D'Aversa: "Merito di tutti questa vittoria. La situazione più pericolosa è stata la punizione di Kolarov"

Roberto D’Aversa, allenatore del Parma, ha parlato al termine del match vinto per 2-0 contro la Roma. Queste le sue parole:

D’AVERSA A SKY

E’ la vittoria del salto di qualità?

"Questo gruppo con tutte le difficoltà non doveva dimostrarmi maturità. Ci mancava una vittoria contro le grandi e questa sera i ragazzi sono stati bravi nell’interpretazione della gara. Anche i subentrati hanno fatto bene."

Sull’aver concesso solo tiri da fuori alla Roma.

"La situazione più pericolosa è stata la punizione di Kolarov. Merito di tutti questa vittoria che hanno interpretato bene. Stiamo facendo qualcosa di straordinario e i ragazzi meritavano questa vittoria."


Dermaku: "Oggi siamo stati bravi. Meritavamo di più anche con Inter e Fiorentina"

Kastriot Dermaku, al termine del match contro la Roma,  si è fermato nella mixed zone del Tardini per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Queste le sue parole:

DERMAKU A SKY SPORT

Che salto di qualitá è questo?
"Ci mancava una vittoria con le grandi, meritavamo un po’ di più sia con Inter che Fiorentina. Oggi siamo stati bravi a correre fino al novantesimo, a non subire tanto e a sfruttare le occasioni. Siamo contentissimi, è un salto qualità importante. Ora sempre piedi per terra e lavorare tanto."

Anche in un momento di emergenza, si vede l’importanza del gruppo
"Si su questo siamo stati bravissimi, lo dimostrano Karamoh, Sprocati e Cornelius, siamo un grande gruppo e questo per una squadra che si deve salvare è importantissimo. Dobbiamo fare ancora tanti punti, la Serie A è difficile e noi dobbiamo fare più punti possibili e poi divertirci."

Non siete più una ‘piccola’.
"Il nostro obiettivo è la salvezza, quando scendi in campo cerchi sempre di vincere ma prima facciamo quei punti e prima ci togliamo le nostre soddisfazioni."

 

DERMAKU IN MIXED ZONE

"E' una partita che ho sempre sognato di giocare e vincere. Siamo contentissimi, è un premio al nostro lavoro."

Hai marcato Dzeko, e non sei mai andato in sofferenza.
"Sì, loro provavano le conclusioni da fuori. Siamo stati molto bravi in area a marcare, è stata una partita perfetta."

Dopo il primo tempo, avete avuto paura di non far punti?
"Sai, è sempre meglio creare piuttosto che non avere palle-gol. Perciò nello spogliatoio ci siamo detti che il gol sarebbe arrivato e che avremmo sofferto tutti assieme fino alla fine: è andata realmente così."

Ora sarà dura lasciarti fuori dall'undici titolare: stai sbagliando pochissimo.
"E' il frutto del duro lavoro di questi anni, è un ruolo dove si gioca molto d'esperienza. Penso di esserci arrivato con la maturità giusta, peraltro il gruppo mi dà una grossa mano: sento la fiducia del mister e dei compagni, così è tutto più facile."

La zona salvezza ora è piuttosto lontana.
"Il campionato è lungo, lo sappiamo. In questa categoria non bisogna mai abbassare la guardia, bisogna rimanere sempre concentrati e dare sempre il massimo. Il nostro obiettivo è la salvezza: prima facciamo questi punti, poi ci togliamo delle soddisfazioni."

In questo gruppo tutti siete fondamentali.
"Questo è fondamentale, è importante il segnale che giunge dal gruppo. Bisogna farsi trovare sempre pronti."

La sosta arriva nel momento giusto?
"Sì, abbiamo fatto tante partite: ora rifiatiamo per poi tornare alla grande."

 

 


Smalling: "E' stato un mese lungo e difficile, ma positivo"

Chris Smalling, difensore della Roma, ha parlato ai media dopo il match perso contro il Parma:

SMALLING A ROMA TV

Il mister ci ha detto che la squadra era molto stanca, ma si poteva fare di più o effettivamente il Parma ne aveva di più?
"È stato un mese lungo e difficile ma anche positivo nel complesso fino alla settimana scorsa. La sconfitta in coppa e il gol oggi nel nostro momento migliore hanno cambiato. Siamo frustrati per aver perso posizioni in classifica".

La sosta arriva al momento giusto?
"A dire il vero non credo, quando perdi vorresti rigiocare. Ora aumenta la nostra frustrazione. Lavoreremo sodo per farci trovare pronti per la prossima partita".

Non era meglio gestire con pazienza per non dare campo agli avversari?
"A dire il vero l’idea era di tenere la palla e di non concedere il contropiede. Volevamo vincere e avere un possesso palla che creasse occasioni di pericolo. Secondo me è un risultato immeritato".

Abbiamo bisogno di persone come lei dentro e fuori dal campo…
"Effettivamente quando il club mi ha preso ha specificato che si aspettava un contributo da me da dentro e fuori dal campo. Giocatori come me, Dzeko e Kolarov possono risultate utili. Sono sicuro che questa squadra potrà far vedere una reazione alla ripresa".

SMALLING A SKY SPORT

Quanto era stanca la squadra dopo il Borussia?
"E’ stato un mese lungo, nel complesso positivo. Peccato per questa settimana dove abbiamo perso l’occasione di consolidare la nostra posizione in Europa League e in Serie A. Questo ci provoca delusione e frustrazione ma ci faremo trovare pronti dopo la sosta".

Quanto soffrite le squadre così fisiche? Oggi anche il Parma lo avete sofferto molto…
"In queste partite abbiamo dominato la partita. E’ vero, abbiamo concesso qualcosa in contropiede ma nel complesso la gara l’abbiamo dominata, tenendola sotto il nostro controllo. Anche oggi abbiamo preso gol forse nel nostro momento migliore e dove la squadra cercava con più convinzione il gol. Adesso si tratta di continuare a lavorare e a vincere la prossima partita per riscattare questa doppia delusione".

Sai che la Roma sta facendo di tutto per trattenerti. Qual è la tua opinione? Vuoi rimanere qui o tornare allo United?
"In questo momento la mia preoccupazione è solo quella di avere una bella stagione con la squadra. Anche il mister ha parlato chiaro: l’obiettivo non è solo la qualificazione alla prossima Champions League, ma vincere qualcosa già quest’anno. I miei sforzi vanno tutti in questo senso, per fine stagione vedremo".

E aspettiamo che impari l’italiano così rimani anche di più in Italia…
"Certamente, è uno dei miei obiettivi per questa stagione. Sto studiando, la speranza è di fare un’intervista in italiano entro la fine della stagione".


Conferenza stampa, D'Aversa: "La Roma è forte, dovevamo essere bravi a tenere un equilibrio"

La Roma esce vittoriosa dal match al Tardini. I giallorossi portano a casa la sconfitta contro il Parma e il mister D'Aversa risponde così alle domande dei giornalisti:

La Roma era un po' stanca?
"La Roma è una squadra forte e ha speso molto giovedì. Nel finale era normale ne avessimo di più, dovevamo essere bravi a tenere in equilibrio la partita, se analizziamo il primo tempo però abbiamo avuto circostanze clamorose e nel complesso della gara dovevamo essere bravi a leggere il momento della partita. A differenza di altre volte, il loro portiere è molto bravo con i piedi e non ti permette il pressing".

Cos'hai pensato al cambio di Gervinho?
"Ero fiducioso che Sprocati facesse una buona gara. Vedo gli allenamenti, so cosa possono darmi. Ha potenzialità enormi, la mia felicità è che abbia determinato lui. Gervinho mi auguro si sia fermato in tempo e non sia grave. Per Gagliolo solo crampi".

La mediana ha colpito?
"Loro fanno rotazioni in cui Mancini si abbassa e Pastore diventa regista. È chiaro che inizialmente puoi perdere riferimento, bisogna essere bravi a capirlo. I ragazzi hanno interpretato al meglio la partita, si è vinto non per la preparazione ma per come abbiamo interpretato la partita".

Ha impressionato il secondo tempo e il fatto che abbiate fatto la partita?
"Se si pensa che Cornelius ha fatto tutta la partita vuol dire che questi ragazzi lavorano bene. Lo stesso Cornelius o Kulusveski partecipano molto alla fase difensiva, sono i primi a difendere a tenere la squadra corta. C'è stato un miglioramento anche nel baricentro, giochiamo anche più alti. Se consideriamo le occasioni il risultato è meritato. Bravi i ragazzi a battere una squadra che sfrutta al meglio le proprie caratteristiche anche fuori casa. Se consideriamo il numero di infortunati e che si è ottenuto un risultato così importante, c'è soddisfazione per questi ragazzi che si costruiscono questi risultati durante la settimana. Abbiamo iniziato un percorso sin dal ritiro e laddove c'è la sfortuna di perdere Gervinho c'è Sprocati che si è tolto delle soddisfazioni. Chi viene chiamato in causa è all'altezza, questo gruppo sta crescendo molto. Nel momento in cui tutti sposano la causa è più facile raggiungere l'obiettivo".


Conferenza stampa, Fonseca: "Siamo stanchi, è stato difficile recuperare. Non abbiamo molti sostituti di Dzeko e Kolarov"

Fonseca risponde alle domande dei giornalisti. Dopo la vittoria  del Parma, parla così:

Penso che è chiaro per tutti che siamo stanchi. Abbiamo fatto tutte le ultime partite con i soliti giocatori. Siamo stati lenti a reagire e a pensare contro una squadra molto forte in contropiede. Non abbiamo fatto buone marcature preventive. Il Parma ha avuto molte occasioni e ha giocato in contropiede in modo pericoloso.

In panchina c'erano giocatori da utilizzare?
"Come ho detto, Under e Diawara non sono pronti per 90 minuti. Quando la squadra vince è normale che non si voglia cambiare. Speriamo di recuperare qualche infortunato per la prossima partita".

Dzeko apre molti spazi ma nelle ultime partite non ha mai tirato in porta.
"Oggi Dzeko è stato solo in attacco ma è anche vero che il Parma ha fatto una partita difensiva buona, non ha concesso spazio e noi non abbiamo fatto molti cross. Con una squadra bassa possiamo fare la differenza con i cross ma non l'abbiamo fatta. Ma devo dire che Dzeko non ha segnato nelle ultime partite ma lavora molto per la squadra. Anche Dzeko è stato un po' stanco".

Come giudica Mancini?
"Si è adattato bene. Ha corso molto, come sempre, ha fatto una buona partita".

Quanto ha pesato l'Europa League?
"Molto. Devo dire che la partita con il Borussia è stata una delle partite in cui abbiamo corso di più, in un campo pesante poi. E' stato difficile recuperare".

La Roma non ha avuto tanta fantasia.
"Nel momento in cui perdiamo la palla non siamo stati bravi nelle marcature preventive. La squadra ha giocato con ambizione e a volte è meglio gestire la palla meglio. Il Parma poi si è abbassato ed è stato difficile trovare spazi".

Alcuni giocatori sembrano insostituibili.
"Voglio cambiare ma in questo momento ad esempio non abbiamo molti sostituti di Dzeko e Kolarov. Non possiamo cambiarli".

Florenzi sesta panchina di seguito.
"Si parla sempre di Florenzi, è il nostro capitano e un professionista. E' un'opzione e al momento ho scelto così".


Ripresa allenamenti martedì. Spinazzola si ferma per fastidio flessore destro

Spinazzola è uscito dalla partita dopo mezz'ora di gioco. Non era presente giovedì nel match di Europa League e appena tornato in campo, se ne va poco dopo: il giocatore ha avuto un fastidio al flessore destro. Non potrà essere disponibile in Nazionale e verranno eseguiti esami nelle prossime 48 ore.
La Roma riprenderà gli allenamenti martedì a Trigoria.


Parma-Roma, arbitra Fabbri. Con l'arbitro di Ravenna la vittoria manca dal febbraio 2018

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sarà Michael Fabbri della sezione di Ravenna a dirigere il match tra Parma e Roma, in programma oggi alle 18:00 allo Stadio Tardini. Gli assistenti saranno Tolfo e Di Vuolo, Ghersini IV uomo. VAR e AVAR, rispettivamente, Banti e Alassio. La Roma, attualmente in solitaria al terzo posto della classifica, cerca il filotto in campionato, dopo aver collezionato tre - difficili - vittorie consecutive, arrivate contro il Milan, l'Udinese e il Napoli. Subito da archiviare, invece, la delusione di giovedì sera: la sconfitta contro il Borussia in Europa League. La squadra è arrivata in Emilia Romagna direttamente dalla Germania, senza fare ritorno nella Capitale. Il gruppo è stato raggiunto da Spinazzola, assente nella trasferta tedesca per un affaticamento e ora nuovamente disponibile.

I PRECEDENTI - Sono sei le partite giallorosse dirette dal fischietto di Ravenna, in cui la Roma ha totalizzato tre vittorie, un pareggio e due sconfitte negli scontri con Benevento, Bologna, Hellas Verona, Fiorentina, Atalanta e Udinese. Con Fabbri i giallorossi non trovano la vittoria da tre partite. L'ultimo match arbitrato da Fabbri risale allo scorso novembre, la sconfitta esterna contro l'Udinese per 1-0, con un gol realizzato da De Paul. Nella stessa stagione, alla seconda giornata arrivò il 3-3 casalingo contro l’Atalanta, mentre il 7 aprile del 2018 ecco la sconfitta per 2-0 in casa contro la Fiorentina. L'arbitro emiliano, inoltre, si trovava in sala VAR nel tanto dibattuto pareggio 2-2 tra Roma e Inter della scorsa stagione, quando ai giallorossi fu negato il calcio di rigore dopo il fallo in area di D'Ambrosio ai danni di Zaniolo. L'errore costò a Rocchi, che dirigeva il match, e a Fabbri un turno di stop. L'ultima vittoria dei giallorossi con l'arbitro di Ravenna risale quindi al febbraio 2018, lo 0-1 realizzato in casa dell'Hellas Verona da Cengiz Under, alla sua prima rete in giallorosso. 

Quattro, invece, i precedenti con il Parma: due le vittorie, arrivate contro Fiorentina e Cagliari, un pareggio e una sconfitta contro la Lazio.


Dalla Germania a Parma passando per Reggio Emilia

IL TEMPO - BIAFORA - Allenamento di scarico a Moenchengladbach, rifinitura a Reggio Emilia e partita a Parma. In vista della sfida contro i ducali sono numerosi gli spostamenti che hanno riguardato e riguarderanno la Roma di Fonseca. Ieri mattina i giallorossi hanno svolto una seduta defaticante nel centro sportivo del Borussia, prima di imbarcarsi alla volta di Bologna ed essere poi portati in pullman all’Hotel de la Ville (vicino allo Stadio Tardini) di Parma, che oggi alle 14.30 sarà la sede della conferenza del tecnico. Prima dell’incontro con i giornalisti Fonseca guiderà l’allenamento di rifinitura sul prato del Mapei Stadium, dove ieri sera è andato in scena Sassuolo-Bologna. Sarà regolarmente presente in gruppo Spinazzola, che ha raggiunto i compagni di squadra in ritiro: il terzino ha del tutto smaltito il leggero affaticamento muscolare ed è pronto a tornare titolare. Diversi gli assenti in casa Parma: D’Aversa, che ha recuperato Gagliolo e spera di avere Bruno Alves, dovrà probabilmente fare a meno di Karamoh, Laurini, Grassi e soprattutto di Inglese.


La doppia vita di Capitan Florenzi

IL TEMPO - BIAFORA - Cinque panchine di fila dopo la Sampdoria sono un chiaro segnale: Florenzi, al momento, non è più un titolare della Roma. Durante la sosta di ottobre Fonseca ha comunicato al ventottenne che come terzino destro gli avrebbe preferito Spinazzola ed in alternativa Santon. Florenzi è quindi il terzo ed ultimo (senza contare Zappacosta) su quella fascia e anche nel “nuovo” ruolo di esterno offensivo gli sono stati preferiti - sia dal primo minuto che a gara in corso - Zaniolo, Kluivert, Perotti, Under, in attesa di Mkhitaryan, che ha saltato tutto l’ultimo ciclo di partite per infortunio. Quella di Florenzi in estate sembrava un’annata dalle rosee prospettive dopo aver ereditato la fascia da capitano da De Rossi ed aver fatto pace con i tifosi della Curva Sud. Il numero 24 - convocato da Mancini - ha comunque accettato con serenità le decisioni di Fonseca, esultando con i compagni dopo i gol e le vittorie, senza mai avventurarsi in dichiarazioni polemiche. È convinto di riconquistare a breve il posto. Ma se non dovesse accadere, anche in vista di Euro2020, Florenzi e il suo procuratore faranno le giuste valutazioni sul futuro.


Roma, ora Fonseca guarda solo avanti

IL MESSAGGERO - TRANI - In tv o di persona, l'espressione è inequivocabile. Basta guardare in faccia Fonseca per capire quanto la caduta del Borussia Park, pure nel day after, proprio non riesce ad accantonarla come altre della sua carriera. Insopportabile. In quello stadio è tornato, e ne avrebbe fatto volentieri a meno dopo lo sgarbo dello spagnolo Gil Manzano, anche ieri mattina prima di spostarsi a Dusseldorf e volare a Bologna (poi pullman per Parma): allenamento per chi non ha giocato, lavoro di scarico per gli altri. Il portoghese deve comunque pensare al campionato, a quel 3° posto appena riconquistato dopo un anno e mezzo e dunque da difendere nel viaggio in Emilia. Eppure non riesce a staccarsi dall'Europa League dove vuole che la Roma sia protagonista. Se dovesse scegliere, sarebbe l'obiettivo principale della sua prima stagione in Italia. «Voglio vincere le ultime due partite» il messaggio a fine partita per ribadire che punta al 1° posto e quindi a fare 6 punti, pur sapendo che anche con 4 andrebbe avanti nella competizione. Lo spareggio sarà quello del 28 novembre a Istanbul contro il Basaksehir che è al comando, con 7 punti (2 più dei giallorossi terzi), nel gruppo J.

 
GIUDIZIO SINCERO - «La palla è uscita, ma niente alibi». Fonseca spacca a metà la sfida di Moenchengladbach: separa l'errore dell'arbitro Gil Mazano (con la collaborazione dell'assistenze Nevado Rodriguez) da quelli dei suoi giocatori. Le gaffe, dal suo punto di vista, oscurano le conferme. Il 2° ko stagionale in 15 partite (il 1° esterno) ha evidenziato difetti in attacco prima che in difesa. Perché la Roma che domina, senza lasciare chance al Borussia, nella ripresa è la stessa che umiliò, nel 2° tempo e in inferiorità numerica, l'Udinese alla Dacia Arena con 3 gol e occasioni a raffica. Guarda caso con la stessa formazione di otto giorni prima. Ed esibizione identica nella forma. Non nella sostanza, però. La differenza è stata nella finalizzazione. Efficace in Friuli, imprecisa in Germania. Nel finale la dormita dei centrali Smalling e Fazio sul colpo di testa vincente di Thuram, la distrazione di Veretout su Plea e la posizione sbagliata di Kolarov. «Risultato ingiusto, ma questo è il calcio» ribadisce il portoghese, infastidito per aver preso solo 1 punto nelle 2 gare contro la capolista della Bundesliga.

 
ABBONDANZA DA SFRUTTARE - Fonseca conta gli uomini nel ritiro di Parma. C'è Spinazzola, pronto a riprendersi il posto. Promosso, comunque, Santon. Florenzi, invece è rimasto fuori per il 5° match consecutivo. L'allenatore valuterà le condizione fisiche dei 23 convocati (in Emilia anche Cetin, ma è squalificato). La rosa è già più completa che nel recente passato: Diawara è entrato bene contro il Borussia e va quindi tenuto in considerazione per la partita di domani al Tardini. Non si può dire lo stesso per Perotti e Under. «Non sono ancora al centro per cento», ha chiarito dopo la partita.

 
ROTAZIONE MIRATA - La full immersion, gran parte vissuta in piena emergenza, finisce con la partita di Parma. Fonseca, anche se la partita del Tardini arriva a meno di 3 giorni da quella al Borussia Park, vuole insistere sugli stessi giocatori. Ecco perché ha tolto in corsa sia Mancini che Pastore, punti fermi del suo 4-1-4-1. Ora dovrà decidere se arretrare Mancini accanto a Smalling, escludendo Fazio in difesa e dando spazio a Diawara a centrocampo. In più dovrà scegliere il terzino destro. In teoria, se non dovesse giocare Spinazzola, potrebbe tornare d'attualità Florenzi. Che però rimane l'alternativa a Kluivert in attacco. Stamattina a Reggio Emilia la verifica è per Spinazzola e gli altri. Ma, aspettando la sosta per le nazionali, cambiare non è la priorità dell'allenatore.


Mancini-Diawara: gemelli diversi garanzia di equilibrio

IL MESSAGGERO - TRANI - L'asse di garanzia viene dal mercato estivo. Sono gli interpreti presi da Petrachi su indicazione di Fonseca. Mancini e Diawara, senza la certezza del posto da titolare ad inizio stagione, oggi si ritrovano al centro della Roma. Ruolo: volante, in stile sudamericano. Nel 4-1-4-1 (4-2-3-1) è la figura che garantisce equilibrio e costruzione.

 
COPPIA DI LUSSO - Il dualismo nasce nel cambio al Borussia Park. Ma più che la competizione, conta l'alternativa. Se l'allenatore decide di riportare Mancini in difesa, ecco Diawara, svelto a tornare in gruppo e in campo. Ko il 6 ottobre contro il Cagliari e, a un mese dall'intervento al menisco, ha giocato alla prima chiamata. Fonseca lo fece inserire nella trattativa con il Napoli (cessione di Manolas), così come chiamò il ct Mancini prima di dare l'okay per prendere il difensore dall'Atalanta. Giocatori, dunque, di riferimento.

 
FASCIA PROTETTA - Aspettando Mkhitaryan, dato per disponibile dopo la pausa (infortunio simile a quello di Cristante, ma senza distacco totale del tendine), Fonseca torna ad avere più opzioni in attacco. Aumentano gli esterni offensivi. In alto a destra c'è Under, in panchina già alla Dacia Arena contro l'Udinese il 30 ottobre e utilizzato sia contro il Napoli sia contro il Gladbach. E a sinistra, dove Perotti, uscito di scena prima dell'inizio del campionato, è ripartito il 20 ottobre da Marassi contro la Sampdoria. Quel pomeriggio Florenzi, capace di giocare su entrambi i lati, ha giocato l'ultima partita da titolare. Diawara, pure se è appena tornato, è più avanti degli altri. Si è visto al Borussia Park: lucido e presente nel momento cruciale del match. Ha battuto allo sprint i 3 compagni: Florenzi, in ribasso psicologicamente e atleticamente, fatica a riemergere, ma la Nazionale dovrebbe riportarlo almeno a galla; Perotti, titolare solo all'Olimpico contro il Milan il 27 ottobre e comunque sempre presente nelle ultime 6 partite, è (per l'allenatore) il dodicesimo uomo, anche se poi quando entra dà l'impressione di non fidarsi di sé stesso, cioè dei suoi muscoli che lo fanno penare da tempo; Under, entrato in corsa sia contro il Napoli e il Borussia, cerca di aumentare il minutaggio in partita per sfidare di nuovo alla pari Zaniolo. Le soluzioni, già domani al Tardini contro il Parma, aumentano. Il vantaggio c'è, non deve però mancare la pazienza. Come chiarisce il tecnico, nessuno dei 3 è ancora al top. Inserimento graduale, dunque.


Florenzi cerca una via d’uscita dalla panchina

IL MESSAGGERO - CARINA - «A Trigoria si un’aria diversa». Tanto differente da tramutare queste parole in un boomerang. Era il 18 settembre, vigilia del match contro il Basaksehir in Europa League e Florenzi, vicino a Fonseca, raccontava come l’approdo del portoghese «avesse cambiato molto» le logiche all’interno del gruppo, «ora tutti sono importanti». Che poi, a pensarci bene, è quanto ribadito giovedì da Petrachi: «Cosa significa l’ennesima esclusione di Florenzi? Che se la gioca con tutti. Da un giorno all’altro certi tipi di equilibri all’interno dello spogliatoio possono cambiare e questo viene modificato dal rendimento settimanale». Non bisogna fare l’esegesi delle parole del ds per intendere che Alessandro, almeno per chi deve fare delle valutazioni e prendere delle decisioni, non sta rendendo come gli altri. Né nel ruolo di terzino, sopravanzato da Spinazzola (acquistato per giocare a sinistra), Santon e addirittura Cetin (un centrale difensivo), tantomeno per quello di esterno alto (Kluivert e Perotti, aspettando il rientro di Mkhitaryan, per ora sono davanti). Cinque panchine di fila non possono essere per caso. Ma lo possono diventare, un caso. Al netto delle reiterate rassicurazioni di Fonseca e di Petrachi («Tornerà a fare quello che ha sempre fatto»), qualcosa s’è incrinato. Non in Nazionale: le ultime convocazioni del ct Mancini lo hanno visto presente. Particolare però da non sottovalutare: a giugno ci sono gli Europei e non giocare pregiudica le possibilità di esserci. Anche perché, oltre al paradosso di venir convocato in azzurro e non giocare nella Roma, ce n’è un altro. Mancini, anche nella lista diramata ieri, ha inserito Florenzi nella categoria dei difensori. Fonseca, invece, sembra avere idee diverse. Non da oggi. Già i segnali estivi (quando nelle prime amichevoli veniva impiegato alto) ai quali si sono poi sommate alcune scelte in campionato (al derby, prima del ko di Zappacosta nel riscaldamento, inizialmente con l’Atalanta o contro la Sampdoria) lasciano intendere come il portoghese preferisca impiegarlo come esterno in attacco con compiti difensivi.

 
GENNAIO DI RIFLESSIONE - La domanda è d’obbligo: se a Parma, nella logica del turnover, potrebbe anche ritrovare una maglia da titolare, cosa accadrà quando dopo la sosta in avanti ci sarà nuovamente l’overbooking? Sono riflessioni che sta facendo anche Alessandro insieme a chi lo segue. Nonostante le smentite arrivate in seguito, a fine giugno Florenzi era convinto di partire. S’era fatto vivo Conte, poi il Siviglia e anche il Tottenham. Alla fine non se n’era fatto nulla soprattutto perché Alessandro (che un anno fa ha rinnovato sino al 2023) voleva restare in Italia e Conte gli ha preferito Lazaro. Potrebbe accadere la stessa cosa a gennaio. L’Inter infatti ha già bloccato Darmian. Rimarrebbe, eventualmente, l’ipotesi estera. A patto che non cambi qualcosa nei prossimi due mesi.