Dan ha alzato l'offerta: mancano 20 milioni per accontentare James
IL MESSAGGERO - Un antivigilia col botto quella della Roma, quando gli advisor di James Pallotta e Dan Friedkin sono riusciti a riannodare una trattativa che si faceva sempre più complicata. I 47 milioni di distanza tra i due imprenditori americani, si sono assottigliati a 20, più 15 milioni da combinare con un aumento di capitale da 150 milioni da versare entro la metà del 2021. Una tecnica bancaria che ha consentito alla trattativa di sopravvivere. A convincere definitivamente James Pallotta sarebbe stato Goldman Sachs, per scongiurare che con lo slittarsi dell'accordo e un possibile nuovo acquirente, sarebbe toccato poprrio al bostoniano l'onere di sborsare altri soldi per rifondare il club. Un affare da 780 milioni, a fronte degli 800 che chiedeva Pallotta, che cederà il 55-60% delle sue quote uscendo completamente dalla gestione ma rimanendo con ogni probabilità in consiglio.
Niente rivoluzioni con la nuova era
IL MESSAGGERO - L'imminente cambio societario in casa Roma, con l'avvento di Dan Friedkin e del figlio Ryan (che potrebbe affiancare il padre), non cambierà l'attuale managment del club, con a capo Guido Fienga, molto apprezzato dal magnate texano. Un piano industriale, quello del Ceo, che punta a sistemare i conti (272 mln di debiti) nel giro di un paio di stagioni.
Friedkin, dal canto suo, ha in mente un progetto a lungo termine, e opposto a quello di James Pallotta (che ha acquistato l'asset per rivenderlo dopo un periodo). C'è dunque bisogno di una struttura che funzioni e che si conosca, e che vedrà le conferme oltre che di Fienga anche di Zubiria, De Sanctis, Bruno Conti e soprattutto Petrachi, che dovrà però scrollarsi di dosso l'alone di polemiche per alcune uscite mediatiche poco felici.
Da definire, invece, il ruolo di Franco Baldini e Mauro Baldissoni. Il primo, vicino a Pallotta, è pronto a farsi da parte. Il vicepresidente, invece, dovrebbe uscire di scena dopo 10 anni una volta ultimata la questione stadio.
Roma cambia padrone: è solo questione di ore
IL MESSAGGERO - La Roma è vicina ad un cambio epocale, è solo questione di ore. Il club giallorosso, infatti, sta passando di mano da James Pallotta al connazionale statunitense Dan Friedkin. Dopo lo stallo degli ultimi giorni, a Natale è stato trovato un accordo tra i due, sulla base di 780 milioni. Ed è subito tam tam negli ambienti della Capitale, con James Pallotta che si defila dalla guida del club. Il bostoniano resterà comunque come socio di minoranza, almeno inizialmente. A confermare il tutto anche i legali degli studi che seguono la vicenda , che parlano di un accordo anche prime della fine dell'anno.
La trattativa è ripartita il 23 dicembre, tra Los Angeles, Londra e Trigoria, dove anche il Ceo Guido Fienga è stato al centro delle negoziazioni. È stato proprio lui, d'altronde, ad accogliere Ryan Friedkin, figlio del magnate americano, negli uffici di viale Tolstoj a metà novembre.
Balla però una questione importante, quella relativa allo stadio, Al momento Pallotta e Friedkin hanno deciso di non inserire nell'affare l'eventuale costruzione dell'impianto di Tor di Valle, non essendoci ancora il via libera dal Comune. Tutto potrebbe sbloccarsi a metà gennaio, con l'ingresso ufficiale di Vitek al posto di Eurnova.
Mariano Diaz e Kean i preferiti di Fonseca
IL MESSAGGERO - Paulo Fonseca lo ha fatto capire: la sua Roma ha bisogno di rinforzi. Soprattutto in attacco, il reparto che più sta arrancando e sulle spalle del solo Edin Dzeko, a soli 7 gol in 17 presenze. La società in queste ore sta pensando di affiancargli una riserva all'altezza, e sul taccuino ci sono sempre i nomi di Mariano Diaz, Pinamonti e Kean.
L'attaccante del Real Madrid è però il preferito dal tecnico portoghese. A frenare è l'ingaggio da 4,5 milioni. L'operazione potrebbe andare in porto solo se i blancos fossero disposti ad accollarsi metà dell'ingaggio. In difesa invece tiene ancora banco la situazione di Florenzi. Petrachi non vorrebbe privarsene, ma il capitano ha la necessità di giocare con continuità. In uscita c'è invece Juan Jesus, che piace al Bologna. Anche qui la distanza è rappresentata dall'ingaggio di 2,2 del brasiliano. Su Pastore c'è sempre vigile il Lione. La Fiorentina e il Genoa pensano a Kalinic.
Esuberi o risparmio. In partenza Perotti, Pastore e Jesus
GAZZETTA DELLO SPORT - Tempo di mercato e di cessioni in casa Roma. Sono più di uno, infatti, gli uomini designati da Petrachi per lasciare la Capitale e fare cassa, e sono Jesus, Perotti e Pastore. La sensazione è che se contasse solo il campo e non il bilancio Fonseca ne terrebbe due su tre. Perchè, con la speranza che la Roma possa competere a lungo, al tecnico la prospettiva di avere in rosa Perotti e Pastore farebbe molto comodo. Diverso il discorso per Jesus che non è mai entrato nelle rotazioni e quindi è il primo partente. Sul brasiliano c’è l’interesse del Bolognadi Sabatini, che tra l’altro l’ha portato nel 2016 nella capitale. Pastore ha attirato l’interesse del Lione (anche se al momento la pista è fredda) e da svariati club in Cina, Argentina e negli Emirati. La cessione dell’ex Psg consentirebbe al club capitolino di risparmiare quattro milioni lordi fino a giugno. Il “monito” invece partirebbe solo per questioni di bilancio, visto che in attacco i ricambi son pochi. Torneranno a breve Peres dal San Paolo e probabilmente Nzonzi, viste le recenti problematiche col Galatasaray. Quest’ultimo ha ampio mercato, in particolare si parla di Everton e Lione.
Pallotta e Friedkin, stretta finale. La Roma attende la fumata bianca
CORRIERE DELLA SERA - Trattativa caldissima quella tra James Pallotta e Dan Friedkin per la cessione dell'As Roma, e lo confermano anche le parti vicine ai due statunitensi, pur senza sbilanciarsi troppo, come è normale che sia in affari del genere. La cosa certa però è che dopo un battuta d'arresto, la trattativa è alle battute conclusive. Da vedere se si chiuderà il tutto entro il 31 dicembre, ma la cosa certa è che Friedkin, insieme al figlio Ryan, ha deciso di investire nel club giallorosso. 750 milioni circa il prezzo finale, a cui vanno scalati i 270 mln di debiti e 150 per la ricapitalizzazione. La prima mossa del nuovo proprietario potrebbe essere quella di richiamare Totti e De Rossi, per presentarsi al meglio alla piazza.
Pallotta lascia a Friedkin, svolta vicina
LA REPUBBLICA - Una corsa contro il tempo per trovare l’accordo entro Capodanno. Filtra un cauto ottimismo anche se nessuno può sbilanciarsi definitivamente in tal senso. Il gruppo Friedkin ha alzato l’offerta iniziale a 750 milioni di euro, dai quali vanno detratti i 272 di debiti e i 150 della ricapitalizzazione da fare subito. Dopo l’accordo serviranno almeno 4 mesi per ufficializzare il tutto, sempre che Pallotta non cambi idea. La squadra nel frattempo tornerà a lavorare domani a Trigoria dopo una settimana di vacanze natalizie.
Gennaio a testa bassa
IL TEMPO - BIAFORA - Domani mattina si riapriranno i cancelli di Trigoria, con i giocatori che torneranno al lavoro in vista di un mese che può essere decisivo per il futuro della stagione della Roma. Lo scorso gennaio è stato caratterizzato dalla lunga sosta dovuta alle partite disputate tra Natale e Capodanno, un esperimento bocciato immediatamente: i giallorossi, nelle sole quattro partite disputate nelle prime settimane del nuovo anno avevano ottenuto due vittorie, un pareggio, uscendo infine sonoramente sconfitti in coppa contro la Fiorentina. Fonseca vuole fare sicuramente meglio di quanto visto con Di Francesco e ha catechizzato i calciatori sulla necessità di ricaricare le batterie in vacanza, senza però sgarrare rispetto alla tabella di allenamenti fornita ad ogni elemento della rosa. Ovviamente sarà la bilancia dello staff atletico a dare le risposte decisive sul comportamento dei singoli, ma più o meno tutti i giocatori hanno pubblicato sui social foto e video degli allenamenti giornalieri andati in scena a cavallo di Natale. Fonseca si augura di ritrovare sin da subito una squadra in palla fisicamente e di recuperare qualcuno dei giocatori restati in infermeria a dicembre: il portoghese vuole dare uno scossone positivo alla stagione nelle cinque partite in programma dal 5 al 26 gennaio, con la speranza di giocarne una in più a fine mese. La Roma aprirà il 2020 contro il Torino di Mazzarri, che a due partite dal giro di boa del campionato ha collezionato 21 punti e occupa il 10° posto in classifica a braccetto con il Milan. La sfida contro i granata sarà una partita più che sentita anche per il ds Petrachi, che perla prima volta affronterà il suo passato, con cui è ancora in ballo la questione del possibile deferimento da parte della Procura Federale. Superato lo scoglio Torino la Roma è poi attesa dal secondo match consecutivo casalingo, quello contro la Juventus. Dopo il pareggio con l'Inter per Fonseca e i suoi ci sarà l'occasione di cercare il colpaccio contro una grande: da inizio stagione i giallorossi hanno infatti vinto soltanto contro il Napoli tra le prime otto squadre in classifica. Il 16 gennaio il club di Trigoria sarà invece impegnato nella trasferta di Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, una competizione colpevolmente sottovalutata nelle ultime stagioni. Florenzi e compagni (Dzeko è squalificato) saranno spinti dalla voglia di alzare un trofeo e di riscattare l’ultimo ko dell’anno, consapevoli che in caso di passaggio del turno affronteranno (il 29 gennaio è la data per ora indicata) con ogni probabilità la Juventus, impegnata con l'Udinese. A chiudere il ciclo del primo mese del 2020 ci sono la sfida con il Genoa e soprattutto il derby con la Lazio, una partita che potrebbe decretare chi è la vera terza forza della Serie A. Con le società di Preziosi e Lotito si aprirà il girone di ritorno e Fonseca intende mostrare a tutti la crescita della squadra rispetto allo scorso agosto.
Ore decisive per la vendita a Friedkin
IL TEMPO - BIAFORA - Nonostante siano giorni di festa proseguono spedite le trattative sull'asse Houston-Boston per il passaggio della maggioranza delle azioni della Roma. Friedkin e Pallotta anche nelle ultime ore hanno portato avanti i colloqui riguardanti il club giallorosso, ma in questo momento da tutte le parti le bocche sono cucite. Il silenzio dei due diretti interessati e le mancate smentite alle dichiarazioni di uno degli avvocati coinvolti nell’affare sono indicativi: la situazione sa tanto di calma prima della tempesta, che potrebbe scatenarsi a partire da domani. Terminato il weekend riprenderanno a lavorare alacremente tutti gli advisor coinvolti nella discussione ed è possibile che già prima di Capodanno arrivi la svolta decisiva tanto attesa sin dal giorno in cui la Roma aveva confermato direttamente l’esistenza di «contatti preliminari con potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l'opportunità di un possibile investimento in AS ROMA SPV LLO». Ovviamente prima del 2020 non si arriverà ad alcuna firma sui contratti, ma è possibile che Friedkin presenti alla controparte un'offerta vincolante con un termine in esclusiva per scrivere, negoziare e sottoscrivere i contratti.
Intanto sul fronte mercato c'è da registrare che Nzonziha espresso la sua preferenza per un ritorno in Premier League nonostante sul centrocampista francese ci sia il forte pressing del Lione di Garcia, che vuole rilanciarsi in campionato e dare filo da torcere alla Juventus in Champions. Da Bologna piovono invece smentite su una trattativa per Juan Jesus: Sabatini, dirigente degli emiliani, non ama riprendere giocatori già acquistati in possato.
Roma, ora Friedkin alza la posta
GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma è ad un passo da una svolta storica. Dopo 9 anni, infatti, è al capolinea l'era Pallotta, a cui subentrerà il connazionale Dan Friedkin. I due hanno ricominciato a parlarsi e lo stanno facendo direttamente dagli Stati Uniti, da Houston a Boston. Pallotta e Friedkin vogliono abbattere quel muro di 50 milioni che li divideva tra la richiesta dell’attuale patron giallorosso (800 milioni inclusi debiti che ammontano a 272 milioni e futura ricapitalizzazione da 150) e l’offerta del magnate texano (750 milioni).
Nelle ultime ore quest’ultimo ha alzato l’offerta a 770, alcuni dicono 780 milioni, e la forbice ormai è minima. Qualora arrivasse il deal, ci vorrà del tempo comunque perchè dovranno essere perfezionati i vari contratti con le dodici società che gravitano intorno alla As Roma Spv Llc. E’ certo che non ci saranno scossoni dirigenziali, e qualcuno vocifera che con Friedkin potrebbe riavvicinarsi il ritorno di Daniele De Rossi.
Hysaj si allontana. La Juve pensa ad uno scambio con De Sciglio
GAZZETTA DELLO SPORT - Non sembra essere quello di Hysaj il nome del prossimo rinforzo della Roma. Il terzino del Napoli è infatti uno dei nomi monitorati da Petrachi, ma negli ultimi giorni è finito nel mirino della Juventus che potrebbe chiudere l'operazione in poco tempo. I bianconeri starebbero pensando ad uno scambio con De Sciglio, che in azzurro potrebbe trovare più spazio. Alla Juve invece Hysaj ritroverebbe Sarri, che lo ha lanciato in Serie A ai tempi dell'Empoli.
Altobelli: "Le romane stanno facendo bene. La Roma gioca bene ed ha giovani importanti"
Alessandro Altobelli, storico bomber dell'Inter e della nazionale, ha parlato della corsa scudetto in Serie A sulle pagine de Il Resto Del Carlino:
"Io terrei in considerazione le romane. Stanno facendo bene in campionato, la Lazio ha battuto due volte in poche settimane la Juventus. La Roma gioca bene e ha giovani importanti. Sono forti, daranno del filo da torcere. Forse pochi potevano aspettarsi questo rendimento da parte di entrambe, ma adesso sono lì a poca distanza dalla vetta e non c’è da aspettarsi un loro rallentamento".