Impazza la protesta dei tifosi romanisti verso Pallotta. Sito USA tempestato di messaggi

I tifosi della Roma si stanno facendo sentire attraverso i tanti striscioni apparsi in tutto il mondo nei confronti di James Pallotta e Franco Baldini per la decisione di non rinnovare il contratto a Daniele De Rossi. La protesta, però, non finisce qui e nei giorni scorsi i social network di varie testate americane e di Boston in particolare sono state invase da messaggi di supporter romanisti che prendevano di mira l'attuale numero 1 del club giallorosso. A ricevere tantissimi messaggi è stato il sito boston.com, che oggi ha pubblicato un articolo in merito alla faccenda. Il portale statunitense  conta oltre 390.000 fan e dopo alcuni giorni, la testata americana ha approfondito l’argomento e pubblicato un articolo a riguardo firmato dal giornalista Hayden Bird:

Ecco perché i tifosi di calcio italiano hanno bombardato di commenti la pagina Facebook di Boston.com“.

Luca Martano, vicepresidente del Roma Club New York, ha parlato di quanto sta accadendo:

“Eravamo al nostro top (la semifinale di Champions, ndc), in un anno abbiamo raggiunto il punto più basso. Per noi, soprattutto per noi tifosi romanisti di Roma come me, De Rossi è uno di noi. È un tifoso in campo, che festeggia i gol esattamente come facciamo noi. Questo è un cambiamento che non vogliamo accettare e non accetteremo“.

Anche Peter Gianascol Olson, fondatore del Roma Club di Boston, ha espresso il suo parere:

Credo che il problema di De Rossi sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto perdere la pazienza“.

James Pallotta è stato chiamato dal sito per avere la sua opinione ma non ha voluto rispondere. Questa mancata comunicazione non ha fatto altro che aumentare la rabbia sulle pagine Facebook dei romanisti che le hanno esternate ai media di Boston come appunto boston.com, The Boston Globe, The Boston Herald, WBZ.

Lo stesso Martano ha poi aggiunto:

Sono ancora sorpresoCredo che neanche Pallotta se lo aspettasse. Comunque mi concentrerei di più sugli striscioni apparsi in tutto il mondo. Lo abbiamo fatto qui a New York, così come a Londra, in Germania, in Australia. Ieri abbiamo ricevuto un messaggio da un tifoso della Roma in Siria. E soprattutto a Roma. È qualcosa che non credo sia mai successa prima, qualcosa di unico. Spero che Pallotta prenda il tutto in considerazione, ma non ne sono così sicuro“.


Il Tottenham fa sul serio per Zaniolo, ma la Roma vuole trattenerlo in rosa

Dopo una stragione giocata ad alti livelli, in cui ha messo in mostra tutto il suo talento ed i suoi margini di crescita, la Roma dovrà fare di tutto per mantenere in rosa Nicolò Zaniolo. Il giovane talento, come riferisce Sky Sport 24, è finito nel mirino del Tottenham che sarebbe pronto a sferrare l'attacco decisivo subito dopo la finale di Champions League. La Roma, d'altra parte, non vuole perdere Zaniolo e sta organizzando un incontro con il suo entourage per discutere di adeguamento contrattuale.


Allenamento Parma, terapie per Gervinho, Inglese e Rigoni

Il Parma, prossimo avversario della Roma, si è allenato in vista del match di domenica prossima all'Olimpico. I ducali, come riferisce il sito parmacalcio1913.com, hanno cominciato la seduta con il riscaldamento per poi concentrarsi su tecnica, possesso palla e partitella a campo ridotto. Risentimento muscolare per Gervinho, che è in dubbio per la Roma e ha sostenuto terapie insieme ad Inglese e Rigoni. Personalizzato per Sierralta.


Ranieri: "Questa squadra ha futuro e potrà far bene. Per carattere non mollo mai"

Claudio Ranieri, attuale tecnico della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per il sito ufficiale della società giallorossa (asroma.com).
Queste le sue parole:

Mister, a quasi tre mesi dall’inizio di questa esperienza che bilancio si sente di poter fare in vista di Roma-Parma?
Il bilancio è positivo. Al momento del mio arrivo avevo trovato una situazione di scoramento generale della squadra, i ragazzi erano abbattuti perché speravano di fare meglio. Devo dire che qui a Trigoria ho avuto l’appoggio di tutti. E anche della squadra, perché ha saputo reagire, è stata positiva e vogliosa. Non si arriva con la bacchetta magica. Alla prima partita siamo stati molto fortunati contro l’Empoli, più avanti ci sono state SPAL e Napoli e da lì in poi abbiamo cambiato la strategia tattica. Avevo la necessità di far sentire più sicuri i difensori e piano piano le cose sono migliorate. Questa squadra ha un futuro, perché ci sono dei giovani molto interessanti: sono sicuro che potrà far bene”.

Quali sono gli aspetti positivi e quelli che l’hanno delusa?
Gli aspetti positivi sono proprio legati alla solidità difensiva, che prima mancava. Un aspetto negativo è il gol subito a Genova nei minuti di recupero. Anche se Mirante, poi, ci ha fatto quella parata sul calcio di rigore. Oltre a Sassuolo-Roma, in cui abbiamo creato più occasioni di ogni altra partita senza tuttavia riuscire a segnare. C’è ancora una possibilità remota di entrare in Champions League. Bisognerà fare cinque gol e vedere ai risultati delle altre? E noi ci proveremo. Io sono fatto così, come carattere non mollo mai e devo provarci fino in fondo. Se non ci riusciremo faremo i complimenti agli altri”.

Quanto ha inciso la situazione della squadra sul tipo di calcio che ha scelto in queste settimane?
Quando si arriva in corsa, verso il finale di stagione, tutto è condizionante. Io sono un allenatore che chiede organizzazione ed equilibrio tattico. Tutto questo incide sul mio modo di vedere il calcio. È logico che anche a me piace pressare novanta minuti in avanti e poi ripiegarsi, ma credo sia meglio non tenere troppo palla, perché l’altra squadra si chiude e poi devi trovare il modo di aprire le difese. Anche per questi motivi, cerco sempre di giocare in velocità. So che fare il mio calcio non è facile e per questo sono contento di quello che hanno fatto i miei giocatori”.

Ha cambiato spesso il sistema di gioco, a dimostrazione che nella sua idea di calcio non esiste solo un modo di schierare la squadra in campo.
“Io ho iniziato a fare i miei cambiamenti sul sistema di gioco quando allenavo il Cagliari nel 1990. Nel girone di andata eravamo straultimi in classifica e tutti ci davano come retrocessi. All’epoca si giocava con il 3-5-2 e solo il Milan di Sacchi si schierava con il 4-4-2. Io nella seconda parte di campionato cambiai diverse volte tra 4-4-2 e 3-5-2 e mi salvai con una giornata di anticipo. Mi piace cambiare, ma dipende sempre dalla squadra e da quanto si può lavorare con i ragazzi. Ho preso in mano una squadra esperta, che sapeva già il fatto suo. Se noi lottiamo fino all’ultima giornata è perché prima è stato fatto bene. Che poi non sia stato tutto così fruttifero ci sta, fa parte delle annate. Il mondo del calcio è così”.

Qual è partita che le lascia il ricordo migliore?
Forse quella contro la Juventus, è stata molto bella. È vero che Mirante ha fatto tre capolavori, ma un portiere è lì anche per quello: l’anno scorso quanti ne ha fatti Alisson? Siamo stati bravi ad approfittarne al momento giusto e siamo riusciti a vincere la partita, regalando una bella soddisfazione ai nostri tifosi presenti allo Stadio Olimpico”.

Qual è il calciatore da cui ha avuto maggiori soddisfazioni in termini di crescita?
Io credo che Fazio e Nzonzi abbiano fatto vedere le loro capacità. Federico lo conoscevamo già. Steven non aveva incontrato i favori del pubblico. Io lo avevo già cercato al Leicester, una volta partito Kanté volevamo prenderlo. Forse sapere che già lo stimavo gli ha dato quel quid in più per far vedere di che pasta è fatto. Gioca sempre a due tocchi e riesce a recuperare delle palle incredibili come una piovra. Certo, nel calcio italiano deve migliorare nella verticalizzazione, lui invece rischia di meno e gioca sempre per il compagno. Mi sembra di rivedere Thiago Motta all’Inter, non perde mai la bussola, è sempre calmo e a disposizione della squadra. Credo che la Roma con lui abbia fatto un ottimo acquisto”.

È Genoa-Roma la partita che le lascia più rimpianti per come sono andate le cose?
Sì. Non era facile vincere e avevamo trovato il varco giusto per far gol. Prendere il pareggio su palla inattiva considerate le caratteristiche della nostra difesa mi è dispiaciuto molto. Ci avrebbe proiettati all’Olimpico contro la Juventus con un tifo ancora più appassionato. E poi con due punti avremmo avuto più possibilità di entrare in Champions League”.

Cosa si sente di dire in vista di una partita che rischia di non poter permettere alla squadra di raggiungere quell’obiettivo?
Questa squadra ha lottato per cercare di entrare in Champions League. Come ho già detto, ci sono delle annate positive e negative. È come in agricoltura: il contadino può fare sempre lo stesso lavoro, ma ci sono annate in cui il vino è meraviglioso e annate in cui esce diverso da come lo si vorrebbe. Dipende da mille fattori. Purtroppo è andata così, ma l’impegno, l’abnegazione e il senso di appartenenza ci sono sempre stati”.

Nell’ultimo post partita alcune sue parole hanno fatto discutere: ha parlato di una Roma che dalla prossima stagione potrebbe non essere pronta a giocarsi un posto in Champions. Ci approfondisce questo pensiero?
Bisogna vedere come cambierà la squadra del prossimo anno e capire che allenatore verrà. Questo gruppo sta lottando fino in fondo in un’annata che è andata male. Io non voglio caricare di responsabilità il mio successore. Sarebbe troppo facile. Io dico che questa è una buona squadra e che negli ultimi anni è sempre andata in Champions. E allora diciamo che la prossima squadra dovrà entrare in Europa League, voliamo più in basso. Se poi c’è l’anno buono, vorrà dire che entrerà in Champions League e sarà una bella sorpresa. Io sono sempre stato così, meglio non caricare di aspettative i tifosi e, di conseguenza, allenatori, Società e tutto il sistema. Se contro il Parma riuscissimo a entrare in Champions ovviamente entrerebbero più soldi. Questa Società ha sempre messo in chiaro di voler mantenere il bilancio a posto e credo che sia giusto. Quando sono tornato ho visto tantissimi cambiamenti, tante cose che prima non c’erano, vuol dire che i soldi qui sono stati spesi e le cose sono state fatte bene. Ovviamente ai tifosi di tutto ciò che che non si vede non importa nulla, loro vogliono vedere solo la squadra lottare sul campo. Un tifoso giustamente pensa così. Io che sono allenatore dico che qui c’è un’ottima struttura, c’è una grande Società e c’è una grande crescita”.

Quanto la emoziona vivere in panchina l’ultima partita da allenatore della Roma?
Io mi emoziono sempre sulla panchina della Roma. Entro in campo dopo l’inno perché altrimenti mi emoziono troppo. Voglio restare freddo e lucido fino in fondo. Dato che è l’ultima ci tengo a ringraziare il Presidente perché mi ha dato l’opportunità di guidare ancora una volta la squadra del mio cuore”.

E sarà anche l’ultima partita in giallorosso di Daniele, è un’emozione in più?
Lo sarà per lui, per i tifosi che vedranno Daniele per l’ultima volta con la fascia da Capitano sul campo e con la maglia della Roma. Ogni tifoso si è identificato in lui, per quella voglia che ha, per quello spirito combattivo che ha sempre fatto vedere. Mi auguro che domenica sia una giornata caratterizzata da un saluto pieno di amore”.

Cosa ha rappresentato per la sua carriera, nella quale ha raggiunto il traguardo più clamoroso della storia del calcio contemporaneo, mettersi in gioco per questi tre mesi per la Roma?
Per me Roma rappresenta tutto. Quale tifoso non accetterebbe di guidare la propria squadra del cuore anche solo per una partita? Io sono stato chiamato in un momento difficile. Fosse stata un’altra squadra non avrei mai accettato. Non mi sarei messo a rischiare così. Immaginate se dopo SPAL e Napoli avessimo continuato a perdere: le critiche sarebbero andate tutte su di me. Io queste cose le ho pensate, ma l’amore ti porta oltre il ragionamento pratico e freddo. Ho accettato prendendomi i rischi. Tutta la mia carriera è stata così, prima del Leicester sono arrivato secondo con la Roma, con la Juventus, con il Monaco, ma quelle sono piazze in cui sono arrivato sempre in un momento di necessità: non mi è mai stata costruita una squadra attorno”.

Che differenze vede oggi tra il calcio italiano e il calcio inglese?
Le differenze sono date da tanti fattori. La Premier League genera tanti soldi. E poi noi siamo ancorati troppo nei tatticisimi. Questo rallenta il gioco. Se un giocatore viene da lì, in Italia non rende subito. Ci vuole del tempo per capire il calcio italiano, quel mezzo metro più avanti, quella diagonale ben fatta. In Inghilterra, in Spagna e in Francia non sono così ingabbiati. In Premier amano la competizione e le squadre devono lottare dal primo al novantesimo. Ci si allena meno che in Italia, ma si fa tutto a mille all’ora. Nelle partitine se ne danno di santa ragione. Lo spirito che i tifosi vogliono è quello: vivere emozioni. E le emozioni si creano solo correndo e lottando su ogni pallone”.

È tornato spesso sul tema dello Stadio di proprietà: dalla sua esperienza diretta quanto incide nella crescita di un Club?
Io non riesco a capire come in Italia ci siano tutte queste difficoltà. Se penso che a Londra, tra tutte le categorie, ogni quartiere ha il suo stadio mi chiedo come è possibile che qui non ci riusciamo. Non solo a Roma, ma in tutta Italia. Ma per quale motivo? Io non lo capisco. Così si ferma il Paese, così si ferma tutto. Qual è la causa? La paura della corruzione? E allora state con gli occhi aperti”.

È quella la chiave per far crescere il calcio del nostro Paese?
Serve a mettere a posto i conti, altrimenti con il Fair Play Finanziario si blocca tutto. Guardate la Juventus. Chi fa uno stadio di proprietà è già un passo avanti”.

In più circostanze l'hanno chiamata in causa sul ruolo di Francesco Totti e lei ha spiegato che i giocatori hanno bisogno di tempo per imparare a diventare dirigenti. Ci fa capire il suo pensiero?
Spesso si pensa che giocare a calcio e fare il dirigente siano le stesse cose. Non è così, sono due mestieri diversi. Questo accade in tutti i lavori. Io non potrei fare il giornalista. Francesco ha smesso di giocare e lui sa cosa sente e cosa vuole fare, ma la crescita è graduale, non si nasce imparati. Certo è che lui di calcio ne sa”.

Al suo arrivo ci ha raccontato che due giorni prima aveva fatto un grande tifo per la squadra contro il Porto: da lunedì cosa succede, si rimette i panni del tifoso?
Non me li sono mai tolti. Sono e sarò sempre tifoso”.


Serturini: "Questa è stata la migliore stagione della mia carriera. A Roma ho trovato una grandissima società"

Annamaria Serturini, attaccante della squadra femminile giallorossa, è stato intervistato nel corso della rubrica Women's Weekly Review in onda su Roma TV. Questo uno stralcio delle sue parole che saranno trasmesse integralmente domani pomeriggio alle 18:30:

"Questa stagione è stata la migliore della mia carriera. Sono contenta di aver dato il mio contributo alla squadra per arrivare quarte in campionato. Ho fatto 13 gol, ma l'importante era la vittoria della squadra non i miei risultati individuali. Spero di continuare a segnare così anche l'anno prossimo. A Roma ho trovato una grandissima società ed un grande staff che ci ha dato tutto per lavorare al meglio, oltre a delle compagne di squadra fantastiche. Creare un gruppo è stata la cosa più importante e noi ci siamo riuscite, siamo una squadra dentro e fuori dal campo ed è un'arma in più"

Sulla Nazionale... 
"È stata una grandissima stagione, oltre che con la Roma anche con la Nazionale, con la mia prima convocazione. Non me l'aspettavo, era il mio sogno fin da bambina. Se ripenso al gol all'esordio mi vengono ancora i brividi".

Sulla stagione...
"È stata ricca di soddisfazioni perché non ci eravamo poste un obiettivo. Siamo arrivate quarte ed in semifinale di Coppa Italia, con un po' di rammarico per non aver centrato la finale. La Coppa Italia sicuramente sarà un obiettivo della prossima stagione. Il momento più difficile è stato ad inizio di campionato, quando abbiamo perso tre gare di fila. Siamo riuscite a non farci abbattere da quei risultati e, grazie alla collaborazione con tutto lo staff, ci siamo risollevate". 

Il momento più bello?
"Quando sono cominciate ad arrivare le nostre prime vittorie. Vincere con questa maglia è stato qualcosa di indescrivibile. Ci è mancata la determinazione e la cattiveria sotto porta, sono aspetti che dobbiamo migliorare in vista dell'anno prossimo. Verso la fine della stagione è subentrata anche un po' di stanchezza fisica che ha condizionato le nostre prestazione".

Sulle pause per le nazionali...
"Sicuramente delle pause troppo lunghe possono far perdere quel feeling con le compagne di squadra, rallentando il processo di crescita. Ad inizio stagione non ci siamo poste un obiettivo, poi giorno dopo giorno, con i risultati che miglioravano, abbiamo fissato il quarto posto come obiettivo".

Il prossimo anno?
"Puntiamo alla zona Champions".

Sul calcio femminile in Italia...
"Il livello si è alzato molto, spero che si continui così".

Infine, sui risultati contro le grandi squadre...
"Ci è mancata una vittoria contro una big del campionato, ma sicuramente l'anno prossimo miglioreremo. Dobbiamo ripartire dalla consapevolezza della nostra forza, lavorando sempre di più per lottare per i vertici della classifica".


La Roma non molla Sarri. Insieme a lui potrebbe arrivare Hysaj

Maurizio Sarri resta un nome caldo in ottica Roma. L'allenatore attualmente del Chelsea, con cui dovrà disputare la finale di Europa League, è pronto ad un incontro con la società londinese per capire il suo futuro. In caso di addio c'è la Roma alla finestra ed un suo arrivo in giallorosso, come riferisce Radio Kiss Kiss, sarebbe accompagnato dal terzino Hysaj. L'albanese del Napoli, fedelisismo di Sarri, non è indispensabile per Ancelotti e potrebbe lasciare i partenopei; ma su di lui vi sono anche due big europee.


Serra: "Per crescere serve un lavoro per avvicinare la gente al calcio femminile"

Katia Serra, ex calciatrice della nazionale con un passato nella Roma ed oggi commentatrice Sky, ha parlato del movimento calcistico femminile in Italia ai microfoni di Roma TV. Queste le sue parole durante la rubrica Women's Weekley Review:

Il calcio femminile?
"È uno sport che è ancora tutto da scoprire, per sfruttare tutte le potenzialità che ha. Prima di tutto bisogna permettere a chi ci lavora di diventare professionisti, vivendolo a pieno come un lavoro. Oltre a questo è necessario fare un lavoro sul territorio, per far avvicinare la gente al calcio femminile. Andrebbero poi costruiti degli impianti necessari agli eventi, per agevolare la presenza di pubblico e media. L'ultima cosa che potrebbe aiutare il calcio femminile a crescere è l'organizzazione di un evento come un europeo o un mondiale in Italia".

Sul campionato?
"Un campionato equilibrato ed avvincente, come ce lo aspettavamo. Ha dimostrato che la qualità delle partite è cresciuta sotto ogni punto di vista e che ha visto incrementato il numero di spettatori negli stadi, oltre all'attenzione mediatica. La Roma era una squadra giovane, aveva bisogno di tempo per dimostrare il proprio valore. Ha fatto un girone di ritorno interessante, ha avuto bisogno di tempo per mostrare il suo gioco, ha messo in luce delle giovani di grandi prospettiva. Ha palesato limiti difensivi e penso debbano rinforzarsi qui per un ulteriore salto di qualità".

Il prossimo anno?
"Sono salite in Serie A Inter ed Empoli, due squadre che hanno a disposizione le risorse necessarie per aumentare il livello di qualità del campionato e per giocarsi al meglio le proprie carte".

La Nazionale?
"Arrivare al mondiale dopo vent'anni di assenza è un bel traguardo. Bisogna avere l'ambizione di stupire e di fare bene. Ci sono squadre molto attrezzate, abituate a giocare a ritmi più alti. L'assenza di Salvai è una perdita grave per le azzurre. Bisogna saper gestire la stanchezza, perché si viene da una stagione molto impegnativa".


Pallotta smentisce, ma arrivano nuove conferme su un incontro con il fondo arabo

Pallotta ha smentito tutto, nessun incontro con Nasser Al-Khelaifi ed il fondo arabo per cedere la Roma. Ma pare non sia vero. Infatti, durante la trasmissione radiofonica 1927, la storia continua in onda su Centro Suono Sport, si è parlato di un incontro tra la Roma ed il fondo arabo già avvenuto nei primi giorni di maggio (tra il 4 ed il 5) presso l'Hotel San Regis dello sceicco Al-Thani. Non è chiaro se all'incontro abbia partecipato lo stesso Al-Khelaifi, ma i contatti sono proseguiti anche nei giorni successivi.
Incontri e dialoghi, ma non una vera e propria trattativa, con Pallotta che vorrebbe dapprima capire quanto possa influire la questione stadio in una possibile vendita della società.


Anche il Wolverhampton su Marega

Tra i nomi accostati alla Roma in attacco c'è anche Moussa Marega del Porto, messo nel mirino anche dal West Ham. Stando alle ultime indiscrezioni però, anche il Wolverhampton avrebbe messo gli occhi addosso al centravanti classe 1991 e sarebbe pronto a pagare la clausola che ammonta a circa 40 milioni di euro.


Allenamento Roma, domani in campo alle 11

La Roma scenderà nuovamente in campo a Trigoria per una sessione di allenamento domattina alle 11, in preparazione dell'ultima partita di campionato, in programma domenica sera contro il Parma. 


Cambia l'uomo della Disney nel cda della Roma

IL TEMPO.IT - BIAFORA - Esce Gold, entra Martin. Non si tratta di una partita o di una trattativa di calciomercato, bensì della sostituzione dell’uomo della Shamrock Holdings - il fondo di proprietà della famiglia Disney - nel Consiglio d’Amministrazione della Roma. In giornata i consiglieri hanno accettato le dimissioni di Stanley Phillip Gold, che lascia il board del club per motivi personali e professionali, dopo esserci entrato nell’estate del 2014 al posto di Mark Pannes. Il cda ha quindi deliberato di nominare al suo posto Gregory Scott Martin, come nuovo consigliere della società di Trigoria. Martin è stato scelto in rappresentanza dello stesso socio nel club.

E' stata inoltre convocata per il 24 giugno l'assemblea degli azionisti della Roma, che come ordine del giorno avrà anche i provvedimenti da adottare per la copertura delle perdite complessive registrate nei primi nove mesi dell’esercizio 2018/19.


Gold lascia il Cda della Roma

"Il Consiglio di Amministrazione di A.S. Roma S.p.A., riunitosi in data odierna, ha convocato l’Assemblea degli Azionisti presso la Sede Sociale in Roma, Piazzale Dino Viola n.1, per il giorno 24 giugno 2019, alle ore 15:00, in prima convocazione, ed occorrendo, in seconda convocazione, per il giorno 25 giugno 2019, stesso luogo alle ore 15:00. L’Assemblea sarà chiamata a deliberare, in sede straordinaria, in merito alla proposta di eliminazione, ai sensi degli articoli 2328 e 2346 del Codice Civile, dell’indicazione del valore nominale delle azioni della Società, e in merito ai provvedimenti ai sensi dell’art. 2446 del Codice Civile per la copertura delle perdite complessive registrate nei primi nove mesi dell’esercizio 2018/19. Nella medesima adunanza, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni rassegnate dal consigliere Stanley Phillip Goldcon efficacia dal 23 aprile 2019, presentate per motivi personali e professionali. Nell’accettare le dimissioni, il Consiglio di Amministrazione ha rivolto un sentito ringraziamento a Stanley Phillip Gold per l’impegno da questi profuso in favore della Società ed il contributo apportato nel periodo in cui ha ricoperto la carica di consigliere. Il Consiglio d’Amministrazione ha quindi deliberato di nominare Gregory Scott Martin, mediante cooptazione, quale nuovo consigliere della Società, qualificandolo come “non indipendente”, ai sensi delle applicabili disposizioni normative. L’amministratore così nominato rimarrà in carica fino all’Assemblea degli Azionisti come sopra convocata, che sarà pertanto chiamata a deliberare, in sede ordinaria, sulla nomina di un membro del Consiglio di Amministrazione in sostituzione del consigliere dimissionario".