Cairo aria d'Europa: «Toro allo sprint, Mazzarri è super e su Petrachi...»
GAZZETTA DELLO SPORT - CECERE - «Siamo come un ciclista giunto sulla dirittura d’arrivo della Milano-Sanremo: adesso si deve piazzare lo sprint vincente». Urbano Cairo è appassionato anche delle due ruote, certo, ma il paragone con la classica corsa di primavera gli serve per illustrare il momento del suo Torino. Che domenica sera affronta in casa lo spareggio Champions col Milan con la consapevolezza di attraversare un periodo di benessere atletico e mentale che lo ha portato a competere per entrare nel massimo torneo continentale. Cosa mai accaduta nell’ultimo quarto di secolo, da quando cioè la Coppa Campioni ha cambiato formula e nome. E’ il Torino più brillante dopo quello anni Settanta dello scudetto di Radice e quello ‘92 della finale Uefa di Mondonico, insomma.
UNA PER VOLTA «Più che pensare ad un obiettivo europeo, di un certo tipo o dell’altro, conta pensare partita per partita: lo avevamo detto a inizio campionato e lo facciamo anche oggi. Se poi dobbiamo parlare della Champions, tre punti avanti a noi c’è un’Atalanta che va fortissimo e poi c’è il Milan sempre a più tre e la Roma a più due. Sono tanti, considerato che i punti disponibili sono quindici. Quindi ripetiamo che il nostro impegno dev’essere quello di giocare tutte le partite con la stessa voglia e determinazione, per fare risultato. Alla fine conteremo i punti e vedremo dove saremo. Lo dico io, da inizio stagione, lo ripetono l’allenatore e i giocatori».
IL RITORNO Cautela, prudenza, vietato esaltarsi e va bene. Ciò non toglie che il Toro stia viaggiando a ritmi elevati. «Sì stiamo facendo un buonissimo girone di ritorno, al passo delle tre-quattro di vertice. C’è questa difesa dal rendimento-record illustrato dalle 29 reti subite. Era da 27 anni che non facevamo così bene. Mazzarri ha fatto un lavoro splendido, sono molto contento di lui e dei giocatori».
A SINISTRA Gli viene chiesto un bilancio della sua gestione. «Quattordici anni... Ci sono stati momenti meno belli, vedi il 2009 quando retrocedemmo, anche per decisioni arbitrali negative ma fu colpa anche mia, perché feci degli errori. Poi ritornammo in A con Ventura e ora viviamo anni molto belli. Siamo stabilmente dalla parte sinistra della classifica e lottiamo per qualcosa d’importante. Le promesse le ho mantenute e spero di fare ancora meglio: mai porsi limiti. La squadra è stata rinforzata con giovani di prospettiva, sono soddisfatto di tutti. Zaza? Ha avuto un’annata per il momento un po’ sfortunata, come si è visto col Cagliari. La squadra c’è, il mister è fortissimo e la società è cresciuta bene. Però tutto quello che è stato fatto conta poco se non facciamo le ultime cinque partite possibilmente in un crescendo fondamentale per ottenere l’obbiettivo».
LA QUESTIONE PETRACHI «Roma interessata a Petrachi? Ho già detto che con noi ha ancora un anno di contratto e dovrebbe bastare. Sarebbe una cosa non bella se davvero ci fossero questi contatti con la Roma, che è in lotta con noi per l’Europa. Vorrebbe dire che c’è un conflitto d’interessi e sarebbe davvero una cosa spiacevole: uno come fa a essere direttore di una squadra e a parlare con un’altra squadra che compete per lo stesso obbiettivo? Non ci voglio credere e continuo a dire che Petrachi è il nostro direttore sportivo e dovrebbe esserlo ancora per un anno. Però queste voci durano da un mese e mezzo e mi stupiscono un po’».
Esposti e Convenzione: doppio fronte per la Raggi
GAZZETTA DELLO SPORT - Una cosa è certa: per il nuovo stadio della Roma si combatte una battaglia su due fronti, quello legale e quello economico. Cominciamo dalla Procura che, secondo quanto disposto dal gip Costantino De Robbio non archiviando l’accusa di abuso d’ufficio per la sindaca Raggi, ha tempo fino al 17 giugno per svolgere ulteriori indagini. Com’è noto, tutto nasce da un esposto presentato dal Tavolo della Libera Urbanistica presieduta dall’architetto Francesco Sanvitto, che denunciava una velocizzazione dell’iter del progetto per favorire privati, tesi respinta dagli avvocati della Raggi.
[...] Ci sono altri due esposti che la Procura sta esaminando. Il primo riguarda la compravendita dei terreni di Tor di Valle da parte del gruppo Parnasi, per il sospetto di una bancarotta fraudolenta. Il secondo invece concerne il principio che un imprenditore privato non possa presentare una richiesta di variazione del piano regolatore. [...]
Ma c’è anche «la battaglia del grano» a cui far fronte. Il testo della Convenzione Urbanistica inviato dalla Roma al Comune deve essere limato in alcuni punti. [...] Non solo. Anche i ritardi nell’appalto per i lavori e l’acquisto dei treni per la Roma-Lido preoccupa, così come i tempi per un eventuale esproprio (da circa 20 milioni) per l’unificazione della via del Mare con l’Ostiense. [...]
Schick e Under in attacco dietro a Dzeko
CORRIERE DELLA SERA - Contro il Cagliari, Ranieri non potrà schierare Cristante e Zaniolo, squalificati ieri per un turno dal giudice sportivo, e difficilmente potrà recuperare De Rossi [...]. In mezzo al campo dovrebbe giocare la coppia Nzonzi-Pellegrini, con Under, Schick ed El Shaarawy alle spalle di Dzeko. Lavoro personalizzato anche per Manolas, che però nelle prossime ore tornerà in gruppo.
Stadio della Roma, trattativa sui treni. C’è una via per il «sì»
CORRIERE DELLA SERA - Si profilano due mesi decisivi sul fronte politico-giudiziario per la vicenda stadio. E nel confronto tra il Comune e il proponente sulla convenzione urbanistica emerge un altro nodo controverso: i 45 milioni di contributo di costo di costruzione, che nel 2017 il Campidoglio ha deciso di destinare all’acquisto di nuovi treni per la ferrovia Roma-Lido. La questione intorno alla quale ruota il negoziato riguarda le modalità di versamento della somma: la società vorrebbe dilazionarla per l’intera durata del permesso a costruire, mentre l’amministrazione vorrebbe incassarla in un’unica tranche. [...] Da Palazzo Senatorio, però, smontano il teorema e ribadiscono: «Gli oneri di urbanizzazione sono previsti dalla delibera 32 che sancisce l’interesse pubblico. L’amministrazione ha già assunto un impegno di spesa e ha piena autonomia nella gestione delle poste di bilancio». Dunque, nessun margine di trattativa viene lasciato al proponente.
[...] Dopo che il gip Costantino De Robbio ha deciso di riaprire l’indagine sulla sindaca Raggi [...] Nel frattempo, il Campidoglio sembra deciso a portare a dama l’iter di approvazione, che potrebbe approdare in Consiglio prima dell’estate. [...] Nel frattempo in Procura si lavora alla questione riaperta dal gip De Robbio. [...] Non è tutto. Novità potrebbero emergere da altri due approfondimenti in corso, nati da altri due esposti dell’architetto Francesco Sanvitto, assistito dall’avvocato Edoardo Mobrici: il primo relativo alla bancarotta fraudolenta della Sais, la società proprietaria dei terreni di Tor di Valle. [...] Più complessi gli approfondimenti che riguardano l’altro esposto: una denuncia su una serie di irregolarità che riguardano il progetto stadio a partire dal «Ponte dei Congressi». La sua costruzione è prevista in tre anni, senza però indicare la data di partenza dell’opera, giudicata essenziale per la viabilità. Altra lacuna: il mancato rispetto della normativa ambientale. L’area di Tor di Valle è considerata «R3», cioè ad alto rischio idrogeologico. La procedura corretta per costruire richiederebbe il declassamento a «R2», come fatto per l’aggiornamento del bacino nel tratto tra Castel Giubileo e la foce. Passaggio mai avvenuto nel progetto.
Sarri, l'insulto dal Burnley non è british: «Italiano di m...»
IL MESSAGGERO - BUFFONI - L'evoluzione del sarrismo: rimpianto a Napoli; criticato, espulso e insultato a Londra. Maurizio Sarri non sembra più essere l'uomo giusto nel posto giusto e, sulla sua pelle, si è abbattuta l'ondata di razzismo e xenofobia che agita la società inglese, dilaniata dalla travagliata Brexit. «Italiano di m...», così l'allenatore dei portieri del Burnley, tale Billy Mercer,avrebbe apostrofato il tecnico toscano durante il match giocato lunedì sera a Stamford Bridge e finito 2-2. L'allenatore del Chelsea, dunque, discriminato come l'egiziano del Liverpool Salah, chiamato «bombarolo» in quanto musulmano e, secondo la logica distorta degli ultrà, terrorista. Il preparatore dei portieri del Burnley, però, non è un ragazzotto in preda al delirio da tifo, ma un cinquantenne ex-calciatore (in carriera ha difeso le porte dei campi della periferia britannica) . Mercer si è accanito contro un Sarri già espulso dall'arbitro Friend, che amico proprio non si è dimostrato stando anche alla ricostruzione fatta da Gianfranco Zola che dell'ex allenatore del Napoliè vice. «Sarri è stato espulso dopo essere stato offeso - ha detto l'ex Magic Box -. Dopo quanto successo in campo, non ha ritenuto che parlare con la stampa fosse la cosa giusta. Penso che gli sia stato detto qualcosa dalla panchina del Burnley. Vedremo cosa fare a riguardo. Credo che la vicenda avrà un seguito: capiamo che l'adrenalina possa giocare brutti scherzi, ma era rattristito».La Football Association valuterà il rapporto del direttore di gara, ma quasi sicuramente oltre al danno si aggiungerà la beffa di una squalifica, di una multa o di entrambe le sanzioni.
Va detto che Sarri in panchina non si è mai distinto per la sua tranquillità. Fu clamorosa la lite con Roberto Mancini in un Napoli-Inter di Coppa Italia del 19 gennaio 2016: «Sarri è razzista - denuncio l'attuale ct dopo il match - mi ha dato del finocchio». E il tecnico toscano si beccò poco più di un anno fa le accuse di sessismo quando a una giornalista in sala stampa disse: «Sei una donna, sei carina e per questi due motivi non ti mando a fare in c...». Lunedì nero anche nel risultato, che mette a serio rischio la qualificazione Champions per il Chelsea e nel rapporto col pupillo Higuainapparso molto nervoso (eufemismo) al momento della sostituzione. Forse anche lui rimpiangerà Napoli ora.
Atto "precompilato" per il sì a Tor di Valle. Inchiesta a quota 5
LA REPUBBLICA - D'ALBERGO - F. SALVATORE - Una delibera preconfezionata e falsata dal mancato passaggio per la commissione Urbanistica. Il nuovo fascicolo aperto dalla procura sul progetto del nuovo stadio della Roma punta sull'Eur. E sugli atti votati nel corso di un'irrituale convocazione domenicale, dai consiglieri del municipio IX alla presenza di Marcelo De Vito, ex presidente del consiglio comunale finito in carcere per corruzione. Altra indagine, altre accuse. Perché attorno all'impianto che la Roma vorrebbe realizzare a Tor di Valle continuano a fioccare le inchieste: due per abuso quella per cui è indagata la sindaca Virginia Raggi e una sulle aree concesse ai privati, una per bancarotta sulla compravendita dei terreni di Tor di Valle, e due filoni per corruzione. Uno figlio dell'altro, hanno portato in carcere il costruttore Parnasi e pezzi grossi a 5 Stelle, oltre xhe politici di Fi e Pd. Insomma, non c'è pace per l'iter iniziato ormai sette anni. Ora a scuotere il Campidoglio sono le denunce di un ex attivista grillino l'architetto Francesco Sanvitto: accusa la sindaca di non aver fatto passare in consiglio comunale il verbale della conferenza dei servizi sullo stadio, limitando sostanzialmente ai consiglieri di opposizione di dissentire.
Ora, tornando all'Eur, c'è pure il caso della delibera domenicale. Un atto su cui, come ha ordinato il gip Costantino De Robbio, dovrà concentrarsi la procura. Il pm —che aveva deciso di archiviare l'esposto — aveva già sentito come testimone il direttore generale del Campidoglio, FrancoGiampaoletti: aveva specificato che il passaggio del verbale in consiglio sarebbe stato fatto successivamente, salvo poi essere rinviato a causa dell'arresto di Luca Parnasi, titolare dei terreni di Tor di Valle. Come detto, il gip ha chiesto approfondimenti: adesso la procura dovrà sentire due ex grillini "dissidenti". Il presidente della commissione Urbanistica del IX Municipio, Paolo Mancuso, e il consigliere Paolo Barros. Il punto opaco, per chi ha presentato l'esposto quanto per il giudice, è la mancata acquisizione del parere della commissione Urbanistica. Troppo alto il pericolo di trovarsi a dover gestire un responso negativo. Tanto da far muovere la sindaca Raggi, De Vito e l'ex capogruppo Paolo Ferrara. Cene per convincere i consiglieri municipali che l'iter scelto dal Comune fosse quello giusto, la presenza nella sala del consiglio al Laurentino 38 per aiutare i 5S a gestire la rivolta delle opposizioni.
Le osservazioni di Sanvitto, pronto al ricorso al Tar ma bersagliato dagli insulti dei sostenitori 5S sui social, non sembrano però scuotere il Comune. La linea politica della maggioranza pare ormai tracciata: su Tor di Valle si andrà avanti, anche a costo di votare in seconda convocazione.Traduzione: dopo la conta interna, se i malpancisti saranno troppi, i pentastellati diserteranno la prima seduta utile per votare gli atti sullo stadio. A quel punto scatterebbe la seconda convocazione: basteranno 16 sì, 9 in meno dei 25 necessari in prima battuta. Nel frattempo, nonostante la tempesta giudiziaria, va avanti la trattativa tra il Comune e la Roma sulla convenzione urbanistica. Trovato l'accordo sulle vecchie tribune dell'Ippodromo e la riunificazione di via Ostiense con via del Mare, resta serrata la negoziazione sul dossier trasporti: il Comune vuole che lo stadio apra soltanto una volta sistemata la Roma-Lido, i giallorossi temono i tempi lunghi degli appalti e dei ricorsi. Il confronto continua.
Stadio, non valido il parere del IX municipio sulla Grancio/ Fassina
I tifosi sognano Conte, ma Dzeko e Manolas pronti per Inter e Juve
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Tra clausole rescissorie e giocatori considerati al capolinea, laRoma rischia di cambiare nuovamente volto la prossima estate. La testa e la coda di una squadra che, a cinque giornate dalla fine, ancora cerca se stessa, inseguendo un quarto posto che non è mai riuscita a raggiungere in questa stagione. Cagliari, Genoa, Juventus, Sassuolo e Parma: le ultime fatiche dalle quali provare a tirar fuori, in qualche modo, 15 punti, con la consapevolezza che potrebbero non bastare (al momento i giallorossi sono sesti). Non disputare la Champions la prossima stagione renderebbe scontata la cessione di Dzeko, che anche in caso di partecipazione alla prestigiosa competizione, sembra destinato a fare le valigie. A un anno dalla scadenza del suo contratto, il bosniaco è corteggiatissimo dall'Inter di Spalletti, tecnico col quale, alla Roma, ha realizzato 39 reti. II trentatreenne prenderebbe il posto di Icardi, e sarebbe il profilo ideale per far crescere Lautaro. A Dzeko non dispiacerebbe il trasferimento a Milano, avendo capito che i giallorossi non intendono rinnovargli il contratto, mentre i due club dovranno trovare un accordo che si aggirerà intorno ai venti milioni.
E' molto corteggiato anche Manolas, ma più dalla Juventus che dall'Inter. La clausola rescissoria di 36 milioni rende appetibile il cartellino del greco, che a Milano sabato scorso non è riuscito a giocare per un fastidio muscolare. Tra l'altro il manager del ragazzo, Raiola, ha un ottimo rapporto con la Juve, e questo potrebbe rendere ancora più semplice l'operazione. Sperano ovviamente di no i tifosi della Roma, che sognano Conte e sperano che l'indecisione del tecnico ex Chelsea, attratto dalla possibilità di arrivare nella capitale, possa, nel caso, evitare una partenza di questo livello. Intanto Ranieri sta valutando varie soluzioni per sostituire contro il Cagliari gli squalificati Zaniolo, Cristante e l'infortunato De Rossi. Un'opzione prevede anche l'utilizzo del Primavera Riccardi, molto considerato dentro Trigoria.
Un'altra inchiesta sullo stadio della Roma
IL TEMPO - DI CORRADO - Sono in totale tre le indagini della Procura sull'iter autorizzativo del nuovo stadio della Roma, che si sommano ai due filoni che hanno portato all'arresto lo scorso giugno dell'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, e un mese fa dell'ex presidente dell'Assemblea capitolina, il grillino Marcello De Vito; entrambi con l'accusa di essere stati corrotti dal costruttore Luca Parnasi. I fascicoli sono partiti dalle denunce presentate tra giugno e luglio 2018 dall'architetto Francesco Sanvitto (già attivista di M5S), per conto dell'associazione Tavolo della libera urbanistica e tramite l'avvocato Edoardo Mobrici. Una di queste ipotizza il reato di abuso d'ufficio contro ignoti ed è stata affidata al pm Barbara Zuin, lo stesso magistrato che ha chiesto il rinvio a giudizio di Parnasi. Nella denuncia Sanvitto contestata tre punti che renderebbero illegittima la variante urbanistica relativa alla "nuova centralità Stadio Tor di Valle": il mancato rispetto delle norme relative al piano di assetto idrogeologico sull'edificabilità del terreno; la concessione di 43 mila metri quadrati in più di "superficie utile lorda", considerato che l'impianto sportivo non sarebbe diventato un parco a tema; l'approvazione a dicembre 2017 in Conferenza dei servizi di un progetto che non poteva considerarsi come definitivo, "posto che in nessun modo le amministrazioni intervenute hanno potuto o voluto verificare la conformità degli adeguamenti alle prescrizioni".
Per quanto riguarda poi il fascicolo che vede la sindaca Virginia Raggi indagata per abuso d'ufficio in reazione alle procedure scelte dal Campidoglio per pubblicare il progetto per il nuovo stadio della Roma, la Procura ha a disposizione sessanta giorni (i termini scadono il 17 giugno) per portare a termini gli ulteriori accertamenti investigativi disposti dal gip Costantino De Robbio, che ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dal pm Elena Neri. II magistrato dovra svolgere una serie di audizioni. Il presidente della Commissione Urbanistica del Municipio IX Paolo Mancuso e il consigliere municipale Paolo Barros, entrambi ex M5s, verranno con-vocati come persone informate sui fatti in merito "alla mancata convocazione ed acquisizione del parere della Commissione Urbanistica nell'iter per l'approvazione della delibera", si legge nel testo dell'ordinanza del 18 aprile. II gip chiede ai pm un "approfondimento della sussistenza e delle eventuali ragioni della evidente violazione di legge nel mancato coinvolgimento nel procedimento amministrativo del Consiglio Comunale". Il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti, ascoltato nei mesi scorsi come persona informata sui fatti, aveva difeso l'operato della Raggi, precisando che il passaggio in Assemblea capitolina sarebbe stato fatto successivamente, se non fosse intervenuto l'arresto di Parnasi.
C'è infine una terza denuncia presentata in Procura dall'associazione Tavolo della libera urbanistica, nella persona dell'architetto Sanvitto. Verte su un'ipotesi di bancarotta fraudolenta contestata alla societa Sais, che ha venduto it terreno di Tor di Valle - dove c'era l'omonimo ippodromo - all'Eurnova di Luca Parnasi, che lì vuole costruire lo stadio. Questo fascicolo, affidato al pm MarioDovinola, vede indagato il costruttore. Secondo l'accusa, il passaggio di proprietà avrebbe contribuito al dissesto della Sais, dichiarata fallita un anno dopo l' affare, ossia il 22 maggio del 2014. A destare i dubbi è la velocità dell'operazione, chiusa in poche ore e senza nemmeno la presentazione di una fideiussione a garanzia dei pagamenti.
Barella, Cragno, Mancini, Tonali: la Roma sulla meglio gioventù
CORRIERE DELLA SERA - Qualunque sarà il piazzamento in campionato, non cambierà la filosofia della società giallorossa: il prossimo anno sarà una Roma più giovane e più italiana, in campo e fuori. È questo che vuole il presidente giallorosso James Pallotta, con o senza i soldi della partecipazione alla prossima Champions League. Un progetto [...] che dovrà essere sposato dal nuovo direttore sportivo che affiancherà Ricky Massara: con ogni probabilità Gianluca Petrachi. [...] Petrachi per la Roma sarebbe anche il miglior tramite per arrivare ad Antonio Conte [...]. La Roma, insieme all’Inter, è la società italiana che più delle altre lo sta corteggiando, anche se l’operazione è difficile oltre che parecchio onerosa.
Quello per l’allenatore non è l’unico duello di mercato con l’Inter, interessata anche a Nicolò Barella, centrocampista del ’97 che la Roma ha messo nel mirino già dalla scorsa stagione: a Trigoria valutarono troppo alta la richiesta del Cagliari di 30 milioni di euro [...]. Con il Cagliari la società giallorossa vorrebbe mettere in piedi una maxi operazione che coinvolgerebbe non solo Barella - la cui valutazione nel frattempo è lievitata fino a circa 50 milioni e il cui ingaggio si aggira sui 2.5 milioni netti - ma anche il portiere classe ’94 Alessio Cragno, che ha dato già da tempo la sua disponib lità attraverso il suo agente, Graziano Battistini: costa poco meno di 20 milioni, la Roma gli garantirebbe un contratto da 1.5 milioni per 4 o 5 anni. Oltre ai contanti a Trigoria vorrebbero inserire, in prestito, nella trattativa dei giovani: il difensore Luca Pellegrini è già in Sardegna, Alessio Riccardi (2001) e Salvatore Pezzella (2000).
Su Sandro Tonali, regista del 2000 del Brescia, sembra essere piombato il Paris Saint-Germain[...]. Difficile superare questo tipo di concorrenza, ma a Trigoria restano vigili su un calciatore seguito con grande interesse già dallo scorso anno. Molto avanzato, infine, il discorso con Gianluca Mancini, difensore del ’96 dell’Atalanta con cui c’era già un accordo di massima a gennaio.
Dzeko, si inserisce il Borussia Dortmund. La Roma chiede 20 milioni
Il Borussia Dortmund di unisce ai pretendenti per Edin Dzeko. L'attaccante giallorosso non sembra rientrare più nei piani societari per età e ingaggio oneroso. Il club giallorosso ha richiesto venti milioni di euro per il suo centravanti. Anche l'Inter su Dzeko, però la società nerazzurra non vuole andare oltre i 12 milioni. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
Stadio, Avv. Raggi: "Richiesta l'archiviazione del procedimento sulla Sindaca"
Emiliano Fasulo, uno dei legali del Sindaco di Roma Virginia Raggi, è stato intervistato da Radio Radio, in merito all'indagine per abuso d'ufficio in relazione allo stadio della Roma. Queste le sue dichiarazioni:
"Non si tratta di altri sessanta giorni, d'indagini, il Gip ha ordinato alla procura che aveva chiesto l’archiviazione d'indagare ulteriormente e nello specifico sentire due dei soggetti interessati da quello che è stato l’iter procedimentale dell’approvazione, della deliberazione sul progetto dello stadio della Roma. Ci ha stupito perché la posizione di Virginia Raggi era chiarissima. Il più è fatto a questo punto. Il Dott. De Robbio ha disposto delle indagini ulteriori per vedere se vi era stato semplicemente un allungamento dell’iter amministrativo oppure c’era dell’altro. Per questo ha ordinato alla magistratura di sentire due persone (Paolo Mancuso e Paolo Barros rispettivamente presidente e membro commissione urbanistica IX municipio NDR) che erano state coinvolte in sede di commissione urbanistica. Sentite queste due persone, che secondo me nulla aggiungeranno rispetto a quello che emerge dagli atti, la procura richiederà nuovamente l’archiviazione del procedimento per quanto riguarda la posizione di Virginia Raggi”.
Sullo Stadio della Roma?
"Il Campidoglio ha deciso di applicare una procedura più trasparente, se si fosse adottata la norma che prevede la legge per l'impiantistica sportiva invece sarebbe stata più snella. È stata scelta una procedura più complessa per l'approvazione del progetto scegliendo anche la pubblicità degli atti cosa che non era dovuta: si poteva passare direttamente dalla conferenza di servizi all'approvazione in consiglio. Si è scelto questo percorso che si è incrociato con gli arresti che sappiamo e quindi il procedimento si è interrotto. Sarebbe stato ottuso proseguire quando ti arrestano uno dei protagonisti. L'amministrazione ha prima voluto comprendere cosa fosse successo, dove e perché c'erano state delle ingerenze, e a quel punto interessare il Politecnico con le sue valutazioni. Hanno ulteriormente approfondito la vicenda che mi sembra si dovrebbe, se non succede nient'altro, concludersi per quest'estate. Almeno così mi dicono dall'amministrazione comunale".