Lipsia interessato a Schick. Il futuro del ceco lo deciderà il nuovo tecnico della Roma

Il futuro di Patrik Schick potrebbe essere in Bundesliga. Questo è quanto fa sapere il portale calciomercato.com, che spiega come l'attaccante ceco potrebbe salutare la Roma a titolo definitivo e non in prestito come si era pensato in passato. Il Lipsia sarebbe la società ad essersi interessata maggiormente all'ex Samp ma bisognerà aspettare l'arrivo del nuovo tecnico che deciderà se trattenerlo a Trigoria o cederlo.


14/12/2008 – Una rimonta da urlo per credere ancora alla Champions

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - E’ il 14 dicembre del 2008 e i giallorossi di Luciano Spalletti si apprestano ad affrontare i sardi allenati da Massimiliano Allegri. Dopo un avvio di stagione stentato, il club capitolino ha iniziato ad ingranare e si trova ora in sesta posizione, a quota 23 punti, a quattro lunghezze dall’ultimo posto utile per disputare i preliminari di Champions League.

Il Cagliari, dal canto suo, staziona a metà classifica, in nona posizione, forte di ben otto punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Entrambe le squadre attraversano un ottimo momento di forma. La Roma ha, infatti, ottenuto quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque partite giocate mentre il Cagliari è reduce da tre successi ed un pareggio negli ultimi quattro impegni.

Una sfida che si preannuncia, dunque, tutt’altro che semplice per la truppa di Spalletti. L’allenatore di Certaldo, inoltre, perde i pezzi per questo match, dovendo fare a meno di Doni (infortunatosi durante il riscaldamento), Aquilani, Brighi, Pizarro e Taddei. Il tecnico toscano ridisegna così la sua Roma con un 4-3-2-1 che prevede in campo i seguenti undici: Artur, Cassetti, Mexes, Juan, Riise, Cicinho, De Rossi, Perrotta, J. Baptista, Vucinic, Totti. 

Allegri risponde con il suo consueto (almeno nell’esperienza in terra sarda) 4-3-3 scegliendo i seguenti uomini: Marchetti, F. Pisano, Lopez, Canini, Agostini, Fini, Conti, Biondini, Cossu, Jeda, Larrivey.

La partita è piacevole sin dalle prime battute, con i giallorossi che sono più frizzanti e spesso si fanno vedere dalle parti del futuro laziale Marchetti. La prima occasione è creata da Mirko Vucinic con un tiro a giro; la parabola finisce sul palo e il Cagliari si salva. I ritmi di gioco sono elevati ma le due squadre non riescono a creare molte occasioni, annullandosi sostanzialmente a vicenda. Le uniche occasioni provengono da tiri dalla lunga distanza, che finiscono la loro corsa ai lati delle porte difese da Artur e Marchetti.

Al 37′, ancora Vucinic è protagonista in area avversaria e chiede a gran voce un rigore, ma Trefoloni lascia correre, invitando il montenegrino a rialzarsi. Due minuti dopo, il numero nove romanista, con una bella sponda di testa, serve Francesco Totti, che con uno splendido sinistro da fuori area sigla la rete dell’1-0. La Sud esplode e pure Spalletti esulta, convinto di aver messo sul giusto binario una partita tosta. Prima dell’intervallo, inoltre, viene (giustamente) annullato un gol a Julio Baptista per fuorigioco.

Nella ripresa, si parte con Panucci al posto dell’acciaccato Juan nella Roma ed Acquafresca che rileva Larrivey tra le fila dei sardi. I giallorossi sembrano da subito in grado di gestire il vantaggio ma al 58′ un episodio beffardo cambia il match: si tratta di una bellissima punizione del ‘solito’ (unicamente contro la Roma) Daniele Conti, che porta il punteggio sull’1-1.

I giallorossi sembrano in bambola e iniziano a subire l’iniziativa del Cagliari. Jeda va vicinissimo al raddoppio, ma spreca una grande occasione. Pochi minuti dopo, però, proprio il brasiliano non fallisce e mette dentro, ottimamente servito da Cossu davanti all’incolpevole Artur. 

L’Olimpico ora sembra un acquario: completamente ammutolito.

Spalletti butta nella mischia Menez, al posto di un inconcludente Julio Baptista, per provare a dare brio all’attacco e i giallorossi si riversano in avanti. Il forcing romanista porta al pareggio al minuto 77. E’ Simone Perrotta ad inventarsi una spettacolare semirovesciata per battere Marchetti. Luciano Spalletti ora ci crede e inserisce anche Montella per Cicinho.

La Roma è tutta a trazione anteriore e crea occasioni su occasioni: prima Totti colpisce la parte superiore della traversa con un pallonetto poi Perrotta sfiora il palo con un gran tiro. Il tempo è scaduto e la partita sembra ormai volgere al termine. 

Al 90′, però, Menez si invola sulla fascia sinistra mettendo il turbo, getta la palla in mezzo all’area e Vucinic è il più veloce di tutti a raccogliere la sfera, dopo una serie di rimpalli, siglando la rete del definitivo 3-2. E’ apoteosi.Lo Stadio Olimpico esplode, Spalletti impazzisce di gioia e la corsa del montenegrino sotto la Sud è irrefrenabile.

La Roma vince la quinta partita consecutiva, vola a 26 punti e mantiene inalterato il distacco dalla zona Champions. L’Europa, con questa grinta, sembra sempre meno un miraggio.


Emergenza centrocampo. Le possibilità di Ranieri

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - Domani alle ore 18, la Roma scenderà in campo allo stadio Olimpico per affrontare il Cagliari senza 3 elementi della zona nevralgica del campo. Capitan De Rossi è ancora out per l'infortunio rimediato nel corso del match casalingo contro L'Udinese ed è in dubbio anche per la gara successiva a Genova contro i rossoblu. Mancheranno pure Zaniolo e Cristante, che erano diffidati ed entrambi si sono fatti ammonire a San Siro contro l'Inter la scorsa partita. A questo punto, quali soluzioni ha a disposizione mister Ranieri?

Mettendo da parte Ante Coric, sin qui pochissimo considerato da Di Francesco e mai utilizzato dal tecnico romano, gli unici 2 centrocampisti schierabili sono Lorenzo Pellegrini e Steven Nzonzi. Contro gli uomini di Spalletti, la Roma è andata meglio quando ha modificato il suo assetto a centrocampo passando da 2 a 3 con Pellegrini non più trequartista ma interno. Questa non sarà un'opportunità da prendere in considerazione proprio per mancanza di elementi a meno che non si voglia schierare Pastore da interno, dopo che è rimasto per mesi in naftalina anche a causa dei numerosi infortuni subiti in stagione. 

L'argentino, però, potrebbe esser comunque impiegato ma nel suo ruolo naturale: da trequartista dietro la prima punta. Difficile che l'ex trainer del Leicester adotti quest'ipotesi, almeno non dal primo minuto. Innanzitutto, bisognerà capire con quale sistema di gioco sarà schierata la squadra. Se prevarrà il 4-4-2, Dzeko non agirà da solo ma avrà al fianco una seconda punta e sinora questo schema non ha quasi mai prodotto risultati positivi e soprattutto se accanto dovesse avere Schick, il rischio che i 2 si pestino i piedi è molto alto. A centrocampo, detto che la coppia centrale sarà inevitabilmente Pellegrini-Nzonzi, l'esterno a sinistra sarà El Shaarawy, con Perotti come unica valida alternativa. Sul fronte opposto, è bagarre proprio tra El Monito, Under e Kluivert con l'olandese in leggero vantaggio sul turco. Se a prevalere, invece, dovesse esser il 4-2-3-1, salgono appunto le quotazioni del Flaco Pastore ma anche Perotti potrebbe tornare a giocare dall'inizio in posizione centrale sempre con Under e Kluivert a giocarsi il posto sulla corsia di destra. 

Tanto lavoro per l'allenatore giallorosso, chiamato anche questa volta a sbrogliare una matassa davvero complicata, nella speranza che possa tornare a splendere il sereno in casa Roma, come alcune dichiarazioni dei giocatori fanno supporre ma che solo i fatti potranno confermare.


Allenamento Roma. Manolas e Karsdorp di nuovo in gruppo, individuale per De Rossi e Santon

La Roma è tornata ad allenarsi questo pomeriggio in vista della sfida di domani contro il Cagliari in programma domani alle ore 18 allo stadio Olimpico. La squadra ha svolto lavoro atletico e tattico. Kostas Manolas e Rick Karsdorp sono tornati a lavorare col resto del gruppo dopo alcuni giorni di lavoro individuale, cosa che continuano a fare De Rossi e Santon.


Pastore sfida Schick per il Cagliari

IL TEMPO - BIAFORA - Pastore o Schick? 4-2-3-1 o 4-4-2? Sono ore di riflessione per Ranieri,che sta valutando quale possa essere la soluzione migliore per affrontare il Cagliari in un match fondamentale per la corsa Champions, visto lo scontro diretto tra Torino e Milan. La Roma sarà costretta a rinunciare agli squalificati Cristante e Zaniolo oltre che all'infortunato De Rossi e a Trigoria. La prima opzione porta a Schick in coppia con Dzeko, che ha avuto un'impennata nel rendimento quando il compagno di reparto è stato sostituito nella sfida con l'Udinese, disputando inoltre un ottimo primo tempo contro l'Inter. Nella sua prima conferenza il tecnico giallorosso aveva annunciato una convivenza tra i due centravanti («Devono giocare insieme»), salvo poi usare lo schema con la doppia punta ad intermittenza. Il ceco, autore di soli cinque gol in stagione, è chiamato a dare segnali di risveglio e a dimostrare che Ranieri può fidarsi di lui negli ultimi turni di campionato.

L'alternativa alla coppia pesante in attacco è quella con un trequartista alle spalle di Dzeko, a far da raccordo con i mediani Pellegrini e Nzonzi. In questo caso Pastore, nettamente favorito su Coricper il ruolo, farebbe il suo esordio sotto la nuova guida tecnica. L'argentino, sceso in campo per appena 24 minuti in tutto il 2019, avrebbe la chance di riscattarsi e di far pesare meno i 25 milioni spesi per acquistarlo. Procede intanto il percorso di recupero di Manolas, che oggi si allenerà ancora a parte per il problemino all'adduttore e domani tornerà in gruppo. In casa Cagliari Maranrischia di non avere a disposizione Klavan e Cacciatore.


Roma, il futuro è in grande stile

IL MESSAGGERO - TRANI - Lo scatto della Roma, in questo finale di stagione, diventa obbligato. La squadra nella volata Champions, la dirigenza nella programmazione. Il presente che sconfina nel futuro. Al massimo in un mese, o magari anche prima, sapremo se gli obiettivi, sportivi e societari, saranno stati raggiunti. In campo a Trigoria c'è Ranieri concentrato sul 4° posto; in ufficio all'Eur, invece, ecco Fienga a occuparsi della strategia per arrivare al nuovo ds e, quando sarà possibile, anche all'8° allenatore della proprietà Usa.

SITUAZIONE IN STAND BY  - Pallotta, ancora senza avere la garanzia di partecipare alla prossima edizione della Champions, è quotidianamente in contatto con il management che lavora nella Capitale. Il presidente sa che la fumata bianca per Petrachi, indicato da Baldini e promosso da Fienga, non è questione di ore. Deve aspettare per il ds, da affiancare a Massara che probabilmente dirigerà l'area scouting: il Torino, nuovo ed ulteriore rivale dei giallorossi nella corsa al 4° posto, è contrario a liberarlo prima del 26 maggio. Pallotta deve aver pazienza anche per l'allenatore della stagione che verrà. I big restano nel mirino della Roma: Conte, adesso tentato anche dal Psg, è il top per il presidente e per i suoi collaboratori; Sarri è il profilo ideale per Baldini. Entrambi, e per opposti motivi, non sono però nella condizione di impegnarsi a breve: Conte, sondato pure recentemente, ha preso tempo sul progetto del club giallorosso e Sarri, girato il suo gradimento al suggeritore di Pallotta, è comunque vincolato al Chelsea che ancora non ha deciso se interrompere il rapporto con l'ex tecnico del Napoli. L'happy end, secondo il presidente, sarebbe l'annuncio di Conte o Sarri entro l'inizio di giugno. Il finale low profile, invece, coinciderebbe con lo sbarco di Giampaolo, l'allenatore di scorta. Gasperini sul podio c'è sempre stato. Dietro ai top coach, ma sempre d'attualità. E benedetto pure da Petrachi che, pur continuando a studiare ogni mossa dell'amico Conte, ha apprezzato l'evoluzione tecnico-tattica del tecnico dell'Atalanta. Ma proprio l'exploit dei nerazzurri lo sta allontanando dalla Capitale. Non è convinto di lasciare Bergamo, soprattutto nel caso in cui riuscisse a portare la società dei Percassi in Champions.

TRATTATIVA SOTTOTRACCIA - Cairo, intanto, si mette di traverso. Strategicamente, però. Perché, opponendo resistenza su Petrachi, non fa altro che confermare il discorso già avviato tra il suo ds e il club giallorosso. «Petrachi alla Roma? Non sarebbe bello se ci fossero davvero questi contatti perché i giallorossi sono in lotta con noi per un posto in Europa. Sarebbe un conflitto di interessi. Spero che queste voci non siano vere. Per me Petrachi resterà un altro anno» il suo intervento a RMC. Più del parere del presidente del Torino, pesa senz'altro il silenzio del ds granata. Che non parla, da giorni, in pubblico, ma lo fa di sicuro in privato. E non solo con Cairo, informato per correttezza dal diretto interessato (prossimo aggiornamento dopo la gara con il Milan). Petrachi ha già sentito (o visto) i suoi possibili nuovi interlocutori: Pallotta, Baldini e Fienga. Chiedendo pieni poteri. E chiarendo che andrà a Boston solo quando avrà ricevuto il via libera. La posizione del presidente granata è invece chiara. Il ds è sotto contratto anche per la prossima stagione e Cairo, pronto a liberarlo, se lo tiene ufficialmente stretto per monetizzare il suo trasferimento alla Roma. Niente di nuovo per il nostro calcio. Pallotta, per avere Di Francesco dal Sassuolo, fu costretto 2 anni fa ad accontentare il club emiliano, investendo su alcuni giocatori, dal riscatto di Pellegrini all'acquisto di Defrel, e inserendo qualche giocatore della Primavera nella negoziazione.


Ranieri vede la via Champions: «Le dobbiamo vincere tutte»

IL MESSAGGERO - CARINA - «Dobbiamo vincerle tutte». Diretto, senza troppi giri di parole, come da copione. Ieri, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria dopo i due giorni di riposo concessi, Ranieri ha lanciato la sfida ai suoi ragazzi. Uno sguardo al calendario e soprattutto la certezza che per non avere rimpianti, servirà effettuare il percorso netto da sabato sino al termine del torneo. E poco importa se il Genoa sarà ancora in corsa per la salvezza, la Juventus vorrà onorare l'ennesimo scudetto e a turno i calciatori di Cagliari, Sassuolo e Parma vorranno fare bella figura con i giallorossi in ottica mercato. Serve un'accelerazione importante anche rispetto a quanto fatto nella mini-gestione del tecnico di San Saba in queste 7 gare. La Roma ha ottenuto appena 11 punti sui 21 disponibili (media 1,57) che hanno però permesso di avvicinarsi al quarto posto. Ora ne servono quindici. E i primi tre devono arrivare nel prossimo weekend quando i giallorossi dovranno fare a meno di Zaniolo e Cristante contro il Cagliari.

L'OSSERVATO SPECIALE - Ranieri non vorrebbe discostarsi dal 4-2-3-1. Modulo che gli permette di difendersi con il caro 4-4-2 alzando il trequartista vicino a Dzeko e arretrando i due esterni offensivi. Con Pellegrini arretrato in mediana al fianco di Nzonzi, il vero dubbio riguarda il ruolo del trequartista nel tridente dietro al bosniaco. Pastore vuole giocarsi le proprie chance. E le possibilità che l'argentino possa partire dal via ci sono. In questi giorni, l'ex Psg sarà l'osservato speciale a Trigoria. Ranieri, come di consueto, parlerà con il ragazzo che non scende in campo dal derby del 2 marzo e non parte titolare addirittura dal 29 settembre. L'alternativa più credibile è alzare Florenzi a centrocampo con Jesus che ricoprirebbe il ruolo di terzino destro. Curiosità: nell'ultimo triennio - secondo uno studio del Cies - la Roma si piazza seconda nella speciale graduatoria dei compensi elargiti agli agenti dei calciatori in serie A: sono 54,6 i milioni di euro spesi in commissioni sportive dal 2016 ad oggi.


Roma col Cagliari per la Champions. Poi Cragno e Barella per il futuro

LEGGO - BALZANI - Sabato prossimo all'Olimpico la Roma affronta il Cagliari in una delle ultime tappe che portano al traguardo Champions. Ma la Roma ha già incontrato il Cagliari in più di un'occasione nelle ultime settimane. Per parlare di mercato ovviamente. La trattativa più avanzata porta ad Alessio Cragno che sabato potrebbe affrontare i giallorossi per l'ultima volta da avversario. Il portiere 24enne ha detto sì già da tempo e i contatti con l'agente Battistini servono giusto a limare gli ultimi dettagli su un contratto quadriennale da 1,5 milioni a stagione. Anche il prezzo del cartellino è quasi definito e si aggirerà sui 18 milioni. La Roma, quindi, con molta probabilità avrà di nuovo un portiere titolare italiano dopo Szczesny, Alisson e la parentesi negativa Olsen (destinato alla Premier). Come secondo resterà Mirante.

Ma il vero obiettivo sardo del ds Massara è un altro, da tempo. Di nome fa Nicolò come Zaniolo, di cognome fa Barella ed è già una delle stelle assolute della nazionale di Mancini. Operazione complessa vista la concorrenza, ma la Roma ha fatto passi in avanti importanti sopratutto col giocatore che preferirebbe la capitale a Milano (sponda Inter). L'ingaggio dovrebbe aggirarsi sui 2,5 milioni a stagione, ma ovviamente ora c'è da lavorare col Cagliari che fin qui ha chiesto 50 milioni. Una cifra alta che può essere limata grazie all'inserimento di diversi giovani. La Roma è intenzionata a offrire un altro anno di prestito con diritto di riscatto a favore dei sardi per Luca Pellegrini che piace molto a Maran oltre a quelli di Riccardi e Pezzella. Determinante, ovviamente, sarà l'accesso in Champions. E lo sarà pure per trattenere Manolas. Nonostante la forte spinta della Juve, infatti, il greco non sembra intenzionato a lasciare Roma dove la famiglia si trova benissimo e dove è nata la sua seconda figlia. A patto che arrivi l'aumento: da 3 a 4 milioni a stagione.


Cairo duro: «Petrachi via? Non è corretto contattarlo»

LEGGO - BALZANI - Ora Petrachi è davvero vicino. E la paura di Cairo vale più di una conferma. Il presidente del Torino, interpellato ieri da Mc Sport sul futuro dell'attuale ds granata, stavolta è sembrato titubante: «Ho già detto che ha un anno di contratto e dovrebbe bastare. Sarebbe una cosa non bella se veramente ci fossero questi contatti con la Roma anche perché è in lotta con noi per l'Europa. Vorrebbe dire avere anche un conflitto d'interessi. Io non ci voglio credere, spero che queste voci non siano vere. Per me Petrachi resterà un altro anno». In realtà il dirigente salentino sta per dire addio 13 mesi prima della scadenza del suo contratto col Toro e avrebbe già incontratoPallotta a Boston qualche settimana fa. Affiancherà quasi certamente l'attuale ds romanista Massara a Trigoria e proverà a convincere l'amico Conte ad accettare la panchina giallorossa. Per sostituirlo Cairo starebbe già pensando alla coppia Ventura-Bava.


Stadio, sospetti dei pm su verde e parcheggi: «Modificato anche il Prg»

IL MESSAGGERO - M. ALLEGRI - A. PIERUCCI - La modifica anomala del Piano regolatore, l'utilizzo improprio della legge sugli stadi per ottenere più superficie edificabile da convertire in parcheggi, a discapito delle aree verdi. E ancora: la bancarotta della società che ha venduto alla Eurnova di Luca Parnasi i terreni di Tor di Valle dove edificare il Nuovo stadio della Roma. Tre magistrati al lavoro e cinque inchieste aperte. Una ha travolto anche la sindaca Virginia Raggi, indagata per abuso d'ufficio. Non è bastata la difesa di Franco Giampaoletti, dg del Campidoglio, a evitare alla prima cittadina la grana della nuova contestazione. Ascoltato dalla pm Elena Neri - che aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, respinta dal gip - Giampaoletti aveva infatti giustificato la procedura con la quale la Raggi avrebbe avallato il progetto bypassando il Consiglio comunale. Una procedura che il gip Costantino De Robbio, invece, ha ritenuto «un'evidente violazione di legge»,ordinando un supplemento di indagini e nuovi interrogatori. Sull'affaire Tor di Valle, però, non c'è solo l'inchiesta a carico della sindaca per le procedure autorizzative. E non ci sono nemmeno solo le due inchieste per corruzione, che hanno portato all'arresto dell'imprenditore Luca Parnasi e del presidente dell'Assemblea Capitolina, Marcello De Vito. A piazzale Clodio ci sono altri due fascicoli.

I PERMESSI - Al vaglio del pm Barbara Zuin - già titolare dell'inchiesta sul giro di corruzione targato Parnasi - tre punti cardine: i permessi per costruire rilasciati prima della realizzazione delle opere primarie, la mancata messa in sicurezza dell'area che rientra in una zona a rischio idrogeologico, e l'aumento del tasso di edificabilità, riportato nel progetto di Parnasi e avallato dal Campidoglio. Nell'altro filone, avviato dal pm Mario Dovinola si procede per bancarotta. Luca Parnasi, tramite la Eurnova srl, avrebbe acquistato sottocosto i terreni a Tor di Valle, concorrendo nel fallimento della società proprietaria, la Sais Spa di Gaetano Papalia. Per il momento, sono sotto inchiesta Parnasi e l'allora rappresentante legale della Sais.
A fare scattare le ultime tre inchieste, le denunce depositate dall'avvocato Edoardo Mobrici legale del Tavolo della libera urbanistica, presieduto dall'architetto Francesco Sanvitto, ora nel mirino dei pentastellati pro stadio. «Mi sono arrivati un sacco di insulti sui social, non da parte dei romanisti, ma dei sedicenti grillini - ha affermato - La nostra associazione, anche quando preparava i programmi per il territorio per il M5S, ha sempre sostenuto una linea di principi e di legalità». È sempre lui a spiegare le storture nelle procedure: «Quando si sono accorti che il terreno bastava solo per edifici e stadio e non c'era più spazio per verde e parcheggi, cioè gli standard urbanistici di legge, è stata fatta una variante di piano regolatore. La cosa assurda è che, contrariamente a quanto stabilisce la legge nazionale dell'urbanistica, la variante è stata fatta pure da un privato invece che dall'ente pubblico. E senza discussione in Consiglio comunale. È stato saltato un passaggio, per fare più in fretta».


La serata all'Eur per il sì alla delibera: «Nella bozza già il parere favorevole»

IL MESSAGGERO - PIRAS - Ora, lo stadio della Roma sprofonda nelle paludi dei «Non so», dei «Non ricordo». Eppure l'Ecomostro di Tor di Valle viaggiava su una corsia preferenziale e per quest'opera la giunta Raggi ha utilizzato più volte la procedura d'urgenza. Come nel Municipio IX dove tutti i consiglieri si ricordano la convocazione d'urgenza del consiglio municipale di domenica pomeriggio, a poche ore dalla cena a casa del mini sindaco Dario D'Innocenti. C'erano la prima cittadina Virginia Raggi, l'ex presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito, l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori e la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio. I consiglieri municipali del M5S furono radunati sabato sera, era il 10 giugno 2017, per comunicare loro che l'interesse pubblico sull'impianto andava approvato, e anche alla svelta. Segnale che c'erano decisioni precotte sullo stadio. Ci sono due documenti dell'epoca che provano il piede premuto sull'acceleratore della giunta Raggi che saltò a piè pari le commissioni municipali competenti (Urbanistica e Mobilità presiedute tra l'altro da due consiglieri contrari all'opera) per far approdare la delibera stadio direttamente nel parlamentino dell'Eur. L'attuale presidente della commissione Urbanistica Paolo Mancuso ora è certo: «Era tutto già deciso».
I consiglieri si videro sottoporre da Luca Montuori una bozza di delibera già cotta e mangiata: in fondo c'era già scritto «parere favorevole». Ma quel parere avrebbero dovuto esprimerlo in libertà i consiglieri municipali. Qualcuno ricorda la riunione: «Per chi era contrario come me quella riunione non servì a nulla, chi non faceva parte delle commissioni competenti invece diceva Mi fido, non mi informo e non approfondirono. Ma noi siamo Cinquestelle, siamo nati ed entrati nelle istituzioni per approfondire, verificare, controllare».
Nello schema di delibera datato 8 giugno 2017 si parla di «particolare urgenza» e quindi il Segretariato generale comunica che il parere vada acquisito «entro venti giorni decorrenti dalla ricezione della presente come previsto nei casi di urgenza». Ma le commissioni Urbanistica e Mobilità non vennero minimamente coinvolte. E come se non bastasse, allegato alla delibera, c'era anche una lettera firmata dall'assessore Luca Montuori che ribadiva l'urgenza di «votare quanto prima».

LA LETTERA - «Urgenza - si legge - dettata dalla stretta prossimità del termine, il 14 giugno, per procedere all'adozione della proposta da parte dell'Assemblea capitolina». «Si rappresenta - continua la lettera - l'opportunità che il parere sia trasmesso entro il più breve tempo possibile». Stesso iter, prudentemente non scritto stavolta, per bloccare la recente delibera sull'annullamento dell'interesse pubblico targata Grancio-Fassina. Anche in quella circostanza l'assessore Luca Montuori caldeggiò una bocciatura al Municipio IX. Che però, dopo gli arresti e la bufera giudiziaria, non è arrivata. Segnale che nel M5S non si fidano più a scatola chiusa.

 

 

 

Un "altro" Olsen nel mirino

IL TEMPO - BIAFORA - La Roma continua a lavorare sul mercato che verrà in attesa di una decisione definitiva di Pallotta sulla guida della direzione sportiva. L'ultimo nome finito sul taccuino di Massara è quello di Andreas Skov Olsen, esterno d'attacco del Nordsjaelland. Il danese e un classe 1999 e si è messo in mostra in questa stagione, nella quale ha realizzato ben 25 gol in 39 presenze ed è entrato nel giro dell'Under 21 del suo paese. L'ala mancina, che sfrutta l'ottima capacità di calciare sul secondo palo partendo dalla fascia destra, ha un contratto in scadenza nel 2020 e l'intenzione è quella di non rinnovare, lasciando il club già quest'estate per fare il salto nel calcio che conta. Skov Olsen è seguito da molte società in giro per l'Europa e in Italia piace in particolare ai giallorossi, che non hanno presentato offerte, e alla Lazio, suscitando in passato anche l'interesse della Sampdoria di Sabatini. L'esterno, che in estate avra un solo anno di contratto prima della scadenza, si porta via dal Nordsjaelland con circa 4-5 milioni di euro.

Per quanto riguarda la situazione Zaniolo non è stato fissato ancora alcun incontro con il suo agente per discutere di un nuovo accordo: come per El Shaarawy e Under la questione rinnovo sarà affrontata più avanti. L'intenzione del ragazzo è restare.