Bruno Conti: il campione torna a caccia di stelle

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Dopo quattro anni, Bruno Conti torna nel settore giovanile della Roma. Con l'addio del responsabile Massimo Tarantino, dentro Trigoria è stato affidato il restyling dei baby a Morgan De Sanctis e Gianluca Petrachi, che gestiranno Primavera, Under 18 e Under 17. A Conti il compito di scovare i nuovi talenti, sfruttando la storica abilità del dirigente, in questi anni responsabile delle Academy giallorosse. Bruno è stato promosso direttore tecnico delle selezioni dall'Under 16 all'Under 10.Il campione è stato chiamato a gestire l'età più delicata dei giovani, in cui è importante avere un esperto che sappia individuare i ragazzi più meritevoli. Dopo gli addii di Francesco Totti e Daniele De Rossi, la Roma rilancia uno dei suoi simboli, affidandogli la ricostruzione di un settore che è sempre stato il fiore all'occhiello del club di Trigoria. Conti ha scovato talenti come Aquilani, Luca e Lorenzo Pellegrini, Florenzi, ma anche Politano, Romagnoli e Bertolacci, per una lista che sarebbe lunghissima da stilare. «Bruno ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile»: è un passaggio della lettera d'addio scritta da Daniele De Rossi che rendeva merito all'ex numero 7, riaccendendo l'attenzione mediatica sulla possibilità di rivederlo operativo nelle giovanili giallorosse. E nelle ultime settimane è stata attuata un'autentica rivoluzione, mirata a migliorare la gestione dei ragazzi, a tutela del loro futuro e di quello del club che, su quanto prodotto dal vivaio, ricava future plusvalenze vitali per il bilancio, oppure giocatori da rilanciare in prima squadra. In questo quadro di restyling dovrebbe rientrare anche Alberto De Rossi, allenatore della Primavera. Dalla prossima stagione, scaduto il contratto da mister, il padre di Daniele potrebbe trasformarsi in dirigente proprio delle giovanili.


Al Tre Fontane la Roma batte il Sassuolo e vola al terzo posto

IL TEMPO - ZOTTI - La Roma femminile vince e vola al terzo posto in classifica. Al Tre Fontane le giallorosse si impongono per 2-1 sul Sassuolo e portano a quattro il numero di vittorie consecutive in campionato. Il match si mette bene fin dall'inizio per le ragazze di Bavagnoli, che al 20' passano in vantaggio con il primo gol stagionale di Erzen. Ottimo avvio anche nella ripresa, con Andressa che spadroneggia a centrocampo, e al 54' arriva la rete del raddoppio di Bernauer. Il Sassuolo  non ci sta e al 70' accorcia prima le distanze al grazie a un autogol del portiere giallorosso Ceasar, e subito dopo si guadagna un rigore calciato sul palo da Cambiaghi. La Roma soffre nel finale, ma le speranze delle emiliane si spengono con la traversa colpita al 91' da Dubcova. "Dispiace per quanto abbiamo concesso nel secondo tempo - le parole di coach Bavagnoli - non ci accontentiamo ma i passi in avanti si vedono”.


Giovedì in campo dal 1' Fazio, Florenzi e Perotti

GAZZETTA DELLO SPORT - Nella sfida di giovedì prossimo con il Borussia Mönchengladbach, Fonseca cambierà qualcosa rispetto alla squadra che ha battuto il Napoli sabato scorso, anche perché tre giorni dopo ci sarà la trasferta di Parma, ultima fatica di questo tour de force di sette gare in 20 giorni prima della sosta per l’impegno delle nazionali. Al centro della difesa ritornerà Fazio, che con il Napoli era out per squalifica, mentre a destra dovrebbe finalmente ritrovare spazio Florenzi, che viene da ben quattro partite in cui non è mai stato scelto tra gli undici titolari. Davanti, poi, possibile spazio dal via per Diego Perotti, magari stavolta con un turno di riposo per Pastore e spostamento di Zaniolo al centro della linea dei trequartisti. Da capire poi chi sarà l’altro esterno, molto probabilmente Kluivert, con la possibilità però in corsa di dare minuti importanti anche a Under, che Fonseca vuole riportare al top il prima possibile.


Mancini mediano è l'invenzione top. Rinascita Pastore

GAZZETTA DELLO SPORT - Roma-Napoli, 11 palle recuperate. quelle 11 palle sono opera del Flaco (che in Italia aveva fatto meglio solo una volta, i 15 palloni di Fiorentina-Palermo del 2010). Opera sua e merito di Fonseca, che lo ha rigenerato nel corpo e nella testa. Se c’è infatti un giocatore che ha beneficiato della cura del portoghese, è proprio il fantasista argentino. E lo dimostrano anche i minutaggi, visto che finora Pastore ha giocato 579 minuti (in dieci partite, media di 57,9 minuti a gara). Lo scorso anno, per dire, ne giocò in tutto 790, di fatto poco oltre le due partite intere in più rispetto all’impiego attuale.  E poi c’è l’invenzione di Gianluca Mancini  mediano, uno che con il Napoli si è permesso di confezionare un assist magico per Pastore con una palla scodellata in area di rigore e poi dare il via al gol di Zaniolo con un cambio gioco di 30 metri.


Il vangelo di Fonseca: «Voglio una Roma unita e ambiziosa»

GAZZETTA DELLO SPORT - Il lavoro di Paulo Fonseca finora è stato straordinario. Il portoghese, miscelando umiltà ed ambizione, in 11 giornate ha riportato la squadra al 3° posto, collocandola al primo nel proprio girone di Europa League. Rispetto allo scorso campionato, i giallorossi hanno 6 punti in più, frutto (anche) di 2 gol in più realizzati e 2 in meno subiti. Il tutto, dovendo aver a che fare con un’emergenza infortuni che in certe partite ha privato l’allenatore persino di 8 giocatori.  E se Pallotta lo ha già benedetto («Mi piace quello che fa»), Fonseca mette le mani avanti: «Il gruppo ha capito che si fa bene solo restando uniti, ma attenzione: non abbiamo ancora vinto niente». Proprio vero, ma la nuova Roma ha fretta di provarci davvero.


Capello: "La Roma? Tutti seguono l'allenatore e le cose vanno molto bene. Zaniolo miglior giovane italiano"

Fabio Capello, ex allenatore della Roma con cui vinse uno scudetto nel 2001, ha parlato della compagine giallorossa ai microfoni di Radio Rai:

Cosa pensa della Roma?
"Ha giocatori di qualità come Dzeko e Kolarov, poi hanno fatto un ottimo acquisto con Smalling in difesa. Lo conosco e me lo aspettavo. La squadra è stata lavorata nella testa, tutti seguono l'allenatore e le cose vanno molto bene".

La querelle con Zaniolo è risolta?
"Sono un ammiratore di Zaniolo, per me è il talento migliore che abbiamo. Quando ho parlato di lui mi sono dimenticato di Kean, ho visto tanti talenti perdersi, come per esempio Cassano, ma ripeto che per me Zaniolo è il miglior giovane italiano".


Borussia Moenchengladbach-Roma sarà diretta dallo spagnolo Gil Manzano

Il prossimo giovedì la Roma sarà ospite del Borussia Monchengladbach per la quarta sfida del Girone J di Europa League. L'arbitro del match sarà lo spagnolo Jesús Gil Manzano, coadiuvato dagli assistenti Diego Barbero SevillaÁngel Nevado Rodríguez. Quarto ufficiale sarà Guillermo Cuadra Fernández.


Nel villaggio giallorosso Edin sempre più al centro

Nella rabbia con cui ha scagliato a terra la mascherina contro il Napoli c’è tutto il calciatore Edin Dzeko. Nell’energia con cui ha chiesto all’Olimpico, e in particolare alla curva, di incitare la squadra invece che continuare con i cori contro Napoli, c’è tutto l’uomo. L’attaccante della Roma, neppure due mesi fa, non si è fatto problemi a dire che in Italia «il problema razzismo è più pesante che altrove» ed è pure logico per lui, che ha giocato (e vinto) in Inghilterra e Germania. Proprio in Germania , mercoledì, volerà con la Roma, per la partita di Europa League contro il Borussia. Dzeko, forse, non ha messo in passato tutti d’accordo nello stesso modo, ma da quando ha scelto di rimanere rinnovando il contratto si è caricato la Roma sulle spalle. Lo farà anche giovedì, salvo sorprese pur essendo molto stanco, e lo farà su un campo, quello del Monchengladbach, su cui ha già giocato tre volte, uscendo sempre imbattuto.


Pasquali: "Smalling si trova benissimo a Roma"

Tiziano Pasquali parla a Tele Radio Stereo su Smalling. L'intermediario grazie al quale la Roma può godere del giocatore inglese risponde alle domande dell'emittente radiofonica:

E' vero che si sta parlando già di una trattativa per il riscatto di Smalling?
"Nell'ultimo periodo ne ho lette tante, c'è chi mi ha chiesto informazioni, chi non lo ha fatto ha scritto numeri un po' a caso".

Possiamo dare qualche dettaglio?
"E' tutto reale, c'è la volontà da entrambe le parti di andare avanti nella trattativa. L'unica cosa che dico è continuare a far lavorare il direttore Petrachi. Io posso darvi come notizia che tutte le parti vogliono portare a buon fine l'operazione".

E' il momento giusto per vendere Smalling da parte dello United?
"Giusta riflessione, la rivoluzione a Manchester però sta portando nel club profili più giovani. C'è la volontà anche di Chris di continuare, lui si trova benissimo a Roma, ha trovato un bellissimo spogliatoio".

Ha percepito stupore sul suo rendimento?
"A Roma c'è sempre un malcontento, ad inizio stagione era stato fatto passare Petrachi come l'ultimo dei direttori sportivi".


Conferenza stampa Fonseca, appuntamento a Parma per sabato

La Roma sfiderà il Borussia Mönchengladbach giovedì sera. Il giorno seguente la partita di Europa League terrà l'allenamento in Germania e volerà direttamente a Parma dove scenderà in campo domenica contro i padroni di casa. Anche la preparazione di sabato si svolgerà a Parma e Fonseca terrà la consueta conferenza con i giornalisti in hotel.


Zaniolo: "Di Totti ce n'è uno, io devo continuare su questa strada"

La Roma volge verso la partita con il Borussia. Sul sito ufficiale dell'Uefa troviamo un'intervista a Nicolò Zaniolo:

Chi sono stati i tuoi idoli calcistici e perché?
"I miei idoli calcistici sono sempre stati Kakà e Ronaldinho: a Kakà mi ispiro come modo di giocare e abbiamo più o meno la stessa posizione in campo, le sue qualità erano immense…Ronaldinho mi divertivo a vederlo giocare durante le partite, che guardavo soprattutto per lui!".

Se succedesse a un ragazzo quello che è successo a te, di essere scartato per motivi tecnici, che consiglio ti sentiresti di dargli?
"Il principale consiglio che posso dare è quello di non mollare mai e credere sempre nei propri sogni. Spesso si dice che se si chiude una porta, si apre un portone. Ma l’importante è non smettere mai di credere ai propri sogni e continuare finché non si riesce a realizzarli. Ma se non si riuscisse a realizzarli, la cosa più importante è aver dato tutto…"

Ricordi ancora il giorno del tuo esordio alla Roma?
"Me lo ricordo benissimo. La mattina il mister Di Francesco mi chiamò e mi disse se ero pronto a giocare la partita contro il Real Madrid: incredulo, gli risposi “Certo, mister”. Ma ero ancora inconsapevole di quello cui stavo andando incontro. La riunione fu alle 11 di mattina, ma si giocò alle 21 e rimasi tutto il giorno a guardare il soffitto, dopo aver chiamato i miei genitori per chiedere conforto perché alla fine provavo comunque una grandissima emozione. Ma arrivato in campo non ho più fatto caso alle cose esterne, ho pensato solo a divertirmi e a giocare. Alla fine se ero lì l’allenatore aveva visto qualcosa in me e devo dire che non è andata così male".

Quella Champions League, malgrado l’eliminazione della Roma agli ottavi, ha contributo a consacrarti: esordio al Bernabéu, doppietta al Porto all’Olimpico…
"Contro il Porto ci giocavamo i quarti di finale, era qualcosa di nuovo per me, non avevo mai fatto una partita del genere, le emozioni erano tante. Ho cercato di dare il massimo, il meglio per la squadra. Per fortuna sono riuscito a fare una doppietta, ma non direi che sono affermato per questo: devo continuare così, lavorare in campo per affermarmi in futuro. Mi sento un giocatore che può dare tanto ma che deve ancora migliorare tanto".

Ti capita di rivedere quella partita, ripensare al boato dell’Olimpico dopo i tuoi gol? Le notti europee a Roma sono speciali…
"Certo! Quella sera non la dimenticherò mai per tutta la mia vita, le serate di UEFA Champions League - ma anche quelle di UEFA Europa League quest’anno - sono emozioni che non mi toglierò mai dalla testa! Ma devo essere bravo a non sedermi su quello e a continuare a farne altre, a giocare ancora bene per questa maglia per toglierci delle soddisfazioni tutti insieme".

La Roma è cambiata molto questa estate: secondo te quali sono le ambizioni della squadra, sia in campionato sia in Europa?
"La Roma quest’anno è cambiata molto, ma penso sia cambiata in positivo perché siamo un gruppo giovane con al fianco giocatori più esperti e forti, che aiutano i più giovani. E’ il giusto mix per fare una grande annata. Ce ne sono tutti i presupposti, adesso tocca a noi giocare bene per risollevare la Roma e portarla nei posti in cui merita".

Si spendono per te paragoni importanti, a Roma ha da poco smesso di giocare un simbolo come Francesco Totti. Che ne pensi di lui, che effetto di fa essere accostato a lui?
"Riguardo Francesco, penso che per qualsiasi giovane essere accostato - o solo avvicinato - a lui sia una grandissima emozione. Però devo dire che io sono Nicolò Zaniolo, devo migliorare e tanto: di Totti ce n’è uno…Io devo continuare su questa strada".

Se un giorno la Roma ti proponesse di indossare la maglia numero 10, accetteresti?
"No, non ci penserei neanche. Terrei la mia, è una forma di rispetto verso il capitano. Non proverei nemmeno a dire di sì".

La Roma non vince da tanto: secondo te questa può essere la stagione giusta?
"Sì, penso che possa esserlo. Dipende tutto da noi, da come approcciamo le partite, da come ci alleniamo giorno dopo giorno. Le vittorie si costruiscono non in un giorno, ma in anni. Credo però che abbiamo tutto per poter dire la nostra, spetta soltanto a noi".


Pau Lopez: "Non si può restare per tanti anni in una squadra dando l'addio nel modo in cui ho fatto"

Pau Lopez, portiere arrivato alla Roma nel corso dell'ultima sessione di calciomercato dal Betis Sevilla, è intervenuto ai microfoni dell'emittente televisiva MOVISTAR PLUS, per il programma 'Vamos'. Queste le sue parole:

"Non ho mai detto al club (L'Espanyol, ndr) di non voler rinnovare, ma penso che quando mi arrivò l'offerta per firmare un nuovo contratto fosse già troppo tardi. Ho fatto anche un errore, perché non si può restare per tanti anni in una squadra dando l'addio nel modo in cui ho fatto. E' vero che non mi pento di aver detto quello che ho detto, ho semplicemente descritto come sono andate le cose. Alla fine non ci ho guadagnato niente, e anzi, ci ho perso. Ho perso l'affetto della gente, il rispetto delle persone... Spero di riuscire a recuperarlo un giorno".