Kluivert: "Voglio restare"

IL TEMPO - BIAFORA - Kluivert ci ha fatto vedere l'Ajax. Come ama ripetere Ranieri, che lo ha preferito ad Under, l'olandese ha dimostrato le sue qualità, fornendo una partita di sostanza in attacco, ma soprattutto una grande prestazione dal punto di vista tattico e del lavoro difensivo. L'esterno, autore dell'assist per il gol di Pastore e di diverse discese sulla fascia, è stato capace di annullare l'amico e diretto avversario Luca Pellegrini, praticamente mai pericoloso.

Per Kluivert è una delle migliori prove dell'anno: "Ho fatto un buon lavoro, sono felice di aver mostrato un po' di quello che so fare anche se posso fare molto di un grande risultato, abbiamo giocato bene a calcio e sono molto contento. Voglio restare". Il numero 34, attento a seguire i dettami dell'allenatore, ha giocato con la mente libera e ha scatenato tutti i cavalli del suo motore: "Mi sento molto migliorato, sono giovane e sto crescendo ogni giorno. Con Ranieri mi trovo bene". Ripresa martedì, Karsdorp è pronto, De Rossi punta a tornare per il Genoa, dove ci saranno Cristante e Zaniolo dopo la squalifica.


Roma show, è scatto Champions. Tre gol e spettacolo: Cagliari travolto e notte al 4° posto

E’ una delle notti più dolci del campionato quella che ha passato la Roma. Una tenebra morbida che, dopo una lunga rincorsa, ha il sapore della zona Champions League, in attesa che Milan ed Atalanta – tra oggi e domani – replichino all’allungo giallorosso. La squadra di Ranieri, infatti, liquida il Cagliari con un 3-0, santificato – oltre che da due legni – dalle reti di Fazio, Kolarov e soprattutto di un redivivo Pastore [...].

A indirizzare il match, naturalmente, l’uno-due dal 5’ all’8’, con Fazio che di testa, dopo una mischia in seguito a un angolo di Lorenzo Pellegrini, batte Cragno in tuffo. I sardi non fanno in tempo a riorganizzarsi che un’accelerazione di Kluivert contro Luca Pellegrini – ex giallorosso, autore di una prova stordita – manda in area una palla che Pastore piazza di giustezza a fil di palo. [...] La ripresa si apre con Birsa che al 1’ sfiora il gol di testa. Ma è un fuoco di paglia, perché da qui alla fine è solo Roma, con Dzeko che al 7’ si fa fermare da Cragno e al 10’ colpisce il palo, dopo che una sua conclusione viene deviata da Ceppitelli. Non basta: un minuto più tardi è Pellegrini che, a centro area, sbaglia un rigore in movimento. [...] Prima si surfa solo sull’onda giallorossa almeno in tre occasioni: al 28’ un colpo di testa di El Shaarawy (deviato) è stoppato da Cragno con un mezzo miracolo, al 29’ Dzeko si divora una grande occasione sotto porta e al 42’ arriva la terza rete, con Cragno bravo prima su El Shaarawy e poi ad un passo dal capolavoro su Kolarov. Ma non c’è niente da fare, così il serbo realizza il suo 8° gol in campionato.


Pastore: «Trasformati dal cambio di tecnico»

IL MESSAGGERO - LENGUA - Javier Pastore si è preso una bella rivincita. Peccato che l’esplosione dell’argentino sia arrivata a cinque partite dalla fine di una stagione in cui ha giocato appena 708 minuti e realizzato tre gol in Serie A tutti sotto la Curva Nord, due di tacco e quello di ieri faccia alla porta. Pastore si è messo l’infortunio al polpaccio alle spalle e ieri s’è visto. Al momento del cambio lo stadio gli ha tributato un lungo applauso non solo per il gol, ma anche per la traversa, la rabona e il tacco con cui ha servito Florenzi. Il tutto grazie all’allenamento extra a Trigoria, svolto durante la settimana per l’assenza di moglie e figli, in vacanza a Dubai.

I rapporti con Di Francesco erano deteriorati, ultimo scontro nel derby del 2 marzo quando l’argentino stanco di aspettare l’ingresso in campo ha mandato a quel paese il tecnico: «Sono stato messo da parte per tanto tempo e avevo come unico obbiettivo quello di tornare il prima possibile»,le sue parole. L’arrivo di Ranieri sembra aver dato una maggiore consapevolezza nei propri mezzi alla squadra, oltre a una forte carica psicologica: «Il mister non parla moltissimo con le parole, lo fa con i fatti. Prima sembravamo morti, ora siamo un’altra squadra. Ha capito il momento dei calciatori e ora siamo più sicuri di noi stessi».


Pastore ritrovato: "Grazie Ranieri". Il tecnico su Conte: "Felice se viene"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - II protagonista della vittoria contro il Cagliari ha la faccetta felice e le spalle più leggere. E', inaspettatamente, Javier Pastore — schierato a sorpresa da Ranieri — l'uomo-volata di una corsa Champions destinata ad arrivare all'ultimo secondo di questo tormentato campionato. L'argentino sorride, si scrolla di dosso la pesante etichetta di oggetto misterioso, e racconta la sua rinascita al termine della vittoria contro il Cagliari (3-0). Lanciando una pesante accusa a Di Francesco. "Ho avuto la sfortuna di farmi male subito, a inizio campionato, poi l'allenatore che c'era prima non mi ha preso più in considerazione, non ero un'opzione per lui. Ora ho ritrovato fiducia grazie a Ranieri, che ha capito la situazione in cui ci trovavamo: ha chiesto cose basilari, ossia provare a non prendere gol e a giocare. Questo ci ha aiutato tanto per l'autostima". Un sassolino che Pastore non vedeva l'ora di togliersi, la gioia mista alla rabbia nel festeggiare il suo ritorno al gol (il terzo in campionato), che l'ha aiutato, contro il Cagliari, a trasformare i tanti fischi che lo avevano accolto alla lettura delle formazioni, in altrettanti applausi al momento del cambio. "Sono felice perché l'ultima partita da titolare qui è stata nel derby contro la Lazio (29 settembre, ndr), e non era facile. La squadra mi ha aiutato e adesso ho tanta voglia di fare qualcosa di buono".

La stessa voglia che ha El Shaarawy, ancora tra i migliori in campo, mentre i goleador della squadra restano due difensori: Fazio, alla quinta rete, e Kolarov, all'ottava. Prima di lui, l'ultimo difensore straniero ad aver fatto almeno otto reti era Mihajlovic nella stagione '98-'99. Soddisfatto Claudio Ranieri. Che crede al quarto posto e spiega cosa non è andato in questa stagione."Abbiamo fatto bene, ma non faccio nessuna tabella Champions. I ragazzi stanno riprendendo consapevolezza, Pastore ha una qualità infinita. Credo che quest'anno il problema sia stato che sono andati via giocatori importanti. E c'è stato disappunto, con i vecchi che non hanno aiutato i nuovi arrivati, perché pensavano a quelli che non c'erano più. Ora stanno ritrovandosi". Peccato, però, che manchino solamente quattro partite alla fine, con un risveglio decisamente tardivo.

Ranieri, poi, spiazza tutti sulla questione Conte. "Certo che lo vorrei alla Roma. Se arriverà, sarò il primo ad essere felice. Tanto di cappello, lo vado anche a prendere all'aeroporto". E, a tal proposito, i riflettori più forti si accendono su Totti. Il dirigente giallorosso esce allo scoperto, annaffiando i sogni dei tifosi. "In queste ultime settimane si parla tanto di Conte — ammette Francesco — che è uno degli allenatori più forti d'Europa, un vincente e qualunque club farebbe follie per lui. Parecchie squadre sono interessate, con uno come lui puoi avere un progetto che ha più possibilità di arrivare alla vittoria" E poi. "Zaniolo? Ha un contratto di cinque anni, che gliene dobbiamo proporre uno di dieci? Poi le cose si fanno sempre in due. Vediamo".


Aleksandar, il bomber che non ti aspetti più

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Se comincia a far gol pure di destro, è la fine. Per gli avversari, ovviamente. Aleksandar Kolarov è arrivato a 8 reti, esattamente le stesse segnate da Edin Dzeko. E il dato, inutile negarlo, colpisce e va analizzato con attenzione. Non tanto (non solo...) per il rendimento deficitario del bosniaco, quanto per l'exploit del suo amico serbo. Otto gol (e non è finita qui...) non sono assolutamente pochi per uno che di mestiere fa il difensore. Certo, qualche rigore, qualche calcio di punizione per dare e darsi una mano non sono mancati, ma non si segna mai per caso. Anche da palla inattiva. E, poi, otto gol Kolarov in carriera non li aveva segnati neppure da ragazzino: riuscirci a 33 anni molto abbondanti, perciò, è un'impresa notevolissima. Soprattutto se uno ricorda che Alex è stato costretto per molto tempo a giocare con un piede fratturato e la cosa, ne converrete, non è il massimo della vita. Il suo contributo, perciò, è stato spesso altalenante, non sono mancate le figuracce e le critiche ma non sempre il tutto è accaduto per colpe esclusivamente sue.

IL CONFRONTO - A conti fatti, finora ha dato quello che doveva dare. E in tema di gol si è addirittura superato. Al punto che ieri ha agganciato il suo idolo Sinisa Mihajlovic (8 centri con la Lazio nella stagione 1998-99) in testa alla classifica all time dei difensori stranieri a segno nel nostro campionato. E pensare che la partita contro il Cagliari per lui poteva essere una sorta di trabocchetto, visto che dall'altra parte della barricata c'era Luca Pellegrini, indicato un po' da tutti come l'esterno sinistro della Roma del futuro. Il confronto, in realtà, è stato impietoso, con il serbo stravincitore della sfida a distanza. E non soltanto per il gol che ha blindato il risultato finale. Pellegrini ha talento, ma deve ancora crescere parecchio; Kolarov è cresciuto abbastanza, ma - se sta bene - ancora se la comanda in scioltezza. Questo non vuol dire che il serbo deve essere una delle basi su cui fondare la Roma del futuro, ma di certo non va buttato senza pensarci troppo nel secchio dell'immondizia. Non si può pensare di progettare la nuova Roma partendo da un ragazzo che a novembre compirà 34 anni (contratto in scadenza nel 2020, come Dzeko), ma non si deve neppure dare troppo retta alla carta d'identità. Specie se l'età, come nel suo caso, è semplicemente una bugia.


Ranieri: "Conte? Da tifoso lo vorrei anche io"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Conte è uno dei tecnici più forti d’Europa, un vincente», dice Francesco Totti a Sky.«Qualsiasi squadra farebbe follie per lui. Si parla di Roma, Inter, Bayern, molte squadre. Con un allenatore così hai più possibilità di vincere. Non dico che abbiano carta bianca, ma sicuramente tanto per far bene». [...] Anche Ranieri, che con signorilità ha commentato: «Da tifoso della Roma sarei contento che Conte arrivasse. Dovesse succedere, lo andrei a prendere all’aeroporto».

Poi Totti è passato all’argomento Zaniolo ed al suo rinnovo di contratto. «Ma ne ha già uno di 5 anni, va più che bene, vogliamo arrivare a dieci? E poi le cose si fanno sempre in due, vedremo. Ma senza pensare male». Frasi che non sono passate inosservate. Claudio Vigorelli, l’agente di Zaniolo, le ha commentate così: «Le parole di Totti mi hanno sorpreso, l’ultimo contatto con la Roma risale ai tempi di Monchi. Ci eravamo ripromessi di vederci a fine stagione per ristrutturare un contratto fatto in un momento diverso. Siamo concentrati sul quarto posto e ci piacerebbe si parlasse più di quanto Zaniolo ha fatto in campo che non degli aspetti contrattuali. Totti però ha ragione, le cose si fanno in due. Aspettiamo da tempo che qualcuno della Roma ci chiami».


Maran deluso: "Abbiamo pagato la rincorsa"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Abbiamo sbagliato approccio. Non siamo mai stati i soliti. Non lo immaginavo. Quando prendi due gol in 7’, c’è poco da fare. Forse abbiamo pagato la lunga rincorsa, è fisiologico, ma dobbiamo avere motivazioni per arrivare tra il decimo e il dodicesimo posto. È il nostro dovere». Rolando Maran è giù, riconosce la brutta prestazione del Cagliari contro la Roma.

 


Ranieri: «La migliore prova dal mio rientro»

IL MESSAGGERO - CARINA - Ridacchia soddisfatto. Il 3-0 al Cagliari permette alla Roma, almeno per una notte, di agganciare il quarto posto. E per 90 minuti, Ranieri ha visto anche una squadra convincente: «È la migliore prestazione da quando sono tornato. Segnando presto, i ragazzi si sono rasserenati. Le qualità che hanno loro ce l’hanno in pochi. Avevo chiesto di non portare palla e di non essere egoisti, di giocare l’uno per l’altro e lo abbiamo fatto». L’obiettivo per il quale è stato chiamato è a portata di mano: «Quanti punti servono per la Champions? Non sono il tipo che fa tabelle, dobbiamo vincerle tutte». Pillola su Pastore: «Javier non lo scopro io, ha una qualità che non finisce mai. Gli ho detto gioca come sai ma difendi come dico io. Lo avevo visto bene in allenamento, che per me è sacro. Già da una settimana avevo quest’idea».

IL RECUPERO - Nel post-gara sono in molti a voler incensare la sua capacità di recuperare giocatori dati in difficoltà. Ranieri, però, con grande onestà ricostruisce quanto accaduto dopo la sessione estiva di mercato, che ha inevitabilmente influito sulla stagione: «Erano andati via giocatori importanti e quando succede così quelli che restano non sono così contenti. C’è stato forse un po’ di disappunto interiore e credo che i nuovi non siano stati aiutati tanto dai vecchi. Non perché non volessero, ma perché stavano ancora pensando all’anno precedente, a quelli che erano andati via. A Strootman, ad esempio, che aveva detto di voler rimanere. Sono tutte cose che in uno spogliatoio pesano. Ora i ragazzi stanno riprendendo consapevolezza». Tra questi c’è sicuramente Kluivert: «Ho fatto un buon lavoro, sono felice di aver mostrato un po’ di quello che so fare anche se posso fare molto di più. Mi sento molto migliorato, era il mio primo anno, in un paese diverso e una cultura diversa. Voglio restare qui».


Roma vs Cagliari, le pagelle dei quotidiani

INSIDEROMA.COM - In 8 minuti si liquida la pratica Cagliari. Così poco è stato sufficiente alla Roma, guidata dal duo argentino Fazio-Pastore per blindare i tre punti, prima del sigillo finale di Kolarov, ottava rete in questo campionato (non male per un terzino) che fissa il risultato sul 3-0 e regala alla Roma almeno una notte al 4° posto.

Di seguito, le pagelle dei principali quotidiani in edicola oggi:


IL MESSAGGERO

Mirante 6
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7.5
Dzeko 6

Perotti 6.5
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7

 


IL TEMPO

Mirante 6.5
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 6.5
Pellegrini 7
Nzonzi 6.5
Kluivert  7.5
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 5.5

Perotti 6.5
Under 6
Coric S.V.

Ranieri 7

 


GAZZETTA DELLO SPORT

Mirante 6.5
Florenzi 7
Manolas 6.5
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7
El Shaarawy 7
Dzeko 6

Perotti 6
Under 6
Coric S.V.

Ranieri 7

 


CORRIERE DELLA SERA

Mirante 6
Florenzi 7
Manolas 6
Fazio 7
Kolarov 7
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6.5
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 5

Perotti 6.5
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7

 


CORRIERE DELLO SPORT

Mirante 6.5
Florenzi 6.5
Manolas 6
Fazio 7
Kolarov 6.5
Pellegrini 6.5
Nzonzi 6
Kluivert 7
Pastore 7.5
El Shaarawy 7
Dzeko 6

Perotti 6
Under S.V.
Coric S.V.

Ranieri 7


Totti e Ranieri sponsorizzano Conte

IL TEMPO - BIAFORA - Totti sogna insieme ai suoi tifosi. L'ex capitano della Roma, intervistato da Sky prima della sfida con il Cagliari, sembra quasi togliersi le vesti da dirigente nel parlare di Contee tiene viva la speranza di poter finalmente arrivare ad avere un nome da urlo in panchina. Le sue parole, schiette e sincere, senza volerlo confermano la trattativa e sanno di investitura: «Conte è uno degli allenatori più forti d'Europa, un vincente dovunque è andato. Qualunque squadra farebbe follie per lui. Si è parlato della Roma, dell'Inter e del Bayern Monaco, ci sono parecchie squadre su di lui. Quando puoi avere un allenatore cosi forte poi hai più possibilità di vincere. Uno così non dico che poi ha carta bianca, ma ha tutto per poter far bene». Totti, che rassicura tutti sul fatto che la qualificazione alla Champions non è necessaria per arrivare all'ex ct e con una battuta smentisce qualsiasi incontro, cerca anche di calmare le acque intorno alla scelta e mantiene la testa concentrata sul presente: «Se ne sta parlando tantissimo ma noi abbiamo mister Ranieri in panchina e dobbiamo portargli rispetto fino alla fine. Lui è il nostro tecnico e a fine stagione valuteremo e decideremo tutti insieme se sarà lui, un altro, Conte, o chi per lui. Ora dobbiamo centrare l'obiettivo della Champions. Non mi sembra corretto parlare di altri».

Conte, atteso stasera al Via del Mare per lo scontro tra Lecce e Brescia, non ha preso una decisione definitiva, allettato dalla proposta dei giallorossi (che hanno in mano il jolly Petrachi), ma anche tentato da un clamoroso ritorno alla Juventus. Dopo l'eliminazione con l'Ajax sia Allegri che Agnelli si erano affrettati a ribadire la volonta di proseguire il rapporto, non è però da escludere una rottura tra le parti. Con questo scenario il nome di Conte tornerebbe prepotentemente in auge in casa bianconera, dove tuttavia potrebbe non essere la prima scelta della dirigenza, non coralmente convinta di vivere una seconda avventura con il leccese.

Per Totti c'è spazio per una breve parentesi su Zaniolo: "Nicolò è partito con il piede giusto ma adesso deve continuare sui suoi livelli. Ha già un contratto di 5 anni. Le cose si fanno sempre in due, il contratto è gia fatto". Ma per il rinnovo del numero 22 non è stato fissato alcun appuntamento. Non si nasconde sull'argomento del momento neanche Ranieri, che come un tifoso della Curva Sud si augura di vedere il collega salentino raccogliere la sua eredita: "Lo vorrei come allenatore della Roma, sarei felicissimo se venisse Antonio. Non guardo a me stesso, ma al bene del club. Se si parla di Conte, tanto di cappello. Lo vado a prendere all'aeroporto". Il mister giallorosso, che ha definito i tre punti con il Cagliari come "la partita più bella da quando sono arrivato", dà un'importante chiave di lettura sull'andamento lento della Roma dopo il mercato estivo: "Il problema è stato che erano andati via giocatori importanti e in questi casi chi resta non è contento. C'è stato un po' di disappunto interiore e i nuovi arrivati non sono stati aiutati dai vecchi, che pensavano ancora all'anno precedente, a quelli che sono andati via, a Strootman che diceva di voler rimanere...". Ma questa è una storia vecchia e un possibile futuro con Conte sarebbe più che roseo.


Ranieri: «Qua la mano Roma, ora sei davvero guarita»

GAZZETTA DELLO SPORT - Uno spogliatoio destabi­lizzato per le cessioni di pilastri come AlissonNainggolan e Strootman. Una squadra con pochissima fidu­cia in se stessa, da ricostruire partendo dalle basi e quindi dalla difesa. Ci ha messo poco, Claudio Ranieri, a capire cosa non andasse nella Roma e ha lavorato su due fronti: nello spogliatoio, cercando di rimet­tere insieme il gruppo, e in campo, dando ai calciatori un assetto più compatto. [...]

«Sono andati via giocatori importanti e quando questo succede quelli che restano non sono contenti», con­ferma Ranieri. «C’è stato un po’ di disappunto interiore e i nuo­vi non sono stati molto aiutati, visto che i vecchi stavano ancora pensando ancora a quelli dell’anno precedente, come ad esempio Strootman, che aveva detto di voler restare. Sono co­se che nello spogliatoio pesa­no, adesso stanno riprendendo consapevolezza». E con questa consapevolezza la Roma sogna la Champions: «Dobbiamo es­sere uniti per agguantare qual­cosa di grande. [...] Testa bassa e pedalare, per non avere rimpianti». [...]


Il Flaco: "Di Francesco mi ha messo da parte"

IL TEMPO - AUSTINI - No, non si è dimenticato come si gioca a pallone. Se parliamo di classe nessuno nella Roma ne ha quanta lui e pochi in A. Il problema di Javier Pastore è che al Psg ha smesso di essere un atleta per assenza di competizione e agonismo. Così, quando ha provato a ricominciare, ha pagato un conto salatissimo. Eppure, zitto zitto, le rare volte che dall'infermeria e gli studi medici di Barcellona è passato al campo, il segno lo ha lasciato eccome. E' quasi incredibile che quello di ieri sia il quarto gol stagionale, bello quasi quanto quei due colpi di tacco con AtalantaFrosinone che sembravano i titoli di coda di una carriera finita in anticipo. Rieccolo il Flaco in tutto il suo splendore, un colpo di biliardo per il 2-0, palle che scompaiono e riappaiono tra i suoi piedi, una traversa che grida vendetta, la determinazione di un ragazzo fermo da troppo tempo.

A fine partita, senza nominarlo, Pastore si è voluto togliere dei sassolini dalla scarpe lanciandoli metaforicamente addosso a Di Francesco. "Mi sono infortunato subito - racconta l'argentino - e poi non ero più un'opzione per l'allenatore che c'era prima. Sono stato messo da parte per mesi e non sono stati facili, ma mi sono allenato alla pari per tornare il prima possibile. Oggi ho avuto la ricompensa e ho fatto una buona prestazione". La seconda stoccata indiretta a Di Francesco la serve paragonando la Roma di oggi a quella di prima: "Mi sono sentito meglio in campo, ho trovato una squadra più sicura e serena sia quando abbiamo il pallone sia se lo perdiamo. Sappiamo cosa fare per difendere, l'allenatore ce lo dice sempre che il gol si può segnare. Ranieri non parla tanto coi giocatori ma fa capire quello che vuole. Eravamo quasi morti, adesso sembriamo un'altra squadra. Il mister ha capito i momenti di tutti e li ha cambiati".

Riavvolgendo il nastro, la stagione del Flaco resta un calvario. "Mi sono infortunato subito, dovevo fare più attenzione perché non ero pronto per giocare ogni tre giorni, ma sono cose ormai passate. L'ultima partita da titolare in campionato l'avevo giocata sette mesi fa contro la Lazio. La squadra mi ha aiutato tanto, sono arrivati dei gol e non ne abbiamo subiti, è positivo per arrivare all'obiettivo Champions. Sul primo gol ho provato a tirare piano e per fortuna è andata bene, peccato per il secondo, era ancora più bello". Ma gli è bastato segnarne uno per prendersi la prima ovazione da romanista. "Non posso dire niente ai tifosi, solo ringraziarli. Mi hanno sostenuto sempre, anche per strada. Mi sento un po' in debito perché sono venuto per fare altro ma gli infortuni non me l'hanno permesso".

Sarà stato felice di vederlo finalmente esultare anche Monchi dalla Spagna, lui che ieri ha ricordato come "a Roma sono frustrati perché si è vinto poco e io ho lavorato con tanta pressione addosso". Ha sbagliato tanto, ha fatto infuriare una tifoseria intera e un presidente imbestialito con lui, ma era certamente in buona fede. Perché Pastore, ad esempio, a pallone ci sa giocare.