Prevista per domani alle 12:00 la conferenza di presentazione di Mkhitaryan

Si terrà domani alle 12:00, presso la sala stampa di Trigoria, la conferenza stampa di presentazione dell'ultimo acquisto giallorosso Henrikh Mkhitaryan. 


Di Biagio: "Zaniolo ha un talento che può renderlo una stella"

Luigi Di Biagio, ex tecnico dell'Under 21, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport. Di seguito le sue dichiarazioni:

"Se sono stato vicino alla panchina della Roma? L'ho letto anche io, fa piacere esser accostati alla Roma, posso confermare che ho avuto dei contatti, anche frequenti con la Roma, ma non per allenarla, però non mi fate dire di più per rispetto di chi poi è stato scelto, non mi piace fare questi discorsi pubblicamente (ride, ndr). Dove può arrivare la Roma? A mio giudizio per la Roma arrivare quarta in questo momento è come vincere lo Scudetto. Il carattere di Zaniolo? Nicolò ha avuto qualche momento di appannamento, qualche problemino nelle nazionali, ma ha un'intelligenza e una forza fisica incredibili, ha un talento che può renderlo una stella. Ora lo vedo tornato ai livelli di sei mesi fa. Ho punito Kean e Nicolò per alcuni atteggiamenti sbagliati, piccole cose su cui devono migliorare, ma per il loro bene, situazioni che da professionisti apprenderanno sicuramente, per la loro crescita. Adesso hanno resettato tutto e sono tornati a fare grandi cose. Vedo Nicolò nel cuore del gioco, non deve giocare troppo esterno vicino alla linea, deve stare in mezzo al campo perché lì può fare la differenza. Che giocatore è Spinazzola? Dei ragazzi della Roma ne ho allenati tanti, sono felice che abbiano acquistato gente come Zappacosta, Spinazzola, Mancini e altri. Li ritengo ottimi giocatori. Leo (Spinazzola, ndr) l'ho avuto in Under 20 e Under 21, nasce come esterno offensivo, poi è stato arretrato a fare il terzino. Ha delle doti incredibili, si è completato ed è maturato. Come schiererei la Roma in campo? È aumentata la scelta per mister Fonseca con gli ultimi acquisti. Penso che un bel rombo a centrocampo potrebbe essere una soluzione, anche se non è facile cambiare dal 4-2-3-1. Può e deve trovare l’equilibrio giusto, con tutti questi giocatori di qualità è possibile trovare una formula diversa, che ti consenta di fare la differenza da trequarti in su".


Occhi puntati sull'intrepido Smalling

INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - Chris Smalling è pronto a scendere in campo. Tolte momentaneamente le vesti del Manchester United, indosserà il numero 6 giallorosso: presentato pochi giorni fa in conferenza stampa, ha già lasciato intravedere la sua determinazione e la sua audacia. Atterrato nella capitale con la convinzione di essere su misura per la rosa di Fonseca, ora sta fremendo per mostrarlo al mister: "Non vedevo l’ora di arrivare, mi piacciono le nuove sfide e non mi piace avere rimpianti. A fine stagione vedremo e, se tutto sarà andato per il meglio, sarebbe un piacere rimanere a lungo in questo club".

Smalling è apparso già nella conferenza pieno di energia e stimolato dalla nuova sfida che lo aspetta e ha già confessato che, se a fine stagione avrà convinto la società, sarà felice di restare per più di un semplice prestito.
Nel pomeriggio riprenderanno gli allenamenti a Trigoria dove inizierà a prepararsi con la sua nuova squadra, mentre l'esordio vero e proprio è atteso per domenica nella partita contro il Sassuolo: il tecnico lo piazzerà in difesa al fianco di Federico Fazio.
Non tutti gli infortuni vengono per nuocere: prima volta in campo anche per Veretout, che fino ad ora non ha nemmeno un minuto di gioco a suo carico. Con l'assenza di Under, il centrocampo richiede una copertura e l'entrata in campo dell'ex fiorentino. Nuove speranze a Trigoria da questo settembre.


Veretout al centro della Roma

IL TEMPO - BIAFORA - E’ arrivata l’ora di Veretout. Il centrocampista francese, rimasto in panchina per tutti e 180 i minuti delle sfide con Genoa e Lazio, è pronto a fare il suo debutto assoluto con la maglia della Roma, essendo stato fermato da un problema alla caviglia che non gli ha permesso di scendere in campo nelle amichevoli estive. Il ventiseienne arrivato dalla Fiorentina in prestito oneroso con obbligo di riscatto (è già scattata la condizione che al primo punto conquistato imponeva alla società guidata da Pallotta di versare 16 milioni di euro ai viola di Commisso) prenderà in mano la leadership del centrocampo, visto che probabilmente Pellegrini sarà costretto a giocare alle spalle di Dzeko. Con gli infortuni di Under e Perotti si sono ridotte le soluzioni offensive a disposizione di Fonseca, che deve anche far a meno di Zappacosta nel ruolo di terzino destro, bloccando Florenzi sulla linea difensiva senza poterlo avanzare sul fronte d’attacco. La presumibile scelta del tecnico portoghese sarà quindi quella di inserire Veretout dal primo minuto contro il Sassuolo, per una mediana che con tutta probabilità vedrà pure la presenza di Cristante, costretto a dare forfait per gli impegni dell’Italia a causa della febbre. L’auspicio dell’allenatore è che questa piccola variazione tattica, che dovrebbe prevedere una trequarti completata Zaniolo a destra e uno tra Mkhitaryan (mai allenatosi dopo lo sbarco a Fiumicino) e Kluivert a sinistra, regali alla Roma maggiore equilibrio in fase difensiva e una migliore circolazione e gestione del possesso palla. Pure Diawara e Pastore sperano di guadagnarsi una maglia da titolare, ma al momento partono dietro. Intanto dal ritiro della nazionale bosniaca sono arrivate le parole di benvenuto di Dzeko nei confronti di Mkhitaryan. Il centravanti e l’armeno si sfideranno questa sera nella partita valida per le qualificazioni ad Euro 2020 e il numero 9 romanista ha usato parole al miele per il nuovo compagno di squadra: “Sono molto contento del suo arrivo alla Roma, spero solo non metta in mostra le sue qualità nel match tra nazionali. Dalla Premier League alla Serie A è un cambiamento enorme, in Inghilterra il calcio è più rapido, in Italia molto più tattico. Mkhitaryan non avrà problemi ad adattarsi alla Serie A. Come compagni, lo aiuteremo ad adattarsi facilmente. Spero ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi”. Proprio Mkhitaryan è stato interrogato sulla possibilità di ritornare all’Arsenal nel caso in cui disputasse una buona stagione alla Roma: “Vediamo intanto cosa farò e alla fine della stagione parleremo della possibilità di restare o andar via. Ora - ha detto quasi stupito dalla domanda - non posso dire nulla sul futuro, meglio concentrarsi sulle prossime partite. Il ruolo? Sono pronto per giocare in qualsiasi posizione, ad aiutare la squadra. Il club è grande, la squadra è molto buona e farò del mio meglio per raggiungere gli obiettivi fissati”. Guardando al campo oggi la Roma osserverà il secondo giorno di riposo concesso da Fonseca, che ha fissato per domani pomeriggio la ripresa degli allenamenti e soltanto da mercoledì avrà il gruppo al completo. Sabato di lavoro per il Sassuolo di De Zerbi: out Bourabia e Rogerio, martedì la prima seduta in vista della sfida contro i giallorossi.


Pellegrini, Berrettini, Marziale è una settimana da romani

IL MESSAGGERO - MEI -  Soit è pieds, soit à cheval, mon honneur est sans égal: sia a piedi che a cavallo, il mio onore è senza pari. È l'antico motto di un reggimento dell'Esercito, Genova Cavalleria, e risale al Seicento. Vale, in questi ultimi due o tre giorni, per Roma e per il suo sport e i suoi sportivi. È di poco fa nei giorni la prestazione azzurra di Lorenzo Pellegrini, che potrebbe essere il De Rossi di Totti nei confronti di Capitan Florenzi, non nel ruolo s'intende (le qualità sono un'altra incognita), un Capitan Postfuturo.
Sono di ieri l'altro quelle di Davide Frattesi e Gianluca Scamacca, anche loro nati a Roma e fioriti a Trigoria che hanno segnato tre (due Frattesi) dei quattro gol con cui l'Italia under 21 del momento ha sconfitto la Moldavia che non sarà come battere la Spagna, ma è sempre un bel vedere. Il quarto gol, per inciso, l'ha segnato un altro fiore di Trigoria, nato in Sicilia, Tumminello.

NON SOLO CALCIO - Dell'altra notte, poi, è stato il match che ci ha tenuto svegli fino all'alba, o almeno a notte fonda per il primo set alla pari, per il secondo quasi, di Matteo Berrettini agli Us Open contro Nadal. Matteo è romano anche lui. Lo è quasi, infine, e qui ci si rifà all'onore e al cavallo, Luca Marziani, che è nativo civitonico, come si chiamano gli abitanti di Civita Castellana, dove la provincia romana diventa viterbese, ma è agonisticamente cresciuto alla Farnesina, alla Società Ippica Romana, una delle più gloriose società sportive della Capitale (i D'Inzeo, per dire). Adesso ne è direttore sportivo. Ieri è stato protagonista di una spettacolare gara, andando al barrage riservato a quattro soli concorrenti nel Gran Premio del concorso ippico che si sta disputando allo Stadio dei Marmi.

CANTIERE DI CAMPIONI - Roma si dimostra così, ancora una volta, il teatro preferito dello sport italiano. E ne alleva i protagonisti. Ha una nursery che tutto il mondo ci invidia: il Foro Italico. È diventato davvero un santuario, un luogo da proteggere come il Colosseo, e da utilizzare come il Coni ha fatto in questi ultimi anni. Bastava vedere, proprio in questi giorni, l'abbinata fra il beach volley e l'equitazione che si svolgevano lì, discipline differentissime per mentalità tradizione e stile di vita, ma entrambe condotte all'eccellenza. E duole il dente olimpico. E poi quei campioni in vista. In bella vista.

MINIERA GIALLOROSSA - Si diceva del calcio. In questo momento, nel campionato che conta, la serie A, la Capitale sta vivendo un periodo di quasi disturbo bipolare: la Lazio è una squadra bella e fatta, rodata da anni di bel gioco; la Roma è un gioco del Lego, una costruzione in cui chi dirige il gioco deve mettere a posto i mattoncini. L'indicazione di questi tre giorni è che la città i suoi mattoncini li avrebbe. Sempre che non andasse appresso a clausole rescissorie di valore assolutamente fuori mercato (in basso: così l'ingaggio costa meno, ma il rischio della fuga incombe) oppure si crescesse ragazzi suoi come  Scamacca e Frattesi che qualcuno dall'occhio lungo adocchiò adolescenti e che poi sono finiti in giro e chissà se fra le tante diavolerie ed ingegnerie finanziarie cui le società di calcio ci hanno abituato, saranno recuperabili o meno. Fra diritto di riscatto, di ricompra, obbligo delle stesse cose, bonus e premi: i ricchi scemi di una volta, come venivano irrisi i padroni del calcio, sono tutt'altro che scemi. Alcuni anche tutt'altro che ricchi.

LA SMORZATA - Matteo Berrettini è un'ipotesi straordinaria, senza caricarlo d'attese e pressioni, ma non è il tipo da farsene troppo carico, sembra. Quel primo set contro Nadal, quei servizi, quei dritti, quelle smorzate, hanno riacceso la passione per lo sport della racchetta che da anni non viveva un momento così rigoglioso. Romano, dell'Aniene, con un allenatore come Santopadre, Berrettini può, chissà, rifarci vivere, in un mondo e in un tennis tutto cambiato (la prestanza fisica dei ragazzi in primis) i giorni di Panatta. Quanto a Luca Marziani il suo cavallo da binomio si chiama Tokyo du Soleil. Erano ai Marmi, hanno provocato il silenzio degli appassionati come ai tempi di Piazza di Siena di Piero e Raimondo. Non ha vinto. Lo ha fatto l'inglese Ben Maher. Ma il momento è stato magico: per lui quasi come se la sua Lazio, che ama quasi da ultrà, vincesse il derby.


Roma, l'equilibrio nel dna di Veretout

IL MESSAGGERO - LENGUA - Jordan Veretout è il regista che è mancato alla Roma per le prime due giornate e che prenderà il posto di Daniele De Rossi. Ancora zero minuti in campo per via di un infortunio alla caviglia, ma si sta allenando a pieno ritmo per farsi trovare pronto, dopo la sosta, all'appuntamento contro il Sassuolo e poi in Europa League (il 3 ottobre contro il Wolfsberger si giocherà a Graz e non a Klagenfurt perché il campo è stato utilizzato per piantare 200 alberi per un'iniziativa contro il degrado ambientale). Sarà lui il titolare al centrocampo accanto a Cristante per dare un equilibrio alla squadra e allo stesso tempo lanciare i compagni con preziose verticalizzazioni. Anche se la sua collocazione ideale sarebbe quella di mezzala, lo scorso anno alla Fiorentina è stato adattato regista e i risultati non stati così esaltanti. È un calciatore fortemente voluto da Fonseca che lo ha chiamato in fase di trattativa per convincerlo a scegliere la Capitale promettendogli di essere protagonista della ricostruzione dopo un anno catastrofico. Un'occasione che Jordan non si è fatto sfuggire firmando un contratto fino al 2024 (non è ancora scattato l'obbligo di riscatto con il club viola a 16 milioni).

CALCIO E FAMIGLIA - Quella di Veretout è una vita serena vissuta con la futura moglie Sabrina Merlos (la proposta di matrimonio c'è stata lo scorso 25 marzo a Napoli) e le due figlie, in una splendida casa con piscina a due passi dal centro sportivo di Trigoria. A dimostrazione di quanto il nuovo club stia già entrando nel cuore della famiglia, la mamma tre giorni fa ha portato le bambine Aalyah e Kaylie al Roma store acquistando due maglie giallorosse con la scritta Babbo 21. In questa prima parte della stagione ha legato con Diawara, suo compagno di reparto che inizialmente partirà dalla panchina. Con l'ex Napoli è nata subito l'amicizia agevolata sia dalla lingua francese che entrambi parlano e dalle ore passate in stanza insieme durante il ritiro. Un legame che può far crescere entrambi e dare alla Roma quell'equilibrio che al momento sembra mancare. Fonseca sta riflettendo sul 4-2-3-1, i quattro gol subiti in due partite e i medesimi pali colpiti dalla Lazio hanno minato qualche certezza del portoghese, costringendolo a rivedere qualcosa soprattutto nelle posizioni degli interpreti. È possibile che alla ripresa con il Sassuolo il centrocampo sia più folto proprio con la presenza dell'ex Fiorentina accanto a Cristante e con Pellegrini e Zaniolo nel rombo offensivo che comprende anche Dzeko e Mkhitaryan (di lui ha parlato Totti a Sky: «Da un paio d'anni gioca e non gioca, ha tanta tecnica e voglia di dimostrare»).

INCROCIO A YEREVAN - L'attaccante, dopo aver affrontato con l'Armenia giovedì sera gli azzurri, oggi alle 15 giocherà, sempre allo stadio repubblicano Vazgen Sargsyan, contro la Bosnia di Edin in una partita valida per le qualificazioni a Euro 2020. Con l'occasione il centravanti ha parlato dell'arrivo del suo compagno di reparto: «In Inghilterra il calcio è più rapido, in Italia molto più tattico. Mkhitaryan non avrà problemi ad adattarsi alla Serie A, noi sicuramente lo aiuteremo». Promozione in vista per Francesco Calvo che sta per diventare direttore generale, direttamente su input del presidente Pallotta, e pronto anche un riconoscimento per Morgan De Sanctis (supervisore del settore giovanile).


I giallorossi cambiano tutto per sconfiggere gli infortuni

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma pensa di aver fatto tutto il possibile per ridurre al minimo i rischi e per non ripetere il record negativo - oltre 50 stop muscolari - della scorsa stagione. Negli ultimi mesi il centro sportivo è stato profondamente rivoluzionato: sono aumentati gli spazi a disposizione della squadra, con la creazione di nuove sale. La palestra è stata rinnovata con l’introduzione di nuovi macchinari. Di piscine, invece, ce ne sono tre: quella più piccola è usata per i post infortuni, quella più grande è usata nella seconda fase per i recuperi e nei post partita, la terza è utilizzata nelle 48 ore successive alle gare o dopo allenamenti faticosi, con acqua calda a 32 gradi e fredda a 6. Ci sono poi la criosauna con l’azoto liquido, la sauna e il bagno turco. Rispetto al passato c’è molta più attenzione per i test metabolici e negli ultimi mesi sono state introdotte nuove figure professionali, come quella di Tommaso Ancora, che insieme al nutrizionista Rillo, lavora come educatore alimentare. Dopo molti anni ha salutato l’ex addetto agli infortunati, Luca Franceschi, i medici sono Manara e Causarano e al posto dei fisioterapisti Stefanini e Ferrelli,  ci son Aldo Lacopo, promosso dalla Primavera, e Massimiliano Greco. Uno staff giovane, senza legami col passato, uno staff che si dedica ai calciatori quasi 24 ore al giorno.


Roma a Graz: terza opzione Wolfsberger

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Tre stadi per una partita. La gara di Europa League fra Wolfsberger e Roma (3 ottobre) non si giocherà nella Lavanttal-Arena di Wolfsberg perché l’impianto del club non rispetta le norme Uefa. Non si giocherà nemmeno al Wörthersee-Stadion di Klagenfurt, alternativa inizialmente individuata dalla società: il campo è impraticabile. Fatto sta che la Roma dovrà giocare a Graz, nella UPC Arena, nello stadio dello Sturm. Uno dei più importanti della nazione, ma la terza opzione del Wolfsberger.


Calvo e De Sanctis scalano posizioni: promozioni in vista

LA GAZZETTA DELLO SPORT - A poco più di un anno di distanza dal suo insediamento nella Roma, si può dire che Francesco Calvo stia vincendo la propria scommessa. Le voci d’oltreoceano, infatti, raccontano di un presidente Pallotta assai soddisfatto del suo Chief Revenue Officer, che sta dando nuovo impulso al settore legato al marketing e al merchandising. D’altronde, dopo la brillante esperienza accumulata nella Juventus, le aspettative erano alte e Calvo non ha deluso, tant’è che per lui si parla anche di una nomina a direttore generale, ruolo al momento vacante. Nel settore tecnico invece  sta trovando sempre più spazio, anche mediatico, Morgan De Sanctis. Dopo aver assunto il ruolo di supervisore del settore giovanile – che intende ristrutturare in un triennio – sembra essere sempre più braccio destro del d.s. Petrachi e anello di congiunzione con lo spogliatoio. Niente di strano. Le dirigenze sono sempre in movimento.


Formula 3 e mezzo: la Roma prova a cambiare pelle

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nel laboratorio di Paulo Fonseca, a Trigoria, si pensa anche ad una difesa a quattro che possa considerarsi a tre e mezzo, sdoganando Gianluca Mancini sulla fascia destra, ruolo peraltro svolto anche in Nazionale sotto la guida del suo omonimo, quel Roberto che fa il c.t. D’altronde, l’emergenza nel reparto esterni è così grande che qualcosa l’allenatore portoghese deve inventarsi. Fuori Spinazzola, Zappacosta, Under e Perotti – tranne il primo, tutti per un periodo non brevissimo – il 4-2-3-1 perde elementi importanti, se non potenziali titolari. E allora, con l’arrivo di Smalling al centro della difesa, è possibile che Mancini scali a destra, per ricreare uno di quei sistemi tattici in cui la duttilità sia la chiave. Ovvero, visto che l’ex atalantino è soprattutto un centrale abbastanza rapido, con lui si rischierebbe meno sia nell’uno contro uno, sia quando Kolarov sale sulla fascia per andare a sovrapporsi in attacco. Certo, in fase di spinta Mancini garantisce meno rispetto agli infortunati e a Florenzi, ma i precedenti storici fanno pensare bene.


Dzeko lancia Miki: "Felice per lui, si inserirà bene"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Prima di giocare insieme, saranno ancora una volta avversari. Edin Dzeko ed Henrikh Mkhitatyan si affronteranno oggi con le maglie di Bosnia e Armenia, per un faccia a faccia che anticiperà la loro convivenza a breve nella Roma. «Sono molto contento del suo arrivo in giallorosso, spero solo non metta in mostra le sue qualità in questo match», sorride Dzeko parlando del collega. «L'arrivo di Mkhitaryan è un arricchimento per noi -  continua il bosniaco - dalla Premier alla Serle A è un cambiamento enorme, In Inghilterra il calcio è più rapido, in Italia molto più tattico. Ma lui non avrà problemi ad adattarsi alla Serie A e noi, come compagni di squadra, lo aiuteremo ad adattarsi il più facilmente possibile. Spero ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi». Fonseca spera inoltre che il passaggio dei due giocatori in nazionale possa essere indolore soprattutto dal punto di vista fisico, visti i tanti problemi muscolari con i quali già deve fare i conti anche in attacco (lo stop di Under). Il tecnico giallorosso schiererà i due calciatori insieme, con l'armeno capace di spaziare dalla trequarti all’esterno del campo. Uomo-assist, con una visione di gioco che sarà sicuramente utilissima a Edin, apparso un po’ isolato nell'area avversaria nelle prime due gare di campionato. Intanto il portoghese ha concesso due giorni di riposo ai suoi, con la ripresa degli allenamenti prevista per domani. La speranza è di recuperare almeno Spinazzola, che potrebbe tornare utile come terzino destro, se il tecnico decidesse di spostare Florenzi al posto di Under. Da domani inoltre sarà possibile acquistare un pacchetto con i biglietti per tutte le cinque partite interne della Roma, fino a dicembre.

 

Dzeko sfida e applaude Mkhitaryan: «Per la Roma è un grande acquisto»

CORRIERE DELLA SERA - La sfida di oggi tra Armenia e Bosnia è anche il primo incrocio da romanisti di Mkhitaryan e Dzeko, nuovi compagni di squadra nella Roma. Dzeko, dal ritiro della Nazionale, dà il suo benvenuto al nuovo compagno, con il quale dividerà il peso del reparto offensivo. «Sono molto felice del suo arrivo - le parole del vice capitano romanista - ma spero che contro la Bosnia non faccia vedere il suo livello di gioco. Passare dalla Premier alla Serie A è un grande cambiamento ma Mkhitaryan non avrà problemi ad adattarsi: io e i miei compagni lo aiuteremo e sono sicuro che darà un grande contributo per raggiungere gli obiettivi».