5/10/2013 – Un tris di personalità per continuare a sognare

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - 3X7=21. La meravigliosa Roma di Garcia prosegue la propria marcia trionfale post 26 maggio anche sul difficile terreno di gioco dell'Inter.

I nerazzurri del nuovo corso di Walter Mazzarri nelle prime sei giornate hanno raccolto quattro vittorie e due pareggi, dando idea di grande solidità, come nel perfetto stile di ogni squadra guidata dall'ex tecnico del Napoli.

I giallorossi, dal canto loro, hanno completato un filotto straordinario fatto di sei vittorie in altrettante partite, con la ciliegina del derby vinto per 2-0 grazie alle reti di Balzaretti e Ljajic.

Milano, però, si sa, per la Roma spesso ha rappresentato momento complicati e trasferte maledette.

La gara di San Siro, dunque, si attende con un certo patema d'animo da parte di ogni sostenitore giallorosso, desideroso di non svegliarsi dal sogno di un inizio stagione praticamente perfetto e di continuare la striscia magica.

Garcia non cambia nulla e punta sempre sul suo 4-3-3 con Florenzi, Totti e Gervinho in avanti.

Mazzarri, invece, schiera la sua Inter con il consueto 3-5-2 ed il tandem offensivo tutto argentino formato da Palacio e Ricky Alvarez (vecchio pallino di Walter Sabatini, rispetto al quale, poi, la spuntò Lamela per il trasferimento nella Capitale nell'estate del 2011).

Inizialmente, sono i nerazzurri a fare la partita mentre la Roma, sempre attenta e quasi mai in pericolo, si difende con ordine e riparte a velocità supersonica grazie alle sue 'frecce' sugli esterni.

Al minuto 18, il primo sussulto: Florenzi recupera palla sul versante di sinistra, si accentra e serve Gervinho, l'ivoriano vede Totti alle sue spalle e prolunga la sfera, arriva la bordata radente e precisa del numero dieci su cui Handanovic non può nulla. 239 volte Francesco Totti. Vantaggio romanista e settore ospiti in delirio.

Al 24', grande paura in casa Roma: Guarin lascia partire un destro violentissimo dal limite, De Sanctis può solo 'soffiare' sul pallone, che per fortuna si stampa sul palo alla sinistra dell'ex numero uno del Napoli.

Sul finire della prima frazione, la squadra di Garcia raddoppia: Gervinho parte in contropiede sulla fascia destra, è circondato da tre uomini ma, opla', li fa fuori tutti, entra in area e viene steso da Alvaro Pereira. Inevitabile il calcio di rigore.

Sul dischetto è Totti-gol. Doppietta del capitano e 240 reti in carriera con una sola, la sua, maglia.

Fine del primo tempo e tutti a bere un tè caldo? Macché.

La Roma non è sazia e triplica le marcature.

Calcio d'angolo per l'Inter messo fuori dalla difesa giallorossa, palla a Totti, che fa un numero dei suoi, su cui San Siro si espone con un sonoro "oooooh" e lancia rapidamente Strootman in contropiede; l'olandese serve Florenzi, bravo a non lasciare scampo ad Handanovic con un bel destro di prima che 'muore' sul palo alla destra del portiere avversario.

Inter-Roma 0-3 dopo 45': nemmeno nei sogni più dolci dei tifosi capitolini.

E' una squadra meravigliosa.

La ripresa è degna di nota solo per due episodi: l'espulsione di Federico Balzaretti al settantanovesimo e la sostituzione di Totti al minuto ottantuno. Un momento stupendo, in cui San Siro rende il giusto tributo a uno dei più grandi di sempre.

La Roma vince anche in casa dell'Inter e raggiunge quota 21 punti dopo sette giornate: i giallorossi sanno solo vincere.


Inter-Roma, arbitra Guida. L'ultima volta col fischietto campano proprio a San Siro, la sconfitta col Milan

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sarà Marco Guida della sezione di Torre Annunziata a dirigere il match di sabato sera tra Inter e Roma. L'arbitro sarà assistito da Meli e Valeriani, Manganiello sarà il IV uomo. In sala VAR Calvarese e Vivenzi. Partita fondamentale per entrambe le squadre: l'Inter vorrà confermare il terzo posto in solitaria mentre la Roma vorrà dimostrare di essere un'attrice protagonista della lotta per la prossima Champions League. 

I PRECEDENTI - Bilancio storico positivo dei giallorossi con Guida. Il fischietto campano ha già diretto la Roma 15 volte, con un totale di 8 vittorie, 3 sconfitte e 4 pareggi. L'unico precedente stagionale, però, è una sconfitta: il 2-1, proprio a San Siro, contro il Milan dello scorso 31 agosto. Dopo le reti di Kessié e Fazio (e il gol annullato a Nzonzi dal VAR) i giallorossi furono beffati da Cutrone a tempo praticamente scaduto. Anche l'ultimo incontro della stagione passata è una sconfitta: l'1-2 casalingo del 6 gennaio 2018 contro l'Atalanta, con Nainggolan in tribuna dopo le vicende di Capodanno.

Anche per l'Inter nutrito gruppo di precedenti in maggioranza positivi: 20 totali, con uno score di 12 vittorie4 pareggi 4 sconfitte per i nerazzurri. L'ultimo incrocio tra Guida ed il club milanese risale al 17 marzo, la vittoria nel derby contro il Milan per 2-3.


I 22 convocati da Spalletti per la Roma. Recupera Borja Valero, assente Brozovic

Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter ed ex Roma, ha convocato 22 giocatori per il match di domani contro i giallorossi. Assente Brozovic, mentre ha recuperato Borja Valero.
Questa la lista pubblicata dal club nerazzurro su Twitter:

 


La Roma è arrivata a Milano (video)

La Roma, come annuncia la società su Twitter, è partita per Milano dove domani sera affronterà l'Inter a San Siro. L'arrivo nel capoluogo lombardo è avvenuto intorno le 19:15, sempre documento su Twitter dalla stessa Roma.

 

 


L'Inter va in un albergo vicino San Siro in vista della Roma

L'Inter non dormirà al centro sportivo di Appiano Gentile alla vigilia del match con la Roma. Secondo quanto riferisce Sky Sport, infatti, i nerazzurri soggiorneranno in un hotel vicino allo stadio San Siro. La stessa cosa era stata fatta in alcune circostanze lo scorso anno ed in questa stagione alla vigilia del derby e della gara contro la Lazio.


InsideRoma Daily News | 3 incontri tra Roma e Conte - Convocati, out De Rossi, El Sha c'è - Pellegrini: "Sto bene qui"

NOTIZIE DEL GIORNO | 16 aprile 2019

QUI ROMA

Il futuro della Roma potrebbe essere legato sempre più al nome di Antonio Conte. Infatti, come riferito da Radio Radio, ci sarebbe stati tre incontri tra l'allenatore e la dirigenza giallorossa prima del summit di Boston. Uno di questi incontri si sarebbe tenuto a Londra alla presenza di Franco Baldini. Conte, attualmente senza panchina, starebbe prendendo in seria considerazione l'idea di sedersi su quella della Roma.

- La Roma Primavera di Alberto De Rossi si è imposta in casa per 5-0 sul Torino. Ancora titolare Fuzato, che non ha subito alcuna rete. I giallorossi puntano ora al secondo posto dopo un periodo di grande difficoltà di gioco e risultati. A segno Besuijen 2 volte: al 9' ed al 45', col primo tempo che si era chiuso col parziale di 3-0 grazie al gol di Pezzella al 38'. Nella ripresa, va in rete Celar al 55' e chiude i giochi D'Orazio al 70'.

AS ROMA (4-3-3) : Fuzato; Parodi (86' Nigro), Trasciani, Cargnelutti (C), Semeraro; Riccardi, Pezzella, Greco J. (82' Simonetti); D'Orazio (86' Cancellieri), Celar (75' Felipe Estrella), Besuijen (75' Cangiano).

A disp.: Cardinali (GK), Santese, Buttaro, Silipo, Bucri, Darboe, Berti (GK).
All.: De Rossi.

TORINO FC (4-3-1-2) : Gemello; Gilli, Marcos (46' Ghazoini), Ferigra (C), Ambrogio; De Angelis (71' Isacco), Onișa, Petrungaro (82' Garetto); Kone B. (56' Murati); Belkheir (56' Moreo), Rauti.
disp.: Trombini (GK), Portanova, Potop, Enrici, Kone H., Fasolino (GK), Del Bianco
All.: Coppitelli.

- Domani sera alle 20.30 si giocherà Inter-Roma. Alla vigilia del match, come di consueto, sono stati resi noti i convocati da Ranieri:

Portieri: Olsen, Fuzato, Mirante

Difensori: Jesus, Kolarov, Marcano, Fazio, Florenzi, Manolas

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, Coric, Zaniolo, Pastore, Nzonzi, Riccardi

Attaccanti: Perotti, Dzeko, Schick, Ünder, Kluivert, El Shaarawy.

- La Roma è scesa in campo a Trigoria per effettuare l'allenamento di rinfinitura in vista della partita di domani sera contro l'Inter. I giallorossi hanno iniziato con una sessione in sala video per poi spostarsi in palestra. Successivamente campo, dove la squadra si è concentrata sul lavoro atletico e la parte tattica. Ancora a parte Santon, Karsdorp e De Rossi. El Shaarawy regolarmente in gruppo. 

Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole.

Due vittorie di fila senza prendere gol. È il momento migliore?
"Sì, è importante per un giocatore vincere. Sono due partite che non prendiamo gol, dobbiamo continuare così e vincere anche la prossima, anche se sarà difficile".

Hai rivisto un Nainggolan brillante?
"In stagione ci siamo sentiti, magari tramite qualche compagno. Sono contento quando un mio ex compagno sta bene o ritrova la forma, sono contento che stia meglio e speriamo che stia peggio sabato".

Partita decisiva per il quarto posto?
"No, perché finché la matematica non ci chiude le possibilità nulla è decisivo. Ma ci permetterebbe di accorciare anche con l'Inter stessa, da qui alla fine può succedere di tutto. Però sicuramente il nostro obiettivo è quello di entrare in Champions, da terzi o quarti non ci interessa".

Com'è cambiato il gioco con Ranieri?
"Siamo sicuramente più compatti di prima, è quello su cui lavoriamo durante la settimana, stare corti, anche se lo facevamo anche con Di Francesco, con cui forse l'ultimo periodo ci è mancata un po' di compattezza. Stiamo ritrovando questo, è normale anche che ritrovando le vittorie si ritrovi serenità, è una cosa molto importante, per questo Ranieri è veramente forte, ci ha dato la giusta serenità e felicità di venire al campo ad allenarsi".

Avverti forte l'idea di rimanere a lungo?
"In questa stagione mi sono tolto qualche soddisfazione, ma non è stata come mi aspettavo. Non sono riuscito a giocare con continuità a causa degli infortuni, entro in forma giocando, fisicamente e mentalmente. Mi è mancato il fatto di dovermi fermare nel momento in cui stavo andando forte. È stata una stagione di crescita, e speriamo di arrivare in Champions, altrimenti sarebbe un grande dispiacere".

Il futuro?
"Qui sto bene, a casa. La Roma è una delle società più importanti di Italia, non cerco altro. Vediamo, ho sempre detto che rimanere qui mi renderebbe molto orgoglioso, ne sarei onorato. Ma ci sono delle dinamiche secondo cui non ti gestisci da solo".

Fernando Magliaro, giornalista de Il Tempo, è intervenuto ai microfoni di Rete Sport in merito all'infinita vicenda sullo Stadio della Roma. Queste le sue parole a proposito del progetto di Tor di Valle

 

"Nonostante il clima politico, gli uffici proseguono con tranquillità. C’è la maggioranza per una conclusione positiva dell’iter”.

 


Swaby: "In un anno, ci siamo qualificate per il Mondiale, sono andata prima in Islanda e poi qui alla Roma"

llyson Swaby, difensore della squadra femminile giallorossa, è la protagonista di una nuova puntata della rubrica Ladies First in onda su Roma Tv. Queste le sue dichiarazioni: 

Come va?
"Bene, Grazie".

Che ne pensi dell'Italia?
"Molto bella, ovviamente all'inizio il passaggio è stato un po' difficile, venivo da un ambiente completamente diverso, Adesso sono a mio agio e mi godo ogni giornata qui".

Qual è la cosa più difficile a cui ti sei dovuta abituare? 
"Credo sia stato il tipo di allenamento, qualcosa di molto diverso rispetto alle mie precedenti esperienze. Il tempo era simile a quello del Connecticut, a volte faceva freddo, quello andava bene, ma mi sono dovuta abituare a un modo diverso di stare in campo. È un modo di giocare diverso rispetto a quello a cui ero abituata. Ovviamente è difficile inserirsi in una squadra a stagione in corso. All'inizio cercavo di capire quale fosse la mia posizione, il mio ruolo all'interno della squadra. Ora mi sento a mio agio". 

Con la tua nazionale parteciperai al Mondiale? 
"Non so ancora se credere o no a quello che sta succedendo, Fino a quando non sarò sull'aereo per la Francia. Sono molto contenta e orgogliosa di quello che abbiamo fatto e delle difficoltà che abbiamo attraversato come gruppo". 

Com'è per te vivere tutto questo da statunitense di origini giamaicane? 
"Mio padre è nato e cresciuto in Giamaica, si è trasferito negli Stati Uniti quando aveva 18 anni. Mia madre è cresciuta a Londra, da genitori giamaicani, quindi le mie origini sono giamaicane quanto americane. Quando ero piccola sono stata immersa nella cultura giamaicana ed è stato bello poterne far parte attraverso il calcio". 

Dal punto di vista del gioco? 
"La nostra Nazionale è simile a quanto ho visto negli Stati Uniti, anche se gli standard di gioco sono elevati: hai a che fare con la forza fisica e un'ottima tecnica. Ho preso quello che ho fatto negli USA per essere più forte fisicamente, più tecnica e più abile tatticamente". 

Come sei stata scelta per la Nazionale? 
"Nel 2014, il coach che viveva in Florida ha cominciato a cercare ragazze che vivevano negli Stati Uniti. Sono stata invitata a partecipare a questo camp. Io giocavo per Boston e mi chiedevo cosa volessi fare realmente e non mi ha preso. Quando hanno deciso di riproporre il programma nel 2018 mi ha chiamato e mi ha chiesto di aiutarli per le qualificazioni ai Mondiali. In quel momento ero contenta di provare a raggiungere quel traguardo, quindi ho acettato". 

Era nei piani diventare una calciatrice professionista? 
"Non esattamente. Sono una ragazza che ha bisogno di sicurezze, quindi pensavo fosse stato meglio cercare lavoro". 

Di che segno sei? 
"Sono della bilancia, nata a ottobre. Mi dicevo che dovevo cercare lavoro, dopotutto avevo una laurea e sapevo cosa volessi fare. Abbiamo fatto le qualificazioni e lì ho capito che volevo continuare a giocare. Quindi mi sono laureata e ho cercato di andare in qualsiasi club. Sono andata in Islanda in estate e ho giocato lì. Poi ci siamo qualificate per la Coppa del Mondo ed è arrivata questa opportunità con la Roma". 

Il 6 giugno ci sarà Italia-Giamaica...
"Credo che il modo migliore per affrontarla sarà fare quello che siamo solite fare. Bisognerà tenere testa dal punto di vista fisico. Sarà come olio e acqua, quello che proporranno loro sarà molto diverso da quello che proporremo noi. Credo che sarà una partita entusiasmante. Noi giochiamo in maniera più diretta, cercando il nostro attaccante che è una calciatrice fantastica e riesce a creare occasioni dal nulla. Le italiane giocano in maniera più tattica. Cercano di fare avanzare il pallone trovando gli spazi giusti. Sarà interessante vedere questi due stili di gioco diversi affrontarsi". 

Piatto preferito romano?
"Probabilmente la pasta cacio e pepe. Poi ogni tipo di pizza. Poi anche la carbonara ma potrei andare avanti all'infinito". 

Una cosa di cui non puoi fare a meno?
"Il mio telefono". 

Adulto o bambino tutta la vita?
"Bambino".

Mattina o sera?
"Sera".

Obbligo o verita?
"Obbligo".

Niente più TV o social media?
"Social media". 

Pizza o tacos illimitati?
"Tacos". 

Leggere la mente o vedere nel futuro?
"Leggere la mente". 

Cosa ti fa sentire realizzata? 
"Un buon allenamento, se mi sono impegnata e ho dato il massimo". 

La vita è?
"Complicata". 

Ti sono rimasti 5 euro, che ti ci compri? 
"Qualcosa da mangiare, un gelato o dei tacos". 


Compensi agli agenti nel 2018. Roma terza dietro Inter e Juve

Le società di Serie A hanno aumentato il budget da dare agli agenti dei calciatori. Questo è quanto pubblicato dal sito figc.it in merito ai Compensi dei Procuratori Sportivi per l’anno 2018 nella nostra massima serie. Complessivamente, i club del nostro campionato hanno elarginato ai procuratori ben 171 milioni di euro, con una media di circa 8,55 milioni di euro per ciascuna squadra, in aumento del 24%. rispetto al 2017, quando la spesa complessiva è stata di 138 milioni.

Prima di questa speciale classifica è l'Inter, passata dai 3,1 milioni del 2017 a 24,9 milioni nel 2018, circa 600mila euro in più della Juventus. Sul podio la Roma, con 22,9 milioni di euro, dato in linea con quello della passata stagione. Al quarto posto c’è il Milan con 16,7 milioni (21 milioni nel 2017), davanti al Napoli con 14,2 milioni (5,2 milioni nel 2017).


Roma non interessata a Radu, portiere del Genoa. Pellegrini deciderà il suo futuro in autonomia

Roma non interessata a Radu. Il portiere dell'Inter ed attualmente in prestito al Genoa costa circa 12 milioni di euro e da Trigoria smentiscono ogni trattativa per il giocatore, che invece piace a Monchi e potrebbe farci un pensierino per portarlo a Siviglia

Per quanto riguarda Lorenzo Pellegrini, è reale l'interessamento dei nerazzurri ma sarà lo stesso centrocampista giallorosso a decidere del suo futuro in quanto ha una clausola rescissoria di 30 milioni e sarà lui eventualmente a dover portare alla società capitolina tale somma per esser ceduto o rifiutare ogni offerta e rimanere alla Roma, magari con un nuovo contratto in tasca. Questo è quanto fa sapere il sito fcinternews.it.

 


Dzeko avrebbe contattato Nainggolan e Perisic per una eventuale casa a Milano

Dzeko avrebbe contattato Nainggolan e Perisic per avere informazioni sulla casa da prendere a Milano. Questo è quanto riferisce Sport Mediaset in merito al futuro del centravanti bosniaco della Roma proprio alla vigilia del match tra i giallorossi e l'Inter. Strategia che era già stata usata dalla stessa emittente televisiva e di altri giornali del Nord alla vigilia delle sfide della Lazio con le milanesi e con la Juventus quando si era parlato di un possibile approdo in quelle squadre di Milinkovic Savic e del tecnico Simone Inzaghi. L'ex City ha comunque il contratto in scadenza nel 2020 con la società giallorossa non convintissima di rinnovarglielo ma nulla appare al momento deciso.


Claudio & Lucio, chi si rivede

IL MESSAGGERO - ANGELONI - L'uno andò via per far posto all'altro. Lucio out, Claudio in. E la Roma sognò. Oggi i sogni sono diluiti per entrambi, Spalletti da una parte e Ranieri dall'altra, due allenatori che un qualcosa di giallorosso nella loro vita ce l'avranno sempre, se non altro per aver sfiorato tutti e due lo scudetto a Roma. Oggi sono su due panchine diverse, che domenica saranno vicine, a San Siro, dove anche Ranieri ha allenato, qualche anno fa, quando qui c'era la rifondazione americana e il tecnico della Roma si chiamava Luis Enrique. Spalletti e Ranieri hanno qualcosa in comune alla fine: uno ad esempio, Claudio, ha allenato il Chelsea, Lucio invece l'ha solo ambito; un'altra storia in comune, roba dei giorni d'oggi, che entrambi hanno sulla testa l'ombra lunga di Antonio Conte. A Ranieri, questo, interessa poco, è arrivato a Roma sapendo che l'incarico era a termine (poi non si sa mai), mentre Spalletti questa ombra non la gradisce, perché la panchina nerazzurra la vuole difendere con le unghie. Cosette in comune, ma se li guardi, li studi, ti accorgi che sono diversi, lontani, quasi opposti. Ora antagonisti. Uno, Ranieri, si comporta da lord inglese, sa sempre quello che deve dire, con le pause giuste, con i riferimenti corretti, e come dirlo, toni, sorrisi sempre da dispensare; l'altro si agita nelle polemiche, le subisce, le respinge, le lotta, le sconfigge (non sempre), sia a Roma sia a Milano.

L'AGGIUSTATUTTO - L'aggiustatore Ranieri è venuto a Roma - di nuovo, proprio come Spallettiuna decina di anni dopo - per aggiustare e sabato a San Siro ha quasi la possibilità di completare la riparazione: vincendo in casa dell'Inter si ritrova improvvisamente vicino il terzo posto, quanta grazia. E Lucio, invece, se ne vuole andare in fuga, possibilmente dando un bel calcione alla Roma, che nella sua seconda avventura, forse, non lo ha capito. O magari non si è spiegato bene, chissà. Piccoli rancori. Tra i due non ci sono troppi precedenti sul campo, solo quattro, in serie A e sempre scontri tra Roma e Juve (tre successi per i bianconeri di Ranieri e un pareggio). Era la Roma del primo Spalletti (che spettacolo, quella) ed era la Juve rinnovata e in ripartenza del post Calciopoli, non un granché: biennio 2007-2009. Sono passati poco più di dieci anni dall'ultima volta che si sono scontrati, eravamo all'Olimpico, passa con un treno la Juve di Ranieri sulle macerie di una Roma spallettiana dilaniata dagli infortuni (succedeva anche all'epoca): lo storico 4-2-3-1 era rinforzato dall'esordiente Filipe, da Tonetto alto a sinistra, da Loria al centro della difesa. In panchina, tanto per far capire la disgraziata serata: Artur, D'Alessandro, Malomo, Brosco, Stoian, Crescenzi e Montella. Finisce 4-1, reti di Iaquinta, pari illusorio di Loria, quindi ancora Iaquinta, Melberg e Nedved. Era il 21-marzo 2009, appunto dieci anni fa. Male per la Roma e Spalletti anche all'andata: 2-0 - Del Piero e Marchionni - per la Juve e tutti a casa. Nell'anno precedente, spettacolo vero all'Olimpico: Roma, bellissima, rimonta la rete di Trezeguet con una doppietta di Totti e nel finale gol beffa di Iaquinta. Unico pari di Spalletti, che perderà la sfida di ritorno di quella stessa stagione (2007-2008), 1-0, Del Piero. In comune, oggi, un'altra cosa ce l'hanno: il modulo. Quel 4-2-3-1, marchio di fabbrica di Spalletti, usato ora anche da Ranieri, cultore invece del 4-4-2. Ieri l'allenatore della Roma ha provato Pellegrini al fianco di Cristante nei due di centrocampo. Questo apre la strada all'ipotesi di rivedere un attaccante (Under o Kluivert) alto a destra, con Zaniolo trequartista.


Conte: “Non ho deciso, ma andró dove mi convince di più il progetto”

IL MESSAGGERO - CARINA - «Non so ancora dove andrò l’anno prossimo. Una cosa è certa: sarò in una squadra che ha un progetto che mi convince». Parole, quelle rilasciate da Antonio Conte, ospite di ‘E poi c’è Cattelan’ in onda stasera ( 21,15 su Sky) che si vanno ad incastrare in un contesto dove il domino tanto atteso degli allenatori in serie A rischia di essere meno radicale di quanto si pensava. Soprattutto se Agnelli e Allegri dovessero dare seguito ai propositi post-Ajax di restare insieme ancora un anno alla Juve. Con la panchina del Real occupata in corsa da Zidane, per il tecnico salentino rimarrebbero le due milanesi (soprattutto l’Inter), il BayernMonaco e... la Roma. Il problema, come ribadito in tv, è convincerlo. Non tanto con l’ingaggio, certamente importante, quanto con il progetto. La palla passa dunque a Pallotta che tempo fa, congedandosi da Monchi, dichiarò di esser rimasto deluso perché l’ex ds non lo aveva accontentato, avendo richiesto «preparatori e tecnico di primo livello». Ora ha la possibilità di agire in prima persona. O appoggiarsi a dirigenti (Petrachi) che sarebbero il passe-partout ideale per arrivarci. Basta convincerlo: impresa non facile. Per questo motivo, rimane vivo il pressing su Sarri. Intanto Massara è rientrato da Boston. A fine stagione Totti diventerà responsabile tecnico. Non direttore tecnico. Praticamente lo stesso ruolo attuale (collante tra dirigenza e squadra) ma ufficializzato dal club.