Mondiale femminile. L'Italia vince 5-0 con la Giamaica e si qualifica agli ottavi

L'Italia femminile allenata da Milena Bertolini vince 5-0 contro la Giamaica e passa così agli ottavi con un turno d'anticipo. Le Azzurre sono andate a segno con la Girelli per 3 volte al 12' su rigore, al 25' ed il terzo ad inizio ripresa al 46', poi doppietta della Galli al 71' ed all'81'. Ora dovranno giocare con il Brasile per consolidare il primo posto nel girone. In campo per tutta la gara la Bartoli, capitano della Roma femminile e dall'altra parte la Swaby, che ha causato il penalty che ha sbloccato l'incontro.


Pallotta: "L'incontro con Fonseca è stato produttivo e positivo. Mi piace il suo entusiasmo"

James Pallotta, presidente giallorosso, è stato intervistato dal sito ufficiale del club,  asroma.com, e ha parlato del suo rinnovato entusiasmo riguardo il futuro della società di Trigoria dopo avere incontrato Paulo Fonseca. Queste le sue dichiarazioni: 

Com'è stato l'incontro con Paulo Fonseca?
“L'incontro è stato assolutamente fantastico. Volevamo tutti sederci assieme a Paulo e ad alcuni membri del suo staff, lontani da altre distrazioni, per iniziare a conoscerci bene. L'incontro è stato molto produttivo e positivo e, tra riunioni e cene, ha visto coinvolte circa sei persone della Roma”.

Di cosa avete discusso?
Abbiamo parlato tanto, ma in realtà abbiamo più cercato di stare a sentire. Abbiamo ascoltato molti dei pensieri riguardanti la sua filosofia di calcio e su come gli piace far giocare le sue squadre. Ha idee molto chiare e penetranti su ciò che vuole realizzare alla Roma e su cosa si aspetta da tutti i nostri giocatori. Come abbiamo visto allo Shakhtar, a lui piace che le sue squadre giochino con la palla tra i piedi e con un'intensità molto alta, controllando il possesso ma non solo per il concetto del possesso in sé. Ha una filosofia votata all’attacco e, come ha detto nella sua prima intervista, vuole vincere, ma con stile. Si rende anche conto che la Serie A è uno dei campionati tatticamente più preparati al mondo e che potrebbe essere necessario apportare alcuni aggiustamenti, che ci ha spiegato. Ciò che mi ha maggiormente incoraggiato è stata la sua flessibilità”.

Lei pensa che la Roma abbia calciatori in grado di giocare il calcio che lui predilige?
È stato molto lusinghiero nei confronti della squadra che abbiamo, in particolare nei confronti dei tanti giovani. Ammette senza alcun dubbio che ci vorrà del tempo affinché i ragazzi si adattino ai suoi metodi e lo stesso varrà per lui nell’approfondire la conoscenza dei nostri calciatori. Ha portato all’incontro anche il suo responsabile della preparazione atletica e ha sottolineato un aspetto: l'importanza che i giocatori siano nella migliore forma possibile. Credevo avessimo creato le condizioni per riuscirci ma negli ultimi anni non le abbiamo sfruttate. Per giocare a un’alta intensità così elevata, i giocatori devono allenarsi ogni giorno in modo molto intelligente. Non penso che i calciatori fossero in ottima forma la scorsa stagione e il più delle volte non è stata colpa loro: questo ha provocato una quantità eccessiva di infortuni. Abbiamo già iniziato a cambiare il nostro programma di preparazione e su questo dettaglio siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, inclusi Paulo e il suo team. È risultato evidente dal primo giorno che il club e il nuovo staff abbiano molto da offrirsi reciprocamente in termini di metodi di allenamento”.

Cosa l’ha colpita di più dell’allenatore?
Sono stato molto contento di come ci ha descritto il metodo con cui lui e i suoi assistenti lavoreranno individualmente con i giocatori, cercando di migliorare ogni giorno sia i più esperti sia i giovani. Questo è un aspetto per lui molto importante. Allo stesso tempo, però, abbiamo bisogno di giocatori che vogliano imparare nuove cose, disposti a migliorare se stessi e pronti a rendersi conto che possono sempre perfezionarsi. Se i ragazzi avranno la disponibilità a imparare e migliorare, lui sarà il primo a volerli aiutare. Ci ha comunicato che allo Shakhtar restava spesso al termine dell’allenamento con diversi calciatori, a lavorare con ognuno di loro su aspetti differenti. So per certo che alcuni dei nostri calciatori, che forse non giocavano ogni settimana, sentivano che la scorsa stagione non stavano imparando o progredendo perché nessuno era lì ad aiutarli. Questo è un aspetto a cui lui tiene molto e lo stesso vale per me. I giocatori che vuole sono quelli che hanno voglia di migliorare, che sono disposti a restare anche a fine allenamento per poter lavorare sul proprio gioco. Farò tutto il possibile per assicurarmi di avere le risorse disponibili per mettere in pratica tutto questo con i nostri giocatori”.

Ha anche parlato di disciplina?
Sì, è un argomento che ha toccato. È fermamente convinto che la disciplina sarà una delle chiavi principali per raggiungere i nostri obiettivi. Spiegherà da subito ai giocatori cosa si aspetta da loro e cosa dovranno fare tutti. Ha enfatizzato l'importanza di essere tutti uniti: ci deve essere una vera coesione all'interno della squadra. La Roma non è una questione di individui, si tratta di vincere come una squadra. Non tutti i giocatori possono giocare ogni partita e per quanto riguarda quelli che non sono coinvolti per una qualsiasi ragione, si aspetta comunque la stessa disciplina e la stessa intensità nell'allenamento, perché quando saranno chiamati in causa, saranno pronti. Chiunque non voglia far parte di ciò che stiamo cercando di creare può andarsene. Lo ha spiegato molto chiaramente e io sono al cento per cento d’accordo con lui su questo aspetto”.

Il fatto che Fonseca non abbia mai allenato nel calcio italiano è un rischio?
Ascolta, tutte le volte che nomini un nuovo allenatore vai incontro a dei rischi. Questo vale per ogni club al mondo, non solo per la Roma. Quello che mi piace di Paulo è l’entusiasmo che mostra davanti alla sfida di poter allenare in Serie A, che sappiamo essere un campionato molto basato sulla tattica e competitivo. Ha il suo sistema di gioco preferito con cui gli piace schierare la squadra, ma ci ha detto che dovrà essere flessibile e capace di adattarsi alle diverse situazioni. Piuttosto che essere spaventato o scoraggiato per il compito che lo aspetta, si è detto entusiasta della nuova avventura che lo attende e di potersi mettere alla prova. È molto calmo e riflessivo, ma allo steso tempo è molto ambizioso e ha anche una buona dose di umiltà. Ogni giorno dice di provare a capire come migliorare se stesso, il suo staff e i suoi giocatori. È chiaro che ha fiducia nelle sue capacità, ma non ha un minimo di arroganza. Vuole mettersi alla prova in uno dei migliori campionati europei e crede di poterlo fare con la Roma”.

Ha parlato dei giocatori che vorrebbe portare al club o di quelli che potrebbero andarsene?
Abbiamo parlato dei calciatori ma questo resta tra noi e lui. Conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli i giocatori e la squadra che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco. Molti di noi stanno lavorando giorno e notte per aggiustare le cose sbagliate e stiamo sempre cercando di migliorare aree che riteniamo già buone. Ad esempio, mercoledì sera siamo rimasti svegli fino a mezzanotte in un ristorante parlando con entusiasmo di quello che dovevamo fare”.

Alcuni giocatori se ne andranno?
Inevitabilmente alcuni se ne andranno e ne arriveranno dei nuovi. Se qualcuno non è dedito alla causa al cento per cento o se c’è qualcun altro che non vuole far parte di ciò che stiamo cercando di costruire, allora andrà via. Dopo la scorsa stagione, non possiamo permetterci di avere qualcuno che non si senta impegnato per la nostra causa”.

Sui media si è parlato molto del fatto che Francesco Totti non sia stato invitato alla riunione di Londra. È la verità?
Ovviamente non è vero. Per la cronaca, fatemi dire una cosa in maniera piuttosto chiara a coloro che pensano di poter creare continuamente divisioni all’interno di questo club: Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Ritenevo che fosse una riunione importante e dunque non era contemplato che Francesco non venisse invitato”.

Perché Francesco non ha partecipato?
Sinceramente non lo so. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club, cosa che tutti rispettiamo. Francesco ha vissuto 30 anni nel calcio, la maggior parte dei quali allacciandosi gli scarpini per dare tutto per la Roma. Se Francesco ha bisogno di tempo, noi gli daremo tempo. Sono sicuro che ha tanti pensieri che gli passano per la testa su quello che vuole fare e sa che io sono qui per lui, così come è sempre stato, prima e dopo che smettesse di giocare. Che alcuni di voi mi credano o meno non mi interessa. Nel mio cuore so che ci sono stato. Non ascolterete alcuna critica nei confronti di Francesco né da parte mia né da chiunque altro nella Roma”.

Può confermare che gli è stato offerto il ruolo di Direttore Tecnico alla Roma?
Sì. Guido Fienga si è seduto al tavolo con lui diverse volte e gli ha parlato del ruolo e di quello che implicherebbe. Si tratta di un ruolo molto importante nel club, probabilmente uno dei più importanti e influenti nella nostra area sportiva e il fatto che vogliamo che sia lui ad assumerlo spiega tutto su quello che pensiamo di Francesco. Insieme al nuovo allenatore, al Direttore Sportivo, a Guido, a Mauro, a me e allo staff che ci supporta, stiamo mettendo insieme una squadra forte, in grado di riportare la Roma a competere per vincere dei trofei e per tornare in Champions League e nelle mie idee Francesco è parte integrante di tutto ciò. Tutti noi insieme, non come singoli, vogliamo solo una cosa: che la Roma vinca. È questo che ci guida. Non si tratta di me, come non si tratta di Francesco, Guido, Paulo o il nuovo Direttore Sportivo: si tratta dell’AS Roma”.

Qualcuno ritiene che anche con un ruolo come questo Francesco non avrebbe comunque grande influenza…
Non so cosa venga detto e da chi, visto che ho smesso di leggere la maggior parte dei media, ma credo che Francesco abbia già una grande influenza nel nostro processo decisionale. Però l’idea di questo nuovo ruolo è di definire al meglio la sua posizione. Sotto Monchi non aveva un ruolo ben definito, ma da quando Monchi se n’è andato abbiamo visto Francesco fare dei passi in avanti e prendersi delle responsabilità. Credimi, in tutte le decisioni sui cambiamenti che abbiamo preso in primavera, tra chi se n’è andato e chi è arrivato, Francesco ha avuto un peso che probabilmente neanche lui pensa di avere avuto. Parlo con Guido quotidianamente e molte volte mi ha riportato i pareri che gli aveva dato Francesco. Francesco è stato determinante nell’aiutarci a portare Claudio Ranieri a Roma. Ha anche avuto un grande impatto nella ricerca del nuovo allenatore, fornendoci molti consigli utili. L’ho già detto nella mia lettera di alcune settimane fa ed è vero: alcuni degli spunti migliori nelle valutazioni su diversi allenatori sono venuti da Francesco. Lavoriamo come una squadra e prendiamo decisioni come una squadra e Francesco ha preso parte a tutte le decisioni sportive che abbiamo preso, soprattutto da quando Monchi è andato via. Tutti sanno che giocatore è stato Francesco, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore a cui siamo interessati allora vorrei conoscerlo. Anzi, quando sono andato a cena con alcuni membri del mio staff a Londra domenica sera, Franco ha ripetuto nuovamente quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. Dall’inizio dell’anno, Guido ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco all’interno del nostro gruppo perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di ognuno di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma. Senza alcun dubbio ci piacerebbe vedere Francesco come una parte fondamentale del nostro futuro. Lavorando con i vertici della nostra dirigenza sportiva potrà iniziare a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera”.

Non ha fatto segreto di quanto fosse depresso per come sono andate le cose per la Roma nella scorsa stagione. Come si sente oggi?
Credo che tutti sappiano della mia insoddisfazione per come è andata la scorsa stagione e anche delle mie preoccupazioni riguardanti quella precedente nonostante avessimo raggiunto la semifinale di Champions League. In ogni caso posso dire che dopo le ultime settimane passate a costruire una nuova squadra, con Paulo, un nuovo Direttore Sportivo, un nuovo staff addetto alla preparazione e lavorando per migliorare molte altre aree nella Roma, ho sensazioni differenti. Camminando di notte per le strade di Londra, dopo aver concluso le nostre conversazioni con l’allenatore, mi sono sentito più entusiasta del potenziale della Roma e del suo ruolo nel mondo del calcio di come non lo sia mai stato prima. Spero di poter dare alla gente più di un’occasione di accorgersene e spero anche che le persone realizzino quanto io ci tenga. Forse dovrei fare qualcosa di meglio per dimostrarlo ma internamente non c’è nessuno che ci tenga più di me. Non vedo l’ora che abbia inizio un nuovo futuro”.


Bomber low cost. Roma, austerity sul mercato: in attacco Petagna o Pavoletti

LEGGO - BALZANI - Nessun sogno, ma la cruda realtà: per sostituire Dzeko la Roma non prenderà un giocatore di prima fascia. Dopo i primi colloqui tra Pallotta e la dirigenza a Londra, dove ieri è sbarcato pure il nuovo allenatore Fonseca e dove per coincidenza era pure De Rossi in viaggio con la figlia Gaia, è emersa la necessità di limare il monte ingaggi e tirare la cinghia in un anno senza i soldi Champions e con i preliminari ormai certi (il Tas sul Milan non si pronuncerà prima del 14 agosto) di Europa League.

A disposizione del nuovo ds quindi sarà messo un budget limitato e determinato sopratutto dagli incassi delle cessioni. Al momento il punto di riferimento resta Baldini visto che Petrachi non si è ancora liberato dal Torino. Cairo chiede un indennizzo (Cangiano o Pezzella dalla Primavera), la Roma è convinta di poter risolvere pacificamente la faccenda.

E lo stesso Pallotta domani potrebbe – a un anno esatto dalla sua ultima apparizione – sbarcare a Roma per risolvere la questione, accogliere a Trigoria il nuovo tecnico e parlare con Totti. Nel frattempo però il mercato deve iniziare. A prendere il posto del 7° attaccante più prolifico della storia della Roma non saranno quindi né Icardi né Higuain.

Anche per questo la dirigenza giallorossa ha provato fino all’ultimo a convincere Dzeko a restare offrendogli una spalmatura dell’attuale ingaggio su un triennale. Inutilmente. I due club continuano a trattare, ma alla fine i nerazzurri dovrebbero accontentare la Roma e arrivare ai 22 milioni richiesti magari con l’inserimento di una contropartita (Merola o Dalbert). E proprio 20-25 milioni saranno reinvestiti per trovare il nuovo numero 9.

Nella lista di Petrachi, depennato pure il troppo caro Belotti, ci sono nell’ordine: Pavoletti, Petagna e Andre Silva. Per il primo è stato proposto uno scambio con Defrel, il secondo convince di più. Nomi che non fanno sognare ma che potrebbero essere affiancati da un giocatore d’esperienza come Llorente o Rondon (entrambi a parametro 0) nel caso in cui dovesse partire pure uno tra Schick ed El Shaarawy. Il ceco, dopo le lamentele espresse durante il ritiro con la sua nazionale, ascolterà tutte le offerte che arriveranno al suo procuratore. Non prima però di aver parlato con Fonseca che ieri ha rilasciato la sua prima intervista al sito ufficiale della Roma: “La stagione inizia presto, speravo di avere più tempo a disposizione ma amo le sfide. Voglio una squadra coraggiosa”, in sintesi le parole più significative del nuovo tecnico giallorosso.


Dzeko, like all’Inter e i tifosi s’infuriano

LEGGO - BALZANI - Un like di troppo mentre ammirava il mare di Portofino. Edin Dzeko è sempre più vicino all’Inter di Conte e dell’amico Nainggolan. A confermarlo ieri un indizio social che ha scatenato la furia dei tifosi romanisti. Il bosniaco ha pubblicato su Instagram una sua foto da Portofino, dove attualmente è in vacanza.

Nei commenti sotto al post, c’era anche un tifoso dell’Inter che ha pubblicato dei cuori nerazzurri. Un commento a cui Dzeko ha messo mi piace’. “E bravo Dzeko che mette like, ora te ne devi andare”, il primo commento di un romanista al quale sono seguiti decine di insulti che fanno seguito ai fischi incassati nell’ultima giornata contro il Parma.

Dopo meno di due ore il like’ è stato tolto, ma ormai la volontà di Edin è chiara. Al termine della gara tra Italia e Bosnia, condita da un gol dello stesso Dzeko, l’attaccante ha confermato a mezza bocca: “Io all’Inter? Sono stanco. Ora vado in vacanza a riposarmi, poi vedremo che succede”.


Fonseca style: “Roma, coraggio”

MESSAGGERO - TRANI - «Ho coronato il mio sogno: allenare in uno dei principali campionati d'Europa». Paulo Fonseca si presenta alla Roma. Di persona, a Londra, al presidente Pallotta, e per iscritto, sul sito della società giallorossa, alla tifoseria. Nell'ufficio europeo del fondo Raptor nel quartiere chic di Mayfair, conosce il presidente, presenti Fienga e Baldini (più Calvo e Zecca), e gli trasmette l'entusiasmo con sui affronterà la nuova sfida. E subito rivaluta pubblicamente la rosa: «C'è tanta qualità. Adesso va trovata la chiave giusta per utilizzare i giocatori al fine di sfruttare al meglio le loro caratteristiche. Molti di loro possono giocare il calcio coraggioso, ambizioso e offensivo che voglio mettere in pratica. Uno stile che ci permetta di dominare gli avversari. Mi piace il 4-2-3-1, ma il sistema di gioco conta quando si riesce a mettere su una squadra molto dinamica. E quindi competitiva». Si rivolge la gente: «La voglio rendere orgogliosa di tifare per noi». Il preliminare di Europa League è l'unico ostacolo sulla sua strada: «Avrò solo quattro settimane per preparare la prima partita ufficiale. Sarà difficile, lo ammetto, perché i giocatori dovranno adattarsi alle mie idee molto velocemente».

 
IN STAND BY - «La Roma è tra le migliori squadre d'Europa» avverte il portoghese, attento ovviamente al mercato del suo nuovo club. La fase è di stallo. Il nuovo allenatore è stato appena ufficializzato (dovrebbe arrivare nella Capitale qualche giorno prima del raduno) e il piano di rafforzamento solo accennato. Petrachi sta cominciando a interfacciarsi con Fonseca, ma ancora non è stata conclusa alcuna operazione in entrata e nemmeno in uscita. Premesso che la scadenza del 30 giugno resta fondamentale per la libertà di manovra della società giallorossa, con 40-45 milioni di pluslavenze da portare a casa entro fine mese, c'è anche da prendere atto della situazione in cui opera il ds che, a meno di una svolta improvvisa, riuscirà ad essere ufficialmente operativo solo dal 1° luglio per la volontà di Cairo di tenerlo ancora vincolato al Torino, anche se c'è chi sostiene che ieri a Milano abbia visto il presidente granata per definire il divorzio. Ma la priorità è il futuro. E si moltiplica per 4, cioè quanti sono i ruoli scoperti nell'attuale rosa.

 
QUATERNA OBBLIGATA - Gli investimenti principali saranno, dunque, sul portiere, il centrale difensivo, il regista e il centravanti per sostituire Olsen, Manolas, De Rossi e Dzeko, cioè 4 titolari: al momento, solo il capitano è uscito dalla rosa. Petrachi ha già la sua lista della spesa. In porta guarda all'estero: obiettivo lo spagnolo Pau Lopez del Betis Siviglia. Piace al ds e costa meno di Cragno che diventerebbe la prima scelta solo se il Cagliari abbassasse le pretese. Anche Gollini è nell'elenco, ma anche l'Atalanta alza il prezzo. In difesa il centrale individuato è il ceco Vavro del Copenaghen. L'agente del giocatore ha confermato i contatti recenti avuti con qualche club italiano. Discorso fatto pure dal procuratore di Verissimo del Santos. Veretout è tra i candidati per il ruolo di play, anche se diversi club (pure stranieri) stanno parlando con la Fiorentina. Sondaggio per Mandragora dell'Udinese che ha la stessa età, 21 anni, di Bruno Guimaraes, centrocampista dell'Atletico Paranaense. Più complicato il percorso da affrontare per avere il centravanti: Pallotta vorrebbe il big, replicando quanto fatto con Dzeko nell'estate 2015. Ecco perché alla Juve sono state chieste informazioni su Higuain. Più che la valutazione, 36 milioni, è l'ingaggio a spaventare e ad allontanare la Roma: 7 milioni più bonus. Offerto Petagna, anche se la richiesta di 25 milioni risulta esagerata. Defrel, chiesto dal Cagliari, può essere utilizzato per arrivare a Pavoletti. Ismaily, fluidificante mancino dello Shakhtar e pupillo di Fonseca, comincia intanto a seguire la Roma su Instagram. Indizio che sa di gradimento.


Da Dzeko a Manolas fino a Olsen: la ripartenza è senza spina dorsale

MESSAGGERO - CARINA - Calendario alla mano, tra un paio di settimane si riparte. Forse è meglio così, con Fonseca che avrà modo di conoscere la squadra in anticipo, dovendo affrontare già il 25 luglio il primo impegno ufficiale rappresentato dai preliminari di Europa League. Se in questa prima fase il tecnico portoghese potrà usufruire anche di calciatori di cui non è certa la permanenza a Trigoria (Defrel su tutti), già è stato avvisato che non potrà contare sulla spina dorsale che ha caratterizzato l'ultimo anno e non solo. Olsen, Manolas, De Rossi e Dzeko: portiere, centrale difensivo, mediano e centravanti. La rivoluzione di Petrachi parte proprio da qui.
A EDIN...PIACE - Con Daniele la Roma ha già voltato pagina. E a breve lo farà anche con gli altri tre. Che il bosniaco abbia un accordo con l'Inter è ormai il segreto di Pulcinella. Anche se reduce da una stagione sottotono, con Edin se ne va un grande attaccante. Per informazioni, se non bastano gli 87 gol in giallorosso, chiedere informazioni alla nazionale azzurra e al difensore Mancini in particolare, portato a spasso l'altra sera dal centravanti. Per un addio ormai chiaro da un paio di mesi, non poteva mancare l'indizio social. Stavolta sono addirittura due. Potenza di Instagram: 1) Un like del bosniaco a quattro cuori, due neri e altrettanti azzurri, messi da un tifoso interista sotto una sua foto che lo ritrae a Portofino; 2) Perisic, amico di Dzeko, taggato in una conversazione sotto il medesimo post da un altro tifoso interista che commentava «il prossimo anno insieme», ha lasciato anche lui il like di approvazione. Va soltanto trovata l'intesa tra i due club, dove peserà anche un incrocio di plusvalenze (Edin ora ha un valore contabile di 4,6 milioni).
KOSTAS IN ATTESA - Manolas sarà l'altro sacrificato. La clausola rescissoria permette al greco di accasarsi dove vuole. In Italia sono due i club che lo cercano: Napoli e Juventus. Non è quindi un caso che ieri il suo agente Raiola abbia avuto colloqui con entrambi i club. Kostas preferirebbe trasferirsi a Torino, dove ad attenderlo c'è Sarri che lo avrebbe voluto in azzurro già un paio di stagioni fa. A salutare a breve sarà anche Olsen. L'avventura dello svedese è prossima ai titoli di coda. La Roma ha accolto con un sorriso le ultime prestazioni in nazionale del portiere, visto che il valore del suo cartellino (8,5 + 3,5 di bonus) è precipitato dopo l'anno in giallorosso, dove Robin ha perso anche il posto di titolare a favore di Mirante. Trovargli una squadra non sarà semplice. Baldini sta cercando un acquirente sul mercato inglese: il Watford ha chiesto informazioni. A meno che a Petrachi non riesca la mossa del gatto maculato di sabatiniana memoria, rispedendo il portiere al Copenaghen come parziale contropartita per il difensore Vavro. A proposito di addii, saluta anche Balzaretti che ripartirà dalla Spal.


Il Tas rinvia, giallorossi ai preliminari

IL TEMPO - BIAFORA - Niente tournée in America per la Roma e niente coppe europee per il Torino. Dopo la chiusura dell’accordo per il ritiro a Pinzolo è arrivata l’ufficialità della mancata partecipazione all’ICC, con i giallorossi che saranno sostituiti dalla Fiorentina di Commisso. La decisione è dovuta al preliminare di Europa League, che costringerà
Florenzi e compagni a scendere in campo il 25 luglio. In un primo momento a Trigoria, nonostante il sesto posto, si era stabilito di non annullare il viaggio negli Usa, in vista di una

possibile sanzione della Uefa ai danni del Milan. A Nyon hanno però deciso di rinviare ogni punizione ai rossoneri, quinti in Serie A: è stato sospeso il giudizio in attesa che il Tas si pronunci sul ricorso di Elliott a dicembre in merito alle restrizioni per le violazioni al FPF per il triennio 2015-2017. Ieri il tribunale ha aggiornato il calendario delle udienze previste fino al 14 agosto e non è programmata alcuna discussione sulla querelle Milan-Uefa. A meno di procedimenti d'urgenza, i rossoneri disputeranno quindi i gironi di Europa League, costringendo la Roma ai preliminari e escludendo il Torino dalle coppe.


Pallotta stregato da Fonseca

IL TEMPO - BIAFORA - Un pranzo per conoscersi e per entrare nel mondo Roma. A Londra Fonseca ha avuto modo di incontrare personalmente il presidente Pallotta, nella City per un vertice di carattere commerciale con Fienga e Calvo. Il numero uno giallorosso, prima negli uffici della As Roma UK Branch a Berkeley Square e poi in un ristorante della zona, in compagnia degli altri dirigenti e del fido consigliere Baldini, si è approcciato al tecnico portoghese, che nella prima intervista ufficiale ha chiesto fiducia ai tifosi: «Posso promettere che costruiremo una squadra competitiva e coraggiosa, con un gioco di qualità.

Sono ambizioso, voglio portare fiducia ed entusiasmo, adoro le sfide».

 

L'allenatore di Nampula, di cui Pallotta ha apprezzato l'ottima capacità di esprimersi in inglese, ha spiegato al magnate di Boston come intende costruire la squadra dal punto
di vista del gioco e ha ripetuto quanto già detto martedì nell'incontro a Milano con Petrachi: l'intenzione è quella di parlare con ogni singolo giocatore, mettendo in stand-by per qualche giorno qualsiasi affare in uscita. Il dirigente pugliese ha ascoltato le richieste di Fonseca ed è ora al lavoro per accontentarlo anche in entrata, sempre tenendo ben segnata sul calendario la data del 30 giugno, giorno di chiusura del bilancio. L'ex Shakhtar, la cui panchina è stata affidata a Castro, ora tornerà in patria e partirà poi perle vacanze, pronto a sbarcare a Roma pochi giorni prima del raduno a Trigoria, e del ritiro a Pinzolo, dove mancheranno i nazionali.

Nel frattempo ieri in tarda serata i dirigenti sono rientrati nella Capitale, con la speranza di poter ufficializzare al più presto la nomina di Petrachi a direttore sportivo. Si era sparsa la voce di un faccia a faccia milanese con Cairo, ma il ds ha smentito tale ipotesi, confermando però che procedono le manovre per essere liberato dal Torino. Sul fronte mercato le trattative vanno avanti e il presidente del Cagliari Giulini ha confermato l’interesse per Defrel («E un giocatore che ci piace), lasciando aperta qualche flebile speranza giallorossa su Barella: «Come lo vedrei in Champions? Vediamo se va in un club che la gioca... L'Inter -
ha detto a Sky - è interessata come altri club, stiamo valutando la proposta, ma ancora non ci soddisfa». Difficilmente però il centrocampista, per il quale i sardi vogliono più di 50 milioni, seguirà le orme di Nainggolan trasferendosi a Roma.

Con i nerazzurri di Conte i giallorossi hanno in ballo la situazione Dzeko, che avrà bisogno di altro tempo per sbloccarsi prima di arrivare alla fumata bianca. Sempre in uscita va registrata la richiesta del Borussia Dortmund, intenzionato a rilevare Schick in prestito. Ponce va allo Spartak Moscaper 7 milioni di euro. Confermato l'addio di Balzaretti, al quale la Roma non ha rinnovato il contratto da responsabile dei giocatori in prestito: ieri l'ex terzino ha incontrato i vertici della Spal ed è pronto ad iniziare una nuova avventura.

Ci vorrà qualche altra settimana per definire il futuro di De Rossi, entusiasta dell'offerta del
Los Angeles FC, pronto a ricoprirlo d'oro con un contratto da 4 milioni di dollari a stagione. DDR ha confidato all'amico Burdisso, che vuole portarlo al Boca, di non aver ancora deciso che cosa fare, aspettando magari una proposta da una squadra europea.


Fonseca perde la linea mediana. E tra i pali idea Pau Lopez

REPUBBLICA - FERRAZZA - London Calling, Fonseca answering. Il tecnico, fresco di firma con la Roma, è sbarcato nella mattinata di ieri nel Regno Unito per conoscere Pallotta e il management giallorosso (Baldini, Fienga, Calvo), dopo aver passato una giornata a Milano con Petrachi, ds in pectore del club. Sorrisi, strette di mano e buoni propositi: sullo sfondo del big bang nasce la nuova Roma, semi-rivoluzionata nei posti di comando e completamente da rifondare in campo. Messo subito di fronte alla necessità di dover cedere, per bilancio e rapporti, la spina dorsale della squadra — Manolas (Juve?), Kolarov (Fenerbahce?) Dzeko (Inter) — Fonseca, che da quando è stato avvicinato dalla Roma ha visto raddoppiare i suoi follower su Instagram, sembra avere le idee chiare su quelli che dovranno essere gli obiettivi di mercato da raggiungere. Un portiere, uno (o due) difensori centrali, un regista a centrocampo e un centravanti di livello per sostituire Dzeko. Ma, andando con ordine: Pau Lopez, del Betis Siviglia è il nome che sembra più attendibile per i pali, visto che gli italiani Sirigu, Cragno e Perin costano troppo. Classe ’94, una valutazione di circa 18 milioni, è il nome proposto da Petrachi, con Olsen dirottato verso la Premier. In difesa Verissimo, del Santos, sembra essere sempre in pole position rispetto ad altri nomi accostati al club di Trigoria. A centrocampo il sogno è Veretout della Fiorentina (che costa intorno ai 20 milioni), mentre è stato offerto Rolando Madragora (proposto già due anni fa dalla Juve che voleva Strootman). Dalla scorsa estate di proprietà dell’Udinese per 20 milioni, il talento mancino, classe ’97, è centrocampista e capitano dell’Under 21 che sta per iniziare l’avventura dell’Europeo organizzato per la prima volta in Italia. Complicatissimo, invece, trovare il sostituto di Dzeko, che ieri, su Instagram ha lanciato un indizio su quella che a breve sarà la sua nuova squadra. Il bosniaco ha infatti messo un “like” al commento di un tifoso dell’Inter sotto a una foto di lui che, da Portofino, scruta l’orizzonte interrogandosi sul futuro. Immediata la reazione social dei romanisti che hanno preso di mira con commenti vari il numero nove, già d’accordo con il club di Milano, e in attesa del via libera. La Roma si è intanto ritirata ufficialmente dall’International ChampionsCup perché costretta a lavorare in Italia per i preliminari d’Europa League.


Niente tournée Usa, ritiro a Pinzolo dal 29

MESSAGGERO - La Roma rinuncia alla tournée negli Stati Uniti e quindi si ritira dall’International Champions Cup. La decisione era nell’aria e il club l’ha ufficializzata ieri pomeriggio. A causa del secondo turno preliminare di Europa League che si disputerà il 25 luglio, la società è stata costretta a cambiare il programma della preparazione estiva: «Abbiamo esaminato tutte le opzioni possibili,ma alla fine abbiamo preso questa decisione. Voglio assicurarvi che torneremo presto», sono le parole dell’amministratore delegato Guido Fienga. La Roma partirà per Pinzolo il 29 giugno e ci rimarrà fino al 7 luglio, in questi giorni l’azienda turistica del paesino in Val Rendena sta lavorando per rendere tutte le strutture funzionali e accogliere i tifosi che vorranno assistere ai primi allenamenti di Paulo Fonseca.


È il calcio di Zorro: possesso palla e «salida lavolpiana»

CORRIERE DELLA SERA - Fonseca ha rinunciato a 500 mila euro di premi che gli doveva lo Shakhtar, dove ha conquistato tre campionati su tre, per contribuire al pagamento della clausola rescissoria. Dopo i «no» di Conte e Gasperini ci voleva un gesto positivo in una piazza depressa. Crede nel possesso palla, predilige il 4-2-3-1 ma ha giocato anche con il 4-4-2, è un assertore della «salida lavolpiana», resa famosa da Lele Adani: il centrale di centrocampo si abbassa per far partire l’azione e i due terzini si alzano a centrocampo. Promette un calcio divertente, ma quale mercato potrà garantirgli il presidente Pallotta?


Difesa: la rivoluzione è al centro Olsen via, sfida tra Lopez e Lopes

GAZZETTA DELLO SPORT - Antonio Mirante è stato esemplare nel finale di stagione, ma la Roma vuole un titolare «vero», uno su cui fare maggiore affidamento per tutto il corso della stagione. Così il portiere appena rientrato dall’avventura azzurra tornerà a fare il secondo, con la garanzia di poter essere chiamato in causa in ogni frangente in cui ce ne sarà bisogno. Andrà invece via Robin Olsen. Tra i nomi seguiti dai dirigenti giallorossi ci sono lo spagnolo Pau Lopez, 24 anni, portiere del Betis Siviglia e il portoghese Anthony Lopes (28enne del Lione). La rivoluzione della difesa prenderà però piede soprattutto tra i centrali. Dove sono a rischio tre dei quattro che la Roma ha in rosa. Manolasperché può partire per esigenze di bilancio e non solo. Fazio e Marcano, invece, perché non sembrano proprio adatti al gioco di Paulo Fonseca. Tra i giocatori che potrebbero invece arrivare c’è Matheus Guedes, 19 anni, centrale di 195 centimetri del Santos, mancino. Un altro nome buono può essere quello di Lyanco (su cui sembrano esserci anche Psv e Zenit), anche se qui il Torino sembra volere 25 milioni. Infine Denis Vavro, il centrale slovacco del Copenaghen che vale circa 10-12 milioni.