Petrachi a lavoro per il riscatto di Smalling

Lo staff giallorosso è al lavoro per il riscatto di Chris Smalling, difensore centrale arrivato in estate in prestito. Come riportato da Tele Radio Stereo, Petrachi sarebbe in contatto con intermediari del Manchester United per cercare di chiudere il prima possibile l'acquisto del centrale inglese, così da battere la concorrenza che si sta creando.


Nuovo innesto in difesa, Petrachi pensa al giovane Foyth del Tottenham

Per rinforzare la linea difensiva la Roma potrebbe pescare nuovamente in Premier League. Come riporta il Daily Mail, i giallorossi sarebbero interessati a Juan Foyth del Tottenham. Il difensore classe '98 sembra infatti in uscita dagli Spurs. Il giocatore interessa anche ad Inter e Milan che - come la Roma - tenteranno di chiudere l'operazione durante la finestra di mercato di gennaio.


La Roma punta Iacoponi in caso di addio di Florenzi

Simone Iacoponi, difensore classe 1987 in forza al Parma, è nel mirino della Roma in caso di addio di Alessandro Florenzi. Il ds giallorosso è alla ricerca di un giocatore integro fisicamente, oltre che duttile, e in grado di assicurare un importante minutaggio. Il classe '87 di Pontedera, approdato nel club crociato a gennaio 2017, ha raggiunto quota 65 presenze consecutive senza mai riposare fino allo scorso 5 dicembre quando si è accomodato in panchina nel quarto turno eliminatorio di Coppa Italia contro il Frosinone, vinto dal Parma. Poi, di nuovo in campo titolare, e per 90', contro Sampdoria e Napoli in campionato. 


Mancini: "Io e Smalling ci capiamo con uno sguardo. Bene il sorteggio di Europa League, vogliamo andare avanti"

NICOLA VENTURINI - Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha risposto alle domande che gli hanno posto i tifosi giallorossi su Twitter. 

Come ti stai trovando alla Roma e a Roma città?
"Roma società, mi sto trovando bene. Ho trovato un gruppo sano, forte, con un mix di esperti e giovani. Sono contento, mi sono trovato fin da subito molto bene, non mi è mai sembrato di cambiare squadra, mi sono sempre sentito parte del gruppo, è molto importante. Roma città, molto bene, è una città bellissima, quando posso vado in centro, giro con mia moglie, scopriamo posti e cose nuove".

C'è qualche posto preferito del centro?
"Conoscevo per immagini, viverci è magico. Scendere le scale a Piazza di Spagna è molto bello".

Cosa pensi del sorteggio di Europa League?
"È andata bene, siamo arrivati secondi con demerito e potevano capitare squadre forti. Il Gent è molto forte, sarà una partita equilibrata, vogliamo far bene, iniziano le partite che contano".

Sulla coppia con Smalling: secondo te, quali sono le caratteristi che vi rendono complementari?
"Ci sono tante cose. Lui non parlava l'italiano, ora lo sta imparando. Ci capiamo con uno sguardo, lui è un calciatore che si applica al massimo, io devo migliorare in questo. È sempre concentrato al massimo, per 90 minuti. Sull'impostazione posso essere più bravo io, ma ci completiamo e ci alleniamo per migliorare. Però non bisogna parlare soltanto di Mancini e Smalling, Fazio è un comandante veramente. Anche se ultimamente non gioca molto, in allenamento mi dà molti consigli. Seguiamo i consigli del mister, chiunque va in campo sa cosa fare, questo è l'importante".

L'attaccante più difficile da marcare?
"Il più difficile ce l'ho in squadra quest'anno: Edin Dzeko. Ho giocato contro di lui ed ha sempre segnato. È uno dei top al mondo, segna, gioca per la squadra, varia per tutto il campo, per fortuna ora ce l'ho in squadra. È forte fisicamente, di testa, destro e sinistro per lui sono uguali. È un 9 e un 10 insieme. Gli attaccanti completi come lui sono difficili da marcare. In allenamento mi aiuta a migliorare".

Il primo tatuaggio che hai fatto?
"Un tatuaggio maori, a 15 anni".

Perché vieni sempre in chiesa a Primavalle?
"Sempre no (ride, ndr). Ci sono stato un po' di volte, perché tra poco mi sposerò e abbiamo fatto il corso con il prete di Primavalle. Abbiamo visto come faceva la messa, poi in chiesa è giusto andare, quando posso ci vado".

Se non fossi riuscito a giocare a calcio, cosa avresti fatto nella vita?
"La mia famiglia aveva una ditta di agricoltura, ma non era quello il mio sogno. Non so rispondere, fin da piccolo ho avuto l'obiettivo di provarci, senza pressioni. Ho sempre sognato di giocare, ho avuto la fortuna di realizzarlo".

Come hai fatto a fare così bene a centrocampo?
"Io nasco come centrocampista, fino al primo anno di primavera ho giocato a centrocampo. C'è stata questa occasione, vista l'emergenza. Il mister mi ha chiesto di giocarci, ho fatto buone partita, ma il merito più grosso era della squadra. In coppia ero con Veretout e lui correva per due. Io avevo altre caratteristiche, non ho paura di giocare con i piedi. È stata una cosa nuova, mi ha dato soddisfazione. Il mister mi ha chiesto di fare ciò che sapevo fare al massimo e io ci ho messo molta cattiveria, provando ad aiutare la squadra in un momento di emergenza".

Finita l'emergenza, volevi tornare in difesa?
"Sì, è il ruolo che sento mio e voglio crescere. Per gli spettatori era una novità e capisco che possano essere rimasti stupiti, ma devo crescere in difesa".

Il tuo migliore amico nella squadra?
"Spinazzola lo conosco da più di 5 anni, non è soltanto un amico di squadra. Ho conosciuto con l'Under 21 Pellegrini e ci siamo presi subito, ci somigliamo molto di carattere e mi trovo molto bene con lui".

Come ha fatto Mkhitaryan ad imparare l'italiano così in fretta?
"Non lo so, lo parla molto bene, è un ragazzo intelligente che conosce molte lingue".

Il compagno più scherzoso?
"Ce ne sono tanti, siamo tutti ragazzi sani e genuini. Florenzi e Kolarov, anche se serio, è molto simpatico. Antonucci che ha un po' la parlata di Verdone".

L'inno della Roma mette i brividi?
"Già entrare nel riscaldamento è bello, poi sentire l'inno dal tunnel è bellissimo. Un inno così in pochi ce l'hanno e emozione".

Carbonara o amatriciana?
"Carbonara".

Credi a Babbo Natale? Gli hai scritto la letterina e cosa gli hai chiesto per l'anno prossimo?
"Sì, gliel'ho scritta, vediamo se mi porta ciò che ho chiesto".


Il 2020 inizia con un allenamento a porte aperte

IL TEMPO - BIAFORA - Annuncio a sorpresa insieme ai classici auguri natalizi nell’ultima partita del 2019 all’Olimpico. La Roma, tramite il proprio speaker, ha invitato i propri tifosi a venire all’allenamento organizzato per il 1 gennaio alle 15 al Tre Fontane: la società giallorossa (oggi è in programma la cena tra tutti i dipendenti) ha deciso di replicare un’iniziativa già andata in scena negli anni passati, aprendo per la prima volta in stagione le porte dello storico campo di allenamento dell’Eur. Fonseca, che ha fissato per domani mattina la ripresa dei lavori in vista della sfida con la Fiorentina, ha spiegato l’iniziativa: “I tifosi meritano di poter stare vicini alla squadra. Sarà - le parole del tecnico portoghese alla tv ufficiale del club - il primo giorno dell'anno ed è importante stare tutti uniti, società. squadra e tifosi. Mi aspetto che possano venire a stare insieme a noi”. L’allenatore intanto è già focalizzato alla gara di venerdì con i viola, una partita in cui torneranno a disposizione Kluivert e Mancini, che ha scontato il turno di squalifica. L’altra buona notizia per la difesa potrebbe essere il recupero di Smalling. A Trigoria avevano provato a metterlo a disposizione di Fonseca già per l’impegno con la Spal, vista l’assenza di lesioni nell’infortunio al ginocchio accusato con l’Inter. L’inglese avrà ora altri quattro giorni pieni per smaltire del tutto il dolore e ritornare a far la guardia alla porta insieme all’ex centrale dell’Atalanta. Intanto ieri vanno segnalati, con il risultato già acquisito, i cori della Curva Sud contro Pallotta, invitato anche a vendere la Roma e passare la mano a Friedkin, il magnate texano che sta trattando in questi giorni per rilevare la maggioranza del club capitolino.


Perotti: "E' questa la vera squadra. Voglia e cuore"

IL TEMPO - BIAFORA - Tutti si aspettavano una reazione e i giocatori della Roma hanno risposto presente dopo lo scialbo pareggio europeo. Protagonista del successo contro la Spal è stato Perotti, autore del gol del 2-1 su calcio di rigore, specialità in cui è un autentico cecchino: “Era un rigore difficile. La squadra vera è questa. Abbiamo parlato nello spogliatoio e ci siamo detti che non poteva succedere di nuovo quanto successo contro il Wolfsberger. Abbiamo dimostrato di avere la voglia e il coraggio di arrivare in alto. Con partite così possiamo sognare”. Sulla stessa lunghezza d’onda Pellegrini, a cui non è stato assegnato il gol per la deviazione di Tomovic: “Abbiamo dato una grande risposta e dopo che sbagli una partita non è mai facile. Siamo una squadra che deve migliorare ancora tanto”. Da mettere poi in evidenza il messaggio mandato da Zaniolo a Florenzi su Instagram: “Ti meriti tutto il meglio,grande CAPITANO ti voglio bene”. Già in campo tutti i compagni lo avevano abbracciato in occasione dell’assist a Mkhitaryan, segno di un gruppo sempre più compatto.


Europa League: oggi il sorteggio

LEGGO - Oggi a Nyon (ore 12, diretta Canale 20 e Sky) i sorteggi. In Europa League la Roma rischia di trovare una delle big uscite dai gironi di Champions, come Ajax, Shakhtar e Benfica. In prima fascia anche Manchester United, Arsenal e il Siviglia di Monchi. Europa League anche per l’Inter. Champions per Juve, Napoli e Atalanta: la prima spera di evitare il Real Madrid, le altre due rischiano tra le altre il Barcellona.


Roma, Spallata Champions

LEGGO - Un po' di fortuna ma soprattutto il giusto atteggiamento. Quello che non si è visto giovedì col Wolfsberger. La Roma, dopo la grande paura, ritrova la strada della vittoria contro la Spal sempre più ultima in classifica ma che all'Olimpico ha avuto la forza di chiudere il primo tempo in vantaggio. Di fatto una spallata alla possibilità di una mini crisi e tre punti d'oro nella corsa alla Champions in attesa dello scontro diretto di stasera tra Cagliari e Lazio. Come detto, però, non tutto è andato liscio. Nei primi 45' Petagna (osservato speciale e possibile rinforzo offensivo della Roma) ha impegnato seriamente Pau Lopez prima di siglare con freddezza il rigore del vantaggio dopo i due errori consecutivi con Brescia e Udinese. La Roma ha ballato troppo in difesa causa assenze di Smalling e Mancini. E, come accaduto col giovedì si è dimostrata troppo morbida davanti. C'è voluta così un'altra strigliata di Fonseca negli spogliatoi.
Nella ripresa il tiro di Pellegrini, evidentemente deviato da Cionek, ha rimesso la Roma sui binari del quarto posto. A completare l'opera il rigore di ghiaccio (guadagnato da Dzeko) del solito Perotti e nel finale il sigillo di Mkhitaryan su assist di Florenzi. Il capitano ha avuto uno sfogo misto a felicità e rabbia, e tutti i compagni sono corsi ad abbracciarlo. Comprensibile visto il periodo nero passato dal terzino. Fonseca - dopo i rimproveri di giovedì sera - stavolta ha mostrato il sorriso: «Roma da due facce? È vero che sbagliamo molte occasioni ma abbiamo giocato con intensità, velocità anche nel primo tempo. Non era giusto il risultato all'intervallo.


Una vittoria soprattutto di testa, superate le amnesie di giovedì

IL MESSAGGERO - FERRETTI - A I sorrisi stavolta arrivano sulle note di Grazie Roma, e non prima del fischio d’avvio come era accaduto in maniera ridicola giovedì scorso contro il Wolfsberger. La Roma supera la Spal e porta a casa tre punti pesanti in chiave Champions usando nel modo più opportuno il cervello, lasciato negli spogliatoi l’altra sera in Europa League. A conferma che, non solo nello sport, la cosa più importante è mettere, tenere la testa a posto. La squadra di Paulo Fonseca come giovedì passato era chiamata a vincere la partita contro un avversario nettamente inferiore e stavolta ha centrato l’obiettivo non smarrendo mai la via giusta, e non solo sotto l’aspetto tattico. Giocando con le parole, verrebbe da dire che non ha mai perso la testa, neppure dopo la rete del vantaggio della Spal arrivata alla fine di un primo tempo più bello che brutto. C’era, in quel momento, la possibilità scellerata di cominciare a produrre un’altra gara, meno precisa e più nervosa, invece la Roma non ha modificato il proprio copione psicologico e, alla fine, ha avuto ragione degli emiliani. Rimontando e vincendo un confronto che, ricordando il fresco precedente, sotto l’aspetto mentale era diventato strada facendo più facile da sbagliare che da azzeccare.

IL POST EUROPA Evidentemente, la lavata di testa che Fonseca ha confezionato nel post Europa League all’interno dello spogliatoio di Trigoria ha sortito gli effetti sperati: sarebbe stato triste, del resto, incappare ancora in una prestazione misera mentalmente contro un altro avversariomeno forte. La Roma, invece, ha fatto il suo completando la prima rimonta stagionale da tre punti allo stadio Olimpico. Sfruttando, come era accaduto contro il Cagliari in vantaggio per il rigore di Joao Pedro, un (mezzo) autogol sotto la Nord per recuperare la parità. Poi la chirurgica freddezza di Perotti dal dischetto ha rovesciato il punteggio e infine Florenzi, capitano stavolta dalle mille risorse e qualità, ha consentito a Mkhitaryan di chiudere il conto. Non era un appuntamento psicologicamente facile per Florenzi, dopo le critiche dei giorni, anzi delle settimane passate, eppure Ale ha confermato - a testa alta - che non può essere un peso per la Roma. Basta aiutarlo a non sbagliare, come ha fatto ieri il gruppo


Roma, spallata al quarto posto

IL MESSAGGERO - TRANI - La qualità fa la differenza e permette alla Roma di restare in zona Champions. Fonseca sfrutta le giocate di Pellegrini e Perotti per ribaltare il risultato nella ripresa, dopo aver chiuso, mai successo in questo campionato, in svantaggio il 1° tempo: 3-1 contro la Spal ultima in classifica. La vittoria è meritata, ma non scontata. Precipitazione e sciatteria complicano il pomeriggio dei giallorossi, ai quali basta poi mezza partita per festeggiare la prima rimonta completa della stagione e di restare al 4° posto in attesta della sfida tra il Cagliari quinto e la Lazio terza, in programma stasera alla Sardegna Arena.

EMERGENZA INFINITA Fonseca, dunque, ritrova il successo, nonostante la rosa largamente incompleta. In calo di gara in gara. Meno 8. Lunga la lista degli indisponibili: Mancini squalificato si aggiunge agli infortunati Mirante, Santon, Smalling, Zappacosta, Cristante, Pastore e Kluivert. Avanti con chi resta, confermando Florenzi terzino destro e Perotti da esterno offensivo a sinistra. Inedita, invece, è la coppia in mezzo alla difesa: Cetin accanto a Fazio. Faticano in partenza. Anche perché Diawara stenta ad entrare in partita e l’assetto sembra inizialmente sbilanciato. Eppure l’equilibrio è il segreto del rendimento nelle 16 giornate del torneo: 8 punti in più di quello scorso, pur avendo segnato lo stesso numero di gol, 29. Ma subendone 6 di meno.

SUPERIORITA’ EVIDENTE La Spal, almeno neL 1° tempo, ha le chance migliori, anche perché sfrutta l’atteggiamento spavaldo dei giallorossi, ai quali lascia la gestione del match (71,8 per cento il dato del possesso palla). I centrali difensivi non hanno la sufficiente copertura dal 4-1-4-1 di Fonseca e Petagna, con Cetin fuori posizione e Fazio in ritardo nella chiusura sul lancio di Paloschi, va a calciare in diagonale: pronta la replica di Pau Lopez che devia in angolo. Subito dopo Valoti, solo in mezzo all’area dopo il cross di Murgia, indirizza di testa a lato. Florenzi avanza più di Kolarov e cerca sempre Dzeko che, quando riesce a concludere, non inquadra la porta. Semplici, del resto, alza subito il muro con 5 giocatori nella linea davanti a Berisha: nel 3-4-1-2, in mezzo le sentinelle Tomovic, Vicari e Felipe, aiutati da Cionek e Igor che si abbassano rispettivamente a destra e a sinistra. L’assedio della Roma è sterile, anche perché la frenesia di Veretout, Pellegrini, Zaniolo e Florenzi riduce l’efficacia. E, prima dell’intervallo, l’ingenuità di Kolarov, stop sbagliato e fallo in area su Cionek, penalizza ulteriormente i giallorossi: Giua assegna il rigore e Petagna fa centro. SORPASSO LAMPO La Roma insiste nell’assalto al fortino. Perotti è finalmente concreto sulla sinistra e Pellegrini più lucido nella metà campo avversaria. Cetin svirgola la palla per il pari. Che arriva con la deviazione di Tomovic che, di coscia, fa diventare imparabile il destro a giro di Pellegrini. La Spal improvvisamente sbanda. Berisha chiude su Zaniolo, travolgente a destra sulla verticalizzazione di Pellegrini. Che subito dopo appoggia in area per Dzeko, calpestato da Vicari. Rigore solare, trasformato da Perotti (3° di fila dopo quelli realizzati contro il Verona e il Wolfsberger). Ribaltone in 3 minuti, anche se con l’autorete e il rigore. Kolarov rischia ancora con la goffa spallata a Petagna. Fonseca, intanto, dà spazio a Mkhitarian, fuori Perotti che incassa l’applauso del pubblico. La gaffe di Missiroli chiude il match: il regista offre la ripartenza Florenzi che permette a Mkhitaryan di segnare a porta vuota. Abbraccio di gruppo al capitano, che a gennaio potrebbe lasciare la Roma. Si rivede, intanto, Kalinic, in campo prima del recupero al posto di Dzeko (200 presenze in giallorosso).


Florenzi, assist, abbracci e la tentazione di dire addio

IL MESSAGGERO - CARINA - Un abbraccio, un tweet e un messaggio sibillino, tutti vagamente malinconici. Quella di ieri contro la Spal potrebbe esser stata l’ultima partita di Florenzi all’Olimpico con la maglia della Roma. Ad alimentare questa sensazione proprio il diretto interessato che uscendo dalla mix zone dello stadio s’è rivolto ad un dipendente del club: «Domani (oggi, ndc) vi faccio un discorso strappalacrime...». Il riferimento del calciatore è alla cena dei dipendenti che andrà in scena questa sera. L’agente Lucci s’è poi affrettato in serata a derubricare il tutto ad «una semplice battuta» e anche Pellegrini, dopo un consulto con l’addetto stampa, ha provato ad attenuare la portata del messaggio: «Secondo me è stato travisato quello che voleva dire. Alessandro si riferiva al primo discorso da capitano che dovrà effettuare alla cena di Natale». In precedenza, però, in un’intervista alla Rai, rispondendo ad una domanda su un tweet di Zaniolo («Ti meriti tutto il meglio, grande Capitano. Ti voglio bene»), proprio Lorenzo aveva dato la sensazione come il commiato fosse vicino: «Vogliamo bene ad Alessandro, ha dimostrato di essere un vero capitano dentro e fuori dal campo. Ha rispettato le scelte di Fonseca e ora, come ha scritto Nicolò, si merita il meglio». Senza contare l’abbraccio di tutta la squadra al calciatore dopo il gol di Mkhitaryan, con il laterale di Vitinia visibilmente commosso. Anche per questo gesto, alquanto simbolico, Pellegrini ha provato a trovare una via d’uscita: «Io veramente sono andato ad abbracciare Miki che aveva segnato... Poi abbiamo visto che Ale si era fermato lì e allora siamo andati anche da lui. È il nostro capitano e ce lo teniamo stretto». FIORENTINA IN POLE E Fonseca? Interpellato nel post-gara da Sky sulla prova di Florenzi, non ha modificato la sua posizione, ormai nota da tempo: «Ha giocato molto bene. Come ho detto sempre è un grande professionista, per me è un’opzione. E se lo faccio giocare è la dimostrazionechenonho problemi con lui». Non avrà problemi ma di certo non lo considera un titolare. Nonostante i 90 minuti di ieri sera, dopo 22 gare Florenzi non aveva mai giocato così poco in carriera come in questa stagione. Addirittura l’anno della doppia rottura del crociato era sceso di più in campo rispetto ad oggi: 13 partite (9 di campionato, 1 nei playoff di Champions e tre spezzoni in Europa League) per 955 minuti totali, prima del brutto infortunio contro il Sassuolo, datato 26 ottobre. Ora siamo ormai a fine dicembre (mica un gara prima delle feste natalizie) e Alessandro è arrivato a 732minuti in campionato e 96 in Europa League, per un totale di 828. Pochi, troppo pochi, per chi vuole ambire a partecipare al prossimo Europeo. Il ct Mancini con lui, al netto delle dichiarazioni pubbliche, è stato chiaro: sarà convocato, soltanto chi trova spazio nei club di appartenenza. E Alessandro, 29 anni a marzo, non può rischiare di rimanere fuori. Anche perché, nonostante le due gare di fila giocate con il Wolfsberger e la Spal, è consapevole di rimanere una seconda/terza scelta dietro Santon e Spinazzola. Senza contare che paradosso vuole che continui ad essere impiegato nel ruolo dove Fonseca gli ha comunicato di vederlo meno, il terzino. Ma dove può andare? Difficile la pista-Inter (che ha già bloccato Darmian). In Italia la candidata più seria rimane la Fiorentina, nonostante Nainggolan lo riabbraccerebbe volentieri a Cagliari. L’alternativa, più defilata, è estera: ilLione diGarcia.


Le pagelle dei quotidiani, dopo Roma vs Spal

Come in tutti i post match dei giallorossi, vediamo insieme le pagelle, relative a Roma-Spal dei maggiori quotidiani sportivi e non.

LA GAZZETTA DELLO SPORT (CECCHINI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 6, Fazio 6, Kolarov 5,5; Diawara 6,5, Veretout 6; Zaniolo 6, Pellegrini 7, Perotti 7; Dzeko 6,5. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6,5.

CORRIERE DELLO SPORT (MAIDA)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 7, Cetin 6, Fazio 5,5, Kolarov 5,5; Diawara 6, Veretout 6,5; Zaniolo 6, Pellegrini 6,5, Perotti 7; Dzeko 6,5. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6,5.

CORRIERE DELLA SERA (VALDISERRI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6, Cetin 5,5, Fazio 5, Kolarov 5; Diawara 6, Veretout 6; Zaniolo 6, Pellegrini 7, Perotti 6,5; Dzeko 6. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6.

LA REPUBBLICA (PINCI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 5,5, Fazio 6, Kolarov 4,5; Diawara 6, Veretout 5; Zaniolo 5,5, Pellegrini 6,5, Perotti 6; Dzeko 6. Subentrati: Mkhitaryan 6, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6,5.

IL TEMPO (AUSTINI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 5,5, Fazio 6, Kolarov 4,5; Diawara 6,5, Veretout 6,5; Zaniolo 5,5, Pellegrini 5,5, Perotti 7; Dzeko 6,5. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6,5.

TUTTOSPORT (DI STEFANO)
Pau Lopez 6; Florenzi 6,5, Cetin 5, Fazio 5,5, Kolarov 5; Diawara 5,5, Veretout 6; Zaniolo 6, Pellegrini 6, Perotti 7; Dzeko 6. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6.

LA STAMPA (DE SANTIS)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 5,5, Fazio 6, Kolarov 4,5; Diawara 6, Veretout 5,5; Zaniolo 5,5, Pellegrini 6,5, Perotti 6,5; Dzeko 6. Subentrati: Mkhitaryan 6, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6.

IL MESSAGGERO (ANGELONI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 6, Fazio 5,5, Kolarov 5; Diawara 6, Veretout 6; Zaniolo 6, Pellegrini 7, Perotti 7; Dzeko 6,5. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6.

LEGGO (BALZANI)
Pau Lopez 6,5; Florenzi 6,5, Cetin 6,5, Fazio 5, Kolarov 5,5; Diawara 6, Veretout 6,5; Zaniolo 6,5, Pellegrini 6,5, Perotti 7; Dzeko 6,5. Subentrati: Mkhitaryan 6,5, Kalinic sv. Allenatore: Fonseca 6.