De Rossi parte: lo aspetta il Boca Juniors
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Comincerà stasera la nuova avventura di Daniele De Rossi, quando il suo aereo decollerà da Fiumicino per raggiungere l'Argentina. Al Boca Juniors trascorrerà cinque - o sette - mesi, per poi tornare in Italia. Fino a ieri sera il giocatore era ancora in attesa di ricevere i biglietti aerei dalla dirigenza degli Xeinezes, ma stasera l'ex capitano della Roma saluterà tutti e volerà in Sud America, da solo: la sua famiglia resterà a Roma.
Pipita-Roma più vicini: c'è l'apertura
CORRIERE DELLO SPORT - La partenza dalla Juventus di Gonzalo Higuain non sarebbe un problema insormontabile per Maurizio Sarri. "Io lavoro con i giocatori che la società mi mette a disposizione", ha dichiarato il tecnico bianconero, che ha aggiunto: "In questo momento Gonzalo è a disposizione e lo considero al cento per cento nei programmi tecnici. Se poi la società prenderà altre decisioni, mi adeguerò". La Juventus sta provando a convincere il calciatore ad accettare la destinazione Roma: il club è già d'accordo da tempo con i giallorossi: prestito da 9 milioni di euro con obbligo di riscatto a 27 a partire dal 2020.
Il pipita è lusingato dal corteggiamento di Petrachi. La mancata qualificazione della Roma alla prossima edizione della Champions League non rappresenterebbe un impedimento decisivo, ma l'attaccante ex Napoli non vuole rinunciare ad una fetta del lauto ingaggio che percepisce a Torino. La sensazione è che, per come si sono messe le cose, l'affare si farà, ma sarà necessario attendere ancora del tempo. I rapporti tra Roma e Juventus sembrano rinforzati, e non si escludono nuovi affari tra i due club - Zaniolo è da tempo osservato dai bianconeri - anche nelle prossime finestre di mercato.
Nel frattempo, Dzeko attende novità per poter finalmente lasciare il ritiro della Roma ed unirsi all'Inter di Antonio Conte.
Il Milan chiede Zaniolo per Suso. Secco 'no' di Petrachi
Secondo quanto riportato dal quotidiano di Torino Tuttosport, il Milan avrebbe tentato di inserire Nicolò Zaniolo nella trattativa per Suso alla Roma. Non è un segreto che l'attaccante esterno piaccia ai giallorossi, ragion per cui la dirigenza rossonera ha tentato di arrivare al classe'99. Petrachi ha però stroncato sul nascere l'ipotesi. Non è escluso che si possa chiudere per Suso alla Roma senza l'inserimento di contropartite tecniche nell'affare.
Veretout-Diawara, ecco i mediani
CORRIERE DELLO SPORT - Prende forma la nuova Roma di Paulo Fonseca. Nella giornata di ieri hanno effettuato le visite mediche due dei nuovi acquisti della Roma, vale a dire Jordan Veretout ed Amadou Diawara. Lasciata Villa Stuart, i due centrocampisti si sono recati a Trigoria, per poi sostenere il primo allenamento - non si sono però uniti alla squadra per l'amichevole contro il Trastevere.
Florenzi non fa più il difensore
CORRIERE DELLO SPORT - Alessandro Florenzi ritorna ad essere schierato da esterno offensivo. Anche nell'amichevole di ieri, dopo l'uscita contro il Tor Sapienza, il numero 24 ha giocato in posizione avanzata, spostato a sinistra, fornendo tra l'altro una buona prestazione. Lo spostamento di Florenzi in posizione di ala, potrebbe liberare una casella nel roster dei terzini: per il ruolo piacciono Elseid Hysaj e Danilo D'Ambrosio. Ora, priorità alle cessioni, dopodichè si tenterà di rinforzarsi nei ruoli in cui la rosa sembra carente. Capitolo difensore centrale: Alderweireld è una pista complicata. L'alternativa può essere rappresentata da Pezzella, della Fiorentina o, più difficilmente, da Nkoulou, in forza al Torino.
La strana estate di Dzeko, Icardi e Higuain
(MASSIMO PAPITTO -INSIDEROMA.COM) - Questa è l’estate di tre bomber. Tre bomber che in questa estate di calciomercato sono ai margini delle rispettive squadre di appartenenza, scontenti e in alcuni casi addirittura epurati. I nomi sono noti a tutti e sono quelli di: Gonzalo Higuain, Edin Dzeko, Mauro Icardi. Tre attaccanti fenomenali e che per anni sono stati tra i migliori realizzatori in Europa e in Italia.
I gol solitamente sono quelli che accendono la fantasia dei tifosi e non ci sono difensori che tengano (De Ligt o Manolas in particolare) che possano reggere il confronto con il trasferimento di un bomber da una squadra rivale all’altra. Chi fa i gol e decide le partite da sempre ha un valore superiore agli altri calciatori e inevitabilmente accende la passione delle folle di tifosi che in loro si riconoscono e riconoscono i sogni di gloria delle loro squadre.
Il calciomercato estivo di questa stagione però ci regala un incredibile paradosso. Inter, Juve e Roma devono e vogliono liberarsi di tre attaccanti che farebbero le fortune di molte squadre in Europa e anche in Italia. Anni fa sarebbe stata una follia perché considerando soltanto il nostro campionato italiano, Icardi (121), Higuain (117) e Dzeko (62) insieme hanno segnato esattamente 300 gol. Che salgono a 558 se si considerano i centri nei vari campionati in cui hanno giocato (rispettivamente 122, 242 e 194). Eppure ora sono incredibilmente tutti e tre diventati un peso. Contropartite tecniche da inserire in trattative più importanti o addirittura calciatori da non far allenare neanche con i compagni per paura che possano essere un brutto esempio per gli altri.
L’esempio di Mauro Icardi è lampante: Maurito è stato dichiarato fuori dal progetto Inter dalla società e dal nuovo allenatore Antonio Conte ed hanno preso una posizione coraggiosa che rischia però di diventare un autogol in sede di calciomercato. Napoli, Juve, Roma e forse qualche grande club europeo sono alla finestra in attesa di un segnale da Wanda Nara per scatenare l’inferno.
Gonzalo Higuain è addirittura tornato alla Juventus dove ha ritrovato Maurizio Sarri (con cui è stato anche al Chelsea senza giocare molto) che però sembra non volerlo più e sembra non puntare più su di lui nella grande occasione della sua vita da allenatore. Gonzalo ai tempi di Napoli stabilì il record di 36 reti in un campionato ma ora a Torino ci sono C.Ronaldo, Dybala, Kean e Mandzukic e occorre sfoltire. Roma e il mister Paulo Fonseca, Higuain lo accoglierebbero a braccia aperte a patto che però lui sia convinto del trasferimento e ci metta voglia, quella purtroppo sconosciuta che mise al Milan nella scorsa sessione di calciomercato.
Per ultimo poi Edin Dzeko, titolare indiscusso per anni dell’attacco giallorosso e che però ora sembra voler cambiare aria direzione Milano sponda Inter. Il bosniaco infatti non rinnova il contratto in scadenza nel 2020 e la Roma quindi è costretta a venderlo quest’estate prima che possa magari accordarsi a parametro zero da gennaio prossimo. Conte lo vorrebbe a Milano, il braccio di ferro tra Inter e Roma è in corso e sembra non trovare al momento soluzione favorevole per entrambe. Il centravanti bosniaco segna gol e gioca con la Roma e Conte schiuma rabbia da tutti i pori.
In tutto questo intricato intreccio di mercato c’è quindi più di un mese di calciomercato per accontentare questi tre bomber, scontenti ed epurati. Converrebbe a tutti, alle società e ai calciatori.
Dzeko segna aspettando il futuro, male Schick
IL TEMPO - BIAFORA - Buona anche la seconda per la Roma di Fonseca, che ha battuto per 10-1 il Trastevere nel test che segna la fine del ritiro a Trigoria. Il tecnico portoghese si è affidato dal primo minuto a Dzeko e agli stessi uomini visti nella ripresa con il Tor Sapienza, con l’aggiunta di Karsdorp e Nzonzi, titolari all’esordio stagionale. Poche le indicazioni attendibili tratte dalla sfida contro il club di Serie D, ma sicuramente l’allenatore sarà contento del pressing aggressivo adottato dalla squadra, dei movimenti ad entrare in mezzo al campo degli esterni per lasciare spazio ai terzini in fase offensiva e dell’impegno messo in campo - nonostante il mercato - dal centravanti bosniaco, autore di due reti e soprattutto molto propositivo in fase di costruzione di gioco, svolgendo il consueto ruolo di playmaker d’attacco. Fonseca ha inoltre confermato Florenzi, con tanto di fascia da capitano, come esterno sinistro, riproponendo la stessa soluzione adottata nella prima amichevole, spostandolo poi, a causa delle assenze, in mediana nel secondo tempo, in cui è arrivato anche l’esordio in giallorossi di Mancini accanto a Jesus. Il gol della bandiera del Trastevere è stato causato da un pasticcio di Karsdorp su rimessa laterale, con Fazio preso in controtempo dal passaggio dell’olandese e battuto in velocità da Lorusso, bravo a trafiggere Olsen. Da rivedere anche la prestazione di Schick, apparso ancora poco incisivo sotto porta. AssentiCoric, Kluivert, Gonalons e Riccardi, oltre a Pastore (soltanto un sovraccarico muscolare, sta bene), Zaniolo, Veretout e Diawara, che, come i portieri non impiegati, si sono allenati a parte e torneranno in gruppo alla ripresa degli allenamenti di domani, giorno in cui sarà presentato Diawara, mentre mercoledì è fissata la terza amichevole con il Gubbio. Si rivedrà anche Pellegrini, al rientro dalle vacanze. A Perotti è spettato il compito di commentare a caldo la gara: “Ci stiamo abituando alla maniera di giocare del mister, abbiamo fatto un buon ritiro e fisicamente stiamo crescendo molto. Non è facile cambiare stile di gioco e c’è anche l’ostacolo della lingua per Fonseca. Piano piano ci stiamo mettendo tutto. Sia lui che noi stiamo provando a fare e dare tutto, il ritiro è la base. Ho voglia di riscatto, la scorsa stagione è andata malissimo”. Buone notizie per il baby Calafiori: tornerà ad allenarsi con i compagni.
Il puzzle di Fonseca si compone
IL TEMPO - AUSTINI - Un tassello dietro l’altro in un puzzle tutto nuovo. Petrachi e Fonseca in tandem continuano la rivoluzione: uno tratta i giocatori, l’altro li chiama per convincerli. Finora funziona. Ieri c’è stato il battesimo giallorosso di Veretout (1 milione per il prestito, 16 di riscatto obbligatorio dopo il primo punto in campionato e 2 di bonus, contratto quinquennale da 2.3 milioni per il giocatore) e Diawara: visite al mattino per entrambi e prima sgambata insieme a Zaniolo a Trigoria, con tanto di intervista del francese che conferma come Fonseca sia stato «decisivo per il mio arrivo». Ora sono cinque gli acquisti sbarcati a Trigoria, ognuno di loro potenziale titolare. Ma per l’allenatore e il diesse servono almeno altre quattro pedine, nello specifico un terzino destro, un centrale difensivo, un attaccante esterno e un centravanti. +
La lista si può accorciare o allungare a seconda delle cessioni. Sul mercato ci sono praticamente tutti, dal capitano Florenzi al baby d’oro Zaniolo, se arriveranno offerte si valuterà senza remore. E poi si prenderanno eventualmente i sostituti giudicati più funzionali. Prendiamo il caso della fascia destra. Florenzi nelle prime due amichevoli non ha giocato un minuto da terzino, Fonseca lo ha utilizzato sull’altra fascia in attacco e per uno spezzone di gara a centrocampo: almeno in partenza non punta su di lui come «numero 2». Detto che Karsdorp è destinato a partire - se non arrivasse una proposta per cederlo andrà via in prestito - e che Santon non è considerato un titolare, Petrachi sta lavorando da settimane su Hysaj, assistito dallo stesso agente di Veretout. L’albanese è a un anno dalla scadenza del contratto col Napoli, De Laurentiis chiede 20 milioni ma dovrà accontentarsi di qualcosa in meno per non rischiare di perderlo a parametro zero, la trattativa potrebbe entrare nel vivo a breve. Al centro resta in salita la strada che porta ad Alderweireld: il Tottenham non fa sconti sulla clausola ormai in scadenza da 27 milioni e la Roma non intende avvicinarsi a quelle cifre. Si valutano altri profili, al momento non quelli troppo cari del Torino: Lyanco e Nkoulou. Intanto Bianda va verso il prestito al Nizza: sorpasso sul Nantes.
Il centrocampo ha bisogno di essere sfoltito, Fonseca gradirebbe un altro innesto se partissero Nzonzi, Cristante e Gonalons (non impazzisce per nessuno dei tre), la società non perde di vista Almendra del Boca. Ma è un discorso rinviato, mentre in attacco due pedine servono quanto prima. Diesse e allenatore hanno puntato da tempo Higuain, ma al momento non esistono le condizioni economiche per prenderlo: serve che si accordi con la Juve su una ricca buonuscita o ancora meglio su un rinnovo che abbasserebbe la cifra dell’ammortamento per i bianconeri e quindi del prestito per la Roma. Intanto Sarri ha confermato il probabile addio, scaricando le responsabilità sul club: «Finché Gonzalo è qui lo considero al 100%. Se poi la società prenderà delle decisioni, mi adeguerò». Si ragiona comunque sulle alternative, tipo Leao del Lille. In ogni caso la Roma deve prima vendere Dzeko ma la trattativa con l’Inter resta arenata e non è detto si sblocchi: offerta 10 milioni, la metà della richiesta. Il trequartista titolare del 4-2-3-1 di Fonseca dovrebbe essere Pellegrini, con l’«invendibile» Pastore alternativa, mentre Zaniolo al momento è l’alternativa a Under sulla destra: la Roma non vorrebbe vendere l'ex Inter a meno di offerte da 70 milioni in su. Si cerca comunque un esterno di piede mancino visto che dall’altra parte il tecnico ha a disposizione Kluivert, Perotti e, se non parte, Florenzi. Chiuso il ritiro, da domani Fonseca darà nuove indicazioni, comprese quelle sul deludente Schick.
Idee ed esperimenti, prende forma la Roma di Fonseca
CORRIERE DELLA SERA - Il disegno tattico abbozzato da Paulo Fonseca nelle prime due amichevoli del precampionato romanista permetterebbe ad Amadou Diawara, Jordan Veretout, Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo di convivere nello stesso undici, sempre che il classe '99 ex Inter rimanga alla Roma: anche il Real Madrid avrebbe sondato il terreno per lui. Il terzo test match è previsto per il prossimo mercoledì contro il Gubbio, ma il primo vero impegno, decisamente più probante, sarà contro il Perugia, il 31 luglio. Sarà solo dopo l'amichevole al Renato Curi che il tecnico giallorosso parlerà alla stampa.
La Serie A vuole superare il record di 130 milioni
CORRIERE DELLA SERA - Dallo scorso 14 luglio il Decreto Dignità impedisce alle società di calcio di promuovere marchi legati alle scommesse sportive. 15 dei 20 club di Serie A, fino a quella data, contavano accordi con società di betting, e tre di queste ne portavano il marchio sulla divisa da gara. Un giro da 35 milioni di euro complessivi nelle casse dei club della massima serie italiana. Per quanto riguarda i main sponsor, invece, è stato già superato il tetto dei 115 milioni di euro di sponsorizzazione, con quattro squadre - Lazio, Sampdoria, Genoa e Fiorentina - che non hanno ancora stabilito se e quale marchio esporre sulle proprie casacche. Si superasse il muro dei 130 milioni complessivi in Serie A, sarebbe la prima volta nella storia del nostro campionato.
Commisso: "Stadio per la Viola? Non aspetto dieci anni come Pallotta"
CORRIERE DELLA SERA - Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, in un'intervista rilasciata al quotidiano, ha parlato dei suoi progetti per il club viola e della costruzione del nuovo stadio. Queste le parole del numero uno del club toscano: "Io sono innamorato del calcio e dell’Italia, il Paese in cui sono nato. Non mi sono mai piaciuti il basket o il football. Sono qui per imparare e per lavorare. Questa è la promessa che faccio: lavorare tanto, come ho sempre fatto. I soldi che ho messo per prendere la Fiorentinanon sono di soci o investitori. Sono soldi di Rocco, sono miei. Per questo, con grande umiltà, chiedo la collaborazione delle istituzioni italiane, della politica, del sindaco Nardella. Anche perché, sinceramente, non posso permettermi di vedere in dieci anni i frutti dei sacrifici e degli investimenti che sto facendo oggi».
Per esempio? «Per esempio, non posso permettermi di trovarmi nella situazione in cui Pallotta si trova oggi a Roma con la questione dello stadio».
Diawara: "Per me essere un giocatore della Roma significa essere fortunato"
Amadou Diawara si presenta al pubblico giallorosso. Rientrato anticipatamente dalle vacanze dopo la Coppa d'Africa con la Guinea, è arrivato ieri a Trigoria.
Ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Roma Tv:
"Per me essere un giocatore della Roma significa essere fortunato. Ho rinunciato a un po' di vacanze per tornare prima, non vedevo l'ora di conoscere l'allenatore e i nuovi compagni. Con il mister ho parlato per telefono prima del mio arrivo, non vedo l'ora di lavorare con lui, sarebbe un onore essere a sua disposizione. Due anni fa giocai contro una squadra (lo Shakhtar, ndr), erano molto forti e spero possa ripetersi anche qui a Roma. All'andata ci misero in difficoltà, al ritorno preparammo meglio la partita. Il mio idolo di sempre è Yayà Toure, mi ispiro a lui ma non è facile, sono giovane e devo lavorare tanto per arrivare al suo livello. La prima volta all'Olimpico fu con il Bologna, mi sono emozionato tanto, giocavo per la prima volta in uno stadio importante e pieno, mi ha dato tanto carico. Ai tifosi prometto di dare il 100% in allenamento e in partita per aiutare la squadra".