Veretout, nuovo tentativo del Milan per il centrocampista viola

La telenovela legata a Jordan Veretout si apre di un nuovo capitolo. Il giocatore viola continua ad allenarsi da solo nel ritito della Fiorentina a Moena nonostante varie squadre della serie A siano interessate a lui. Tra queste è cominciata una vera e propria guerra tra Milan e Roma. Il club rossonero infatti, come spiegato dal giornalista Gianluca di Marzio sul suo profilo Twitter,  domani mattina avrebbe fissato un nuovo incontro con la viola per provare a limare la distanza tra domanda e offerta. In vantaggio, per il momento, restano i giallorossi, forti anche di una migliore offerta al calciatore.


Roma, in questa sessione di mercato già spesi 95 milioni

La Roma, pochi giorni fa, ha acquistato l'estremo difensore Pau Lopez dal Betis Siviglia pagandolo 23,5 milioni di euro. Con la spesa per il portiere spagnolo, il club giallorosso, è entrato nella top ten dei club europei per investimenti in questa finestra di calciomercato. Nello specifico, i capitolini, si piazzano attualmente al settimo posto con una spesa di 95 milioni di euro. Più di giganti come i due club di Manchester (il City con 90 milioni è nono, lo United undicesimo a quota 72). Al primo posto c'è il Real Madrid. I blancos hanno fin qui speso ben 303 milioni di euro, oltre cento in più dell'Atletico Madrid secondo con 196 milioni di investimenti. Completa il podio l'attivissimo Borussia Dortmund a quota 127 milioni, poi Bayern Monaco (118) e Barcellona (113). Le altre italiane? Il Napoli è dodicesimo a 72 milioni di spesa, l'Inter 14^ con 61,5 milioni. La Juventus, invece, è solanto ventiseiesima con 40 milioni anche Bologna (18°, 50,5), Sampdoria (21^, 48,26) e Genoa (24^, 44 milioni). A riportarlo è il sito Tuttomercatoweb.com

 

Zaniolo 11° nella lista degli Under 21 più preziosi

Questo il comunicato apparso sul sito mysoccerex.com, in merito ai giocatori under 21 più preziosi. Tra questi anche Nicolò Zaniolo:

In collaborazione con Prime Time Sport, la Soccerex ha stilato la classifica dei 20 giocatori Under 21 più "preziosi". Prendendo in considerazione l'età, la posizione in campo, il club in cui il calciatore milita, il contratto con la relativa scadenza, i minuti giocati, gli eventuali infortuni e la qualità tecnica, il primo in classifica è Kylian Mbappé del Paris Saint-Germain e campione del Mondo con la Francia, che vale 234,8 milioni di sterline, pari a 261,6 milioni di euro.

Podio completato da Jadon Sancho del Borussia Dortmund in seconda posizione con un valore di 120,3 milioni di euro, seguito al terzo gradino dal talento dell'Ajax, ora in odore di trasferimento, Matthija de Ligt, valutato 74,5 milioni di euro. Scorrendo la speciale classifica, in cui figurano tra gli altri Kai Havertz del Bayer Leverkusen, Alexander-Arnold del Liverpool, Joao Felix passato dal Benfica all'Atletico Madrid, Donnarumma del Milan c'è anche il giallorosso Nicolò Zaniolo. Il centrocampista classe '99, che si è messo in evidenza alla prima stagione con la Roma, occupa l'11° posizione con un valore pari a 45,3 milioni di euro.


Allenamento Roma, test fisici per la squadra

I giallorossi sono scesi in campo nel pomeriggio a Trigoria per la seconda sessione d'allenamento quotidiana agli ordini di Fonseca. Dopo la seduta mattutina, divisa in lavoro atletico e tattico, nel pomeriggio la squadra svolgerà dei test fisici. 


Tra Mancini e Nkoulou c'è Alderweireld. Il centrale del Tottenham ha detto sì alla Roma

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sembrava tutto fatto per Gianluca Mancini che, fino a due giorni fa, doveva essere il designato erede di Manolas. Forse l'Atalanta ha tirato troppo la corda, sparando alto, e Petrachi ha fatto un passo indietro. Le cifre per arrivare al centrale nerazzurro, infatti, superavano i 25 milioni. Il ds giallorosso ha infatti virato su Nkoulou del Torino, per il quale è stata presentata una prima offerta da 10 milioni di euro più il cartellino di Perotti. I dissapori di Petrachi con la sua ex squadra e l'inaggio di Perotti (3 milioni attuali, difficilmente sostenibili dal Torino) rendono la trattativa tutt'altro che semplice.

Il nome caldo delle ultime ore, però, è quello di Toby Alderweireld, centrale del Tottenham del quale Pochettino sarebbe disposto a privarsi. Nella giornata di oggi Gianluca Petrachi ha incontrato il suo agente, Stijn Francis, che ha fatto sapere al ds giallorosso la volontà del giocatore di accettare di buon grado il trasferimento a Roma. Alderweireld ha una clausola rescissoria di circa 30 milioni di euro valida fino al 25 luglio, ma, vista la scadenza contrattuale nel 2020, l'affare si può chiudere intorno ai 10 milioni, con la Roma che cercherà di scendere fino a 7-8. Manca soltanto la definizione dell'ingaggio: il belga, infatti, con gli Spurs percepisce un guadagno di 4 milioni di euro a stagione. La Roma, al momento, è disposta ad offrire un quadriennale da 3,5 milioni più bonus.

Non resta che trattare con il Tottenham. A colloquio col presidente Daniel Levy ci andrà Franco Baldini, il metting tra i due è previsto già per la giornata di domani.


Pronte le partenze, ma gli arrivi?

INSIDEROMA.COM - Come ogni estate, c'è chi parte e c'è chi arriva. In uscita da Trigoria sono previsti: Marcano di ritorno al Porto, Gerson che scalpita per il Flamengo, Dzeko destinazione Inter e il Cagliari richiede Defrel. Alla lista delle partenze si potrebbe aggiungere, fino a prova contraria, una nuova meta per Florenzi: Monchi ha richiesto il centrocampista per infoltire la rosa del Siviglia e la Roma chiede 30 milioni.
Gli arrivi nella capitale, tuttavia, sono più confusi: il bosniaco ormai è già proiettato nel club neroazzurro e i giallorossi hanno puntato all'acquisizione di Higuain ma quest'ultimo non è così convinto. Impegnato nel ritiro con la Juventus, le sue intenzioni sarebbero quelle di convincere Maurizio Sarri a tenerlo con lui ma la verità è che non gli piace abbastanza. La Roma non smette di sperare un'inversione di rotta, ma nel frattempo è costretta a guardare altrove e posa lo sguardo su Mariano Diaz che, come lo juventino, punta a rimanere dov'è. Petrachi continua a puntare su Veretout e si avvicina alle richieste della Fiorentina, quindi senza inserire contropartite tecniche, opzione su cui avanza invece il Milan con Biglia.
Nel frattempo spunta il nome di Toby Alderweireld: data la difficoltà per Mancini dall'Atalanta, la società capitolina incalza per il calciatore belga ora in forze al Tottenham. Il giocatore comunica già la sua disponibilità: contrattualmente ha una clausola rescissoria di 30 milioni di euro fino al 25 luglio ma è legato al club fino al 2020. Da parte sua, la dirigenza sta pensando seriamente ad un piano strategico e potrebbero mettere sul tavolo un contratto triennale.
Insomma, è chiaro chi se ne va ma non lo è altrettanto chi verrà a riempire quei vuoti.


Pau Lopez, l'entusiasmo di cui la Roma ha bisogno

INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - La porta della Roma ha un nuovo volto. Direttamente dal Betis, Petrachi ha riempito i pali giallorossi con Pau Lopez: dopo il magnifico Allison è approdato lo svedese Olsen che non ha potuto colmare il vuoto lasciato dal precedente e non è stato all'altezza dell'eredità. Ma la dirigenza è stata chiara: sostituire chi non fosse convinto e determinato a combattere per la scalata calcistica che aspetta una Roma rinnovata come questa.

Arrivato da un paio di giorni, ha firmato il contratto che lo lega ai giallorossi fino al 2024 e da subito ha lasciato trasparire la sua felicità: "È quasi impossibile dire di no ad un club come la Roma. Questo rappresenta un passo in avanti importante nella mia carriera. Sono felice della fiducia riposta in me da questo grande club, mi sento pronto ad affrontare questa nuova sfida”.
Le stesse aspettative del ds che, secondo quanto riportato da LaGazzetta.it, ripone nel neo acquisto molte speranze: “Sono molto soddisfatto dell’arrivo di Pau Lopez in squadra. Pur essendo un ragazzo ancora molto giovane vanta 100 presenze in un campionato estremamente competitivo come la Liga. Sono convinto che potrà fare bene anche da noi e crescere molto grazie allo staff di mister Fonseca”.
Pau Lopez questa mattina è sceso per la prima volta in campo a Trigoria. Ha raggiunto la squadra che era già al terzo giorno di lavoro e ha immediatamento cominciato gli allenamenti con Savorani.
È pronto per la sua nuova avventura nella capitale, ha spirito di sacrificio, la forza di difendere la porta della squadra e l'entusiasmo non gli manca. Affida la sua prima intervista all'emittente Roma Tv:
“Roma è nella mia carriera una tappa importante, un passo in avanti. Credo fosse il momento ideale, mi sento in grado e capace di assumermi la responsabilità di difendere la porta della Roma. Sono contento che la Roma abbia avuto fiducia in me. Alla Roma è impossibile dire di no, ritenevo che fosse il momento ideale per accettare questa nuova sfida. Il calcio italiano è sinonimo di tifosi appassionati, grandissime squadre. Tra queste grandi squadre c’è anche la Roma e sono felicissimo di provare questa esperienza. Cerco di divertirmi in campo, di aiutare la squadra e di seguire le indicazioni del mister. Cerco di mantenere una certa freddezza, fare quello che mi chiedono al servizio della squadra. In particolare ho sempre guardato con attenzione i portieri che erano davanti a me nelle squadre in cui ho giocato. All’Espanyol avevo davanti Alvarez, ho sempre cercato di guardare i portieri che avevo davanti per imparare e cercare di seguirli. L’ambizione e il coraggio sono alla base. Sono concetti che Fonseca ha ribadito quando ha parlato alla squadra, è quello che si può chiedere a dei calciatori che indossano una maglia pesante e importante come quella della Roma. Ambizione e coraggio non devono mai mancare. L’unica cosa che mi sento di promettere è che darò sempre il massimo per questo club. Prometto lavoro, sacrificio ed umiltà. Vediamo se raccoglieremo i successi per quello che lotteremo”.
Allora benvenuto Pau Lopez!


Zaniolo, il futuro dice ancora Roma

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Paulo Fonseca, portoghese, 46 anni, è l’ottavo allenatore della Roma americana. Il suo compito è costruire una nuova Roma e «Riportarla in Champions League». Si registrano nel frattempo ancora partenze e arrivi. È sbarcato a Fiumicino, per il ritiro, Pau Lopez, 24 anni, 30 milioni da pagare al Betis Siviglia: mai la Roma aveva pagato tanto un portiere. È partito per la Cina (Shanghai Shenhua) e va a guadagnare una cifra esorbitante — 45 milioni in 3 anni — Stephan El Shaarawy, che a 26 anni sceglie i soldi, senza farsi troppi problemi con la carriera, la nazionale, le ambizioni da Liga o Premier. Alle visite mediche si sono presentati anche Dzeko e Nzonzi, molto contrariati. Per Dzeko è in corso il braccio di ferro Roma-Inter, ma la via di Milano sembra essere l’unica possibile. Da Torino rimbalzano anche voci di un ammorbidimento di Higuain, la Roma potrebbe davvero fare il colpo a prezzo agevolato. Nel frattempo si è tornati a parlare dell’attaccante 22enne del Bayer Leverkusen Leon Bailey, vecchio obiettivo ma con una quotazione altissima (anche 50 milioni). E dell’interessamento del Bayern per Ünder. «Non conosco la paura, non mi sento affatto spaventato anzi» ha detto Fonseca. «Per me, come per tutti gli allenatori parleranno i risultati. Sarà la Roma di tutti, una squadra ambiziosa. L’obiettivo minimo è quello di tornare in Champions League. Zaniolo, Dzeko? Ognuno deve dimostrare di poter stare in questa squadra, voglio giocatori che si sacrifichino e voglio che restino solo quelli che sono felici e motivati».

NICOLO' RIMANE?Vigorelli prova a riportare il sereno sul rapporto tra Zaniolo e la Roma. Il procuratore del giovane talento giallorosso, da mesi nel mirino della Juventus, ha messo a tacere qualsiasi voce di cessione con un lungo post su Instagram: «Non è mai stata fatta pressione alla Roma o da parte della Roma per il rinnovo del contratto di Nicolò. Con Monchi e Massara avevamo concordato di rivederci al termine della stagione per riadattare il contratto di un giocatore che ha vissuto un annata straordinaria. Petrachi ha già avuto modo di esprimere anche pubblicamente la sua stima nei confronti di Nicolò, che è un patrimonio della Roma che ha creduto prima di tutti nel suo talento e come tale dovrà essere preservato. Per questo - ha chiosato l'agente - è fondamentale costruire insieme il percorso più idoneo a valorizzarlo e continuare lo straordinario percorso di crescita anche nella prossima stagione. Ad oggi per quel che ci riguarda nessuna trattativa è in corso con nessuna società internazionale o italiana». Nel frattempo, oltre all'acquisto di Pau Lopez e alla cessione di El Shaarawy, vanno avanti le altre operazioni di mercato, su cui è stato fatto un punto della situazione ieri a Trigoria. L'obiettivo di Petrachi è regalare a Fonseca un nuovo difensore centrale nel minor tempo possibile e per questo sono portati avanti i colloqui per Mancini e Nkoulou, mentre si allontana sempre di più Lyanco, vicino al rinnovo con il Torino. In uscita Verde è diviso tra Aek Atene e Paok Salonicco, ma ha chiesto tempo prima di accettare la cessione. Sfuma Barella: l'Inter proposto al Cagliari a 45 milioni più bonus e vuole chiudere entro poche ore.


Fonseca dirige i lavori: è un ritiro low profile

MESSAGGERO - Se a Lugano Antonio Conte ha preteso un servizio di sicurezza composto da una trentina di persone per allontanare occhi indiscreti, a Trigoria Paulo Fonseca si è limitato a chiedere alla società di chiudere i cancelli e lasciare fuori dal centro sportivo tifosi, giornalisti e telecamere. La Roma è ripartita da zero, con un profilo basso che non si vedeva da tempo: anche la scorsa estate la prima parte del ritiro si è svolta al Fulvio Bernardini, ma a differenza di quest'anno era stata costruita una tensostruttura sotto alla quale sorgeva uno studio televisivo (esclusivo per la tv del club), per seguire da vicino le gesta dei giocatori che ogni giorno si davano il cambio per essere intervistati. Quest'anno appare tutto più sobrio: la seduta è andata in onda per appena 15 minuti (domani doppia 9.30-17), al termine dei quali gli operatori sono stati allontanati dal campo. Non che ci sia nulla da nascondere, anche perché si tratta del primo allenamento della stagione, ma è un segnale che il club vuole dare all'ambiente. La parola d'ordine è lavoro e ai giocatori lo ha ribadito Fonseca per 7 minuti di discorso in portoghese, durante i quali la squadra si è disposta in semicerchio a centrocampo in rigoroso silenzio. Accanto a lui solo il traduttore che lo ha aiutato con la comunicazione, anche se il senso delle sue frasi è stato chiaro a tutti: chi non è motivato a lottare per la Roma e dedito alla causa non può far parte del progetto, seguendo le regole tutti si potranno levare tante soddisfazioni. Il ds Petrachi, tra una telefonata e l'altra di mercato, ha osservato tutto, mentre il nuovo staff atletico (ridimensionato rispetto alla scorsa stagione) è stato interamente coinvolto nella prima fase della seduta.

 
LOPEZ IN ATTESA - Il tecnico portoghese è apparso attento a ogni particolare, non si è fatto sfuggire un movimento, un sorriso o una battuta dei giocatori. Tutti erano sotto la lente d'ingrandimento, o almeno era questa la sensazione che voleva trasmettere l'allenatore che, nel primo pomeriggio, ha avuto anche dei colloqui individuali con i calciatori. Assente il nuovo portierePau Lopez (in via di risoluzione alcuni aspetti burocratici con il Betis), fuori dai convocati, invece, Gonalons, Marcano e Bianda (perché al centro di trattative di mercato), mentre Riccardi ha rimediato un infortunio al flessore della coscia destra in nazionale. Alla squadra si aggiungeranno in un secondo momento Zaniolo e Pellegrini quando rientreranno dalle rispettive ferie. In via d'organizzazione le amichevoli pre-stagionali: ufficializzata quella a Perugia contro la squadra di casa (mercoledì 31 luglio, stadio Renato Curi ore 20.30) e contro il Lille (sabato 3 agosto, Stade Pierre-Mauroy ore 18). Da definire un test con la Primavera e un'altra amichevole a Perugia con il Valladolid (8 agosto).


L'ultimo piano di De Vito: tornare a presiedere l'Aula

MESSAGGERO - CANETTIERI - Dietro la porta due cani che ringhiano e poi abbaiano nervosi. Trenta secondi. Ed ecco la voce di Marcello De Vito: «Chi è? Giovanna, sei tu?». Quartiere Talenti, terzo municipio della Capitale. In un appartamento al primo piano di una palazzina immersa nel verde, con i rifiuti qua e là a punteggiare i marciapiedi, il presidente del Consiglio comunale di Roma prova a ritornare alla normalità. O qualcosa che le assomigli. Da venerdì si trova agli arresti domiciliari, dopo 105 giorni passati in carcere, a Regina Coeli. Venne arrestato lo scorso 20 marzo per corruzione nell'inchiesta sullo stadio della Roma. Nemmeno il tempo di salire il famoso gradino che Luigi Di Maio lo espulse dal M5S. Con l'ignominia che si riserva alle «mele marce».

Secondo il dispositivo del gip Maria Paola Tomaselli, l'ex grillino non può comunicare con nessuno. Né direttamente, né indirettamente. Può parlare solo con i familiari più stretti, la figlia e la compagna. Ed è proprio Giovanna, dopo poco, a entrare dal portone, con le buste della spesa in mano. Sorride. È provata e sorpresa: «Siamo felici, lentamente Marcello sta cercando di ritornare alla normalità, ma sta bene: la notte dorme. In carcere - racconta - è stato forte: ha passato le sue giornate a studiarsi le carte del processo, si è tenuto in allenamento con tanta ginnastica e in più ha aiutato il compagno di cella, un ragazzo nigeriano, a prepararsi per l'esame di terza media. Studiavano insieme, Marcello gli dava ripetizioni d'italiano».
De Vito, per tutti Marcellone per via della corporatura da corazziere, viene descritto in forma: «Ah, sapesse che addominali che ha, il M5S me lo aveva fatto pure ingrassare», prova a sdrammatizzare Giovanna. Che di cognome fa Tadonio: anche lei grillina della prima ora nonché assessore al Terzo municipio, prima che cadesse sotto i colpi di una faida interna. Una volta tutto questo quadrante era suo, di De Vito. Il primo candidato sindaco del M5S a Roma nel 2013. Per un lungo periodo console di Roberta Lombardi in Campidoglio, ortodosso per le geografia pentastellata, la Sfinge per quel carattere un po' chiuso ed enigmatico. Tutto passato. Rimane solo una De Vito: la sorella Francesca che siede in consiglio regionale, a ricordare l'importanza di questa famiglia nel mondo capitolino pentastellato. Ora sono tutti reietti, nonostante la «mela marcia» si sia dichiarato innocente, dicendo da subito di non aver preso un euro né di aver commesso reati.

 
LA SVOLTA - Una difesa così forte che lo porta a tenere il punto: non si vuole dimettere da presidente del Consiglio comunale. Motivo che ha portato nel frattempo ad altre dimissioni: quelle di Enrico Stefàno, che avevo preso il suo posto in qualità di vice vicario nell'Aula Giulio Cesare. «Marcello quando tornerà in libertà tornerà a fare il lavoro che faceva prima in Consiglio comunale», si lascia sfuggire la moglie. Cosa significa: che giovedì, se la Cassazione dovesse togliergli le misure cautelari, si ripresenterà in Campidoglio a dare la parola alla maggioranza o all'opposizione come se nulla fosse accaduto? «Esatto», continua Giovanna.
Nel frattempo, Stefàno sarà rimpiazzato da Sara Seccia, una grillina anche lei vicina a De Vito, una volta. Al punto che l'altro giorno ha telefonato alla compagna per darle la notizia: «Porterò avanti gli insegnamenti di Marcello», ha assicurato nel corso della telefonata. Un'affermazione che potrebbe far sorridere, ma così è.
Venerdì scorso sono stati i compagni di cella ad avvisarlo della buona novella, prima degli avvocati: «Marce', te scarcerano, l'ha detto adesso il telegiornale».
Nei tre mesi precedenti De Vito ha avuto modo di prendersela con il giustizialismo del Movimento che lo ha subito scaricato («Il nostro codice etico prevede l'espulsione solo in caso di condanna», si è difeso in una lettera diffusa dagli avvocati) e si è dato una spiegazione sul perché di così tanta cinica ferocia: «Sono l'unico che ha pagato e ora mi usano per fare campagna elettorale contro la Lega», ha confessato alla deputata dem, Patrizia Prestipino che lo è andato a trovare, così come l'altro Pd Roberto Giachetti.
A fari spenti e senza annunci, solo due esponenti del M5S sono stati umani con lui: Massimiliano De Toma ed Emilio Carelli. Entrambi i parlamentari sono andati in carcere. De Vito alle politiche del 2018 era il delegato di Di Maio per il Lazio e scelse diversi candidati dei collegi uninominali. Poi tenne lezioni agli eletti sulle pratiche di buona amministrazione. Quelle che, regolamento capitolino alla mano, gli permetteranno di sedersi ancora sullo scranno più alto dell'Aula Giulio Cesare. Magari solo per un giorno, l'ultimo giorno, fa capire Giovanna strizzando gli occhi prima di chiudersi la porta dietro. I cani non abbaiano più.


Disgelo tra Roma e Inter per Dzeko

GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri sono stati avvertiti movimenti anche nella trattativa tra Roma e Inter per Dzeko. Lunedì il grande gelo negli uffici della Lega, con Marotta, l’a.d. romanista Fienga e il vicepresidente Baldissoni che si erano ignorati «da vicino». Ieri invece un contatto, e una trattativa che è ripartita: l’Inter sarebbe salita dai 10 milioni di offerta a 12, mossa che potrebbe convincere anche i giallorossi ad avvicinarsi. Finora la Roma non voleva ascoltare proposte che non fossero i 20 milioni della richiesta ufficiale, adesso potrebbe iniziare a prendere in considerazione una ciframinore. Le esigenze dell’Inter di consegnare a Conte il giocatore e quelle dei giallorossi di incassare prima di mettersi alla caccia di Higuain hanno fatto avvicinare le posizioni. Ora si tratta di proseguire in quella direzione per arrivare a un punto d’incontro.