Visite di controllo positive per Diawara e Pellegrini

Lorenzo Pellegrini ed Amadou Diawara si sono sottoposti in mattinata a delle visite di controllo per capire a che punto fosse il loro percorso di recupero. Per entrambi, come rifesce gazzetta.it, l'esito è stato postivo. Il primo a rientrare sarà Diawara, già disponibile dopo la sosta delle nazionali di novembre. Più lunghi i tempi di recupero per Pellegrini, che sarà disponibile tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre; ma che già da settimana prossima potrà tornare a correre ed allenarsi.


Allenamento Udinese, scarico per chi ha giocato ieri. Possesso palla e finalizzazione per gli altri

L'Udinese, prossima avversaria della Roma, si è allenata in vista del match di mercoledì sera. Questo il report della seduta pubblicato sul sito udinese.it:

"Bianconeri in campo al mattino quest'oggi.
Al Bruseschi lavoro tecnico sul possesso palla e sulla fase di finalizzazione per i giocatori non impiegati ieri.
Per concludere la seduta partitella a tema 7 contro 7 a campo ridotto.
Si è rivisto sul rettangolo verde Jens Stryger Larsen che ha svolto un allenamento personalizzato anche con il pallone. Le condizioni del danese sono in netto miglioramento.
Il resto del gruppo ha svolto un lavoro di scarico in palestra".


Mancini: "L'idea di gioco di Fonseca mi entusiasma. Roma è la Roma"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlatom ai microfoni di Dazn in vista di Udinese-Roma:

Hai qualche scaramanzia prima di entrare in campo?
No, non ho scaramanzie particolari. Magari metto prima lo scarpino destro dove c’è il nome della mia compagna e poi il sinistro. Cose così, semplici”.

Fonseca ha un calcio che vuole una difesa alta e, quando si perde il pallone, si va subito alla riconquista nella metà campo avversaria. È una cosa che vivevi anche all’Atalanta?
Sì, la vivevo in maniera diversa. L’intensità degli allenamenti è simile a quelli di Bergamo, ma il modulo e il modo per andare a prendere gli avversari, le scalate, sono sicuramente diverse. L’idea del gioco del mister è una cosa che mi entusiasma e mi piace perché nel calcio di oggi l’intensità è padrona”.

Hai contro Lukaku: come ti comporti? Gli dai il corpo oppure no?
Assolutamente no. Lukaku vive di quello, è forte fisicamente. Un braccio a distanza e cerchi di rubargli il tempo il prima possibile, al primo controllo, non farlo girare

I più difficili da marcare sono i più piccolini secondo te. Con loro come ci si comporta?
Con loro devi partire tutta la settimana con concentrazione alta. Pensare durante gli allenamenti a un tuo compagno di squadra, pensare che sia uno di loro, e iniziare già a studiare i movimenti che verranno fatti domenica. In partita un difensore deve avere concentrazione altissima, con loro magari devi temporeggiare prima, l’anticipo lo devi cercare quando sei veramente sicuro perché se ti sgusciano e vanno via sono difficili da prendere. Se devo scegliere, preferisco marcare quello un po’ più grosso perché vado sullo scontro fisico me la posso giocare, anche sulle palle alte. Quelli più piccolini danno sicuramente un po’ più di fastidio”.

Su Trigoria.
Qui al piano superiore ci sono le nostre camere dove dormiamo ad ogni ritiro prima di giocare in casa, oppure se torniamo tardi la sera da una trasferta in Europa. Passiamo molto tempo in camera. Quando giochiamo in casa ci alleniamo, pranziamo, poi abbiamo qualche ora libera e ritorniamo per cena, poi stiamo tutta la sera e fino alla partita in camera. La viviamo bene, ci sono tv, poca Playstation, leggiamo libri…”.

Cosa leggi?
(ride, ndr) Come comportarsi con le persone, perché a volte sono un po’ istintivo…”.

Hai mai pensato a iscriverti a un corso di laurea in psicologia?
No no, non esageriamo!”.

I giornali li leggi?
No, pochi giornali. Non leggo social, posto qualche foto dopo le partite. Sono molto timido, anche se non sembra. Non amo generalmente fare interviste”.

Qui le radio sono sempre accese.
Per 24 ore. Prendi un taxi a Roma e parlano di Roma. Sono molto calorosi”.

Su Roma e la Roma.
Una volta ho letto che Roma è l’unico posto in cui ti perdi e sei contento, perché scopri cose nuove. È veramente così. Io ero venuto con la mia compagna 5 anni fa, l’avevamo visto, ma ora viverci… Magari due anni fa immaginavamo di viverci, ma le dicevo ‘Ma che stai dicendo?’. È qualcosa di unico per la città e per la gente, molto calorosa. Ti vedono in giro e ti urlano ‘daje’, fa piacere, è molto bello. Roma è la Roma, la squadra è la Roma, i colori giallorossi, quelli delle persone che sono passati qua, dai vari Totti, De Rossi… Sono tutte cose per uno come me che ha sempre visto tanto calcio è qualcosa di unico”.

Senti una responsabilità in più a indossare questa maglia? L’esigenza intorno del pubblico, il senso di appartenenza esiste davvero per questa maglia?
Certo, esiste. Il senso di appartenenza è grande e noi giocatori dobbiamo dimostrarlo, bisogna appartenere alla maglia per cui giochi, quella per cui la domenica vai in campo per fare risultato. Bisogna dare il massimo di te stesso per fare bene. La pressione ci deve essere ma deve essere positiva, una pressione per aiutarti a migliorare. Il salto è stato grande, perché Bergamo è un po’ più piccola di Roma. Avverto questa differenza, ma la vivo serenamente”.

Tornando alle giovanili con la Fiorentina, la preparazione della gara è sempre la stessa per te o è cambiato qualcosa?
No, è cambiato tutto. Oggi Gianluca professionista è un’altra persona. A quel tempo la vivevo in maniera tranquilla: andavo a scuola, vedevo gli amici e giocavo, sempre con l’obiettivo di arrivare. C’era già un’impostazione, ma finché non sono arrivato a Bergamo non l’avevo capita. Nei primi mesi in serie A a Bergamo ho capito che per stare in Serie A e rimanerci devi cambiare totalmente. Oggi sono un professionista, vivo per il calcio oggi: dormire bene, mangiare bene, riposare, fare lavori preventivi, se serve qualche massaggio e dedicarmi solo a questo sport”.

Com’è andata la prima convocazione in Nazionale?
È stata molto bella, mi sembrava come quando sono passato dalla Primavera della Fiorentina alla prima squadra. Ero in Under 21 e mister Di Biagio mi disse che il c.t. Roberto Mancini mi aveva convocato. Andai fuori di me, chiamai subito i miei genitori, la mia compagna. Dicevo ‘Io in Nazionale?! Veramente?”. Sono andato in Nazionale, mi sono ritrovato davanti Chiellini, Bonucci, Verratti, Florenzi… gente che io tifavo con i miei amici agli Europei e ai Mondiali. A un tratto mi sono ritrovato lì, è stato bellissimo. A Firenze andavo in prima squadra, tanti mi prendevano in giro dicendo che ero il figlio di Mancini. Anche in Nazionale il mister mi fece una battuta sul cognome. Mi disse ‘Ti chiami come me, devi portare in alto il nostro cognome’. Lì gli ho confessato che tanti credevano fosse mio padre”.

Sei molto legato al 23.
”.

Sai chi l’ha indossato quel numero qui a Roma?
Qui a Roma sì, quando arrivai scelsi quel numero e la prima cosa che pensai fu questa. Perché l’ha avuto Davide Astori. L’ho conosciuto per due mesi in ritiro a Moena con la Fiorentina. Ci sono state tante persone che hanno parlato bene di lui e se tante persone parlano bene di uomo, significa che quell’uomo lì era veramente speciale. Era una persona fantastica e a pensarci oggi a distanza di tempo, poco tempo, fa sempre male. È sempre un colpo al cuore”.

La tua compagna?
Per le persone che amo do tutto me stesso. Piuttosto mi taglio tutte le dita per farli felici e farli vivere bene. La mia compagna? Con lei ho un rapporto fantastico, la conosco da tantissimo tempo, stiamo insieme da 5 anni e vivevamo a 10 minuti dai nostri paesini. Ci siamo presi che eravamo bambini, abbiamo fatto tante esperienze da soli. Io sono andato a Perugia e facevamo cose che a 18-19 anni non fai, come pagare una bolletta, firmare assicurazioni, andare in banca… Vivo con molta passione l’amore per lei”.

Ti dà qualche consiglio?
Consigli pochi, ma li critica sempre. Dopo Bologna l’avevo chiamata ed ero arrabbiato. Mi disse che non dovevo essere arrabbiato e che dovevo stare zitto e tornare a casa, è molto critica nei miei confronti. È forte anche in questo”.


Rodwell e Bucher non fanno colpo su Fonseca

La Roma ha testato Jack Rodwell e Marcel Buchel. Secondo il portale Gianlucadimarzio.com, non hanno convinto e nessuno dei due verrà tesserato. Mancini accanto a Veretout ha fatto colpo su Fonseca: la società continuerà con il giallorosso fin quando torneranno Pellegrini, Diawara e Cristante.


Smalling potrebbe tornare in Inghilterra a fine stagione

Chris Smalling piace a Petrachi. Il direttore sportivo giallorosso si sta mobilitando per il riscatto, ma secondo Sky Sport, il difensore inglese potrebbe far ritorno allo United a fine stagione.


Smalling: "La Roma era un'opportunità troppo bella per essere rifiutata"

Chris Smalling, difensore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista a Forbes in cui ha parlato della sua carriera, della due scelta di diventare vegano e della sua nuova avventura giallorossa:

"Mia madre non aveva molto da darmi e quindi molto di ciò che ho guadagnato all'inizio lo usavo per dare una mano a casa. Il fatto di essere nella posizione fortunata in cui mi trovo e avere una carriera avviata mi porta a dovermi assicurare di non prendere decisioni sbagliate. Se riesco a prendere decisioni intelligenti e avere un impatto sociale oltre che ad essere coinvolto nelle scelte che faccio, penso che sia l'ideale. Sull'essere vegano? Sebbene all'inizio fosse per un motivo di salute, sono stati gli animali a convincermi definitivamente. Ho iniziato questo viaggio "a base vegetale" e i miei occhi si sono aperti su nuovi scenari. La produzione di pelle è qualcosa di barbaro e crudele e penso che un materiale come Piñatex servirà a lungo. Mia moglie divenne vegana uno o due anni prima che lo diventassi anche io. Noi mangiavamo molti piatti a base di verdure e lei è davvero un'ottima cuoca. Così ho imparato ad apprezzare il cibo e mi sono lasciato condurre da lei in questo viaggio. Ho visto qualche documentario e letto qualche libro sull'impatto di questa alimentazione sulla nostra salute, sull'ambiente e sul benessere degli animali. Una volta ignoravo queste cose, ma ho realizzato che i miei gusti non sono più importanti della salute degli animali o del futuro del pianeta.
Mi sto davvero divertendo con il calcio italiano e penso che possa fare bene per la mia crescita. Spero a maggio di poter dire di aver disputato una buona stagione e che la squadra abbia conquistato dei successi. La Roma era una opportunità troppo bella per essere rifiutata. Non ci sono troppi giocatori inglesi che si avventurano all'estero. Si iniziano a vedere i giovani giocatori andare all'estero in prestito e avere un grande successo, ma penso che sia un peccato che più persone non si avventurino. Avere l'opportunità di vivere la Serie A in un grande club come la Roma era una possibilità troppo importante da rifiutare.Devo concentrarmi su me stesso come ho fatto allo United e far bene qui. Gioco su palcoscenici importanti e se mostro il mio talento e farò una grande stagione spero ancora di poter esser nuovamente convocato con l'Inghilterra. E' un'ambizione che mi brucia dentro".


Roma, al diavolo i pareggi

IL MESSAGGERO - Ancora l’Olimpico come possibile rampa di rilancio. La Roma, ospitando nel pomeriggio il Milan, deve interrompere il digiuno. A ottobre, nessun successo, ma solo 4 pareggi di fila contro Wolfsberger, Cagliari, Sampdoria e Borussia Mönchengladbach. L’ultima vittoria è lontana quasi un mese, quella di Lecce, dove si è appena fermata la Juve. E dove, il 29 settembre, la firma è stata di Dzeko che poi non ha più fatto centro. In Europa League la situazione è migliore, con il primato in solitudine nel gruppo J. In campionato i giallorossi sono fuori dalla zona Champions. Anche se la rosa è dimezzata, non è dunque il momento di lasciare altri punti per strada. Fonseca conosce i limiti attuali della Roma, certificati dalle assenze pesanti degli infortunati Zappacosta, Diawara, Pellegrini, Mkhitaryan, Under e dello squalificato Kluivert. Ma a tranquillizzarlo sono gli evidenti progressi mostrati in coppa. Così, pure per non distrarre il gruppo, abbandona la questione arbitrale e quindi la gaffe incredibile di Collum: «La squadra sta bene, ma non possiamo cambiare il passato. Occorre pensare alla nuova partita. Giovedì è stata una serata storta e infelice per la direzione di gara e la decisione infausta nel finale. Adesso, però, bisogna concentrarsi sul Milan. Dati alla mano quella con il Borussia è stata la partita dove abbiamo corso di più e su un terreno pesante. La mia preoccupazione è il recupero di energie dei miei calciatori contro i rossoneri che sono freschi non avendo avuto impegni infrasettimanali». Il turnover porterà al massimo due novità la scelta è del resto limitata: Florenzi e Perotti rispettivamente al posto di Spinazzola e Kluivert per l’undicesima formazione diversa in 12 match: «Perotti è pronto, ma non so se può reggere novanta minuti; Pastore ha giocato più del normale perché non possiamo permetterci troppe rotazioni». Confermati Mancini da mediano e il 4-1-4-1: «Ha fatto una buona prestazione, non c’è necessità di cambiare. Non modificherò comunque l’assetto in base all’attacco del Milan». Fonseca, nella lista dei 21 convocati, inserisce pure Santon e i primavera Calafiori, Riccardi e Darboe. 


Da Mancini a Darboe, la mediana è giovane

IL MESSAGGERO - Rodwell o Buchel possono attendere. Per ora Fonseca parla soltanto «di chi fa parte della rosa». Una possibilità che evidentemente non deve accenderlo più di tanto se, per oggi, preferisce confermare Mancini mediano e convocare il giovanissimo Darboe. Il classe 2001, nativo del Gambia, è arrivato in Italia da migrante minorenne e non accompagnato dai genitori. Trasferito nel reatino grazie allo Sprar, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, s’è messo in mostra nell’Asd Young Rieti. Quando la Roma lo ha notato, ha dovuto attendere un lungo iter burocratico prima di poter ultimare il tesseramento. Ottenuto lo status di rifugiato, al ragazzo è servito anche l’intervento da parte della Fifa più l’autorizzazione dell’assistente sociale in veste di tutore nominato dal Tribunale. Il club giallorosso ha dovuto poi fornire la garanzia di fargli concludere il percorso scolastico. Ed ora eccolo qui, pronto a vivere un piccolo sogno. Quello che per altri versi, ben più prosaici, sta vivendo Mancini. Partito come riserva al debutto in campionato ha impiegato poco a ritagliarsi un ruolo fondamentale. Dalla trasferta di Lecce, non è più uscito. Non è un caso che nell’emergenza, il tecnico portoghese abbia chiesto proprio a lui di sacrificarsi in una posizione così delicata. Promosso con il Mönchengladbach, questa sera Gianluca cerca la conferma con il Milan.


Zaniolo maltrattato anche a Trigoria

IL MESSAGGERO - Zaniolo che si tappa le orecchie, dopo il gol in Europa League, è un’immagine forte: un graffio, una protesta sorda e muta. Il significato è stato attribuito ad una frase di Capello in tv. Esposito buono-Zaniolo cattivo: troppo facile, scontato, se il principale talento giallorosso non fosse stato trattato bruscamente anche a Trigoria. Prima dell’emergenza infortuni, abbiamo assistito ad un balletto su Nicolò: dentro, fuori, a mezzo tempo, carattere difficile, troppe ammonizioni e via diminuendone la qualità. Perché? Facile il sospetto: è la prossima vittima sacrificale delle plusvalenze? Di certo, un desiderio bianconero rischia di diventare un ordine per gli attuali dirigenti della Roma. Dobbiamo tapparci le orecchie anche noi, per non sentire giustificazioni e banalità sulla sfortuna che ci perseguita. Ma non possiamo chiudere gli occhi. La Roma malinconica di Genova è figlia di questa dirigenza, di questa gestione e ci preoccupa, perché potrebbe ancora peggiorare.


Piatek ancora fuori, Pioli sceglie Leao

IL MESSAGGERO - Non è ancora arrivato il tempo per vedere il Milan con Leao insieme a Piatek. Anche stasera all’Olimpico contro la Roma i due non faranno coppia in attacco. Sarà il portoghese a giocare titolare: «Per vederli insieme basta trovare i giusti equilibri. Kris sta bene anche se non è ancora brillantissimo fisicamente», ha detto Pioli. A completare il tridente ci saranno Suso e Calhanoglu. In difesa rientrerà Calabria dalla squalifica, a sinistra confermato Theo Hernandez. A centrocampo, invece, ci sarà ancora spazio per Biglia: con l’argentino, Paquetà e Kessie.


Rodwell e Buchel, il club sta riflettendo

CORRIERE DELLO SPORT - La Roma ha chiesto un weekend di pazienza a Jack Rodwell e a Marcel Buchel, i due centrocampisti svincolati che hanno sostenuto un provino venerdì a Trigoria. Lo staff medico sta facendo tutte le analisi prima di stilare un report su cui Petrachi si baserà per una decisione. La situazione rimane nonostante Mancini a centrocampo contro il Borussia abbia sorpreso e Diawara si stia riprendendo piano piano dall’intervento al menisco. Inserire un nuovo giocatore nella rosa ha senso se il rendimento può essere prezioso nell’immediato. La Roma sta prendendo tempo anche perché il suo monte ingaggi è già molto elevato, farà uno sforzo solo se ne varrà veramente la pena. Inoltre i giallorossi sono disposti a sottoscrivere contratti solo fino a giugno.


Under torna per il match di Udine

CORRIERE DELLO SPORT - Riecco Cengiz Under. Ieri ha fatto il primo allenamento vero con i compagni, non è stato convocato ma dovrebbe tornare disponibile per la partita di mercoledì sera a Udine. Il turco ha già saltato 7 gare di campionato e 3 di Europa League a causa della lesione ad un polpaccio riportata ad inizio settembre con la nazionale turca. In pratica è rimasto fuori due mesi perché la rottura delle fibre era piuttosto profonda. Più lontano invece il rientro di Mkhitaryan. Il problema al pube gli impedisce di allenarsi, per questo motivo ieri Fonseca in conferenza è stato evasivo rinviando a tempi migliori una previsione sul rientro.