Capello: "Il calcio è la vita. Roma-Parma non serviva prepararla" (Video)

Fabio Capello, ex allenatore del terzo scudetto giallorosso, è stato intervistato da Roma TV. Questa una parte delle sue dichiarazioni che andranno in onda il 17 giugno alle ore 22:30:

"Ho il ricordo che l'avvocato Agnelli una volta arrivò dicendo: 'Sì, Capello pensa ancora alla Roma'. Come ci si allena si gioca, non ci si può allenare al 60% e poi pensare di andare a 100 all'ora in partita. Galliani mi dice 'non possiamo non vincere', gli dissi 'Vinco e vado via'. Mi offrì il contratto e dissi che sarei andato via".

Roma-Parma?

"Non serviva prepararla, serviva andare in campo e vincere. Se non capisci che sei arrivato a tagliare il traguardo dopo tanta fatica, non tagliarlo sarebbe stato da stupidi. Il calcio è lo sport che mi è venuto più naturale, mi ha dato grande soddisfazione. È tutto quanto, è la vita".

 


Fienga incontra Totti per offrirgli l'incarico da dt. L'ex capitano ci pensa

Guido Fienga incontra Francesco Totti dopo le dichiarazioni di ieri dell'ex capitano romanista. Il CEO giallorosso ha proposto a Totti il ruolo di direttore tecnico: incarico che il dirigente romanista ha lasciato momentaneamente in sospeso. Questo è quanto riporta La Repubblica.


Ecco il programma del ritiro di Pinzolo della Roma

E' uscito il programma del ritiro della Roma a Pinzolo ed è stato pubblicato dal portale campigliodolomiti.it:

"Programma ritiro AS Roma a Pinzolo 2019

A.S. Roma FAN VILLAGE - Stadio Pineta 

Aperto dal 29 giugno al 7 luglio 

Store Ufficiale Roma - Stadio Pineta 

Aperto dal 29 giugno al 7 luglio

 

Sabato 29  giugno

ARRIVO DELLA SQUADRA

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

BENVENUTO DELLE AUTORITA' CON UNA RAPPRESENTANZA DELL'AS ROMA

Piazza San Giacomo, ore 20.00

 

Domenica 30 giugno

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

 

Lunedì 1 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

 

Martedì 2 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta
 

Mercoledì 3 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

 

Giovedì 4 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

I CAMPIONI DELLA ROMA INCONTRANO I PICCOLI TIFOSI GIALLOROSSI

Paladolomiti, ore 21.00

 

Venerdì 5 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

PRESENTAZIONE DELLA SQUADRA E DEL MISTER

Piazza San Giacomo, ore 21.00 

 

Sabato 6 luglio

ALLENAMENTI

Stadio Pineta

NOTTE GIALLOROSSA

Centro Pinzolo, ore 21.00

 

Domenica 7 luglio

PARTITA AMICHEVOLE CON SQUADRA DA DEFINIRE

Stadio Pineta

 

NB: IL PROGRAMMA PUO' SUBIRE VARIAZIONI PER ESIGENZE TECNICHE DI AS ROMA.

ALLENAMENTI GIORNALIERI DELLA SQUADRA AD INGRESSO GRATUITO.

BIGLIETTO PARTITA AMICHEVOLE
Intero: € 10
Ridotto: € 5 (bambini 0-12 anni non compiuti)

 

I biglietti saranno in vendita esclusivamente presso la biglietteria all'esterno del Centro Sportivo Pineta".


Bavagnoli: "La Bartoli è una gladiatrice. L'Italia femminile ha una maturità incredibile"

Elisabetta Bavagnoli, coach della Roma Femminile, è stata ospite a Radio Sportiva e ha parlato della Nazionale delle donne impegnata nei Mondiali in Francia. Queste le sue dichiarazioni: 

"Le azzurre contro la Giamaica hanno la possibilità di ripetere l'ottimo esordio, ma l'avversario non è assolutamente da sottovalutare". 

Bartoli?

"È una gladiatrice". 

Roma?

"Siamo al lavoro per alzare l'asticella".

L'allenatrice giallorossa è stata poi anche ospite a Sky Sport e ha espresso il suo pensiero in merito al match che le Azzurre giocheranno tra pochi miniuti contro la Giamaica

La Nazionale italiana ha raggiunto una maturità e una consapevolezza incredibile, non dobbiamo sottovalutare le avversarie come dice il CT Milena Bertolini. Penso che si possa ripetere la bella prestazione contro l’Australia".

Bonansea?

"L’altro giorno ero in tribuna e vedevo le ragazze scaldarsi, il pubblico l’ho visto entusiasta per Barbara, è davvero una giocatrice incredibile, ha raggiunto un’importante maturità. Le ragazze faranno una grandissima partita, sono consapevoli dell’obiettivo e non vanno ulteriormente caricate. Serve l'umiltà giusta per affrontare ogni gara. La formazione? Possiamo fare bene".

Bartoli?

"Le ho fatto i complimenti all'esordio, quando è entrata abbiamo alzato il nostro baricentro e sono contenta che oggi parta titolare. È una gladiatrice, glielo dico sempre".


La Roma dà 14 giorni di tempo a Petrachi per liberarsi o sceglierà un altro ds

Continua il braccio di ferro tra il Torino e Gianluca Petrachi, ds scelto dalla Roma ma ancora non disponibile poiché il presidente Urbano Cairo non lo libera. Il numero uno dei granata, infatti, è irritato dal viaggio fatto da Petrachi per portare alla Roma il nuovo allenatore Paulo Fonseca e per il momento non ha accolto le dimissioni dell'ex calciatore del Perugia ed i tempi saranno lunghi a meno che i giallorossi non concedano contropartite gradite al club torinese. La Roma può aspettare ancora un paio di settimane, il tempo che apra ufficialmente il mercato e poi cercherà un altro direttore sportivo. Sono già diversi i ds sondati dalla società di Trigoria e che sarebbero pronti a sostituire Petrachi nell'incarico. A riferirlo è l'agenzia di stampa AdnKronos.


Ufficiale, Andreazzoli nuovo allenatore del Genoa

Aurelio Andreazzoli guiderà il Genoa per le prossime 2 stagioni. La società rossoblù ha comunicato la notizia attraverso il proprio sito, genoacfc.it e così sarà l'ex tecnico di Roma ed Empoli a sostituire Cesare Prandelli. Questa la nota dei Grifoni:

"Il Genoa Cfc comunica di aver raggiunto un accordo di durata biennale con il signor Aurelio Andreazzoli cui verrà affidata la guida tecnica della prima squadra dall'1 luglio 2019. La società auspica per mister Andreazzoli un proficuo lavoro e un futuro ricco di reciproche soddisfazioni".


Montino, sindaco Fiumicino: "Stadio Roma? Rappresentiamo un piano B fattibile"

Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, ha parlato ai microfoni di TeleRadioStereo della possibilità che la Roma possa costruire nella sua cittadina lo stadio in alternativa alla sede di Tor di Valle. Queste le sue dichiarazioni in merito:

Il primo incontro è stato conoscitivo, nel secondo si è approfondito qualcosa?
"Sì, la proposta che avevamo lanciato non era di concorrenza a nessuno ma una disponibilità rispetto ad un'ipotesi che non sbloccasse la situazione su Roma, ho presentato una seconda ipotesi che a solo 7 km da Tor di Valle, a ridosso dall'aeroporto di Fiumicino, c'è la soluzione B. Il secondo incontro è stato di approfondimento, il primo conoscitivo".

E' stato un incontro voluto dalla Roma?
"L'hanno chiesto loro per mantenere una possibilità alternativa se dovesse andar male la discussione con il comune di Roma, con il quale hanno avuto un incontro qualche giorno fa. Tutti sapete come stanno le cose, questa è una soluzione fattibile, non c'è bisogno di grandi varianti sostanziali perché sono aree di sviluppo urbanistico molto infrastrutturate. Adesso stanno valutando".

Ipotizzabile pensare che la Roma possa portare in quella zona il progetto così come strutturato a Tor di Valle o si dovrebbe ricominciare da capo?
"Tutto da capo no. Sicuramente bisognerebbe fare un'ispezione sui terreni, però sono aree similari in quanto stanno dentro al bacino del Tevere nonostante siamo lontani dal corse dell'acqua. Le ispezioni archeologiche sono superate, così come i rischi idrogeologici sono stati superati. E' possibile adattare quel progetto con le dovute modifiche, non bisogna riniziare da capo quindi. Penso che il grosso sia possibile da riutilizzare". 

Ipotizziamo le tempistiche di un progetto di questa portata, dal momento della prima fase procedurale fino alla posa della prima pietra, quanto ci vorrebbe?
"E' chiaro che anche noi dobbiamo fare i passaggi, qui non stiamo parlando di anni, ma di mesi: 12, 13, 14 mesi. Una volta presentato, il progetto cammina sulle proprie gambe, il consenso in Assemblea è largo, c'è consenso nella città. Stiamo parlando di un'area di circa 350 ettari, per lo stadio ne servono 50 in più rispetto a questi. La mia città, parlo dei cittadini e penso anche della maggioranza dell'Assemblea Comunale è molto più vantaggioso per tutti. Ed è chiaro che avere lo stadio con i servizi ecc ci qualifica, è un ritorno di immagine e così via".

Avete già calendarizzato con la Roma un altro incontro?
"No, non abbiamo messo in calendario. Sia noi che loro dobbiamo fare delle verifiche ulteriori, soprattutto legate allo stadio a Tor di Valle. Se l'incaglio con il Comune di Roma dovesse essere risolto, credo che la scelta sia quella. E' un piano B fattibile e rapido, che può essere un'alternativa".

Oltre al vicepresidente Baldissoni, chi erano gli altri componenti della parte romanista?
"Due signori americani, rappresentanti della società, e un tecnico".

Per il tifoso romanista, l'idea che non possa andar a buon fine a Tor di Valle potrebbe fare meno paura visto il piano B...
"Il mio lancio iniziale di un mese fa ha trovato attenzione per capire di cosa stavamo parlando, in questo secondo incontro è entrato nel merito e nei dettagli delle questioni che non posso raccontare, con un interesse vero. La delegazione di questa volta si è ampliata rispetto al primo incontro, quindi si capisce che c'è un interesse vero, da quanto ho capito, adesso vediamo quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane".


Mondiale femminile. L'Italia vince 5-0 con la Giamaica e si qualifica agli ottavi

L'Italia femminile allenata da Milena Bertolini vince 5-0 contro la Giamaica e passa così agli ottavi con un turno d'anticipo. Le Azzurre sono andate a segno con la Girelli per 3 volte al 12' su rigore, al 25' ed il terzo ad inizio ripresa al 46', poi doppietta della Galli al 71' ed all'81'. Ora dovranno giocare con il Brasile per consolidare il primo posto nel girone. In campo per tutta la gara la Bartoli, capitano della Roma femminile e dall'altra parte la Swaby, che ha causato il penalty che ha sbloccato l'incontro.


Pallotta: "L'incontro con Fonseca è stato produttivo e positivo. Mi piace il suo entusiasmo"

James Pallotta, presidente giallorosso, è stato intervistato dal sito ufficiale del club,  asroma.com, e ha parlato del suo rinnovato entusiasmo riguardo il futuro della società di Trigoria dopo avere incontrato Paulo Fonseca. Queste le sue dichiarazioni: 

Com'è stato l'incontro con Paulo Fonseca?
“L'incontro è stato assolutamente fantastico. Volevamo tutti sederci assieme a Paulo e ad alcuni membri del suo staff, lontani da altre distrazioni, per iniziare a conoscerci bene. L'incontro è stato molto produttivo e positivo e, tra riunioni e cene, ha visto coinvolte circa sei persone della Roma”.

Di cosa avete discusso?
Abbiamo parlato tanto, ma in realtà abbiamo più cercato di stare a sentire. Abbiamo ascoltato molti dei pensieri riguardanti la sua filosofia di calcio e su come gli piace far giocare le sue squadre. Ha idee molto chiare e penetranti su ciò che vuole realizzare alla Roma e su cosa si aspetta da tutti i nostri giocatori. Come abbiamo visto allo Shakhtar, a lui piace che le sue squadre giochino con la palla tra i piedi e con un'intensità molto alta, controllando il possesso ma non solo per il concetto del possesso in sé. Ha una filosofia votata all’attacco e, come ha detto nella sua prima intervista, vuole vincere, ma con stile. Si rende anche conto che la Serie A è uno dei campionati tatticamente più preparati al mondo e che potrebbe essere necessario apportare alcuni aggiustamenti, che ci ha spiegato. Ciò che mi ha maggiormente incoraggiato è stata la sua flessibilità”.

Lei pensa che la Roma abbia calciatori in grado di giocare il calcio che lui predilige?
È stato molto lusinghiero nei confronti della squadra che abbiamo, in particolare nei confronti dei tanti giovani. Ammette senza alcun dubbio che ci vorrà del tempo affinché i ragazzi si adattino ai suoi metodi e lo stesso varrà per lui nell’approfondire la conoscenza dei nostri calciatori. Ha portato all’incontro anche il suo responsabile della preparazione atletica e ha sottolineato un aspetto: l'importanza che i giocatori siano nella migliore forma possibile. Credevo avessimo creato le condizioni per riuscirci ma negli ultimi anni non le abbiamo sfruttate. Per giocare a un’alta intensità così elevata, i giocatori devono allenarsi ogni giorno in modo molto intelligente. Non penso che i calciatori fossero in ottima forma la scorsa stagione e il più delle volte non è stata colpa loro: questo ha provocato una quantità eccessiva di infortuni. Abbiamo già iniziato a cambiare il nostro programma di preparazione e su questo dettaglio siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, inclusi Paulo e il suo team. È risultato evidente dal primo giorno che il club e il nuovo staff abbiano molto da offrirsi reciprocamente in termini di metodi di allenamento”.

Cosa l’ha colpita di più dell’allenatore?
Sono stato molto contento di come ci ha descritto il metodo con cui lui e i suoi assistenti lavoreranno individualmente con i giocatori, cercando di migliorare ogni giorno sia i più esperti sia i giovani. Questo è un aspetto per lui molto importante. Allo stesso tempo, però, abbiamo bisogno di giocatori che vogliano imparare nuove cose, disposti a migliorare se stessi e pronti a rendersi conto che possono sempre perfezionarsi. Se i ragazzi avranno la disponibilità a imparare e migliorare, lui sarà il primo a volerli aiutare. Ci ha comunicato che allo Shakhtar restava spesso al termine dell’allenamento con diversi calciatori, a lavorare con ognuno di loro su aspetti differenti. So per certo che alcuni dei nostri calciatori, che forse non giocavano ogni settimana, sentivano che la scorsa stagione non stavano imparando o progredendo perché nessuno era lì ad aiutarli. Questo è un aspetto a cui lui tiene molto e lo stesso vale per me. I giocatori che vuole sono quelli che hanno voglia di migliorare, che sono disposti a restare anche a fine allenamento per poter lavorare sul proprio gioco. Farò tutto il possibile per assicurarmi di avere le risorse disponibili per mettere in pratica tutto questo con i nostri giocatori”.

Ha anche parlato di disciplina?
Sì, è un argomento che ha toccato. È fermamente convinto che la disciplina sarà una delle chiavi principali per raggiungere i nostri obiettivi. Spiegherà da subito ai giocatori cosa si aspetta da loro e cosa dovranno fare tutti. Ha enfatizzato l'importanza di essere tutti uniti: ci deve essere una vera coesione all'interno della squadra. La Roma non è una questione di individui, si tratta di vincere come una squadra. Non tutti i giocatori possono giocare ogni partita e per quanto riguarda quelli che non sono coinvolti per una qualsiasi ragione, si aspetta comunque la stessa disciplina e la stessa intensità nell'allenamento, perché quando saranno chiamati in causa, saranno pronti. Chiunque non voglia far parte di ciò che stiamo cercando di creare può andarsene. Lo ha spiegato molto chiaramente e io sono al cento per cento d’accordo con lui su questo aspetto”.

Il fatto che Fonseca non abbia mai allenato nel calcio italiano è un rischio?
Ascolta, tutte le volte che nomini un nuovo allenatore vai incontro a dei rischi. Questo vale per ogni club al mondo, non solo per la Roma. Quello che mi piace di Paulo è l’entusiasmo che mostra davanti alla sfida di poter allenare in Serie A, che sappiamo essere un campionato molto basato sulla tattica e competitivo. Ha il suo sistema di gioco preferito con cui gli piace schierare la squadra, ma ci ha detto che dovrà essere flessibile e capace di adattarsi alle diverse situazioni. Piuttosto che essere spaventato o scoraggiato per il compito che lo aspetta, si è detto entusiasta della nuova avventura che lo attende e di potersi mettere alla prova. È molto calmo e riflessivo, ma allo steso tempo è molto ambizioso e ha anche una buona dose di umiltà. Ogni giorno dice di provare a capire come migliorare se stesso, il suo staff e i suoi giocatori. È chiaro che ha fiducia nelle sue capacità, ma non ha un minimo di arroganza. Vuole mettersi alla prova in uno dei migliori campionati europei e crede di poterlo fare con la Roma”.

Ha parlato dei giocatori che vorrebbe portare al club o di quelli che potrebbero andarsene?
Abbiamo parlato dei calciatori ma questo resta tra noi e lui. Conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli i giocatori e la squadra che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco. Molti di noi stanno lavorando giorno e notte per aggiustare le cose sbagliate e stiamo sempre cercando di migliorare aree che riteniamo già buone. Ad esempio, mercoledì sera siamo rimasti svegli fino a mezzanotte in un ristorante parlando con entusiasmo di quello che dovevamo fare”.

Alcuni giocatori se ne andranno?
Inevitabilmente alcuni se ne andranno e ne arriveranno dei nuovi. Se qualcuno non è dedito alla causa al cento per cento o se c’è qualcun altro che non vuole far parte di ciò che stiamo cercando di costruire, allora andrà via. Dopo la scorsa stagione, non possiamo permetterci di avere qualcuno che non si senta impegnato per la nostra causa”.

Sui media si è parlato molto del fatto che Francesco Totti non sia stato invitato alla riunione di Londra. È la verità?
Ovviamente non è vero. Per la cronaca, fatemi dire una cosa in maniera piuttosto chiara a coloro che pensano di poter creare continuamente divisioni all’interno di questo club: Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Ritenevo che fosse una riunione importante e dunque non era contemplato che Francesco non venisse invitato”.

Perché Francesco non ha partecipato?
Sinceramente non lo so. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club, cosa che tutti rispettiamo. Francesco ha vissuto 30 anni nel calcio, la maggior parte dei quali allacciandosi gli scarpini per dare tutto per la Roma. Se Francesco ha bisogno di tempo, noi gli daremo tempo. Sono sicuro che ha tanti pensieri che gli passano per la testa su quello che vuole fare e sa che io sono qui per lui, così come è sempre stato, prima e dopo che smettesse di giocare. Che alcuni di voi mi credano o meno non mi interessa. Nel mio cuore so che ci sono stato. Non ascolterete alcuna critica nei confronti di Francesco né da parte mia né da chiunque altro nella Roma”.

Può confermare che gli è stato offerto il ruolo di Direttore Tecnico alla Roma?
Sì. Guido Fienga si è seduto al tavolo con lui diverse volte e gli ha parlato del ruolo e di quello che implicherebbe. Si tratta di un ruolo molto importante nel club, probabilmente uno dei più importanti e influenti nella nostra area sportiva e il fatto che vogliamo che sia lui ad assumerlo spiega tutto su quello che pensiamo di Francesco. Insieme al nuovo allenatore, al Direttore Sportivo, a Guido, a Mauro, a me e allo staff che ci supporta, stiamo mettendo insieme una squadra forte, in grado di riportare la Roma a competere per vincere dei trofei e per tornare in Champions League e nelle mie idee Francesco è parte integrante di tutto ciò. Tutti noi insieme, non come singoli, vogliamo solo una cosa: che la Roma vinca. È questo che ci guida. Non si tratta di me, come non si tratta di Francesco, Guido, Paulo o il nuovo Direttore Sportivo: si tratta dell’AS Roma”.

Qualcuno ritiene che anche con un ruolo come questo Francesco non avrebbe comunque grande influenza…
Non so cosa venga detto e da chi, visto che ho smesso di leggere la maggior parte dei media, ma credo che Francesco abbia già una grande influenza nel nostro processo decisionale. Però l’idea di questo nuovo ruolo è di definire al meglio la sua posizione. Sotto Monchi non aveva un ruolo ben definito, ma da quando Monchi se n’è andato abbiamo visto Francesco fare dei passi in avanti e prendersi delle responsabilità. Credimi, in tutte le decisioni sui cambiamenti che abbiamo preso in primavera, tra chi se n’è andato e chi è arrivato, Francesco ha avuto un peso che probabilmente neanche lui pensa di avere avuto. Parlo con Guido quotidianamente e molte volte mi ha riportato i pareri che gli aveva dato Francesco. Francesco è stato determinante nell’aiutarci a portare Claudio Ranieri a Roma. Ha anche avuto un grande impatto nella ricerca del nuovo allenatore, fornendoci molti consigli utili. L’ho già detto nella mia lettera di alcune settimane fa ed è vero: alcuni degli spunti migliori nelle valutazioni su diversi allenatori sono venuti da Francesco. Lavoriamo come una squadra e prendiamo decisioni come una squadra e Francesco ha preso parte a tutte le decisioni sportive che abbiamo preso, soprattutto da quando Monchi è andato via. Tutti sanno che giocatore è stato Francesco, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore a cui siamo interessati allora vorrei conoscerlo. Anzi, quando sono andato a cena con alcuni membri del mio staff a Londra domenica sera, Franco ha ripetuto nuovamente quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. Dall’inizio dell’anno, Guido ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco all’interno del nostro gruppo perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di ognuno di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma. Senza alcun dubbio ci piacerebbe vedere Francesco come una parte fondamentale del nostro futuro. Lavorando con i vertici della nostra dirigenza sportiva potrà iniziare a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera”.

Non ha fatto segreto di quanto fosse depresso per come sono andate le cose per la Roma nella scorsa stagione. Come si sente oggi?
Credo che tutti sappiano della mia insoddisfazione per come è andata la scorsa stagione e anche delle mie preoccupazioni riguardanti quella precedente nonostante avessimo raggiunto la semifinale di Champions League. In ogni caso posso dire che dopo le ultime settimane passate a costruire una nuova squadra, con Paulo, un nuovo Direttore Sportivo, un nuovo staff addetto alla preparazione e lavorando per migliorare molte altre aree nella Roma, ho sensazioni differenti. Camminando di notte per le strade di Londra, dopo aver concluso le nostre conversazioni con l’allenatore, mi sono sentito più entusiasta del potenziale della Roma e del suo ruolo nel mondo del calcio di come non lo sia mai stato prima. Spero di poter dare alla gente più di un’occasione di accorgersene e spero anche che le persone realizzino quanto io ci tenga. Forse dovrei fare qualcosa di meglio per dimostrarlo ma internamente non c’è nessuno che ci tenga più di me. Non vedo l’ora che abbia inizio un nuovo futuro”.


Bomber low cost. Roma, austerity sul mercato: in attacco Petagna o Pavoletti

LEGGO - BALZANI - Nessun sogno, ma la cruda realtà: per sostituire Dzeko la Roma non prenderà un giocatore di prima fascia. Dopo i primi colloqui tra Pallotta e la dirigenza a Londra, dove ieri è sbarcato pure il nuovo allenatore Fonseca e dove per coincidenza era pure De Rossi in viaggio con la figlia Gaia, è emersa la necessità di limare il monte ingaggi e tirare la cinghia in un anno senza i soldi Champions e con i preliminari ormai certi (il Tas sul Milan non si pronuncerà prima del 14 agosto) di Europa League.

A disposizione del nuovo ds quindi sarà messo un budget limitato e determinato sopratutto dagli incassi delle cessioni. Al momento il punto di riferimento resta Baldini visto che Petrachi non si è ancora liberato dal Torino. Cairo chiede un indennizzo (Cangiano o Pezzella dalla Primavera), la Roma è convinta di poter risolvere pacificamente la faccenda.

E lo stesso Pallotta domani potrebbe – a un anno esatto dalla sua ultima apparizione – sbarcare a Roma per risolvere la questione, accogliere a Trigoria il nuovo tecnico e parlare con Totti. Nel frattempo però il mercato deve iniziare. A prendere il posto del 7° attaccante più prolifico della storia della Roma non saranno quindi né Icardi né Higuain.

Anche per questo la dirigenza giallorossa ha provato fino all’ultimo a convincere Dzeko a restare offrendogli una spalmatura dell’attuale ingaggio su un triennale. Inutilmente. I due club continuano a trattare, ma alla fine i nerazzurri dovrebbero accontentare la Roma e arrivare ai 22 milioni richiesti magari con l’inserimento di una contropartita (Merola o Dalbert). E proprio 20-25 milioni saranno reinvestiti per trovare il nuovo numero 9.

Nella lista di Petrachi, depennato pure il troppo caro Belotti, ci sono nell’ordine: Pavoletti, Petagna e Andre Silva. Per il primo è stato proposto uno scambio con Defrel, il secondo convince di più. Nomi che non fanno sognare ma che potrebbero essere affiancati da un giocatore d’esperienza come Llorente o Rondon (entrambi a parametro 0) nel caso in cui dovesse partire pure uno tra Schick ed El Shaarawy. Il ceco, dopo le lamentele espresse durante il ritiro con la sua nazionale, ascolterà tutte le offerte che arriveranno al suo procuratore. Non prima però di aver parlato con Fonseca che ieri ha rilasciato la sua prima intervista al sito ufficiale della Roma: “La stagione inizia presto, speravo di avere più tempo a disposizione ma amo le sfide. Voglio una squadra coraggiosa”, in sintesi le parole più significative del nuovo tecnico giallorosso.


Dzeko, like all’Inter e i tifosi s’infuriano

LEGGO - BALZANI - Un like di troppo mentre ammirava il mare di Portofino. Edin Dzeko è sempre più vicino all’Inter di Conte e dell’amico Nainggolan. A confermarlo ieri un indizio social che ha scatenato la furia dei tifosi romanisti. Il bosniaco ha pubblicato su Instagram una sua foto da Portofino, dove attualmente è in vacanza.

Nei commenti sotto al post, c’era anche un tifoso dell’Inter che ha pubblicato dei cuori nerazzurri. Un commento a cui Dzeko ha messo mi piace’. “E bravo Dzeko che mette like, ora te ne devi andare”, il primo commento di un romanista al quale sono seguiti decine di insulti che fanno seguito ai fischi incassati nell’ultima giornata contro il Parma.

Dopo meno di due ore il like’ è stato tolto, ma ormai la volontà di Edin è chiara. Al termine della gara tra Italia e Bosnia, condita da un gol dello stesso Dzeko, l’attaccante ha confermato a mezza bocca: “Io all’Inter? Sono stanco. Ora vado in vacanza a riposarmi, poi vedremo che succede”.


Fonseca style: “Roma, coraggio”

MESSAGGERO - TRANI - «Ho coronato il mio sogno: allenare in uno dei principali campionati d'Europa». Paulo Fonseca si presenta alla Roma. Di persona, a Londra, al presidente Pallotta, e per iscritto, sul sito della società giallorossa, alla tifoseria. Nell'ufficio europeo del fondo Raptor nel quartiere chic di Mayfair, conosce il presidente, presenti Fienga e Baldini (più Calvo e Zecca), e gli trasmette l'entusiasmo con sui affronterà la nuova sfida. E subito rivaluta pubblicamente la rosa: «C'è tanta qualità. Adesso va trovata la chiave giusta per utilizzare i giocatori al fine di sfruttare al meglio le loro caratteristiche. Molti di loro possono giocare il calcio coraggioso, ambizioso e offensivo che voglio mettere in pratica. Uno stile che ci permetta di dominare gli avversari. Mi piace il 4-2-3-1, ma il sistema di gioco conta quando si riesce a mettere su una squadra molto dinamica. E quindi competitiva». Si rivolge la gente: «La voglio rendere orgogliosa di tifare per noi». Il preliminare di Europa League è l'unico ostacolo sulla sua strada: «Avrò solo quattro settimane per preparare la prima partita ufficiale. Sarà difficile, lo ammetto, perché i giocatori dovranno adattarsi alle mie idee molto velocemente».

 
IN STAND BY - «La Roma è tra le migliori squadre d'Europa» avverte il portoghese, attento ovviamente al mercato del suo nuovo club. La fase è di stallo. Il nuovo allenatore è stato appena ufficializzato (dovrebbe arrivare nella Capitale qualche giorno prima del raduno) e il piano di rafforzamento solo accennato. Petrachi sta cominciando a interfacciarsi con Fonseca, ma ancora non è stata conclusa alcuna operazione in entrata e nemmeno in uscita. Premesso che la scadenza del 30 giugno resta fondamentale per la libertà di manovra della società giallorossa, con 40-45 milioni di pluslavenze da portare a casa entro fine mese, c'è anche da prendere atto della situazione in cui opera il ds che, a meno di una svolta improvvisa, riuscirà ad essere ufficialmente operativo solo dal 1° luglio per la volontà di Cairo di tenerlo ancora vincolato al Torino, anche se c'è chi sostiene che ieri a Milano abbia visto il presidente granata per definire il divorzio. Ma la priorità è il futuro. E si moltiplica per 4, cioè quanti sono i ruoli scoperti nell'attuale rosa.

 
QUATERNA OBBLIGATA - Gli investimenti principali saranno, dunque, sul portiere, il centrale difensivo, il regista e il centravanti per sostituire Olsen, Manolas, De Rossi e Dzeko, cioè 4 titolari: al momento, solo il capitano è uscito dalla rosa. Petrachi ha già la sua lista della spesa. In porta guarda all'estero: obiettivo lo spagnolo Pau Lopez del Betis Siviglia. Piace al ds e costa meno di Cragno che diventerebbe la prima scelta solo se il Cagliari abbassasse le pretese. Anche Gollini è nell'elenco, ma anche l'Atalanta alza il prezzo. In difesa il centrale individuato è il ceco Vavro del Copenaghen. L'agente del giocatore ha confermato i contatti recenti avuti con qualche club italiano. Discorso fatto pure dal procuratore di Verissimo del Santos. Veretout è tra i candidati per il ruolo di play, anche se diversi club (pure stranieri) stanno parlando con la Fiorentina. Sondaggio per Mandragora dell'Udinese che ha la stessa età, 21 anni, di Bruno Guimaraes, centrocampista dell'Atletico Paranaense. Più complicato il percorso da affrontare per avere il centravanti: Pallotta vorrebbe il big, replicando quanto fatto con Dzeko nell'estate 2015. Ecco perché alla Juve sono state chieste informazioni su Higuain. Più che la valutazione, 36 milioni, è l'ingaggio a spaventare e ad allontanare la Roma: 7 milioni più bonus. Offerto Petagna, anche se la richiesta di 25 milioni risulta esagerata. Defrel, chiesto dal Cagliari, può essere utilizzato per arrivare a Pavoletti. Ismaily, fluidificante mancino dello Shakhtar e pupillo di Fonseca, comincia intanto a seguire la Roma su Instagram. Indizio che sa di gradimento.