Allenamento Roma, palestra e poi focus tattico sul campo. Fonseca si concentra sulla difesa. Individuale per Coric, Gonalons, Riccardi e Kluivert
I giallorossi tornano sui prati di Trigoria, la sessione è stata suddivisa in due parti: prima riscaldamento e defaticante in palestra, poi focus tattico sul campo, anche in vista del test-match di domani contro il Trastevere.
19.10 - Parte finale della seduta con triangolare da 8 elementi per squadra a campo ridotto.
19.00 - La squadra è ancora in campo. Dopo l'attivazione e il lavoro atletico, è stato svolto un lavoro tattico per reparti con mister Fonseca che si è concentrato sui difensori, mentre lo staff tecnico era al lavoro con centrocampisti e attaccanti. Poi le due fasi sono state unite in una simulazione di partita a campo ridotto, con focus particolare sull'impostazione della manovra e i temi offensivi.
18.30- La squadra si è poi spostata in campo dove ha svolto il riscaldamento e una parte atletica dedicata ad esercizi di rapidità e reattività. Lavorano in gruppo Mancini e Zaniolo, aggregatisi ieri, mentre stanno svolgendo sedute individuali Coric, Gonalons, Riccardi e Kluivert.
17.30 - La squadra ha iniziato la sessione di lavoro pomeridiana in palestra, lavoro di allungamento e potenziamento muscolare, oltre a una parte di core stability. A breve il gruppo scenderà sul Campo B di Trigoria.
Il Codacons 'boccia' lo Stadio della Roma: "Ci opporremo"
"Il rinvio a giudizio per il nuovo Stadio della Roma portera' a dichiarare la nullita' di tutti gli atti amministrativi relativi al progetto di Tor di Valle". Lo sostiene il Codacons, che e' gia' parte civile nel procedimento penale sullo Stadio della Roma. "Dopo la svolta odierna non consentiremo che il progetto speculativo di Tor di Valle possa proseguire, perche' sarebbe basato su atti amministrativi illegittimi e, pertanto, annullabili, con enorme danno per la collettivita' e per i tifosi, e ci batteremo con ogni mezzo durante il processo per bloccare lo Stadio della Roma - spiega il presidente Carlo Rienzi - E' assolutamente folle che si voglia proseguire su un progetto costellato da illeciti, e l'unica strada percorribile e' lo stop definitivo all'opera, avviando l'iter per realizzare lo Stadio della Roma a Fiumicino, al momento unica alternativa possibile a Tor di Valle".
Montella su DDR: "Ci abbiamo provato, ma alla fine non ce l'ha fatta a rimanere in Italia"
Vincenzo Montella è attualmente impegnato con la sua Fiorentina all'International ChampionsCup. In un'intervista, il tecnico viola ha parlato anche dell'ipotesi De Rossi, ormai sfumata vista l'imminente chiusura col Boca: "Ci abbiamo provato, ci ha pensato un po', era tentato ed alla fine non se l'e'sentita di giocare in un'altra squadra italiana e non ci sono state piu' possibilita'. Il nostro mercato? Non posso commentare tutti i nomi che escono, alcuni veri, alcuni romanzati, altri fittizi non per mia scelta. Ho fiducia in Prade', e' funzionale focalizzarsi sulla sua prima conferenza stampa circa le caratteristiche dei giocatori che stiamo cercando".
Dzeko all'Inter la prossima settimana. Nella trattativa anche un altro giallorosso: Kolarov?
Eleonora Trotta, direttrice di calciomercato.it, riferisce la notizia che la settimana prossima può chiudersi l'affare che porterà Dzeko all'Inter. La novità è che nell'affare potrebbe rientrare un altro calciatore della Roma.
Chissà che non possa essere Kolarov, di cui già nelle scorse settimane si è parlato in chiave nerazzurra.
Mancini firma e si allena subito. Preso a 15 milioni più 8 di bonus
IL TEMPO - BIAFORA - Primo giorno da romanista per Gianluca Mancini, acquistato dalla Roma in prestito per 2 milioni, con riscatto obbligatorio a 13 milioni più altri 8 di bonus. Il difensore ieri ha firmato fino al 2024, si è sottoposto alle visite a Villa Stuart e si è subito allenato nel pomeriggio: «Ho voluto fortemente la Roma, un orgoglio essere qui».
Pallotta torna nella Capitale a settembre
IL TEMPO - BIAFORA - Pallotta è pronto a tornare a Roma. Ad oltre un anno di distanza dalla sua ultima visita in città, per settembre il presidente ha fissato il viaggio nella Capitale, salvo cambi di programma con lui sempre possibili. L'imprenditore americano, in vacanza in giro per l'Italia, ha tanta curiosità, come d'altronde tutti i tifosi giallorossi, per la prima uscita di Fonseca alla guida della Roma. Oggi pomeriggio alle 17.30, dopo una seduta di lavoro anche al mattino, andrà in scena l'amichevole con il Pro Calcio Tor Sapienza, selezione neopromossa in Serie D. La sfida, visibile sul canale ufficiale del club e chiusa ai tifosi, non vedrà la presenza di Zaniolo, appena tornato, e degli infortunati Gonalons e Riccardi, mentre è in dubbio Kluivert per una leggera botta rimediata nell'allenamento di martedì. Il tecnico portoghese dovrebbe far ruotare molto gli uomini a disposizione ed ha aggregato al gruppo anche qualche giocatore della Primavera.
De Rossi al Boca, trova Caicedo
IL TEMPO - BIAFORA - Il biglietto è già stampato, l'esperienza argentina ora è pronta ad iniziare. De Rossi ha scelto di continuare la carriera da calciatore con il Boca Juniors, dopo aver trascorso tutta la vita con la maglia della Roma. La decisione dell'ex capitano giallorosso è arrivata dopo un lungo periodo di riflessione, nel quale ha rifiutato le proposte di diverse società italiane, in primis la Fiorentina, e messo da parte alla fine la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo a seguito del mancato rinnovo di contratto con il club di Pallotta. DDR, intercettato da Il Tempo sotto casa dove poco dopo è spuntato anche papà Alberto, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione prima dell'ufficialità. Ha programmato la partenza da Fiumicino per il weekend, come confermato da un'amica di famiglia: «Daniele va al Boca Juniors, si imbarca in questi giorni, è tutto fatto. La moglie Sarah lo raggiungerà più avanti». De Rossi è stato convinto da una corte spietata di Burdisso, attuale direttore sportivo degli Xeneizes, che oltre al centrocampista di Ostia ha chiuso gli acquisti di Hurtado e Salvio.
Il dirigente ha messo sul piatto un contratto di otto mesi con un ingaggio da 500mila euro e ha puntato tutte le fiches sulla voglia di De Rossi di non smettere con il calcio giocato, potendo inoltre far leva sulla profonda ammirazione che il campione del Mondo del 2006 ha sempre avuto nei confronti del Boca (e dei suoi tifosi), da cui aveva ricevuto alcuni anni fa in regalo una maglia. In Argentina festeggerà subito i 36 anni e potrà indossare lo storico numero 16 in Copa Libertadores: verrebbe infatti inserito in lista a partire
dagli eventuali quarti di finale (il 24 e il 31 il Boca affronta l'Atletico Paranaense negli ottavi) al posto di Sanchez (maglia 16), prodotto del settore giovanile gialloblù, mentre in campionato rileverà la casella di Fabra, diventato cittadino argentino.
Una delle grandi speranze di De Rossi è di poter affrontare il River Plate nella semifinale della massima competizione sudamericana, regalando ai nuovi tifosi la rivincita dopo la sconfitta in finale della scorsa stagione, e per poter disputare così almeno un Superclasico tra le mura amiche del mitico stadio Bombonera. La prima giornata del campionato argentino è in programma il 28 luglio con la sfida tra gli uomini del tecnico Alfaro e l'Huracan, ma con l'attuale formula non prevede una partita di andata e di ritorno con il River: unica sfida a settembre al Monumental. Curiosamente De Rossi potrebbe ritrovare con sé un vecchio avversario: Caicedo, attaccante della Lazio, è stato sondato dal club di Buenos Aires, alla ricerca di un possibile sostituto del partente Benedetto, destinato al Marsiglia. La punta ecuadoregna ha ancora un anno di contratto con i biancocelesti ed accetterebbe di ritornare in Sudamerica soltanto davanti ad un'importante offerta d'ingaggio. Una volta chiusa l'esperienza in Argentina, De Rossi tornerà in Italia dove lo aspetta Mancini con un posto nello staff azzurro. Il futuro da allenatore è pronto, con tanto di iscrizione al Supercorso di Coverciano. A meno che l'atmosfera della Bombonera non lo convinca a continuare ancora.
Ecco Mancini: «Una rete nel derby il mio sogno»
LEGGO - BALZANI - «E’ un orgoglio essere qui, non vedo l’ora di iniziare. Spero di segnare un gol al derby». Si presenta così Gianluca Mancini mentre mostra la sciarpa della Roma all'entrata di Villa Stuart dove ieri mattina ha svolto con successo le visite mediche. Il difensore, arrivato dall'Atalanta per un costo complessivo di 26 milioni, ha firmato un quinquennale da 2 milioni a stagione e già oggi sarà a disposizione di Fonseca per l’amichevole a porte chiuse col Tor Sapienza (ore 17,30 su Roma Tv). Ecco la probabile formazione: Pau Lopez, Florenzi, Fazio, Jesus, Spinazzola, Cristante, Coric, Under, Pastore, Kluivert e Schick. Proprio Under a Roma Tv ha parlato di Fonseca: «Il mister ha mandato messaggi importanti alla squadra, ha grinta e i suoi allenamenti sono molto faticosi. Mi ricorda Di Francesco. Io conto di segnare più di 13 gol quest’anno».
E a Buenos Aires sono già tutti pazzi per De Rossi
LEGGO - BALZANI - Da Roma a Buenos Aires, dall'Olimpico alla Bombonera. Daniele De Rossi diventa l'eroe di due mondi lontani, ma forse nemmeno troppo, che si incroceranno nel nome dell’ex capitano pronto a firmare un contratto di 6 mesi col club che fu di Maradona e Samuel. La notizia ha mandato in fibrillazione tutta l'Argentina con i media che hanno “sbattuto” in prima pagina la faccia grintosa di Daniele e i social letteralmente impazziti per il numero 16. “Un jugador legendario”, il titolo di Olè. “Un eroe italiano alla Bombonera”, quello del Clarin. Ma pure a Roma la decisione di De Rossi è stata vissuta come una festa: dai tifosi romanisti (che non lo vedranno con un’altra maglia italiana) e dai tanti argentini della capitale.
Tracce di Boca sono sparse, infatti, anche a Roma. Per esempio al Gregory Bar di Boccea dove i proprietari sono due fratelli di Buenos Aires, ultrà dei Xeneizes. “E’ un grande acquisto. Se penso a un giocatore italiano che poteva vestire questa maglia penso a De Rossi. Peccato resterà solo 6 mesi ma ce lo godremo”, dichiara felice il proprietario Silvano. Altro covo dei tifosi gialloblu è il ristorante argentino Gauchos, di proprietà proprio di un amico di Burdisso (il ds del Boca che ha condotto la trattativa) e dove si ritrovano da anni i giocatori sudamericani della Roma. “Una scelta intelligente di Daniele che vestirà una maglia cucita proprio per lui. Ha il carattere giusto. Seguiremo tutte le sue partite”, le parole di Max. Al Boca intanto preparano la festa per Daniele che sarà annunciato entro domani e presentato in grande stile alla Bombonera. Per l’occasione chissà che il club non decida di omaggiare De Rossi con il primo inno della Roma. Infatti, la “Canzone di Testaccio” fu composta sulle note di “Guitarrita”, un tango scritto dagli argentini Bixio Cherubini e Armando Fragna nel 1930.
Fonseca lo chiama, Higuain risponde
IL TEMPO - AUSTINI - «Pronto Gonzalo? Sono Paulo Fonseca». Lunedì scorso, squilla il telefono di Higuain e dall'altra parte c'è l'allenatore della Roma, che scende ufficialmente in campo (col placet della società e della Juventus) per convincere il Pipita ad accettare la proposta giallorossa. Una mossa che conferma l'attivismo dell'allenatore portoghese anche sul mercato: aveva già chiamato, fra gli altri, Fred, Diawara, Veretout e Mancini. E sembra aver sortito effetti positivi: i club, ora, sono lievemente più ottimisti sulla chiusura di un affare che resta comunque assai complesso. Fonseca ha spiegato a Higuain quanto lo consideri centrale nel suo progetto di rifondazione e gli ha dato appuntamento alle prossime settimane sperando che nel frattempo la trattativa possa davvero decollare. Il bomber argentino ha ringraziato e apprezzato, quel «no» iniziale recapitato alla Roma adesso è un muro con più di una crepa. La partita è in mano a Nicola Higuain, l'agguerrito fratello-procuratore. Prima ha annunciato che il fratello «in Italia giocherà solo nella Juventus», poi ha accompagnato la notizia del suo sbarco in Italia al motto di «andiamo a combattere fino alla fine». Combattere, sì, perché va trovata un'intesa sulla separazione del Pipita dalla Juventus.
Sul bilancio bianconero Higuain pesa ancora 36 milioni di ammortamento residuo, oltre a un ingaggio per altri due anni da 15 milioni lordi a stagione più bonus. Come accaduto con Milan e Chelsea la stagione scorsa, la Juve è pronta a cedere il centravanti in prestito oneroso con un riscatto che stavolta però deve essere garantito. Ma la Roma non può accollarsi un investimento del genere per intero, dovrà per forza di cose spalmare l'ingaggio del Pipita su 4 anni di contratto e per far quadrare i conti c'è bisogno che i bianconeri facciano la loro parte. O con una ricca buonuscita al giocatore o, più difficile, col rinnovo con stipendio e ammortamento a quel punto diluiti su più anni. Si attende l'esito del faccia a faccia tra Nicola Higuain e il ds juventino Paratici programmato per oggi, prima della partenza della squadra per la tournée in Asia. Il resto spetta a Sarri, a cui la società ha chiesto di parlare chiaro col suo «pupillo»: il tecnico dirà a malincuore a Higuain che stavolta non potrà puntare su di lui.
La Signora, tra l'altro, ha scelto il sostituto: è Icardi, in rotta con l'Inter (stanziati 40-45 milioni) che a sua volta deve trovare l'intesa con la Roma per Dzeko: offerta ferma a 10 milioni, alzabile fino a 12, Petrachi ne vuole 20. Il diesse intanto è volato ieri a Milano. Da limare la trattativa per Veretout: ballano ancora un paio di milioni con la Fiorentina (16-18 milioni oltre i bonus) e non c'è accordo con l'agente su commissioni e ingaggio. Qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa per non far saltare il banco. La Roma nel frattempo non ha mollato il baby Almendra del Boca, la nuova squadra di De Rossi: recapitata da Baldini a Burdisso e all'agente una proposta da 14 milioni più bonus. Alternativa a Veretout o innesto in più a centrocampo? Da capire e dipenderà anche dal futuro dei vari Zaniolo, Cristante, Nzonzi, Gonalons, Pastore e Coric. Sul mercato c'è anche Florenzi, finito nel mirino del Tottenham che ieri ha venduto Trippier: con gli Spurs la Roma ha in piedi il discorso su Alderweireld, gli inglesi hanno convocato il belga per la tournée e non vogliono fare sconti sulla clausola da 27.6 milioni. L'eventuale inserimento di Florenzi nell'affare potrebbe sbloccare l'impasse.
Mancini, firma e subito in campo: «Segno nel derby»
IL CORRIERE DELLA SERA - «Un gol al derby? Speriamo». Questo l'auspicio di Gianluca Mancini, accolto ieri a Villa Stuart da diversi tifosi. Per il difensore un quinquennale, all’Atalanta 2 milioni per il prestito oneroso, 8 di bonus e 13 per il cartellino, più il 10% sulla futura rivendita. «Non vedo l’ora di iniziare. Essere parte di un club così prestigioso mi ripaga di tutti i sacrifici fatti finora», le prime parole del nuovo difensore della Roma. Il primo allenamento nel tardo pomeriggio di ieri.
Nel frattempo Zaniolo attende la chiamata di Petrachi per il rinnovo del contratto. Piace al Tottenham, così come Florenzi, e potrebbe essere inserito nella trattativa che porterebbe in giallorosso Toby Alderweireld. Molto interessata all'ex Inter anche la Juventus, disposta ad intercedere nella trattativa tra Roma ed Higuain per avere una corsia preferenziale per arrivare al classe '99. Manca solo l'ufficialità, invece, per Jordan Veretout alla Roma: l’ormai ex viola due giorni fa ha parlato con il tecnico, che gli ha ribadito la sua centralità nel progetto romanista. I club stanno limando gli ultimi dettagli dell’accordo che lo porterà nella Capitale, dove è atteso nelle prossime ore. Oggi pomeriggio prima uscita stagionale per la formazione giallorossa, che a Trigoria (a porte chiuse) affronterà la Pro Calcio Tor Sapienza, che milita in Serie D.
Rivoluzione in campo
IL CORRIERE DELLA SERA - Si cambia. Tutti. O quasi. Quattro delle prime sei classificate dell’ultima stagione hanno oggi un altro allenatore. Ma c’è di più. C’è una mutazione di idee, uomini, strategie. Soprattutto strategie, nel senso proprio di sistemi di gioco. La tattica. Il modo di provare ad arrivare in porta, di cercare il gol. È la rivoluzione della serie A, che si trasforma perché è costretta farlo. Ed è una trasformazione reale, profonda, radicale. Perché a insegnarlo è la storia stessa, quella vera: per ribaltare la dittatura, l’unica soluzione è la rivoluzione. Ma che la serie A si appresti a vivere una stagione di svolta lo dimostra ancor di più il fatto che qui pure i dittatori si stiano preparando a un anno zero. Le altre cambiano per riprendersi il futuro e, per farlo, l’unica strategia è provare almeno ad avvicinarsi alla Juve cannibale degli otto scudetti filati (...). Dopo l’ultima deprimente annata la Roma affida la sua ripartenza alle idee fresche del portoghese Fonseca e ai molti volti nuovi che sono già arrivati: Paul Lopez, Mancini e Spinazzola in difesa più Veretout e Diawara a centrocampo. Il neo d.s. Petrachi sta architettando il colpaccio Higuain: è il prescelto per il ruolo di centravanti di manovra in un 4-2-3-1 d’interpretazione più offensiva rispetto a quello di Ranieri, che era spesso un 4-5-1.