accettarlo"


Dzeko sul banco degli imputati È davvero lui il leader della Roma?

LEGGO - BALZANI -  Leader o non leader, ma soprattutto ancora bomber oppure no? Il cigno di Saravejo, alias Edin Dzeko, torna a far discutere soprattutto da quando ha ereditato la fascia da capitano. Il bosniaco sabato farà i conti con una cabala anomala. All'Atalanta, infatti, ha segnato 4 reti. Solo Chievo e Sassuolo (in Italia) ne hanno incassati di più (5) da Dzeko. Eppure contro i bergamaschi il ruolino di marcia di squadra è abbondantemente negativo dal 2014 ad oggi: 1 vittoria, 4 pareggi e 4 sconfitte. L'unico successo è arrivato, alla prima giornata di tre anni fa (0-1 a Bergamo) proprio in una delle rare occasioni in cui non è andato a segno Edin. Il crollo emotivo della squadra in questo 2020 mette in discussione il ruolo di leader del bosniaco che in passato ha borbottato spesso in campo nei confronti dei suoi compagni. E che in questo nuovo periodo di crisi non riesce a dare la scossa a un gruppo che lo stesso Dzeko reputa immaturo. Il valore tecnico del numero 9 resta indubbio così come l'attaccamento alla maglia e alla città, dimostrato in due occasioni quando ha rifiutato la corte di Chelsea ed Inter rinunciando a soldi e maggiore competitività. Eppure la piazza lo ha rimesso in discussione come è accaduto a singhiozzo pure nelle quattro stagioni precedenti. A mancare sono soprattutto i gol se si considera che negli ultimi tre anni ha messo a segno 19 reti in 56 partite. Non proprio una media da bomber. Meglio hanno fatto in serie A: Immobile (40 in 57), Ronaldo (41 in 51), Zapata (31 in 49), Caputo (29 in 57), Milik (26 in 49) e Belotti (24 in 56). C'è da ribattere che l'unica stagione in cui Dzeko ha superato quota 20 gol aveva al suo fianco giocatori del calibro di Salah, Totti ed El Shaarawy e un allenatore più esperto come Spalletti. Questione di qualità, proprio come hanno fatto presente a turno sia Fonseca sia lo stesso Edin che a fine stagione potrebbe rivedere il suo rapporto con la Roma soprattutto se non si dovesse centrare per il secondo anno di fila il traguardo Champions. Un obiettivo che passa per la sfida di sabato all'Atalanta, un'occasione più unica che rara per rompere il tabù, riprendere per mano la Roma e cancellare le critiche.


La Roma chiede a Edin gol pesanti per la Champions

GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma è nelle mani di Edin Dzeko. I giallorossi si affidano a lui, nei piedi e nello spirito, per centrare il quarto posto e per battere l'Atalanta sabato sera. Fonseca gli chiede i gol, perchè se gira lui, gira tutta la squadra. E con l'altro leader in difficoltà, Kolarov, è il bosniaco l'uomo più importante di questa squadra. In questa stagione ha segnato 13 gol 28 partite, con una media di 0,46 a partita. Un bottino che lo ha portato a quota 100 gol in giallorosso.

Sabato c'è l'Atalanta, la squadra a cui Dzeko ha segnato di più da quando è in Italia. I nerazzurri stanno però diventando un incubo per il numero 9, che nelle ultime 9 gare giocate contro gli orobici ne ha vinta solo una, segnando un totale di 4 gol.  Intanto per l'attacco del futuro occhi su Thiago Cukur, centravanti turco classe 2002 dell'AZ.


Mai grande con le grandi: Fonseca cambia marcia

GAZZETTA DELLO SPORT - Piccola con le grandi, è questo è il trend della Roma targata Paulo Fonseca.  A Bergamo, sabato prossimo, ecco allora l’occasione giusta per invertire anche questa brutta tendenza. Guardando la classifica e prendendo le quattro squadre che precedono i giallorossi (Juventus, Inter, Lazio e appunto Atalanta) ci si rende conto che la Roma di Paulo Fonseca non è mai riuscita a vincere una partita contro le stesse. Finora gli scontri diretti sono stati cinque e per i giallorossi sono arrivati tre pareggi (0-0 con l’Inter, doppio 1-1 con la Lazio). E il problema è sempre psicologico, la famosa questione mentale che l’allenatore portoghese ha riportato a galla anche dopo le ultime due sconfitte.


Roma e Pastore: un'attesa da 15.600 euro al minuto

CORRIERE DELLA SERA - La sintesi della vita di Javier Pastore in giallorosso nel resoconto da Trigoria è questa: "Individuale programmato". L'argentino, preso due estati fa dal PSG per 24.5 milioni, si allena ancora a parte per un dolore all'anca, ed è fermo dallo scorso 11 novembre. In questa stagione è sceso in campo 722 minuti, contro i 787 dello scorso anno. Nei bilanci del club pesa 11 milioni, di cui 6 di ingaggio lordi e 5 di ammortamento. Se dividiamo questa cifra per il tempo che ha trascorso in campo, Pastore costa alla Roma 15.591 euro al minuto. La sua grande occasione poteva essere venerdì contro il Bologna vista la squalifica di Pellegrini, ma in campo è andato Mkhitaryan.


Idea Paratici per la Roma

IL TEMPO - AUSTINI - È nei pensieri da tempo e questa potrebbe essere la volta buona. La Roma ha in mente Fabio Paratici, il dirigente juventino degli otto scudetti consecutivi e dell'acquisto di Cristiano Ronaldo. Al momento solo un’idea in mezzo a tanti ragionamenti di Guido Fienga, incaricato di guidare la transizione da Pallotta a Friedkin. La posizione di Petrachi non è ad oggi in discussione, ma il Ceo giallorosso si tiene pronto ad ogni evenienza e vorrebbe proporre vari scenari possibili al futuro proprietario. Con Paratici non può ancora partire una trattativa per il semplice fatto che è impensabile immaginare un passaggio «volontario» dalla Juventus alla Roma: con le debite proporzioni, sarebbe come se in Formula 1 Hamilton lasciasse volontariamente la Mercedes per guidare una Renault. Ma uno spiraglio c'è ed è legato ai risultati. La Juve di Sarri cammina su un filo, può ancora vincere tutto così come restare a mani vuote a fine stagione. E in quel caso l'allenatore potrebbe non essere l'unico a pagare il conto. Chiariamo: il rapporto tra Paratici, Agnelli e il resto della dirigenza bianconera resta solido, eppure c’è chi giura da Torino che il castello potrebbe presto sgretolarsi, per colpa di una squadra che sta deludendo a fronte di un bilancio appesantito dai costi altissimi della rosa, dopo un mercato non esattamente riuscito. Sia in entrata sia in uscita. E allora, se il varco si aprisse davvero, Fienga è pronto a pressare il dirigente piacentino, sbarcato a Vinovo nel 2010 conla carica di direttore sportivo e promosso a Chief Football Officer dopo l'addio di Marotta, con tanto di rinnovo contrattuale fino al 2021. I soldi non rappresentano un ostacolo insormontabile, perché lo stipendio di Paratici alla Juve è addirittura inferiore a quello di Petrachi: il primo guadagna 1,96 milioni di euro lordi a stagione più bonus da 860mila euro, il diesse giallorosso ha altri due anni di contratto a 2,165 milioni di euro lordi più premi che, nella stagione in corso, avrebbero potuto garantirgli fino a un massimo di altri 850mila euro netti, ma solo vincendo tutto (scudetto, Coppa Italia ed Europa League). La Roma aveva già inserito Paratici tra i candidati alla direzione sportiva nel 2017, quando andava trovato un erede di Walter Sabatini. Al casting di Pallotta partecipò anche il dirigente bianconero, che, pur allettato dalla proposta, alla fine decise di restare alla Juve dove i suoi margini di manovra erano in piena espansione. La Roma è una scommessa che lo alletta, passa spesso perla Capitale, Olimpico compreso: non si contano le sue presenze in tribuna per osservare dal vivo giocatori. Da Zaniolo in giù. La scorsa estate ha avuto modo di approfondire la conoscenza con Fienga durante le trattative per lo scambio Spinazzola-Luca Pellegrini, più altre ipotesi di mercato nate fra i due. Con Petrachi lo lega un rapporto di lunga data e non si potrebbe escludere una collaborazione tra i due. Si vedrà, per il momento Paratici rappresenta una carta che Fienga potrebbe giocarsi al momento opportuno per conquistare la fiducia di Friedkin. Un po’ come ha provato a fare la scorsa estate corteggiando Antonio Conte. Ma il domino deve ancora partire.


La squadra fa gruppo a pranzo

IL TEMPO - BIAFORA - Tutti insieme a pranzo per provare a compattare il gruppo in vista di un match fondamentale per la stagione giallorossa. I giocatori della Roma, guidati da capitan Dzeko, dopo l'allenamento di ieri mattina si sono ritrovati tutti intorno ad un tavolo per dimenticare insieme le ultime prestazioni negative con Sassuolo e Bologna. La squadra sta tentando di ritrovare in tutti i modi la giusta serenità a pochi giorni da uno snodo cruciale dell'annata calcistica, ovvero la partita con l'Atalanta di Gasperini e l'imminente sedicesimo di Europa League con il Gent. Prima del pranzo Fonseca ha diretto il secondo allenamento della settimana che porta alla sfida con i bergamaschi. Pastore, come accaduto sette giorni fa, ha svolto una seduta individuale programmata. Il trequartista argentino avverte ancora dolore a causa dell’edema osseo rimediato nella gara di novembre con il Parma e sarà gestito - ma sarà comunque convocato - fino a che il problema all’anca non sarà del tutto superato. A parte anche Zaniolo e Diawara: in questi giorni sono fissate le visite mediche di controllo per entrambi, che, come testimoniato da una storia Instagram in seguito cancellata, si sono recati insieme al pranzo di squadra


Gomitata di Totti e si sfiora la rissa

IL TEMPO - ZOTTI -  Nervi tesi alla Longarina dopo un fallo di Totti. Sul finale del primo tempo della sfida di campionato di calcio a otto tra Totti Sporting Club e Frosinone - giocata al centro sportivo dell'ex capitano della Roma - gli animi delle due panchine si sono scaldati per uno scontro di gioco che ha visto protagonista il numero 10. Durante un controllo di petto Totti ha allargato troppo il gomito colpendo involontariamente Iannuccillo. Totti si è subito scusato con il capitano del Frosinone, costretto ad abbandonare momentaneamente il terreno di gioco per un piccolo taglio sul viso, ma a bordo campo nel giro di pochi secondi si è scatenato un parapiglia. «E un fallo volontario» l'accusa dei ciociari che ha scatenato la reazione di un componente della panchina della Totti Sporting Club. La rissa è stata scongiurata soltanto dall'intervento del tecnico Cancellieri e di un dirigente del Frosinone. Ristabilita la calma, la gara - finita 2-2 - è proseguita senza problemi.