Allenamento Roma, atletica e tattica in vista del Torino. Individuale per Pellegrini e Smalling

Domenica prossima la Roma tornerà in campo per il match contro il Torino. In vista della sfida i giallorossi si sono ritrovati a Trigoria per l'allenamento.
Lunga fase di attivazione per riprendere ritmo, seguita da lavoro atletico prima e lavoro tattico poi.
Individuale programmato per Pellegrini e Smalling. Personalizzato per Cristante, Kluivert, Santon, Pastore e Zappacosta.


La Roma cambia proprietà ed il titolo in borsa sale. +4,7%

Con l'annuncio del passaggio di proprietà, da Pallotta a Friedkin, cambiano anche le quotazioni in borsa della Roma.
Il club giallorosso, infatti, ha fatto registrare un picco in rialzo dell titolo in borsa che si sta attestando sul +4.7%. Un valore che si ripercuote anche sulle singole azioni, che salgono di valore fino a 0,68 euro ad azione.


Riscatto Smalling, distanza di 5 milioni tra Roma e Manchester

La Roma è al lavoro per il riscatto di Chris Smalling, arrivato in prestito dal Manchester United per 3 milioni di euro. Secondo quanto scrive Nicolò Schira su Twitter, i giallorossi hanno offerto 15 milioni più 3 di bonus, a fronte di una richiesta di almeno 20. Il contratto sarebbe di 3,2 milioni netti annui.


Tottenham, Manchester United e PSG su Zaniolo

Il talento del giovane giallorosso Nicolò Zaniolo non è passato inosservato in Europa. Secondo quanto riportato da bbc.com, il numero 22 giallorosso piace a Tottenham, Manchester United e Paris Saint-Germain e potrebbe lasciare Trigoria già nella finestra di mercato invernale. 


Coppa Italia, Gervinho in dubbio contro la Roma

Gervinho è in dubbio per la partita di Coppa Italia tra Parma e Roma, in programma il prossimo 16 gennaio. Il giocatore  è stato sottoposto, dopo la gara contro il Brescia, a esami strumentali che hanno evidenziato una lesione di I grado al bicipite femorale sinistro. 


Dan ha alzato l'offerta: mancano 20 milioni per accontentare James

IL MESSAGGERO - Un antivigilia col botto quella della Roma, quando gli advisor di James Pallotta e Dan Friedkin sono riusciti a riannodare una trattativa che si faceva sempre più complicata. I 47 milioni di distanza tra i due imprenditori americani, si sono assottigliati a 20, più 15 milioni da combinare con un aumento di capitale da 150 milioni da versare entro la metà del 2021. Una tecnica bancaria che ha consentito alla trattativa di sopravvivere. A convincere definitivamente James Pallotta sarebbe stato Goldman Sachs, per scongiurare che con lo slittarsi dell'accordo e un possibile nuovo acquirente, sarebbe toccato poprrio al bostoniano l'onere di sborsare altri soldi per rifondare il club. Un affare da 780 milioni, a fronte degli 800 che chiedeva Pallotta, che cederà il 55-60% delle sue quote uscendo completamente dalla gestione ma rimanendo con ogni probabilità in consiglio.


Niente rivoluzioni con la nuova era

IL MESSAGGERO - L'imminente cambio societario in casa Roma, con l'avvento di Dan Friedkin e del figlio Ryan (che potrebbe affiancare il padre), non cambierà l'attuale managment del club, con a capo Guido Fienga, molto apprezzato dal magnate texano. Un piano industriale, quello del Ceo, che punta a sistemare i conti (272 mln di debiti) nel giro di un paio di stagioni.

Friedkin, dal canto suo, ha in mente un progetto a lungo termine, e opposto a quello di James Pallotta (che ha acquistato l'asset per rivenderlo dopo un periodo). C'è dunque bisogno di una struttura che funzioni e che si conosca, e che vedrà le conferme oltre che di Fienga anche di Zubiria, De Sanctis, Bruno Conti e soprattutto Petrachi, che dovrà però scrollarsi di dosso l'alone di polemiche per alcune uscite mediatiche poco felici.

Da definire, invece, il ruolo di Franco Baldini e Mauro Baldissoni. Il primo, vicino a Pallotta, è pronto a farsi da parte. Il vicepresidente, invece, dovrebbe uscire di scena dopo 10 anni una volta ultimata la questione stadio.


Roma cambia padrone: è solo questione di ore

IL MESSAGGERO - La Roma è vicina ad un cambio epocale, è solo questione di ore. Il club giallorosso, infatti, sta passando di mano da James Pallotta al connazionale statunitense Dan Friedkin. Dopo lo stallo degli ultimi giorni, a Natale è stato trovato un accordo tra i due, sulla base di 780 milioni. Ed è subito tam tam negli ambienti della Capitale, con James Pallotta che si defila dalla guida del club. Il bostoniano resterà comunque come socio di minoranza, almeno inizialmente. A confermare il tutto anche i legali degli studi che seguono la vicenda , che parlano di un accordo anche prime della fine dell'anno.

La trattativa è ripartita il 23 dicembre, tra Los Angeles, Londra e Trigoria, dove anche il Ceo Guido Fienga è stato al centro delle negoziazioni. È stato proprio lui, d'altronde, ad accogliere Ryan Friedkin, figlio del magnate americano, negli uffici di viale Tolstoj a metà novembre.

Balla però una questione importante, quella relativa allo stadio, Al momento Pallotta e Friedkin  hanno deciso di non inserire nell'affare l'eventuale costruzione dell'impianto di Tor di Valle, non essendoci ancora il via libera dal Comune. Tutto potrebbe sbloccarsi a metà gennaio, con l'ingresso ufficiale di Vitek al posto di Eurnova.


Mariano Diaz e Kean i preferiti di Fonseca

IL MESSAGGERO - Paulo Fonseca lo ha fatto capire: la sua Roma ha bisogno di rinforzi. Soprattutto in attacco, il reparto che più sta arrancando e sulle spalle del solo Edin Dzeko, a soli 7 gol in 17 presenze. La società in queste ore sta pensando di affiancargli una riserva all'altezza, e sul taccuino ci sono sempre i nomi di Mariano Diaz, Pinamonti e Kean.

L'attaccante del Real Madrid è però il preferito dal tecnico portoghese. A frenare è l'ingaggio da 4,5 milioni. L'operazione potrebbe andare in porto solo se i blancos fossero disposti ad accollarsi metà dell'ingaggio. In difesa invece tiene ancora banco la situazione di Florenzi. Petrachi non vorrebbe privarsene, ma il capitano ha la necessità di giocare con continuità. In uscita c'è invece Juan Jesus, che piace al Bologna. Anche qui la distanza è rappresentata dall'ingaggio di 2,2 del brasiliano. Su Pastore c'è sempre vigile il Lione. La Fiorentina e il Genoa pensano a Kalinic.


Esuberi o risparmio. In partenza Perotti, Pastore e Jesus

GAZZETTA DELLO SPORT - Tempo di mercato e di cessioni in casa Roma. Sono più di uno, infatti, gli uomini designati da Petrachi per lasciare la Capitale e fare cassa, e sono Jesus, Perotti e Pastore. La sensazione è che se contasse solo il campo e non il bilancio Fonseca ne terrebbe due su tre. Perchè, con la speranza che la Roma possa competere a lungo, al tecnico la prospettiva di avere in rosa Perotti e Pastore farebbe molto comodo. Diverso il discorso per Jesus che non è mai entrato nelle rotazioni e quindi è il primo partente. Sul brasiliano c’è l’interesse del Bolognadi Sabatini, che tra l’altro l’ha portato nel 2016 nella capitale. Pastore ha attirato l’interesse del Lione (anche se al momento la pista è fredda) e da svariati club in Cina, Argentina e negli Emirati. La cessione dell’ex Psg consentirebbe al club capitolino di risparmiare quattro milioni lordi fino a giugno. Il “monito” invece partirebbe solo per questioni di bilancio, visto che in attacco i ricambi son pochi. Torneranno a breve Peres dal San Paolo e probabilmente Nzonzi, viste le recenti problematiche col Galatasaray. Quest’ultimo ha ampio mercato, in particolare si parla di Everton e Lione.


Pallotta e Friedkin, stretta finale. La Roma attende la fumata bianca

CORRIERE DELLA SERA - Trattativa caldissima quella tra James Pallotta e Dan Friedkin per la cessione dell'As Roma, e lo confermano anche le parti vicine ai due statunitensi, pur senza sbilanciarsi troppo, come è normale che sia in affari del genere. La cosa certa però è che dopo un battuta d'arresto, la trattativa è alle battute conclusive. Da vedere se si chiuderà il tutto entro il 31 dicembre, ma la cosa certa è che Friedkin, insieme al figlio Ryan, ha deciso di investire nel club giallorosso. 750 milioni circa il prezzo finale, a cui vanno scalati i 270 mln di debiti e 150 per la ricapitalizzazione. La prima mossa del nuovo proprietario potrebbe essere quella di richiamare Totti e De Rossi, per presentarsi al meglio alla piazza.


Pallotta lascia a Friedkin, svolta vicina

LA REPUBBLICA - Una corsa contro il tempo per trovare l’accordo entro Capodanno. Filtra un cauto ottimismo anche se nessuno può sbilanciarsi definitivamente in tal senso. Il gruppo Friedkin ha alzato l’offerta iniziale a 750 milioni di euro, dai quali vanno detratti i 272 di debiti e i 150 della ricapitalizzazione da fare subito. Dopo l’accordo serviranno almeno 4 mesi per ufficializzare il tutto, sempre che Pallotta non cambi idea. La squadra nel frattempo tornerà a lavorare domani a Trigoria dopo una settimana di vacanze natalizie.