Candela: «Questa squadra è forte almeno quanto l’Inter»
GAZZETTA DELLO SPORT - «Per me la Roma se la gioca con l’Inter per il terzo posto». Vincent Candela va giù dritto, sicuro, certo del valore della squadra giallorossa.
Domani si inizia, che Roma si aspetta?
«Per me in estate ha fatto bene. Il cambio di tecnico ha portato unaventatanuova,quelloche ci voleva. La squadra mi piace, è alla pari con l’Inter. Juve e Napoli sembrano più forti di tutte, ma il calcio è bello anche per questo: i valori iniziali, quelli espressi sulla carta, possono cambiare. La Roma dal 2° al 4° posto ci può star dentro».
La squadra allestita la convince, dunque?
«Sono contento per il rinnovo di Dzeko, giocatore fondamentale. Sono sicuro farà bene, è sempre professionale. Dietro per me Mancini può diventare un top, ha margini di crescita. Tutti dicono che non sia veloce, ma poi devi esserlo soprattutto di testa, nell’anticipo e nel posizionamento. E in mezzo è vero che è cambiato molto, anche come modo di giocare,ma ci sono Cristante e Pellegrini che sono una garanzia. Se poi arriva qualcosina in più davanti, allora sarebbe ancora meglio».
Il derby alla seconda giornata le mette ansia?
«Direi di no, anzi. Se lo perdi non rischi di andare a-8, -9, siamo solo all’inizio. Ed è un problema in meno. Anzi, il calendario mi piace, le prime dieci partite possono mettere le ali alla Roma. L’importante, però, sarà partire subito bene,battendo domani il Genoa».
Diawara: «Siamo al top»
GAZZETTA DELLO SPORT - «Siamo quasi al 100%», garantisce Diawara dalle colonne del match program del club. L’ex Napoli, con ogni probabilità, partirà dalla panchina, perché in mezzo Fonseca è orientato a dare fiducia a Pellegrini e Cristante, che rispetto a Diawara conoscono meglio i compagni. Saranno loro a fare da schermo ad una difesa composta, Pau Lopez a parte, dagli stessi dello scorso anno: Florenzi, Fazio, Juan Jesus e Kolarov. La batteria dei trequartisti vedrà Zaniolo e Ünder con Perotti in vantaggio su Kluivert. L’olandese, dopo una stagione con più ombre che luci, anche per scaramanzia ha scelto di cambiare numero: via il 34, ecco il 99, suo anno di nascita. In attacco, neanche a dirlo, Dzeko.
Stallo Rugani, cresce la pista Nkoulou
IL TEMPO - BIAFORA - Nonostante l’inizio del campionato sia imminente, Petrachi continua a muoversi sul mercato, cercando di regalare a Fonseca il tanto desiderato difensore centrale e tentando di piazzare gli ultimi esuberi rimasti sul groppone. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato l’affare Rugani non va considerato definitivamente saltato, ma dopo la frenata degli scorsi giorni non si registrano nuovi passi in avanti, anche se il toscano non è stato convocato dalla Juventus. In queste ore il ds ha ripreso i contatti per Lovren e sta nuovamente lavorando sulla pista che porta a Nkoulou del Torino: i granata hanno perso contro il Wolverhamptonnell’andata dell’ultimo turno preliminare di Europa League e in caso di eliminazione sono intenzionati a cedere uno dei tanti centrali della rosa. Il camerunese era finito nel mirino della Roma già lo scorso luglio, ma il Toro aveva rifiutato la proposta di un conguaglio economico a cui aggiungere il cartellino di Perotti. Ora si proverà a tornare alla carica. Sul fronte cessioni Defrel è ad un passo dalla Sampdoria (1 milione di prestito e 13,5 di obbligo di riscatto), Santon vuole soltanto il Maiorca ed è vicino il trasferimento di Coric in prestito con diritto di riscatto all’Almeria: il croato ha già dato il suo assenso ad andare a giocare in seconda divisione spagnola e mancano soltanto gli ultimi dettagli prima della fumata bianca. Per Gonalons è arrivata invece una richiesta dal Besiktas, ma lui preferirebbe tornare in Francia e aspetta che si risolvano i problemi sorti con il Rennes. Ci vorrà ancora del tempo per definire la situazione di Schick, sul quale è in forte pressing il Lipsia, che deve però cedere Augustin. Come sostituto sono stati offerti alla Roma Kalinic, prendibile per un totale di 7-8 milioni, e l’ucraino Yaremchuk del Gent.
Fonseca pronto all’esame di incoscienza
MESSAGGERO - La vera novità nella Roma ha il nome di Paulo Fonseca. Il portoghese, che domani sera esordirà in campionato contro il Genoa, ha conquistato Trigoria con il suo carisma: dai preparatori, agli addetti ai lavori fino ad arrivare ai calciatori, tutti pendono dalle sue labbra. La scelta di non concedersi troppo alle telecamere dopo le amichevoli è piaciuta ai dirigenti giallorossi, perché in un ambiente delicato come quello della Roma, basta anche una frase fuori posto a far saltare equilibri costruiti nelle settimane.
AMBIZIONI - Questo non significa che il tecnico non abbia ambizioni, anzi, è convinto che la squadra possa raggiungere grandi obiettivi come mai accaduto negli ultimi tempi: «In due o tre anni credo che riusciremmo a conquistare un trofeo», ha detto in un’intervista a Record. Fonseca si è sbilanciato, e non è la prima volta, lo ha fatto con cognizione di causa, ossia dopo un mese e mezzo passato ad allenare la Roma e aver capito i meccanismi societari. Evidentemente Paulovede qualcosa che i tifosi non riescono ancora a palpare forse perché offuscati dalle delusioni della scorsa stagione (addii di Totti e De Rossi compresi) o per il mercato poco convincente, ma ancora in via di definizione. Un’incoscienza, quella dell’allenatore, che non può che far bene all’ambiente e restituire stimoli ai “vecchi” che li avevano persi. Saranno proprio loro domani a scendere in campo all’Olimpico: 10 su 11 della formazione (l’unico neoarrivato titolare dovrebbe essere Pau Lopez) sarà composta dagli stessi che la scorsa stagione hanno contribuito a far arrivare la Roma sesta fuori dalla Champions. Questo significa che Fonseca ha raggiunto l’obiettivo di aver costruito una squadra temeraria e offensiva dalle ceneri dello scorso anno: «Voglio che giochino nella metà campo avversaria, con la linea difensiva lontana della nostra porta. Per me è fondamentale costruire una squadra che non guardi al nome degli avversari per sviluppare il suo gioco, il nostro obiettivo è tornare subito in Champions. Proveremo ad essere audaci e coraggiosi, percepisco un grande impegno e coinvolgimento di tutti i calciatori. Non vinceremo tutte le partite, però, dobbiamo far sentire ai nostri tifosi che siamo capaci di lottare sempre fino all’ultimo minuto. Le persone ci sosterranno e si sentiranno orgogliose di noi, indipendentemente dai risultati». Un ragionamento, quest’ultimo, che ha trovato terreno fertile agli inizi della gestione a stelle e strisce, ma che adesso in molti fanno fatica a digerire.
LE DIFFICOLTÀ - E sarà esattamente questa la difficoltà di Fonseca chiamato in Serie A dal campionato ucraino in cui lo Shakhtar giocava praticamente indisturbato per il titolo. Portandone uno nella Capitale la Roma potrebbe rappresentare per lui la porta per le big d’Europa: «La Serie A ha esigenze tattiche enormi, è una sfida che mi motiva, ma voglio rimanere molti anni alla Roma e mantenere il mio proposito di continuare la mia carriera in un dei migliori campionati del mondo». Quello a cui assisteranno domani i tifosi sarà un calcio offensivo, fatto di possesso palla, verticalizzazioni e inserimenti. Un gioco divertente, ma che necessariamente dovrà produrre dei risultati tangibili che diano speranze a un ambiente logorato dalle continue delusioni.
Samp-Roma, c'è l'accordo per Defrel. Prestito oneroso con diritto di riscatto, al giocatore 1,6 mln a stagione
Sta per definirsi il futuro di Gregoire Defrel, attaccante in uscita dalla Roma. La Sampdoria ha manifestato negli ultimi giorni un concreto interesse e, per il giocatore, si sarebbe mosso il tecnico Eusebio Di Francesco in prima persona, che lo aveva avuto prima al Sassuolo poi alla Roma. Secondo alfredopedulla.com, infatti, l'intervento del tecnico blucerchiato è stato determinante: ha contattato il francese e lo ha convinto a trasferirsi a Genova. L'operazione si potrebbe chiudere con un prestito con obbligo di riscatto per una cifra sotto i 15 milioni.
L’accordo tra i club c’è, sulla base di un prestito oneroso con obbligo di riscatto, e anche quello tra Defrel e la Samp sembra essere giunto: il centravanti percepirà 1,6 milioni a stagione per quattro anni. Lo riporta Nicolò Schira.
Roma-Genoa, la nota ufficiale del club: cancelli aperti dalle 18:45
"In occasione della prima gara della Serie A 2019-20 tra Roma e Genoa prevista per domenica 25 agosto all’Olimpico con calcio di inizio alle ore 20:45, la Roma informa tutti i tifosi che, al fine di un più agevole e rapido accesso all’impianto sportivo, si raccomanda e consiglia di presentarsi allo stadio con sufficiente anticipo rispetto all’orario di inizio della gara. Ricordiamo che l’apertura dell’impianto è prevista per le ore 18:45. Al fine di agevolare le procedure d’accesso allo stadio Olimpico il Club inoltre invita gli abbonati a presentarsi agli accessi muniti di abbonamento su app AS Roma-Il mio Posto o tessera, oltre a un documento di riconoscimento, e i tifosi che hanno acquistato un tagliando a presentarsi allo stadio muniti di biglietto e documento di riconoscimento".
Prandelli: "Totti? Il suo futuro sarà di nuovo alla Roma. De Rossi al Boca? Sarà un'esperienza meraviglisosa"
Cesare Prandelli, ex tecnico del Genoa, ha parlato a soccermagazine.it. Di seguito alcune dichiarazioni:
Forse la notizia più inaspettata dell’estate è stata quella dell’addio di Totti alla Roma. Considerando che i vari Maldini e Del Piero hanno faticato un po’ a ritagliarsi uno spazio dopo il ritiro, lei che futuro vede per Francesco?
"Mah, il futuro di Francesco è sempre a Roma. Io non lo vedo da nessun’altra parte. Adesso non so i tempi, ma io vedo solo Francesco a Roma".
A Roma è appena arrivato Zappacosta, che condivide ruolo e procuratore con Florenzi. Considerando che quest’ultimo difficilmente potrà giocare più in avanti nel 4-2-3-1 di Fonseca, il dualismo tra i due terzini non rischia di penalizzare entrambi in ottica Nazionale?
"Una sana competizione fa sempre bene, poi Florenzi ci ha abituati in questi anni a ritagliarsi anche ruoli diversi, non soltanto esterno basso. Quindi non vedo nessun tipo di disagio. Il campo dimostrerà chi meriterà di giocare e sarà l’allenatore a scegliere. Una sana competizione fa sempre bene".
Una domanda su due ex giocatori della sua Nazionale: l’ha sorpresa di più vedere De Rossi al Boca Juniors o Balotelli al Brescia?
"Forse Balotelli al Brescia. Per De Rossi è stata una storia completamente diversa, è stata una scelta dettata dal voler fare un’esperienza importante, meravigliosa, in una squadra storica per la quale lui aveva sempre sostenuto di avere una grande simpatia. Per quanto riguarda Balotelli, invece, è riuscito forse a far emergere più i sentimenti umani che non i discorsi economici, quindi gli auguro veramente che possa trovare la continuità per aiutare Brescia a raggiungere l’obiettivo della salvezza".
Kalinic si candida come vice-Dzeko
Nicola Kalinic, attaccante dell'Atletico Madrid, è nel mirino del ds Gianluca Petrachi. Il croato, con un passato non semplice in Serie A, sarebbe disposto ad accettare il ruolo di vice-Dzeko per rilanciarsi all'età di 31 anni, soprattutto in vista di Euro 2020. Secondo quanto si legge su Il Corriere dello Sport, il giocatore avrebbe già l'accordo con il club giallorosso e Simeone sarebbe pronto a lasciarlo partire.
Conferenza Andreazzoli: "A Roma si vede già la mano di Fonseca. Non sentiamo particolari pressioni, ci esprimeremo al meglio"
Aurelio Andreazzoli, tecnico del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:
“Grande lavoro della società per i lavori al Signorini. La Roma ha pregi ben noti, perché giocheranno molti ragazzi presenti la scorsa stagione. La mano di Fonseca si vede già. Veniamo da una serie di sconfitte a Roma; ma non sentiamo particolari pressioni, cercheremo di esprimerci al meglio. Non ho dubbi su come giocheremo. Dal primo giorno qui ho detto che contano i fatti, non le parole. Non ha senso che dica qual è l’obiettivo stagionale, lo dimostreremo sul campo. Sono convinto che quando si lavora con serietà e dedizione il risultato sarà il massimo possibile. Con il Presidente Preziosi ho un rapporto molto chiaro. Ogni allenatore apprezza avere un gruppo che possa essere migliorato. L’unica cosa che ho chiesto espressamente è non avere una rosa esageratamente ampia. Abbiamo migliorato la condizione atletica, ora viene il momento di curare i dettagli. Ci sono situazioni che necessitano molto studio e esercizio. Nessuna squadra è pronta a questo punto dell’anno; noi abbiamo già acquisito una certa identità. A Roma ho molti amici, ho vissuto lì dieci anni della mia vita. La Roma mi ha dato tanto, sia dal punto di vista umano che lavorativo, perciò mi fa piacere tornare lì. Però sono un professionista e cercherò di dare loro un dispiacere. Sono convinto che quest’anno faremo bene. Scopriremo chi siamo e quanto valiamo dopo un certo numero di gare. Ci vorrebbero regole in grado di semplificare il lavoro dell’arbitro, che è il mestiere più difficile tra quelli che calcano il terreno di gioco. Spero possano essere agevolati, sia dalle regole che dalla tecnologia. Gli indisponibili sono quelli già confermati negli ultimi giorni. Solo Capitan Criscito ha avuto un lieve attacco febbrile, per il resto la rosa è al completo“.
Conferenza Fonseca: "Giocare in casa, davanti ai nostri tifosi, è l'inizio migliore. Domani in campo la coppia Fazio-Jesus" (video)
Paulo Fonseca, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Genoa. Queste le sue parole:
LIVE: la conferenza stampa di @PFonsecaCoach in vista di #RomaGenoa https://t.co/G0ZLynjynf
— AS Roma (@OfficialASRoma) 24 agosto 2019
Ci racconta le sue emozioni per la prima ufficiale da allenatore della Roma all'Olimpico?
"Buongiorno a tutti. Ho già vissuto questa esperienza nella prima partita all'Olimpico, questa sarà la prima partita ufficiale. Sono molto motivato, entusiasta e fiducioso. Giocheremo in casa, davanti ai nostri tifosi, che ci sosterranno, direi che è lo scenario ideale per iniziare la stagione".
Dal primo giorno di allenamento al giorno dell'esordio quanto è migliorata la squadra nella sua idea di calcio?
"Sono sicuro che la squadra sia cresciuta, che abbia avuto un'evoluzione positiva durante il precampionato. Poi è evidente che in quella fase abbiamo affrontato partite contro avversari di livello diverso. Ma sento, percepisco che la squadra stia crescendo e che arriva pronta a questa prima partita. Evidentemente siamo soltanto all'inizio di questo processo, per cui c'è ancora molto da lavorare, ma sicuramente la squadra è pronta".
Vorrei parlare con lei di Dzeko. Lei ha avuto un ruolo chiave per far sentire molto importante Dzeko quest'estate e per fargli cambiare quella volontà che sembrava fosse di andare via dalla Roma. Qual è il significato di poter contare su Dzeko per il presente e per il futuro?
"Sono stato molto felice della permanenza di Dzeko, ma devo confessare che dal primo giorno in cui sono arrivato ero fiducioso che Dzeko sarebbe rimasto con noi. Il suo rinnovo mi lascia evidentemente soddisfatto perché era un mio desiderio, le cose si sono sviluppate in un modo tale per cui hanno avuto un esito positivo, ma ho sempre creduto che sarebbe rimasto con noi, è un giocatore molto importante per noi ed è un piacere non soltanto per me ma per tutti che lui sia rimasto".
Una domanda su Gianluca Mancini, uno dei nuovi acquisti. Domani sarà lui il titolare contro il Genoa? L'arrivo di un difensore centrale rimane la sua priorità?
"Per quanto riguarda la questione dell'arrivo di un difensore centrale, non è un segreto che la Roma stia cercando un difensore centrale, ma cerca un difensore centrale che abbia esperienza e che migliori la qualità di questa squadra. Evidentemente non è facile, di questo abbiamo parlato a lungo con il direttore Petrachi, perché entrambi non vogliamo prendere un difensore tanto per prendere un difensore ma che sia un giocatore che possa migliorare la qualità della rosa. È importante che sia una scelta ponderata, una scelta fatta con criterio. Non è facile trovare un giocatore con queste caratteristiche, pertanto restiamo all'erta e qualora si presentasse l'occasione per essere pronti per tramutarlo in realtà. Per quanto riguarda Mancini, è un calciatore giovane, che è appena arrivato quest'anno alla Roma, è un giocatore che sta crescendo bene, un giocatore che era abituato a giocare con un sistema di gioco diverso di quello che io chiedo, è un giocatore del quale sono soddisfatto per l'evoluzione che sta avendo, in ogni caso domani la coppia di centrali sarà Fazio-Jesus".
Raccogliamo dai giocatori grande soddisfazione, grande magnetismo, grande energia che lei sta trasmettendo alla sua squadra. Il prossimo step è convincere anche i tifosi e, mi permetta il paragone, ovviamente esagero, essere un po' il Conte della Roma. Cito Conte perché è stato avvicinato a questa piazza, ovviamente siamo tutti felici di avere lei. Se la sente di fare questa scommessa su se stesso?
"Non so se la chiamerei una scommessa con me stesso, quello che posso garantire è che io credo in me stesso e nel mio modo di lavorare e che sono venuto qui con grande ambizione. Dal primo giorno credo fermamente che siamo una squadra forte, che lotterà con tutti fino all'ultimo minuto e che renderà orgogliosi i propri tifosi. Se tutto questo si verificherà i risultati saranno una conseguenza. Pertanto non ho la necessità di fare una scommessa con me stesso, siamo qui per lavorare con convinzione, con convinzione di fare qualcosa di speciale".
Negli ultimi giorni si è parlato di Riccardi, perché sarebbe potuto entrare in una trattativa per portare Rugani alla Roma, una trattativa con la Juventus. Le chiedo se lei sarebbe disposto a sacrificare un giovane come Riccardi.
"Innanzitutto per il momento nessuno ha parlato con me di questa questione, quindi evidentemente la questione non è mai diventata concreta, altrimenti me ne avrebbero parlato, essendo io in piena sintonia con il direttore Petrachi. Per quanto riguarda il ragazzo Riccardi, è un calciatore nel quale tutti depositano grandi speranze, devo dire che all'inizio di questo precampionato è stato infortunato e non si è allenato molto con noi, pertanto ho bisogno di conoscerlo meglio. Ma indubbiamente è un calciatore che ha talento. Trovo anche ingiusto mettere così tanta pressione su un ragazzo giovane come lui, iniziare a fare paragoni con altri calciatori. È un ragazzo giovane, un calciatore giovane di talento, che deve crescere, continuare a lavorare per migliorare, anche io ho bisogno di conoscerlo meglio".
Se abbiamo capito bene, la Roma potrebbe cominciare il campionato con la stessa squadra dell'anno scorso più il portiere nuovo, che è Pau Lopez. Però senza tre che erano giocatori molto importanti della scorsa Roma, Manolas, De Rossi ed El Shaarawy. Le vorrei chiedere, e mi scusi se glielo chiedo tornando sul mercato indirettamente, è soddisfatto della squadra che le è stata messa a disposizione? E, collegandomi a questo tema, si parla di una possibile partenza di Schick: secondo lei come mai Schick ancora non è riuscito a esprimere il suo valore, il suo talento?
"Per quanto riguarda la prima questione, sono pienamente soddisfatto della rosa a mia disposizione. I calciatori hanno risposto bene nel lavoro quotidiano in allenamento, con grande apertura rispetto alle mie idee, sono contento e soddisfatto di tutti. Per quanto riguarda Schick, è chiaro che qui ha una concorrenza molto grande rappresentata da Dzeko, pertanto non è stato utilizzato moltissimo. Quello che posso dire in questo momento è che lui adesso è qui con noi, si allena e domani sarà convocato. Più in generale ci sono giocatori che necessitano di più tempo per adattarsi a quello che richiedo, altri meno. Probabilmente Schick rientra tra quelli che hanno bisogno di più tempo, ripeto, domani sarà convocato e pronto se ci sarà la necessità di schierarlo".
Quest'anno il centrocampo è cambiato molto, sia come modo di giocare, sia come uomini. Lei ha lì in mediana Pellegrini, Diawara, Cristante, Veretout. Di questi quattro, chi è quello che può fare il regista in modo migliore per il suo calcio?
"Devo confessare che questa è una zona del campo che mi procurerà, come diciamo in portoghese, un grande mal di testa. Ma un mal di testa positivo, perché sono quattro giocatori di grande qualità, di grande livello. Analizzandoli singolarmente, Veretout ha cominciato ad allenarsi da poco a causa dell'infortunio, quindi è un po' indietro fisicamente rispetto agli altri tre. Però sono sicuro che avrò sempre delle grosse difficoltà a scegliere due giocatori in questo ruolo. Detto questo, Cristante ha fatto un grandissimo precampionato, è il giocatore che ha assimilato più rapidamente le nostre idee e domani partirà titolare. Invece per quanto riguarda Pellegrini e Diawara sono arrivati più tardi ma anche loro si sono adattati rapidamente, hanno capito quello che cerchiamo da loro. Sono due giocatori molto intelligenti, tra l'altro questo è un ruolo per il quale questi centrocampisti in questa posizione sono pedine fondamentali per noi, è una zona del campo dove la concorrenza è enorme, ma è un fattore estremamente positivo per me. Sono sicuro che avrò sempre difficoltà a scegliere i due titolari su quattro perché tutti e quattro sono giocatori di grande livello".
In rosa ci sono soltanto tre esterni pure: Ünder, Kluivert e Perotti. Interverrete in quel ruolo oppure con l'arrivo di Zappacosta state pensando di spostare con continuità Florenzi davanti?
"È una possibilità, è evidente che lo abbiamo già provato in allenamento in quel ruolo, la risposta è stata positiva, quindi è una possibilità che può verificarsi".
Lei prima ha detto che la Roma sta cercando un centrale d'esperienza in grado di migliorare la qualità della rosa. È arrivato dal mercato già Mert Cetin, difensore turco, vorrei sapere se lei lo ha valutato in questi giorni di lavoro, se secondo lei può far già parte della rosa del prossimo anno o se andrà in prestito; e poi un flash su Veretout, visto che lo ha citato prima, se è pronto per essere convocato, se può giocare.
"Per quanto riguarda Veretout, sebbene non sia nelle migliori condizioni fisiche come dicevamo perché è stato fermo per un po' di tempo, sarà chiaramente convocato, e se domani lo riterrò opportuno a un certo punto potrei anche schierarlo. Per quanto riguarda invece Cetin, si tratta di una occasione, di un'opportunità che è sorta, che si è presentata, di un calciatore che era stato visto e notato da noi, dal club, e che ha delle caratteristiche fisiche che chiediamo. È chiaramente un giocatore per il futuro, vedremo che cosa succederà. Per adesso è con noi, si sta allenando con noi, sta cercando anche di capire che cosa chiediamo da lui. Come profilo è una scommessa per il futuro".
Lei ha detto che serve un difensore centrale. Si aspettava di averlo un po' prima rispetto all'inizio del campionato? E poi, siccome se ne parla molto in questi giorni, Rugani è un tipo di difensore che le piace o preferisce un profilo più esperto?
"Come ho sempre detto, non parlo di giocatori che non sono qui presenti e che non fanno parte della nostra rosa. Rugani è un buon giocatore ma non è qui, per cui non parlerò di lui come ho sempre fatto. Per quanto riguarda il difensore centrale, torno a ribadire quello che ho detto pocanzi, vogliamo prendere un calciatore che migliori la qualità della rosa e non prenderne uno giusto per aggiungere un tassello alla Rosa. Non è stato facile trovare un tassello di questo tipo, se avrei preferito averlo dall'inizio della stagione evidentemente sì, è una domanda alla quale qualsiasi allenatore, potendo scegliere, risponderebbe affermativamente, ma voglio ribadire che ho piena e totale fiducia nei difensori centrali che ho al momento a disposizione, Fazio, Jesus, Mancini e adesso Cetin e che questa è una questione che non preoccupa perché ho piena fiducia in questi calciatori".
Oltre al rinnovo di Edin Dzeko è arrivato il rinnovo di Nicolò Zaniolo. Ci racconta che giocatore sta scoprendo e che tipo di risposte si aspetta? Anche recentemente, in un'intervista, il CT Mancini ha detto che probabilmente è il giovane italiano più promettente di tutti in circolazione.
"Zaniolo è un calciatore che ha fatto un ottimo precampionato, un calciatore forte, di grande qualità, un calciatore giovane, che ha ancora bisogno di capire il gioco a livello tattico. Ma è un calciatore di grande qualità, che con certezza assoluta diventerà uno dei migliori calciatori italiani. Però come dicevo è giovane, ha bisogno di crescere, soprattutto tatticamente, ma può essere un giocatore molto importante per la nostra squadra come già lo è stato e si è rivelato in questo precampionato. Sicuramente abbiamo fiducia sul suo rendimento nel corso di questa stagione".
Alcuni tifosi sono un po' preoccupati per lo stile di gioco della Roma, che è reputato molto offensivo. Lei stesso ha detto che è un tipo di gioco molto offensivo, molto all'attacco, però la preoccupazione è che alcune squadre del campionato italiano sono molto tattiche, si chiudono molto difensivamente. Lei cosa pensa di fare per superare questo problema, qualora anche domani il Genoa si comportasse in questo modo? Poi volevo sapere come prosegue il percorso di Justin Kluivert.
"Parto dall'ultima domanda, quella che riguardava Kluivert, che è un calciatore giovane, un calciatore nel quale depositiamo tutti grande speranza, ma che ha ancora bisogno di capire meglio il tipo di gioco. Ma sta crescendo e sta sempre meglio. Per quanto riguarda invece il nostro stile di gioco, l'ho detto subito dall'inizio, vincere non basta. Voglio che la mia sia una squadra dominante, che abbia il possesso della palla, che giochi nella metà campo offensiva. Su questo punto non arretro. Conoscendo anche il campionato italiano, ritengo che la nostra squadra praticherà questo tipo di calcio nella maggior parte delle partite, quindi dovremo essere pronti a contrastare le situazioni di ripartenza degli avversari. Sicuramente voglio una squadra dominante, che giochi vicino alla porta avversaria, penso che lo faremo molto spesso, tranne in quei casi in cui l'avversario ci costringerà a difenderci di più. Però ritengo sempre che il modo migliore per difendersi è quello di farlo attraverso il possesso della palla".
Andreazzoli conosce la Roma e ha un'idea di calcio offensiva e davanti ha due calciatori veloci come Kouame e Pinamonti. Volevo chiederle se è preoccupato dalle caratteristiche di gioco della squadra genoana e dagli attaccanti rossoblu.
"Il Genoa è una squadra forte nel suo complesso, molto abile nelle ripartenze veloci arrivando rapidamente a giocare sui suoi due attaccanti. Abbiamo analizzato questo avversario, sono convinto che la squadra darà una risposta positiva soprattutto nelle situazioni di perdita di palla e quindi nelle ripartenze avversarie. Conosciamo bene questo avversario, abbiamo lavorato bene su tutta la parte strategica, tattica, sono sicuro che domani la squadra sarà pronta a dare una risposta positiva contro un avversario che è forte e anche esperto".
Quando lei ha parlato di un difensore centrale di qualità ed esperienza, veloce, a me il primo nome che è venuto in mente è Manolas, che è un giocatore che dalla Roma è stato venduto per necessità, perché la squadra non si è qualificata per la Champions, i bilanci ormai nel calcio sono la cosa più importante. Lei pensa che il suo cammino alla Roma sarà legato necessariamente all'arrivo nei primi quattro, per cui alla qualificazione alla prossima Champions, o pensa che avrà tempo e la pazienza di poter lavorare su un programma più lungo anche se non dovesse riuscire a raggiungere la Champions League?
"Gli allenatori vivono di risultati, anche io dovrò presentare dei risultati per soddisfare le ambizioni del club e dei tifosi. So che le aspettative sono alte, ma sono estremamente fiducioso per quella che sarà la stagione della Roma. Poi i risultati parleranno da sé. Ho due anni di contratto più uno e come ho già avuto modo di dire spero di poter restare alla Roma per molto tempo, molto a lungo".
Allenamento Roma, rifinitura in vista del Genoa
Rifinitura per la Roma in vista del match di domani sera contro il Genoa.
A Trigoria i giallorossi hanno iniziato in sala video con lo studio degli avversari. In seguito tutti in campo per la parte tattica e la partitella finale 11 contro 11.
Si è allenato con i compagni anche il neo acquisto Cetin, che però domani non potrà essere convocato per via di alcune pratiche burocratiche da ultimare riguardanti il suo trasferimento alla Roma.
I 21 convocati da Andreazzoli per la sfida contro la Roma
Sono stati resi noti i rossoblu del Genoa che sfideranno domani la Roma all'Olimpico. Mister Andreazzoli ha scelto 21 giocatori. Questa la lista pubblicata sul sito genoacfc.it:
Zapata 2, Barreca 3, Criscito 4, Romulo 5, Lerager 8, Sanabria 9, Kouamè 11, El Yamiq 13, Biraschi 14, Jagiello 15, Romero 17, Ghiglione 18, Pandev 19, Schone 20, Radovanovic 21, Marchetti 22, Favilli 30, Rovella 65, Jandrei 93, Radu 97, Pinamonti 99.