Ora o mai più. Pastore-Roma ultima chiamata, ma c’è da convincere Ranieri

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Stavolta davvero non c’è ritorno. Stavolta davvero è adesso o mai più. Perché l’ultima apparizione di Pastore con la Roma risale addirittura al 3 marzo scorso, al famigerato ko con la Lazio per 3 a 0. Eusebio Di Francesco decise di spedirlo in campo negli ultimi 24 minuti di gara per provare a cambiare volto alla partita. Poi più il nulla con 6 gare saltate per il solito infortunio al polpaccio e due panchine nelle ultime due sfide in casa con l’Udinese e nella trasferta di Milano contro l’Inter. Ora però c’è qualcosa di diverso e cioè le assenze per squalifica di Zaniolo e Cristante. Con De Rossi out per infortunio. Adesso quindi tocca a Pastore convincere Ranieri a lanciarlo, a credere in lui, a dargli finalmente una chance.


Indagini e Convenzione: due spine per lo stadio

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Sono passati solo pochi giorni da quando la sindaca Virginia Raggi dichiarava “se non emergono irregolarità mi aspetto il voto favorevole entro l’estate”, ma un altro intoppo ha costellato il cammino. Ovvero il gip Costantino De Robbio ha respinto la richiesta di archiviazione nei confronti della sindaca per abuso d’ufficio e perciò ha prescritto alla Procura indagini più approfondite. La vicenda riguarda la mancata approvazione in consiglio comunale del verbale esclusivo della conferenza dei servizi. E i legali della Raggi hanno spiegato che l’approvazione è stata esclusivamente rimandata. Ma la palla per ora torna alla Procura. Nel testo di convenzione inviato la scorsa settimana dalla Roma al Comune ci sono 4 punti su cui trovare l’accordo. Il primo riguarda le tribune del ex ippodromo di Tor di Valle, il secondo tocca lo sblocco dell’appalto di 180 milioni da parte della Regione per il tratto ferroviario. Il terzo punto concerne 45 milioni del contributo di costruzione che l’amministrazione vorrebbe fosse pagato in un’unica soluzione. Infine l’ultimo riguarda le ipotesi di esproprio di un tratto che impedirebbe l’unificazione della Via del Mare con l’Ostiense. 


Obiettivo Tonali. E occhio a Thauvin

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Zaniolo la prossima settimana, El Shaarawy un po’ più in là. Ci sono due contratti da mettere a punto e se sull’ex Inter nessuno ha mai avuto dubbi per quanto riguarda il capocannoniere giallorosso la situazione si è sbloccata. El Shaarawy ha un contrattofino al 2020, la volontà è quella di prolungarlo con uno stipendio da 3 milioni bonus compresi. Intanto Pallotta i suoi collaboratori vogliono continuare ad investire sui giovani sapendo bene che la priorità è la prima squadra. I ruoli sono chiari: indipendentemente dal rinnovo di De Rossi, per il centrocampo il preferito è Tonali del Brescia che piace a mezza Serie A e al PSG. Dalla Francia invece arriva la voce di un interessamento per Thauvin del Marsiglia in caso di addio di Under.


Ranieri e la Champions: vinciamole tutte. Emergenza col Cagliari ma Manolas spera

CORRIERE DELLA SERA - Oggi, alla ripresa degli allenamenti, dopo due giorni di totale riposo, Claudio Ranieri parlerà alla squadra. Il tecnico, calendario alla mano, farà presente ai giocatori che,tolto il big match di San Siro, la Roma avrà un cammino, da qui alla fine, non complicatissimo. Cagliari, Juventus già campione e Parma in casa, Genoa e Sassuolo fuori: se i giallorossi vogliono andare in Championsdovranno provare a fare bottino pieno. (...) Buone notizie da Manolas: uscito nel riscaldamento prima di Inter-Roma, il greco non ha lesioni muscolari. Gli esami hanno evidenziato solo un affaticamento, tanto che avverte ancora un po’ di fastidio. Oggi e domani dovrebbe allenarsi a parte, giovedì è atteso in gruppo. Se non dovesse farcela spazio alla coppia Juan Jesus-Fazio, mentre a centrocampo scelte obbligate con Nzonzi e Pellegrini.  (...) A Boston e Londra,intanto, si continua a pensare al futuro:per la porta proseguono i contatti per Cragno del Cagliari, per la direzione sportiva,invece, Gianluca Petrachi del Torino è sempre più una possibilità concreta. Da vedere solo se l’attuale ds, Ricky Massara, accetterà o meno di lavorare al suo fianco.


Stadio Roma, scontro sulla Convenzione

CORRIERE DELLA SERA - Lo scontro o almeno il confronto«dai toni accesi», ammette la Roma -è sulla parte della mobilità nella Convenzione urbanistica, ovvero il contratto che regola il rapporto tra Campidoglio e proponenti dello stadio giallorosso che deve approdare in Aula insieme alla variante urbanistica «speriamo prima dell’estate»,dicono dagli scranni M5S per l’ok definitivo all’opera di Tor di Valle.La bozza di contratto circola negli uffici da una settimana, e i contraenti, Comune e club, lavorano per superare gli ostacoli «tecnici»che rischiano di ritardare un iter già rallentato dalle due diligence partite dopo lo scoppio delle inchieste giudiziarie. Ma se su alcuni punti la quadra è già stata trovata, le tribune dell’ippodromo o l’unificazione di via del Mare e via Ostiense-, sul capitolo trasporti le cose sono molto difficili da far quadrare. In Campidoglio confermano la volontà di andare avanti nel procedimento nonostante le resistenze della base e dei territori (i Municipi XI e IX):il dossier stadio tornerà in Aula per un nuovo voto sull’interesse pubblico (...) Sulla parte della mobilità, però, c’è una reale possibilità chiedergli l’intero dossier. Perché stavolta la grana è sia tecnica sia politica. Da una parte c’èil Campidoglio M5S che insiste per la realizzazione di «tutte le opere funzionali allo stadio in anticipo rispetto all’apertura dei cancelli per la prima partita della Roma», dicono nel gruppo 5Stelle. E, a testimonianza di un clima teso, ribadiscono: «La convenzione la fa il Comune,che c’entra la Roma? La Conferenza dei servizi stabilisce che all’apertura dell’impianto almeno la metà degli spettatori deve poter arrivare a Tor di Valle con i mezzi pubblici. Punto».


Barros: «Riunione segreta con Raggi a casa del presidente del Municipio»

CORRIERE DELLA SERA - «C’era anche Virginia Raggi in quella riunione a casa del presidente del IX Municipio, Dario D’Innocenti. Il giorno dopo dovevamo votare sì allo stadio della Roma». (...) Adesso, su quelle procedure, il gip Costantino De Robbio vuole chiarezza: nel rigettare la richiesta di archiviazione da parte della procura per la sindaca (l’accusa è abuso d’ufficio) chiede al pm di ascoltare due consiglieri grillini dell’Eur, Paolo Barros e Paolo Mancuso. È i l primo a rammentare ancora quell’incontro«domiciliare» topsecret, non l’unica riunione in cui il Campidoglio sbarcò in pressing all’Eur. Il secondo invece è a capo della commissione Urbanistica e il gip nell’ordinanza chiede di verificare perché la delibera pro-stadio non passò per questo organo politico. (...) «Fu un voto di fiducia,oggi letto lo studio del Politecnico di Torino non lo rifarei…», confessa Barros, assente invece nelle riunioni di maggioranza di quei giorni dove ai grillini dell’Eur venne spiegata l’importanza di quel contestato ok. Ricordi di due anni fa che i due consiglieri dovranno riportare alla mente davanti ai magistrati.


El Shaarawy 10 gol e rinnovo. Tuffo per Totti

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - A Trigoria si continua a programmare il futuro ripartendo da alcuni punti fermi. Uno di questi è sicuramente Stephan El Shaarawy arrivato in doppia cifra con il gol all’Inter. I suoi obiettivi adesso sono la Champions ed il rinnovo, che la Roma gli farà firmare a fine stagione. Buone notizie per Kostas Manolas: nessuna lesione muscolare all’adduttore e contro il Cagliari si candida per una maglia da titolare. Intanto un giovane tifoso, Gabriel, si è tuffato nel Tevere dopo che Francesco Totti gli ha risposto su Instagram.


Pasquetta amara per la Roma

IL TEMPO - BIAFORA- La Roma scende al sesto posto. Con la vittoria dell'Atalanta ai danni del Napoli, gli uomini di Ranieri perdono una posizione venendo scavalcati dagli orobici, ora a +1 a braccetto con il Milan, mantenendo due lunghezze di vantaggio sul Torino e tre sulla Lazio. A cinque giornate dal termine del campionato i giallorossi sono in piena corsa per raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League, che appare ormai quasi scontata per l'Inter di Spalletti dopo il pareggio di sabato sera. Per la quarta piazza, ultima disponibile per l’accesso diretto ai gironi della massima coppa europea, è piena bagarre: la mischia coinvolge un ventaglio di cinque squadre raccolte in appena quattro punti. Il calendario della Roma sembra ad un primo impatto quello più agevole tra tutte le contendenti. Prima del traguardo finale sono attesi gli scontri con Cagliari, Genoa, Juventus, Sassuolo e Parma, che sulla carta non appaiono eccessivamente ostici per una rosa che ha dato segnali di ripresa nell'ultimo periodo. Lo scoglio più arduo da superare, visto che la Juve è già campione, è forse quello rappresentato dalla trasferta di Marassi, in cui il club di Preziosi (confermata la fiducia a Prandelli) potrebbe ancora essere invischiato nella lotta salvezza, dovendo prima affrontare la Spal, reduce da cinque successi nelle precedenti sei gare. Le avversarie hanno invece in programma una serie di scontri diretti, oltre agli impegni di Coppa Italia, che possono agevolare i giallorossi nello sprint. Nel prossimo turno si sfidano Milan e Torino, con i granata che all'ultima giornata se la vedranno con la Lazio. I biancocelesti, dopo il difficile impegno con la Samp, hanno davanti a loro il match con l’Atalanta di Gasperini. Senza fare alcuna tabella è inevitabile dire che qualcuno perderà dei punti decisivi. Lasciando da parte l’agenda contenente i prossimi appuntamenti, la Roma, dopo due giorni di riposo per le feste pasquali, riprende oggi gli allenamenti in vista del Cagliari. Sabato Ranieri dovrà fare a meno degli squalificati Cristante e Zaniolo (è un falso il suo messaggio social che è girato nelle scorse ore) e probabilmente cambierà modulo per sopperire alle diverse assenze. L'opzione più plausibile è quella del ritorno allo schema con le due punte, Dzeko e Schick, supportate da due esterni a tutta fascia e coperte da Pellegrini e Nzonzia centrocampo. La doppia alternativa è rappresentata da Coric e Pastore, mai impiegati nella nuova gestione tecnica, come trequartisti nel 4-2-3-1. L'argentino ha disputato la miseria di 76 minuti dopo il derby d'andata, mentre il giovane croato conta appena 45 minuti totali. Il tecnico capitolino ha manifestato poca voglia di sperimentare e sembra quindi difficile un loro impiego. C'è una clamorosa rimonta subita all’andata da vendicare.


Che peccato! Quei 3 punti erano la svolta

IL TEMPO - La faccia di Ranieri al gol preso è stata tutto un programma. Dopo un ottimo primo tempo sono riapparsi i soliti malanni stagionali: tanta, troppa, difficoltà nel tenere palla e le solite vecchie disattenzioni soprattutto difensive. Ma non era quella di sabato la partita da vincere; pareggiare a San Siro contro una (quasi) diretta concorrente ci può stare. Chiaro che dopo i risultati del pomeriggio, i tre punti ti avrebbero consentito di fare un salto in classifica tutt'altro che indifferente. Forse quello definitivo. Ma va bene così, in fin dei conti. Detto questo, più la stagione va avanti e più monta la rabbia per la fatica che stiamo facendo a risalire la china e raggiungere l’obiettivo minimo stagionale. Talmente scandaloso il campionato italiano che senza troppi sforzi saremmo potuti arrivare senza problemi secondi ed invece ecco che ci troviamo impantanati in una corsa che speriamo si possa concludere nel migliore dei modi. Sarebbero troppi i rimpianti per l'enorme numero di partite letteralmente buttate alle ortiche. Ma in questo ponte pasquale un po’ agrodolce per le ragioni di cui sopra, come sempre, sono loro a strapparci qualche sorriso: i regionali. Sono loro che, regolarmente, ci fanno ricordare come sarebbe stata triste la vita se fossimo nati sulla sponda sbagliata del tevere. Loro che, con enorme fantasia, (ri)scrivono la storia su come mai in Curva Sud ci siano i romanisti e non altri, loro che hanno difficoltà a scrivere il nome della città che dicono essere casa loro. Ma se sono #natiprima come dicono, perchè non scegliere il nome della città ed adottare simbolo e colori della stessa? Noi, a differenza loro, possiamo. Auguri Roma mia, che tu possa risorgere dall’incuria nella quale sei stata abbandonata. Forza Roma.


Sacchi: "La Roma mi dà l’impressione di essere ancora una squadra poco affidabile"

GAZZETTA DELLO SPORT - SCHIANCHI - La volata Champions è una lunga pedalata che mozza il fiato e stronca le gambe. Si vince per tenacia, per spirito di sacrificio e per capacità di adattamento alle condizioni. Arrigo Sacchi la osserva con gli occhi interessati dell’esperto e quelli curiosi del semplice appassionato. Sei squadre coinvolte, escludendo la Juve e il Napoli che il loro biglietto lo hanno già staccato: Inter a 61 punti, Milan e Atalanta a 56, Roma a 55, Torino a 53 e Lazio a 52.

Cinque partite al traguardo: che cosa fa la differenza in questo momento?

«Il gioco, prima di tutto. Come sempre, d’altronde. E poi l’esperienza e la forma fisica. In primavera bisogna avere energie da spendere sul campo: nei muscoli ci sono le scorie di un’intera stagione, questo non va mai dimenticato».

Osservando la tabella delle sfide, i possibili incroci pericolosi e il cammino delle varie squadre che cosa si sente di pronosticare?

«Pronostici non mi azzardo a farne, però dico che l’Inter è un bel pezzo avanti con i lavori. Mi spiego: ha cinque punti di vantaggio su quarta e quinta, che non sono pochi. E poi mi sembra che adesso, dopo le recenti turbolenze, la macchina sia stata sistemata. Certo, la prossima sfida contro la Juve sarà molto importante: se i nerazzurri passano anche quell’ostacolo, allora il cammino sarà in discesa».

A proposito: la Juve avrà il ruolo dell’arbitro in questa volata. Deve affrontare l’Inter, il Torino, la Roma e l’Atalanta.

«Una cosa è certa: dopo aver conquistato l’ottavo scudetto consecutivo, una striscia incredibile, i ragazzi di Allegri vorranno onorare al meglio il campionato. Non faranno sconti, non è nella loro indole. E chiunque si trovi davanti la Juve dovrà preoccuparsi non poco: l’eliminazione dalla Champions brucia, avranno il fuoco dentro».

Difficile, insomma, vedere una squadra rilassata, con la pancia piena.

«Lo escludo. È una questione di rispetto verso gli avversari e verso il pubblico. E la Juve ha sempre dimostrato di avere alti valori morali».

Il Milan, sabato scorso a Parma, ha perso un’occasione per allungare. Che ne dice?

«Lo sapete tutti che quando vedo quei colori il mio cuore batte più forte. Mi piacerebbe che il Milan si qualificasse per la Champions, la storia dice che quello è il suo posto. Però la strada è complicata. Gattuso sta facendo un grandissimo lavoro, deve avere la forza di mantenere alta l’attenzione e la concentrazione di tutto il gruppo».

Tra l’altro adesso i rossoneri avranno la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio: sfida che toglie energie per la volata Champions.

«C’è anche questo ragionamento da fare, bisogna valutare le condizioni fisiche di tutti e scegliere in base a chi sta meglio. Di fatto, in pochi giorni, il Milan si gioca il futuro: domani affronta la partita contro la Lazio e poi in campionato a Torino contro i granata, sfida difficilissima».

L’Atalanta ha compiuto un’impresa straordinaria a Napoli.

«Giocano un calcio bellissimo, di livello internazionale, hanno coraggio, idee, non mollano mai. Sono la vera sorpresa del campionato. Adesso avranno la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina e poi altre cinque gare: considerando che il loro modo di affrontare le sfide è molto dispendioso, penso che l’aspetto fisico sia determinante. Ma quanto è divertente vedere l’Atalanta! Ti riconcilia con il calcio: attacca, domina, non ha mai paura».

La Roma incalza i rossoneri e l’Atalanta a un punto. Può mettere la freccia?

«Mi dà l’impressione di essere ancora una squadra poco affidabile. Capace di grandi giocate e di incredibili errori. Le possibilità le ha, e ha pure un discreto calendario: di partite da brividi ci sono soltanto la trasferta a Marassi col Genoa, che deve trovare i punti per la salvezza, e lo scontro all’Olimpico contro la Juve. Possono fare tutto e il contrario di tutto».

Veniamo al Torino: è lanciato, pronto per lo sprint, ha entusiasmo. Come vede i granata?

«L’aspetto morale, in questo momento della stagione, è fondamentale. Il Torino sta bene di testa e di gambe. I ragazzi di Mazzarri sanno di giocarsi una grandissima occasione, di poter scrivere una pagina di storia. Questo, se non diventa una responsabilità troppo pesante, può risultare un valore aggiunto. Certo che il calendario è tosto: il Milan in casa, poi il derby che non è mai una partita come le altre, e all’ultima giornata la sfida contro la Lazio. Bisogna schiacciare sull’acceleratore e non fare calcoli: tutto passa dall’eventuale vittoria sul Milan nel prossimo turno».

Anche la Lazio resta in corsa.

«Vero, ma che cosa hanno buttato via contro il Chievo? Lì si sono giocati il futuro. Adesso, per tornare in gara, devono fare una specie di miracolo: in questo finale di stagione devono ospitare l’Atalanta e fare visita al Torino. E in più c’è pure la semifinale di Coppa Italia contro il Milan a San Siro. D’accordo che si può vincere una volata rimontando il gruppo, ma bisogna saper prendere la ruota giusta e qui il discorso mi sembra complicato».


La Roma pensa a Petrachi. Possibile incontro con Pallotta

La Roma continua a pensare a Gianluca Petrachi come nuovo ds. Attualmente al Torino, il dirigente sembra poter cambiare aria al termine della stagione ed i giallorossi rfllettono, difatti l'eventuale arrivo di Petrachi porterebbe a far crescere le speranze di arrivare ad Antonio Conte come prossimo allenatore. Questo quanto riportato dal portale calciomercato.it


Stadio Roma, Sanvitto: "C'è un sistema di corruzione"

Francesco Sanvitto, presidente del Tavolo della libera urbanistica, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de L'Italia s'e' desta, nell'emittente dell'Universita' Niccolo' Cusano. Il Tavolo della libera urbanistica ha presentato l'esposto da cui e' partita l'inchiesta sullo stadio della Roma che vede indagata Virginia Raggi per abuso d'ufficio. Queste le sue parole:

 "Mi sono arrivati un sacco di insulti sui social, non da parte dei romanisti, ma dei sedicenti grillini, è triste questo. La nostra associazione, anche quando preparava i programmi per il territorio per il M5S, ha sempre sostenuto una linea di principi e di legalita'. Questo esposto e' uno dei 3 che sono stati fatti sullo stadio, ce ne sono altri due molto piu' pesanti su cui sta indagando la magistratura. La legge sugli impianti sportivi dice che la fine dell'adozione del progetto della conferenza dei servizi viene consegnato al sindaco che lo porta nella prima seduta utile del consiglio comunale e questo non e' stato fatto. Invece e' arrivato il nodo della contraddizione dell'aver utilizzato una legge che permette varianti a progetti che dovrebbero essere a produzione diretta. Quando si sono accorti che il terreno bastava solo per edifici e stadio e non c'era piu' spazio per verde e parcheggi, gli standard urbanistici di legge, e' stata fatta una variante di piano regolatore che e' uno strumento urbanistico e non un intervento diretto, quindi deve essere trattata come variante di piano regolatore. Questa tra l'altro e' una variante generale perche', altra cosa assurda, contrariamente a quanto stabilisce la legge nazionale dell'urbanistica che deve essere fatta dall'ente pubblico, in questo caso viene fatta da un privato. La nostra legislazione urbanistica nazionale tutela gli interessi del territorio, dei cittadini, quindi una variante al piano regolatore deve essere discussa nel consiglio comunale. E' stato saltato un passaggio, per fare piu' in fretta. Il problema e' nato con la giunta Marino. Quando De Vito mi porto' alla presentazione del progetto, appena mi aprirono le tavole io dissi che quel progetto non poteva seguire le norme della legge sugli impianti. Una cosa e' fare un intervento diretto, altra cosa e' fare una variante generale del piano regolatore. Lo stadio e' il piu' piccolo dei problemi. L'idea nostra e' che esista ormai un sistema di corruzione, c'e' una mentalita' legata alla corruzione che e' estremamente diffusa sia nell'ambiente politico che nell'apparato tecnico dei dirigenti pubblici. Quando c'e' un'istanza per cui la politica fa pressioni, c'e' un apparato tecnico disposto a inventarsi deroghe, cavilli".