Kalinic fa gola alla Roma

Nikola Kalinic è nel mirino della Roma. Con l'imminente partenza di Schick, il centravanti ex Fiorentina e Milan è il nome più gettonato per il rinforzo in attacco dei giallorossi. Il croato può arrivare dall'Atletico Madrid in prestito con diritto di riscatto a 7-8 milioni, soluzione condivisa anhe dal tecnico Paulo Fonseca.


Schick ad un passo dalla Germania

Patrik Schick verso la Germania. Come riferisce l'emittente satellitare Sky Sport non è però immediata la cessione dell'attaccante ceco al club della Red Bull, infatti bisognerà prima attendere che l'affare con il Lipsia si concluda perciò resterà a disposizione di Fonseca. Serviranno altri 2-3 giorni per definire l'operazione, di conseguenza è sempre più probabile una sua convocazione per il Genoa.


Tutti pazzi per Llorente, oltre ai giallorossi altre 3 squadre su di lui

Fernando Llorente, ex attaccante della Juventus che si è svincolato dal Tottenham. Oltre ai giallorossi sull'ex bianconero c'è il Napoli, in vantaggio rispetto alle dirette pretendenti. Più defilate Inter e Lazio.


Kluivert cambia numero, indosserà il 99

Justin Kluivert cambia numero, l'attaccante olandese non vestirà più il 34, scelto lo scorso anno in onore di Abdelhak Nouri, suo ex compagno di squadra ai tempi dell'Ajax. Il nuovo numero di maglia dell'esterno giallorosso è il 99.


Ag. Schick: "La partita di domenica contro il Genoa, che è tutto ciò a cui teniamo per ora"

Pavel Paska, agente di Patrik Schick, non ha risposto alle domande della stampa ceca a proposito dell'affare in ballo con il Lipsia cercando di glissare. Queste le sue parole:

"Patrik si sta preparando per la partita di domenica contro il Genoa, che è tutto ciò a cui teniamo. Non sappiamo se giocherà nella formazione titolare, ma è pronto".


Primavera, De Rossi: "Sono contento, ho avuto le conferme che aspettavo"

Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato ai microfoni di Roma TV al termine della gara amichevole contro il Benevento. Queste le sue parole: 

"Sono arrivate conferme? C'è grande qualità in quasi tutti gli effettivi della rosa. Sono contento perché abbiamo affrontato, soprattutto nella prima mezz'ora, una squadra che giocava molto bene a pallone. In alcune occasioni non siamo riusciti ad accorciare, è un sistema di gioco (quello del Benevento, ndr) che affronteremo spesso nelle prime gare di campionato, per cui è stato anche un banco di prova dal punto di vista tattico. Ho provato diverse soluzioni tattiche? Sì, grazie ai ragazzi che sono aperti mentalmente e validi tecnicamente. Ci siamo messi con la difesa a tre, un sistema di gioco che onestamente proviamo poco, ma queste amichevoli servono anche per dare minutaggio a tutti. Quest'anno abbiamo un tasso qualitativo più alto rispetto agli altri anni. Alcune volte succede che i giocatori tecnici perdono sotto il punto di vista dell'agonismo, ma per il momento questo non sta accadendo e siamo molto contenti. Sulla gara? Oggi, come per la scorsa amichevole, si trattava di partita vera. Da un certo punto in poi, la gara è andata a nostro favore, ma loro ci hanno dato filo da torcere fino ad un certo punto, sono una squadra attrezzata e che lotta sempre. Sulla porta inviolata? C'è ancora da migliorare in difesa, ma probabilmente è anche frutto del momento, non siamo preoccupati e miglioreremo".


Al via un Roma nuova, più battagliera e meno bella. E se fosse un bene?

(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Il peggio è passato. E allora si riparte. Parte una nuova stagione dove la Roma si è rifatta il vestito, il trucco e si è ridata una dignità. Ha cambiato allenatore, tanti calciatori ed ha giocato un pre-campionato serio e propositivo. Giorno dopo giorno in questa lunga estate caldissima la Roma ha cercato di essere credibile agli occhi dei suoi tifosi, feriti e inferociti per l’addio di De Rossi e per alcune aspettative quasi sempre disattese. Ha cercato di ridarsi un tono con un nuovo direttore sportivo (Gianluca Petrachi) e un nuovo allenatore (il portoghese Paulo Fonseca). Professionisti che hanno dimostrato fin da subito serietà e idee chiare.

Nell’anno della ripartenza si sta profilando una Roma meno bella esteticamente, ma più tosta, rodata, fisica, con calciatori pronti e funzionali e con alcuni della vecchia guardia (Dzeko su tutti) rimotivati e pronti a dare il loro contributo di esperienza ai nuovi. Paulo Fonseca ha gridato al mondo giallorosso di volere una squadra coraggiosa, orgogliosa e che non si faccia mai mettere in difficoltà dall’avversario di turno. Un'idea di calcio dominante, ambiziosa e che se seguita potrà molto probabilmente riportare entusiasmo e adrenalina in un popolo che ha un po’ smesso di sognare. Se Paulo Fonseca sarà l’uomo giusto al momento giusto è ancora presto per dirlo. Le prime partite e in particolar modo il derby alla seconda giornata potranno già dire molto anche se non ancora tutto. Ci vorrà tempo, applicazione e voglia di rialzarsi per poter tornare rampanti e spavaldi.

Diawara, Veretout, Spinazzola, Zappacosta, Mancini, Paul Lopez non saranno campioni ma sono giocatori da lotta e sono lontani anni luce dagli Nzonzi, Olsen, Pastore comprati dal disastroso Monchi e rivenduti poi a fatica (alcuni purtroppo ancora no).

Si riparte da giocatori affidabili e da tante certezze, gente che conosce il campionato italiano e che difficilmente tradirà. Una sterzata doverosa dopo un anno (quello scorso) orribile, lunghissimo e ai limiti dell’isteria.

Rientra in campo una Roma battagliera che ricorda quelle dei primi anni ‘90 con però più qualità. Calciatori come Pellegrini, Zaniolo, Florenzi, Under, Perotti, Kolarov, Dzeko in quelle squadre lì non c’erano e questo fan ben sperare per il futuro imminente.

Agosto sta finendo, si rialza il sipario sul campionato, che Roma-Genoa abbia inizio.


Vicino il prestito di Coric all'Almeria, squadra di serie B spagnola

L'Almeria ha presentato un'offerta alla Roma per prendere in prestito con diritto di riscatto Ante Coric. Il centrocampista giallorosso sembra essere d'accordo al suo trasferimento nella Serie B spagnola, ora manca l'accordo tra le due società. Lo riporta il giornalista de Il Tempo Filippo Biafora su Twitter


Roma, finalmente Veretout

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Possiamo dirlo, c'è anche Jordan Veretout nel gruppo che preparerà il debutto in campionato. Assente nei 10 test, colpa dell'infortunio alla caviglia che è il doloroso ricordo del ritiro con la Fiorentina, il centrocampista punta alla convocazione per la partita di domenica sera contro il Genoa. Si accontenterà, per ora, della panchina. Fonseca, a dir la verità, smania più del giocatore. Non aspetta altro di averlo a disposizione per dare un senso al suo lavoro, mettendo Jordan al centro della Roma

OBIETTIVO TITOLARE - Il posto da titolare, in mezzo al campo, è suo. Perché, pure se non è il classico play, Veretout sa come comportarsi in quel ruolo. Il dinamismo è la sintesi delle sue caratteristiche. Che lo fanno essere incursore e palleggiatore. Se avanza, prova spesso la conclusione. Al tempo stesso è presente nella circolazione del pallone. Il piano del portoghese è, più o meno, annunciato: il francese farà coppia quasi sicuramente con Cristante, dando la possibilità a Pellegrini di alzarsi da trequartista. Così l'allenatore potrà scegliere la posizione ideale per Zaniolo nel rombo offensivo. Esperimento che, anche senza poter contare sull'ex viola, ha già fatto nelle 10 amichevoli, spostando spesso Zaniolo a destra.

PIU' SOLUZIONI DISPONIBILIFonseca, in attesa di conoscere chi sarà il vice Dzeko, avrà dunque più soluzioni in attacco proprio con l'inserimento di Veretout nel 4-2-3-1. Davanti, al momento, gli interpreti sono contati: con Defrel e Schick in partenza, restano a disposizione Under per la fascia destra, Zaniolo trequartista, Perotti (Kluivert l'alternativa) a sinistra e Dzeko centravanti. Se avanza Pellegrini, aumentano le opzioni per il portoghese. Che, nel reparto offensivo, muove spesso i giocatori. Zaniolo può scivolare a destra, ma non è da escludere che, quando partirà la giostra, lo troveremo anche a sinistra. Lì manca ancora il sostituto di El Shaarawy, miglior realizzatore nella scorsa stagione: l'idea di Petrachi è prendere Mariano Diaz. Sa fare la prima punta e partire dalla fascia. La ricerca del gol passa dal movimento degli esterni che giocano dentro al campo e dall'inserimento dei centrocampisti. L'obiettivo dichiarato: migliorare l'efficacia con la qualità. Ancora pochi giorni alla fine del mercato, i tifosi attendono di capire se e chi saranno gli ultimi due arrivi. Intanto oggi alle 12:00 la presentazione di Zappacosta e Çetin.


Rugani ultimo obiettivo

IL TEMPO - BIAFORA - È sempre vivo l'asse di mercato tra Roma e Torino. L'attuale obiettivo numero uno di Petrachi per rinforzare la difesa è Rugani, che ha era stato già richiesto alla Juventus ad inizio agosto, con la trattativa che inizialmente non era decollata poiché non c'era un totale convincimento sul giocatore da parte della dirigenza di Trigoria. La ricerca di un profilo veloce e di esperienza non ha portato i frutti sperati e, scartato Lovren, a viale Tolstoj hanno deciso quindi di riallacciare i rapporti con i bianconeri, per cercare di regalare a Fonseca il calciatore, ampiamente disponibile a provare una nuova esperienza (vorrebbe la maglia numero 6), entro il minor tempo possibile. Ieri è andato in scena un importante incontro tra Paratici e l'intermediario incaricato del trasferimento del classe 1994 (per lui si parla di cessione a titolo definitivo o in prestito con obbligo di riscatto per una valutazione di 26 milioni totali), che è quasi chiuso e vede coinvolti anche giovani del settore giovanile giallorosso. Da parte della società di Agnelli è stata avanzata la richiesta di parlare di Bouah nell'affare Rugani, ma Petrachi non vuole perdere il promettente terzino destro e si sta perciò ragionando concretamente sulla possibilità di inserire Riccardi e Celar (mandato in prestito al Cittadella) nella trattativa. Nonostante un esplicito post su Instagram del diciottenne centrocampista romano e romanista lo scambio è destinato ad andare in porto nelle prossime ore.

In attesa di sviluppi definitivi sul centrale, è arrivata l'ufficialità dell'acquisto di Zappacosta, che sarà presentato oggi alle 12 insieme a Cetin. Il laterale, che ha contestualmente rinnovato fino al 2022 con il Chelsea, arriva in prestito fino a gennaio, con la possibilità di estendere l'accordo per altri sei mesi. Nessuna motivazione particolare dietro alla formula, si tratta soltanto di un "favore" fatto ai Blues per ragioni burocratiche. In uscita dalla Russia segnalano un interesse della Dinamo Mosca per Olsen e la Sampdoria ha superato tutti per Defrel, per il quale ha avanzato una proposta di prestito con obbligo di riscatto. Resta in stand-by la situazione Schick: il ceco è stato richiesto dal Lipsia, ma al momento sembrano più alte le chance di una permanenza. Nel frattempo guardando al campo è arrivato il primo stop muscolare della stagione: Spinazzola è stato sottoposto ad una risonanza che ha evidenziato un evento distrattivo a carico del bicipite femorale sinistro. Il terzino salterà sicuramente l'esordio contro il Genoa ed è in forte dubbio anche per il derby con la Lazio, tornando probabilmente a disposizione di Fonseca durante la sosta.


Un anno per la svolta. Sarri, Conte, Ancelotti e gli altri: con l’attacco faranno la storia

GAZZETTA DELLO SPORT - SACCHI - Il nostro è un Paese dove albergano da sempre resistenze culturali al cambiamento. Forse nel calcio siamo alla vigilia di un campionato «diverso» in cui il tatticismo, il difensivismo e la paura potrebbero lasciare il passo alla strategia, alle emozioni e al coraggio, come poche volte è successo negli ultimi 60-70 anni (…). Questa svolta innovativa ci avvicinerebbe alle scuole calcistiche più evolute, dove il calcio viene da sempre interpretato come uno sport di squadra ed offensivo. Gli autori di questa svolta epocale che dovrebbe sotterrare il catenaccio e permettere una mentalità più da dominus, da protagonisti, saranno in particolare le grandi squadre, ma non solo: la Juventus, il Napoli, l’Inter, il Milan, la Roma ma anche l’Atalanta, la Sampdoria, il Sassuolo, il Genoa e altre seguiranno (…). I club per realizzare questo progetto si sono affidati a allenatori che interpretano il loro ruolo come gli sceneggiatori e registi. Questi sono SarriAncelottiConte, Giampaolo, Fonseca, Gasperini, Di Francesco, De Zerbi e Andreazzoli. Tutti professionisti che credono nelle proprie idee e lavorano sulla squadra per migliorare i singoli. Per loro il calcio è una filosofia non solo una questione di gioco, dove non possono mancare valori come il merito, la bellezza, le emozioni e lo spettacolo, elementi che aiutano e amplificano la vittoria del club (…).

Riusciranno i nostri eroi a centrare questo cambiamento? Da soli assolutamente no, avranno bisogno della competenza e delle convinzione, della pazienza delle società. Il club con la sua storia, con le sue visioni e con le sue regole viene prima della squadra, come questa viene prima di ogni singolo. Se questa scaletta non è condivisa la situazione si complica. Il cambiamento in generale richiede tempi più lunghi d’apprendimento e volontà e disponibilità da parte dei giocatori (…). Il nostro è un Paese conservatore dove il gioco conosciuto ha scarsi sviluppi e novità, pertanto l’obiettivo di questi club è suadente: vincere con merito per raggiungere un’autorità morale (…).


Le stelle son tornate

CORRIERE DELLA SERA - È già costata 300 milioni — solo per i titolari — ma non ha finito di stupire, visto che il cileno Sanchez non è ancora sbarcato in Italia. Ha giovani di grande prospettiva, da Lozano a Nandez, passando per Theo Hernandez. Può contare su vecchie volpi del calcio europeo, come GodinRiberyDanilo o Schone. Ha il portiere più caro mai arrivato in Italia, lo spagnolo Pau Lopezdella Roma e il difensore più pagato nella storia del nostro calcio, De Ligt della Juve. E ha un centravantone con le spalle larghe come l’interista Lukaku. Tra parametri zero e investimenti pesanti la top 11 dei nuovi stranieri sbarcati in serie A quest’estate è uno squadrone (…). Merito dell’effetto Ronaldo, che dall’anno scorso ha riacceso le luci sulla serie A. E anche del decreto crescita, con una tassazione più favorevole, dato che ai fini Irpef si applica sul 50% dell’imponibile (…). Non è solo il risveglio delle avversarie della Juve, come Inter e Napoli — già questa è una notizia che può rendere più equilibrato e combattuto il campionato — ma soprattutto quello della classe media: Firenze rivive le emozioni di un tempo, abbracciando un campione senza data di scadenza come Ribery, arrivato svincolato dal Bayern Monaco. Ma anche piazze poco abituate a sognare come CagliariBologna e Genoa hanno fatto un salto di qualità (…). Il modello per le squadre medio-piccole resta l’Atalanta, che ha raggiunto la Champions puntando più sulle entrate che sulle uscite. Un sistema che applicato a realtà come la Roma c rea annate deludenti come l’ultima.

Spendere 23,5 milioni per Lopez dimostra almeno la volontà di costruire il gioco dal basso, visto che l’ex numero uno del Betis è stato preso anche per questa sua caratteristica. Anche De Ligt è il cuore di una rivoluzione tecnica, come quella della Juve di Sarri (…). Accanto a lui l’interista Godine l’atalantino Skrtel si giocano il posto (…). Con due esterni di spinta che hanno bisogno di rilanciarsi, come il brasiliano Danilo della Juve e lo spagnolo Hernandez del Milan, la manovra può essere avvolgente al punto giusto. Grazie anche a una mezzala come Rabiot, arrivato alla Juvea parametro zero dopo la rottura col Psg. C’è da supportare un attacco super, con il colosso Lukaku al centro, anche se con Conte all’Inter giocherà con una seconda punta accanto come Sanchez. Gli strappi di Lozano, acquisto più caro della storia del Napoli (42 milioni) e i cross di Ribery sono due marchi di fabbrica (…).