Totti: "Per vincere servono i campioni. Con Matic, Frattesi e Celik sarà una Roma più competitiva"

Francesco Totti, storico capitano della Roma, ha parlato del mercato dei giallorossi ai microfoni di Sky Sport a margine di un evento di padel che si sta tenendo nella Capitale in questi giorni:

Acquisti come Matic, Celik e Frattesi possono avvicinare la Roma a lottare per la Champions? Quanto tempo servirebbe per avvicinare le grandi?
"Per ottenere risultati servono grandi giocatori. Se tutti e tre i calciatori che ha citato saranno davvero a disposizione di Mourinho, penso che sarà una Roma più competitiva per puntare soprattutto a tornare prima in Champions, poi a comprare anno dopo anno grandi giocatori per ottenere tutto quello che vorremmo rivivere. Per vincere servono i campioni, come ho sempre detto".

Qualche giorno fa hai rilasciato commento su Dybala ai nostri microfoni. Pensi che la tua sincerità sia apprezzata o è qualcosa che può essere stato limitante nella tua carriera?
"Ho la possibilità di guardare tutti in faccia e di dire sempre la verità, è un aspetto positivo del mio carattere".


Nemanja Matic è un nuovo giocatore dell’AS Roma

È ufficiale, il centrocampista serbo Nemanja Matic è un nuovo giocatore dell’AS Roma e di Josè Mourinho. Il 33 enne, ex Manchester United, ha firmato un contratto con il club capitolino fino al 30 giugno 2023 ed indosserà la casacca n.21. Matic è il primo acquisto del calciomercato dei giallorossi.

Di seguito il comunicato ufficiale di presentazione del giocatore da parte della società capitolina:

''L‘AS Roma è lieta di annunciare l’ingaggio di Nemanja Matic. Il 33enne arriva in giallorosso dopo 5 stagioni al Manchester United e ha firmato un contratto con il Club fino al 30 giugno 2023.

“Sono felice e orgoglioso di entrare a far parte di questo club e non vedo l’ora di iniziare la stagione con i miei nuovi compagni”, ha dichiarato Matic nella sua prima intervista in giallorosso.

“La Roma è un grande club, ha tifosi fantastici e un allenatore, Mourinho, che tutti conoscono: scegliere di venire qui è stato semplice. Spero che tutti insieme potremo fare qualcosa di importante”.

Nazionale serbo, Matic ha preso parte ai Mondiali del 2018 e ha vinto per tre volte la Premier League con la maglia del Chelsea.

Centrocampista centrale in carriera ha indossato, tra le altre, anche la maglia del Benfica.

“Nemanja porterà alla Roma qualità tecniche, l’esperienza che deriva dalle sue stagioni in Premier e la mentalità che lo ha contraddistinto durante la sua carriera”, ha commentato il General Manager dell’area sportiva, Tiago Pinto. “L’entusiasmo con cui ha scelto di unirsi al nostro progetto è stato sorprendente e sono sicuro che rappresenterà la base di un percorso ricco di soddisfazioni”.

In giallorosso Matic indosserà la maglia numero 21 e ritroverà José Mourinho per la terza volta in carriera, dopo le esperienze al Chelsea e al Manchester United.  

Benvenuto alla Roma, Nemanja!''

 

di Monda Mirco (insideroma.com)


Un esercito di cuori: mobilitazione social per salvare AMINA

Mobilitazione social per Amina che da anni combatte per avere un’assistenza domiciliare infermieristica che le garantisca la vita.
 
Le sue gravi patologie sono state indotte dalla radio terapia,  eseguita da bambina su un tumore cerebrale che un’esame istologico ( errato) lo diagnosticava come maligno.
Il tumore si scoprì più avanti essere benigno, ma i danni devastanti di quella radio terapia, oggi la  costringono in un letto e nutrita tramite una sonda. Amina è vigile e interagisce, a 38 anni ed è una cucciola che vive di amore da e per la sua famiglia , soprattutto per la sua mamma- coraggio Rita
 
Nonostante il Tribunale Civile di Roma abbia sentenziato l’assistenza infermieristica domiciliare, le società private autorizzate dalla Regione Lazio per la gestione, non hanno personale stabile e non le possono garantire un’assistenza continuativa, con un equipe stabile, indispensabili per Amina. 
 
Da qualche mese la mamma chiede che venga assistita direttamente dalla asl di appartenenza, l’unica possibilità per avere quella stabilità che necessita ad Amina per vivere. 
 
E proprio per affiancare Rita in questa battaglia per la vita, dai sostenitori della pagina Facebook  Io Sto Con Amina  è nata una spontanea campagna di solidarietà: tantissime le foto inviate da ogni parte d'Italia con tanto di cartello e hashtag dedicati che mirano ad una tempestiva soluzione del problema. 
 
I sostenitori  sono tantissimi. Così tanti che la mamma li ha soprannominati "esercito di cuori" che continuerà a combattere con la sola (ma la più potente) arma dei sentimenti al fianco di Amina e Rita sperando di richiamare l'attenzione degli organi preposti, i soli in grado di ascoltare e accogliere il grido di aiuto di una Madre.  

Nemanja Matic : ‘’Un uomo di Mourinho’’

In attesa dell’ufficialità dell’arrivo in giallorosso del centrocampista serbo Nemanja Matic, andiamo a scoprire chi potrebbe essere il nuovo perno del centrocampo di Jose Mourinho.

Nato il 1° agosto 1988 a Sabac cresce nelle giovanili della Stella Rossa di Belgrado prima di trasferirsi in quelle del Partizan. Nel 2009 il Chelsea lo acquista dall’MFK Kosice per 1,75 milioni e lo manda in prestito, la stagione seguente, in Eredivise al Vitesse. Dopo una stagione nel campionato olandese il Benfica lo acquista dal club londinese per 5 milioni. In Portogallo Matic cresce e si mette in mostra e nel 2014 i Blues lo ricomprano per 25 milioni di euro, entrando a far parte della rosa di giocatori a disposizione di Josè Mourinho. Alla prima stagione insieme, Josè e Nemanja portano la società londinese al titolo in Premier League e alla vittoria della Coppa di Lega. Il binomio Matic-Mourinho, però, termina nella stagione seguente quando la dirigenza londinese esonera l’allenatore portoghese. Nemanja continua la sua carriera a Londra fino al 2017 quando Mourinho lo vuole nel suo centrocampo al Manchester United. I Red Devils lo acquistano per 44,7 milioni di euro. Purtroppo per le furie rosse Josè e Nemanja non riescono a ripetere il primo anno assieme a Londra e lo United si classifica al secondo posto della Premier dietro il City di Guardiola. Nella stagione successiva l’allenatore portoghese viene esonerato mentre Matic è rimasto ai Red Devils fino ad oggi. Dopo 5 stagioni a Manchester il serbo si è svincolato e sembra essere in dirittura di arrivo all’AS Roma dove ritroverebbe, per la terza volta in carriera, Josè Mourinho a guidarlo dalla panchina.

Tra i due vi sono stati diversi attestati di stima negli anni. Alla presentazione di Matic a Manchester, ad esempio, lo Special One ha dichiarato: ‘’È diventato uno dei miei, uno di quei giocatori con cui resti in contatto anche quando non lavori più nella stessa squadra. Nemanja è un giocatore del Manchester e un giocatore di José Mourinho. Rappresenta tutto quello che vogliamo in un giocatore: lealtà, consistenza, ambizione, giocatore di squadra’’.

Allo stesso modo, in un’intervista, Matic ha detto: ‘’Com’è José? Dipende. Se vinci, è la persona migliore in assoluto. Se perdi, al campo d’allenamento ti nascondi da lui. Ma è un allenatore fantastico, il migliore con il quale ho lavorato’’

Il rapporto di stima tra Josè e Nemanja, sembra essere stato l’anello di congiunzione tra il centrocampista serbo ed i giallorossi.

Nelle 5 stagioni al Manchester Matic ha disputato 189 incontri realizzando 4 reti e servendo 11 assist mentre con il Chelsea ha giocato 154 match con 7 gol e 19 assist.

Nell’ultima stagione ha disputato 32 incontri senza grossi problemi fisici, sembra quindi l’innesto perfetto per il centrocampo dell’AS Roma, da affiancare a Bryan Cristante.

Il contratto che legherebbe il centrocampista serbo ai giallorossi sarebbe di 1 stagione con possibilità di rinnovo per quella successiva in base al numero di presenze ed agli obbiettivi raggiunti dalla squadra. La cifra dovrebbe essere di 3.5 milioni di euro a stagione che potrebbe arrivare a 4.2 con i bonus.

di Monda Mirco (insideroma.com)


Foti: "Indimenticabile la festa con i tifosi. Vogliamo riprovare momenti così"

Salvatore Foti, allenatore in seconda della Roma e vice di Mourinho, ha rilasciato un'intervista sulle pagine de Il Secolo XIX:

L'immagine più emozionante del trionfo in Conference?
"La festa con migliaia di tifosi in strada e il giro col bus scoperto sono stati incredibili ma il pensiero va a un magazziniere scoppiato in lacrime di felicità a Trigoria 24 ore dopo la finale. La gioia di chi ama e vive per la Roma mi emoziona. Mourinho ha parlato di famiglia: è così, c’era un’unione speciale che poi ti fa vincere".

Ma come ci è finito alla Roma da vice di Mou?
"È stato inatteso, il preparatore atletico Rapetti con cui ho lavorato alla Samp mi parla di questa possibilità e pochi giorni dopo, a Natale, mi contatta Mourinho, una videochiamata lunga un pomeriggio. Da un lato c'era il dispiacere di lasciare Giampaolo, che in 5 anni mi ha insegnato il mestiere, dall’altra la chance di lavorare con uno dei migliori. Non potevo rifiutare e Giampaolo mi ha alleggerito la scelta: “Va dove meriti, sei bravissimo”. Marco è una persona di cuore, di grande valore umano, chi lo conosce bene come me lo sa".

E Mou? In cosa è Special?
"Devi viverlo tutti i giorni per capire ma non è un caso se ha vinto tanti trofei non banali in posti in cui non si è abituati a vincere. È inimitabile, al di là delle competenze calcistiche ha un carisma innato, un’energia che crea una chimica unica per cui tutti vanno nella stessa direzione. A Tirana ero teso ma convinto che in qualche modo avremmo vinto, l’identica sensazione provata davanti alla tv prima di Inter-Bayern di Champions nel 2010".

Quando l’ha sostituito per squalifica ha vinto due volte su due.
"Per fortuna è andata bene, la responsabilità è tanta ma ho capito presto che con lui devo solo essere me stesso e dare tutto".

Da ex attaccante: dove può arrivare Abraham?
"Ha fatto 27 gol, i numeri parlano per lui, deve solo aumentare la continuità ma è giovane. Potenziale enorme, completo, ha tutto: con la voglia di migliorarsi ogni giorno avrà una carriera molto importante".

Vincere aiuta a vincere: cosa si aspetta per la Roma?
"Se vinci ti viene voglia di rivincere, è contagioso, vuoi riprovare momenti cosÏ: abbiamo fatto un’annata bellissima, lavoreremo per migliorare ancora, col sogno di festeggiare di nuovo qualcosa con i tifosi".


Aldair: "Felice per la Conference. Ibanez importante e può ancora crescere" (VIDEO)

Aldair, ex giocatore e capitano della Roma, ha parlato ai microfoni di PlayRoma a margine della presentazione della nuova stagione di FootVolley presso il Coni.
Queste le sue parole: "E' sempre emozionante vedere una finale europea, sono contento che la Roma abbia vinto la Conference, è un successo importantissimo. Ibanez ha giocato una grande finale, è un giocatore che ha bisogno di fiducia, ma è un difensore importante è può crescere ancora molto. Senesi è un bel giocatore. Sicuramente qualcuno in difesa dovrà arrivare, ma oggi come oggi è difficile fare nomi".

 

 
 
 
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Tonetto: "Vincere la Conference è più importante del quarto posto" (VIDEO)

Max Tonetto, ex giocatore della Roma, ha parlato ai microfoni di PlayRoma a margine della presentazione della nuova stagione di FootVolley presso il Coni.
Queste le sue parole: "Era ora che la Roma tornasse a mettere qualcosa in bacheca, sono felicissimo. La vittoria della Conference League è più importante della qualificazione in Champions, può essere l'inizio di un nuovo percorso. Mourinho ha portato una nuova mentalità. Vincere non è mai così semplice. Vedo un gruppo unito come lo era quello della mia Roma, quando c'è unionedi intenti si possono ottenere grandi risultati. Spinazzola? Ci ha messo molto a tornare, l'infortunio è stato grave, è mancato troppo quest'anno. La sua presenza è fondamentale per questa squadra, ci vorrà tempo per tornare al 100%, ma potrà dare una grande mano alla Roma. Potrebbe anche giocare insieme a Zalewski, che è stato una grande intuizione trovata da Mourinho".

 

 
 
 
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Ago, eterno Capitano

Il 30 maggio non sarà mai un giorno qualsiasi per un romanista.
Sarà sempre il giorno della finale di Coppa Campioni persa in casa contro il Liverpool nel 1984. Ma quella sconfitta è stata passeggera, non fa più male.
Ciò che fa male ancora oggi successe dieci anni dopo, il 30 maggio 1994. Quel giorno hai lasciato questa terra, ma non lascerai mai i ricordi della tua gente.
La stessa gente che cinque giorni fa ha festeggiato la vittoria della Conference League e lo ha voluto fare insieme a te, mai dimenticato capitano. Da lassù avrai sicuramente visto il murale dove tu porti in trionfo Pellegrini e la coppa. Tu che della Roma sei stato capitano per 146 partite e che hai vinto solo con il giallorosso addosso.
Ago, hai sempre avuto la Roma nel cuore e la Roma ed i romanisti hanno te nel loro cuore. Sempre presente allo stadio su bandiere, stendardi e striscioni. Sempre nel ricordo del tuo popolo e per sempre nella storia della Roma.
E perdona il forzato addio nell'estate del 1984, non era così che doveva finire. Non era così che ci dovevi lasciare 28 anni fa.
Ma in realtà è come se non te ne fossi mai andato. Sei sempre con noi, come recitava lo strisicone alla tua ultima in giallorosso contro il Verona: "Ti hanno tolto la Roma ma non la tua curva".
E la curva, la gente, sarà sempre con te; come tu sarai sempre il loro Capitano.
Ciao Ago.


Amianto,ONA: in Lombardia 2mila morti nel 2021

(Silvia Colasanti - ONA) - "Rischio amianto: prevenzione del danno e tutela delle vittime”: questo il titolo dell’evento organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto (che si aggiunge a tanti altri organizzati nel tempo che hanno contribuito a mantenere alta l’attenzione sulla strage silenziosa) e dal suo presidente, all’avvocato Ezio Bonanni, con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Milano,  che si è svolto il 30 maggio 2022, al Salone Valente del Tribunale di Milano, moderato dal Prof. Massimo Lucidi.

 

A Milano e in Lombardia si conta il triste "record di casi di mesoteliomi" e altre malattie gravi legate all'esposizione all'amianto e "solo nel 2021" ci sono stati "più di 2000 decessi" nella regione. E' uno dei dati forniti da Bonanni. "Milano e la Lombardia - ha detto  - sono ancora l'epicentro delle malattie di amianto in Italia per i casi di mesotelioma (più del 25% del totale in Italia) e per le esposizioni dei lavoratori e cittadini, ma la regione è anche la prima nel nostro Paese per lo smaltimento di amianto (28,6%)".

Nesso di causalità tra l’esposizione all’amianto e le patologie asbesto correlate ancora al centro del dibattito giuridico e scientifico.

“Considerare l’importanza della pietà verso Caino, ma anche ottenere giustizia per Abele”. Così l’avvocato Bonanni ha riassunto in una frase quello che è un desiderio, ma anche un obiettivo suo e dell’Ona, " E - prosegue Bonanni -  i lavoratori esposti all’amianto e le famiglie delle vittime, giustizia non l’hanno avuta, se non singolarmente e dopo lunghi ed estenuanti procedimenti giudiziari. Men che meno in sede penale dove dimostrare la responsabilità di certi datori di lavoro e di alcuni comparti delle Forze Armate che hanno utilizzato l’amianto quando già se ne conosceva la pericolosità, senza prevedere neanche misure di protezione e senza informare gli operai o i militari, è davvero difficile"

“Se non ci fosse l’Ona  nessuno parlerebbe dei morti per amianto e patologie asbesto correlate: un grosso peso per la comunità e per le coscienze anche se non particolarmente rilevante a livello numerico. Se non ci fosse l’Ona le vittime sarebbero soltanto numeri all’interno di statistiche che nessuno andrebbe a guardare”,  ha sottolineato la presidente della nona sezione penale del Tribunale di Milano, Mariolina Panasiti, magistrato specializzato in processi per reati ambientali.

Un lungo intervento di Panasiti che ha quindi affrontato il nocciolo della questione:  “Gli uffici inquirenti hanno tentato negli ultimi anni delle interpretazioni lodevoli, arrivandovi anticipando la soglia di punibilità, ravvisando nei reati di omicidio colposo individuando l’omissione e interpretandola in senso quasi di reato di pericolo e non come reato di evento, e cercando di lavorare sul nesso di causa difficile da provare se c’è un periodo di latenza di 50 anni. In questo periodo di latenza ci può stare tutto. Soprattutto per quelle di inquinamento ambientale, nelle strutture dove si prestava attività lavorativa, fin quando la scienza non ci dà una lettura specifica. Il nesso di causa, però, nel diritto penale deve essere necessariamente provato, il fine non può giustificare i mezzi. È un principio fondamentale dello Stato di diritto e della democrazia”.

Nonostante il sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Maurizio Ascione, fosse d’accordo con la presidente Panasiti, ha sottolineato nel suo intervento come si tratti di una materia dolorosa. E come “i limiti insuperabili per ragioni giuridiche debbano comunque trovare una soluzione che vada oltre, attraverso una soluzione a tutti i livelli. Paesi come Francia e Germania liquidano le vittime con una certa somma destinata a chi dimostra di aver lavorato in siti contaminati. Qualcosa bisogna fare, i principi del diritto, non possono significare la messa da parte dei diritti di Abele. Questo non toglie neanche il dovere di investigare questioni ambientali, che non riguarda solo gli operatori chiusi per decenni in una fabbrica”.

Nicola De Marinis, consigliere presso la Corte di Cassazione, lo ha confermato. “In tema di omicidio colposo tra lavoratori esposti ad amianto con malattie polmonari, pur non potendo dire con certezza quando è nata la malattia, non viene meno la tutela del diritto”. In sede civile in primis, perché “fa agio il comportamento omissivo rispetto alle misure di sicurezza. Se la situazione di pericolo c’è e tu datore non ti sei adoperato a contenerla è quello che conta. Il pregiudizio c’è stato e a quella condotta si può attribuire una responsabilità alla causazione del danno. Questa è la tendenza anche sul versante previdenziale”.

A chiarire il quadro arriva, come spesso accade la scienza, quella valida a livello accademico. Gli studi condivisi in tutto il mondo e pubblicati nelle sedi opportune. Ne sono convinti il professor Morando Soffritti e il Dott. Paolo Ricci, ctu per la Procura. “Ci sono due coperture scientifiche – ha iniziato il suo intervento Soffritti con una prima stoccata – una basata sui dati e poi un’altra basata sulla diffusione del dubbio. Coloro che si propongono di mettere continuamente in discussione insinuando il dubbio hanno una forza che gli altri non hanno”. Negli anni 70 uno studio dimostrò che tutte le fibre di amianto erano cancerogene. Immediatamente fu contrastato con la teoria che il crisotilo non fosse in realtà dannoso. Soltanto anni più tardi tutti si convinsero del contrario.Il secondo concetto che viene dibattuto è quello della pericolosità delle le esposizione cumulative e cioè che tutte le esposizioni contano nella formazione della malattia. “Questo – ha continuato il professore – è sotto gli occhi della criticità del secondo plotone”.

Dello stesso avviso Ricci, che si è detto “sorpreso del fatto che aleggia l’idea che la comunità scientifica sia divisa, cosa che non è. Vuol dire che i difensori di Caino hanno fatto un ottimo lavoro.Ribadisco quello che ha detto Soffritti: le affermazioni che hanno valore scientifico non sono affermazioni ‘ex cathedra’, che non hanno fondamento in termine di letteratura scientifica. La teoria multistadio – ha dichiarato poi entrando nel merito – ci dice che il processo neoplastico non è un colpo di pistola. Le cose sono più complesse, il tempo che passa tra il colpo di pistola e la malattia è lungo. Ma ha un suo ordine. La teoria multistadio ci dice che ci troviamo di fronte un processo per cui la cellula, secondo stadi progressivi si modifica fino ad arrivare, dopo tanti anni alla sua malignità.
. Chi ha approfondito la cancerogenesi - rileva ancora Ricci - trova il massimo dell’evidenza scientifica e non è possibile che 4 studi che non hanno la stessa autorevolezza possano mettere in crisi qualcosa che è assolutamente pacifico. È veramente paradossale.

Fondamentali anche gli interventi del Dott. Roberto Pellegrini, che ha spiegato cosa significhi oggi “Comunicare la sostenibilità” nei nostri giorni e dell’avvocato Giuseppe Colucci che ha partecipato attivamente all’organizzazione dell’evento. Il suo intervento è stato mirato al “nesso di causalità e la responsabilità civile in materia di danni da amianto”.

 

L’Ona da anni si batte per le vittime amianto e per la prevenzione realizzando anche una App per le segnalazioni. Offre poi una fondamentale consulenza gratuita anche attraverso il numero verde 800 034 294.


Questa notte è ancora nostra

INSIDEROMA.COM - ALESSANDRO CAPONE - E finalmente il giorno è arrivato. I primi raggi di sole che cominciano ad illuminare la città portandosi via una notte che è stata lunga, forse troppo… o forse no… Troppo è forse il tempo che hai atteso per poter vivere una giornata come questa, troppe sono state le volte in cui hai vissuto momenti amari, troppe le volte che un in cui si è smossa la rete sbagliata lasciandoti un urlo strozzato in gola, troppe le volte in cui il coro si è spezzato e hai sentito il peso di quel magone e sei ripartito con il che sarà… Ma non sarà mai troppo, però, il sentimento che porti dentro, la voglia di ricominciare ogni volta, l’orgoglio e il vanto di portare in alto i colori della tua passione. Non saranno mai troppe le emozioni che ti porti dentro e quelle che speri di vivere ancora e ancora. Non saranno mai troppi i chilometri da macinare o le notti in bianco per tornare a casa. Ed per questo che sei convinto che ce la meritiamo noi. Per le stagioni che hai vissuto al suo fianco una dopo l’altra, per averci sempre creduto, per i sacrifici, per le gioie e i dolori passati, per quegli abbracci dopo i gol e quelle pacche sulle spalle dopo la delusione, per le risate, i brindisi e per guai passati insieme. Per non aver mai pensato di smettere di inseguire a tutti i costi il tuo sogno giallo ocra e rosso pompeiano ovunque ti avesse portato e anche quando ti ha tormentato l’anima, per chi non è e non sarà mai solo in questa famiglia, per chi non è e non sarà mai solo una partita di calcio ma emozione e sentimento. Per chi non c’è più ma è comunque presente, eccome se lo senti. Per chi intravede il porto all’orizzonte e stasera vuole entrarci con il vessillo. Per chi, nonostante tutto, comunque vada, domani mattina sarà ancora Romanista come e più di prima.

Le strade che pian piano si riempiono di traffico. L’asfalto che si scalda e l’aria intorno che ora dopo ora si riempie di tensione. Le bellezze della città che splendono di luce propria e sono li che sembrano attendere anche loro… Per chi è a Tirana, per chi è a Roma, per chi ovunque nel mondo sente minuto dopo minuto, secondo dopo secondo  il cuore battere sempre più forte e la testa riempirsi di quel sentimento che fa scorrere veloce il sangue nelle vene. Roma non corre come un normale giorno, o almeno ai tuoi occhi c’è qualcosa di diverso oggi. Sembra tutto più lento, come se ogni persona, ogni pensiero, ogni cosa abbia come un conto alla rovescia verso l’ennesimo appuntamento con il destino. Un destino che non puoi sapere e non puoi controllare ma che sicuramente puoi provare ad indirizzare. Con i pensieri, con la voglia di vincere da trasmetterci l’uno con l’altro e che come un’onda emozionale arrivi fino a chi stasera indosserà la nostra maglia rappresentando l’eternità dell’Urbe che si tramanda da generazione in generazione.

Qualche sporadica goccia di pioggia prova a placare una attesa che non può più essere controllata e quando la notte comincia a fare capolino lasciando spazio a ogni tipo di luci che si accendendo  sulle emozioni che cominciano a farsi sempre più tese. E’ ora di viverla ognuno come ha scelto, ognuno con chi ha scelto, ognuno a modo suo, ma tutti con un obbiettivo da centrare. Un brindisi prima del fischio di inizio, un sorso, un momento di silenzio… e poi… è cominciata la nostra finale europea…

In testa ogni pensiero è per quel pallone che si muove sul prato verde, per le tua maglia che si scontra ora con quella avversaria, per quell’urlo che si sente arrivare dagli spalti di Tirana e che contagia tutta la città… La coppa li… a bordo campo… con la mente che fatica a capire ancora se è un miraggio o se è la realtà… Non puoi spiegare la tempesta emotiva che c’è dentro di te. Ipnotizzato dalla palla che danza sul campo e unito idealmente insieme ad ogni anima romanista al mondo in quella spinta invisibile che cerca di indirizzarla verso la porta avversaria. E i sogni, se ci credi davvero, se tutti insieme ci crediamo, se li insegui forse si avverano… In un istante vedi come tutto rallentare quando il difensore avversario non arriva di testa ad anticipare. La palla che viene messa giù mentre il portiere è in uscita. Un tocco a scavalcarlo e rete che si scuote. La città che urla di gioia. Sei in vantaggio fra sorrisi e abbracci. Aspetti la fine del primo tempo perché hai bisogno di rifiatare un momento, ma il tempo non basta e quando si riparte lo fai in apnea. I pali della tua porta tremano per due volte e tremano i cuori di chi adesso comincia a guardare anche il cronometro. Scorrono i secondi lenti, il sangue nelle vene velocissimo. Battono i cuori, battono le mani. Tutti allo stremo, in campo e fuori fino a quando non arriva il triplice fischio e l’urlo, questa volta liberatorio, si mescola ancora ad abbracci e sorrisi e, adesso, anche a qualche lacrima. La coppa è tua, la coppa è nostra, la coppa è di tutti noi che ci abbiamo sempre creduto a serate come questa, che abbiamo sempre saputo che ne valeva sempre la pena, che una soddisfazione così ce la meritavamo tutta.

La coppa alzata al cielo, ora portatecela a Roma perché stavolta Roma ha vinto e rivendica il suo trofeo.

Intanto la città si accende di gioia, di colori, di suoni, di sorrisi. Questa notte è nostra, è della Roma e vorresti non finisse perché non ti stanchi mai di lei che in questo momento si, ti fa sentire una persona nuova, ti fa sentire parte di un pezzo di storia di questa città.


In diretta da Tirana: Mourinho fa 5 su 5 ed entra nella storia del calcio europeo

Era dal lontano 2010 che una squadra italiana non vinceva una coppa europea. All’epoca fu l’Inter a vincere la Champions League, oggi è l’AS Roma a trionfare, sul Feyenoord, nella Conference League.

A legare i 2 tituli un unico comune denominatore, Josè Mourinho.

Lo Special One non ha solo riscritto la storia giallorossa portando per la prima volta la squadra capitolina in vetta all’Europa, ma è entrato di diritto nella storia del calcio essendo il primo allenatore ad aver vinto tutte le competizioni europee (Champions League, Europa League e Conference League).

Grazie all'1 a 0 di stasera ha, inoltre, allungato la sua striscia di vittorie nelle finali delle competizioni europee. Sono ora 5 le finali disputante dall’allenatore portoghese e sono 5 le vittorie ottenute. Dopo le vittorie con Porto (2003 e 2004), Inter (2010) e Manchester United (2017) ora al palmares di Mou si aggiunge la Roma nel 2022.

Di Mirco Monda – Insideroma.com


In diretta da Tirana: La Roma riscrive la sua storia

L’AS Roma batte per 1 a 0, grazie alla rete di Zaniolo nel primo tempo, il Feyenoord e si aggiudica la Conference League 2021/2.

Dopo le delusioni del 1991 e del 1984 la Roma riscrive la sua storia mettendo in bacheca il primo trofeo europeo della sua storia grazie ad una prova maiuscola di tutta la squadra.

Erano 12 anni, dall’Inter del triplete del 2010, che un’italiana non alzava una coppa europea.

Di Mirco Monda – Insideroma.com