Olimpico, arrestato steward tedesco
IL MESSAGGERO - ALLEGRI - Gli scontri sono iniziati alla fine della partita, al momento di uscire dallo stadio e salire sui pullman per tornare a casa. Ma non sono stati solo i tifosi a finire in manette per avere aggredito gli agenti con manganelli e aste delle bandiere: giovedì sera, dopo il match dell'Europa League tra Roma e Borussia Moenchengladbach, oltre a tre supporter della squadra tedesca gli agenti della Digos hanno arrestato anche un addetto alla sicurezza, pure lui tedesco, in trasferta a Roma. Invece di contenere l'esuberanza degli ultrà, si è unito a loro nella guerriglia contro gli steward dell'Olimpico e contro un poliziotto. I provvedimenti di Daspo per la durata di 5 anni, invece, sono stati in tutto sei. Gli hooligans del Borussia processati per direttissima hanno 21, 22, 23. Mentre lo steward ne ha 26.
I fotogrammi degli scontri sono ripercorsi nei verbali di polizia. C'è K.J.G.R. che strappa dalle mani di un agente un manganello e lo usa per minacciare i suoi colleghi. La Digos lo conosceva già: lo teneva d'occhio dall'inizio del match. Al termine della partita, è stato isolato in sicurezza all'interno dello stadio ed arrestato. Poi c'è K.T., 22 anni.
Alla fine dell'incontro, in fase di deflusso, ha cercato di oltrepassare lo sbarramento degli steward per dare manforte agli holligans rimasti ancora sugli spalti. Ha colpito con un pugno sulla tempia un addetto alla sicurezza italiano e poi ha cercato di scappare. Aveva anche acceso dei fumogeni, coprendosi il volto con un passamontagna. È finito in manette anche M.S., tedesco di 21 anni. All'uscita, sempre durante la fase di deflusso della tifoseria ospite, avrebbe tentato di forzare il cordone di sicurezza degli steward, colpendo alcuni di questi alle spalle.
LE LESIONI - Il ventiseienne, invece, è S.M. ed è uno steward tedesco. Indossava la pettorina viola da addetto alla sicurezza. Al momento di lasciare lo stadio avrebbe letteralmente perso la testa, scagliandosi contro i colleghi e contro un poliziotto intervenuto per riportare l'ordine. Voleva aiutare i connazionali impegnati nei tafferugli. È stato arrestato dagli agenti del Commissariato Prati. Nel verbale si legge che «con violenza e determinazione», avrebbe colpito con calci e pugni un collega italiano impegnato nel contenimento della tifoseria ospite. Processato per direttissima dalla pm Lina Corbeddu - l'arresto è stato convalidato -, dovrà adesso rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, aggressione ad incaricato di pubblico servizio e anche di lesioni.
Primavera: i giallorossi ospitano il Genoa
IL TEMPO - La Roma Primavera, dopo aver conquistato i primi tre punti stagionali in trasferta a Napoli, è a caccia del secondo successo consecutivo contro il Genoa secondo in classifica. I giallorossi scendono in campo alle 11 al Tre Fontane per portare a casa tre punti fondamentali per accorciare sulla capolista Atalanta, attualmente a +6 sui ragazzi di Alberto De Rossi. Il tecnico romanista deve fare a meno di Darboe, Riccardi e Calafiori, a disposizione di Fonseca a causa degli infortuni che stanno falcidiando la prima squadra, e per la gara di oggi ha convocato quattro calciatori dell'Under 18 e uno dell'Under 17 considerate anche le assenze di Providence e Besujen. Contro la squadra di Stellini il tecnico giallorosso dovrebbe affidarsi alla linea difensiva composta da Parodi, Trasciani, Bianda e Semeraro, a centrocampo pronti Nigro, Tripi e Bove mentre nel tridente offensivo spazio a D'Orazio, Estrella e Zalewski. "Vogliamo conferme e continuità - le parole di De Rossi - sarà un gara difficile contro la rivelazione del campionato". Domani invece toccherà alla Lazio di Menichini impegnata in trasferta contro il Cagliari.
Stadio a Tor di Valle: a Raggi l'ultima parola
LA REPUBBLICA - D'ALBERGO - Un'altra riunione, un nuovo appuntamento per discutere la bozza di convenzione che dovrebbe (i condizionale è sempre d'obbligo) portare al via libera del Comune sul nuovo stadio della Roma. Ieri pomeriggio i tecnici del Campidoglio e 1 privati. Il club giallorosso e la Eurnova, si sono riuniti per fare il punto sul documento più caldo in Campidoglio. Un atto che vale un investimento da un miliardo di euro, è in fase di revisione e con tutta probabiltà avrà bisogno del placet della sindaca Virginia Raggi prima di arrivare alla sua stesura definitiva. Perché sull'affare di Tor di Valle c'è ancora una serie di nodi da sciogliere, «Si va avanti con la massima serenità», fanno sapere dal Comune. «Il clima è tranquillo e si lavora con forza per arrivare a un punto di convergenza», rassicurano i privati. La verità, però, è che va ancora risolta la questione della contestualità delleopere. E ieri è rispuntato anche ll caso dei campi di allenamento.Procediamo con ordine. Il primo problema è anche il più vecchio: Roma Capitale vorrebbe arrivare all'inaugurazione dello stadio con il dossier trasporti in ordine, mentre il club ha dalla sua il parere della Regione che approva un'apertura anche a lavori in corso. Qui, se non arriverà la stretta di mano tra tecnici, dovrà intervenire la prima cittadina. Il secondo punto riguarda il centro sportivo da realizzare accanto al Colosseo Bis. La Roma ha investito molto sulle strutture di Trigoria negli ultimi anni e a questo punto farebbe a meno della nuova club house a Tor di Valle. Per il Campidoglio, invece, stadio e campi da allenamento sono vincolati l'uno all’altro. Va trovata l'intesa, servirà pazienza. La stessa con cui si è trovato l’accordo sull'unificazione di via del Mare e di via Ostiense. Ieri, per il tratto di competenza, al tavolo c'erano anche i rappresentanti della Città Metropolitana. Una presenza che comunica la voglia di andare avanti per chiudere la consiliatura Raggi con l'annuncio dello Stadio. «A patto che non ci siano sorprese», ripetono dal Campidoglio. Su uno dei possibili punti di frizione. ieri è stato il Comune a rassicurare Roma ed Eurnova: come richiesto dai proponenti, i 42 milioni che i proponenti verseranno all'amministrazione dopo l'eventuale approvazione della convenzione verranno spesi per migliorare i trasporti a Tor di Valle, acquistando nuovi treni per la Roma-Lido. Un altro piccolo passo in avanti in attesa dei prossimi appuntamenti tecnici, previsti per la metà di novembre.
Conferenza stampa, Fonseca: "La squadra sta bene, non possiamo cambiare il passato, dobbiamo pensare alla prossima partita" (Video)
Paulo Fonseca ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa nella sala Champions di Trigoria. Queste le sue parole:
Dopo la partita col Borussia ha detto che la prestazione di Mancini le è piaciuta. È possibile rivederlo in quella posizione?
"Sì, è possibile. Non abbiamo molte alternative in quel ruolo ed ha fatto una buona prestazione. Non c’è la necessità di cambiare."
Giovedì partita dispendiosa dal punto di vista fisico, teme la stanchezza per una rosa ridotta al limite per le squalifiche e gli infortuni?
"Sì, dirò di più: dati alla mano è stata la partita in cui abbiamo corso di più ad alta intensità. La mia preoccupazione è recuperare i giocatori dal punto di vista fisico per essere pronti contro un Milan più fresco."
La difesa ha fatto molto bene in Europa League, sta facendo bene. Ritiene la possibilità di avanzare negli attaccanti esterni Florenzi?
"In questo momento devo considerare tutte le possibilità visto il numero ridotto di giocatori, anche in quella posizione non escludo nulla."
Le condizioni di Pastore e Perotti: Diego è pronto?
"Perotti si allena già da un po’, è pronto per giocare anche se non so se potrà reggere i 90′. Pastore in questo momento non è possibile. Ha giocato più del normale, non ci possiamo permettere troppe rotazioni."
Parlando dei possibili rinforzi di mercato diceva che non avreste presto giocatori tanto per prendere. Quelli che sono arrivati in prova sono giocatori che migliorano la rosa?
"Non voglio parlare di questa questione, parlo di un giocatore solo quando fa ufficialmente parte della rosa. Se ci saranno delle novità ne parleremo. In questo momento la mia concentrazione è destinata interamente al Milan."
Un aggiornamento su Under e Mkhitaryan e un giudizio su Fuzato convocato dal Brasile.
"La convocazione di Fuzato è stata una bella sorpresa per tutti noi, è compito della nazionale conoscere il lavoro di un calciatore. Ho già parlato della bontà del lavoro di Savorani, nel complesso è motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti noi. Mkhitaryan non si allena ancora con noi, Under riprenderà oggi ma non sarà a disposizione con il Milan ma dalla prossima."
Veretout può fare il trequartista? Nel Milan si aspetta Leao o Piatek e come cambia la scelta sul difensore centrale?
"Non so se sarà Leao o Piatek a giocare, la nostra difesa non cambierà in funzione al loro attaccante. Sono due buoni attaccanti, Leao è molto esplosivo e rapido. Non ci faremo influenzare dall’avversario. Veretout con Mancini ha più libertà, è normale che sia così e lo sarà anche domani."
Ha parlato di giocatori devastati dopo il Borussia, dal punto di vista del carattere come sta la squadra?
"La squadra sta bene, non possiamo cambiare il passato, dobbiamo pensare alla prossima partita. Dev’essere questo lo stato d’animo. È stata una serata storta, infelice per la direzione di gara per quella decisione. Ma dobbiamo concentrarci sul Milan"
Capello parlando con Esposito gli ha consigliato di non seguire la strada di Zaniolo. Lei consiglierebbe a un giovane di seguire la strada di Nicolò, che qualcosa ha fatto?
"Non ho visto né ascoltato le dichiarazioni di Capello, preferisco non commentare. Qui crediamo tutti immensamente alle capacità di Zaniolo, ha un talento immenso. Deve continuare a crescere, non so se in passato ci siano stati fattori che l’abbiano influenzato, da quando sono qui è stato esemplare e ha lavorato con massima dedizione e impegno ed è quello che a me interessa."
Dzeko è un leader carismatico nello spogliatoio, pensa si possa riproporre la scelta di Florenzi di offrire la fascia di capitano a Dzeko?
"Credo di no, credo che sia un tema chiuso. È stato un gesto nobile al momento del rinnovo, ma non se ne è parlato oltre. Florenzi è il capitano e Dzeko uno dei capitani."
Create tante occasioni potenziali che non si concretizzano per la scelta dell’ultimo passaggio. È un aspetto allenabile? Penso per esempio a Veretout che ritarda il passaggio a Dzeko…
"È vero quello che dice, abbiamo commesso errori negli ultimi trenta metri. È qualcosa di allenabile, anche se ora non abbiamo molto tempo. È qualcosa che riguarda l’inesperienza: Kluivert, Zaniolo, Antonucci, sono tutti giovani. Con l’esperienza arriverà anche la capacità di scegliere nel momento giusto. È una squadra che crea, dobbiamo essere più accurati nell’ultima decisione. Durante la sosta ci abbiamo lavorato molto, lo faremo anche in futuro."
LIVE: La conferenza stampa di @PFonsecaCoach in vista di #RomaMilan https://t.co/9sSmNQPuJv
— AS Roma (@OfficialASRoma) 26 ottobre 2019
Roma, Fonseca ha sposato l’altra idea
IL MESSAGGERO - TRANI - Fonseca promuove la Roma di coppa. Meglio, dunque, in Europa Legaue che in campionato. Con le stesse assenze, sono state diverse le prestazioni. Nei comportamenti dei singoli e nell'atteggiamento di squadra. La timidezza, mostrata domenica contro la Sampdoria, è stata sostituita, giovedì contro il Borussia rM'Gladbach, dall'umiltà. A incidere anche il suo intervento. A parole, chiedendo al gruppo di tirare fuori la personalità, e nei fatti, aggiustando tatticamente l'assetto. Ok, dunque, il 4-1-4-1 che garantisce, pesando le caratteristiche degli interpreti attualmente a disposizione, equilibrio, ordine, sostanza e corsa. In più il dinamismo di Veretout, unico centrocampista di ruolo su cui può al momento contare il portoghese, permette di tornare in corsa al 4-2-3-1 che resta il sistema di gioco di riferimento.
PERCORSO OBBLIGATO - Domani all'Olimpico si presenta il Milan di Pioli. La Roma, in piena emergenza, invece di recuperare giocatori ne conta sempre meno. Perso Santon alla vigilia della gara di Europa League, Fonseca sa di dover rinunciare pure allo squalificato Kluivert: rimangono in 14, tra titolari e panchinari. E diventano 16, con il 3° portiere Fuzato e il difensore Cetin: solo loro non hanno mai avuto spazio nelle 11 partite stagionali (già utilizzati 24 calciatori). Oggi l'allenatore deciderà quanti e quali primavera chiamare. In più farà l'ultima verifica su Under che, a sentire lo stesso tecnico, ancora non è pronto. La valutazione principale, però, è mirata alle condizioni fisiche di chi ha giocato giovedì. In questo senso è scontato che ci sia il turnover. Minimo, ma indispensabile. I probabili ricambi per la sfida contro i rossoneri sono già scesi in campo nella partita di coppa: Perotti e Florenzi che rispettivamente dovrebbero prendere il posto di Kluivert e Pastore.
MOSSA EFFICACE - Mancini ha incassato i complimenti di Fonseca per l'interpretazione del ruolo di volante davanti alla difesa. Ha protetto e al tempo stesso impostato. Si è insomma adattato bene nella posizione di play basso, lavorando con attenzione nell'interdizione e con personalità nel palleggio. La soluzione resta, insomma, d'attualità pure per la partita contro il Milan, anche perché Smalling e Fazio, al centro della difesa, hanno dimostrato di muoversi bene in tandem. C'è da scegliere, invece, il partner di Veretout. Ballottaggio tra Zaniolo, provato giovedì da centrocampista per 16 minuti (quando è entrato Perotti per Pastore), e Florenzi. Chi non fa la mezzala, va a destra.
MAGLIA PIÙ INDOSSATA - Dzeko, con o senza maschera, si prepara a mettere il nuovo timbro sulla sua carriera: domani festeggerà la presenza 190 con la Roma, superando il numero di 189 raggiunto con il Manchester City. Così i colori giallorossi saranno quelli che lo hanno accompagnato più volte in campo.
Roma Primavera-Genoa 1-0, Bove segna al primo minuto
La Roma Primavera di De Rossi si sta scontrando contro il Genoa per cercare la seconda vittoria di fila dopo il successo in casa del Napoli. Situazione di emergenza per i giovani giallorossi senza Riccardi, Calafiori, Darboe e Providence in prima squadra.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
Roma (4-3-3): Cardinali; Parodi, Trasciani, Bianda, Semeraro; Simonetti, Tripi, Bove; D’Orazio, Felipe Estrella, Zalewski.
A disp.: Boer, Zamarion, Buttaro, Nigro, Pleśnierowicz, Santese, Suffer, Agostinelli, Milanese, Astrologo, Satriano, Silipo.
All.: De Rossi.
Genoa (4-3-1-2): Drago; Piccardo, Da Cunha, Raggio, Tiago Gonçalves; Ebongue, Rovella, Masini; Kallon; Bianchi, Klimavicius.
A disp.: Vodišek, Montaldo, Gasco, Dumbrăvanu, Serpe, Verona Grönberg, Besaggio, Zennaro, Cleonise, Moro.
All.: Chiappino.
Arbitro: Marotta. Assistenti: Caso – Fine.
Lu. Pellegrini: "Quando giocavo ancora nella Primavera Nainggolan mi dava tanti consigli"
Luca Pellegrini, terzino del Cagliari in prestito dalla Juventus, ha parlato della sua esperienza in giallorosso al quotidiano torinese TUTTOSPORT. Queste le sue parole:
Lei a Roma aveva avuto due brutti infortuni al ginocchio. Le hanno dato più forza, a gioco lungo?
"Sì. Ho persino cercato di sfruttare questi fatti solo negativi per trasformarli in un punto di forza, in qualcosa di positivo. Il ricordo di quando ero fermo, infortunato, e di quella rabbia che accumulavo dentro, mese dopo mese, è ancora vivo. Ed è anche per questo che ora godo a fare uno scatto in più, un sacrificio in più. Ripenso a quando dovevo stare immobile. E aumenta subito la voglia di correre, credetemi."
Muzzi è stato per circa 2 anni il suo allenatore nel vivaio della Roma, quando lei era un Giovanissimo. E Muzzi significa tanto anche a Cagliari. Tra l’altro: ha giocato pure nel Toro.
"Muzzi mi ha insegnato a fare meno il furbetto, come diceva lui. Mi ha insegnato a maturare, a pensare di più ai sacrifici che compiva mio padre. La mia famiglia. Inoltre mi ha cambiato ruolo: da attaccante esterno a esterno basso, il mio destino. Muzzi è stato un grande. Ci ha visto più lungo di tutti. Ed è stato il primo. Mi ha insegnato tanto. Non so se sarei riuscito a emergere senza di lui."
Il suo valore di mercato stabilito nell’operazione di mercato Roma-Juventus è stato di 22 milioni. Lei si comprerebbe a questa cifra?
"Preferisco non rispondere (ride, ndr)."
Nainggolan. A Roma e a Cagliari.
"A Roma, quando ero ancora un Primavera ma stavo uscendo dal vivaio, mi dava tanti consigli quando mi allenavo con loro. Si era creato un bel rapporto, mi aveva aiutato tanto nel periodo dell’infortunio. Ha solo qualche tatuaggio in più ma è sempre lo stesso. Quando apre bocca gli diamo ascolto. Ha esperienza da vendere, ha una forte personalità anche fuori dal campo, è un trascinatore, porta avanti il gruppo in allenamento, è visto bene da tutti."
La Roma guarda avanti, ma che torti in Europa
GAZZETTA DELLO SPORT - «Niente alibi». È il messaggio diretto che la «nuova» Roma vuole mandare dentro e fuori Trigoria. Nonostante tutto, nonostante l’ennesimo torto arbitrale subito in Europa. La voglia, però, è quella di cambiare pagina, di dare una ventata nuova anche alle relazioni interne ed esterne. Ma, soprattutto, cercare di non creare situazioni in cui i giocatori possano trovare una propria «comfort zone», scaricando altrove eventuali colpe proprie. Anche se, poi, a dire il vero, contro il Borussia Mönchengladbach se c’è stata una colpa quella è tutta dell’arbitro scozzese Collum, che ha di fatto inventato il rigore del pari tedesco. La cosa ovviamente ha fatto arrabbiare i dirigenti giallorossi, a Roma come a Boston.
Il primo grande torto internazionale degli ultimi anni la Roma lo subisce a Barcellona, il 4 aprile del 2018, quando l’arbitro olandese Makkelie non concede un rigore solare per fallo di Semedo su Dzeko. Il Barça vincerà per 4-1, poi ci penserà Manolas a rendere giustizia ai giallorossi con il gol del 3-0 al ritorno. Cosa che non succede poco dopo nella semifinale con il Liverpool. Ad Anfield Road il 3-0 di Manè è viziato dal fuorigioco di Salah, all’Olimpico lo sloveno Skomina non vede una parata clamorosa di Alexander-Arnold su tiro di El Shaarawy in area sul 2-2: sarebbe stato rigore ed espulsione per il difensore inglese. Quindi l’edizione scorsa, quando la Roma esce agli ottavi per mano del Porto (6 marzo 2019), perdendo fuori casa 3-1 ai supplementari. Solo che il turco Cakir non vede proprio all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare il tocco di Marega sulla gamba di Schick: fallo proprio mentre il ceco stava uscendo dall’area, con Schick che protesta anche platealmente ma Cakir che si affida al silent check. Risultato? Roma fuori dalla Champions League.
L'Uefa va veloce: Europa League con la Var dal 20 febbraio
GAZZETTA DELLO SPORT - L’abbaglio di Collum ha confermato al designatore europeo Roberto Rosetti di aver condotto la battaglia giusta, poco meno di un anno fa, quando ebbe un ruolo decisivo nel convincere Ceferin e gli altri vertici ad abbracciare, finalmente con convinzione, la tecnologia. Già, proprio il 3 dicembre 2018, due mesi dopo l’ennesimo no, l’Esecutivo dell’Uefa approvava l’introduzione della Var dagli ottavi di Champions – da questa edizione coperta integralmente – e nella finale di Europa League, assecondando le richieste di chi, come Rosetti, voleva imprimere una decisa accelerazione al processo di modernizzazione, convinto che gli arbitri europei, «formati» a lungo anche sul modello italiano, fossero pronti. Aveva ragione. E alla luce del macroscopico errore di cui è rimasta vittima la Roma giovedì sera, aveva ragione anche chi, un mese fa, ha varato l’introduzione della Var pure in Europa League, a cominciare dai sedicesimi di finale dell’edizione in corso (il 20 febbraio), per passare ad una copertura totale dalla prossima.
Dzeko: giallorosso innanzitutto. Da domani diventeranno i colori della sua vita
GAZZETTA DELLO SPORT - Da domani la Roma sarà il club numero uno nella carriera di Edin Dzeko. Con il Milan per Edin sarà davvero «la Roma per sempre». Perché adesso il club giallorosso primeggia in tutte le statistiche individuali della carriera di Dzeko: è la squadra con cui ha segnato più gol (92 contro gli 85 realizzati con il Wolfsburg e 1 72 con Il Manchester City), dove ha confezionato più assist (40, contro 139 al City ei 35 coni redeschi) e ora anche quella con cui avrà giocato più partite. Quando Dzeko racconterà della sua vita calcistica ai nipotini, non potrà che partire dai colori giallorossi. Che, se tutto andrà come deve andare, gli avranno colorato la vita per sette lunghi anni. Un'infinità considerando anche l'intensità di alcuni momenti. Ecco anche per ché Edin vuole cambiare registro subito, tornare alla vittoria già con il Milan dopo quattro pareggi consecutivi (con Wolfsberg, Cagliari, Sampdoria e Borussia). Perché una partita così significativa di contenuti come quella con i rossoneri va onorata con i tre punti e - possibilmente - anche un bel gol.
Casting: Rodwell favorito su Buchel ma occhi anche su Anita del Leeds
GAZZETTA DELLO SPORT - A Trigoria da un paio di giorni ci sono Rodwell e Buchel, con l’inglese nettamente in vantaggio. Ieri si aggirava sorridente per il centro sportivo, ripreso anche dalle telecamere, ma ancora non sa se potrà diventare un giocatore della Roma. Il club lo ha sottoposto a test fisici e atletici importanti, e nelle prossime ore ce ne saranno altri, ma per adesso il responso non è arrivato. Un altro nome che piace è quello di Anita, olandese ex Leeds, ma sempre senza fretta. Anche perché, come ha detto Fonseca qualche giorno fa, «la Roma non prenderà qualcuno tanto per fare numero». Il tecnico vorrebbe un giocatore da poter inserire subito, vedi Bertolacci alla Sampdoria, che ha esordito proprio contro la Roma. Il ragazzo, anche lui 1991 come Rodwell, è un prodotto del settore giovanile della Roma, scoperto e lanciato da Conti.
Mancini non finisce di stupire: ora si scopre anche centrocampista
CORRIERE DELLA SERA - Rispetto alla partita con il Borussia, Fonseca contro il Milan sarà costretto a rinunciare allo squalificato Kluivert e dovrà riproporre quasi tutti i titolari che hanno giocato in Europa League. È andato benissimo l’esperimento di Gianluca Mancini davanti alla difesa. In una posizione in cui aveva giocato solamente da ragazzino, l’ex atalantino è stato promosso a pieni voti dallo stesso Fonseca. «È un lottatore - aveva detto il portoghese - ed è andato benissimo in un ruolo nuovo, non era facile e col Milan non abbiamo molte soluzioni». Rispetto alle prime uscite, Mancini sta prendendo sempre maggiore consapevolezza e sta crescendo sia tatticamente sia come personalità. Ha risposto sul campo, insomma, alle critiche che gli sono piovute addosso dopo qualche prestazione non brillante. Merito suo ma anche del suo compagno di reparto, Chris Smalling. Da quando il difensore inglese è entrato in pianta stabile nella formazione titolare, tutto il reparto è cresciuto intorno a lui. Ieri il suo agente, James Featherstone, è stato avvistato a Trigoria dove ha incontrato Gianluca Petrachi. La Roma, infatti, sta già lavorando per il suo riscatto al termine della stagione dal Manchester United.