Mourinho: "Dovevamo gestire meglio la partita. La squadra è stanca"

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato ai media al termine del match vinto contro il Lecce:

MOURINHO A DAZN

Siete partiti benissimo, poi è diventata più difficile quando il Lecce è rimasto in 10. Forse è venuta un po’ di paura.
“Non mi ricordo di tante partite finite in 11 contro 10 nella mia carriera. Io volevo che la partita finisse velocemente. Stanchezza? Sì, sia fisica sia mentale. Giocare giovedì e domenica è dura. Quando ho visto Udinese-Atalanta si è capito che non giocano durante la settimana, hanno un’intensità diversa. Questa giustificazione però non vale solo per me. Siamo entrati bene, ambiziosi e intensi, dopo è stata più difficile perché anche noi abbiamo gestito male. La mia sensazione è che succede spesso che quando sei stanco invece di giocare semplici complichi le cose. I miei giocatori non hanno avuto paura, si sono complicati le cose da soli. Avevamo un giocatore più, potevamo far girare la palla e trovare spazio. Abbiamo fatto dei lanci per gli attaccanti, ma solo Belotti ha avuto qualche sicurezza nel gioco, gli altri invece hanno avuto più problemi. Non mi è piaciuta questa gestione. Loro sono una squadra che ha aspettato gli ultimi 5/10 minuti per rischiare con il risultato aperto. Siamo stati noi ad avere le occasioni per fare il 3-1, ma sarebbe potuto succedere di tutto. Il pareggio sarebbe stato un disastro. Contro l’Atalanta abbiamo giocato bene e non abbiamo vinto, mentre oggi è stato il contrario. La classifica si fa con i punti. La stanchezza è importante, ma dovevamo gestire meglio”.

Come sta Dybala?
“Dico male per non dire molto molto male. Purtroppo è più molto male che male”.

C’è il rischio che torni solamente nel 2023?
“Non sono un dottore, ma ne ho parlato con lui e con Paulo e per esperienza so che è difficile che torni prima”.

Si può allenare la concretezza o è una cosa mentale?
“Si può allenare e lo facciamo spesso, ma penso sia una cosa mentale. Dopo l’ultimo errore, Abraham non è tornato ad aiutare la squadra per difendere un risultato importante e questo è tipico di uno che è disperato. Anche in allenamento gli attaccanti si criticano da soli e hanno pensieri negativi. Questo mi preoccupa. I loro gol arriveranno comunque. Abraham e Belotti segneranno più di Zaniolo, ma anche lui deve farlo. Quello che mi preoccupa è la cattiva gestione della partita. Studiamo tantissimo l’avversario e quindi penso che il mio italiano sia orribile perché i giocatori sembra che non capiscano le cose che dica in allenamento. Dobbiamo sopravvivere a questo momento difficile. All’inizio della stagione avevamo preso Wijnaldum per sostituire Mkhitaryan e Veretout e doveva darci ritmi diversi. Quando lo abbiamo perso siamo stati in difficoltà”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Come mai le cose che spesso provate in allenamento non riescono in campo?
“C’è sempre qualcosa di diretto tra stanchezza e gioco di squadra. La squadra è stanca, ne cambiamo 2-3 perché non possiamo cambiarne 7-8 come altre squadre. Giocare il giovedì e la domenica è molto dura, poi dal punto di vista neurologico, psicologico, le scelte e la velocità del pensiero e della decisione diventa progressivamente peggiore. Abbiamo iniziato molto bene, in maniera forte e intensa. Abbiamo recuperato palle alte, abbiamo fatto gol, abbiamo avuto grandi opportunità con Zaniolo e Pellegrini, poi tanti corner. Progressivamente, però, siamo andati nella direzione sbagliata anche nel gioco perché siamo stanchi. Eravamo pero 11 contro 10, devi far girare la palla, creare spazio e serve tranquillità e qualità specifica per questo. Abbiamo perso tanti palloni, poi potevamo fare più gol. Eravamo nervosi per il risultato, abbiamo finito la partita più vicini al 3-1 che al 2-2. Belotti ha fatto abbastanza bene, però gli altri attaccanti hanno perso la palla in maniera troppo facile, pure i difensori senza motivo hanno spazzato via la palla. Serve più tranquillità e classe, il fatto che non segniamo tanto ti innervosisce. Se avessimo fatto il 3-0 la partita sarebbe finita, è un momento difficile che dobbiamo trapassare. Ogni partita perdiamo un giocatore, oggi Dybala, l’altra volta Celik. La situazione di Wijnaldum per me come allenatore è drammatica e lo dico oggi che abbiamo vinto. Per me è una situazione drammatica, senza di lui siamo molto in difficoltà. Camara è arrivato senza conoscere la nostra realtà, poi fisicamente non stava molto bene. Dobbiamo sopravvivere il più possibile in relazione alla classifica e speriamo che a gennaio stiano tutti bene. Con l’Atalanta grande partita e zero punti, oggi non mi è piaciuto il match però abbiamo fatto tre punti”.

Dybala come sta?
“Sta male e magari molto male. Male sicuro, vediamo. Ho visto Celik e ho detto che stava male. Zaniolo ha preso un colpo alla testa e non vedeva niente”.

Aveva preso in considerazione il fatto di poter far riposare Dybala?
“Non so chi ha scritto che avesse un problema, non aveva alcun problema. Tutti quelli che hanno giocato erano in perfette condizioni. Chi non è al 100% non lo faccio giocare, Paulo stava bene”.


Roma Primavera, vittoria per 3-1 contro l'Inter

La Roma Primavera di mister Guidi è tornata al successo in campionato grazie al 3-1 sull'Inter.
I giallorossi sono passati in vantaggio intorno alla mezz'ora di gioco con Satriano, che raccoglie l'ottimo invito di Louakima inserendosi alle spalle dei difensori e siglando l'1-0. Pochi minuti dopo (32') arriva il raddoppio della Roma grazie all'estro di Cassano; che controlla in area, si libera con un palleggio e scarica in porta di potenza. 2-0 all'intervallo.
Nella ripresa la Roma scende in campo con meno convizione e l'Inter ne approfitta, accorciando le distanze al 51' con Fontanarosa che trova lo spiraglio giusto sotto la traversa. Ma la Roma reagisce e ristabilisce il doppio vantaggio ancora con Satriano, che riceve da Pisilli e mette in rete con un facile tap-in.
Un'ottima vittoria per la Roma, che con questi tre punti si porta al terzo posto in classifica a tre lunghezze dalla capolista Juventus.


Roma vs Betis 1-2 | Sconfitta per la Roma. Ora la strada in Europa si fa in salita

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Zalewski; Dybala, Zaniolo; Abraham.
A disposizione: Svilar, Boer, Kumbulla, Viña, Spinazzola, Camara, Tripi, Bove, El Shaarawy, Volpato Shomurodov, Belotti.
Allenatore: Mourinho.

BETIS SIVIGLIA (4-2-3-1): Bravo; Ruibal, Luiz Felipe, Pezzella, Miranda; Rodriguez, Guardado; Joaquin, Canales, Fekir; Willian José.
A disposizione: Rui Silva, Garcia Fernandez, Gonzalez, Akouokou, Victor Ruiz, Borja Iglesias, Luiz Henrique, Carvalho, Moreno, Sabaly, Rodri.
Allenatore: Pellegrini.

Arbitro: Jug.
Assistenti: Zunic e Vidali.
Quarto Ufficiale: Smajc.
VAR: Van Boekel.
AVAR: Higler.


Conferenza Stampa Mourinho e Belotti: "Il Betis è una squadra di qualità, sarà una partita difficile. Dybala gioca"

José Mourinho ed Andrea Belotti sono intervenuti in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League contro il Betis Siviglia:

PAROLE MOURINHO

Che tipo di difficoltà si aspetta? Come sta Dybala?
"Dybala sta bene e gioca. La difficoltà è quella di giocare contro una squadra di qualità con identità chiara e filosofia propria, con un allenatore di esperienza. È una squadra che ha vinto e non è facile vincere in Spagna se non sei una delle squadre top. È una partita difficile, ma lo sarà anche per loro. Undici contro undici più 60mila e speriamo che facciano il loro perché la prossima settimana nel loro stadio i tifosi giocano tanto. Mi fido dei miei undici, di chi sarà in panchina e mi fido tanto di chi sarà in panchina".

Vede Zalewski anche dietro le punte?
"Può giocare ovunque, conoscete la sua formazione. Si è trasformato in questo giocatore, bravo, anche in Nazionale dove il livello è alto gioca in questa posizione. Lui si sente a suo agio, anche la squadra, è molto importante per noi. Se sta in panchina o in campo non cambia nulla, è molto importante per noi".

Lei potrebbe essere l'allenatore più vincente in Europa?
"Non è uno stimolo in più, sono orgoglioso delle 106 vittorie e se dovesse arrivare la 107 sarò sempre orgoglioso della mia carriera. Ma questa è una cosa per passare il tempo dopo la carriera, ma in questo momento l'unica cosa che mi interessa è vincere sempre la prossima. La prossima è domani, la partita è difficile e di livello alto. Voglio vincere perché abbiamo bisogno di punti, ne abbiamo solo 3 e non bastano".

Si può giocare anche con due punte?
"I giocatori bravi possono giocare insieme, non è mai un problema. Lo è per gli allenatori trovare il modo di farli giocare insieme. Per fare un altro esempio, all'inizio per tanti di voi, principalmente quei fenomeni che parlano in radio e non vengono mai qui, sembrava impossibile far giocare insieme Pellegrini, Zaniolo, Dybala e Abraham. Purtroppo per gli infortuni lo abbiamo fatto poco, ma quando lo abbiamo fatto la cosa ha funzionato. La questione è trovare un modo e il momento di farlo, ma per una squadra giocare contro una buona Roma, perché serve una buona Roma, con Tammy e Belotti insieme non è facile".

È un'opportunità?
"Ogni partita è un'opportunità, non voglio dire chi giocherà domani. In questo momento il Betis è una squadra con una ricchezza di soluzioni, con tanti giocatori, non sappiamo se faranno dei cambi rispetto al campionato. Come il mio collega non dirà chi giocherà, io non faccio commentare sulla nostra squadra. È una gara difficile, undici contro undici più 60mila".

Zaniolo segna di più in Europa che in Serie A, è un caso o c'è qualche ragione?
"Gli avversari si preoccupano di lui, non è egoista e il suo modo di giocare lo porta a prendere decisioni individuali ma non è egoista e non risparmia energia per averla nella fase decisiva, cioè nella finalizzazione. Lavora tanto difensivamente per la squadra e uno che lavora tanto come fa lui è normale che non segni 20 gol a stagione. Non mi stanco di ripetere che è un giocatore veramente importante per noi. Se segna di meno o di più, non è una situazione drammatica per me. Magari in Serie A le squadre, tranne Leicester e Betis, hanno un livello superiore rispetto a quelle affrontate in Conference ed Europa League".

Quanto è importante per la crescita della squadra aver fatto 4 punti tra Inter e Juve? Quanto c'è di quello che vuole della mentalità nella frase di Mancini "siamo più forti"?
"Abbiamo perso quattro punti con Atalanta e Udinese che l'anno scorso abbiamo preso. In modo pragmatico non abbiamo guadagnato e perso nulla, ma dal punto di vista emotivo è importante arrivare in questi stadi contro squadre top e fare risultato. È un feeling diverso, ne abbiamo parlato prima della partita. Con l'Atalanta perdi ma esci con una sensazione di superiorità, abbiamo giocato con fiducia. Prima dell'Inter ho messo sul tavolo questa questione: vincere o perdere, ma uscire da quello stadio con una sensazione di equità e non inferiorità. I giocatori hanno fatto un'ottima partita, sono punti che per noi portano qualcosa in più a questo livello. Mancini è un trascinatore, uno con voce, capace di parlare nel momento giusto e sono contentissimo di quello che hanno fatto i ragazzi".

Come sta Pellegrini? Con l'Inter ha visto la partita sul pullman?
"Non era pullman. A San Siro il pullman va sotto e non volevo stare lì. Era un bel van".

Ma perché?
"Mi piaceva sentire il rumore dello stadio, si capiva tanto. Quando era gol dell'Inter, della Roma o quasi gol. Anche senza guardare la partita bene".

Si soffre di più sul van?
"Lì è peggio e dura, in partita stai giocando".

Pellegrini come sta? Giocherà domani?
"Vediamo, qualche volta sapete più di me. Dobbiamo allenarci e sentire anche lui. Sa che per noi è fondamentale, lo conosco bene e se dice 'no' è 'no'. Se dice che è disponibile, mi fido. Con lui non c'è perdita di tempo, è obiettivo e la fiducia è altissima. Più che aspettare il dipartimento medico aspetto lui: la sua parola decide tutto".

PAROLE BELOTTI

Che effetto ti fa l'affetto dei tifosi?
"Mi fa molto piacere perché penso si sia capito il mio entusiasmo, la mia voglia di venire qui. Nonostante abbia giocato ancora poco, sto cercando di dare il mio contributo per quei piccoli spezzoni che ci sono stati o anche partite da titolare. Penso tanto al collettivo, cerco di dare anche il mio contributo quando non gioco. In una squadra con tante partite e tanti ragazzi c'è bisogno di una parola, un conforto e una strillata. Cerco di essere il più utile possibile in base alla posizione in cui mi trovo".

Il mister ha detto che potete giocare insieme tu e Abraham, c'è voglia e possibilità di vedervi insieme?
"Ci alleniamo sempre in base alle esigenze del mister, è lui che prepara le partite e tutto focalizzato alla partita successiva. Dobbiamo solo farci trovare pronti, c'è stato solo uno spezzone di partita con l'Helsinki dove abbiamo giocato insieme. Anche durante gli allenamenti ci proviamo, ma sono scelte del mister e si gioca ad una o due punte dobbiamo farci trovare pronti".

Mi ha colpito l'immagine durante Roma-Atalanta dove nel tunnel hai rincuorato Abraham. Come potete integrarvi?
"È una domanda per il mister, abbiamo un modo di giocare differente, è un discorso tecnico. Abraham è un attaccante della Nazionale inglese, è un'opportunità quella di confrontarmi con lui, è uno stimolo personale perché so che per poter giocare devo dimostrarlo sempre in allenamento e in partita. Sapendo che c'è un attaccante forte devo dimostrare di più. Mi dà carica e forza".

Sei rimasto durante la pausa ad allenarti a Trigoria, vedremo un altro Belotti? Ti serviva questa fase di allenamento considerata l'estate che hai vissuto?
"Mi è servita tanto per allenarmi, mi sono fermato anche qualche giorno in più perché pensavo potesse far bene al mio corpo. Sapevo che, avendo iniziato più tardi dei miei compagni, ci sarebbe voluto tempo per la condizione migliore. Quando c'è stata la possibilità di fare qualcosa di più in allenamento l'ho fatto, come durante la sosta. Adesso mi sento bene, ma il giudizio lo dà sempre il campo e le parole le porta via il vento. Quando in campo fai la prestazione che devi significa che stai bene".

Per te che sei un grande centravanti cosa significa essere allenato da Mourinho che ha avuto ai suoi ordini grandi centravanti?
"Per me è un onore. Non conosciamo adesso Mourinho ma lo conosciamo nel lungo tempo, parlano la sua storia e i suoi titoli. La cosa che fa impressione è che ogni giorno abbia una voglia di vincere superiore rispetto al giorno precedente. Ritrovarmi qui ed essere allenato da lui può essere solo un aiuto, può darmi consigli e direzioni giuste per potermi migliorare".


Stadio della Roma, presentato lo studio di fattibilità: "Oggi è solo una prima tappa, continuiamo a lavorare"

La Roma, nella tarda mattinata odierna, si è recata in Campidoglio per presentare lo studio di fattibilità del nuovo stadio da 65 mila posti, che sorgerà in zona Pietralata.

Al termine della presentazione ha parlato l'AD giallorosso Berardi: "Anzitutto volevo scusarmi per il tono di voce ma l'ho persa sabato pomeriggio come potete immaginare, al secondo gol è andata via. E' una giornata molto importante per il club, abbiamo presentato lo studio di fattibilità, a nome di Dan e Ryan Friedkin sono molto orgoglioso di aver presentato questo progetto. Volevo ringraziare anche il Sindaco Gualtieri, è un piacere lavorare con una Giunta di questo livello, c'è stato quello che è un vero lavoro di squadra. Abbiamo presentato una idea di stadio che non sarà solamente per i tifosi della Roma ma sarà uno stadio per tutta la città, non sarà aperto solo per le due o tre ore della partita durante la settimana ma che avrà una vita durante tutto l'anno. Oggi è solo una prima tappa, continuiamo a lavorare".

A fargli eco il sindaco Gualtieri: "Abbiamo appena ricevuto dall'amministratore delegato dell'AS Roma, Pietro Berardi, il progetto di fattibilità tecnica economica del nuovo stadio a Pietralata. Ringraziamo la società per il rispetto dei tempi, la serietà e anche la qualità dell'interlocuzione che ha avuto fino adesso con i nostri uffici e con l'amministrazione per quello che con ogni evidenza un investimento di grandissima importanza per tutta la città. Con altrettanta serietà adesso attiveremo immediatamente la conferenza dei servizi per esaminare e valutare questo progetto".


Cristante: "Siamo stati bravi a ribaltarla. Se giochiamo così sappiamo che possiamo lottare"

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match contro l'Inter:

È vero che quest’anno c’è un po’ di sana presunzione?
“Sì, in partite così ci vuole anche quella. Quando senti che nella partita sei superiore ci vuole anche per caricarti e darti più spinta, che fa la differenza”.

Quanto vi stava dando fastidio il fatto che non vincevate gli scontri diretti?
“Negli ultimi anni abbiamo fatto fatica, soprattutto fuori casa. Siamo andati sotto contro l’Inter, ma siamo stati bravi a ribaltarla. Abbiamo meritato di vincere, la prestazione è stata molto buona”.

Sei uno dei giocatori che tutti gli allenatori vogliono.
“Grazie, un abbraccio mister (riferito a Di Biagio, ndr)”.

L’intesa con Matic sta migliorando di partita in partita.
“Matic è un campione, ha giocato tanti anni in Premier, è forte. Più partite si giocano insieme più i meccanismi diventano automatici. Ogni partita ci dà qualcosa in più e così giochiamo meglio e più in sintonia”.

Avete visto Mourinho?
“Era contento”.

Dove era?
“Non si sa, in un luogo segreto”.

È giusto un minimo sognare.
“Bisogna sempre stare nel mezzo senza creare troppo aspettative. Lo scudetto è un po’ troppo, ma non dobbiamo neanche pensare di essere gli ultimi arrivati. Siamo forti, dobbiamo andare avanti di partita in partita, ma se giochiamo così sappiamo che possiamo lottare. L’entusiasmo deve essere sempre nel mezzo”.


Mancini: "Oggi ci sentivamo più forti e l'abbiamo dimostrato"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match contro l'Inter:

Questa vittoria cosa vi dà?
“Contro l’Atalanta abbiamo fatto la partita migliore della stagione e abbiamo perso. Siamo venuti a Milano consapevoli di giocarcela e anche dopo il gol in fuorigioco di Dzeko sapevamo di essere più forti. Oggi ci sentivamo così e l’abbiamo dimostrato in campo stando compatti, uniti, lottando su ogni pallone e soffrendo. Facendo partite così si portano a casa questi risultati”.

Hai detto quella frase per caricare il gruppo?
“Chi ha giocato a calcio sente queste emozioni e questa consapevolezza che ci deve essere tutte le domeniche, ma può capitare che a volte venga meno. Oggi ci sentivamo questo. Dopo l’1-1 ho detto questa frase, ma anche loro lo sapevano. A fine primo tempo ce lo siamo ripetuti tantissime volte e oggi la Roma è stata più forte dell’Inter”.

Perché provate a giocare nella metà campo avversaria solo dopo aver subito un gol? Mi piacerebbe vedere una squadra che offende anche sullo 0-0.
“Hai ragione. La partita non l’avevamo preparata come i primi 10/15 minuti. Non siamo andati a prenderli subito alti e questo è un nostro limite che ci portiamo dietro da troppo tempo. Il mister l’ha preparata in modo da andarli a prendere alti e lasciare Acerbi libero di giocare. Non l’abbiamo fatto, infatti Foti ci ha richiamati. Dopo il gol l’abbiamo fatto, anche con l’Atalanta siamo stati più aggressivi, ma solo dopo il gol subito. Dobbiamo migliorare questo limite, ma non dipende dalla situazione tattica del mister perché la prepara in un altro modo. Siamo noi calciatori a dover migliorare. Quando abbiamo aggredito l’Inter è andata in difficoltà, quando non lo abbiamo fatto ci siamo schiacciati troppo e con la qualità che hanno ci potevano creare dei pericoli”.

Come avete preso la formazione iniziale senza attaccanti?
“Questa settimana abbiamo lavorato senza i nazionali. Il mister ci aveva mascherato la formazione, ma prima di partire verso lo stadio ce l’ha comunicata. L’abbiamo presa in maniera normalissima, sappiamo di avere degli attaccanti fortissimi. Chi ha iniziato ha fatto benissimo, anche Abraham quando è entrato ci ha dato una grande mano. Quando vuoi raggiungere degli obiettivi devi avere una rosa di giocatori forti e pronti a dare il massimo sia dal primo minuto sia dalla panchina. Complimenti a tutta la squadra”.

C’è un lavoro specifico sulle palle inattive?
“Ci lavoriamo in settimana. Per me due cose fondamentali sono chi le calcia e chi va a saltare. Avendo Smalling che è alto 195 cm, Ibanez 190 cm, io 190, Cristante, Zaniolo e Abraham è chiaro che diventa difficile per gli avversari. Anche per noi era difficile perché l’Inter ha dei colossi. Chi deve difendere deve farlo fino alla morte per non concedere un gol. Perdere per un gol su palla inattiva fa sempre rosicare”.


Smalling: "Sono molto felice, era troppo importante vincere questa partita"

Chris Smalling, autore del gol vittoria questa sera contro l'Inter, ha parlati ai media al termine del match:

SMALLING A DAZN

Partita da grande Roma?
Sì, sono molto felice per la vittoria. Questa partita era troppo importante da vincere, dobbiamo continuare così perché giovedì abbiamo il Real Betis”.

Percepisci una crescita dal punto di vista mentale contro le big?
Sì, abbiamo lottato fino all’ultimo minuto tutti insieme, abbiamo mostrato spirito di squadra”.

Le palle inattive iniziano a diventare un fattore per te.
Spero di poter continuare così e fare altri gol”.

Tante partite fino al 13 novembre: avete le risorse fisiche per gestire questo periodo?
Sì, non abbiamo solo undici giocatori perché tutta la squadra è forte. Abbiamo grandi obiettivi da raggiungere”.

Hai detto qualcosa a Dzeko alla fine?
Sì, l’ho salutato”.


Inter vs Roma 1-2 | La Roma espugna San Siro in rimonta

INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro.
A disposizione: Onana, Botis, D’Ambrosio, Acerbi, Darmian, Bellanova, Gosens, Mkhitaryan, Gagliardini, Correa, V. Carboni.
Allenatore: Inzaghi.
Indisponibili: Dalbert, Cordaz, Lukaku, Brozovic.
Squalificati: Brozovic.
Diffidati: nessuno.

ROMA (3-4-2-1): Rui Partricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Spinazzola; Zaniolo, Pellegrini; Dybala.
A disposizione: Svilar, Boer, Zalewski, Vina, Kumbulla, Camara, Matic, Bove, Shomurodov, Volpato, El Shaarawy, Belotti.
Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Foti).
Indisponibili: Wijnaldum, Karsdorp, Darboe.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: nessuno.

Arbitro: Massa.
Assistenti: Passeri e Costanzo.
Quarto Ufficiale: Ghersini.
VAR: Mazzoleni.
AVAR: Longo.


Julio Sergio: "Contro l'Inter è sempre una partita difficile. La Roma è ancora in costruzione"

Julio Sergio, ex portiere della Roma dal 2006 al 2013 con una parentesi in prestito al Lecce, ha parlato ai microfoni di IMInter.it della sfida di questa sera tra i capitolini ed i nerazzurri; toccando ache ricordi del passato:

Che partita si aspetta?
"E' sempre una partita difficile da giocare, a cominciare proprio dai due allenatori. L'Inter mi piace tanto a partire da Handanovic, Dumfries e Mkhitaryan che ha fatto molto bene. La Roma ha fatto un bel mercato ma è ancora in fase di costruzione. Sicuramente sarà una gara abbastanza dura, però vediamo alla fine. Mancherà Lukaku e sarà più difficile per loro anche se ci aspettiamo una bella gara".

Come arrivano i Nazionali a questa gara? Avresti preferito andare in Nazionale che ti da energia oppure rimanere ad Appiano o Trigoria per preparare al meglio la sfida di campionato?
"Tutti i giocatori vogliono andare in Nazionale. C'è la fatica e la tensione, non è semplice. Questa non è una gara facile perché i calciatori sono rientrati mercoledì, giovedì. Questo può fare la differenze tra le due squadre, cioè la fatica anche se ci sono cinque cambi a disposizione".

Che effetto fa San Siro?
"L'Inter per me è stato il bene e il male. Ho vissuto sia l'1-1 nel 2009 dove Ranieri mi ha confermato da titolare, con lui ho giocato sempre. Abbiamo perso Coppa Italia e campionato anche se erano due squadre fortissime. Con la maglia giallorossa c'è tanto dell'Inter in me a San Siro".

Cosa è mancato per vincere in quegli anni?
"Io penso che il campionato era più vicino a noi, abbiamo sbagliato solamente una partita. Abbiamo fatto una fatica per rimontare l'Inter, li abbiamo battuti anche se poi abbiamo perso quella con la Sampdoria dove vincevamo 1 a 0. La finale di Coppa Italia invece era uguale, anche se quello era l'anno di Milito, che ha segnato in Coppa Italia, campionato e Champions League. L'Inter aveva due squadre, noi solamente 14-15 calciatori e quello ha fatto la differenza".

Chi sarà decisivo domani?
"A questi livelli la tensione è fondamentale. Mi piacciono molto Zaniolo e Dybala, che sta facendo bene. La Roma dovrà stare attenta a Dumfries, che attacca sempre la fascia. Non trovo giuste poi le critiche ad Handanovic, che mi piace dai tempi dell'Udinese".

Un pensiero su Mourinho?
"Io non penso che un altro allenatore potesse vincere la Conference League. Si diceva che era un trofeo senza significato, invece non è così. Mourinho così come Guardiola è uno dei migliori al mondo. Anche Ranieri e Garcia mi hanno insegnato tanto, anche se con l'allenatore francese non ho mai giocato un minuto".

Cosa ne pensi di Handanovic e dell'alternanza con Onana?
"Questa è una scelta dell'allenatore, anche se per me ha poco senso perchè è un ruolo di fiducia. E' successo anche con Alisson e Szczesny a Roma. Handanovic ha tanto da dare e può fare ancora bene anche se questo dipenderà dalla società".

Cosa ne pensi del calcio italiano di oggi?
"Oggi sta cambiando, in giro ci sono più soldi, lo abbiamo visto in Francia. Nel campionato italiano a differenza degli altri ci sono le piccole che pensano di più alla tattica. La struttura del calcio italiano è indietro, anche se si sta rilanciando piano piano".

Cosa ne pensi del Mondiale? Si vocifera che sia l'ultimo di Messi e Neymar. Cosa significa giocare questa competizione per un brasiliano?
"C'è una differenza tra il trattamento di un calciatore in Europa e uno del Brasile. Qui non ricordiamo nulla del passato ma pensiamo solo al presente. Neymar è un grande calciatore forse se fosse stato più concentrato avrebbe vinto qualche Pallone d'Oro anche se quest'anno è partito benissimo proprio in vista del Mondiale. Mi farebbe molto piacere che un calciatore come lui vincesse questa competizione considerata l'importanza, anche se non sarà facile visto che ci sono altre squadre forti. Rispetto al passato il Brasile oggi è più completo".

Quest'anno avremo una situazione particolare visto il Mondiale a breve. Secondo te qualche giocatore tirerà indietro la gamba? E cosa può fare una società?
"Ci sono delle regole. Si possono fare degli accordi e in una partita importante si può trovare un compromesso tra Nazionale e club. Poi è chiaro che i calciatori vogliono tutti giocare il Mondiale, cosa che può far bene proprio al club di appartenenza visto che un calciatore da una valutazione di 5-10 può passare a 30-50 milioni come è successo ad James Rodriguez, preso dal Real Madrid. I calciatori ora sono meno stanchi, non penso che si risparmino, come diceva Serginho il dolore non va via si sposta e quindi conosciamo bene il nostro corpo e i nostri problemi".

Cosa pensi della convocazione di Ibanez con il Brasile?
"Ibanez mi piace, sta crescendo. Ha fatto qualche errore negli anni passati ma può migliorare ancora tanto grazie proprio alla fiducia della Selecao".

Che ricordo hai di Spalletti? Ex di entrambe le squadre
"Spalletti quando sono arrivato a Roma mi ha insegnato tanto. Io avevo l'allenatore dei portieri, Bonaiuti che è stato anche all'Inter ma che non mi vedeva. Loro mi hanno preso perchè pensavano che ero importante solo per lo spogliatoio anche se non giocando mi allenavo lo stesso al 100%. Spalletti e Bonaiuti non avevano fiducia in me quindi poi ho giocato l'ultima gara e lui è andato via. Anche se mi ha sempre rispettato, mi ha fatto rinnovare il contratto, lo devo ringraziare e resta un grande allenatore. Quando allena però per 4-5 stagioni nello stesso club qualche problema si crea".

Quanto è stato importante per te Julio Cesar, uno dei primi portieri brasiliani al pari di uno come Gigi Buffon?
"E' iniziato con Taffarel anche se non possiamo dimenticare Dida, che ha fatto molto bene con il Milan. Sono un fan di Julio Cesar, abbiamo caratteristiche simili, siamo non tanto alti di statura ma reattivi. Lui è un fuoriclasse ma è anche una persona buona, tranquilla. Ha dato un contributo fondamentale all'Inter visto che è stato uno dei portieri più forti al mondo per 5 anni".


Ecco la "Dybala Collection", dedicata al campione giallorosso

E' arrivata la “Dybala collection”, la nuova linea di prodotti di abbigliamento dedicati al numero 21 giallorosso, già idolo dei tifosi.

È disponibile in tutti gli AS Roma Store e nello store online: comprende t-shirt (uomo e bambino) e un cappellino ispirati al giocatore.

Inoltre, è stato predisposto uno spazio ad hoc creato nell’AS Roma Store di Via del Corso dove sarà possibile scoprirla e vederla da vicino.


AS ROMA C5, sconfitta in casa contro l'Eurmassimo. Di Vittorio: "Dobbiamo ripartire dagli errori. Siamo una squadra giovane e ci sarà tempo per crescere"

Sconfitta nella prima partita casalinga per l’AS Roma C5 contro l’Eurmassimo. Gli uomini di Di Vittorio costretti a piegarsi con il risultato di 3-5, complice un arbitraggio non sempre impeccabile. In rete per i giallorossi sono andati Caique Da Silva, al minuto 1 e al 14', e Jose Bobadilla, al 7’.

Nel post partita di AS Roma C5-Eurmassimo, prima giornata di Serie A2, ha parlato il mister giallorosso Emanuele Di Vittorio

Emanuele Di Vittorio ai canali ufficiali del Club

Come ha visto la squadra? Da cosa si deve ripartire?
"Ho visto una squadra con due volti. Il primo tempo abbiamo fatto molto bene, a parte un paio di errori individuali. Nel secondo tempo non mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra: troppi errori in uscita dalla pressione e un paio di gol che si potevano evitare. Dobbiamo ripartire dagli errori perché in questa categoria, come abbiamo visto, gli errori vengono pagati a caro prezzo".

C'è qualcosa che l'ha sorpresa della sua squadra?
"Abbiamo fatto gol su cose per cui ci alleniamo. Sotto quel punto di vista, sono contento. Dobbiamo lavorare su ciò che è stato sbagliato: lo sappiamo, lo sanno anche i ragazzi e da lì dobbiamo ripartire. Il campionato è duro e noi siamo una squadra giovanissima, quindi ci sarà tempo per crescere, ma dobbiamo farlo velocemente perché altrimenti tutte le partite possono complicarsi".

 

 
 
 
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