Pradè: "Roma è casa ma è una partita da vincere assolutamente. Okaka è coinvolgente"

Daniele Pradè, ex direttore sportivo della Roma ed attualmente all'Udinese, è stato intervistato dal sito ufficiale della società friulana, udinese.it, in merito alla prossima avversaria dei giallorossi in campionato. Queste le sue dichiarazioni:

Con che spirito arriva la squadra alla doppia trasfera romana?
"Arriviamo con il morale più alto e soprattutto con la consapevolezza di essere una squadra diversa, più leggera, che ha un’identità diversa rispetto a quella precedente".

Come vive la sfida con la sua "ex", la Roma?
"Roma è casa e ritroverò tanti amici, sarà certamente speciale tornare, ma per noi questa è una partita da vincere assolutamente e andiamo lì con quello scopo".

Oltre a lei c’è un altro doppio ex, Stefano Okaka, allenato tra l’altro da mister Ranieri. Quanto è stato importante il suo arrivo a Udine e cosa ha portato alla squadra?
"Stefano ha portato tanta fisicità e tanto entusiasmo, lui è un ragazzo coinvolgente. Ed è in primis un calciatore forte, sta trovando ora, a trent'anni, la sua vera maturità e può dare alla squadra veramente tanto".


Ufficiale, Montella torna alla Fiorentina. Contratto fino al 2021 per lui

Vincenzo Montella torna sulla panchina della Fiorentina. L'ex tecnico del Milan ha firmato  un contratto che lo lega alla società viola fino al giugno 2021. Ad annunciarlo è lo stesso club gigliato tramite il sito ufficiale violachannel.tv, dopo che stamani erano stato definiti tutti i dettagli dell'accordo con il tecnico napoletano, che torna a lavorare a Firenze dopo 4 anni succedendo a Stefano Pioli, dimessosi ieri. Dopo il primo allenamento odierno al Centro Sportivo Davide Astori Montella sarà presentato allo stadio Franchi oggi alle 18,30. 


La gara col Bari di sabato della Roma femminile si giocherà a Trigoria per la Formula E all'EUR

La Roma Femminile giocherà la sfida contro il Pink Bari al campo Di Bartolomei di Trigoria e non al Tre Fontane. La partita si svolgerà sabato alle 15 a causa della concomitanza del campionato di Formula E che si terrà all'EUR.


Roma interessata a Fernando, ex Samp

La Roma ha svolto i primi colloqui puramente informativi per capire la fattibilità di un eventuale trasferimento di Fernando nella CapitaleIl centrocampista dello Spartak Mosca ha un passato della stagione 2015-2016 nel nostro campionato con la maglia della SampdoriaIl 27enne brasiliano ha il contratto in scadenza nel giugno 2021 ed è seguito anche dal Psg. Questo è quanto riferisce il portale globoesporte.globo.com.


Casillas: "Guardando la sfida degli ottavi, non possiamo pensare sia tutto deciso. Dovremmo proporre la stessa partita giocata con la Roma"

Iker Casillas, portiere del Porto, è stato intervistato al termine del match di Champions League perso 2-0 a Liverpool. Queste le sue parole:

"Guardando i risultati degli ultimi ottavi di finale non possiamo pensare che sia tutto già deciso, lotteremo per passare alla fase successiva. Abbiamo sette giorni per preparare questa gara".

E in vista proprio del match di ritorno al Do Dragao l’estremo difensore spagnolo ha dichiarato:

"Dobbiamo essere veloci e muovere la palla. Solo così possiamo colpirli. Dovremo proporre la stessa partita giocata contro la Roma dove abbiamo ribaltato il risultato'".


El Shaarawy: "La Roma è una squadra da Champions, merita di stare tra le grandi. Di Francesco? Ha dato tutto per la Roma e per noi"

Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista ad asroma.com. Queste le sue parole:

Chi era Stephan da bambino?
“Un bambino con un’infinita passione per il calcio. Da subito. Sono nato con il pallone in mano, che mi ha accompagnato per tutta la vita. Appena ho cominciato a camminare mio padre mi ha portato ai giardini a giocare. Il calcio è la mia vita”.

Non ti piacevano altri sport?
“Quasi (ride, ndr). Un giorno mentre ero al parco sotto casa, un ragazzo mi regalò un pallone da basket con la mano stampata sopra di Michael Jordan. Rimasi molto colpito e andai da mio padre, dicendogli che volevo giocare a pallacanestro. Lui avvertì Dionigi Donati, l’allenatore che avevo ai tempi al Legino, che impazzì e lo pregò di farmi cambiare idea. Mio padre lo calmò e gli disse che voleva farmi almeno provare. Provai tre giorni, ma tornai a casa implorandolo di farmi tornare a giocare a calcio. Da lì non ho più smesso”.

Quando hai realizzato di avercela finalmente fatta?
“Non c’è stato un momento in particolare. Ma quando ho iniziato ad allenarmi con la prima squadra, quando ero al Genoa, sentivo che il mio sogno si stava avvicinando sempre di più. Ho sempre voluto giocare in Serie A”.

Sembra ieri, ma il tuo esordio in Serie A c’è stato dieci anni fa. Te lo ricordi quel giorno? Che sensazioni provavi? Sapevi che sarebbe arrivato il tuo momento?
“È stato tutto molto veloce, avevo 16 anni. Pensavo a giocare e a divertirmi. In quel periodo il Genoa non andava benissimo, c’erano molti infortunati. Sono andato in panchina la partita prima dell’esordio ma non entrai. Alla gara successiva, a Verona contro il Chievo, eravamo cinque Primavera tra i convocati. Jankovic aveva i crampi e il mister mi fece scaldare. In quei minuti sentivo il sogno che si stava avvicinando, sempre di più, ero teso ed emozionatissimo, ma avevo una voglia incredibile. Entrai sullo 0-0 e segnammo, fui coinvolto nell’azione del gol. Oliveira calciò in porta e segnò proprio accanto a me e andammo a esultare insieme. Fu un esordio da sogno”.

Hai sempre giocato come attaccante?
“Da piccolo ho fatto tutti i ruoli, anche il portiere. Poi crescendo sono stato mezzala fino ai Giovanissimi. Sono passato sulla fascia destra, prima di essere spostato sulla sinistra dove sono sempre rimasto: è quello il mio ruolo principale. Tranne al Padova, dove mi hanno schierato come trequartista”.

C’è un calciatore al quale ti ispiravi o che ammiravi?
“Prima era Ronaldinho, ma poi mi sono affezionato a Kakà. Andavo sempre a vedere le sue skill su YouTube, ogni giorno, quando tornavo a casa e cercavo di riproporle, mi ci allenavo. Da lui ne ho imparate un bel po’. L’ho sempre ammirato come calciatore e poi, quando l’ho conosciuto, anche come persona”.

Qual è il consiglio migliore che hai ricevuto in carriera?
“I consigli più preziosi sono sempre stati quelli di mio padre. Con lui ho trascorso tutta la mia carriera calcistica. Mi ha sempre seguito, ha cambiato lavoro e vita in funzione della mia carriera. Accompagnava me e altri miei compagni al campo. Ha fatto tantissimi sacrifici e da lui ho imparato proprio questo: bisogna farne tanti, lavorare, mantenere alte le ambizioni, non accontentarti mai. E poi di rimanere umile, a prescindere dai successi”.

Questi sono gli stessi consigli che daresti a un giovane che sta per intraprendere la carriera da professionista?
“Non accontentarsi mai e cercare di giocare a calcio con passione, la devono vivere con gioia. Da te stesso, però, devi pretendere il massimo: non basta mai quello che hai fatto”.

C’è stato un periodo particolarmente difficile che hai vissuto in carriera?
“Sì. Quando mi sono operato nel 2013 al metatarso del piede sinistro. Il mio primo infortunio in carriera. Quello forse rappresenta il giorno più brutto della mia vita. Fu una ricaduta, perché dopo uno stop di tre mesi arrivò un nuovo infortunio a dicembre, alla seconda partita dal mio ritorno in campo, con il Mondiale a pochi mesi di distanza. Con il dottore scegliemmo la strada dell’operazione, ma poi sono arrivato a recuperare solo a maggio. Praticamente sono stato fuori un anno intero”.

Cosa hai imparato da quel periodo?
“Ho capito quali erano le vere persone su cui potevo contare nella mia vita: la mia famiglia e i miei amici. Dall’esterno sono arrivate tante critiche che non mi appartenevano e che mi hanno fatto star male. Quel periodo mi ha insegnato tanto”.

Chi è il tuo migliore amico nella vita?
“Ne ho due. Uno si chiama Manuel, lo conosco da quando sono all’asilo nido. E l’altro è Aurel, lo conosco dalle medie. Abbiamo passato tantissimo tempo insieme e condividiamo tutto. Loro mi hanno supportato molto nei miei periodi più bui”.

E nel calcio a chi sei più legato?
“Ho instaurato buoni rapporti in tutte le squadre. Nel tempo magari si perdono i contatti con certi ex compagni di squadra, ma una persona a cui sono molto legato è Mattia Perin. Con lui ho fatto tutte le giovanili e abbiamo vinto lo Scudetto Primavera insieme. Qui a Roma ho conosciuto un amico: a Lorenzo (Pellegrini, ndr), con lui passo davvero tanto tempo anche fuori dal campo e abbiamo un ottimo rapporto”.

È vero che sei il più forte a biliardo nella squadra?
"Dipende. Se giochiamo con il biliardo a buche strette, come quello che abbiamo qui a Trigoria, devo dire che molti miei compagni sono migliorati. Florenzi è molto forte. Ma in quello che ho a casa, dove gioco a snooker, mi dicono tutti che sono il più bravo”.

Come nasce la passione per lo snooker?
“A me è sempre piaciuto il pool, ci giocavo spesso a Savona. Nel 2010 in televisione, però, davano solo lo snooker e mi sono appassionato a questa specialità. Era più complicato, il tavolo era più grosso, le buche più strette e c’era tanta tattica. Purtroppo in Italia non c’era un posto per giocarci. Sono stato dal 2010 al 2014 solo a guardarlo su Eurosport. Un giorno il commentatore della sfida lesse un Tweet in cui si diceva che stavano aprendo una nuova accademia a Savona, la mia città. Non potevo crederci, ho chiamato subito per ricevere informazioni. Ero al Milan e al primo giorno libero andai a provare. Da quel momento ho iniziato a giocarci, finché non mi sono comprato il tavolo e me lo sono messo qui a casa mia a Roma, dove vive anche il campione italiano, Gianluca Manoli, con il quale ogni tanto ci facciamo qualche partita”.

Qualche mese fa sei anche andato anche ai Masters a Londra a vedere la partita.
“Il giorno prima avevo segnato al Torino, il mister ci diede due giorni liberi e a Londra c’era la finale: non potevo non andare. Oltretutto si sfidavano due dei giocatori che amo di più in assoluto: Ronnie O Sullivan, il più forte di tutti i tutti in questa disciplina, e Judd Trump, che sabato verrà a vedermi anche allo Stadio”.

Sappiamo che ti piace investire nel mondo digitale: ci racconti questa tua attività?
“È un’attività che porto avanti insieme a mio fratello, Manuel, al quale sono molto legato. Lui da sempre è appassionato di nuove tecnologie e del mondo digital. Tra le start up nelle quali abbiamo investito c’è Charity Stars, una piattaforma che mette all’asta prodotti ed experience donando l’80% dei ricavi in beneficenza. In generale ci interessiamo a un settore in continua evoluzione, che in Italia si sta facendo spazio molto più lentamente rispetto al resto dell’Europa, per non parlare degli Stati Uniti. Noi, però, abbiamo scelto di intraprendere questa strada: credere nelle idee significa credere nel nostro futuro”.

Quest’anno gli infortuni muscolari ti hanno fermato spesso sul più bello, in momenti positivi della tua stagione. Che giudizio dai del tuo campionato finora?
“A livello personale sono soddisfatto della continuità che ho avuto in questa stagione. Sono cresciuto, mi sento maturato come calciatore, sono cambiato in fase realizzativa e come rendimento generale. Tutto questo mi ha dato una maggiore consapevolezza dei mezzi e più autostima. A livello di squadra abbiamo lasciato tanti punti per strada, potevamo fare meglio. Ma la classifica ci lascia ancora possibilità. Siamo a un punto dalla Champions. Mancano sette partite e ci sono tutti i presupposti per centrare l’obiettivo”.

La vittoria con la Sampdoria vi ha motivato più del previsto?
“Ha davvero cambiato lo scenario che stavamo vivendo, ci ha ridato tanta convinzione e credo abbia fatto lo stesso per l’ambiente. Di punto il bianco il traguardo è diventato raggiungibile. Ora dobbiamo concentrarci per sfruttare questa occasione”.

C’è una caratteristica che la Roma ha in più rispetto alle altre contendenti per la zona Champions?
“L’anno scorso abbiamo dimostrato, con quel percorso, che siamo una squadra da Champions. Ci meritiamo di stare tra i grandi e vogliamo rivivere quelle emozioni”.

Contro l’Empoli hai superato le 100 gare con la Roma, festeggiandole con un gol e con la fascia da capitano che Florenzi ti ha passato a fine partita. Ti senti un po’ un senatore di questa squadra?
“È stata una grande emozione, un orgoglio. È la prima volta che la indosso da quando gioco in Serie A. Mi dispiace per Ale che è dovuto uscire, ma indossare quella fascia per dieci minuti mi ha dato una carica incredibile: sul campo l’ho sentita proprio. È stata una bellissima emozione, una serata speciale”.

Quella è stata anche la prima partita con Ranieri in panchina. Come ti stai trovando con lui?
“Ha cercato di dare un’impronta positiva basata sul gruppo e sull’aiuto reciproco. Ci chiede di lottare su tutte le palle e lo stiamo seguendo. È un tecnico di grande esperienza, che comunica tanto, anche con i giovani”.

Non sarà stato facile salutare Di Francesco, soprattutto dopo una sconfitta dolorosa come quella con il Porto…
“No. Un allenatore purtroppo è sempre il primo a pagare. Si è messo a disposizione, ha dato tutto quello che aveva per la Roma e per noi, ha cercato di trasmettere la sua idea di calcio. Quello che abbiamo fatto insieme l’anno scorso non si dimentica, anche lui è entrato nella storia andando in semifinale di Champions. Lascia sicuramente un bel ricordo”.

Presto farai un’esperienza con i ragazzi di Calcio Insieme, il progetto di Roma Cares. Com’è nata questa iniziativa?
“Quasi tre anni fa ho fatto un incidente, un errore che può capitare a tutti. Mi sono assunto tutte le responsabilità e mi sono proposto per fare qualcosa di socialmente utile, senza aspettare la sentenza del giudice. Spesso ho collaborato con Roma Cares in diverse attività e ho cercato di farlo anche in questa occasione. La mia intenzione era trasformare un episodio negativo in un’esperienza positiva, sia per me sia per i bambini che saranno coinvolti. Ho addirittura letto che avrei evitato il carcere con una punizione. Passare del tempo con questi bambini sarà tutto tranne che con una punizione. Sarà un'opportunità emozionante”.


Roma-Udinese, Amelia: "Entrambe hanno grandi motivazioni per vincere"

L'ex portiere Marco Amelia ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero Veneto. Ecco uno stralcio delle sue parole su Roma-Udinese, in programma sabato alle 18:

«Proprio non so come finirà sabato: è una gara da tripla quella con l’Udinese, tutte e due hanno grandi motivazioni».


Ajax-Juve, Di Francesco assiste al match

Seconda serata di Champions League per le gare di andata dei quarti di finale. Stasera si giocherà Ajax-Juventus e sugli spalti siede anche una vecchia conoscenza giallorossa: Eusebio Di Francesco. Lo riporta gianlucadimarzio.com.


Romagnoli: "Ci giochiamo la Champions con Roma, Atalanta e Lazio"

Alessio Romagnoli, difensore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

“Sappiamo che abbiamo sbagliato le letture di alcune partite, siamo rimasti scottati dal derby. Dobbiamo ripartire, isolarci, quello che è passato, è passato. Dobbiamo pensare solo a sabato, pensare partita dopo partita”.

La Lazio?

“Ringraziamo i tifosi per il sostegno, cercheremo di dare il massimo anche per loro e speriamo che loro siano calorosi come sempre”. 

Corsa Champions?

“Oltre a noi, ci sono Roma, Atalanta e la stessa Lazio. Penso che saremo noi quattro a giocarcela. Inter? A meno che non faccia qualche errore credo che ormai sia andata”.


Champions League, Ajax-Juve 1-1. All'Old Trafford 1-0 per il Barcellona

Si concludono stasera le partite di andata dei quarti di finale di Champions League. Il match tra Ajax e Juventus si è risolto con un pareggio 1-1. I bianconeri si portano in vantaggio allo scadere del primo tempo con una rete del solito Ronaldo. I Lanceri rispondono subito all’inizio della ripresa con Neres. All’Old Trafford si è giocata la sfida tra Manchester United e Barcellona. Ai blaugrana bastano 13’ di gioco per assicurarsi il match, conclusosi 0-1, grazie al gol di Suarez, complice una deviazione fatale di Shaw.  


InsideRoma Daily News | Individuale in campo per Florenzi. Massara al lavoro per il centravanti Benedetto. El Shaarawy: "Roma squadra da Champions"

NOTIZIE DEL GIORNO | 10 aprile 2019

QUI ROMA

La Roma si è ritrovata alle 11 sui campi di Trigoria per preparare la gara con l'Udinese. È iniziata in palestra la seduta di allenamento odierna per la Roma di Claudio Ranieri, alle prese con la preparazione della sfida di sabato prossimo contro l’Udinese all’Olimpico. La squadra è poi scesa sui campi del Fulvio Bernardini per un lavoro tecnico-tattico. Prosegue il recupero di Florenzi, che oggi si è diviso tra lavoro individuale in campo, palestra e fisioterapia. Manolas, Perotti, Pastore e Santon hanno svolto fisioterapia e palestra mentre per Karsdorp è prevista solo fisioterapia.

La trattativa per l'acquisto della Roma da parte della Qatar Sports Investment viene definita ‘long shot’, cioè a lungo raggio. Questo è quanto riferisce una fonte interna del fondo qatariota nel corso della trasmissione Te la do io Tokyo, in onda su Centro Suono Sport che spiega come la società stia valutando ulteriori investimenti nel calcio europeo. Stando a queste indiscrezioni, la pista che porterebbe alla società giallorossa non sarebbe totalmente infondata. Lo scorso ottobre avevano provato a sostituire la Barclays come main sponsor della Premier League.

Darío Benedetto è sempre nel mirino della RomaFrederic Massara, ds giallorosso ad interim, sta lavorando per preparare la squadra del prossimo campionato ed il centravanti del Boca Juniors è uno dei calciatori più accreditati per sostituire Edin Dzeko, che fa gola a West Ham ed Inter. Secondo quanto riporta Fox Sports Argentina i giallorossi continuano a seguire l'attaccante classe '90 ed il ds romanista sarebbe pronto a presentare un'offerta al club argentino per battere la concorrenza, grazie anche alle basi gettate in un precedente incontro con Nicolas Burdisso, ex Roma e attuale direttore sportivo del Boca.

Il futuro di Javier Pastore sembra essere sempre più lontano dalla Roma. L'argentino non ha mai davvero influito positivamente sulla stagione giallorossa, complici anche gli infortuni ed i lunghi stop. La Roma, per via di ciò e di prestazioni deludenti, non è rimasta colpita da Pastore e vorrebbe cederlo. La destinazione più plausibile, come riferisce calciomercato.com, potrebbe essere la Cina; che però non convince il giocatore attratto maggiormente dalla Spagna. Intanto l'unico vero sondaggio per Pastore è stato fatto dal River Plate, che vorrebbe prenderlo in prestito; ma la Roma si priverebbe del giocatore solo a titolo definitivo.

INTERVISTE

El Shaarawy: "La Roma è una squadra da Champions, merita di stare tra le grandi. Di Francesco? Ha dato tutto per la Roma e per noi"


Frontale con l'auto, per evitare la condanna El Shaarawy insegnerà calcio ai bimbi disabili

IL MESSAGGERO - LUPINO -  Un sorpasso di troppo porta a processo il Faraone. È finito davanti al giudice monocratico l'esterno d'attacco della Roma, Stephan El Shaarawy: lesioni personali stradali, l'accusa. Era il 25 settembre 2016, quando la sua Audi si è scontrata con una Panda che, in via Pontina, andava in senso opposto. Per il conducente dell'altra vettura poteva andare peggio, ma i 70 giorni di prognosi lo hanno portato a presentare una denuncia. E adesso il calciatore è rimandato a settembre. Per evitare la condanna, dovrà fare lezioni di calcio a bambini con disabilità.
Ieri la vicenda giudiziaria ha avuto un primo esito: il giocatore giallorosso, classe 92, da anni nel giro della nazionale, per i prossimi cinque mesi sarà un volontario presso l'accademia di viale Giotto Calcio Integrato. La messa alla prova, così viene definita la sospensione del procedimento ordinata ieri dal giudice monocratico, prevede che l'attaccante presti i suoi servizi e le sue conoscenze in ambito di assistenza presso la scuola calcio per bambini affetti da disabilità. La decisione del magistrato è stata sollecitata dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Gianluca Tognozzi, che aveva richiesto, visto il completo risarcimento del danno alla parte offesa e l'ammissione di responsabilità dell'imputato, una misura rientrante nelle competenze del giocatore. A settembre, El SHaarawy dovrà ripresentarsi in aula dopo avere alternato allenamenti e big match al volontoriato.

L'INCIDENTE - Era appena finita una giornata di campionato non proprio fortunata per i giallorossi, sconfitti a Torino per tre reti a una dai Granata, quando l'esterno della Roma e della nazionale si trova nei pressi dell'Hotel Park Mancini. Si appresta a imboccare via Pontina, superando un'altra auto. Ed è a questo punto, come sostiene l'accusa, che il giocatore avrebbe commesso prima l'infrazione e poi urtato la macchina della persona offesa - un 70enne romano - nella parte anteriore sinistra.

L'ACCUSA - Il burocratico linguaggio del capo di imputazione ricostruisce i fatti: «Giunto nei pressi dell'intersezione tra via di Valleranello e scrive l'accusa rappresentata in aula dal pm Donatella Motta la strada laterale di via Pontina (l'imputato ndr) sorpassava invadendo l'opposta corsia di marcia, lungo la quale sopravveniva la persona offesa». Da lì il botto, nonostante l'estremo tentativo di rientrare nella carreggiata. Il mezzo della vittima «veniva travolto si legge ancora nell'imputazione e respinto all'indietro».
Lo scontro avrebbe provocato al 70enne «una lesione grave, consistente nella frattura scomposta della tibia sinistra, un trauma cranico non commotivo scrive l'accusa una contusione al ginocchio destro». Il referto del Sant'Eugenio stabilisce una prognosi totale di 70 giorni.  Il giocatore, uscito illeso dall'incidente, nonostante il veicolo si trovasse in condizioni pessime, aveva atteso i soccorsi sul posto e il giorno dopo aveva ripreso gli allenamenti a Trigoria dopo un controllo medico.
La querela della vittima, però, non si era fatta attendere. Ma, altrettanto in fretta, il calciatore aveva pagato l'intero danno. Una circostanza che, di certo, ha pesato sulla decisione del giudice, che ha accolto la richiesta di messa in prova. Rimandato a settembre, vedremo se avrà superato gli esami.