Lunedì alle ore 15 la conferenza di presentazione di Fonseca
Lunedì il tecnico Fonseca si presenterà ai nuovi tifosi ed alla Roma parlando in conferenza stampa. La notizie era già nota, mentre non si avevano lumi sull'orario della conferenza. Oggi è stato reso noto che il neo tecnico giallorosso parlerà alla stampa alle ore 15.
Ag. Gerson: "Non piace solo al Flamengo, ma 80% di probabilità che torni in Brasile"
Il centrocampista Gerson, dopo aver rifiutato la Dinamo Mosca, sembra essere vicino al Flamengo. Il club brasiliano, come riferisce il padre-agente Marcos Antonio ai microfoni di Radio Brasil, sarebbe una destinazione gradita:
"La situazione è questa. Il giocatore non interessa soltanto al Flamengo, ma anche ad altri club, nonostante abbiamo attualmente ancora un contratto con la Roma. Vogliamo solo il bene del ragazzo e non stiamo ragionando a livello economico. Abbiamo avuto un incontro e una bella chiacchierata con il Flamengo, una squadra dove ogni giocatore vorrebbe giocare. La nostra intenzione è ritrovare la convocazione con la Seleção e il Mengão sarebbe una grande vetrina. Ad oggi c’è l’80% di probabilità che Gerson giochi nel Flamengo, anche se alcuni credono che per lui non sia un bene tornare in Brasile ma io non la penso così. Credo che giocando nel campionato Brasiliano o nel Flamengo ci sarebbero più possibilità per lui di entrare in Nazionale".
Da "Aquì se gana" a "Bisogna essere realisti, siamo all'anno zero". Petrachi 'cancella' Monchi
INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Era il 3 maggio del 2017 quando Ramón Rodríguez Verdejo, noto a tutti semplicemente come Monchi, si presentava alla stampa come nuovo direttore sportivo giallorosso. Le aspettative erano alte, anzi altissime: il dirigente spagnolo portava in dote una valanga di trofei vinti con il 'suo' Siviglia, storicamente non certo una delle regine di Spagna, tanto economicamente quanto sportivamente.
Erano giorni caldi nella Capitale: poche settimane dopo, al termine dell'ultima gara di campionato contro il Genoa, Francesco Totti avrebbe salutato lo Stadio Olimpico, divenuto per l'occasione una valle di lacrime, ma ufficialmente ancora non il calcio giocato e toccò proprio a Monchi all'interno della sala stampa di Trigoria mettere nero su bianco agli occhi del popolo romanista che per l'ex capitano la storia in giallorosso con gli scarpini ai piedi era davvero giunta al termine.
Inoltre, era ancora da chiarire la posizione del tecnico Luciano Spalletti. Il mister di Certaldo, infatti, con il contratto in scadenza il 30 giugno seguente, aveva sempre rimandato "a fine stagione" il discorso su una sua possibile permanenza a Trigoria: in realtà, anche i sassi erano a conoscenza del fatto che l'ex Zenit, soprattutto dopo l'ultima annata colma di veleni in merito al rapporto con Francesco Totti, non aveva la minima intenzione di proseguire il proprio rapporto con la Roma ed era già pronto per raggiungere un altro ex giallorosso, Walter Sabatini, all'Inter del gruppo Suning.
In un panorama tanto frastagliato, Monchi tentò di 'scaldare' l'ambiente con qualche frase a effetto. La più importante riguardò il tema delle cessioni, in sede di calciomercato il vero tallone d'Achille degli ultimi anni giallorossi. L'ex Siviglia affermò che "la Roma non ha un cartello su cui è scritto che qui si vende, ha un cartello in cui c‘è scritto che qui si vince".
Già, la vittoria. L'aspetto che, oltre ai contrasti profondi nati con il presidente James Pallotta, costò il posto al predecessore di Monchi, ovvero Walter Sabatini. Tante plusvalenze, vitali per il malandato bilancio societario, ma zero trofei.
Dopo sei anni di gestione a stelle e strisce, Pallotta pensò bene di puntare su colui che sulla carta era ritenuto il miglior ds in circolazione: molti successi portati in Andalusia e altrettante plusvalenze generate da cessioni di calciatori acquistati a poco prezzo e poi diventati campioni. Il mix perfetto per un club come la Roma non guidato da sceicchi.
I proclami, tuttavia, lasciarono presto spazio alle polemiche.
Se parli di nuovo corso e in poche settimane cedi calciatori come Rudiger, Salah e Paredes, ovviamente non si può che partire con il piede sbagliato.
Nella conferenza stampa di presentazione, inoltre, Monchi confessò che "il problema maggiore nel nostro lavoro non è vendere, ma comprare male": a posteriori, una sorta di profetica e beffarda ammissione di colpa.
Come è finita lo sappiamo tutti, con lo spagnolo che dopo neppure due anni di Roma riapre la sua valigia e acquista un biglietto di ritorno verso Siviglia. Inizia così l'interregno di Ricky Massara.
Si tratta, comunque, soltanto di una soluzione tampone. Al termine di settimane contraddistinte da uno stucchevole tira e molla con il Torino del presidente Cairo, infatti, i giallorossi ufficializzano come nuovo direttore sportivo Gianluca Petrachi.
L'ex centrocampista, tra le tante, del Perugia si presenta quindi davanti ai microfoni della sala stampa di Trigoria e la discontinuità con il suo predecessore spagnolo appare lampante.
Zero proclami e tanta sincerità.
Se Monchi affermò che "la Roma è un club con un margine di crescita grande, qui la base esiste: non ricominceremo da zero. Credo ci siano enormi possibilità di crescita, per entusiasmarci e per sognare", Petrachi ha invece sentenziato che "bisogna essere realisti, fa parte del mio carattere. Oggi la Roma è all’anno zero, deve ripartire con dei valori e dei principi".
Meglio una dura verità che una bella bugia.
In bocca al lupo, direttore.
Braccio di ferro Petrachi-Dzeko, il ds: "La Roma non si ricatta". E il bosniaco va al mare con Perisic
INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Petrachi ha finalmente fatto il suo ingresso a Trigoria dalla porta principale e non esattamente in punta di piedi. Il ds giallorosso, da poco ufficializzato, ha tenuto ieri pomeriggio la sua conferenza stampa di presentazione presso il centro sportivo giallorosso. Piccola introduzione del CEO Fienga, che si è detto felice di lasciare all'ex Torino "la guida di tutte le decisioni sportive di questa società” e Petrachi ha iniziato a dire la sua.
Tanto realismo e piedi per terra, si è parlato di ricostruire le fondamenta, di anno zero e, soprattutto, di senso di apparteneza. "Scelgo prima gli uomini, poi i giocatori", una delle battute più significative di Petrachi. Dopo aver tessuto le lodi di Fonseca, il ds ha parlato - seppur senza fare nomi - di Edin Dzeko. Il bosniaco amoreggia a distanza con l'Inter già da qualche mese, tanto che il suo trasferimento a Milano sembrasse cosa fatta a campionato ancora in corso. Non sono piovuti a caso i fischi di Roma-Parma, alla sua uscita dal campo, durante l'ultima di De Rossi. Come a sottolineare che c'è chi viene messo alla porta contro la sua volontà e chi, invece, quella porta non vede l'ora di varcarla.
La trattativa con i nerazzurri, però, procede a rilento ed ha incontrato più di una battuta d'arresto. Prima su tutti la questione econmica, l'Inter cerca l'affare low cost per l'ultratrentenne, la Roma dal canto suo non vuol lasciar partire il suo bomber per pochi spiccioli. Se ne sono dette di tutti colori, dallo "scambio" con Icardi, all'inserimento di Kolarov nella trattativa, Pinamonti (ormai al Genoa) come contropartita, ma la fumata bianca non è ancora arrivata.
Dure le parole del neo ds: "Deve passare il messaggio che non è che uno si sveglia il mattino e decide di andar via, si mette d’accordo con un’altra squadra e ci ricatta: la Roma non deve essere ricattata da nessuno. Qualora un giocatore non volesse più stare alla Roma o decida di non avere più gli stimoli giusti si deve presentare con una squadra che lo vuole, che presenta il grano, che lo paghi il giusto e poi può andare. Non trattengo nessuno con la forza. Non mi piace essere preso per la gola, strozzato come si suol dire perché non mi interessa se un giocatore ha raggiunto un accordo con un’altra società, che già è deontologicamente è scorretto, mi interessa che il giocatore sappia che non deve pensare di stare a casa sua, lui deve essere uno che dà una mano a quella casa per farla vivere bene: non è il padrone di quella casa. E’ la proprietà che decide e la Roma come società da questo punto di vista, vi posso garantire che non si farà strozzare da nessuno: cercheremo di fare faremo le migliori scelte e credo che le prime soluzioni che abbiamo trovato abbiano un senso logico e calcistico".
E' la Roma, dunque, a tenere il coltello dalla parte del manico. Dzeko sceglie una risposta sibillina e via social: uno scatto al mare insieme a Ivan Perisic, giocatore, guarda caso, nerazzurro.
Roma, Spinazzola scalpita e intanto prosegue il mercato
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Un incontro interlocutorio. È quello che filtra dopo il summit di mercato che c’è stato ieri tra il d.s. della Roma Petrachi, che oggi alle 16 sarà presentato ufficialmente con una conferenza stampa a Trigoria, e la Fiorentina. Argomento: Jordan Veretout. Il centrocampista francese ha già un accordo - 3 milioni netti a stagione compresi i bonus - con i giallorossi, che sono ancora in vantaggio rispetto al Milan. La Fiorentina ha ribadito la richiesta fatta due giorni fa a Massara e Maldini, cioè 25 milioni di euro «cash», senza contropartite tecniche. Questo ha un po’ frenato Petrachi, che invece avrebbe voluto inserire alcuni calciatori come Defrel, visto che è tramontata la trattativa col Cagliari per Barella, o Karsdorp. Dopo il rifiuto viola, il d.s. giallorosso si è preso un po’ di tempo per decidere la strategia. Situazione di stallo anche per un’altra trattativa che vede protagonista il d.s. romanista, quella con l’Atalanta per Gianluca Mancini. Ieri mattina radio mercato dava ad un passo il passaggio in giallorosso del difensore rivelazione dell’ultimo campionato, ma in serata è arrivata la frenata da parte della Roma. La richiesta di 30 milioni da parte dell’Atalanta è reputata troppo alta dai dirigenti giallorossi, fermi ad una ventina. Per questo la Roma continua a tenere viva la pista che porta a Marc Bartra del Betis Siviglia, che Petrachi incontrerà nelle prossime ore nel tentativo di chiudere la trattativa per Pau Lopez. Potrebbe riaprirsi, a sorpresa, la pista cinese per Stephan El Shaarawy, con lo Shanghai Shenhua pronto a salire fino ai 20 milioni di euro chiesti inizialmente dalla Roma. Il Marsiglia ha proposto alla Roma un clamoroso scambio: Nzonzi per il ritorno di Kevin Strootman. A Trigoria non hanno detto no, ma per il momento non ci sono le giuste condizioni economiche.
SPINAZZOLA SI PREPARA AL MEGLIO - Ha già ripreso ad allenarsi Leonardo Spinazzola, anche se come dice la sua compagna Miriam, «Correre sotto il sole a 40 gradi non è il massimo». Poco male, il terzino ex Juve ha voglia di rimettersi subito al lavoro e di farsi trovare pronto, non a caso durante la prima intervista a Roma Tv parla di continuità, «sia fisica sia mentale». Vuole archiviare i problemi al ginocchio e i fastidi che lo hanno tormentato nell’ultimo anno, ma vuole soprattutto ripagare la fiducia di un club che ha speso quasi trenta milioni per averlo e gli ha dato uno stipendio da top player. Mai, nell’era americana, un difensore era stato pagato tanto. Intanto a dire qualcosa è lui: quando era piccolo, e viveva a Foligno sognando di diventare calciatore, il suo idolo era un certo Batistuta: «Mi piaceva tantissimo ed esultavo come lui». Faceva la mitraglia nei campetti della Regione, anche se poi col passare degli anni di gol ne sono arrivati pochi. Gioca più per i compagni, Spinazzola, e questo gli chiederà Fonseca: «La città è stupenda, lo stadio anche e il popolo giallorosso è molto caloroso. Sono molto felice. Voglio fare un grande campionato, come nelle mie ultime tre stagioni. Sono convinto che anche nell’ultimo anno ho fatto bene con la Juventus, anche se ho giocato poco».
Roma, porta chiusa. Arriva Pau Lopez
IL MESSAGGERO - CARINA - Sono i giorni di Pau Lopez. Petrachi (che oggi sarà presentato alle ore 16) ha intenzione di chiudere con il Betis già in settimana. La valutazione del portiere è di una ventina di milioni ai quali dovrebbe aggiungersi una percentuale sulla futura rivendita. Ancora da definire se nell'affare possa rientrare il 50% della cessione di Sanabria: il club spagnolo, sull'ipotesi, nicchia. Il ds salentino - che martedì ha incontrato l'intermediario dell'operazione - vorrebbe regalare il terzo acquisto (dopo Spinazzola e Diawara) a Fonseca in tempo per l'inizio del ritiro, fissato per il 9 luglio. Il portiere spagnolo ha già dato il suo ok al trasferimento. Classe 94, nato a Girona, Lopez è alto 189 centimetri. Lo scorso anno (31 agosto) ha debuttato con la nazionale contro la Bosnia. Bravo nelle uscite alte e soprattutto con il pallone tra i piedi, caratteristica che gli permette di far ripartire l'azione dal basso giocando velocemente il pallone. Fonseca lo aspetta. E insieme al portiere sarà accontentato anche per Mancini. Sul difensore, però, Petrachi avanza senza fretta. Consapevole della volontà dell'Atalanta di cedere il centrale (valutato 25 milioni) non vuole andare oltre i 20. Tra l'altro con una formula che possa permetterle di diluire il pagamento in più annualità. Forte stavolta dell'accordo con il ragazzo, il lavoro ‘sporco’ è lasciato all'agente del nazionale Under 21 che ieri ha incontrato l'Atalanta. Affare che probabilmente si farà ma ‘a fuoco lento'. Di pari passo, in ribasso l'appeal di Bartra. La scorsa settimana il ds aveva incontrato l'agente dell'ex Barça ma l'idea che sta maturando con Fonseca è quella di affidarsi perlopiù a calciatori che già conoscano il nostro campionato. Per questo motivo, a fari spenti, si continua a monitorare la situazione legata a Lyanco. Al momento per Cairo è incedibile ma lo scenario potrebbe cambiare nel caso i granata non si qualificassero per l'Europa League.
VERTICE A TRIGORIA La Roma non si ferma qui. Frenata sul versante Barella (anche se si attende sempre la risposta ufficiale del Cagliari), ieri ha affondato il colpo per Veretout. Paradossalmente a Trigoria non temono la concorrenza del Milan (squadra che al momento è più in pressing sul francese) ma quella del Napoli che tuttavia, dopo aver raggiunto l'intesa con Veretout un mese fa, appare leggermente defilato. Petrachi ha superato l'offerta di Giuntoli (2,5) offrendo un quinquennale da 2,7 milioni a stagione più un milione al raggiungimento della Champions e ieri ha incontrato Pradè. La valutazione dei viola è di 25 milioni. Il Milan propone contropartite tecniche (Laxalt, Borini o Biglia) che la società toscana non vuole. La Roma ne ha preso atto, ritirando anche l'opzione-Karsdorp visto che la Fiorentina è a un passo da Lirola. C'è ancora una differenza tra richiesta (25) e proposta (20) ma la dirigenza giallorossa è ottimista sul felice esito della trattativa. Rinviato invece a data da destinarsi l'incontro per il rinnovo di Zaniolo. Pur se dalla società viene dispensata tranquillità, i continui slittamenti addensano nubi sul futuro in giallorosso del talento di Massa, accostato a più riprese alla Juventus nell'ambito di uno scambio (con conguaglio a favore della Roma) con Higuain. Intanto Gerson ci ripensa: la Dinamo Mosca si allontana dopo la querelle tra il papà Marcaõ e l'agente che doveva curarne il trasferimento in Russia. Si è rifatto vivo il Flamengo con il tecnico del club carioca che ha contattato direttamente chiedendo - e ricevendo - la disponibilità al trasferimento. Da definire però la proposta rubronegra. Sadiq invece è ufficialmente un calciatore del Partizan. Offerta dalla Germania per Schick: si tratta del Wolfsburg. Corsa a tre per Fuzato: lo vogliono Trapani, Venezia e Padova.
Il ritiro parte martedì: subito doppia seduta
IL MESSAGGERO - A partire da lunedì alle 9 comincerà la nuova stagione della Roma con le visite mediche alla clinica Villa Stuart (esclusi Zaniolo e Pellegrini impegnati fino al 22 giugno con l’Under 21). Tra i convocati c’è anche Dzeko che, se non si trasferirà all’Inter nei prossimi giorni, si presenterà a Trigoria da separato in casa. Fonseca ha fissato una doppia seduta per martedì. I calciatori - almeno inizialmente - rimarranno a dormire nel centro sportivo, poi con il passare delle settimane saranno pianificati i giorni liberi e le notti a casa. L’obiettivo del portoghese è entrare in sintonia con la squadra nel minor tempo possibile. Saranno disputate delle amichevoli, non lontano da Roma e in qualche città europea. Ma non è escluso che il tecnico possa chiedere una settimana di ritiro in montagna se il caldo di Roma dovesse diventare insopportabile. Oggi alle 16 sarà presentato il nuovo direttore sportivo Petrachi.
Il banco salta con gli over 30
IL MESSAGGERO - TROTTA - Buffon; Miranda, Bonucci, Kolarov; Cuadrado, Nainggolan, Nzonzi, Perisic; Pastore; Higuain, Mandzukic. Solo un anno fa, questa formazione (eccezion fatta per Buffon, neo vice Szczesny) sarebbe costata circa 300 milioni. Oggi alcuni valori tecnici si sono dimezzati, altri quasi azzerati ma non per questo gli over 30 sul mercato sono sempre occasioni. Anzi, molto spesso ingaggi importanti, abbinati al costo che hanno a bilancio, limita di molto le loro scelte. E di riflesso riduce quelle dei club proprietari del cartellino, costretti a regalare buonuscite o a trovare formule particolari per il discorso ammortamento. Un capitolo a parte merita, però, Gigi Buffon. Oggi il portiere 41enne effettuerà le visite mediche a Torino, prima di firmare il contratto da secondo che sarà l'anticamera di un prossimo futuro da dirigente, ancora da definire. Dopo una stagione al Psg, in cui ha guadagnato circa 5 milioni di euro, firmerà per 2 milioni.
VECCHIA SIGNORA Buffon troverà una squadra diversa, più giovane con Rabiot e De Ligt(l'olandese è sempre più vicino, Juve e Ajax stanno discutendo delle formule di pagamento) con un club ancora concentrato sul rinnovamento della rosa. In tale quadro, si inseriscono le riflessioni su Bonucci e le possibili uscite degli altri over 30 Matuidi, Mandzukic, Khedira, Cuadrado. Quest'ultimo è stato proposto a diverse società in Italia e all'estero, ma per lasciarlo partire i bianconeri chiedono ancora 20 milioni. Anche l'attaccante croato, vero pupillo di Allegri, pagherà il cambio di allenatore: sul tavolo del suo entourage almeno due proposte dalla Cina. Hanno ricevuto offerte da Pechino anche Pastore e Nzonzi. Ma il fantasista argentino, ai margini del progetto giallorosso, continua a preferire lo stipendio della Roma da oltre 4 milioni a stagione per i prossimi quattro anni. Il centrocampista francese pagato un anno fa 26,5 milioni di euro ha fatto invece sapere di essere disposto a lasciare la Capitale, solo per campionati importanti. Si spiega così il no al Galatasaray.
Da Roma a Milano: Nainggolan si conferma uno degli esuberi di lusso della nuova Inter di Conte. A bilancio per circa 30 milioni di euro, il belga verrà convocato per il ritiro, ma il messaggio del club non cambia: il suo agente Beltrami (lo stesso di Barella) dovrà trovargli presto un'altra squadra. Classe '87, Higuain è sicuramente il terminale offensivo della formazione over 30 in cerca di riscatto. La Roma ha impostato un'operazione con la Juventus: prestito oneroso con l'attuale ingaggio da 7,5 milioni spalmato su più anni ma non si escludono altre formule, in grado di aiutare i bianconeri a non fare una minusvalenza. Il Pipita è a bilancio a 36 milioni di euro. I giallorossi sono in pressing, speranzosi di poter persuadere anche l'ex attaccante del Napoli, nonostante le dichiarazioni pubbliche del fratello Nicolas sulla sicura permanenza a Torino. A proposito di volontà, Lukaku aspetta aggiornamenti dal suo agente, ieri a colloquio con l'Inter.
La nuova spina dorsale è la priorità di Fonseca
IL MESSAGGERO - TRANI - Martedì a Trigoria parte la stagione della Roma. Alla guida Paulo Fonseca. Che, però, aspetta di vedere sistemata la rosa, ancora senza la nuova spina dorsale. Gli acquisti necessari e quindi obbligatori devono andare a coprire i ruoli chiave della squadra: il mirino è puntato su portiere, centrale difensivo, regista e centravanti. Sono 4 pedine fondamentali per qualsiasi sistema di gioco. Il portoghese ha avuto la garanzia da Petrachi che l'asse sarà rivisto e corretto, azzerando completamente il precedente. Ceduto Manolas al Napoli e uscito di scena De Rossi, sono in partenza anche Olsen e Dzeko. Lo svedese e il bosniaco, attesi a Trigoria per il ritiro, vanno considerati solo di passaggio nella Capitale.
METÀ RACCOLTO - La Roma, insomma, cerca 4 titolari per accontentare Fonseca. Il piano, almeno al 50 per cento, dovrebbe essere già pronto: 2 dei 4 giocatori sono stati individuati, il portiere Pau Lopez del Betis Siviglia e il centrale difensivo Mancini dell'Atalanta. Petrachi si augura di andare a dama nei prossimi giorni. Pau Lopez al posto di Olsen, dunque. Non vale, invece, lo stesso discorso per Mancini che non ha la certezza di essere il sostituto di Manolas. È probabile l'acquisto di un altro centrale, magari più esperto dell'azzurro.
SENZA PLAY Più complicato risolvere il vuoto a centrocampo. Lì manca il palleggiatore. Diawara, titolare nel Napoli solo in 23 delle 114 gare di serie A, è il regista di scorta. Barella in quel ruolo sa giocare, anche se, soprattutto nel 4-3-3 dell'Italia di Mancini, fa più la mezzala. Il reparto con lui, principale riferimento in mediana del 4-2-3-1 che dovrebbe proporre il nuovo tecnico, acquisirebbe qualità, sostanza e dinamismo. In sintesi sarebbe il giocatore ideale per il salto di qualità. Il suo acquisto è ancora in bilico, ma la Roma già guarda altrove. Veretout, però, non è il sosia di Barella. E non solo per il costo dell'operazione (investimento dimezzato: da 50 milioni a 25): il francese sa adattarsi da regista, senza però esserlo. Nella recita ha sempre bisogno della spalla.
BOMBER IN STAND BY - Il centravanti sarà quasi sicuramente l'ultimo colpo. Anche perché al momento non c'è la stessa urgenza che chiama in causa gli altri 3 ruoli scoperti. Fonseca, in precampionato, può valutare Schick come finalizzatore. Intanto deve accogliere anche Dzeko: il portoghese è nella stessa situazione di Conte che, almeno all'inizio della stagione, trova tra i convocati dell'Inter l'indesiderato Icardi. Entrambi i tecnici attendono i titolari del ruolo, sperando che Petrachi e Marotta si sbrighino a piazzare in fretta Edin e Mauro. Gli allenatori sarebbero favorevoli ovviamente allo scambio (con conguaglio a favore del club nerazzurro). Icardi, per ora, punta a restare all'Inter, aprendo solo alla Juve. Dove di troppo c'è Higuain, il centravanti ad oggi più vicino alla Roma.
La Roma frena per Mancini e adesso riflette su Veretout
CORRIERE DELLA SERA - Un incontro interlocutorio. È quello che filtra dopo il summit di mercato che c’è stato ieri tra il d.s. della Roma Petrachi, che oggi alle 16 sarà presentato ufficialmente con una conferenza stampa a Trigoria, e la Fiorentina. Argomento: Jordan Veretout. Il centrocampista francese ha già un accordo - 3 milioni netti a stagione compresi i bonus - con i giallorossi, che sono ancora in vantaggio rispetto al Milan. La Fiorentina ha ribadito la richiesta fatta due giorni fa a Massara e Maldini, cioè 25 milioni di euro «cash», senza contropartite tecniche. Questo ha un po’ frenato Petrachi, che invece avrebbe voluto inserire alcuni calciatori come Defrel, visto che è tramontata la trattativa col Cagliari per Barella, o Karsdorp. Dopo il rifiuto viola, il d.s. giallorosso si è preso un po’ di tempo per decidere la strategia (…).Situazione di stallo anche per un’altra trattativa che vede protagonista il d.s. romanista, quella con l’Atalanta per Gianluca Mancini. Ieri mattina radio mercato dava ad un passo il passaggio in giallorosso del difensore rivelazione dell’ultimo campionato, ma in serata è arrivata la frenata da parte della Roma. La richiesta di 30 milioni da parte dell’Atalanta è reputata troppo alta dai dirigenti giallorossi, fermi ad una ventina (…).Per questo la Roma continua a tenere viva la pista che porta a Marc Bartra del Betis Siviglia, che Petrachi incontrerà nelle prossime ore nel tentativo di chiudere la trattativa per Pau Lopez (…). Potrebbe riaprirsi, a sorpresa, la pista cinese per Stephan El Shaarawy, con lo Shangai Shenuapronto a salire fino ai 20 milioni di euro chiesti inizialmente dalla Roma (…). Il Marsiglia ha proposto alla Roma un clamoroso scambio: Nzonzi per il ritorno di Kevin Strootman. A Trigoria non hanno detto no, ma per il momento non ci sono le giuste condizioni economiche.
Bruno Conti resta e rinnova per altri 3 anni
CORRIERE DELLA SERA - C’è una bandiera, in casa romanista, che non sarà ammainata: si tratta di Bruno Conti. Dopo gli addii di Francesco Totti e Daniele De Rossi, il «Marazico» rimarrà invece a Trigoria, e firmerà un contratto per tre stagioni mantenendo il ruolo che ha ricoperto (bene) da quando, nel 2016, la società decise di togliergli la guida del settore giovanile: cioè quello di responsabile delle Academy. La firma sarebbe dovuta arrivare nei giorni scorsi, ma gli impegni di calciomercato del Ceo Guido Fienga hanno fatto slittare l’ufficialità (…).Da De Rossi e Aquilani fino a Luca Pellegrini e Riccardi, passando per Florenzi, Politano e una serie infinita di ragazzi che lui ha scovato, per ogni giovane che si è affacciato in prima squadra si è sempre detto: «Lo ha scoperto Bruno Conti». Sarà ancora così, almeno per i prossimi tre anni.
Gli indesiderati
CORRIERE DELLA SERA - Uno, Mauro Icardi, blocca il mercato dell’Inter. L’altro, Gonzalo Higuain, è un problema da risolvere in casa Juventus. Le strade del mercato s’incrociano, come il destino degli attaccanti. Poco più di un anno fa, i due club discutevano di un possibile affare: Higuain all’Inter più 50 milioni in cambio di Icardi. Suggestioni estive, sfumate. Una stagione dopo Icardi non è più il capitano nerazzurro, anzi è l’uomo da cedere il prima possibile per scongelare l’acquisto del belga Romelu Lukaku. Maurito però non ha intenzione di muoversi, continua a rifiutare qualunque destinazione e blocca il mercato nerazzurro (…). La sua permanenza a Milano è però sempre più in bilico, perché è considerato un esubero(…). Offerte ufficiali non ce ne sono, l’Inter vuole cederlo e non ha preclusioni a venderlo alla Juventus, a patto di avere 70 milioni o in cambio Paulo Dybala (…).
L’Inter per ora è ferma anche su Edin Dzeko. L’ad Beppe Marotta non pagherà 20 milioni. Il bosniaco è in scadenza e se la Roma non dimezza le pretese, i nerazzurri aspetteranno gennaio per averlo a parametro zero. Questo complica non poco i piani dei giallorossi e della stessa Juve che nella capitale vuole spedire Gonzalo Higuain. Il fratello del Pipita qualche giorno fa è stato categorico: «Higuain in Italia giocherà solo nella Juventus. (…)». I Campioni d’Italia vogliono cederlo, nonostante l’arrivo di Maurizio Sarri, che peraltro quand’era a Napoli aveva fatto di tutto per sostituirlo proprio con Icardi. La Roma però non può spendere per il cartellino di Higuain e dovrà lavorare su un prestito con obbligo di riscatto. Il Pipita poi guadagna 7,5 milioni l’anno, con i giallorossi scenderebbe a 5, ma con un anno in più di contratto. Insomma se non saltano i tappi Icardi e Higuain, sarà dura far mercato.