Capello: "De Rossi professionista esemplare, è stato un grande capitano"

Fabio Capello, ex allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, commentando la notizia del giorno: Daniele De Rossi lascerà la Roma a fine campionato. Di seguito, le sue dichiarazioni:

"Un professionista esemplare, un grande calciatore, una bellissima persona. Sono molto contento di aver fatto esordire Daniele con la maglia della Roma. Quel giorno lo lanciai al posto di Tomic in Champions e poi, nella stessa stagione, lo impiegai anche in tre gare di Coppa Italia. Nessuno gli ha mai regalato niente in carriera, già allora si dimostrò pronto mentalmente e tecnicamente per vestire una maglia così importante. Il contributo di De Rossi è stato fondamentale in questi anni. Daniele c'è sempre stato, è stato un grande capitano, un grande leader e una figura di riferimento non solo per la Roma, ma per tutto il calcio italiano. Gli mando un grosso in bocca al lupo per il futuro".


Giudice Sportivo, Dzeko entra in diffida. Bourabia del Sassuolo salta la Roma

Il Giudice Sportivo dott. Gerardo Mastrandrea, assistito da Stefania Ginesio e dal rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 14 maggio  2019, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate dopo la 36esima giornata di campionato:

AMMONIZIONE CON DIFFIDA (NONA SANZIONE)

Dzeko Edin (Roma).

CALCIATORI AMMONITI (SETTIMA SANZIONE)

Zaniolo Nicolò (Roma).

SESTA SANZIONE

Kolarov Aleksandar (Roma).

Nel Sassuolo, prossimo avversario della Roma in campionato, è stato fermato per un turno Bourabia.


Premio Beppe Viola, Zaniolo: "Fa piacere l'interesse di altri club ma vedo il mio futuro nella Roma". Mancini: "Addio di De Rossi? E' un giorno triste"

E' in corso a Romapresso il Salone d'Onore del CONI, l'assegnazione del Premio Cultura Sportiva Beppe Viola vinto da Nicolò Zaniolo, giocatore della Roma. Il 22 giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport:

Il rinnovo?

"Ho ancora 4 anni di contratto con la Roma, ci metteremo a tavolino a fine campionato ma sono sereno e vedo il mio futuro alla Roma".

Sull'interesse dei top club?

"Fa sempre piacere ma sono concentrato con la Roma per queste ultime due partite e sono molto positivo per il rinnovo".

La Champions?

"Dobbiamo vincere intanto noi, poi vedremo".

Qualche rimpianto?

"Il gol che abbiamo preso a Genova".

Senti un calo di rendimento?

"Credo sia normale, non si può andare sempre a mille. Non è il mio periodo più brillante ma mi sto allenando bene e concentrato".

Qual è il tuo obiettivo?

"Aiutare la squadra e giocare. Poi di migliorare e lavorare di settimana in settimana".

Queste le parole di Mancini in zona mista: "Sull'addio di De Rossi? Sicuramente è un grande dispiacere perché quando un giocatore mette a disposizione tutta la sua carriera calcistica e tutta la sua gioventù per una squadra, è una cosa particolare. Oggi è un giorno triste. Quando lo chiamai per venire al Manchester City? Io lo volevo perché lo sempre considerato uno dei migliori centrocampisti al mondo, poteva essere un calciatore ideale per noi che dovevamo migliorare la rosa. Non ce l'abbiamo fatta a portarlo a Manchester, perché lui aveva la maglia della Roma addosso, è stato impossibile. Sull'idea di fare i play-off per la Serie A? Per il momento è un'idea. La Juventus non è irrangiungibile, anche in altri campionati è successo che per diversi anni una squadra abbia dominato. Il Napoli lo scorso anno è andato vicino alla vittoria finale, quest'anno si è allontanato un po', ma non è detto che l'anno prossimo lo scudetto non possa essere vinto da una squadra che non sia la Juventus. Su Zaniolo? Può dare tanto. È ancora molto giovane e praticamente è venuto fuori in otto mesi. Ora ha tante squadre che lo cercano, ha qualità enormi ma è solo all’inizio. Ha fatto 30 partite in Serie A, credo che quando ne avrà fatte 150 potrebbe essere uno dei migliori al mondo. Dipende solo da lui. L’importante è che la testa sia sempre insieme al corpo, perché è molto importante comportarsi bene".

Queste le dichiarazioni del centrocampista giallorosso durante la premiazione: "Sull'addio di De Rossi? È una grandissima perdita, sia dentro che fuori il campo. Andiamo avanti e facciamo un grande in bocca al lupo a Daniele, per quello che farà in futuro. Sul futuro? La mia volontà è quella di restare a Roma. Ho quattro anni di contratto e farò di tutto per onorare questi colori. Sul ruolo? Dove il mister mi dice di giocare, io gioco. Se è difficile restare con i piedi per terra? Può essere difficile, perché un ragazzo di diciannove anni si può lasciare trasportare se non ha la famiglia dietro. Io spero di continuare così su questa strada e togliermi grandi soddisfazioni". 


Allenamento Roma, giallorossi in campo domani alle 16

I giallorossi scenderanno in campo a Trigoria per l'allenamento quotidiano domani pomeriggio alle 16. La squadra di Ranieri preparerà la trasferta di sabato contro il Sassuolo. 


Allenamento Sassuolo, differenziato per Berardi

Il Sassuolo ha ripreso questo pomeriggio gli allenamenti allo Stadio Ricci in vista dell'anticipo di sabato sera contro la Roma: seduta defaticante per i calciatori impiegati contro il Torino, per il resto della squadra riscaldamento, prevenzione e forza in palestra, trasformazione sul campo, esercitazioni tecnico-tattiche e partitelle finali ad alta intensità su campo ridotto. Lavoro differenziato per Domenico Berardi e Giangiacomo Magnani.

Oggi il calciatore Federico Peluso è stato sottoposto ad un intervento per la riparazione chirurgica di una sport-ernia inguinale presso la Casa di cura Igea di Milano. L'intervento, eseguito dal Dott. Giuseppe Sansonetti, alla presenza del medico della prima squadra, Dott. Lucio Genesio, è perfettamente riuscito.

Domani i neroverdi si alleneranno nel pomeriggio. Alle ore 14 presso la sala stampa dello Stadio Ricci il difensore Pol Lirola sarà a disposizione dei media.


Gasperini: "Gli accostamenti sono normali, ma ho contratto con l'Atalanta"

Giampiero Gasperini, tecnico dell'Atalanta e più volte accostato alla Roma, ha parlato del suo futuro durante la conferenza stampa pre finale di Coppa Italia: "Credo che in questo periodo gli accostamenti siano normali. Oggi ci sono talmente pochi punti di differenza tra noi, Roma e Milan che tutto può cambiare in poco tempo. Per ora tutte quante stanno facendo un piano A, B o C ma sono tutte impegnate e vedere come finiranno queste ultime partite. Il futuro per noi è la Coppa e i prossimi impegni, è così per tutti. Solo dopo si potranno fare programmi diversi. Ho un contratto con la società, la prima persona con la quale affronterò l'argomento sarà il presidente Percassi".


InsideRoma Daily News: De Rossi annuncia il suo addio alla Roma. Tante le parole di stima per lui

NOTIZIE DEL GIORNO | 14 MAGGIO 2019

QUI ROMA
Giornata di saluti in casa Roma, con Daniele De Rossi che ha annunciato alla stampa il suo addio ai colori giallorossi al termine del campionato. Questo un estratto delle sue parole: “Non cambierei mai la scelta di rimanere alla Roma, di restarle fedele. Io ho 36 anni, non sono scemo. Se nessuno ti chiama per il contratto, la direzione è quella. Io ho sempre parlato poco, perché non mi piace molto e non c'è molto da dire, non volevo creare rumore e distrarre la squadra. Mi sento calciatore e voglio ancora giocare, mi farei un torto se smettessi. Io sono completamente innamorato della Roma, è un circolo vizioso. Quello che posso dire è che bisogna stare vicino ai giocatori, sono un gruppo di persone perbene e hanno bisogno di sostegno. Ho cercato di prepararmi mentalmente, non sarei stato felice nemmeno se avessi deciso io, sono entrato qui a 11 anni. Il distacco c'è, io voglio giocare e loro non me lo permettono, non posso essere felice. Se io fossi stato un dirigente, mi sarei rinnovato il contratto. Ringrazio Dio per la carriera che ho fatto, avrei firmato per fare una carriera in C come mio padre, è il mio idolo”.
Tanti i saluti e le parole di stima per De Rossi, a cominciare dal patron Pallotta e passando per gli ex Totti, Losi, Capello e Rosella Sensi.
Tornando al calcio giocato, la squadra si è allenata in vista del match contro il Sassuolo. Buone notizie per Lorenzo Pellegrini, che si è sottoposto ad esami strumentali escludendo una lesione muscolare. Verrà valutato di giorno in giorno.

QUI SASSUOLO
Allenamento per il Sassuolo, con la squadra divisa in gruppi. Defaticante per chi ha giocato contro il Torino, mentre per gli altri lavoro tecnico-tattico e partitella. Individuale per Berardi e Magnani.

INTERVISTE
Pallotta saluta De Rossi: "Per 18 anni, Daniele è stato il cuore pulsante dell’AS Roma”

Sensi: "Con Daniele va via la romanità"

Losi: "De Rossi rappresentava la Roma in maniera particolare. Le società ormai non tengono conto dei campioni"

Totti a De Rossi: "Sei stato e rimarrai sempre mio fratello. Oggi si chiude un altro capitolo importante della storia della Roma"

Capello: "De Rossi professionista esemplare, è stato un grande capitano"


Nesta a De Rossi: "Complimenti ad un calciatore ed uomo di spessore superiore" (foto)

Alessandro Nesta, ex difensore di Lazio e Milan oggi tecnico del Perugia, ha voluto omaggiare Daniele De Rossi con un messaggio sul proprio profilo Twitter: "Complimenti ad un calciatore e ad un uomo di uno spessore differente e superiore, che ha vissuto la nostra professione con grande equilibrio e serietà, pur non essendo mai banale. In bocca al lupo amico mio".

 


Pirlo a De Rossi: "Il calcio ha ancora bisogno di persone vere come te" (foto)

Andrea Pirlo, ex Milan e Juventus, ha voluto omaggiare Daniele De Rossi con un messaggio sul proprio profilo Twitter: "Un capitolo importante della tua vita si chiude.. non importa dove ma continua a giocare e a divertirti perché il calcio ha ancora bisogno di persone vere come te.. in bocca al lupo Dani".

 


Addio De Rossi, i motivi di una scelta immotivata

EDITORIALE - INSIDEROMA.COM - Parla proprio come quando gioca in campo, in modo intelligente, attaccando e difendendo allo stesso tempo. Trattiene a fatica le lacrime così come le parole taglienti per una parte di società, quella che non alberga a Trigoria, che lo ha ignorato per 11 mesi senza dargli segnali in un senso o nell'altro ma lui ha risposto: "Ho 36 anni, non sono scemo, se non ti chiamano per tanto tempo vuol dire che hanno già deciso". 

Daniele De Rossi lascerà la Roma a fine stagione ma non il mondo del calcio giocato. La Roma gli ha proposto un ruolo dirigenziale, proprio come a Ranieri, incassando il secondo no da parte dei due romani e romanisti. Evidentemente il triangolo dirigenziale Londra, Boston, CapeTown non gradisce i romani e romanisti in mezzo al campo o seduti in panchina e li sta togliendo uno ad uno. Continuerà a giocare ma ancora non si sa dove: "Me lo hanno comunicato ieri, devo parlare ancora con mia moglie, i miei figli, il mio procuratore e tante altre persone da interpellare".

Al di là del romanticismo per un'altra bandiera che lascia la propria squadra, la seconda in tre anni per quanto concerne la Roma, cerchiamo di porci delle domande sul perchè e a chi conviene una decisione del genere che, al di là di strategie societarie che facciamo fatica a comprendere, non può che essere considerata come l’ennesima “zappa sui piedi” di una dirigenza e un presidente perennemente al centro della contestazione dei tifosi.

La Roma segue, scimmiottando, l'esempio della Juve e il trattamento servito a Totti prima e De Rossi poi ricalca quello bianconero a Del Piero. Il problema però è che alla Juve Del Piero è andato ma sono arrivati 8 scudetti di fila, due finali di Champions League e campioni con la C maiuscola come Cristiano Ronaldo. La Roma invece non alza al cielo nulla da 11 anni, e negli ultimi è stata protagonista, tranne l'isolata semifinale di Champions, di una serie di figuracce europee e nazionali come l'ultima dove ha preso sette goal dalla Fiorentina che a due giornate dal termine non è ancora aritmeticamente salva. 

Per non parlare di direttori sportivi che scappano e allenatori che pubblicamente rifiutano l'offerta dichiarando a tutto il mondo che non ci sono le condizioni per vincere. Senza contare una sequela interminabile di santoni della panchina con il "loro calcio" che ci hanno fatto deridere in tutto il mondo. La Juve viene rifiutata? No. La Juve mette santoni sulla propria panchina? No. La filosofia bianconera è forse esagerando "Vincere non è importante è l'unica cosa che conta", quella della Roma invece è stupire sempre e comunque, quasi sempre in negativo, prima col calcio "arrogante" e immotivatamente super offensivo, poi con una banda di bambini che puzzano ancora di latte e quando cominciano finalmente, dopo infiniti alti e bassi, a giocare a calcio, puff, spariscono convertendosi in cospiqui bonifici bancari.

Vendere e comprare giocatori è un must nel calcio attuale e il tifoso che non l'ha ancora capito percepisce da solo di non essere al passo con i tempi. "Vendere" però la propria anima, i propri simboli, l'essere testaccino senza nessun motivo è ingiustificabile e imperdonabile.

Non c'è nessun motivo sul perchè De Rossi non possa continuare a vestire la maglia giallorossa visto che non è una questione di soldi come detto da lui in conferenza. E allora visto che ci sono giocatori scarsi con lauti stipendi in questa rosa il primo da tagliare è il capitano e simbolo? Forse a qualcuno dà fastidio persino che si presenti a Trigoria e si alleni con i compagni? Poi a che pro? Nell'anno che esoneri l'allenatore, il direttore sportivo scappa a gambe levate, il presidente non si vede da un anno e hai mancato tutti gli obiettivi anche quelli ricalibrati in corsa al ribasso, tu che fai? Mandi via l'ultima speranza, l'ancora a cui aggrapparsi nel momento che, neanche noi come De Rossi siamo scemi, c'è il forte rischio di un ritorno alla "Rometta" anni 90. Il che non sarebbe neanche grave, chi ha scelto di tifare Roma se la prendesse col padre, con la madre, con i fratelli che ci hanno attaccato la malattia ma se ti è entrata dentro, è chiaro che le vittorie non fanno parte del gioco e lo sai dal primo giorno. Però quello che sai altrettanto è che da sempre in campo c'è qualcuno che vive quella maglia e quei colori proprio come te, colui che ha realizzato il tuo sogno di stare tutta la vita dentro Trigoria e indossare quella maglia, colui che lo sa che sulle spalle non ha solo un numero ma la passione e le speranze di centinaia di migliaia di persone.

Per molti a livello di romanismo puro Totti è stato molto, De Rossi invece tutto. Nel bene e nel male, sano o zoppo, in campo, in panchina così come negli spalti. E allora se vogliono copiare la Juve lo facciano pure, ma copiassero il lato vincente, perchè per loro mandare via i simboli significa continuare a vincere ma per noi, mandare via Totti prima e De Rossi ora, vista la nostra bacheca semi-vuota, che significato ha? 


Ranieri si sfila, opzione Sarri

IL TEMPO - BIAFORA - La fiammella della speranza Champions è ancora accesa. Ranieri trova la terza vittoria in carriera contro la Juventus sulla panchina della Roma e mantiene vive le chance di raggiungere un’insperata qualificazione all’Europa che conta. L’allenatore capitolino ora non può che sperare in un passo falso delle dirette avversarie per arrivare al quarto posto. L’Atalanta, avanti di tre punti sulla Roma e con una migliore differenza reti in caso di arrivo alla pari, sarà impegnata a Torino proprio con i bianconeri e poi all’ultima se la vedrà con il Sassuolo, che giocherà in casa visto che il match sarà disputato al Mapei Stadium. Il Milan ospiterà invece il Frosinone e la Spal, potendo inoltre contare sui migliori scontri diretti con i giallorossi. Ranieri non smette di credere nel miracolo e non può che essere soddisfatto per la prestazione messa in campo contro la Juve, con un ringraziamento particolare al portiere che l’ha tenuto a galla nelle ultime due giornate, ripagando la scelta di rinunciare al titolare Olsen: “Sono serate che ami, faccio questo mestiere per emozioni come queste che mi dà il calcio. Dobbiamo continuare a credere che ogni cosa sia possibile. Vogliamo restare in ballo e ballare fino in fondo. C’è voluto un gran Mirante a tenerci in partita, ha fatto delle ottime cose. Siamo in corsa, vogliamo tentare fino in fondo ad avere la coscienza apposto. La volata per l’Europa è bella, il campionato è elettrizzante”. Sotto gli occhi dei due ex romanisti Zanzi e Rudiger, nella Capitale per svolgere la riabilitazione dopo l’infortunio al ginocchio, Florenzi e compagni hanno fornito una prestazione accorta e di sostanza, limitando il potenziale offensivo di Ronaldo. Ranieri però non cambia idea sul proprio futuro, annunciando a chiare lettere la volontà di continuare ad allenare: “Quando sono stato contattato mi era stato proposto un dopo da dirigente, ma io mi diverto a fare l’allenatore. Il mio scopo è essere questo, essere vivo, voglio decidere con la mia testa, vado avanti con la mia squadra, voglio allenare. La società sa meglio di me quello che deve fare sul mercato e sta giustamente aspettando dove saremo a fine stagione per agire”. Mastica amaro Allegri, che bacchetta i suoi per la mancanza di concretezza sotto porta: “Abbiamo sbagliato troppe occasioni, dovevamo creare 8-9 palle gol. Se la partita valeva non pigliavamo nemmeno l’1-0, abbiamo fatto una buona partita, abbiamo preso gol in uscita e il secondo in contropiede”. Per il livornese c’è il tempo di una breve battuta su un possibile futuro a Roma in caso di rottura con Agnelli: “Sei anni fa sono stato molto vicino. Roma è una bella piazza, i giallorossi sono una grande squadra, conosco bene la città. Sarebbe affascinante, soprattutto portare dei titoli, ma ho ancora un anno di contratto con la Juve e voglio restarci”. Sicuramente non sarà lui a raccogliere l’eredità di Ranieri, mentre appaiono in risalita le quotazioni di Sarri. Il tecnico toscano ha il concreto timore di essere esonerato dal Chelsea, nonostante abbia raggiunto il terzo posto in Premier e ci sia una finale di Europa League tutta da giocare. Se la dirigenza dei Blues dovesse optare per un clamoroso addio ecco che l’opzione Roma diventerebbe concreta. A fine maggio ci sarà la sentenza.


Ranieri, il futuro sarà solo in campo

IL MESSAGGERO - CARINA - Una vittoria alla Ranieri. In grande sofferenza per più di un'ora (Mirante miracoloso in tre occasioni, salvato dal palo, più il gol annullato per questione di centimetri a Ronaldo) la Roma piazza l'uno-due nel finale e rimane in corsa per l'Europa. Se Champions o Europa League, dipenderà più dalle avversarie che dai giallorossi che ora possono soltanto vincere le prossime due partite e sperare: «Dobbiamo arrivare in fondo con la coscienza a posto», il diktat del tecnico. Un successo che non cambia i suoi piani: «Ho firmato fino al termine del campionato e non mi va di darmi speranza. Restare in società con un altro ruolo? Quando sono tornato mi è stato offerto e ho detto no. Finisce l'anno e finisce tutto. Mi diverto ancora ad allenare».

 
L'AGGIUSTATORE - Quale sarà l'epilogo, Ranieri uscirà da trionfatore. Anche se la Roma da quando è subentrato ha perso una posizione in classifica e rischia di giocare i preliminari di Europa League qualora la Lazio dovesse vincere la coppa Italia, nell'immaginario popolare le quattro gare (su 10) senza subire gol e il successo sulla Juventus bastano per tenere vivo il sogno. E per una città che vive spesso e volentieri di sogni e si accontenta di vincere le battaglie anziché le guerre, basta e avanza. Di certo c'è che nella sua mini-gestione, la Roma ha cambiato volto. Più accorta, poco propensa a pressare alta (ieri ci ha provato in due occasioni e la Juventus s'è presentata altrettante volte davanti a Mirante), cinica come mai gli era riuscito in stagione. Ma se all'aggiustatore va dato un merito particolare, è quello di aver puntato (e vinto) decisamente la scommessa su alcuni giocatori. In primis preferendo Mirante a Olsen. Con il portiere di Castellammare, la difesa gioca più sicura, in primis Fazio. E poi scommettendo su Kluivert, calciatore che con lui ha lasciato intravedere le qualità che hanno convinto la Roma ad acquistarlo. Ieri è stato bravo anche ad optare per il 4-3-3 anziché per il 4-2-3-1, arretrando Zaniolo e giocando a sorpresa la carta Nzonzi, piuttosto che De Rossi. La Roma non ruba di certo l'occhio e ieri ha sofferto con un avversario che come affermerà poi Allegri non poteva avere le stesse motivazioni («In condizioni normali non avremmo mai preso le due reti che abbiamo subito. Sull'1-0 della Roma, Chiellini se la partita conta qualcosa la butta in tribuna...»). È un pugile che spesso e volentieri sembra sull'orlo del ko ma poi esce fuori la giocata del singolo o la manovra che sfrutta la qualità dell'interprete e porta a casa la vittoria. Sembra un canovaccio semplice ma ci vuole anche bravura per convincere un gruppo ad eseguirlo. Ranieri c'è riuscito, gliene va dato atto.