DiFra ha risolto il suo contratto: per lui buonuscita di circa un milione

GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri (...) come previsto, Eusebio Di Francesco ha risolto consensualmente il suo rapporto che lo legava alla Roma sino al 30 giugno 2020 ed all'inizio della prossima settimana firmerà un nuovo triennale da circa 1,8 milioni netti annui che lo legherà alla Samp sino al 30 giugno 2022. L’ex tecnico di Sassuolo e Roma ha ricevuto inoltre una buonuscita dal suo vecchio club (di circa un milione). L’allenatore scelto per sostituire il dimissionario Giampaolo ha in programma una prima visita al «Mugnaini» nei prossimi giorni (forse nella giornata di martedì), per visionare l’attuale quartier generale blucerchiato e rendersi conto dello stato di avanzamento dei lavori del nuovo centro sportivo, ormai in fase avanzata. DiFra, comunque, ormai da giorni è in contatto diretto con il diesse Osti (...).


Shakhtar, Luis Castro: "Abbiamo bisogno di giocatori come Taison e Ismaily"

Luis Castro è il nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk, subentrando quindi a Paulo Fonseca nel frattempo trasferitosi nella Roma. E ieri il neo tecnico della squadra ucraina ha tenuto la consueta conferenza stampa di presentazione. Queste le sue parole:

Quale sarà la differenza tra lo Shakhtar di Luis Castro e quello di Paulo Fonseca?
"Dopo aver firmato il contratto con lo Shakhtar, ho notato che io e Fonseca abbiamo idee simili che conosco molto bene. Siamo grandi amici, ho seguito con attenzione il suo lavoro e sono molto felice che abbia avuto successo. Le sue vittorie ci saranno di esempio. È chiaro che qualcosa cambierò leggermente ma, in termini offensivi, la penso come Fonseca".

Alcune voci danno in partenza Taison, Ismaily e Stepanenko verso la Roma…
"Stiamo iniziando la stagione con un certo numero di giocatori. Certo, il mercato è aperto e ci sono trasferimenti in entrata e in uscita. Sappiamo che molti nostri giocatori sono popolari in Europa perché giocano in un club vincente. Grazie alle partecipazioni in Champions League, sono sotto i riflettori. Penso che la dirigenza sia in grado di occuparsi di questo. I giocatori che sono stati nominati, proprio come altri, hanno grandi qualità e ne abbiamo bisogno. Eppure, sono stato abituato a perdere giocatori durante la mia carriera e questo non significa che smetteremo di combattere e lottare. La speranza non ci abbandonerà mai anche se perdiamo alcuni giocatori. Per il momento, ci affidiamo a loro per raggiungere i nostri obiettivi".

Hai detto che hai chiamato Fonseca prima di firmare…
"No, non l’ho fatta. La mia è stata una decisione personale. C’erano diversi progetti intriganti. Non mi è stato possibile rimanere al Vitoria Guimaraes, avevo troppe offerte e non mi è servito chiedere consigli a Paulo. Forse lo chiamerò adesso che ho firmato, per il lavoro svolto qui e per l’amicizia nei suoi confronti. Ho già sostituito una volta Paulo, forse in futuro lo farò anche in Italia…".


Non è sempre colpa di chi brucia le bandiere

IL FOGLIO - ZAPELLONI - Non ci sono più le bandiere di una volta. Quelle che restavano avvinghiate all’asta, anche se fuori soffiava una bora come solo a Trieste sanno che cos'è. Oggi le bandiere vengono ammainate come se nulla fosse. Nemmeno riposte con cura come si vede nei film a stelle e strisce quando muore un militare, non spiegazzate, maltrattate e qualche volta pure bruciate. Ogni tanto è anche colpa loro, delle bandiere s’intende, perché credono che basti restare lì nell’aria con la loro storia, le loro memorie. Vorrebbero vivere di ricordi e coni ricordi, ma oggi tutto viene frullato nel tempo di un Whatsapp... Francesco Totti può anche dire: “I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, le bandiere non passano: quelle no”, ma poi la realtà dei fatti è diversa. E lui lo ha provato sulla sua pelle giallorossa. E prima di lui la stessa sorte era toccata a De Rossi, un altro che ha avuto solo la Roma nella sua storia.

E vogliamo parlare di Del Piero, costretto a girare il mondo senza pace perché un posto per lui non c’era... Un destino che molti anni prima era capitato anche a Beppe Bergomi, un altro che aveva vissuto la sua vita da zio tutta in nerazzurro e che ancora oggi, pur essendo diventato un ottimo commentatore super partes, è identificato con quei colori. Paolo Maldini ha dovuto aspettare due cambi di proprietà prima di tornare nel suo Milan, all’inizio con un ruolo da studente e ora con un profilo da professore con tutti i rischi che ne conseguono. Potrà crescere ancora di fianco a Zorro Boban, che in Italia è stato sì rossonero, ma meno bandiera di altri, e che comunque, prima di tornare, ha seguito un master accelerato alla Fifa dove non ha fatto solo la bandiera (dei calciatori). In compenso il Milan ha un discreto bilancio di bandiere bruciate in panchina: Seedorf, Inzaghi, Gattuso, ma quello è un altro discorso.

Se una bandiera sceglie la carriera dell’allenatore, sa bene che il suo destino difficilmente lo porterà a sventolare prima del palio di Siena. Al massimo potrebbe finire con l’interpretare la parte del cavallo. Ovviamente scosso. Le bandiere, come ci sta raccontando anche Sarri, non possono restare sedute in panchina. Gli allenatori sono professionisti e vanno dove li chiama un presidente, non dove ci sono i loro vecchi tifosi.

Questa lunga estate 2019 rischia di diventare molto calda per le bandiere. Tra quelle ammainate e quelle che stanno prendendo aria. L'Inter ha richiamato in squadra Oriali che il suo percorso dirigenziale ha imparato a farlo anche in azzurro, dove con Mancini stava benissimo: non ha saputo resistere al richiamo della fede. Che nel suo caso è nerazzurra. La Fiorentina di Commisso non si accontenta di Antognoni già esibito con orgoglio dai Della Valle e sta per rimettere in squadra Batistuta con un ruolo tutto da definire. Il Chievo non sì è lasciato sfuggire Pellissier, cominciando a farlo studiare da dirigente. Angelo Peruzzi ha rinnovato fino al 2022 come team manager della Lazio che una bandiera ce l’ha anche in panchina (a Simone è andata meglio che a Pippo) pur avendo rischiato lo scippo. Il portierone interpreta la parte del collante tra squadra, società e tifosi. La squadra la fanno Lotito e Tare, lui si accontenta, ma non è lì a far tappezzeria.

A voler vedere bene sembra finita la stagione dei calciatori che fanno tappezzeria, come le ragazze bruttine alle feste degli adolescenti (quando per fortuna sì socializzava con i lenti e non con i social). Il calciatore messo lì per lo sponsor, la Fondazione della società, i tifosi, la comparsata in tvsenza trappola ormai sta passando di moda. Resistono Franco Baresi e Javier Zanetti, le bandiere di Milano. Franco è brand ambassador e va benissimo. I tifosi ancora impazziscono per una foto con lui. Ci ha provato a fare il ds al Fulham, ha resistito 81 giorni, ha capito che non era il mestiere per lui. Ci ha provato anche ad allenare la Primavera, ha capito che non era per lui. Bravo a riconoscere i suoi limiti come era bravissimo a chiudere i buchi nella difesa degli Immortali. Zanettiè ancora vicepresidente nerazzurro, ma il suo ruolo non è molto diverso da quello di Baresi. Ha studiato, si è applicato, ma poi ha preferito restare un po’ defilato, ininfluente sulle scelte della società. Quello che Totti non ha voluto fare. Lui il ruolo del direttore tecnico voleva interpretarlo per davvero, anche se forse avrebbe dovuto rendersi conto che in certi ruoli non basta essere stati dei grandi, dei grandissimi. Alle bandiere, abituate ad avere avuto tutti ai loro piedi, spessomanca l’umiltà di ricominciare la vita senza la maglia sulla pelle, scordandosi che fuoriclasse si nasce, ma grandi dirigenti sì può anche diventarlo. A Monaco ne sanno qualcosa perché al Bayern i vari Hoeness e Rummenigge li hanno messi a studiare prima di promuoverli... [..]


Fonseca saluta lo Shakhtar: "Sempre nel mio cuore" (Foto)

Paulo Fonseca ha voluto fare ritorno in Ucraina per salutare per l'ultima volta la sua vecchia squadra, lo Shakhtar Donetsk. Il tecnico portoghese ha ieri  incontrato all'Opera Hotel Sergey Palkin, l'amministratore delegato del club, che ha voluto omaggiare il suo ex allenatore con una maglietta con stampato il numero 139 che corrisponde al numero di partite alla guida degli ucraini.

"La vita del calcio è imprevedibile. In generale, non c'è nulla di eterno e permanente, e nel calcio tutto può cambiare in una sola settimana, - ha detto Sergey Palkin. - Abbiamo avuto un incontro finale con il presidente, in cui abbiamo riassunto la passata stagione e fatto piani per il prossimo. E solo due giorni dopo è apparsa la Roma - e tutto si è capovolto. Fonseca ha fatto un buon lavoro qui. Abbiamo vinto molti titoli e ci siamo separati in termini molto buoni. Naturalmente, quando sei con un allenatore per tre stagioni, è difficile rivivere emotivamente tali cambiamenti. E allo stesso tempo, capisco Paulo: non capita tutti i giorni che ci siano sfide del genere. Ora abbiamo parlato con lui, mettendo in preventivo che prima o poi sarebbe successo. È impossibile calcolare e prevedere il momento in cui concludere il contratto con noi, e improvvisamente è stata ricevuta una proposta. Tutto cambia. Paulo ha ricevuto un'offerta dalla Roma: questa è una nuova sfida, nuove ambizioni che vuole provare. Lo comprendiamo e ci separiamo da amici. Gli ho augurato buona fortuna e ho detto che ora saremo tifosi della "Roma". Per noi è importante che Fonseca con lo staff tecnico abbia successo, che i nostri allenatori siano quotati in Europa e che si rechino in club seri. Mentre i giornalisti e i fan stanno scrivendo ora, lo Shakhtar ha già imparato come vendere i trainer. Per noi, questo è anche un deciso passo in avanti e un momento positivo. Lavoriamo bene non solo nella direzione dello scouting, nel mercato dei trasferimenti, ma stiamo già riuscendo a farlo con gli allenatori. Voglio augurare a Paulo solo fortuna e vittorie!"

Poi ha parlato anche Fonseca: "È molto difficile lasciare lo Shakhtar, essere qui e sentire che questo è l'ultimo giorno, e devo dire addio a tutti ... Ho trascorso tre anni meravigliosi e felici. Giocatori, dipendenti del club e tifosi sono nel mio cuore. La gente in Ucraina mi ha aiutato molto, ho costantemente sentito il loro sostegno e rispetto, per il quale voglio ringraziare. Lo Shakhtar è un grande club! Auguro allo Shakhtar e ai suoi tifosi tutto il meglio. Voglio davvero che il club continui a vincere e crescere. Le persone devono credere e supportare la squadra in ogni partita. E rimarrò un grande fan dello Shakhtar. Dico addio, ma chissà, forse questo addio non è per sempre? Forse un giorno avremo l'opportunità di lavorare di nuovo insieme? Non lo so. Nel calcio c'è tutto, e non sai mai il tuo futuro. Ora me ne vado, ma lo sto facendo con lo Shakhtar nel mio cuore. La migliore giornata con la squadra? Ce ne sono molti. Il più memorabile per me è stato il primo campionato dopo che lo Shakhtar aveva lasciato Donetsk. Questo è qualcosa di speciale. E non è nemmeno su di me. Sembrava che dopo aver lasciato Donetsk fosse incredibilmente importante per tutti quelli che lavorano nel club. Non possiamo dimenticare che le persone hanno lasciato la loro casa. E ho sentito quanto fosse significativa questa vittoria. Certo, tornerò in Ucraina. Come sai, ho un grosso legame con questo paese perché mio figlio è nato qui. Ho una casa qui, e tornerò sicuramente. L'Ucraina sarà sempre nella mia vita, ne sono sicuro".


Il Valencia vuole Marcano

Il Valencia pensa ad Ivan Marcano come rinforzo per la difesa. Come riporta eldesmarque.com, il club spagnolo vuole completare la difesa con l'arrivo di un quarto centrale e, tra i nomi presi in considerazione, c'è anche quello del giocatore della Roma.


Ag. Lyanco: "Il ragazzo rimarrà al Torino"

Frederico Moraes, agente di Lyanco, difensore del Torino, allontana il suo assistito dalle voci che lo vogliono alla Roma. Queste le sue parole a Romapress.net:

"Ha ancora tre anni di contratto con il Torino ed il club non è interessato ad una cessione. Resterà in granata".


La Roma ha un accordo di massima con Veretout ma il Milan ha pareggiato l'offerta

C'è l'accordo di massima tra Veretout e la Roma ma il Milan il molla e pareggia l'offerta dei giallorossi arrivando ad offrire 2.5 milioni a stagione più bonus. Questo è quanto riporta gazzetta.it, che spiega come ci sia ancora da lavorare sui bonus da parte di entrambi i club e che potrebbero fare la differenza in un senso o nell'altro e che sarà determinato dall'accesso in Champions League. Nessuna delle 2 società interessate al belga ha formulato un'offerta ufficiale alla Fiorentina ma è logico che il desiderio del giocatore potrà orientare l’eventuale rialzo. La Roma ha un appuntamento con l'agente del centrocampista fissato per lunedì ma i rossoneri sono pronti a dare battaglia.


Bellinazzo: "Parlare di autoesclusione del Milan dall'Europa League non ha senso"

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è stato intervistato dal sito vocegiallorossa.it e ha parlato della situazione legata al Milan nelle competizioni europee. Il club rossonero è in attesa del parere del TAS sulla sanzione ricevuta dall'UEFA, da queste decisioni potrebbe dipendere anche il futuro di Roma Torino in ottica Europa League. Queste le sue dichiarazioni:

Si attende il parere del TAS sul Milan, quali sono i possibili scenari?
"Il TAS si deve pronunciare sul ricorso che il Milan ha fatto a proposito della prima sanzione subita, quella del triennio 2014-2017. In prima battuta era stata erogata un'esclusione dalle coppe europee per il club rossonero, dopo di che è stata revisionata e ora prevede, tra le altre cose, l'obbligo di arrivare al pareggio di bilancio nel 2021. Quindi il TAS deve dire se quella sanzione è coerente con le normative del FFP (Financial Fair Play, ndr) e se dev'essere applicata o se deve essere rivista. La corte giudicante ha sospeso di fatto il suo giudizio su quel triennio e su quello del 2015-2018, in attesa di questa risposta dal TAS. Questo è il tema di fondo, il problema è capire entro quando si pronuncerà il TAS".

Considerando che da queste decisioni dipendono anche le stagioni di altri club, verosimilmente quali sono le tempistiche?
"Teoricamente, tutto il procedimento che porta alla sanzione di un club si deve concludere entro l'inizio della stagione successiva, per non creare problemi a nessun club. Quindi diciamo che l'inizio della stagione europea rappresenta la deadline (la Roma dovrebbe esordire in Europa League il 25 luglio, ndr). Il punto è che il Milan, almeno a quanto mi risulta, non ha chiesto una procedura d'urgenza e di conseguenza non si sa effettivamente quanto si pronuncerà il TAS e di conseguenza la corte giudicante sul triennio 2015-2018, perché è dal parere su quest'ultimo triennio che dipenderà la partecipazione o meno all'Europa League del Milan, con conseguenze su Roma e Torino. Il Milan sta cercando delle certezze, per non trovarsi nella situazione dell'anno scorso, quando a stagione in corso, precisamente ad Ottobre, era arrivata la decisione del TAS. Iniziare una stagione senza sapere se un'eventuale qualificazione in Champions League possa essere valida o meno è complicato. L'esclusione dalla Champions il prossimo anno sarebbe più grave, anche da un punto di vista economico, rispetto a quella dall'Europa League".

Si parla di una possibile autoesclusione da parte del Milan, perché il club dovrebbe optare per questa scelta?
"Per me non ha alcun senso parlare di autoesclusione, perché non cambierebbe nulla. Il giudizio andrebbe avanti e le sanzioni si applicherebbero nel momento in cui il Milan otterrà la prossima qualificazione alle coppe europee. Tra l'altro non gioverebbe nemmeno ad altre squadre italiane, è come se l'Italia perdesse un posto in Europa e basta, per cui secondo me è una questione che non si pone. Bisogna semmai capire se al Milan conviene proseguire al TAS o presentare ricorso, farsi giudicare subito dalla corte sul triennio 2015-2018 e fare appello, non tanto per evitare un'esclusione dalle coppe europee, quanto per permettere al Milan di tirarsi fuori dalla situazione in cui si trova in questo momento. La società rossonera, ad oggi, si trova ogni primavera a dover fare diverse manovre per mettere a posto i conti, anche il bilancio del 2019, salvo grandiosi plusvalenze entro il 30 giugno, si chiuderà con un rosso importante. Unificare le sentenze, permetterebbe al Milan di avere a disposizione più tempo per rientrare, rispetto alla scadenza attuale prevista come dicevo al 2021".


La Fiorentina vuole inserire El Shaarawy o Under nell'affare Veretout

La Roma punta forte su Veretout ma la Fiorentina chiede in cambio uno tra El Shaarawy ed Ünder, col turco in cima alle preferenze dei viola. Questo è quanto riporta gazzetta.it.


Il Genoa si inserisce per acquisire Gerson ma il Bologna è avanti

Il Genoa vuole Gerson ma il Bologna è avanti nella trattativa. Questo è quanto riferisce gazzetta.it in merito al centrocampista brasiliano di proprietà della Roma e che nell'ultima stagione ha giocato a Firenze. I Grifoni puntano ad ottenere il calciatore in prestito ma i felsinei appaiono ancora in vantaggio.


Murru piace a Torino e Fiorentina. Roma e Milan alla finestra (Foto)

Alessandro Lucci, agente di Nicola Murru, sta lavorando ad un eventuale trasferimento del suo assistito di proprietà della Sampdoria. Torino e Fiorentina sembrano le società più interessate, dopo che nei giorni scorsi era stato accostato anche a Roma e Milan. Questo è quanto riferisce Nicolò Schira de La Gazzetta dello Sport tramite il suo account Twitter:

 


Ufficiale, Di Francesco nuovo tecnico della Sampdoria fino al 2022

Adesso è ufficiale, Eusebio Di Francesco è il nuovo allenatore della Sampdoria. L'ex mister della Roma ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2022. Queste le parole del presidente Massimo Ferrero apparse sul sito del club blucerchiato, sampdoria.it:

"Di Francesco è la scelta migliore, con l’obiettivo di continuare a far crescere la nostra Samp. È un tecnico che metterà a disposizione preparazione, esperienza, gioco, voglia, mentalità. Benvenuto, Eusebio!".