Comunicato Ufficiale, Massara rescinde il contratto con la Roma

Frederic Massara lascia l'incarico di direttore sportivo della Roma. Il club giallorosso ha annunciato la risoluzione consensuale del contratto dell'ormai ex dirigente giallorosso. Massara era tornato la scorsa estate dopo la precedente esperienza al fianco di Walter Sabatini e aveva assunto l'incarico di ds dopo le dimissioni di Monchi. Questo il comunicato del club:

"L’AS Roma e Frederic Massara comunicano di aver risolto consensualmente il proprio rapporto di lavoro.

“Desidero ringraziare Ricky per l’instancabile lavoro svolto all’AS Roma e per essere stato sempre dedito alla causa del Club”, ha dichiarato il presidente Jim Pallotta. “Nel corso delle sue due esperienze con noi, ha sempre operato con la massima professionalità e oggi gli auguriamo tutti il meglio per il futuro”.

“Nel ringraziare l’AS Roma e il presidente Pallotta per il percorso condiviso, auguro al Club e ai tifosi giallorossi di ottenere i successi che meritano”, il saluto del dirigente.

Massara si era unito al Club per la prima volta nel 2011, per poi lasciare la Capitale nel 2017.

Lo scorso marzo gli era stata affidata la guida della direzione sportiva, dopo il ritorno in giallorosso nell’estate del 2018".


De Zerbi: "Non ho mai avuto dubbi, rimarrò al Sassuolo"

Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha rilasciato un'intervista al canale SportItalia, allontanando le voci che lo vogliono sulla panchina della Roma, a questo punto sempre più vicina a Paulo Fonseca. Ecco le dichiarazioni del tecnico neroverde:

"Non ci sono problemi. Non ci sono mai stati dubbi sulla mia permanenza, quindi non capisco il clamore. Fa piacere che ci siano stati interessamenti ma star dietro a tutte le voci non è facile. La verità è che ho sempre programmato la prossima stagione in neroverde", le sue parole al termine del summit.

"Non so se resterò uno, due o tre anni - ha proseguito -  Ho sempre dimostrato di fare ciò che dico, mi servono le condizioni per essere me stesso. Se tra un po' cambieranno le cose". De Zerbi commenta poi le voci sulla Roma: "Qualcosa c'è stato, come contatto, ma ho detto cdi avere le idee chiare su quello che voglio fare e non ho altro da aggiungere".


Per Massara nel futuro Fiorentina o Bologna

Ricky Massara non è più il ds della Roma. L'ormai ex giallorosso ha rassegnato le proprie dimissioni nel pomeriggio, in accordo con la società ed ora per lui si aprono le porte del mercato. Ci sono più ipotesi: in ballo c'è un possibile ingresso nell'organico della Fiorentina. La sua candidatura è al vaglio della nuova proprietà americana, che dovrà presto scegliere il management. C'è poi il Bologna: gli emiliani potrebbero ripartire proprio da una dirigenza dove Massara prenderebbe in mano tutta la rete degli osservatori con Sabatini come trait d'union con Montreal e Bigon ds. A darne notizia è Tuttomercatoweb.


InsideRoma Daily News | Massara lascia l'incarico di DS della Roma. Sempre più vicino Fonseca, Petrachi aspetta il via libera di Cairo. Vicina alla risoluzione la trattativa Dzeko-Inter

NOTIZIE DEL GIORNO | 5 giugno 2019

QUI ROMA

Frederic Massara lascia l'incarico di direttore sportivo della Roma. Il club giallorosso ha annunciato la risoluzione consensuale del contratto dell'ormai ex dirigente giallorosso. Massara era tornato la scorsa estate dopo la precedente esperienza al fianco di Walter Sabatini e aveva assunto l'incarico di ds dopo le dimissioni diMonchi. Questo il comunicato del club:

"L’AS Roma e Frederic Massara comunicano di aver risolto consensualmente il proprio rapporto di lavoro.

“Desidero ringraziare Ricky per l’instancabile lavoro svolto all’AS Roma e per essere stato sempre dedito alla causa del Club”, ha dichiarato il presidente Jim Pallotta. “Nel corso delle sue due esperienze con noi, ha sempre operato con la massima professionalità e oggi gli auguriamo tutti il meglio per il futuro”.

“Nel ringraziare l’AS Roma e il presidente Pallotta per il percorso condiviso, auguro al Club e ai tifosi giallorossi di ottenere i successi che meritano”, il saluto del dirigente.

Massara si era unito al Club per la prima volta nel 2011, per poi lasciare la Capitale nel 2017.

Lo scorso marzo gli era stata affidata la guida della direzione sportiva, dopo il ritorno in giallorosso nell’estate del 2018".

Dopo l'incontro tenutosi in Portogallo, dal quale è emerso ottimismo, si fa sempre più vicino l'arrivo in giallorosso di Fonseca. L'unico scoglio rimane lo Shaktar, con cui il tecnico ha una clausola rescissoria di 5 milioni di euro. La Roma vorrebbe aggirarla e prendere Fonseca a titolo gratuito, ma per fare ciò lo Shakhtar dovrà liberarlo rinunciando alla clausola. Ed è proprio di questo, come riferisce Sky Sport, che discuteranno nelle prossime ore il presidente del club ucraino e l'agente dell'allenatore portoghese.

 

Gianluca Petrachi sarà il prossimo DS della Roma, per cui già sta lavorando in incognito. L'ex granata, come riferisce il Corriere dello Sport, ha dato l'addio al Torino per cominciare una nuova avventura alla Roma. Ma l'addio di Petrachi ha fatto storcere il naso a Cairo, che non vuole lasciarlo libero di firmare con la Roma. Infatti il presidente dei granata vorrebbe dai giallorossi un indennizzo economico o un giovane calciatore come contropartita.

Nuovi incontri tra Milano e Roma alla presenza dell'intermediario della trattativa  che porterebbe Edin Dzeko all'Inter. Le cifre dell'operazione sono 12-13 milioni di euro cash con contropartita, mentre per l'attaccante bosniaco è pronto un contratto di due anni più un anno opzionale a circa 4 milioni di euro a stagione. Nel giro di pochi giorni la trattativa dovrebbe concludersi con il passaggio ai nerazzurri, così come riferito dacalciomercato.it.

Oggi, alle ore 16, si svolgerà un incontro tra Comune e Roma per mediare su alcuni obblighi imposti dai tecnici del Campidoglio che vincolano l'apertura dello stadio, ovvero il potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido e l'unificazione di Viale Ostiense-Via del Mare dal raccordo fino a Marconi. A presenziare per la Roma il Vicepresidente Mauro Baldissoni.


Edin costa 13 milioni preferisce i nerazzurri alle inglesi

GAZZETTA - CECCHINI - Edin Dzeko, nonostante i 33 anni, è un centravanti stimatissimo dagli allenatori ed è per questo che il club giallorosso è sul punto di cederlo all’Inter sulla base di 12-13 milioni più l’inserimento di un giovane del vivaio nerazzurro. Il d.s. Piero Ausilio ha compiuto un blitz ieri, perciò dopo i contatti dei giorni scorsi le parti si sono incontrate e l’affare potrebbe chiudersi entro questa settimana.

Un nuovo Zaniolo

Antonio Conte già nella scorsa stagione è stato ad un passo dall’averlo al Chelsea, ma stavolta l’obiettivo potrebbe davvero raggiungerlo, perché il 33enne bosniaco ha fatto sapere alla dirigenza già da tempo che vuole andare via e Milano – dopo aver rifiutato diverse proposte inglesi – è una destinazione gradita, come ribadito nell’incontro di ieri. Lo attende un biennale con opzione da circa 4 milioni, qualcosa in meno di quanto guadagna alla Roma, che non ha più dato seguito all’ipotesi di spalmare l’ingaggio (4,5 milioni più bonus) del contratto, in scadenza nel 2020. Fondamentale però per la Roma sarà individuare il profilo del giovane nerazzurro da inserire nella trattativa, sperando di fare un nuovo colpo alla Zaniolo. Ma l’Inter crede in Dzeko e farà lo sforzo. Certo, il cosiddetto «killer istinct» non sembra essere il pezzo forte del repertorio del bosniaco, ma gli sono bastate 4 stagioni in giallorosso per segnare 87 gol ed arrivare così al 7° posto nella classifica dei cannonieri romanisti di tutti i tempi, a pari merito con Abel Balbo. Non basta. A confermare il fatto che a salutare sarà uno dei centravanti più forti della storia della Roma lo dicono numeri ancora più approfonditi. Come dicevamo, adesso Dzeko è settimo nella classifica dei cannonieri giallorossi, ma se invece prendiamo in considerazione la media gol-partita, la posizione del bosniaco migliorerebbe addirittura, visto che meglio di lui – per ora fermo a 0,48 – hanno fatto solo Volk (0,65) e Manfredini (0,63). L’impressione è che Dzeko abbia ancora parecchio da dare, soprattutto in Europa. Una prova? Nell’anno solare 2018, con 10 reti all’attivo, è stato il cannoniere principe della Champions League, a pari merito con Robert Lewandowski del Bayern Monaco. Un modo come un altro per far capire che i trentenni, anche nel calcio, non hanno nessuna voglia di essere rottamati.


Tonali, la Roma e quell’amore svanito sul nascere

GAZZETTA - ZUCCHELLI - Per Monchi era la prima scelta per il centrocampo. E per Daniele De Rossi era il giocatore da crescere e «coccolare», come quasi venti anni fa fecero con lui Emerson e Pep Guardiola. Chissà se ci avrà pensato, Sandro Tonali, domenica sera, al Foro Italico insieme ai suoi compagni di Under 21 per la sfida tra Totti, Figo e i loro amici. Ha ammirato i campioni di ieri a due passi da quello che sarebbe potuto diventare il suo stadio. Perché a lui l’interesse della Roma piaceva e gli piaceva anche la possibilità di giocare, almeno un anno, con De Rossi. Poi certo, le storie solite del mercato: le società che devono mettersi d’accordo, lui disposto ancora a fare un anno a Brescia, i club stranieri che premono e quelli italiani che fanno la fila. Tutto logico. Come logica era la voglia di De Rossi di lasciare in eredità alla Roma «il nuovo Pirlo», non a caso uno dei migliori amici di Daniele nel mondo del calcio. Non solo: anche i tifosi romanisti lo avrebbero voluto (e vorrebbero) a Trigoria, per avere, insieme a Zaniolo, due dei talenti più promettenti. Non a caso mentre passeggiava al Foro Italico erano parecchi i romanisti incuriositi dai suoi capelli lunghi Anni 70 e dalla sua maglietta tutta colorata nella parte alta.

Monchi aveva dato mandato ai suoi collaboratori di seguirlo con attenzione, dal vivo e in televisione, e sono stati circa venti i rapporti su di lui finiti sulla scrivania dell’allora d.s. Tonali spesso sapeva quando c’erano osservatori di altre squadre a vederlo - Roma compresa - ma questo non lo ha mai distratto nella sua stagione, che deve ancora terminare visto l’impegno con la Nazionale. Poi andrà in vacanza e poi, ancora, tornerà a Brescia. La sensazione è che la visita al Foro Italico di due giorni fa resterà un’eccezione. Piacevole, ma sempre un’eccezione.


Ironia e basso profilo: via alla campagna abbonamenti

GAZZETTA - ZUCCHELLI - Qualche tifoso ha sorriso vedendo il seggiolino vuoto, immagine della campagna: «Così resterà a lungo». Qualcun altro, invece, si è arrabbiato: «Il video parte con Totti, De Rossi e Manolas. Due non ci sono più e uno chissà». Qualche altro tifoso, invece, ha risposto presente: «Perché io mi abbono alla Roma, mica a presidenti o calciatori». Con poco preavviso ieri la società giallorossa ha lanciato la campagna abbonamenti per il 2019-2020 e, consapevole del momento difficile tra club e tifosi, ha scelto un profilo basso.

Passione

La campagna «È qui che vive la mia passione» si basa sul concetto di esserci sempre e comunque, all’Olimpico, come luogo dell’anima e non fisico, casa di ogni tipo di sentimenti. Visto che non si vive di solo cuore, ma anche di cose concrete, ecco le novità e i prezzi: da oggi nasce il nuovo abbonamento digitale e arriva un’app dedicata per gestire tutto da smartphone. Via alle vendite per tutti in questa giornata, con i vecchi abbonati che potranno confermare il posto fino al 16 giugno. Confermati i prezzi dello scorso anno per tutti i settori, con la Tribuna Tevere e la Monte Mario che tornano a diversificare i costi in base alla posizione scelta nel settore. La Tevere Famiglia avrà riduzioni in tutta la tribuna, il prezzo minimo sarà di 269 euro per la Curva, dal 19 giugno via alla seconda fase a prezzi più alti. La scorsa stagione chiuse ad oltre 23 mila abbonati.

Uefa: ecco 67 milioni

A proposito di soldi, da segnalare ieri la trimestrale. Il risultato economico al 31 marzo 2019 è negativo per 23,4 milioni, anche se nello stesso periodo dello scorso anno le perdite erano di 38,8 milioni, con una variazione positiva di circa 15,4 milioni. Per ripianare le perdite si attingerà alle riserve, che saranno ripristinate. Da segnalare che la Champions, nei primi 9 mesi, ha fatto registrare entrate per 67 milioni, mentre gli introiti sono in crescita di 14,6 milioni. Il 25 giugno convocata l’assemblea.


Fonseca riflette: «Roma, nel calcio succede di tutto»

GAZZETTA - CECCHINI - Non è vero che Conte ha rifiutato la panchina della Roma. Certo, Antonio ha scelto l’Inter, ma ce n’è un altro – ben più importante – che invece sarebbe ben felice di guidare i giallorossi. Si chiama Giuseppe e di mestiere fa il Primo Ministro. Non male, no? «Che succede se cade il governo? Se è ancora libera – ha scherzato nella conferenza stampa di ieri – sono disponibile per la panchina della Roma (di cui è tifoso, ndr )». Di certo, troverebbe nello spogliatoio assai meno musi lunghi rispetto a quelli che è abituato a vedere tra Lega e Cinque Stelle nelle riunioni del Consiglio dei Ministri, ma l’impressione è che per il momento si dovrà accontentare di Palazzo Chigi. Chi non si accontenta, però, è il club giallorosso, che cerca la soluzione migliore per mettere le basi e avviare la stagione della rinascita.

Due anime

I candidati più forti per la panchina al momento sono due: Paulo Fonseca e Roberto De Zerbi, che piacciono entrambi per motivi diversi e, nello stesso tempo, non convincono entrambi per ragioni differenti. Non è un mistero che a James Pallotta, dal punto di vista strettamente tecnico, arrivano due input diversi, peraltro su un tappeto di stima condivisa per il gioco propositivo di tutti e due. Al consigliere Baldini probabilmente piace di più la «novità» (stile Garcia) e l’appeal internazionale del portoghese, mentre il d.s. «in pectore» Petrachi punta sulla maggiore conoscenza della Serie A dell’italiano. Così la riflessione è aperta. D’altronde, dopo le suggestioni rappresentate da Conte (Antonio) e Gasperini, a Trigoria piaceva il profilo di Mihajlovic, ma il timore di sfidare la piazza giallorossa ha fatto tergiversare troppo a lungo la dirigenza e così il tecnico serbo si è sfilato. Per questo adesso occorre chiarezza (si fa anche il nome del c.t. croato Dalic), anche perché non si può dimenticare come Fonseca – pur innamorato dell’Italia (si è sposato sul lago di Como) – alleni uno dei maggiori club dell’Est europeo e De Zerbi sia confermato in una società esemplare come il Sassuolo (vedi sotto) . «Nel calcio possono succedere tante cose – ha infatti detto il portoghese alla tv ucraina –, l’unica certezza è che non andrò alla Dinamo, altrimenti mia moglie si arrabbia». La Roma nei diversi contatti avuti con intermediari – uno ci sarà anche oggi – ha parlato anche di mercato. Non a caso sono usciti fuori anche i nomi di del terzino sinistro Ismaily, del baby centrocampista Marcos Antonio e si dice anche di André Silva, che potrebbe andare al Milan in uno scambio di prestiti con Schick.

Totti e Gattuso

In una situazione così fluida, vale la pena di segnalare come, forte della stima di Totti, anche Gattuso riflette sugli abboccamenti avvenuti nei giorni scorsi, anche se al momento l’ex allenatore del Milan sembra più interessato ad altre squadre. Morale: per la panchina la Roma sta ancora riflettendo.


De Zerbi ci crede «Qualcosa ora c’è ma non ne parlo...»

GAZZETTA - BERARDINO - «Viene alla Roma?», la domanda di un tifoso giallorosso non scompone il volto serioso di Roberto De Zerbi. Il tecnico del Sassuolo alza le spalle e respira profondo. «Per ora, c’è poco o niente», la risposta che a Soriano nel Cimino ripete al Premio intitolato a Pietro Calabrese, ex direttore della Gazzetta dello Sport. «Contatti? No, quelli li tengo per me...Si, qualcosa c’è stato, ma è poco...». Non ci sarebbe stato nessun contatto diretto tra la Roma e De Zerbi, ma solo in un giro di mercato attraverso agenti e amici. «Nessuno però conosce il futuro. Oggi sto pensando a rinforzi per il prossimo campionato del Sassuolo e ho parlato con un giocatore... Voglio condividere il premio Calabrese con società e squadra. Se sono qui è anche per loro», aggiunge il tecnico, che giovedì compirà 40 anni e sente l’aria di svolta nella sua vita. «Se dovesse arrivare un’offerta, ne parlerò prima con il Sassuolo, perché ho riconoscenza e da loro si lavora benissimo». Il grande salto lo affascina nel segno anche del suo mito Guardiola. «Deciderò quando avrò l’opportunità di farlo, ma solo per andare ad allenare a quelle che sono le mie condizioni, come ho sempre fatto». Un giocatore che vorrebbe avere in squadra? «Verratti», la risposta secca. E uno sguardo alla prossima serie A: «I ritorni di Conte e Sarri? Ne sono contento. Due grandissimi maestri che tornano nel nostro campionato e lo renderanno ancor più competitivo, anche se per me sarà dura quando dovrò affrontarli...». Tra i premiati anche il nostro Valerio Piccioni, Fabrizio Patania (Corriere dello Sport) e Giorgia Cardinaletti (Rai), oltre agli ex giocatori Sergio Brio, Giuliano Giannichedda e Antonio Romei, vicepresidente della Sampdoria.


Luis Figo: «Meglio Paulo, un grande tattico»

LEGGO - «Non ho dubbi, meglio Fonseca». L'investitura per Zorro arriva da un ex campione come Luis Figo. L'ex centrocampista di Real Madrid e Inter, a margine dell'evento benefico la Notte dei Re, ha promosso la candidatura del suo connazionale per la panchina della Roma. «So che sono molto vicini a Fonseca, sarei felice per lui. Sta facendo una carriera importante anche a livello internazionale e questo è sicuramente un punto a suo favore. Me lo ricordo già ai tempi del Porto e del Braga. Paulo mi piace, è molto bravo ad organizzare il gioco ed è molto propositivo a livello tattico. Le sue squadre giocano bene. Come stile mi pare adatto per i giocatori che ha in rosa la Roma».


Petrachi e i conti da mettere a posto: Dzeko all'Inter, Manolas aspetta Sarri

IL MESSAGGERO - CARINA - Ancora qualche giorno. Petrachi sta spingendo sull'acceleratore per liberarsi dal Torino, scontrandosi con la volontà del presidente Cairo che per lasciarlo andare via in anticipo ha chiesto la rinuncia delle ultime tre mensilità e di altri compensi maturati con il club granata. Entro giovedì il futuro ds della Roma (da qualche giorno nella Capitale) vorrebbe chiudere la pratica per potersi dedicare alla luce del sole, alla prossima esperienza lavorativa. Anche perché le cose da fare non mancano. Entro il 30 di giugno, come già accaduto ai suoi predecessori, Petrachi dovrà rimettere a posto i conti. La Roma confida di rientrare di almeno una quarantina di milioni di plusvalenze. In quest'ottica, Dzeko è ad un passo dall'Inter. I due club sono vicini all'accordo mentre Edin ha già l'intesa con il club nerazzurro. La valutazione del cartellino si aggirerà sui 13,5 milioni (bonus compresi). Ma non finisce qui. Perché l'altro partente entro la fine del mese sarà Manolas. Il greco sta aspettando la definizione dell'affaire Sarri-Juventus. Il tecnico, infatti, nei colloqui avuti con il club di Torino ha fatto due nomi per la difesa: Koulibaly e Kostas. Tuttavia se per il senegalese serve il sì di De Laurentiis (restio ad aprire una trattativa se non a cifre fuori mercato) Manolas può usufruire di una clausola rescissoria di 36 milioni. Della serie: basta portare i soldi e può accasarsi dove vuole. Di certo con l'addio di Monchie l'arrivo di Petrachi a Trigoria sono cambiate le strategie. Tonali, ad esempio, finito nel mirino del ds spagnolo, l'altra sera al Foro Italico, in occasione della Notte dei Re, ha confidato come l'ultimo contatto con la Roma risalga a gennaio, proprio con Monchi.


Ultimo casting, Fonseca contro De Zerbi: Roma alla svolta decisiva

LEGGO - BALZANI - Tra Nampula e Brescia passano 11 mila e rotti chilometri. Nella città del Mozambico (ex colonia portoghese) è nato Paulo Fonseca, nel comune lombardo Roberto De Zerbi. Sono rimasti in due a giocarsi la panchina della Roma dopo i no di Conte, Sarri, Gasperini, Allegri e Gattuso. La strada però sembra ormai portare dritta dritta a Zorro. Oggi la dirigenza giallorossa incontrerà in Portogallo gli agenti del tecnico dello Shakhtar e nelle prossime ore parlerà pure con lo stesso Fonseca dopo i contatti telefonici degli ultimi giorni. L'ex Porto è eccitato all'idea di lavorare in Italia e ha detto sì a un triennale da 2,5 milioni a stagione. Porterà il suo 4-2-3-1 e la capacità di ottenere il massimo anche con squadre poco quotate (vedi Braga e Pacos de Ferreira). Questo ha convinto Pallotta ad accettare l'ennesimo consiglio di Baldini dopo aver seguito Totti nella pista (sfumata quasi definitivamente) che porta a Gattuso. Ieri il portoghese ha aperto la porta alla Roma in un'intervista alla tv ucraina che sa molto di addio: “Il mio futuro? Tutti sanno che sono un allenatore ambizioso e che mi piacerebbe allenare un club europeo. Sono stati molto belli e pieni di soddisfazioni. Abbiamo vinto tanto e rispettato le attese dei tifosi: battere la Dinamo Kiev. Di sicuro posso dire che non andrò lì anche perché mia moglie si incazzerebbeBisogna trovare un mix di gioventù ed esperienza e fare le giuste scommesse”. Una di queste potrebbe essere Ismaily (pupillo già al Braga), un'altra Andre Silva che il Milan potrebbe cedere in uno scambio di prestiti con Schick. Ha parlato anche il contendente De Zerbi, sondato nelle ultime ore in caso di ripensamento di (o su) Fonseca: “A Sassuolo sto benissimo. Nel giorno in cui ci sarà l'opportunità di andare via, dovrà essere per un altro posto in cui posso fare calcio a modo mio. Non sto cercando niente. Quello che leggo sui giornali è oltre la verità”. Oggi, infine, partirà la campagna abbonamenti con prezzi invariati rispetto alla scorsa stagione. Tra le novità: la app dedicata per gestire il proprio abbonamento digitale.