Relazione Illustrativa del CDA della Roma: "Risultato economico al 31 marzo 2019 negativo per 23,4 milioni"
Di seguito uno stralcio della Relazione Illustrativa del CDA della Roma:
"I primi nove mesi dell’esercizio 2018/19 sono caratterizzati dalla partecipazione alla UEFA Champions League, che ha generato proventi per complessivi 67 milioni di euro, rispetto a 67,6 milioni di euro contabilizzati nei primi nove mesi dell’esercizio 2017/18, e dalla contabilizzazione dei proventi derivanti dai contratti di sponsorizzazione in essere con Qatar Airways, Hyundai Motors e Betway, non presenti nei primi nove mesi dell’esercizio 2017/18 e pari complessivamente a 13,5 milioni di euro.
Il costo del personale tesserato, che risente delle scelte operate in sede di mercato sulla composizione e qualità tecnica della prima squadra, nonché della contabilizzazione di incentivi all’esodo riconosciuti a tesserati al momento della cessione o risoluzione del contratto, è in crescita rispetto ai nove mesi del precedente esercizio per circa 22,4 milioni di euro.
Infine, il positivo risultato della Gestione Operativa dei calciatori, che ha generato proventi netti per 71,3 milioni di euro (rispetto a 3,2 milioni di euro nei nove mesi del precedente esercizio), è dovuto alle politiche di investimento e di disinvestimento in diritti alle prestazioni sportive implementate nel corso della sessione estiva della campagna trasferimenti 2018/2019, che hanno determinato anche maggiori ammortamenti dei Diritti pluriennali alle prestazioni sportive.
Alla luce di quanto sopra, i ricavi complessivi, tenuto conto dei proventi della Gestione operativa calciatori, sono stati pari a 244,6 milioni di euro (162 milioni di euro, al 31 marzo 2018), mentre l’EBITDA al 31 marzo 2019 è risultato positivo per 58,7 milioni di euro (16,8 milioni di euro, al 31 marzo 2018), con un incremento di circa 41,9 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del precedente esercizio.
Il Risultato economico di A.S. Roma S.p.A. al 31 marzo 2019 è negativo per 23,4 milioni di euro, rispetto alla perdita di 38,8 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, con una variazione positiva di circa 15,4 milioni di euro. La variazione positiva registrata nell’EBITDA, infatti, è parzialmente compensata dalla crescita di Ammortamenti e Svalutazioni (+19,4 milioni di euro), Accantonamenti per rischi e oneri (+2,5 milioni di euro), Gestione finanziaria netta (+3,4 milioni di euro), e Gestione fiscale (+1,2 milioni di euro)"
Lucescu: "Fonseca merita una chance. La Roma deve continuare con Under"
Mircea Lucescu, ex tecnico dello Shakhtar, ha parlato di Fonseca e di Under ai microfoni di Tele Radio Stereo:
SU FONSECA
"Quando è arrivato ha trovato una squadra forte e organizzata. Ma ha lavorato bene e ha vinto in un ambiente non semplice: merita una grande chance in una panchina molto importante come quella della Roma. È un tecnico molto intelligente, ambizioso e sa organizzare bene la difesa".
SU UNDER
"È ancora molto giovane, ha un grande futuro davanti a sé: ora inizia a a parlare italiano e questo è molto importante per lui. La Roma deve continuare con lui, non avete visto ancora il miglior Ünder".
SULLA ROMA
"Fui vicino ai giallorossi agli inizi degli anni ’90 quando ero a Brescia, ma Corioni non mi volle liberare".
Convocata l'assemblea degli azionisti per il prossimo 24 giugno alle 15
Agli azionisti della A.S. Roma S.p.A.
Signori Azionisti,
il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la convocazione dell’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di A.S. Roma S.p.A. (di seguito: la “Società”) che si terrà in data 24 giugno 2019 ore 15.00, presso la Sede Sociale in Roma, Piazzale Dino Viola n. 1, in prima convocazione e, ove necessario, in seconda convocazione, per il giorno 25 giugno 2019 stesso luogo ed ora (di seguito: l’“Assemblea”), per deliberare sul seguente ordine del giorno:
Parte ordinaria:
1) nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione in sostituzione del consigliere dimissionario; deliberazioni inerenti e conseguenti;
Parte straordinaria:
1) proposta di eliminazione dell’indicazione del valore nominale delle azioni ordinarie A.S. Roma S.p.A. e conseguente modifica dell’articolo 5 dello Statuto Sociale; delibere inerenti e conseguenti;
2) provvedimenti ai sensi dell’art. 2446 cod. civ.: riduzione del capitale sociale per perdite e conseguente modifica e aggiornamento dell’articolo 5 dello Statuto Sociale; delibere inerenti e conseguenti.
L’insostenibile pesantezza dell’essere (romanisti)
INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Era il 1984, quando nelle librerie di alcuni paesi del Vecchio Continente compariva per la prima volta il romanzo dello scrittore ceco Milan Kundera “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, incentrato sulle vicende di un gruppo di artisti durante il periodo della cosiddetta ‘Primavera di Praga’.
Un’altra primavera, quella romana e romanista di questo 2019 sin qui orribile per i colori giallorossi, sembra invece essersi prefissata l’obiettivo di mostrare al mondo quanto sia complicato essere tifosi della Roma.
Dapprima il sogno Antonio Conte. Settimane di voci, parole di collaboratori più o meno stretti del tecnico leccese e notizie fornite da ‘radio mercato’ sull’imminente arrivo a Trigoria dell’ex tecnico di Juventus e Chelsea che aveva fatto sognare una città intera, poi la doccia gelata nel corso di una soleggiata mattinata di inizio maggio, con l’intervista rilasciata dallo stesso allenatore pugliese alla Gazzetta dello Sport nella quale, di fatto, Conte ufficializza il proprio rifiuto alla proposta della dirigenza capitolina.
Da qui in poi, un’escalation verso il basso che sembra ancora non avere fine.
Il 14 maggio Roma si sveglia con la notizia che Daniele De Rossi si appresta a vivere le sue ultime due partite in giallorosso. La società ritiene che il percorso di DDR da calciatore sia ormai concluso e gli offre sin da subito un ruolo di rilievo all’interno dell’organigramma del club. Uno che, però, ha dato la sua vita calcistica per i colori della Magica non ci sta a essere trattato come un pivello, al quale viene comunicato che non si ha più intenzione di puntare su di lui appena dieci giorni prima della fine della stagione e del contratto in essere.
In una conferenza stampa dai toni pacati, ma altrettanto decisi, in cui il CEO Guido Fienga compie la ‘prodezza’ di definire a più riprese l’AS Roma una “azienda”, De Rossi rifila stoccate rilevanti nei confronti di coloro che hanno voluto porre fine alla sua avventura con la lupa sul petto: è palese che, come si suol dire, stiano iniziando a ‘volare stracci’ e in effetti, non è ancora finita, anzi.
Il meglio, si fa per dire, deve ancora venire.
Dopo aver assistito allo scialbo pareggio contro il Sassuolo e all’inutile vittoria contro il Parma nella notte di Daniele De Rossi (e Claudio Ranieri, non dimentichiamolo), che condannano la Roma ad un triste sesto posto finale, i tifosi giallorossi devono assistere a un altro rifiuto pesante in riferimento alla panchina della squadra: si tratta di Gian Piero Gasperini, l’uomo che ha appena condotto l’Atalanta ad uno storico terzo posto e alla prima, clamorosa qualificazione in Champions League dei bergamaschi.
Sembrava tutto fatto per l’avvento dell’ex Genoa in giallorosso, ma alla fine anche ‘Gasp’ declina gentilmente la proposta, forse timoroso di arrivare in una piazza tanto infuocata per giocarsi realisticamente l’ultima chance di sedersi su una grande panchina.
Il popolo giallorosso resta spiazzato: Gasperini non era certo l’allenatore dei sogni, ma se anche il mister dell’Atalanta si permette di sbattere la porta in faccia alla Roma, in che direzione si sta andando?
Come se non bastasse il fatto di non avere ancora un tecnico a cui affidare il progetto del rilancio sportivo, dopo una stagione tanto amara e formalmente neppure un direttore sportivo operativo (visto il Massara in uscita da Trigoria da tempo e il Petrachi ancora non liberato dal presidente del Torino, Urbano Cairo), la mattina del 28 maggio arriva il più classico dei ‘colpi di grazia’.
Sul quotidiano ‘La Repubblica’ (casi del destino, proprio quello citato da Antonello Venditti nel suo pezzo “Questa insostenibile leggerezza dell’essere”: “…non leggi manco La Repubblica, non ti solleva Milan Kundera”), viene pubblicata un’inchiesta che parla di una clamorosa fronda, emersa all’interno della squadra durante la stagione appena conclusa, con obiettivi principali l’ormai ex ds Monchi, l’ex mister Di Francesco e soprattutto, Francesco Totti.
Il fatto che tra i nomi citati nel pezzo, ma soprattutto nel titolo, ci sia quello di Daniele De Rossi fa esplodere una vera e propria ‘bomba’.
De Rossi contro Totti. Non c’è più religione.
Tutte le parti chiamate in causa si affrettano a smentire, ma ormai la frittata è fatta. Roma e la Roma bruciano.
Per tentare di spegnere le polemiche e ripartire di slancio verso la stagione 2019/2020, i vertici del club pensano ‘bene’ di riflettere sull’affidare le redini della squadra a Sinisa Mihajlovic, colui che appena due settimane prima, da allenatore del Bologna, si è recato sotto la Curva Nord laziale battendosi il pugno sul petto.
Infine, arriva la lettera del presidente Pallotta, che, di fatto, addossa tutte le colpe (o quasi) del disastro a chi ormai nella Capitale non c’è più (Monchi) e promette di fare una grande Roma per il futuro, dopo che alcuni mesi prima aveva dichiarato di accettare per la sua squadra soltanto un allenatore ‘top’.
Peccato che, poi, gli addetti ai lavori convergano quasi unanimemente sui nomi di Roberto De Zerbi e Paulo Fonseca.
Che dire, maggio ormai è finito e con esso speriamo anche il cumulo di macerie in cui si è ridotta la nostra ‘povera’ Roma.
Petrachi, tra il sogno Sarri e gli altri nomi per la panchina
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Ha già cominciato, non ufficialmente ma di fatto è così. Petrachi inizia a costruire la Roma del futuro. Il dirigente è nella Capitale da qualche giorno ed ha dato il via ai primi incontri per risolvere la questione allenatore e pianificare il calciomercato estivo. Uno dei compiti prioritari del ds, convinto di liberarsi dal Torino entro le prossime due settimane, è quello di trovare un tecnico dopo i no di Conte e Gasperini. Insieme agli altri uomini del club si sta ragionando sul miglior profilo su cui puntare, con Sarri in cima alle preferenze, seguito nell'ordine da De Zerbi, Mihajlovic, Gattuso, Giampaolo e dal tecnico dello Shakhtar Donetsk, Fonseca. Si è fortemente raffreddata la pista che porta al serbo, che nel recente passato ha avuto qualche contatto con Totti: il Bologna vuole ripartire da lui dopo aver conquistato la salvezza e già vengono impostate in sintonia le prime operazioni di mercato, inoltre, dettaglio non da poco, la tifoseria giallorossa ha già fatto capire a più riprese che non sarebbe contenta di ritrovarsi in panchina un ex giocatore della Lazio, oltre che tifoso biancoceleste dichiarato. La Roma resta in attesa degli sviluppi su Sarri, fresco vincitore dell'Europa League e desideroso di continuare il lavoro al Chelsea, titubante su un esonero che sembrava ormai certo.
QUESTIONE CESSIONI - Oltre all'allenatore un'altra urgenza di Petrachi sono le cessioni, dovendo effettuare una cinquantina di milioni di plusvalenze entro il 30 giugno. Tra i giocatori con le valige in mano c'è sicuramente Dzeko, pronto a cambiare aria dopo quattro anni in giallorosso. Il numero 9 è cercato con insistenza dalla nuova Inter di Conte e dalla Bosnia è arrivata la notizia che il ct Prosineski gli ha concesso un giorno di permesso per risolvere la questione prima degli impegni con Grecia e Italia. Dzeko sta già cercando casa a Milano, ma prima della definizione dell'affare le due società devono trovare un accordo sulla valutazione (sopra i 4,6 milioni sarà tutta plusvalenza) e non è da escludere l'opzione di uno scambio. Tra pochi giorni l'ufficialità del ds che una cosa è certa, avrà da metter mano su una situazione generale non semplice.
Roma, le tre facce della stessa panca
IL MESSAGGERO - CARINA - Uno è soprannominato il Guardiola portoghese. L’altro è conosciuto perlopiù col nome di battesimo: Sinisa. Il terzo incomodo è stato ribattezzato dall'amico Bucchi, Zebrone. Fonseca, Mihajlovic e De Zerbi: una poltrona, giallorossa, per tre. La Roma è pronta a decidere ed entro martedì ultimerà gli ultimi colloqui. Il borsino attuale vede il lusitano e il tecnico del Sassuolo in ascesa, con il serbo in calo, a tal punto che, se non riceverà segnali, è pronto a firmare il rinnovo col Bologna.
FINTO BURBERO Sinisa lo conosciamo tutti, sia da calciatore che da allenatore. Uomo dotato di una grande personalità, apparentemente scontroso ma capace di essere ironico e pungente. Spesso ha fatto parlare di sé per alcune posizioni extracalcio. Come quando nell'ottobre del 2017 affermò di «non conoscere Anna Frank» oppure in passato ostentando l’amicizia con la ‘Tigre’ Arkan, definito «eroe del popolo serbo».Quest’anno è stato l’artefice principe della salvezza del Bologna. Una piccola impresa, arrivata dopo una serie di alti e bassi in carriera. Cinque esoneri (Bologna, Fiorentina, Milan, Sporting Lisbona - dove però ha allenato appena 9 giorni - e Torino) una buona stagione a Catania (13) e due nella Sampdoria (12 e 7), prima di quelle anonime a Firenze (9) - dove viene ribattezzato Mister X (15 pareggi) - e Torino (9). Male invece l’esperienza come ct dove fallisce la qualificazione ai mondiali del 2014 con la Serbia. Allenatore eclettico che negli anni ha iniziato a professare un calcio offensivo. In questo momento storico particolare, il fatto di essersi professato «tifoso laziale» non più tardi di due settimane fa, non lo aiuta. Questo frena la dirigenza.
L’ESTETA Paulo, lo Zorro di Nampula (città natale), ha come Mihajlovic un passato da difensore. Che poi, però, ha accantonato presto una volta sedutosi in panchina. Salito alla ribalta per la sua esperienza allo Shakhtar (dove, oltre alle apparizioni in Champions, ha vinto 3 scudetti, una coppa e una supercoppa ucraina) ha allenato anche il Porto (vincendo una supercoppa, prima dell’esonero) e il Braga (alzando una coppa del Portogallo). Fonseca ha come riferimenti «Sarri e Guardiola» e si professa «un amante del bel calcio, non ci si può fermare soltanto alla ricerca del risultato. Vincere non basta più - ha spiegato tempo fa - la mia squadra deve giocare bene, avere la palla e posizionarsi nella metà campo offensiva. Non mi vedrete mai difendere con la linea bassa». Parole che ne fotografano il credo tattico. Fonseca nella sua esperienza di allenatore è comunque riuscito a coniugare quello che -Guardiola a parte - sembra una chimera: bel gioco e risultati. Lo ha fatto sinora in campionati minori. La Roma sarebbe il banco di prova.
IL ROMPISCATOLE Se passerà invece la volontà di affidarsi a un tecnico che la serie A la conosce, De Zerbi, ex trequartista, è pronto a superare al fotofinish Mihajlovic. Si definisce «un rompiscatole», considera «Zeman un maestro» anche se «io e il boemo siamo opposti. Il suo calcio è più verticale, la mia idea invece è tenere quanto più possibile la palla tra i piedi». Ama il 4-3-3«ma il modulo non deve essere un limite. Punto più sull'occupazione degli spazi liberi che sul sistema di gioco». Chissà che non sia stato questo a farlo elogiare da Guardiola, nell'ottobre dello scorso anno: «Quando vedo giocare il Sassuolo, mi dà l’idea di un calcio molto propositivo».
Fonseca è sempre in pole, ma le voci Guardiola-Juve riaccendono il sogno Sarri
CORRIERE DELLA SERA - Le candidature per la panchina della Roma per il prossimo anno continuano a viaggiare su un doppio binario. In un casting che è cominciato a marzo dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco(…), si sono sfilati via via candidati eccellenti. Si è partiti dal sogno Conte, poi si è passati a Gasperini e Gattuso, che hanno gentilmente declinato l’offerta; altri, come Mihajlovic e Giampaolo, sono stati scartati per questione di opportunità. Per questo il cerchio ora si stringe sempre di più intorno al portoghese Paulo Fonseca. Il tecnico dello Shakhtar Donetsk è stato contattato nei giorni scorsi da alcuni dirigenti romanisti, che in settimana voleranno in Portogallo per provare a chiudere la trattativa (…).La Roma, però, continua a monitorare con attenzione quello che succede in altre piazze. Non è un mistero, infatti, che la Juventus abbia bloccato da tempo Maurizio Sarri, fresco vincitore dell’Europa League, che si separerà consensualmente dal Chelsea. Se, però, la società bianconera dovesse riuscire a piazzare il colpo Guardiola, ipotesi sempre più accreditata nelle ultime ore, di conseguenza libererebbe l’ex tecnico del Napoli, da sempre prima scelta di Franco Baldini. A quel punto il sorpasso da parte di Sarri non sarebbe più solamente un sogno, ma una possibilità concreta. (…).
Florenzi: la fascia scotta, ma è chiamato ad essere leader
LA GAZZETTA DELLO SPORT - È arrivato in Nazionale dopo aver trascorso qualche giorno di vacanza in famiglia a Copenaghen. Ha voluto staccare la spina, e farà così anche dopo gli impegni azzurri, perché Alessandro Florenzi sa che questi sono, e saranno, i mesi più difficili della sua carriera. (…). Le ultime settimane non sono state semplici per lui, legatissimo a Totti e De Rossi (…) che adesso, però, come prima di loro Di Bartolomei e Giannini, rappresentano il passato - unico - della Roma. A lui, invece, il compito di guidare la squadra nel presente e nel futuro, ereditando una fascia pesantissima. Certamente lo aiuterà aver ritrovato il feeling con gran parte dei tifosi. Un anno fa, durante la trattativa per il rinnovo, i rapporti erano tesissimi (…). Florenzi ha ingoiato bocconi amari, ma non ha mai risposto. Si è messo sotto, ha firmato il rinnovo e, soprattutto, ha detto una cosa che lo ha aiutato nelle settimane successive: «Ho capito che non si può piacere a tutti» (…). Sapeva di dover diventare capitano, ma non immaginava che sarebbe successo così presto e quando è venuto a conoscenza del mancato rinnovo di De Rossi è rimasto senza parole. (…). Le parole di De Rossi saranno preziosissime per lui, perfettamente consapevole di avere un peso specifico diverso rispetto ai suoi predecessori (…). Dovrà parlare con il nuovo allenatore, capire cosa vorrà da lui, farsi portavoce del pensiero dello spogliatoio e, magari, anche smussare alcuni spigoli caratteriali (…). Nelle scorse settimane a Roma si era sparsa la voce che la fascia a Florenzi non era una certezza, ma che avrebbe scelto il nuovo allenatore. Voce, sussurro, pettegolezzo, che non ha mai trovato conferma. Dubbi non sembrano esserci, anche dopo la lettera e l’investitura di De Rossi.
Il Milan condiziona l’estate romanista
IL MESSAGGERO - LENGUA - Sarà un’estate bollente a Trigoria. E non solo per l’arrivo imminente del nuovo tecnico, direttore sportivo e il mercato che rivoluzionerà la rosa. Ma anche per i programmi della preparazione estiva, che nel giro di dieci giorni potrebbero essere stravolti. Tutto è legato alla decisione del Milan di accettare l’esclusione dall'Europa League a patto di ottenere un piano di rientro finanziario più morbido, che permetterebbe ai rossoneri di evitare ulteriori sanzioni dalla Uefa e raggiungere il pareggio di bilancio in tempi più dilatati. Se il Milan dovesse rinunciare all'Europa, quindi, cambierebbe la griglia delle qualificate all'Europa League: la Roma non dovrebbe affrontare preliminari e spareggi, mentre il Torino verrebbe ripescato (prendendo il posto dei giallorossi).
GLI USA Questo consentirebbe alla Roma di partecipare all'International Champions Cup negliStati Uniti nel mese di luglio con partenza il 13 o 14 e rientro il 26. Il raduno a Trigoria con il nuovo allenatore è previsto per i primi giorni del prossimo mese e sarà proprio lui a valutare, assieme alla società, se cominciare la preparazione in montagna anziché al Fulvio Bernardini. Il club, infatti, ha già fermato una struttura a Pinzolo e una in Austria in attesa che i programmi siano più chiari.
GLI ADDII Chiaro, invece, è il programma del presidente Pallotta deciso a stravolgere una rosa che ha fallito la qualificazione in Champions. L’epurazione dei senatori è già cominciata con il “no” rifilato a Daniele De Rossi alla richiesta di rinnovo contrattuale e proseguirà con la coppia Dzeko-Kolarov pronta a essere spedito a Milano sponda Inter. A gennaio 2018 Antonio Conte era a un passo dall'ottenere Edin al Chelsea, adesso l’affare potrebbe concretizzarsi: l’attaccante ha già un accordo con Marotta ed è in attesa che lo trovi con la Roma. A un passo dall'addio anche il terzino serbo, un’operazione a basso costo (la valutazione non supererebbe i 5 milioni) che consentirebbe all'Inter di assicurarsi un esterno difensivo con l’istinto del gol. Prossimo ai saluti anche Manolassui cui pende una clausola rescissoria di 36 milioni: in pole c’è l’Atletico Madrid, ma non va scartata la Juve nel caso in cui dovesse arrivare Sarri suo estimatore già ai tempi del Napoli.
Mister, servono 72 ore. Fonseca più vicino
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - I tifosi non hanno preso bene il forte interessamento della Romaper Mihajlovic, rimproverando al serbo il suo passato alla Lazio e il suo tifo dichiarato per i biancocelesti. Sui muri della città sono apparse varie scritte contro il tecnico — reduce da sei mesi al Bologna — che scoraggiano la dirigenza giallorossa, nelle ultime ore pronta a virare su Paulo Fonseca. Gattuso, da parte sua, sembra non sia interessato a un trasferimento nella capitale, perché non se la sentirebbe di accettare la sfida di dover raccogliere le macerie di una Trigoria reduce da una stagione tremenda, con una coda di polemiche e veleni che faticano a scemare. E quindi tutto porterebbe al portoghese dello Shakhtar, che diventerebbe giallorosso con un triennale da 2,5 milioni l’anno (previsto un viaggio in Portogallo della dirigenza nelle prossime ore). Ma la scelta definitiva non ci sarà prima di altri due — tre giorni, perché la Roma vuole prima capire cosa sceglierà la Juventus per la sua panchina. Se alla fine Sarri non dovesse trasferirsi a Torino, i giallorossi proverebbero la stretta finale sul tecnico del Chelsea. Serviranno quindi almeno altre 72 ore per avere risposte definitive. È intanto Kluivert, dal ritiro dell’Under 21, a tirare un bilancio della sua stagione. «Mi do un 6, forse anche di più. Ci sono ampi margini di miglioramento e io guardo sempre alle cose in maniera positiva. Non vedo l’ora arrivi la prossima stagione per migliorare. Ho un sogno e voglio realizzarlo, non sono soddisfatto». E ancora: «La Roma? Ci sono stati bei momenti ma anche meno belli — continua Kluivert — ma penso sia normale per una prima stagione fuori. Tutto è diverso, per la prima volta si provano cose nuove. Complessivamente sono felice e so cosa migliorare per la prossima stagione».
Preparazione, si resta a Trigoria. La tournée dipende dall’Europa
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sarà deciso tutto appena verrà ufficializzato il nuovo allenatore, ma la Roma sembra intenzionata a restare a Trigoria anche quest’estate. Se fossero confermati i preliminari di Europa League la squadra dovrebbe lavorare al centro sportivo «Fulvio Bernardini» tutta l’estate, spostandosi solo per eventuali amichevoli, e senza andare negli Stati Uniti per l’International ChampionsCup. (…).Se, invece, la Roma dovesse andare direttamente in Europa League senza passare dai gironi allora sarebbe confermato il programma messo a punto nei mesi scorsi: ritiro a Trigoria e tournée.
Kluivert fa l’esame: «Mi do un 6». Under riflette: «Devo crescere»
LA GAZZETTA DELLO SPORT - I ragazzi hanno il cuore ferito, ma tanta voglia di voltare pagina. Parliamo di Justin Kluivert e Cengiz Under, che dai ritiri delle rispettive nazionali hanno parlato della Roma. «Alla mia stagione do un 6, forse anche un po’ di più – dice Kluivert – . (…) Non vedo l’ora di giocare la prossima stagione per migliorare. Ho un sogno e voglio realizzarlo, non sono soddisfatto. Certo, ci sono stati bei momenti e anche meno belli, ma penso sia normale per una prima stagione fuori: tutto è diverso, per la prima volta si provano cose nuove (…)». Più malinconico appare Under. «Voglio e devo crescere – spiega – con la Nazionale e in generale. Non è stato un anno semplice con la Roma, ma ora voglio fare bene». Ma con un occhio al mercato, visto che in Turchia e in Inghilterra scrivono di un interessamento di Arsenal, Tottenham ed Everton. Si fanno cifre intorno ai 40 milioni di euro, che farebbero fare un’ottima plusvalenza al club giallorosso, ma da Trigoria – pur confermando l’interessamento – parlano di cifre assai più basse, diciamo intorno ai 20 milioni. Per ora. Occhio però, perché Under piace anche al Borussia Dortmund.