Scudetto assegnato in estate

IL MESSAGGERO - Priorità a campionati e coppe, tradotto: l'Uefa è costretta a rinviare l'Europeo. Oggi, alle 10, andrà in scena l'assemblea generale in cui difficilmente verranno fornite delle date ma verrà data un'indicazione di massima: si capirà, dunque, se l'Europeo verrà rinviato al prossimo anno oppure se verrà fatto slittare a novembre (dal 23 al 23 dicembre). Tra le ipotesi dell'Uefa c'è anche quella di chiedere alle leghe di partecipare alla copertura dei danni derivanti dallo slittamento, il buco stimato è di 400 milioni.

Capitolo Champions ed Europa League. Sono diverse le soluzioni sul campo per ridurre i turni da disputarsi: dalle final four, alle final eight, a quarti e semifinali in gara secca. Ieri, invece, a Milano la Serie A ha ribadito in una riunione la volontà di portare a termine il campionato: è il 9 maggio la data ultima per far ripartire la Serie A sforando il 30 giugno. Di conseguenza in ballo c'è la proposta di spostare la scadenza dei contratti dei giocatori a metà luglio con una deroga alle Noif. Se i campionati dovessero essere annullati per causa di forza maggiore, l'Uefa è favorevole alla concessione del titolo alla squadra capolista al momento della sospensione.


Cuore di Dzeko: «Roma mia, vinceremo insieme»

LEGGO - BALZANI - «Che fortuna vivere a Roma di questi tempi». L'emergenza Coronavirus non risparmia nessuno. Ma Amra Silajdzic, modella e moglie di Edin Dzeko, per quanto preoccupata ringrazia la città: «Per fortuna viviamo a Roma, il tempo è quasi sempre buono e abbiamo un giardino dove possiamo fare molte cose. Giochiamo, leggiamo, ci alleniamo, cuciniamo insieme e cerchiamo di non far sentire ai bambini il panico. Panico giustificato che però la città mi sembra aver compreso».
Amra ha raccontato al popolo bosniaco la nuova vita quotidiana della famiglia (la figlia Sofia avuta da un precedente matrimonio e i piccoli Una e Dani nati dal consolidato rapporto con il centravanti della Roma) in piena emergenza sanitaria: «In questi giorni stiamo a casa e cerchiamo di fare più cose possibili con i bambini. Roma non è in una situazione così terribile come nel Nord Italia, ma ci sono le stesse misure ed è giusto così. È tutto chiuso, non si possono vedere gli amici, fare matrimoni, funerali o feste di compleanno. Sicuramente la paura si fa sentire e la gente parla solo di questo. Ora non resta che sperare che le cose migliorino. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo».

L'Italia, che è diventata la seconda casa della famiglia Dzeko. L'attaccante, fermo come tutti i suoi colleghi in gran parte d'Europa e promotore attivo di campagne per aiutare gli ospedali italiani, guarda al futuro in un'intervista ad Athletic: «È un peccato per un club come la Roma non aver vinto nulla in questi anni. Spero che questo possa cambiare, perché questo club merita di vincere trofei. Se ogni anno vendi un calciatore, perdi continuità. I giocatori nuovi hanno sempre bisogno di tempo per abituarsi al campionato e al club. Ma devo dire che la Roma è cresciuta molto negli ultimi 4 anni e ogni anno diventa più grande». Anche Kluivert invita all'ottimismo: «E' dura per tutti, ma non dimentichiamo mai di sorridere».


Il governo tende una mano allo sport. La serie A ha un buco da 600 milioni

IL MESSAGGERO - Il governo in aiuto di sport e calcio. Il decreto firmato ieri dal Consiglio dei Ministri ha inserito anche la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi per tutte le società professionistiche e dilettantistiche fino al 31 maggio con pagamenti spostati al 30 giugno in un'unica soluzione, oppure è possibile una rateizzazione con di 5 versamenti mensili a partire da giugno; la possibilità di ricevere 600 euro di indennità a tutti i lavoratori autonomi del comparto e ai collaboratori sportivi; la cassa integrazione in deroga.

Il presidente Figc Gravina sta lavorando, inoltre, ad un provvedimento da presentare al Mef: si parla di abbattimento dell'Irpef sui contratti di lavoro per 6 mesi, di sospensione dei pagamenti degli interessi passivi sui finanziamenti bancari e leasing e della possibilità attraverso il rilascio di un certificato di forza maggiore di rinegoziare con fornitori e dipendenti i contratti inerenti alla gestione societaria. Due ipotesi, invece, per i diritti tv: riduzione dell'iva e abbattimento al 10% di quella sugli abbonati; destinare al calcio una quota dei proventi delle scommesse sportive. La Serie A perderebbe quasi 600 milioni, se il campionato non dovesse ripartire: 450 sarebbero i mancati introiti dei diritti tv, circa 70 milioni del botteghino e 50 milioni da ricavi terzi.


Oggi l'Uefa rinvia gli Europei e la A si allunga fino all'estate

LEGGO - LOBASSO - Sono i giorni decisivi. Ieri la riunione di Lega, oggi l'Uefa, lunedì la Figc. Il futuro del calcio italiano ed europeo si decide adesso. La speranza della Serie A è ricominciare il 2 maggio, ma i club temono che serviranno almeno due o tre settimane in più prima di far ripartire il campionato in sicurezza, alla fine della pandemia da Coronavirus. Ecco perché da una parte è stata accolta positivamente l'ipotesi che la Uefa, una volta spostato l'Europeo, possa concedere di far concludere i campionati nazionali oltre i termini della stagione, da sempre fissati al 30 giugno. E dall'altra, nell'assemblea di Lega, di nuovo ci sono state frizioni sulla questione degli allenamenti, perché varie squadre sono in quarantena, mentre il presidente della Lazio Claudio Lotito, vuole accelerare la ripresa degli allenamenti, per evitare uno stop che già si profila lungo per i calciatori.
L'obiettivo è ricominciare a giocare «non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno». Ripartendo a inizio maggio, il calendario sarebbe comunque compresso: dovrebbero trovare spazio 12 giornate più qualche gara da recuperare, nonché eventualmente anche le coppe europee, con Juventus, Napoli, Atalanta, Inter e Roma ancora in corsa. L'idea di playoff e playout piace a pochi fra i club e ci sono anche problemi finanziari non da poco, legati a questo eventuale slittamento. Si continua a navigare a vista, e uno snodo importante sarà lunedì prossimo il Consiglio federale, che ha competenze sul format e sull'assegnazione dello scudetto se il campionato non andrà a termine.

EUROPEI - Intanto, oggi la Uefa annuncerà il rinvio dell'Europeo, da giugno a novembre o, più probabilmente, al 2021 facendo scivolare la Coppa del mondo Fifa. Lo dirà il presidente Ceferin, dopo la riunione (alle 10) con tutte le 55 federazioni.

CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE - La soluzione più quotata è una formula accorciata, con il completamento degli ottavi di Champions, i quarti in gara secca e una final four con le semifinaliste a Istanbul. Stesso format per l'Europa League, dove verrebbero recuperate con gara secca in campo neutro gli ottavi di Inter e Roma, e la finale a quattro si disputerebbe a Danzica.


Under è al bivio. Sarà l’uomo in più o una plusvalenza?

GAZZETTA DELLO SPORT - Se il calcio non fosse stato costretto allo stop, queste sarebbero state settimane del dentro o fuori per Cengiz Under. Ora tutti i discorsi sul futuro sono rimandati. Se dovesse rimanere in giallorosso è perché avrà convinto Fonseca, altrimenti sarà una scelta puramente economica. Il turco è arrivato in giallorosso nel 2017 per 13,4 milioni più bonus, oggi è a bilancio per circa la metà e il club è convinto che il suo valore possa superare anche i 30 milioni. Venderlo in estate, dopo due stagioni con più ombre che luci, soprattutto dal punto di vista fisico, potrebbe essere controproducente per il bilancio. Se invece dovesse fare bene, la Roma potrebbe registrare una plusvalenza importante. Under ha rinnovato il contratto con la Roma la scorsa estate e guadagna circa 2 milioni a stagione più premi. L'esterno classe 1997 piace in Inghilterra e soprattutto in Germania.

Ma quello che ha colpito gli addetti ai lavori, in Italia e in Turchia, è la lenta capacità di recupero dagli stop muscolari, come se fossero la testa e la continua paura a rifarsi male ad influenzare tutto.


Ora i calciatori della Roma sognano un ritiro di due mesi

CORRIERE DELLA SERA - La speranza della Roma è ricominciare, avanti a testa bassa, una partita ogni tre giorni fino al 30 giugno e, se necessario, al 15 luglio. Per i calciatori sarebbe un ritiro permanente, ma lo sognano anche loro. L'ultima data utile per far ripartire la Serie A è il 9 maggio, giocando mercoledì e domenica, per disputare 12 giornate ed inserire, se possibile, anche Champions ed Europa League.

La Lega calcio ha ribadito ieri la volontà di portare a termine il campionato, una presa di posizione dovuta in vista della riunione di oggi dall'Uefa. Lo scontro tra organismo europeo e club sarà frontale. Resta più di un'ipotesi la richiesta dell'Uefa alle Leghe di un indennizzo per lasciare libere le date che erano previste per Euro 2020. Un altro possibile scenario di scontro riguarda le classifiche finali: per organizzare le coppe l'Uefa vorrebbe al più presto i nomi dei partecipanti, congelando le graduatorie anche a campionati non conclusi.


Big match all'Uefa: spostare l'Euro, confermare coppe e campionati e salvare il calcio

GAZZETTA DELLO SPORT - A Nyon oggi scendono in campo Uefa, federazioni, leghe, club e calciatori  per recuperare campionati e coppe, rinviando l'Europeo, e cercare di non far saltare il calcio internazionale. Oggi il calcio non può decidere quando e come si riprenderà a giocare, ma deciderà i principi di base. Per le Leghe è indispensabile finire i campionati, così come per i club, le federazioni e i calciatori. Spostare Euro 2020 farà perdere fino a 300 milioni.

L'ipotesi più semplice prevede Euro 2020 a giugno 2021, l'altra soluzione prospetta il rinvio a novembre-dicembre 2020.


Addio Massimo, un "Signore in giallorosso"

IL TEMPO - AUSTINI - Pietà, Massimo. Stavolta lo diciamo noi a te, dopo avertelo sentito ripetere un'infinità di volte. E ora come facciamo? Ma ti sembra questo il modo? Proprio adesso, che non possiamo nemmeno salutarti. L'hai fatto apposta, dillo. Ma sappi che un modo lo troveremo, perché siamo tanti, tantissimi a volerti bene. Amici, figli acquisiti, tifosi che ti conoscevano solo in tv, siamo tutti distrutti, soli, spiazzati. Un "Signore in giallorosso", come ha scritto la la Roma nel ricordarti ieri su Twitter insieme a una valanga di gente (non solo romanisti, e questo la dice lunga sulla tua grandezza) che non se ne fa una ragione, rinchiusi dentro casa e travolti dal dolore per una notizia devastante. Pietà. Unica, inimitabile, superiore. Una testa pensante, sempre, lucido e a volte spietato, ma solo per coerenza con i tuoi valori. Un maestro e un insegnante per tanti giovani colleghi, i tuoi ragazzi, quelli che ti hanno fatto spesso arrabbiare ma che hai sempre difeso davanti a tutti. Loro, il tuo orgoglio insieme alla famiglia, splendida, che adesso ti piange incredula.

La Roma, il giornalismo e il bridge, tre passioni di una vita che si interrompe senza il minimo preavviso. Come la trasmissione, la mitica Signora in Giallorosso che fino all'ultimo hai condotto a modo tuo, evitando di prenderti - e prenderci - sul serio. E' questo il segreto che ti rende diverso. Per sempre. In un mondo dove l'amicizia è merce rarissima, tu l'ha sempre messa al primo posto.


Dzeko dice 34: "Che peccato non vincere"

IL TEMPO - E' il primo compleanno da capitano della Roma per Edin Dzeko che compie 34 anni e probabilmente avrebbe voluto festeggiare in modo diverso. «I compagni mi dicono che ho 34 anni, ma che corro come uno di 22...», ha raccontato in un'intervista a "The Athletic". Dopo aver vinto in Germania e Inghilterra, vorrebbe fare il tris anche in Italia: «È un peccato per un club come la Roma non aver vinto nulla in questi anni. Spero che ciò possa cambiare, questo club merita di vincere trofei. Qui c’è tutto quello che puoi desiderare. Dobbiamo fare questo ultimo passo, ogni trofeo ti dà più fiducia».

Sulla fascia, invece, ereditata dopo la partenza di Florenzi: «È un privilegio venire dopo Totti e De Rossi, le più grandi leggende non solo della Roma ma del calcio italiano. È una responsabilità ancora maggiore».


Scelta obbligata: gli Europei slittano di un anno, oggi l'annuncio dell'Uefa

LA STAMPA - La sede Uefa di Nyon, questa mattina, diventerà il campo principale del calcio europeo al tempo del coronavirus. Il presidente  Ceferin si collegherà in videoconferenza con i 55 numeri uno delle varie federazioni dai rispettivi paesi, così come i vertici delle Leghe e quelli dell'Eca.

Euro 2020, coppe e campionati nazionali: il rebus sul nuovo calendario e sui possibili, inediti, format per Champions ed Europa League può trovare soluzione solo se gli Europei verranno spostati in un'altra data. Scelta che appare obbligata, resta solo da decidere quando verrà rimesso in agenda il primo europeo itinerante della storia: l'opzione del prossimo anno - giugno e luglio 2021- è la più accreditata di quella del prossimo novembre. Così chiedono le federazioni e osì vogliono i club ed i giocatori. Ceferin, gran capo dell'Uefa, prenderà atto di una volontà comune, ma chiederà alle parti in causa di condividere la perdita economica. Circa 300 milioni: dato di cui si è parlato nell'assembela di Lega di ieri e che presumibilmente diventerà terreno di scontro


Una mano al calcio in quarantena: rinviati i versamenti per le società

CORRIERE DELLA SERA - C'è anche il mondo dello sport nel decreto varato per fronteggiare l'emergenza coronavirus. L'ultimo provvedimento del Governo coinvolge anche il mondo del calcio, alle prese con la rimodulazione dei  calendari, ma soprattutto con le conseguenze finanziarie del blocco. Il decreto ha riconosciuto la sospensione dei termini dei versamenti fiscali e contributivi per le società sportive. La scadenza è stata spostata dal 16 marzo al 31 maggio. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza sanzioni o interessi, in un'unica soluzione entro il 30 giugno o con una rateizzazione. Il che garantirà ai club un po' di respiro.


Europei e campionato. Il calcio cerca l'intesa

IL TEMPO - PIERETTI -  Il campionato dev'essere portato a termine. E' questo il messaggio unanime che arriva dall'Assemblea della Lega calcio andata in scena ieri in call conference. "I club hanno ribadito all'unanimità la volontà di portare a termine la Serie A - si legge nella nota ufficiale - non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno". Ecco quindi la posizione della Lega Serie A in vista della riunione odierna convocata dall'Uefa che sarà chiamata a trovare una soluzione anche per la Champions League, l'Europa League e gli Europei insieme alle 55 federazioni affiliate. Stando a indiscrezioni emerse ieri, il presidente Ceferin proverà a uniformare i criteri e chiederà alle federazioni di assegnare il titolo di campione alla squadra che attualmente è prima in classifica. Oppure che lo sarà quando la sospensione diventerà definitiva e non provvisoria, come è ora.

Il campionato italiano potrebbe anche andare oltre la data del 30 giugno 2020: per risolvere le questioni relative ai contratti in scadenza dei giocatori, alle sponsorizzazioni e ai diritti tv, è stata avanzata la proposta di spostare le scadenze a metà luglio, con una deroga alle norme delle regole Noif. Il termine ultimo per la ripresa del campionato è il 9 maggio, per poter consentire lo svolgimento delle giornate mancanti, spostando fissando la chiusura oltre il 30 giugno. La Lega ha espresso piena sintonia con la Figc per quanto riguarda il rinvio degli Europei, proposta che i dirigenti federali italiani illustreranno quest'oggi all'Assemblea dell'Uefa. "Il rinvio dell'Europeo è la strada da seguire - ha affermato il numero uno della Federcalcio Gabriele Gravina - chiederemo un atto di responsabilità all'Uefa e a tutte le federazioni. Le ipotesi di definire la Champions League e l'Europa League con il ricorso dei play off sono idee che richiedono un confronto. Al momento navighiamo a vista, in un clima di nebbia assoluta".

La situazione è simile per quanto riguarda il campionato di Serie A momentaneamente sospeso. "Tutti vorremmo chiudere il torneo entro l'estate - ha continuato il Presidente della Figc ai microfoni di Radio Anch'io - vogliamo programmare con l'idea di portarlo a termine, non escludo nulla per quanto riguarda la conclusione: la non assegnazione del titolo, l'assegnazione con il congelamento delle classifiche, oppure la disputa dei playoff e dei playout sono tutte ipotesi che possono essere prese in considerazione". La Federazione sta valutando in queste ore anche l'ipotesi trascinamento dell'attuale campionato sulla stagione 2020-2021. "La data del 4 aprile è troppo vicina per pensare ad una ripartenza, desidero ringraziare il Governo, i ministri Gualtieri e Spadafora, dimostratisi sensibili verso le nostre istanze - ha concluso Gravina - con il riconoscimento della sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi anche per le società sportive viene riconosciuto al calcio lo stato di crisi, dovuto all'emergenza, per fronteggiare questa difficile contingenza".