Sprint finale che vale più di un posto Champions

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma è ad un bivio. Inutile recriminare sui tantissimi punti persi con le squadre in lotta per non retrocedere (compresi i 2 persi in casa col Chievo ormai di nuovo in B), questo è "l'ora de mostrà quanto valemo" cantava Lando Fiorini nel primo inno dedicato ai giallorossi. 

La vigilia di Pasqua sarà un'occasione importante per gli uomini di Ranieri: dimostrare di che pasta sono fatti, dopo le 2 vittorie contro Sampdoria in trasferta e con l'Udinese in casa che hanno risollevato anche il morale dell'ambiente, che vedeva questo finale di stagione come l'ennesimo anno buttato. Invece proprio le ultime due partite hanno riconsegnato qualche speranza, anche in concomitanza dei risultati di Lazio ed Atalanta, che ora sono dietro alla Roma e con il Milan quarto ma ad un solo punto di distacco.

La sfida di San Siro con l'Inter sarà lo spartiacque di queste 6 giornate che mancano alla chiusura dei giochi. La Roma sarà priva del suo faro De Rossi ed il suo sostituto potrebbe esser nuovamente Nzonzi, giocatore più deludente della campagna acquisti dell'ex ds romanista Monchi. Forse, sarebbe il caso di dare fiducia alla coppia italiana formata da Lorenzo Pellegrini e Cristante, che non ha sfigurato nella mezz'ora in cui i 2 hanno giocato insieme in mediana contro i friulani.

Sulla trequarti, Zaniolo potrebbe finalmente tornare a giocare dietro Dzeko in posizione centrale, dove ha mostrato le cose migliori e con El Shaarawy ed il ristabilito Under sugli esterni a supporto dell'attaccante bosniaco. 

In difesa, tornerà Kolarov sulla sinistra dopo il turno di squaifica e dovrebbe rivedersi  Florenzi sul lato opposto dal primo minuto, viste le contemporanee assenze per infortunio di Karsdorp e Santon. Confermatissimo Manolas, certamente il migliore della retroguardia giallorossa e con Fazio al suo fianco, che si spera possa replicare le prestazioni fornite nelle ultime uscite, dopo una stagione nettamente al di sotto delle sue annate precedenti in maglia giallorossa.

La porta dovrebbe esser difesa ancora da Mirante, ormai titolare a tutti gli effetti dopo le pessime prestazioni di Olsen dopo la splendida partita contro il Bologna. 

Il finale di stagione della Roma farà da spartiacque al futuro. La possibilità, ancora meno remota, è che la società capitolina la prossima estate non avrà il budget garantitole dall'accesso alla fase a gironi di Champions League, come capitatole nelle ultime 5 stagioni (escluso l'anno in cui venne eliminata dal Porto ai preliminari) ed è ancora alla ricerca di un direttore sportivo o direttore tecnico, nel caso in cui Massara venisse confermato nel ruolo di ds ma anche del futuro allenatore. 

Per il ruolo di ds o dt la rosa si è ristretta a 2 nomi, eccezion fatta appunto la soluzione interna che potrebbe permettere a Totti di diventare di direttore generale e sono: Gianluca Petrachi e Luis Campos. Il primo è l'attuale direttore sportivo del Torino ed Urbano Cairo non ha nessuna intenzione di farlo partire un anno prima della scadenza del suo contratto, nonostante vi sia qualche dissidio interno ed il secondo è quello caldeggiato da Franco Baldini, che vorrebbe il ds del Lille alla Roma ma anche qui la dirigenza del club francese ha posto un forte veto. Questa seconda soluzione avrebbe anche diverse controindicazioni: la prima è che Campos sarebbe il secondo direttore sportivo straniero consecutivo dopo il fallimento di Monchi e la seconda è che non si trasferirebbe in Italia ma resterebbe a Montecarlo per motivi personali. Insomma, la Roma avrebbe i 3 massimi dirigenti sparsi per il mondo: il presidente negli USA, il consigliere principe in Inghilterra ed il direttore sportivo o tecnico a Monaco, non proprio ciò che si augurano i tifosi, che vorrebbero un rapporto più diretto con la proprietà.

Poi, ci sarebbe pure da sistemare la questione allenatore. Da qualche settimane, il nome di Claudio Ranieri ha preso punti, soprattutto perché sta facendo ciò che gli riesce meglio: "normalizzare" gli ambienti complicati. L'attuale tecnico giallorosso viene ben visto da buona parte della stampa e della tifoseria ed al netto di scelte simili alle precedenti che poco o nulla hanno regalato, come quelle che porterebbero a Gasperini o a Giampaolo, allora il mister testaccino sarebbe preferibile. 

Se invece si tentasse "il grande colpo", il nome sulla bocca di tutti sarebbe quello di Antonio Conte ma sembrerebbe che sull'ex trainer di Juve e Chelsea sia in netto vantaggio l'Inter anche se Totti sta provando a fare opera di convincimento. L'alternativa più plausibile sarebbe quella di Maurizio Sarri, amico di vecchia data di Baldini e che è in rotta con i Blues. Ci sono altri 2 allenatori entrati nel novero dei "papabili" ma anche i più "fantasiosi" e sono quelli di Rino Gattuso e Josè Mourinho. Il primo ha smentito ogni contatto e vorrebbe proseguire in rossonero ed il secondo è il più affascinante ma anche il più costoso ed il suo arrivo significherebbe la svolta totale nella storia della Roma americana: addio al trading per provare a vincere subito.


Mancini: "Sono più le voci di mercato che i fatti. Devo rimanere concentrato sul presente"

Gianluca Mancini, difensore dell'Atalanta ma proveniente dal vivaio della Fiorentina, è stato intervistato il giorno del suo 23esimo compleanno e parla così dei prossimi due impegni dei nerazzurri tra il posticipo di campionato di lunedì e la partita decisiva per l'accesso alla finale di coppa Italia in programma il 15 maggio a Roma:

"Né Gasperini né noi giocatori facciamo calcoli, perché non possiamo affrontare il Napoli pensando alla semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina tre giorni dopo". 

Turnover?

"Decide l'allenatore chi gioca. Si affronta una gara per volta, sperando di esserci tenuti in canna con l'Empoli i gol per questi due scogli cruciali per i nostri obiettiviLunedì ci sono andato vicino anche io, soprattutto con quel colpo di testa: purtroppo ho sbagliato. Ci terrei a rifarmi con la Fiorentina. Coi cinque già fatti in A in questa stagione ho raggiunto un piccolo traguardo stagionale ma il regalo che vorrei me lo tengo per me per scaramanzia. A segnare e a far segnare ci pensano Gomez, Ilicic e Zapata".

Da tempo, è al centro di voci di mercato che lo vorrebbero soprattutto vicino alla Roma ma lui smentisce:

"Sono più le voci e gli articoli che i fatti, devo rimanere concentrato sul presente per costruirmi il futuro. Dobbiamo finire bene tutti l'annata, poi si vedrà. Ma non c'è ancora nulla di concreto"


La squadra, la testa e le gambe

IL TEMPO - Classifica alla mano è cambiato poco o nulla; peccato perchè le condizioni per poter rosicchiare qualche punto qua e là ci stavano. Non è cambiato nulla neanche sul fronte degli infortuni: continuiamo a perdere un pezzo a partita, con l’aggravante che, questa volta, perdiamo un pezzo da novanta. Al riguardo, mi auguro vivamente che il nostro (im)preparatore atletico l’anno prossimo stia il più lontano possibile da Trigoria. C'è l'impressione invece che qualcosa sia cambiato, o perlomeno stia cambiando, nella testa dei giocatori che sembrerebbero aver preso consapevolezza dell’imbarazzo che le loro prestazioni hanno generato nel corso di tutta la stagione. Parrebbe esserci più voglia di sacrificarsi e complessivamente maggiore attenzione: la prima dimostrata dalle numerose rincorse fatte dai diversi giocatori che perdevano palla, la seconda dal fatto che gli errori individuali sono stati significativamente inferiori, soprattutto in difesa.

Certo, non ci vuole molto visto l'andamento della stagione, ma ci prendiamo tutto ciò che di buono arriva, altro che taglietto... D'altronde il mister lo aveva detto: se in primis il gol non lo prendi, prima o poi là davanti uno lo fai. E così è stato. Lapalissiano affermare che ora servono conferme per dare continuità a quanto è stato fatto e si sta facendo dopo l’avvicendamento in panchina. Peccato perdere DDR che sembrava più di tutti impersonificare quanto richiesto dal mister alla squadra. Mi piacerebbe poter pensare che in sua assenza il sostituto possa apportare lo stesso contributo, ma così non è. Ma voglio coltivare la speranza che questa ritrovata ‘personalità’ di squadra stia contagiando gli altri. E’ vero, è un miracolo essere ancora in corsa per il quarto posto, ma visto che ci siamo,corriamo, anzi correte. Forza Roma!


Roma, il futuro a Boston: da Zaniolo all'allenatore

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Mentre in Italia iniziavano a rimbalzare le frasi di Hasan Salihamidzic, direttore sportivo del Bayern Monaco, un altro diesse, Frederic Massara, si stava imbarcando da Fiumicino per Boston, dove è arrivato ieri sera tardi (pieno pomeriggio negli Usa). E anche di questo, e cioè dell’interesse dei tedeschi per Nicolò Zaniolo, avrà parlato nella notte italiana l’attuale d.s. con James Pallotta e Franco Baldini, nel vertice di Boston dove si deciderà un po’ tutta la Roma del futuro.

MURO SU NICOLò Da un paio di giorni, infatti, gira l’indiscrezione secondo la quale il Bayern sarebbe pronto a mettere sul piatto della bilancia ben 50 milioni di euro per portarsi a casa il talento giallorosso. Così, alla fine di Fortuna Dusseldorf-Bayern Monaco, i giornalisti tedeschi hanno chiesto esplicitamente al d.s. se davvero il Bayern fosse pronto a spingersi così in alto per Zaniolo. «Ultimamente stiamo trattando vari profili – la risposta di Salihamidzic -. Conosciamo tanti giocatori, vogliamo rinforzarci. Ma aspetteremo la fine della stagione e vedremo cosa fare». Insomma, un’ammissione implicita, almeno d’interesse. Interesse che Massara riporterà a Pallotta, anche se la Roma ha deciso oramai da tempo di puntare ancora su Zaniolo. Ed, in tal senso, si sta lavorando anche sul suo rinnovo di contratto. Tra l’altro, in caso di eventuale cessione la Roma dovrebbe girare all’Inter il 15% del prezzo finale. Il che, su una valutazione ad esempio di 50 milioni, vorrebbe dire dover girare 7,5 milioni ai nerazzurri. Insomma, l’eventuale plusvalenza sarebbe comunque eccezionale, visto che Zaniolo è stato pagato 4,5 milioni. Ma va considerato anche questo ulteriore aspetto.

I PIANI Poi, ovviamente, Massara, Pallotta e Baldini parleranno di tante altre cose. Ad iniziare proprio dalla posizione dell’attuale d.s., che sembra oramai andare verso la conferma. Pallotta ha intenzione di creare una coppia, con Massara come d.s. presente a Trigoria e Luis Campos (altro uomo dalle plusvalenze d’oro) come consulente esterno di mercato. Campos dovrebbe lavorare dalla Francia, affacciandosi solo in alcune circostanze a Roma. E poi si parlerà ovviamente del futuro tecnico giallorossi, con tutti i profili valutati nei giorni scorsi dai dirigenti Romanisti: dal sogno-Conte all’idea Sarri, per finire poi a Gasperini e Giampaolo ed agli allenatori stranieri riconducibili a Campos (Fonseca e Jardim). Infine il mercato (in entrata ed in uscita) ed i rinnovi di contratto. Oltre a quello di Zaniolo, ballano anche quelli di El Shaarawy, Under, Fazio, Dzeko e ovviamente De Rossi. Già, si parlerà anche del capitano e del suo futuro. Perché De Rossi non è mai tema banale...


Annata nera, De Rossi stop 2-3 settimane

GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Sua moglie Sarah ha detto che Daniele De Rossi è un uomo “saggio, con un equilibrio naturale”. Di tutta la saggezza del mondo, e anche di tanto equilibrio, il capitano della Roma ha bisogno ora. Gli esami hanno confermato quello che De Rossi aveva già capito nel momento in cui si è accasciato a terra contro l’Udinese: lesione di primo grado al bicipite femorale destro, stop tra le due e le tre settimane, ennesima tegola di un anno maledetto. De Rossi farà di tutto per tornare il prima possibile, aiutare la Roma nella rincorsa Champions e capire se sia arrivato il momento di dire basta. La sensazione è che abbia voglia di giocare visto che, quando sta bene, è ancora importante.

RIFLESSIONE Viceversa, De Rossi ha capito anche che il fisico non è più quello di una volta, tanto che da ottobre, in campionato, non ha fatto più di due partite di fila dal primo minuto. Saranno giorni di riflessione, in attesa che anche la società gli comunichi le proprie intenzioni. La sensazione è che De Rossi chieda solo di finire in campo e non sul lettino della fisioterapia. Ecco perché sembra difficile, se non impossibile, che si arrenda ora.


La Roma va in Campos

LEGGO - BALZANI - La Roma ha quattro centri di pensiero: Roma, Boston, Londra e Siviglia», il pensiero firmato Walter Sabatini risale a due anni fa. La città andalusa oggi potrebbe essere sostituita da Monte Carlo, ma la sostanza non cambia. Sarà ancora la Roma di Baldini, infatti. Forse l'ultima. Per due ragioni: troppi bonus sprecati e il futuro arabo all'orizzonte. Ancora indefinito, ma di certo non inventato. Sarà pure la Roma di Pallotta (Boston), Massara (Roma) e Luis Campos. E qui si aggiunge il centro di pensiero transalpino, anche se il ds è portoghese. Non sembrano esserci più dubbi sul nuovo organigramma composto in queste ore di summit negli Usa. Ricky Massara ha ascoltato le nuove disposizioni. Resterà lui il direttore sportivo, ma il coordinatore dell'area mercato diventerà proprio Campos. Il vulcanico portoghese amico del procuratore Mendes e attuale ds del Lille, l'uomo da 300 milioni di plusvalenze. In parole povere ogni scelta dovrà passare da Monte Carlo dove Campos ha la preziosa residenza. Il dirigente 54enne - corteggiato pure dal Marsiglia - in privato si dice onorato della scelta e già sta lavorando in ottica Roma.
Nel mirino soprattutto Neres, l'estrosa ala dell'Ajax, e Thiago Mendes il centrocampista brasiliano del Lille scoperto proprio da Luis. Dal club francese Campos si porterebbe volentieri pure il talento Pèpè, 20 gol stagionali. Sul fronte italiano Massara insiste con Cragno, Tonali e Mancini. Prioritaria, ovviamente, è la scelta dell'allenatore. Baldini ha consigliato Sarri e Giampaolo, Campos promuove Fonseca e Jardim. Nell'incontro di Boston si è parlato anche di rinnovi. Massara vorrebbe prolungare il rapporto con Pellegrini, El Shaarawy e ovviamente Zaniolo. Ma il ds ha messo sul piatto pure la possibilità di continuare ad affidare l'attacco a Dzeko. Una scelta che non rientra con il taglio degli ingaggi voluto da Pallotta, soprattutto se la Roma non dovesse qualificarsi in Champions.  Abbiamo parlato di centri di potere, e non si può trascurare la questione Totti. L'ex capitano - artefice della fin qui indovinata scelta Ranieri - si aspettava una promozione. Che difficilmente arriverà, almeno non nella misura in cui se l'aspettava Francesco. L'ex numero dieci resta il testimonial più importante per un eventuale trattativa col fondo qatariota (in cui potrebbe essere coinvolto anche il presidente del Coni Malagò). Due anime di una Roma frammentata. Curioso infine il litigio di domenica sera, dopo il clamoroso 5-1 del suo Lille al Psg, tra lo stesso Campos e lo sceicco Al Khelaifi. Proprio lui.


De Rossi: é lesione, 20 giorni di stop

LEGGO - BALZANI - Niente sfida numero 40 all'avversaria più affrontata in carriera. De Rossialza bandiera bianca e di sicuro non sarà a San Siro sabato contro l'Inter in una partita che vale una gran fetta di Champions.
Ma le brutte notizie non finiscono qui per il capitano. Gli esami strumentali di ieri hanno confermato, infatti, la lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. I tempi di recupero possono variare dai 15 ai 20 giorni. Di conseguenza De Rossi salterà pure le sfide con Cagliari e Genoa. La speranza, concreta, è rivederlo contro la Juve il 12 maggio.
Già all'andata il capitano era stato costretto al forfait contro l'Inter, un evento unico visto che non aveva mai mancato l'appuntamento contro i nerazzurri. Ma è stata tutta la stagione di De Rossi a essere fuori dal comune. Quello patito contro l'Udinese è il quarto infortunio stagionale, in cui spicca ovviamente la lesione alla cartilagine del ginocchio che lo ha tenuto fuori tre mesi.
Daniele ha pagato una condizione della squadra disastrosa (45 stop muscolari), ma pesa pure l'età e le 700 partite giocate in carriera. Riflessioni importanti sul futuro, ancora non scritto vista la scadenza del contratto a giugno. Monchi avrebbe rinnovato, Massara ha dei dubbi, Camposchissà.

Intanto a Milano Ranieri deve ancora decidere se sostituire il numero 16 con Nzonzi (senza il francese difesa imbattuta in 180') o con l'arretrato Pellegrini. Buone notizie in difesa dove tornano dal 1' Kolarov e Florenzi sulle fasce.


La prossima Serie A al via il 25 agosto

LEGGO -  La Lega Serie A non fa dietrofront. Il Consiglio ha confermato che il prossimo campionato comincerà nel fine settimana del 24-25 agosto, «per venire incontro all'interesse dei tifosi che il 17-18 agosto sono ancora in vacanza», come spiegano dalla Lega. Varate due settimane fa dal Consiglio, le date della Serie A 2019/20 hanno sollevato qualche perplessità in alcune società che, per arrivare alle coppe europee con una partita in più nelle gambe dei calciatori, preferirebbero cominciare il 17-18 agosto, come Bundesliga e Liga, anticipate addirittura dalla Premier League, al via il 10-11. Ha storto il naso anche la Federcalcio, per la scomparsa del Boxing Day natalizio, e in particolare per la chiusura del campionato il 24 maggio, che impedirebbe di mettere nei tempi previsti lo stadio Olimpico a disposizione della Uefa per la gara inaugurale dell'Europeo. E anche al ct Roberto Mancini non dispiacerebbe un finale anticipato, per dare agli azzurri una settimana di riposo prima del raduno per la rassegna continentale. Per risolvere il problema Olimpico, la soluzione più probabile ora è far giocare Roma e Lazio in trasferta all'ultima giornata.


Inter, play traditi dai muscoli: con la Roma tocca a Gagliardini

GAZZETTA DELLO SPORT - CLARI - Keita, Nainggolan, Lautaro, De Vrij, Brozovic e infine Borja Valero: non è la descrizione di un’azione offensiva, ma l’elenco delle vittime del morbo muscolare che ha colpito l’Inter nel 2019. Non c’è allarme, non sono dati clamorosi: ogni medico, in primis quello Interista, definirebbe l’incidenza degli infortuni muscolari in stagione come pienamente nella norma, in questo calcio di sforzi ripetuti ad alta intensità. Però negli ultimi tempi la sfortuna si è accanita fra distrazioni e risentimenti: quattro dei sei elencati sopra sono tornati già a disposizione, compreso Lautaro che pure non è entrato a Frosinone. I due assenti, però, sono uno la «riserva» dell’altro, peraltro nel settore più corto della rosa Interista. Così a centrocampo non siamo all’emergenza, ma quasi alle scelte obbligate.

i due INFORTUNATI Ieri per i giocatori Interisti era giorno di riposo: ad Appiano si è presentato solo Brozovic, alle prese con il suo programma di recupero dalla distrazione muscolare al semitendinoso della coscia destra. L’obiettivo resta la partita con la Juve, e non è scontato. Borja Valero invece sarà al centro Suning oggi, con tutti i compagni: solo lì, valutando dolore e progressi, si deciderà se per il risentimento ai flessori della coscia sinistra saranno necessari esami, o se basteranno riposo e cure. La cosa fa ben sperare: l’infortunio potrebbe non essere serio. Appare molto improbabile, però, che lo spagnolo possa recuperare per sabato. Contro la Roma quindi Spalletti dovrà rinunciare ai due uomini che maggiormente sanno gestire il pallone, nel centrocampo nerazzurro.

le due ALTERNATIVE Le scelte per sostituirli non sono molte: il favorito al momento è Roberto Gagliardini (già subentrato a Frosinone): con lui al fianco di Vecino il reparto diventa più fisico e prestante, perdendo qualcosa nella qualità del palleggio. Però l’ex-atalantino è in una fase decisamente «up» della sua stagione. Nel corso di questi mesi i «precari» del centrocampo si sono quasi alternativi, diventando ora titolari aggiunti, e poi altrettanto velocemente ritornando fra i quasi «dimenticati». Gagliardini è stato impiegato per 2’ fra il 15 dicembre e il 9 febbraio (8 gare di A), ma ha recuperato status fra Spal, Milan e Genoa. Percorso opposto per Joao Mario, l’altra possibile soluzione per la sostituzione dei play: diventò titolare fisso proprio contro la Roma, all’andata, e lo restò per oltre due mesi. Ma nelle ultime cinque, dopo l’assenza per la morte del padre, ha messo insieme solo 31’. Le gerarchie ora sembrano chiare, ma Spalletti a turno recupera tutti.


Delusi Mancini e le big: il campionato 2019/2020 inizierà il 24-25 agosto

GAZZETTA DELLO SPORT - IARIA - Il calendario della prossima stagione resta così com’è. Ieri il consiglio di Lega, che due settimane prima aveva varato le date 2019-20, è tornato sulla questione, sollecitato da una parte dai grandi club che chiedevano di anticipare di una settimana l’inizio del campionato di Serie A e dall’altra dalla Figc che spingeva per la fine anticipata. Nulla è cambiato. Si parte il 24-25 agosto e si chiude il 24 maggio, a ridosso dell’Europeo la cui gara inaugurale si giocherà all’Olimpico, che dovrà essere consegnato all’Uefa il 18 maggio portando Roma e Lazio a disputare in trasferta l’ultima giornata. Sarà rimasto deluso, peraltro, il c.t. Mancini che sperava di dare una settimana di riposo agli azzurri prima del ritiro.

RIFLESSIONE Juve, Inter e Milan, dal canto loro, chiedevano di partire il 18 agosto, per allinearsi alle altre leghe anche in vista dei primi impegni nelle coppe europee. Ieri si è tornati ad analizzare il calendario e, alla fine, si è deciso di confermare la delibera precedente con la partenza del campionato al 24-25 agosto, anche per consentire ai tifosi di rientrare dalle vacanze, l’addio al Boxing Day e il ripristino della pausa natalizia che sarà dal 23 dicembre al 4 gennaio, insomma una scelta all’insegna delle tradizioni. Tre i turni infrasettimanali: 25 settembre, 30 ottobre e 22 aprile 2020. Previste, invece, quattro soste per gli impegni delle rappresentative nazionali: 8 settembre, 13 ottobre, 17 novembre e 29 marzo.

PIANO L’amministratore delegato Luigi De Siervo ha illustrato le linee guida del piano industriale della Lega Serie A, attesa da nuove sfide in un contesto globale sempre più competitivo. Ottanta pagine di documento con focus sull’internazionalizzazione del calcio italiano e scenari di sviluppo diversificati in base alla scelta di realizzare il canale televisivo della Lega, in vista del ciclo commerciale 2021-24. I consiglieri hanno espresso apprezzamento per il piano che sarà presentato alla prossima assemblea di inizio maggio.


Su Zaniolo piomba anche il Bayern

LEGGO - BALZANI - “Zaniolo? Ne parliamo a giugno”. Nessuna smentita, anzi. Il Bayern Monaco si aggiunge a Juventus e Real Madrid nella corsa al talento romanista. A confermarloieri il ds Salihamidzic: “Ci sono molti giocatori che ci piacciono ma aspettiamo la fine della stagione e a quel punto vedremo il da farsi”. Secondo la stampa tedesca il club è pronto a sborsare più di 50 milioni, ma difficilmente Nicolò – al quale i ladri due giorni fa hanno riconsegnato l’auto rubata alla mamma – sceglierà la Bundesliga. La volontà è quella di restare a Roma, ma con un contratto da top player e magari con la vetrina Champions. Due scenari offerti appunto da Real e soprattutto Juventus. Della questione ha parlato pure un grande ex come Batistuta: “Se ha voglia di giocarsi la carriera per una maglia, deve fare quello che sente perché se resta alla Roma solo perché i tifosi lo vogliono non funziona”. Un altro baby talento potrebbe fare le valigie, ma solo in prestito. Si tratta di Riccardi corteggiato dalla Samp.


Serie A 2020: le romane termineranno in trasferta

IL MESSAGGERO - La Serie A 2019-2020 inizierà il 24-25 agosto e si concluderà il 23-24 maggio. La conferma arriva dalla Lega «secondo quanto deciso a suo tempo per venire incontro all’interesse dei tifosi che il 17-18 agosto sono ancora in vacanza». Non è stato trovato, quindi, un compromesso ed è un danno sia per le squadre che parteciperanno alle coppe europee sia per la Nazionale. Resta il nodo dell’indisponibilità dell’Olimpico, che va consegnato all’Uefa entro il 18 maggio in vista della gara inaugurale di Euro 2020. La soluzione più plausibile è quella di fare giocare Roma e Lazio in trasferta nell’ultimo turno.