Eldor non-stop. Ora vuole il derby

Il bomber dalla panchina non vuole fermarsi e punta alla prima rete nella stracittadina. Adesso il suo futuro è tutto da scrivere.

Shomurodov è a sole due reti dal record di marcature in serie A. Ha conquistato Ranieri e l'Olimpico; "Voglio far felici i tifosi, la sfida contro la Lazio cale sei punti".

La Roma adesso sta valutando la sua permanenza come riserva.

Fonte - corsport


La Roma non si arrende mai

Ranieri ha saputo cambiare la mentalità della squadra restituendole tanta fiducia e consapevolezza nei propri mezzi.

I giallorossi dal ritorno di Claudio non si danno mai per vinti e da metà novembre hanno rimontato ben dieci partite ottenendo 4 vittorie e 6 pareggi. Dieci i punti raccolti in A dopo essere andati in svantaggio.

Fonte - corsport


Un tallone d'Achille

Big match e scontri diretti: nelle ultime sei stagioni solo 92 punti su 273 contro le prime otto. L'anno scorso la media è stata di 0.75 a partita, attualmente è di 0.72: troppo poco per il quarto posto.

In questa annata solo una vittoria in 11 gare, nel derby d'andata, poi 5 pari e 5 ko.

Fonte - ilromanista 


Da dirigente a consigliere: ora il futuro di Ranieri è un rebus

"Ho voglia di vedere il mondo". Quel pensiero sibillino sull'organigramma societario.

Claudio Ranieri ha voluto specificare in conferenza stampa quale sarà il suo ruolo all'interno del club.

Fonte - ilromanista 

 


Aprile dolce non dormire

Il pareggio contro la squadra di Tudor complica la corsa all'Europa. Ma è tutto ancora aperto.

Paradossi e miracoli di una stagione di passione: non battere i bianconeri ha deluso. Adesso Ranieri può gestire la rosa senza pressioni: l'obiettivo è uno. Derby, Verona in casa e l'Inter in trasferta per non rimanere fuori dalle coppe.

Fonte - ilromanista

 


Lotto Aprile

Il pari con la Juve complica un po’ la corsa all’Europa e domenica c’è il derby (poi il Verona, poi l’Inter). Dopo 15 gare senza perdere non è certo questa l’ora di mollare. L’esempio ce l’abbiamo: la dedizione, l’abnegazione, l’attaccamento
alla Roma di Agostino Di Bartolomei, che oggi avrebbe compiuto 70 anni. Auguri Ago.
Fonte - ilromanista

Mancini a TV Play: "Non ho preferenze sull'allenatore. Ranieri da avversario mi odiava, con De Rossi il mio comportamento è cambiato"

TV PLAY
Lunga intervista per Gianluca Mancini. Il difensore giallorossi ha parlato in esclusiva a TvPlay. Tanti i temi affrontati: da De Rossi a Ranieri fino alla nazionale. Queste le sue parole

Su De Rossi...
“Appena arrivato De Rossi alla Roma, un suo collaboratore mi salutò in modo strano, dopo un paio di giorni mi disse che non mi sopportava. Addirittura disse che mi avrebbe messo sotto la macchina, ma dopo una settimana si scusò e disse che aveva sbagliato tutto su di me. Ero un ragazzo eccezionale. Io in campo mi trasformo, sto cercando di migliorare”.

Su Ranieri...
“Ranieri appena mi ha visto ha detto che quando mi vedeva contro mi odiava. La mia è stata un’evoluzione, prendevo tanti cartellini e facevo proteste senza senso. Mi condizionava tanto. Era deleteria a me stesso. L’evoluzione del mio comportamento è cominciata con De Rossi. Anche con gli arbitri il mio atteggiamento è cambiato, prima davo fastidio. Ora è differente. Non prendo troppe espulsioni, perché di entrate brutte non ne faccio. In Coppa Italia, con Orsato, sbagliai tanto e presi tre giornate di squalifica. Chiesi scusa in quell’occasione”.

Sul ruolo...
"Mister Fonseca mi mise centrocampista, ma era un’emergenza. Un ruolo che ho ricoperto da ragazzino, ma ad oggi non sarei capace. Ho fatto tante volte il braccetto e agli occhi della gente e agli addetti ai lavori ti vai a collocare in quella posizione. Mi trovo bene. Con la difesa a 4 ho giocato con Mourinho e De Rossi. Avendo giocato in più ruoli, dal centrocampista al centrale di difesa, a volte addirittura terzino destro, non è un problema. Con la difesa a tre mi trovo a mio agio”.

Su Hummels...
"Hummels mi sta aiutando. Avere campioni come lui è qualcosa che aiuta sia a livello di campo, ma osservi anche nel quotidiano. A 36 anni gioca ancora a questi livelli, quindi è un superprofessionista. Vorrei che anche io a 36 anni possa giocare ai suoi livelli. Su Kulusevski ha fatto un intervento bellissimo in scivolata e si rialzò come niente fosse. Io gli dissi che era pazzo, perché a me avrebbero dato 7 rossi (ride ndr). Espulsione a Bilbao? Per me non era da espulsione. Era giallo. Quando l’attaccante sbaglia un gol, ha l’opportunità di farne un altro. Mentre il difensore se commette un errore deve sperare che non succeda nulla di grave”

Sulla Nazionale e il rapporto con Spalletti...
"Mister Spalletti mi ha portato all’Europeo, mi ha convocato spesso l’anno scorso. Sono grato al ct. Purtroppo l’Europeo non è andato bene, ce lo porteremo avanti. Mi ha fatto giocare contro la Svizzera, sono grato a lui. Cerco di giocare bene per essere nuovamente convocato, ma il ct prende le sue decisioni. La Nazionale è il sogno di ogni bambino. E se non arriva la convocazione, io farò il tifo come sempre”

Sulla forza del gruppo...
"Se accetto di andare in panchina? Penso che c’è un allenatore che decide, c’è la settimana, ci sono gli allenamenti e se un allenatore decide di non farti giocare dopo una, due o tre volte mi faccio delle domande. Se mi sto allenando bene, parlo con l’allenatore. Non esiste che giochi e basta, ci sono mille cose in una partita. Si fa parte di una rosa di 25 giocatori, non esiste l’io. Esiste il noi. Giusto arrabbiarsi, ma deve essere un modo per dare di più in quei 10-15 minuti quando entri in campo”.

Su Svilar...
"Rui Patricio era un portiere forte. E quando avevamo in allenamento da una parte Rui e dall’altra Svilar…Sono due portieri forti. Mile è molto forte, trasmette sicurezza, parla. Il ruolo del portiere è cambiato”.

Sul nuovo allenatore...
"Allenatore giochista o gestore? Per me l’allenatore è importante. Il calcio è cambiato. Un tempo una squadra più piccola veniva a Roma a giocare in modo differente. Io cerco di fare il massimo e seguo le indicazioni del mister. Se un allenatore mi dice di dare una testata al muro, io lo faccio. Non ho preferenze sull’allenatore, ogni mister ha la sua idea. Magari tra 10-15 anni saprò dare una risposta. Sono stato fortunato nella mia carriera. Ad esempio, con De Rossi facevamo 40 minuti di uscite dal basso in rifinitura. Con Mourinho la fase difensiva era maniacale prima della partita"

Sul calore della piazza...
"Roma è una piazza calorosa, passionale e vive di questo club tutti i giorni. La gente ti carica. A Bergamo non sono così calorosi. Questo ti dà delle aspettative maggiori, scendi in campo anche per loro. A Villa Stuart, quando sono arrivato, non c’era nessuno. Ma vedere le scene dei compagni quando arrivano a Fiumicino, con tutta quella gente, è bellissimo"

Su un esperienza all'estero...
"Se dovessi scegliere un Paese dove giocare all’estero direi l’Inghilterra. Giocare in Italia è bellissimo per gli stadi, ci sono molti stadi passionali. Sono abituato all’Olimpico e ogni domenica sembra giocare una finale"

La tua top 11?
"La mia top 11 al Mondo, senza giocatori della Roma. Innanzitutto, scelgo il 4-3-3. Donnarumma a porta; Arnold terzino destro; Rudiger e Van Dijk i centrali; a sinistra Bruno Mendes del PSG; a centrocampo il play è Modric, Tonali e Musiala mezzali. Davanti scelgo: Rodrygo, Mbappé e al centro Haaland"


Ranieri in conferenza stampa: "A fine stagione sarò consigliere dei Fredkin. Mi auguro possano fidarsi di me"

RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Soddisfatto della prestazione?
"Sì, perché questa è una grande Juventus con carattere, determinazione e valori assoluti. Ci aspettavamo una partita del genere. Ci hanno sorpreso e schiacciato, noi volevamo rispondere colpo su colpo ma non ci siamo riusciti nei primi 20 minuti. Dopo abbiamo avuto noi 20 minuti buoni, poi nel nostro momento migliore hanno fatto gol loro. Prima c'erano state le occasione di Gonzalez e di Cristante, peccato aver preso dal limite dell'area ma questo è il calcio. Buon per noi che siamo riusciti a pareggiare subito a inizio secondo tempo, poi la partita si è incanalata sui binari che sia noi sia loro volevamo. Tutte e due volevano vincere, ma mantenendo sempre molta attenzione nel non perdere. Sono molto soddisfatto della determinazione e della voglia di rimontare".
La coppia Shomurodov-Dovbyk è riproponibile?
"Ci devo pensare bene, perché se dovessi sostituire uno dei due non avrei nessun altro. Questa è la verità, a me piacerebbe giocare con due attaccanti ma se uno si stanca o si fa male chi ci metto? Poi mai dire mai, ci penso ogni volta. Leverei un peso a Dovbyk e Shomurodov meriterebbe di giocare sempre, ma quando Eldor entra dalla panchina fa sempre la sua partita e questo è motivo di soddisfazione. Sono soddisfatto quando tutti coloro che entrano dalla panchina hanno tanta voglia di fare bene".
Koné?
"Lui è un ragazzo d'oro, molto forte per i 23 anni che ha. Deve eliminare alcune cose, parlo sempre con lui ma lo stimo tantissimo".
A inizio secondo tempo ha scelto il 4-2-4, subito dopo è tornato con la difesa a 3...
"Non era una difesa a 4 ma a 3 con Soulé a tutta fascia e quando attaccavamo Celik lo accompagnava. Quando difendeva, invece, doveva scalare e fare il quinto di sinistra. Poi ho cambiato perché c'era Kelly che spingeva troppo, con l'ingresso di Shomurodov la situazione si è riequilibrata. Paredes è un palleggiatore, un punto di riferimento per la squadra, e con lui siamo riusciti a gestire meglio la palla".
C'è ancora un piccolo gap di qualità per arrivare a giocarsi la Champions?
"Noi abbiamo una grossa voglia di fare bene, cerchiamo di sopperire al gap quando c'è. Io sono contento di questi ragazzi perché danno tutto e questa è la cosa più bella per un allenatore. Chi entra vuole dare il suo apporto ai compagni, è un gruppo stupendo. Noi lotteremo, ci saranno partite che perdere e vinceremo. Volevamo partire bene, ma c'era il rischio di restare sui blocchi di partenza sul rettilineo finale. Con questo pareggio abbiamo fatto una partenza contro una grandissima Juventus".
Ha pensato a una figura dirigenziale a cui possa ispirarsi?
"Non credo che sarà un dirigente, bensì un consigliere del presidente. Cambiano le prospettive e la visione. Mi auguro che il presidente possa fidarsi ciecamente di me, io voglio solo il bene della Roma e se lo faccio è un bene anche per lui".
Com'è il suo rapporto con Dovbyk? Che le ha detto oggi?
"Con Dovbyk c’è un rapporto bellissimo, ma anche con tutti gli altri giocatori. Lui sa che deve tener palla in determinate situazioni per far salire la squadra. E' una lotta greco-romana tra l’ultimo uomo difensivo e l’attaccante, anche per gli arbitri è difficile capire chi ha fatto fallo prima. E' difficilissimo per gli arbitri, ma lui deve sapere che c’è da fare la lotta. In alcuni momenti deve saper fare la lotta, deve migliorare questo aspetto. Quando è entrato Shomurodov copriva bene e ha fatto bene. Forse si sentiva solo, e forse ha ragione, ma bisogna fare di necessità virtù".

Shomu must go on

Nel solito Olimpico pieno di passione pareggiamo la partita che avrebbe potuto farci volare. Andiamo sotto a fine primo tempo, Ranieri la raddrizza coi cambi grazie a Shomurodov. Il pari ci sta, arriva in rimonta ed è il 15° risultato utile di fila. Ma ora bisogna vincere il derby.

Fonte - ilromanista


Dovbyk-Vlahovic: uno è fuori

Olimpico sold-out. Roma-Juve è uno spareggio per la Champions League.

Ranieri e la spinta dei 67 mila. Pellegrini si ferma: è a rischio. Tudor invece sceglie ancora Vlahovic.

Fonte - corrieredellosport


Konè e la chance del rilancio, arriva il trampolino Juve

Voluto da De Rossi, ha dentro tutto per poter diventare ancora più forte.

Manu Konè non è nel suo momento migliore ma la storia alla Roma inizio all'Allianz a settembre. Ranieri crede ancora in lui.

Fonte - corrieredellosport 


Svilar-Di Gregorio: muri contro

MIle Svilar e Di Gregorio sono le grandi rivelazioni della stagione, comandano la classifica dei clean sheet: stasera Roma-Juve passerà anche dai loro guanti. I due portieri imbattuti 12 volte in campionato, come l'interista Sommer. Il portiere della Roma ha tenuto la porta inviolata in sei delle ultime sette partite in A. Nella Juve anche Perin tre volte non ha subito gol.

Ranieri ha aggiustato la difesa, Tudor invece ha esordito con il corto muso.

Fonte - tuttosport