Apriti Celik

Zeki Celik è l’emblema della Roma in vetta. Dopo quasi un terzo di campionato non accadeva da 11 anni, ma non c’è nulla di casuale. C’è invece una difesa da record, impegno e applicazione dei dettami di Gasperini.

Fonte - ilromanista


Manu Kone ai media francesi: "Do tutto per la squadra. So fare un pò tutto in campo"

Manu Koné si racconta e lo fa in un'intervista ai canali ufficiali della nazionale francese. Il centrocampista della Roma ha ripercorso le tappe della sua carriera, soffermandosi anche sull'avventura con la maglia giallorossa. Ecco le sue parole: "Con il passare del tempo si è iniziato a parlare di me, ma inizialmente non mi notava nessuno a causa della mia timidezza. Ero sempre nell'ombra, quindi dovevo mettermi alla prova e far capire alle persone che c'ero anche io in campo. Sapevo di non essere il perno della squadra e che avrei dovuto sempre lavorare. Non sono mai stato sotto i riflettori, ero sempre dietro le quinte. Nessuno diceva: 'Ah, in quella squadra c'è Koné'. Quindi ho sempre dovuto dimostrare il mio valore".

Che tipo di giocatore sei?
"Mi piace correre, difendere e dare tutto per la squadra. La gente mi vede maggiormente come un centrocampista difensivo, ma non vedono il mio lato offensivo, che è abbastanza buono. Penso di avere una buona tecnica sotto pressione, inoltre so portare il pallone dalla difesa all'attacco. Il problema è che non calcio così bene (ride, ndr), ma con il tempo migliorerò anche sotto questo aspetto. Non voglio dire di essere un calciatore completo, ma so fare un po' di tutto. Non sono un grande dribblatore, ma quelle giocate le faccio sin da bambino".

La nazionale?
"Quando vengo chiamato in nazionale cerco di fare ciò che il mister mi chiede. In campo ognuno deve fare il proprio lavoro per raggiungere. Sono sempre calmo e mi sono ambientato bene, dato che sono qui da circa un anno. Parlo e rido con tutti. Le persone possono pensare che io sia un ragazzo freddo, ma in realtà sorrido spesso e mi piace scherzare. Con me nessuno si annoia".

Le tue origini?
"Sono nato nel quartiere La Garenne-Colombes, lì ho i migliori ricordi dell'infanzia nonostante non fosse tutto perfetto. Ho dei familiari che vivono ancora lì e tutti i miei amici sono lì. Anche il mio torneo, la MK Cup, si gioca lì. Sin da bambino sognavo di organizzare questo torneo e l'ispirazione proviene da William Gallas, il quale organizzò un torneo nella mia città. Fu un sogno per me. Questo torneo mi permette di riconnettermi ogni anno con la mia città".

La tua carriera?
"Ho iniziato al Paris FC, poi sono andato al Tolosa e ci sono rimasto per 5/6 anni. Dopo mi sono trasferito al Borussia Mönchengladbach e ora sono alla Roma. Ho conosciuto diverse culture e modi di vivere. A Roma anche il cibo è differente rispetto alla Francia e alla Germania. Il tedesco è molto complicato, capivo poche parole. Sono alla Roma da un anno e capisco praticamente tutto, a volte mi capita di parlare anche in italiano. Anche dal punto di vista calcistico c'è molta differenza tra Germania, Francia e Italia. In Serie A c'è un calcio più difensivo e devi pensare a più cose. Bisogna adattarsi e migliorare".

Il tuo motto "En mission"?
"Si tratta di un modo di dire ed è nato con un mio amico durante un allenamento. Un giorno abbiamo avuto una discussione, ci siamo guardati e ci siamo detti: "In missione". Per me è un bello slogan, dato che rispecchia il nostro percorso e anche quello dei nostri genitori, i quali hanno dato tutto per noi. Siamo in missione per tutto, anche in campo. Uso questo motto come motivazione e significa che in qualsiasi caso darò tutto. Fino a quando sarò un calciatore, sarò in missione in campo".

Cosa significa il calcio per te?
"Passione. Da bambino ero in grado di fare delle pazzie, come lasciare casa a mezzogiorno per tornare alle nove di sera pur di giocare a calcio. Ho sempre amato questo sport, anche a scuola ho sempre giocato a calcio. La passione è alla base del calcio, se viene meno ti senti perso".

Le Olimpiadi di Parigi?
"Bellissimo partecipare alle Olimpiadi, soprattutto perché si svolsero a Parigi. Fu una sensazione incredibile, non me lo sarei mai aspettato. I tifosi ci hanno sostenuto sin dalla prima partita, siamo arrivati in finale ed era tutto perfetto. Alla fine abbiamo perso, ma abbiamo comunque conquistato la medaglia d'argento. Ho legato con molti calciatori di quel gruppo come Mateta, ma anche con Olise, Doué, Akliouche, Badé. Inoltre è stato un orgoglio avere Henry come ct. Molti giocatori di quel gruppo ora sono nella nazionale maggiore e continuano ad avere un rendimento di alto livello".


Niccolò Pisilli ai canali della serie A: "La Roma deve tornare in Champions. Che privilegio lavorare con Gasperini"

Il centrocampista ai canali della Serie A: "Koné è fortissimo e penso lo dimostri in ogni partita. Sarò sempre grato a Bove, mi ha aiutato e dato tanti consigli".
«Lavorare con Gasperini, un mister così importante, è un onore, un privilegio». Firmato Niccolò Pisilli. Il centrocampista giallorosso, in realtà, non sta trovando lo spazio auspicato, almeno in questi primi mesi di lavoro. Ma il poco minutaggio non influenza il giudizio del numero 61, che si è raccontato ai canali social della Serie A in un’intervista tra passato, presente, futuro e obiettivi. Il presente porta la firma di Gasp, portatore di un nuovo ciclo ma non solo. Una nuova mentalità, una nuova cultura del lavoro. E Pisilli questo lo sa bene: «Come ha dimostrato in tutta la sua carriera, è un allenatore che può dare tanto ai suoi giocatori. Sono molto contento di avere lui come tecnico, perché so che seguendolo posso crescere molto come calciatore». Tutto da imparare, dunque, per Niccolò. Ma riavvolgendo il nastro, il ricordo parte dai primi passi mossi in giallorosso: «Ho fatto tre provini. Poi la Roma ti mandava una lettera per comunicarti se eri stato preso», racconta Pisilli.
E poi ancora, il retroscena sulla notizia che gli ha cambiato la vita: «Mi ricordo che un giorno eravamo a tavola e mia madre mi ha messo sotto al piatto la busta. Quando ho scoperto che fosse la lettera della Roma, sono esploso di gioia. Non ci credevo, è stato uno dei giorni più belli della mia vita». Emozioni incontrollabili, qualcosa che varrà sempre di più per un romano e Romanista. Ma tornando ai giorni d’oggi, la strada da fare è ancora tanta: «Essendo giovane devo migliorare su tanti aspetti. Ho capito che c’è una sola strada: quella del lavoro, del voler migliorarsi sempre. Una stagione è fatta di alti e bassi, l’importante è non esaltarsi quando va bene e non abbattersi quando va male». Una parola d’ordine: lavoro. E tutto diventa più facile se al tuo fianco hai calciatori di livello come Manu Koné. Magari cercando di rubare qualcosa, o più di qualcosa, con gli occhi: «Manu è un giocatore fantastico, penso che lo dimostri in ogni partita e in ogni allenamento. È davvero un calciatore fortissimo. Poter giocare con lui, vederlo da vicino in allenamento, è molto bello perché da giocatori così puoi imparare tanto: come si muovono, come si smarcano, come giocano la palla. È un privilegio condividere il campo con lui».
Parole al miele quelle di Pisilli, non solo per il centrocampista francese ma soprattutto per un altro amico. Ormai ex compagno, ma con il cuore giallorosso, come il suo: «Tra i calciatori che più mi hanno aiutato nel mio percorso c’è Edoardo Bove. È stato gentilissimo fin dal primo allenamento. Anche lui viene dal settore giovanile e sa le difficoltà che si possono incontrare salendo in prima squadra. Mi ha dato tanti consigli, mi è stato vicino e gli sarò sempre grato». E per concludere, uno sguardo al futuro. Non individuale, ma collettivo. C’è ancora una grande parte di campionato da giocare, ma Niccolò ha le idee chiare: «Gli obiettivi li decide la società, ma c’è una grande voglia di fare bene. Penso che la Roma debba tornare in Champions League: sono troppi anni che manca».

Atto di forza

Con una prova gagliarda ritroviamo il successo grazie ai gol di Pellegrini e Celik. La Sud spinge senza sosta, come la squadra in campo anche senza punte dopo il ko di Dovbyk. E per due settimane guardiamo tutti dall’alto.

Fonte - ilromanista


Gasperini ai media: "La squadra cresce e ci crede. Pellegrini merita fiducia. Scudetto? È giusto che la gente sogni"

GASPERINI A SKY SPORT
Abbiamo visto una Roma molto convincente.
“Sì molto, nel finale eravamo molto affaticati e abbiamo fatto qualche errore di troppo ma per il resto abbiamo fatto una buona partita. Sono soddisfatto, è una squadra che cresce, gioca e ci crede”.
L’ho vista soddisfatta sul secondo gol.
“Mi è piaciuto con quanti giocatori abbiamo riempito l’area, qualche settimana fa non sarebbe successo. Si erano già viste cose del genere ultimamente, è un buon momento per noi ma adesso abbiamo due settimane di sosta per poter recuperare”.
A me piace molto questa Roma, soprattutto per come si adatta alle situazioni.
“Effettivamente in questo momento che abbiamo perso molto giocatori offensivi (Bailey, Ferguson, Dybala e oggi anche Dovbyk) e quando ti mancano tutti questi giocatori in un reparto vai in difficoltà. Abbiamo acquisito delle convinzioni diverse e riusciamo ad essere pericolosi con piu giocatori e mi sta piacendo molto. Anche se ogni giocatore ha una caratteristica diversa”.
Vedo una Roma che continua a crescere nel palleggio.
“Noi abbiamo il vantaggio di aver giocato tante partite, anche l’Europa League che per quanto in casa abbiamo pagato. Ma ciò ci ha dato la possibilità di fare diverse partite e migliorare e prendere consapevolezza. Anche Mancini grazie al quale riusciamo a costruire anche da dietro e ci sta dando risultato. È una squadra che ci crede e trova soddisfazione nelle partite che gioca ed è la cosa più importante. Quando sei soddisfatto di quello che fai, hai più successo”.
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GASPERINI A DAZN
La Roma può lottare per lo Scudetto?
“È giusto che la gente sogni. Arriviamo alla sosta primi in classifica ed è motivo di orgoglio per noi e per la gente. Le percentuali le vedremo più avanti”.
Migliore difesa nei top 5 campionati in Europa, è forte anche avanti?
“Siamo stati bravissimi. Non era una partita facile. L’Udinese è una squadra fisica e forte. L’abbiamo affrontata con piglio e determinazione. L’inizio è stato difficile per questo gioco aereo che loro ricercano, poi abbiamo dominato la gara. Solo nel finale abbiamo fatto fatica. È una partita che mi rende orgoglioso perché conosco la difficoltà”.
Su Pellegrini.
“È un giocatore molto bravo e un ragazzo molto sano, maturo. Calcisticamente è un giocatore forte, bisognava dargli fiducia perché se la merita. Doveva mettersi a posto atleticamente e fisicamente, lui si sta impegnando al massimo. Siamo felici per lui che se lo merita e per noi che ne traiamo benefici”,
È lui il nuovo rigorista?
“Lui calcia molto bene. Ma li calcia bene anche Dybala, è stato un caso. Dovremmo essere messi bene lì, anche se nelle prime giornate non è stato così. Oggi era un rigore importante, che ha sbloccato la partita”.
Dovbyk si aggiunge agli infortunati, come sta?
“Non sembra una grande cosa, lo valuteremo domani. Sono quei piccoli infortuni e per fortuna c’è una sosta. Ma ti portano via 2-3 settimane e in certi periodi significa 5 partite. Ma abbiamo sopperito bene perché la squadra ha riferimenti migliori rispetto a qualche settimana fa”.
Come si va alla sosta da primi in classifica?
“Molto bene. La sosta dovrebbe essere un po’ più lunga ma siamo felici di vedere la gioia dei tifosi a fine partita e quando dominavamo la partita. Questo entusiasmo è contagioso. Lo percepiamo e siamo felici. Prendiamo quello che c’è in questo momento”.

Roma-Udinese, cancelli aperti dalle 15:30

La Roma torna all'Olimpico dopo la trasferta di Glasgow, dove ha battuto i Rangers 0-2 grazie ai gol di Soulé e Pellegrini.

Oggi alle 18:00 arriva l'Udinese. Allo Stadio sono attesi più di 60mila romanisti, per aiutare la nostra squadra a proseguire la propria marcia in campionato.

I cancelli dell'Olimpico apriranno alle 15:30. Come sempre, il consiglio è quello di arrivare almeno 90 minuti prima del fischio di inizio, per godersi ogni momento di questa partita.

Vi ricordiamo che oggi sarà la prima domenica ecologica a Roma, che prevede il blocco della circolazione per i veicoli a motore endotermico nella Fascia Verde dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 20:00.


Gasp: Roma formula Glasgow

Alle 18 l'Udinese.

Soulè e Dovbyk dietro a Dovbyk per centrare l'ottava in undici giornate. Ritornano Kone e Wesley.

Fonte - corsport 


Multigasping

Mentre a Trigoria va in scena un vertice di mercato con Ryan Friedkin per rifinire l’attacco di una squadra già efficace, in un Olimpico ancora pieno Gasperini guida la Roma all’assalto di un’Udinese tosta e dinamica. La vetta è a un passo.
Fonte - ilromanista

Dovbyk i primi segnali

A Glasgow ha firmato l'assist per la rete del raddoppio di Pellegrini.

Dovbyk è più propositivo e coinvolto nel gioco. Oggi con l'Udinese serve confermare i progressi fatti.

Fonte - corsport


I convocati di Gasperini per Roma-Udinese

Gian Piero Gasperini ha diramato la lista dei convocati giallorossi per Roma-Udinese, giornata numero 11 di Serie A.

Ecco i calciatori a disposizione del tecnico giallorosso per la partita in programma domenica 9 novembre alle 18:00 allo Stadio Olimpico.


Portieri: Vasquez, Gollini, Svilar

Difensori: Rensch, Ndicka, Tsimikas, Celik, Hermoso, Mancini, Ziolkowski, Wesley, Ghilardi

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, El Aynaoui, Kone, Baldanzi, Pisilli

Attaccanti: Dovbyk, Soulé, El Shaarawy


Pilastro Cristante

Gasperini lo ha trasformato in un tuttofare prezioso. In campo è ovunque.

Pressa, crea e cuce il gioco. Cristante è indispensabile. Adesso ha ritrovato anche la Nazionale.

Fonte - corsport


Gasperini eletto allenatore del mese di ottobre in serie A

Gian Piero Gasperini eletto allenatore del mese di ottobre dalla Serie A. La Lega: "Sta dimostrando di essere un vincente anche in una piazza difficile come Roma".